CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 7 ottobre 2009
229.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
COMUNICATO
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AUDIZIONI INFORMALI

Mercoledì 7 ottobre 2009.

Sulle questioni riguardanti il settore agricolo e agroalimentare.
Audizione dei rappresentanti delle organizzazioni professionali agricole, Coldiretti, Confagricoltura, Cia e Copagri.

L'audizione si è svolta dalle 14.05 alle 15.35.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 7 ottobre 2009. - Presidenza del vicepresidente Angelo ZUCCHI. - Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali, Antonio Buonfiglio.

La seduta comincia alle 15.35.

Disposizioni per il rafforzamento della competitività del settore agroalimentare.
C. 2260 Governo e C. 2743, approvato dal Senato.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del disegno di legge, rinviato nella seduta del 6 ottobre 2009.

Sebastiano FOGLIATO (LNP) ritiene necessario innanzitutto assumere un atteggiamento bipartisan nell'esaminare il provvedimento in esame, poiché esso, resosi necessario per garantire il consumatore rispetto alle esigenze di trasparenza in merito alla provenienza e alla qualità del cibo, è stato predisposto con l'unico scopo di favorire i produttori agricoli e i consumatori. L'agricoltura, infatti, riceverà un beneficio dall'approvazione del provvedimento, poiché è assai probabile che il consumatore privilegerà il prodotto nazionale rispetto ad altri.
Ritiene inoltre che anche le audizioni in Commissione, richieste dalle forze politiche per i necessari approfondimenti, possano rivelarsi estremamente utili al fine di concorrere alla riuscita del provvedimento.
Per raggiungere tale obiettivo, è però necessario che si instauri un dialogo con il settore industriale della trasformazione dei prodotti agroalimentari. Esso infatti potrebbe risentire, anche solo indirettamente, non solo degli effetti benefici delle norme previste dal provvedimento, ma anche di effetti distorsivi del mercato, muovendosi il settore agroindustriale in un

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contesto mondiale. Infatti, l'approvvigionamento delle materie prime agricole assicurato dall'agricoltura nazionale, che deve sopportare elevati costi di produzione, oneri burocratici e vincoli di vario genere, se confrontato con quello ottenuto in contesti esteri, non potrebbe che essere perdente, a meno che le etichette non diano conto in modo trasparente delle condizioni in cui la produzione agroalimentare si è realizzata, consentendo ai consumatori una scelta maggiormente consapevole.
Invita pertanto tutti i gruppi a sostenere il provvedimento in esame con la massima convinzione.

Giuseppe RUVOLO (UdC) osserva che il gruppo dell'UDC ha votato convintamente al Senato il disegno di legge S. 1331, ora C. 2743, tanto che esso è stato approvato all'unanimità. Inoltre, al fine di sgombrare il campo da possibili equivoci, tiene a precisare che, qualora il proprio gruppo fosse chiamato ad esprimersi sul disegno di legge C. 2260 il cui articolo 6 fosse interamente sostituito dal contenuto della proposta di legge C. 2743, voterebbe convintamente a favore del provvedimento sulla etichettatura.

Luca BELLOTTI (PdL) ribadendo quanto già affermato nella seduta di ieri, ritiene preliminarmente necessario modificare il titolo del disegno di legge C. 2260 che appare eccessivamente generico rispetto al suo contenuto. Per quanto riguarda le finalità cui devono tendere i disegni di legge in esame, osserva che se è compito precipuo della Commissione quello di salvaguardare la tenuta competitiva del settore rurale, che rappresenta peraltro una quota percentuale assai limitata del prodotto interno lordo, un analogo sforzo dovrebbe essere intrapreso nei confronti del più vasto settore agroalimentare italiano che, nel senso più esteso, rappresenta circa il 28 per cento dello stesso. Ritiene pertanto necessario concentrare gli sforzi nell'interesse dell'agricoltura e anche del Paese.
Per quanto riguarda, poi, il problema dell'etichettatura, osserva che esso, di per sé, non esaurisce il problema più generale legato alla qualità della produzione che, pur in presenza di una etichettatura perfetta potrebbe non corrispondervi qualitativamente. Osserva inoltre che mentre lo scopo dichiarato del provvedimento è quello di aggiungere valore alla produzione agricola italiana, il testo in esame contempla tecnicismi che potrebbero non agevolare la realizzazione degli obiettivi generali.
Ritiene pertanto necessario un approfondimento in tema di commercializzazione dei prodotti italiani a livello internazionale, richiedendo dati aggiornati sul commercio internazionale della produzione agroalimentare italiana, anche procedendo ad audizioni dedicate a tale tema.
Invita da ultimo la Commissione ad evitare la proliferazione delle certificazioni dei prodotti alimentari italiani dal momento che esse potrebbero rivelarsi inutili e controproducenti per la grandissima parte della produzione italiana, in gran parte dedicata alla trasformazione di materie prime estere, anche ricercando opportune soluzioni di compromesso.

Gian Pietro DAL MORO (PD) ritiene necessario migliorare le condizioni del provvedimento per evitare che esso si riduca ad un provvedimento formale non di sostanza. Osserva infatti che occorrerebbe concentrare gli sforzi della Commissione sugli aspetti che riguardano la qualità, la regolarità e il controllo della filiera della produzione agroalimentare italiana.
Pur concordando con l'onorevole Fogliato sul fatto che le etichettature si sono risolte spesso in un aumento di costi burocratici e non di benefici sul mercato, ritiene che al fine di non aggiungere costi a costi occorrerebbe individuare nel provvedimento una legislazione premiale che attribuisca ai produttori più virtuosi un vantaggio competitivo.
Invita pertanto la Commissione ad individuare norme che arrechino un effettivo beneficio alle aziende agricole, ricordando che i contenuti valoriali aggiunti dalle certificazioni ai prodotti agroalimentari si sono tradotti in mere precondizioni per avviare le contrattazioni con la grande

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distribuzione organizzata. Viceversa ritiene che occorra individuare meccanismi premiali che dovrebbero tradursi in vere e proprie azioni di sostegno del marketing. Ritiene infatti che, qualora i prodotti agroalimentari italiani non saranno in tal modo supportati a livello nazionale e internazionale, gli adempimenti burocratici continueranno a tradursi in un costo ma non in un beneficio.

Susanna CENNI (PD), riferendosi alle numerose interruzioni verificatesi nel corso del dibattito rivolge un appello ai colleghi della Commissione affinché la dialettica interna sia improntata al carattere della serietà, dando a ciascuno la possibilità di intervenire e, anche, di essere ascoltato.

Angelo ZUCCHI, presidente, rinvia il seguito dell'esame alla seduta già convocata per domani giovedì 8 ottobre 2009.

La seduta termina alle 16.