CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 14 ottobre 2009
232.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 14 ottobre 2009. - Presidenza del presidente Valentina APREA. - Interviene il sottosegretario per l'istruzione, l'università e la ricerca Giuseppe Pizza.

La seduta comincia alle 14.

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DL 134/09: Disposizioni urgenti per garantire la continuità del servizio scolastico ed educativo per l'anno 2009-2010.
C. 2724 Governo.
(Parere alla XI Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole con condizioni e osservazione).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto rinviato, da ultimo, nella seduta del 13 ottobre 2009.

Valentina APREA, presidente, avverte che è stato trasmesso dalla XI Commissione lavoro, il nuovo testo del disegno di legge C. 2724 di conversione in legge del decreto-legge n. 134 del 2009, come modificato dagli emendamenti approvati nel corso dell'esame in sede referente, sul quale la Commissione è chiamata ad esprimere il parere di competenza ai sensi dell'articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento. Dà quindi la parola alla relatrice, onorevole Centemero, al fine di esporre le modifiche apportate alla relazione dopo la discussione avvenuta in XI Commissione.

Elena CENTEMERO (PdL), relatore, ricorda che la Commissione XI ha apportato alcune modifiche al testo del provvedimento in esame attraverso l'approvazione di specifici emendamenti. In particolare, è stato inserito, all'articolo 1, il comma 1-bis, il quale dispone che gli atti di convocazione dei supplenti ai fini del conferimento delle supplenze avvengono anche attraverso la casella di posta elettronica certificata. Rammenta, inoltre, che con una modifica al comma 2 dell'articolo 1 sono stati inseriti tra i soggetti che hanno diritto alla precedenza assoluta nell'assegnazione delle supplenze per assenza temporanea dei titolari, anche i docenti inseriti nelle graduatorie ad esaurimento che, nell'anno scolastico 2008-2009, hanno conseguito attraverso graduatorie di istituto una supplenza temporanea di almeno 180 giorni. Aggiunge, infine, che sono stati inseriti, sempre all'articolo 1, i commi 4-bis, 4-ter, 4-quater, 4-quinquies, 4-sexies, rispettivamente riguardanti: l'inserimento dei docenti nelle graduatorie di altre province (4-bis); l'impossibilità nelle operazioni di integrazione ed aggiornamento delle graduatorie permanenti di modificare la scelta già precedentemente effettuata in merito all'attribuzione del punteggio per i servizi prestati in relazione ad una o più specifiche graduatorie (4-ter); l'impossibilità della permanenza nelle graduatorie ad esaurimento, a decorrere dall'anno scolastico 2010-2011, dei docenti che hanno già stipulato contatto a tempo indeterminato per qualsiasi tipologia di posti di insegnamento o classi di concorso (4-quater); norme relative all'abilitazione all'insegnamento e al diploma di specializzazione per il sostegno dei docenti ammessi con riserva ai corsi speciali indetti con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca del 9 febbraio 2005, n. 21, ai sensi del decreto-legge 7 aprile 2004, n. 97, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 giugno 2004, n. 143(4-quinquies e 4-sexies).
Propone quindi di esprimere un parere favorevole con condizioni e osservazione, che illustra (vedi allegato 1).

Manuela GHIZZONI (PD) illustra una proposta di parere alternativo, di cui raccomanda l'approvazione (vedi allegato 2).

Emerenzio BARBIERI (PdL), apprezzato il lavoro svolto dalla collega Centemero, ritiene che le modifiche al testo del provvedimento richieste dalla proposta di parere possono contribuire a migliorare una situazione complessa, quale è quella legata all'adozione del decreto-legge in esame. Riterrebbe peraltro opportuno riformulare la condizione di cui al punto 2), dove suggerisce di inserire la dizione «evitare che l'indennità sia rimessa alla piena discrezionalità dell'amministrazione scolastica competente», sopprimendo conseguentemente le parole «valutare le conseguenze che possono derivare dal fatto». Afferma che su un tema delicato come quello del provvedimento in esame

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sarebbe stato più opportuno che si fosse operato un tentativo da parte di tutti i gruppi parlamentari presenti nella Commissione e, in particolare, di quelli dell'opposizione, per arrivare all'espressione di un parere condiviso, piuttosto che alla presentazione di una proposta di parere alternativo che sicuramente verrà respinta.
Preannuncia quindi, anche a nome dei deputati del proprio gruppo, il voto favorevole sulla proposta di parere presentata dal relatore.

Paola GOISIS (LNP) ricorda che si è svolta una discussione molto accesa in Commissione lavoro, poiché il tema degli insegnanti precari sta a cuore a tutti. Rammenta che vi sono insegnanti che si troveranno all'inizio dell'anno scolastico senza avere una supplenza e questo non può essere certamente ascritto alle decisioni del Governo Berlusconi, in quanto non responsabile dell'alto numero dei precari raggiunto nei vari anni. Sottolinea altresì che non bisogna creare false aspettative. Ricorda che nelle regioni del nord dalle quali proviene vi sono precari che vengono regolarmente scavalcati da insegnanti provenienti da altre regioni della penisola. A questo proposito, sottolinea che la meritocrazia, allo stato attuale, perde qualsiasi significato se addirittura si è avuta notizia del fatto che presso una qualche università privata siano stati regalati crediti pari ad un anno di studi universitari a chi fosse iscritto alla UIL. Rammenta che personalmente, come anche altri deputati della Commissione, rappresenta tanti insegnanti e docenti che chiedono garanzie per il loro lavoro ma anche per impedire quegli abusi che tuttora vengono perpetrati; per questo si è chiesto un controllo più rigoroso, ad esempio, circa chi beneficia realmente dei vantaggi della legge n. 104 del 1992. Afferma che è necessario andare a verificare dove si siano determinate situazioni ingiuste con l'inserimento nelle graduatorie di persone che non ne avrebbero avuto diritto, a scapito di coloro i quali, invece, ne erano pienamente legittimati. Ricorda quindi che con il provvedimento in esame gli insegnanti precari oggetto del provvedimento, vengono retribuiti ricorrendo ad indennità di disoccupazione, e che questo fatto è stato percepito come una diminutio o addirittura un'offesa. Aggiunge che, anche a nome dei deputati del suo gruppo, non apprezza situazioni di assistenzialismo che non possono essere protratte oltre. Dà atto quindi al relatore di aver accolto le richieste provenienti dalla parte politica che rappresenta.
Anche a nome dei deputati del proprio gruppo, preannuncia quindi il voto favorevole sulla proposta di parere presentata dal relatore.

Fabio GARAGNANI (PdL) dà atto al Governo del lavoro svolto e alla relatrice dell'efficace intervento di sintesi effettuato. Ricorda che si sta votando un parere cosiddetto rinforzato e che, proprio per questa sua specificità, avrebbe preferito una maggiore sottolineatura delle condizioni di cui ai punti 5 e 6. Aggiunge, d'altra parte, che avrebbe preferito, con un piano organico, il superamento complessivo della questione del precariato. In merito alla proposta di parere alternativa presentata dall'opposizione, afferma trattarsi di un parere assolutamente svincolato dalla conoscenza reale delle condizioni della scuola e del Paese e che lo ritiene un parere improntato di velleitarismo. Preannuncia quindi il proprio voto favorevole.

Luisa CAPITANIO SANTOLINI (UdC) sottolinea innanzitutto che il provvedimento in esame certamente non risolve la situazione e la condizione degli insegnanti precari in Italia. Stigmatizza quindi il fatto che i tagli finanziari si siano evoluti in «tagli alle risorse umane», rammentando che la situazione di precarietà è complessa e che, purtroppo, non interesserà solo l'inizio di questo anno scolastico ma anche degli anni a venire. Segnala d'altra parte che il provvedimento offre solamente una soluzione temporanea a una vicenda che

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era divenuta ormai insostenibile. Esprime, inoltre, preoccupazione per tutti quegli insegnanti che non solo non troveranno posto nell'anno scolastico in corso, ma che non hanno prospettive future. Ritiene che la scuola non debba divenire un grande ammortizzatore sociale, sottolineando peraltro che il problema dei precari va affrontato in maniera organica e complessiva. Riconosce peraltro il tentativo del Governo di ricercare una soluzione possibile. In merito alla formulazione del testo, ricorda che le maggiori perplessità si sono concentrate nella parte relativa alle regioni, rilevando peraltro che rispetto al nodo indicato le modifiche proposte nella proposta di parere appaiono migliorative, seppure in parte. Non dà per scontato che il Ministro possa accogliere tali modifiche in toto, ma se ciò avvenisse ritiene si sarebbe raggiunto un traguardo importante.
Preannuncia, quindi, anche a nome dei deputati del proprio gruppo, l'astensione sulla proposta di parere presentata.

Valentina APREA, presidente, tiene a sottolineare, a margine del dibattito che si sta svolgendo in Commissione, che pur non essendoci stata l'assegnazione del disegno di legge in esame a Commissioni riunite, la relatrice Centemero ha ben tenuto conto di tutte le modifiche intercorse presso la Commissione di merito. In quella sede, i deputati della Commissione cultura hanno lavorato, infatti, in maniera approfondita al fianco dei colleghi della Commissione lavoro. Ritiene che il provvedimento in oggetto rappresenti un intervento di carattere eccezionale, mentre per il futuro si dovrà tenere conto del fatto che le norme riguardanti indennità e problematiche occupazionali non siano più oggetto di soluzioni temporanee. Riconosce al Governo, comunque, di aver messo in atto un meccanismo complesso di riconoscimento, che prima non vi era mai stato, coinvolgendo soggetti nuovi quali l'INPS e le regioni, intorno alla realtà della scuola italiana. Ritiene, infine, opportuno che si metta mano ad un provvedimento complessivo che porti alla ricostruzione della professionalità della docenza italiana, a partire, in primo luogo, dalla fissazione di modalità di reclutamento che si ispirino a criteri diversi, considerato che il passato modello di reclutamento nazionale non sembra più in grado di fornire quelle risposte che sono richieste dagli operatori del settore, dalle famiglie e dagli studenti.

Elena CENTEMERO (PdL), relatore, intervenendo per una precisazione, ringrazia il collega Barbieri per il suo intervento e ne accoglie la proposta di modifica della proposta di parere da lei presentata che riformula conseguentemente (vedi allegato 3). Sottolinea in ogni caso che è stato fatto il massimo per recepire ciò che era stato discusso in Commissione XI, anche accogliendo parte delle proposte avanzate dai gruppi parlamentari di opposizione.

Manuela GHIZZONI (PD) sottolinea innanzitutto quanto ha già sostenuto in Commissione lavoro, rinviando alla proposta di parere alternativo presentato. A tale proposito, concordando con quanto precisato dal presidente Aprea, sottolinea che il decreto-legge in oggetto è un «provvedimento tampone», a cui non si sarebbe arrivati se si fosse dato seguito al piano di reclutamento dei precari della scuola, così come previsto dalla legge finanziaria del 2006 e dal Libro Bianco presentato dal precedente Governo - documento largamente condiviso anche dalle forze dell'allora oppostone e attuale maggioranza - e non si fosse al contempo dato seguito ai tagli della legge n. 133 del 2008. Sottolinea quindi che permangono molte criticità e che le modifiche apportate non tolgono l'alea di provvisorietà e di iniquità presente nel provvedimento. Ricorda, per esempio, che il comma 1 è stato scritto in raccordo con il «decreto Ronchi», dal quale poi però è stato stralciato, rimanendo ora avulso dal restante contesto. Segnala, d'altra parte, che il comma in questione persevera nell'iniquità e nella disparità di trattamento, continuando a vigere l'articolo 53 della legge n. 312 del 1980. Persiste, quindi, una disparità di

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trattamento su cui è necessario fare chiarezza in modo definitivo, mentre con la formulazione del comma 1 avalla.
Stigmatizza quindi il fatto che nella relazione illustrativa, per giustificare le norme introdotte, si afferma che la qualità del lavoro precario sia di natura diversa rispetto a quella dei docenti di ruolo. Si chiede, infatti, basandosi anche sull'esperienza dei tanti colleghi docenti presenti in Commissione, se si tratti di un'affermazione vera, sottolineando come certamente non esista questa differenziazione nel quotidiano lavoro degli insegnanti. Ritiene, d'altro canto, che la disposizione in oggetto sia anche contraria ai principi espressi da diverse sentenze comunitarie. In merito al «decreto Gelmini» dello scorso anno, stigmatizza, inoltre, il fatto che i precari opzionanti per più province siano inseriti «a coda» e non «a pettine», con una palese disciplina incostituzionale, come ha riconosciuto lo stesso presidente della XI Commissione. Proprio il sottosegretario Pizza, in quella sede, ha preso l'impegno di valutare una soluzione migliorativa, per dare seguito alle indicazioni della Corte e quindi riscrivere una norma che non dia adito a migliaia di ricorsi che si tramutano in un costo e in un appesantimento finanziario per l'amministrazione dello Stato. Aggiunge che la scelta del Governo appare altresì i contrasto con molte pronunce intervenute successivamente sullo stesso tema. Attende fiduciosa, in ogni caso, l'esito delle buone intenzioni espresse da più parti; rileva in ogni caso che il comma 3 dell'articolo 1 non fornisce le risposte che ci si sarebbe aspettate. Sottolinea, infine, che la previsione del comma 3 confligge con quanto previsto dal decreto ministeriale n. 82, attuativo del decreto-legge in esame. Nel provvedimento in discussione, si prevede che i precari percettori di indennità di disoccupazione possono accedere ai contratti frutto delle intese con le regioni, in particolare del nord, mentre nel citato decreto ministeriale si afferma esattamente il contrario. Si chiede, a questo punto, quale sia la disciplina da applicare.
Raccomanda quindi l'approvazione della proposta di parere alternativa presentata, preannunciando quindi, anche a nome dei deputati del proprio gruppo, il voto contrario sulla proposta di parere del relatore.

Valentina APREA, presidente, sottolinea che il comma 3 dell'articolo 1 non è stato scritto dal Governo sulla base di un accordo con regioni del nord, come la Lombardia, ma sulla base di sollecitazioni provenienti da regioni governate dal centro-sinistra, in particolare dalla Regione Campania, che già da qualche anno ha introdotto un modello misto Stato-regioni per l'utilizzo dei docenti statali.

Pierfelice ZAZZERA (IdV) raccomanda l'approvazione della proposta di parere alternativa di cui è cofirmatario, preannunciando anche a nome dei deputati del proprio gruppo, il voto contrario sulla proposta di parere presentata dal relatore.

Valentina APREA, presidente, ricorda che, essendo stata presentata una proposta alternativa di parere, sarà posta in votazione la proposta di parere favorevole come riformulata dal relatore, la quale, se approvata, precluderà la votazione della proposta alternativa.

La Commissione approva quindi la proposta di parere favorevole con condizioni e osservazione, come riformulata dal relatore (vedi allegato 3).

La seduta termina alle 14.45.

ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 14 ottobre 2009. - Presidenza del presidente Valentina APREA. - Interviene il sottosegretario per l'istruzione, l'università e la ricerca Giuseppe Pizza.

La seduta comincia alle 14.45.

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Schema di direttiva, per l'anno 2009, recante gli interventi prioritari, i criteri generali per la ripartizione delle somme, le indicazioni sul monitoraggio, il supporto e la valutazione degli interventi previsti dalla legge n. 440 del 1997, concernente l'istituzione del fondo per l'arricchimento e l'ampliamento dell'offerta formativa e per gli interventi perequativi.
Atto n. 120.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4 del regolamento, e conclusione - Parere favorevole con condizioni).

La Commissione prosegue l'esame dello schema di direttiva, all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 6 ottobre 2009.

Emerenzio BARBIERI (PdL), relatore, illustra una proposta di parere favorevole con condizioni sul provvedimento in esame (vedi allegato 4) di cui raccomanda l'approvazione.

Maria Letizia DE TORRE (PD) illustra una proposta di parere alternativo sul provvedimento in esame (vedi allegato 5). Ricorda che l'intento originario della legge n. 440 del 1997 era, come risulta anche dalla relazione illustrativa e dal dibattito parlamentare di allora, quello di accompagnare l'impegnativa riforma di sistema dell'autonomia scolastica e di farlo con un Fondo permanente, destinato particolarmente ai territori, anticipando l'idea di un fondo perequativo. Correlati al rafforzamento delle scuole, senza il quale non vi può essere autonomia, vi erano, poi, gli altri obbiettivi indicati nel primo articolo della legge e tra i più rilevanti la valutazione. Sottolinea inoltre che le persistenti difficoltà del sistema scolastico italiano, valutato dalle comparazioni internazionali centralistico a scarsa autonomia, privo ancora di un sistema di valutazione, giustificano da sé l'attualità e la necessità della legge n. 440 del 1997, ma, parimenti, domandano una coraggiosa valutazione «strategica» delle modalità e degli esiti della sua applicazione. Evidenzia, quindi, che il partito democratico articola, dunque, il proprio parere sullo schema di Direttiva in due direzioni: la prima di natura puntuale che riguarda la ripartizione del Fondo prevista per il 2009; la seconda di natura generale sulle modalità di utilizzo della Legge 440/97;
Sulla ripartizione del Fondo della Direttiva 2009, osserva inoltre l'ingiustificato ritardo - che non consentirà di assegnare i finanziamenti alle scuole prima del gennaio-febbraio 2010, non consentendo una seria progettualità nel Piano dell'offerta formativa -, la consistente riduzione del Fondo 2009-2008 (-21,67 per cento), con il decremento a carico esclusivamente delle scuole tradendo la «ratio» originaria, i finanziamenti nazionali vincolati, alcuni per destinazioni improprie che non permettono di valorizzare la progettualità didattica (20 per cento del curriculo), la diminuzione di fondi a favore di alunni con disabilità (2009/2008 -4,76; 2010/2009 -7,34 per cento; 2011/2009 -29,18), il non esplicito supporto all'apertura pomeridiana delle scuole, l'assenza di precisazione se il supporto alla lingua italiana si riferisca anche all'L2. Sulla strategia generale dell'applicazione della legge, rileva l'incomprensibile drastico taglio dal 2011 in poi, che vedrà passare il Fondo da euro 274.383,02, come previsto dalla 440 e leggi successive, a euro 99.516,00, praticamente ridotto ad un terzo; la conseguente assenza di programmazione pluriennale nel triennio 2010-2012; la non applicazione del criterio, più volte sottolineato dalle norme, della dotazione finanziaria alle scuole «senza vincoli di destinazione» e in misura determinata per un triennio in modo tale da far crescere l'autonomia scolastica riconoscendo e diffondendo nelle scuole i progetti migliori. Rileva soprattutto l'assenza di qualsiasi monitoraggio sugli esiti della legge, monitoraggio che consentirebbe al Parlamento una valutazione della legge n. 440 a dodici anni dalla sua promulgazione. Ritiene infatti, che sia compito della Commissione non solo vigilare sulla ripartizione del Fondo, ma interrogarsi anche sull'opportunità di un suo ri-orientamento verso una nuova fase di rilancio dell'autonomia con finalità non frammentate e generiche, ma mirate. Ritiene insomma che sia doveroso tradurre

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la scadenza annuale della «Direttiva 440» da una routine burocratica ad un reale stimolo per la progettualità della scuola, ridando centralità alla Legge. A questo scopo, preannuncia la presentazione di una risoluzione, al fine di chiedere al Governo tutti gli elementi utili finalizzati alla valutazione tecnica della legge in tempo utile per la ripartizione del Fondo 2010 e di fornire indicazioni per una revisione della legge utile al raggiungimento della qualità ed equità del sistema scolastico italiano, anche in considerazione della necessità di definire i Livelli essenziali delle prestazioni (LEP) in materia di istruzione, così come previsto della Legge sul federalismo fiscale.
Raccomanda quindi l'approvazione della proposta di parere alternativo presentato.

Pierfelice ZAZZERA (IdV) raccomanda l'approvazione della proposta di parere alternativo di cui è cofirmatario, rilevando che il provvedimento in esame conferma ancora una volta il cattivo utilizzo delle risorse della scuola fatto dal Governo in carica. Rileva in particolare che il provvedimento in esame costituisce solamente un «pannicello caldo» che non consente di risolvere i problemi della scuola che sono ormai drammatici. Evidenzia in particolare che il problema fondamentale da affrontare è quello dell'organizzazione della scuola e che in particolare i tagli all'edilizia scolastica e ai docenti hanno creato una situazione insostenibile. Sostiene inoltre che non c'è sufficiente investimento di risorse sulla formazione dei docenti e che il taglio relativo all'educazione alla legalità appare grave così come il fatto ch'egli interventi annunciati sulla scuola digitale sono confermati dalla realtà di fatto come peraltro avviene relativamente a tutti gli interventi annunciati dal Governo in materia scolastica. Sottolinea, infine che appare grave il fatto che vi è stata anche una diminuzione importante degli insegnanti di sostegno.

Paola FRASSINETTI (PdL) preannuncia, anche a nome dei deputati del proprio gruppo, il voto favorevole sulla proposta di parere presentata dal relatore, che ringrazia per l'esemplare lavoro svolto.

Paola GOISIS (LNP) preannuncia, anche a nome dei deputati del proprio gruppo, il voto favorevole sulla proposta di parere presentata dal relatore.

Manuela GHIZZONI (PD) rileva che l'intervento della collega De Torre è molto prezioso, in quanto ha operato una ricostruzione degli obiettivi della legge n. 440 del 1997 a dieci anni dalla sua approvazione. Sottolinea quindi che la ricostruzione operata dalla collega De Torre è al di fuori di ogni schema ideologico, auspicando che con la dovuta onesta intellettuale vi sia da parte di tutti i colleghi della Commissione la volontà di riconoscere l'importanza del contributo in questione.

Valentina APREA, presidente, riconosce che indubbiamente l'intervento della collega De Torre offre spunti molto importanti e ritiene che sicuramente tutti i colleghi della Commissione ne hanno potuto apprezzare il contenuto.
Ricorda che, essendo stata presentata una proposta alternativa di parere, sarà posta in votazione la proposta di parere favorevole con condizioni del relatore, la quale, se approvata, precluderà la votazione della proposta alternativa.

La Commissione approva, quindi, la proposta di parere favorevole con condizioni presentata dal relatore.

La seduta termina alle 15.10.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 14 ottobre 2009. - Presidenza del presidente Valentina APREA.

La seduta comincia alle 15.20.

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Abrogazione dell'equipollenza del diploma di laurea in scienze motorie al diploma di laurea in fisioterapia.
C. 2131, approvata dalla 7a Commissione permanente del Senato, e C. 2317 Evangelisti.

(Seguito dell'esame e rinvio - Adozione di un nuovo testo base).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 16 settembre 2009,

Emerenzio BARBIERI (PdL), relatore, ricorda che nell'ambito del Comitato ristretto è stato svolto un lavoro molto approfondito e che il punto caratterizzante e di «mediazione» del provvedimento è costituito dai nuovi commi 2 e 3 dell'articolo 1, che illustra. Propone quindi di adottare come testo base per il prosieguo dell'esame il nuovo testo della proposta di legge C. 2131 elaborata all'unanimità dal Comitato ristretto (vedi allegato 5). Si dichiara quindi favorevole, anche a nome dei deputati del proprio gruppo, al trasferimento in tempi brevi in sede legislativa dell'esame del provvedimento in discussione.

Manuela GHIZZONI (PD), anche a nome dei deputati del proprio gruppo, concorda con l'ipotesi di richiedere il trasferimento in sede legislativa del provvedimento in esame.

Pierfelice ZAZZERA (IdV), anche a nome dei deputati del proprio gruppo, concorda con l'ipotesi di richiedere il trasferimento in sede legislativa del provvedimento in esame.

Erica RIVOLTA (LNP), anche a nome dei deputati del proprio gruppo, si dichiara favorevole al trasferimento in sede legislativa dell'esame del provvedimento in discussione.

Valentina APREA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, propone di adottare come testo base per il seguito dell'esame il nuovo testo della proposta di legge C. 2131, elaborato nell'ambito del Comitato ristretto.

La Commissione adotta quindi il nuovo testo della proposta di legge C. 2131, elaborato dal Comitato ristretto, come testo base per il seguito dell'esame (vedi allegato 5).

Valentina APREA, presidente, propone di fissare il termine per la presentazione degli emendamenti al nuovo testo della proposta di legge C. 2131, adottata come testo base, alle ore 13 di domani, giovedì 15 ottobre 2009.

La Commissione concorda.

Valentina APREA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Nuove norme in materia di difficoltà specifiche d'apprendimento.
C. 2459 Senatore Franco Vittoria ed altri, approvata in un testo unificato dalla 7a Commissione permanente del Senato, C. 479 Anna Teresa Formisano, C. 994 Ghizzoni e C. 1001 Angela Napoli.

(Seguito dell'esame e rinvio - Adozione di un nuovo testo base).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 1o luglio 2009.

Manuela GHIZZONI (PD), relatore, ricorda che nell'ambito del Comitato ristretto è stato svolto un lavoro molto approfondito al fine di migliorare il testo della proposta di legge approvata dal Senato. Illustra quindi il nuovo testo della proposta di legge C. 2459, che propone di adottare come testo base per il prosieguo dell'esame. Anche a nome dei deputati del proprio gruppo, Si dichiara quindi favorevole al trasferimento alla sede legislativa del provvedimento in discussione, in tempi brevi, tali da consentire alla Commissione

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di concluderne l'esame prima dell'inizio della sessione di bilancio.

Pierfelice ZAZZERA (IdV), anche a nome dei deputati del proprio gruppo, concorda con l'ipotesi di richiedere il trasferimento in sede legislativa del provvedimento in esame.

Paola GOISIS (LNP), anche a nome dei deputati del proprio gruppo, si dichiara favorevole al trasferimento in sede legislativa dell'esame del provvedimento.

Emerenzio BARBIERI (PdL), anche a nome dei deputati del proprio gruppo, concorda con l'ipotesi di richiedere il trasferimento in sede legislativa del provvedimento in esame.

Valentina APREA, presidente, nessuna altro chiedendo di intervenire, propone quindi di adottare come testo base, per il seguito dell'esame, il nuovo testo della proposta di legge C. 2459, così come elaborato dal Comitato ristretto.

La Commissione adotta quindi il nuovo testo della proposta di legge C. 2459, elaborato dal Comitato ristretto, come testo base per il seguito dell'esame (vedi allegato 7).

Valentina APREA, presidente, propone di fissare il termine per la presentazione degli emendamenti al nuovo testo della proposta di legge C. 2459, adottato come testo base, alle ore 13 di domani, giovedì 15 ottobre 2009.

La Commissione concorda.

Valentina APREA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.30.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Mercoledì 14 ottobre 2009.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.30 alle 15.50.

COMITATO RISTRETTO

Mercoledì 14 ottobre 2009.

Legge quadro per lo spettacolo dal vivo.
C. 136 Carlucci, e abbinate C. 459 Ciocchetti, C. 769 Carlucci, C. 1156 Ceccacci Rubino, C. 1183 De Biasi, C. 1480 Zamparutti, C. 1564 Giammanco, C. 1610 Zazzera, C. 1849 Rampelli, C. 1935 Caparini e C. 2280 Goisis.

Il Comitato ristretto si è riunito dalle 15.50 alle 16.