CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 6 ottobre 2009
228.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
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COMITATO RISTRETTO

Martedì 6 ottobre 2009.

Abrogazione dell'equipollenza del diploma di laurea in scienze motorie al diploma di laurea in fisioterapia.
C. 2131, approvata dalla 7a Commissione permanente del Senato, e C. 2317 Evangelisti.

Il Comitato ristretto si è riunito dalle 11.30 alle 12.

COMITATO RISTRETTO

Martedì 6 ottobre 2009.

Legge quadro per lo spettacolo dal vivo.
C. 136 Carlucci, e abbinate C. 459 Ciocchetti, C. 769 Carlucci, C. 1156 Ceccacci Rubino, C. 1183 De Biasi, C. 1480 Zamparutti, C. 1564 Giammanco, C. 1610 Zazzera, C. 1849 Rampelli, C. 1935 Caparini e C. 2280 Goisis.

Il Comitato ristretto si è riunito dalle 12 alle 12.30.

COMITATO RISTRETTO

Martedì 6 ottobre 2009.

Nuove norme in materia di difficoltà specifiche d'apprendimento.
C. 2459 Senatore Franco Vittoria ed altri, approvata in un testo unificato dalla 7a Commissione permanente del Senato, C. 479 Anna Teresa Formisano, C. 994 Ghizzoni e C. 1001 Angela Napoli.

Il Comitato ristretto si è riunito dalle 12.30 alle 13.

INDAGINE CONOSCITIVA

Martedì 6 ottobre 2009 - Presidenza del presidente Valentina APREA.

La seduta comincia alle 14.15.

Indagine conoscitiva sulle problematiche connesse all'accoglienza di alunni con cittadinanza non italiana nel sistema scolastico italiano.
(Deliberazione di una proroga del termine)

Valentina APREA, presidente, avverte che è pervenuta l'autorizzazione del Presidente della Camera alla proroga del termine per la conclusione dell'indagine conoscitiva sulle problematiche connesse all'accoglienza di alunni con cittadinanza non italiana nel sistema scolastico italiano, sulla base di quanto deliberato dall'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della Commissione, nella riunione del 30 settembre 2009.
Propone quindi di deliberare la proroga del termine per la conclusione dell'indagine al 31 dicembre 2009.

La Commissione concorda.

La seduta termina alle 14.20.

ATTI DEL GOVERNO

Martedì 6 ottobre 2009 - Presidenza del presidente Valentina APREA.

La seduta comincia alle 14.20.

Schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca per l'anno 2008, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi, con riferimento agli enti privati di ricerca.
Atto n. 109.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4 del regolamento, e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione prosegue l'esame dell'atto del Governo, all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 23 settembre 2009.

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Paola FRASSINETTI (PdL), relatore, ricorda che nella scorsa seduta aveva illustrato il provvedimento in esame. Propone quindi l'espressione di un parere favorevole, rilevando che ha attentamente esaminato e valutato il provvedimento che reca puntualmente la determinazione delle risorse da assegnare a ciascun ente, con motivazioni argomentate.

Ricardo Franco LEVI (PD), a nome dei deputati del proprio gruppo, esprime il proprio imbarazzo nel dover valutare il provvedimento: si tratta di un atto che riprende decisioni di una commissione tecnica. Ritiene che i criteri seguiti da tale commissione non siano intelligibili. In particolare, non ritiene che le decurtazioni agli stanziamenti assegnati ad alcuni enti sono giustificabili. Si riferisce, in particolare, alla riduzione del 50 per cento delle risorse assegnate all'Accademia della crusca, a quella del 70 per cento relativa alla Fondazione Sraffa, a quella pari al 60 per cento alla Fondazione Feltrinelli, nonché a quella del 45 per cento della Fondazione Einaudi. Rileva che si tratta di fondazioni culturali di orientamento diverso, ma di eguale spessore. Considera invece favorevolmente l'aumento del 20 per cento delle risorse assegnate all'European Brain Research Institute (EBRI). Stigmatizza, peraltro, il fatto che all'Istituto S.Pio V siano state assegnate risorse pari a 1 milione e cinquecentomila euro su un totale di circa sette milioni e mezzo di euro di stanziamenti complessivi. Sottolinea quindi che si tratta di una cifra infinitamente superiore rispetto a quelle che normalmente vengono assegnate a qualsiasi istituto culturale. Pur in presenza degli elementi di perplessità appena illustrati, preannuncia peraltro, anche a nome dei deputati del proprio gruppo, il voto di astensione sulla proposta di parere presentata dal relatore allo scopo di favorire la rapida erogazione delle risorse stanziate.

Emerenzio BARBIERI (PdL), pur comprendendo le ragioni e le motivazioni esposte dal collega che lo ha proceduto, rileva che la questione fondamentale è quella relativa alla procedura seguita per l'attribuzione delle risorse. In particolare, ritiene che le critiche mosse all'assegnazione di un contributo ad un ente piuttosto che ad un altro saranno sempre inevitabili, fin quando non si porrà mano ad una riforma della procedura di assegnazione delle risorse nel senso di prevedere che sullo schema di riparto vi sia un preventivo esame vincolante e obbligatorio da parte delle Commissioni parlamentari, prima della trasmissione dello schema di riparto al Parlamento per l'espressione del parere di competenza. Sottolinea, infatti, che le scelte che sono alla base del provvedimento in esame seguono criteri fissati da commissioni interne al Ministero sulle quali decisioni la Commissione non può entrare. Apprezza peraltro che sul provvedimento in esame si sia dato seguito alle indicazioni formulate dalla Commissione cultura nella scorsa legislatura, rilievo che ritiene sia alla base delle decisioni del gruppo del Partito democratico di esprimere un voto di astensione. Ribadisce peraltro la necessità che si prenda coscienza del fatto che il vero problema è quello relativo al ruolo della Commissione nell'ambito della procedura di assegnazione dei contributi. Fino a quando non si cambieranno i criteri di assegnazione dei fondi stanziati è impossibile per la Commissione incidere sulle decisioni assunte a livello amministrativo da parte degli uffici del Ministero.
Preannuncia quindi, anche a nome dei deputati del proprio gruppo, il voto favorevole sulla proposta di parere presentata.

Eugenio MAZZARELLA (PD), associandosi alle considerazioni del collega Barbieri, segnala la propria difficoltà ad intervenire sul provvedimento in esame, in quanto si rischia di fare note a margine di processi decisionali già avvenuti in altre sedi. Sottolinea di non comprendere decurtazioni operate ad associazioni come quella di Villa Vigoni, che vede una riduzione del 46 per cento, pur trattandosi di un istituto che esplica un'attività culturale meritoria. Risulta inoltre incomprensibile la decurtazione di fondi pari al 59 per

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cento delle risorse assegnate all'Istituto italiano di studi storici, istituto che si riferisce culturalmente a Benedetto Croce, nell'ambito del quale hanno da sempre studiato i massimi docenti di materie umanistiche. In conclusione, ritiene che occorrerebbe effettuare scelte maggiormente ponderate.

Valentina APREA, presidente, rileva innanzitutto che l'esiguità delle risorse stanziate è connessa alla generale riduzione subita dai singoli dicasteri, in conseguenza della razionalizzazione dei conti pubblici. Vi è comunque poi una discrezionalità nel riparto delle risorse destinate ai singoli enti che è rimessa alla decisione del Governo.

Paola FRASSINETTI (PdL), relatore, pur associandosi alle perplessità evidenziate da alcuni colleghi con riferimento alla riduzione dei fondi stanziati, tra i quali quelli destinati all'Accademia della crusca che penalizza in qualche modo l'importante attività svolta dai singoli istituti, ribadisce che le decurtazioni sono state effettuate a livello generale e riguardano quindi l'intera platea degli istituti beneficiari. Ribadisce, in particolare, come già evidenziato nella sua relazione, che gli stanziamenti destinati all'Istituto S. Pio V sono definiti in attuazione a quanto previsto dalla legge n. 293 del 2003. Raccomanda quindi l'approvazione della sua proposta di parere favorevole sul provvedimento in esame.

Luigi NICOLAIS (PD) evidenzia l'esigenza che la Commissione tecnica incaricata dell'assegnazione dei fondi segua regole certe e chiare nell'assegnazione dei fondi. Sottolinea, inoltre, che emerge una certa discrezionalità nel merito delle decisioni amministrative di riparto degli stanziamenti effettuati, che ancor di più rafforza quella esigenza.

La Commissione approva quindi la proposta di parere favorevole del relatore.

Schema di direttiva, per l'anno 2009, recante gli interventi prioritari, i criteri generali per la ripartizione delle somme, le indicazioni sul monitoraggio, il supporto e la valutazione degli interventi previsti dalla legge n. 440 del 1997, concernente l'istituzione del fondo per l'arricchimento e l'ampliamento dell'offerta formativa e per gli interventi perequativi.
Atto n. 120.

(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4 del regolamento, e rinvio).

La Commissione inizia l'esame dello schema di direttiva, all'ordine del giorno.

Emerenzio BARBIERI (PdL), relatore, ricorda che la legge 18 dicembre 1997, n. 440 ha istituito nello stato di previsione del Ministero della pubblica istruzione il «Fondo per l'arricchimento e l'ampliamento dell'offerta formativa e per gli interventi perequativi», definendone obiettivi e modalità di utilizzazione. Ai sensi dell'articolo 1, obiettivi del Fondo sono: realizzazione dell'autonomia scolastica; introduzione della seconda lingua comunitaria nella scuola media; innalzamento del livello di scolarità e del tasso di successo scolastico; formazione del personale della scuola; formazione post-secondaria non universitaria; formazione continua e ricorrente; adeguamento dei programmi di studio dei diversi ordini e gradi di istruzione; interventi per la valutazione dell'efficienza e dell'efficacia del sistema scolastico; interventi perequativi finalizzati ad incrementare l'offerta formativa, anche attraverso l'integrazione degli organici provinciali; interventi integrati; copertura della quota nazionale di iniziative cofinanziate con i fondi strutturali dell'Unione europea. Aggiunge che la legge finanziaria 2009 ha fissato la dotazione del Fondo, allocato nel capitolo 1270, in euro 141.042.593. In relazione agli accantonamenti derivanti da varie disposizioni, risultano disponibili euro 140.523.964, con una riduzione del 21,67 per cento rispetto al 2008. Ricorda che lo schema di direttiva è suddiviso in tre sezioni, con una semplificazione formale rispetto agli schemi precedenti, secondo quanto richiesto dalla VII Commissione con il parere approvato sullo schema di tabella concernente l'anno 2008. In

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questo senso, la sezione 1 indica gli interventi prioritari da realizzare tramite il Fondo e le relative caratteristiche; la sezione 2 indica i criteri generali per la ripartizione delle somme; la sezione 3 indica il riparto e le modalità di gestione delle somme.
Sottolinea quindi che nella sezione 1 sono individuati quindi nove diversi obiettivi. Il primo riguarda l'ampliamento dell'offerta formativa delle istituzioni scolastiche, anche associate in rete, nell'ambito dei rispettivi piani dell'offerta formativa (P.O.F.). L'ampliamento dell'offerta formativa dovrà, tra l'altro, garantire la promozione dell'insegnamento di Cittadinanza e Costituzione - anche attraverso la realizzazione di percorsi multidisciplinari -, del potenziamento della cultura scientifica e tecnologica - in particolare, progetti su domotica, robotica educativa e matematica laboratoriale - della cultura musicale e della lingua italiana. Nello stesso contesto si collocano, inoltre, la promozione di stili di vita positivi - con particolare riguardo alla prevenzione dei disturbi alimentari e delle dipendenze che possono insorgere in età giovanile, nonché alla promozione della cultura della sicurezza degli ambienti in cui si vive -; il rispetto per l'ambiente, lo sviluppo delle attività sportive e l'incremento delle iniziative contro la violenza negli stadi; l'educazione alla legalità e l'accoglienza di studenti stranieri, adottivi o affidatari - sostenendo la diversità di genere come valore -; l'agevolazione per l'accesso alla cultura da parte degli studenti delle scuole secondarie di secondo grado. Si cita, infine, anche la promozione di campagne di comunicazione sui temi di maggiore attualità della scuola. Aggiunge che un altro obiettivo riguarda formazione e sostegno all'innovazione. La formazione è diretta alla riqualificazione professionale dei docenti, alla valorizzazione e mobilità professionale del personale ATA; allo sviluppo delle competenze per l'innalzamento del livello degli apprendimenti di base degli alunni; all'apprendimento dell'inglese per i docenti della scuola primaria e delle metodologie CLIL; per i docenti di scuola secondaria di secondo grado, alla prevenzione e al superamento del disagio giovanile. Si prevede in particolare l'utilizzo di modelli di e-learning, e la TV digitale terrestre e la Web-TV; per quanto concerne il sostegno all'innovazione, nonché la collaborazione con le associazioni professionali e disciplinari. Il terzo obiettivo individuato dallo schema di tabella in esame è relativo alla scuola digitale: si citano le iniziative connesse all'attuazione del piano «La scuola digitale», che renderà disponibili nuove modalità di formazione degli insegnanti, nuovi contenuti, capaci di migliorare gli apprendimenti, nonché nuovi servizi per gli studenti e nuove modalità di comunicazione fra la scuola e la famiglia. Vi è quindi, quale quarto obiettivo, la valorizzazione delle eccellenze. Si tratta della prosecuzione dei progetti riguardanti le Olimpiadi multidisciplinari, l'avvio di un sistema di valorizzazione del merito che preveda l'erogazione di borse di studio agli studenti, nonché l'avvio di progetti pilota per la valutazione delle competenze, in contemporanea alla costruzione del sistema nazionale di valutazione. Sono quindi individuati, quali ulteriori, obiettivi l'espansione dell'offerta formativa nelle scuole paritarie e l'integrazione scolastica degli alunni con handicap. In questo caso, si prevede il miglioramento dell'offerta di integrazione scolastica per alunni con handicap - specie per quelli con handicap sensoriale - e la formazione specifica del personale della scuola, realizzata dalle istituzioni scolastiche, anche in collegamento con i già citati istituti di carattere atipico, ovvero promossa dal MIUR mediante convenzioni con istituti specializzati per specifiche forme di handicap. Nel paragrafo, inoltre - come negli anni passati - si fa riferimento anche al miglioramento dell'offerta di integrazione scolastica per gli alunni ospedalizzati o seguiti in regime di day hospital. Si prevede quindi l'obiettivo dell'istruzione post-secondaria, degli adulti e il programma di istruzione-formazione-lavoro. Si tratta di interventi finalizzati a garantire agli studenti - soprattutto a quelli degli istituti tecnici e professionali - l'acquisizione di

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competenze utilizzabili nel mondo del lavoro, attraverso l'alternanza scuola-lavoro; lo sviluppo dell'istruzione tecnica e professionale fino al livello post-secondario, con particolare riferimento alla costituzione degli Istituti tecnici superiori; il potenziamento dell'offerta formativa per gli adulti, compresi gli immigrati; la prosecuzione dei programmi per l'applicazione dei dispositivi UE in relazione al Quadro unico dei titoli e delle qualifiche (Europass).
Ricorda quindi che lo schema di Tabella in esame reca, come ulteriore obiettivo, la valutazione degli apprendimenti, evidenziando così la necessità di sviluppare prove oggettive tarate su standard previsti dalle indicazioni nazionali e sulle competenze chiave definite a livello europeo. Vi è quindi l'indicazione di promozione, sostegno e documentazione dell'innovazione, evidenziando la necessità di formazione per sostenere le innovazioni introdotte e in via di introduzione e quella di diffondere le conoscenze e le migliori pratiche realizzate nella scuola. Si cita anche il monitoraggio sui principali fenomeni. Rileva che nella sezione 2 si prevede una ripartizione delle risorse in maniera differenziata, in relazione alla natura degli interventi e allo sviluppo di progetti nazionali già avviati; limitatamente al riparto fra singole istituzioni si considerano anche parametri oggettivi. Si precisa, inoltre, che tutte le istituzioni scolastiche fruiranno di un finanziamento per la realizzazione del POF e delle attività di aggiornamento; l'importo complessivo sarà ripartito in proporzione alle dimensioni delle istituzioni scolastiche, calcolate in relazione alle unità di personale e al numero degli alunni. Agli uffici scolastici regionali (USR), anche con il supporto di organismi nazionali e locali competenti in materia, è affidato il monitoraggio delle attività realizzate dalle istituzioni scolastiche; saranno oggetto di monitoraggio anche le iniziative attivate dall'Amministrazione centrale e dagli USR. In merito al riparto delle somme, precisa che nella sezione 3 si opera innanzitutto un raffronto tra gli importi assegnati agli interventi prioritari negli anni 2007 e 2008 e quelli invece proposti per il 2009. Per l'ampliamento dell'offerta formativa, anche nelle scuole paritarie, e formazione del personale si passa così dai 105,7 milioni di euro del 2007, ai 95, 9 del 2008, agli attuali 80, includendo anche le iniziative a supporto delle innovazioni tecnologiche; sono previsti invece due milioni di euro per la valorizzazione delle eccellenze, risorse non previste per nessuno dei due anni precedenti indicati. Sottolinea inoltre che sostanzialmente identico è poi lo stanziamento riferito all'integrazione degli alunni con handicap: 10,7 milioni per il 2007, 10,5 per il 2008 e 10 milioni per il 2009.
Aggiunge, inoltre, che con riferimento agli interventi perequativi per gli istituti professionali non sono previsti, allo stato, stanziamenti specifici - rispetto ai 30 del 2007 e 32 milioni del 2008, mentre rimane invariato lo stanziamento relativo all'alternanza scuola lavoro con 30 milioni di euro per ciascuno dei tre anni, ma aumenta considerevolmente lo stanziamento legato all'educazione permanente che passa a sedici milioni - includendo anche le attività per la costituzione degli ITS e per Europass - rispetto ai 5 e ai 7 rispettivamente per il 2007 e il 2008. Rammenta altresì che, se risulta non presente lo stanziamento per la valutazione dei progetti nazionali e realizzazione delle procedure di valutazione dei dirigenti scolastici - per il 2007 era previsto uno stanziamento di 2,5 milioni di euro e per il 2008 di due milioni - sono stanziati invece 1,5 milioni di euro per la valutazione degli apprendimenti, rispetto a nessuna risorsa prevista per questa voce in anni passati. Ricorda infine che per lo studio e la documentazione dei processi innovativi; monitoraggio delle attività realizzate dalle scuole è stanziato per il 2009 un milione di euro, rispetto ai due milioni per ciascuno degli anni 2007 e 2008. Il riparto delle risorse complessive passa così dai 185 milioni di euro del 2007 ai 140,5 attuali in linea con una razionalizzazione complessiva della spesa pubblica che peraltro non va ad intaccare il buon funzionamento dell'apparato amministrativo,

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ma in qualche modo tende anzi a valorizzarlo. Evidenzia che, nella prassi, annualmente è stata inviata alle Camere solo una direttiva del Ministro della pubblica istruzione con la quale, contestualmente, sono stati individuati i contenuti di cui all'articolo 2 della legge n. 440 del 1997 e si è proceduto alla individuazione della ripartizione delle somme. Al riguardo, ricorda che nel parere sullo schema di direttiva per il 2008, approvato il 30 luglio 2008, la VII Commissione aveva segnalato, invece, la necessità di adottare due distinti provvedimenti, come previsto dalla legge n. 440 del 1997. Evidenzia inoltre che nel già citato parere sullo schema di direttiva per il 2008, la VII Commissione aveva rilevato come la riduzione dello stanziamento relativo all'integrazione degli alunni con handicap non appariva giustificato dalla riduzione operata sul Fondo ai sensi dell'articolo 1, comma 507, della legge finanziaria per il 2007; la Commissione aveva, inoltre, sottolineato la necessità di ripristinare, per il futuro, almeno lo stanziamento iniziale relativo al progetto Europass. Rileva che nella sezione 1 dello schema di tabella in esame, sarebbe poi opportuno inserire il riferimento agli alunni ricoverati in ospedale o seguiti in regime di day hospital nel titolo del paragrafo f), quale categoria aggiuntiva rispetto agli alunni in situazione di handicap.
Si riserva, in conclusione, di presentare una proposta di parere, nel seguito dell'esame.

Valentina APREA, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Proposta di nomina del professor Elio Bava a presidente dell'Istituto nazionale di ricerca metrologica (INRIM).
Nomina n. 47.

(Esame ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

La Commissione inizia l'esame della proposta di nomina all'ordine del giorno.

Valentina APREA, presidente, intervenendo in sostituzione del relatore, ricorda che la richiesta di parere parlamentare sulla proposta di nomina in oggetto è pervenuta con lettera del 23 settembre 2009, che il ministro per i rapporti con il Parlamento ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 1 della legge 24 gennaio 1978, n. 14. Ricorda quindi preliminarmente che l'Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (I.N.RI.M), nato il 1o gennaio 2006 dalla fusione dell'Istituto Elettrotecnico Nazionale «Galileo Ferraris» (IEN) e dell'Istituto di Metrologia «Gustavo Colonnetti» del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IMGC), è un ente pubblico nazionale con il compito di svolgere e promuovere attività di ricerca scientifica nei campi della metrologia. L'I.N.RI.M., che ha sede in Torino, svolge le funzioni di istituto metrologico primario, già di competenza IMGC e IEN, costituendo pertanto il presidio di gran parte della metrologia scientifica in Italia, escluso il campo delle radiazioni ionizzanti. Compie ricerche, ampiamente riconosciute a livello internazionale, nel campo della scienza delle misure e dei materiali e sulle tecnologie innovative. In particolare, effettua studi e ricerche finalizzati alla realizzazione dei campioni primari delle unità di base e derivate del Sistema Internazionale SI. Tra le molteplici attività svolte, realizza e promuove, anche nell'ambito di programmi dell'Unione europea e di organismi internazionali, attività di ricerca scientifica e tecnologica, sia tramite le strutture proprie sia in collaborazione con le università e con altri soggetti pubblici e privati, nazionali e internazionali; svolge attività di comunicazione e promozione della ricerca; promuove la formazione e la crescita tecnico-professionale dei ricercatori nei campi scientifici di propria competenza, attraverso l'assegnazione di borse, assegni di ricerca e corsi di dottorato. Ricorda, altresì, che la Commissione cultura ha espresso, il 19 giugno 2002, un parere favorevole alla nomina del professor Bava a presidente dello IEN, di cui - come detto - l'I.N.R.I.M. ha ereditato le funzioni.

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Precisa quindi che la proposta di nomina in esame si pone in una linea di naturale continuità con il recente passato. Con riferimento al profilo professionale del professor Bava, evidenzia che dal curriculum trasmesso dal Governo si evince che egli ha maturato una vasta e approfondita esperienza nel settore di competenza dell'Istituto. Laureatosi a pieni voti in Ingegneria elettronica nel 1964, presso il Politecnico di Torino, è stato assunto con la qualifica di Ricercatore presso l'Istituto Elettrotecnico Nazionale G. Ferraris (IEN) di Torino, dove la sua attività è stata orientata principalmente al settore delle misure e della metrologia. Ha quindi svolto indagini e sperimentazioni di notevole complessità, segnalandosi per l'impegno e i risultati raggiunti, ricoprendo gli incarichi di Coordinamento per le attività di Metrologia Elettromagnetica in Alta Frequenza e di Coordinamento per le attività del settore della Metrologia. Aggiunge che dopo aver conseguito la seconda fascia del profilo di Ricercatore allo IEN, ha avviato la carriera universitaria che lo ha condotto a vincere nel 1990 il concorso a Professore di prima fascia in Misure elettriche e elettroniche presso il Politecnico di Milano, divenendo, a partire dal 1993, Professore ordinario presso il Dipartimento di Elettronica del medesimo ateneo. Le principali ricerche sviluppate in tale contesto professionale hanno riguardato studi teorici ed esperimenti su campioni di frequenza e sulla stabilizzazione in frequenza. È responsabile di vari progetti di ricerca, sviluppati anche in collaborazione con l'IMGC-CNR, collabora con il Centro Studi per le Telecomunicazioni Spaziali (CSTS-CNR) presso il Dipartimento di Elettronica e Informazione, è altresì responsabile di linea di ricerca presso l'INFM dell'Università Politecnico di Milano. Quanto all'attività di ricerca del professor Bava, svolta allo IEN in un arco temporale di circa ventiquattro anni, quindi al Politecnico di Milano per dodici anni, ricorda che essa si è sviluppata principalmente nei settori della Metrologia elettromagnetica e di Tempo e Frequenza e di Lunghezza, con riferimento sia alla ricerca di base sia a quella applicata, come risulta largamente documentato da circa settanta pubblicazioni su Riviste Internazionali e da altrettante presentazioni a Conferenze Internazionali. Alla luce delle considerazioni svolte, ritiene che il profilo del professor Bava sia pienamente congruente con le attività dell'Ente che è chiamato a presiedere. Si riserva, pertanto, di presentare una proposta di parere nel prosieguo dell'esame.
Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.35.

SEDE CONSULTIVA

Martedì 6 ottobre 2009 - Presidenza del presidente Valentina APREA.

La seduta comincia alle 14.35.

DL 134/09: Disposizioni urgenti per garantire la continuità del servizio scolastico ed educativo per l'anno 2009-2010.
C. 2724 Governo.

(Parere alla XI Commissione).
(Rinvio dell'esame).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 1o ottobre 2009.

Valentina APREA, presidente, ricorda che, nella seduta di giovedì 1o ottobre 2009, la Commissione ha deliberato di elevare un conflitto di attribuzione nei confronti della XI Commissione, lavoro pubblico e privato, al fine di ottenere l'assegnazione a Commissioni riunite del disegno di legge C. 2724 recante «Disposizioni urgenti per garantire la continuità del servizio scolastico ed educativo per l'anno 2009-2010».

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Informa quindi la Commissione che il Presidente della Camera, con lettera del 2 ottobre 2009, ha espresso la seguente decisione, di cui dà lettura:

«Onorevole Presidente,
mi riferisco alla Sua lettera in data 30 settembre 2009 e al conflitto di competenza sollevato dalla Commissione da Lei presieduta, nella seduta del 1o ottobre 2009, in merito al disegno di legge n. 2724 di conversione in legge del decreto-legge 25 settembre 2009, n. 134, recante disposizioni urgenti per garantire la continuità del servizio educativo per l'anno 2009-2010, assegnato in sede referente alla XI Commissione (Lavoro pubblico e privato), con il parere della VII Commissione Cultura, ai sensi dell'articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento.
Al riguardo, ho attentamente valutato le argomentazioni da Lei svolte in relazione alla generale attinenza del provvedimento al buon funzionamento del sistema educativo e, in particolare, all'incidenza delle disposizioni relative al conferimento delle supplenze sull'ordinamento della scuola, materia di competenza della Commissione Cultura.
Devo, tuttavia, confermare l'assegnazione già disposta per le ragioni di seguito illustrate.
In primo luogo occorre considerare che la materia del pubblico impiego è stata attribuita in via esclusiva alla XI Commissione Lavoro, già con la riforma regolamentare del 1987. Tale criterio di competenza, confermato e specificato da successive circolari presidenziali, si ispira alla esigenza di garantire un indirizzo politico e legislativo unitario sul rapporto di lavoro pubblico, nel rispetto dei principi dell'omogeneità delle posizioni giuridiche e dell'equità e trasparenza dei trattamenti economici, in coerenza con il quadro normativo generale.
Dalla competenza della XI Commissione in materia di lavoro pubblico e privato sono escluse solo talune categorie di personale esplicitamente individuate, il cui rapporto di lavoro non è ricondotto sotto la disciplina del diritto civile (dirigenti, magistrati, forze di polizia, militari), tra le quali non rientra quella dei docenti della scuola dell'infanzia e della scuola primaria e secondaria. Le disposizioni concernenti l'assetto e il trattamento giuridico ed economico di questi ultimi rientrano, pertanto, nella competenza della sola Commissione Lavoro.
Di conseguenza, la consolidata prassi applicativa è nel senso di attribuire i progetti di legge riguardanti esclusivamente i suddetti aspetti alla sola competenza in sede primaria della XI Commissione e di assegnare, invece, quelli recanti anche disposizioni sull'organizzazione scolastica o sulle funzioni degli organi amministrativi secondo un criterio di prevalenza alla XI o alla VII Commissione. Nei casi in cui non sia stato possibile determinare una preponderanza dell'uno o dell'altro profilo, si è proceduto all'assegnazione alle Commissioni riunite.
Per quanto riguarda le disposizioni del disegno di legge n. 2724, esse, oltre a prevedere l'impossibilità che i contratti a tempo determinato si trasformino in rapporti di lavoro a tempo indeterminato - principio valido per tutti i pubblici dipendenti - riguardano il conferimento delle supplenze per l'anno scolastico 2009-2010, disponendo che le medesime siano attribuite al personale docente, amministrativo, tecnico e ausiliario già destinatario, nell'anno scolastico precedente, di supplenze annuali o fino al termine delle attività didattiche. Il provvedimento reca poi disposizioni in tema di valutazione del servizio prestato ai fini dell'attribuzione del punteggio nelle graduatorie ad esaurimento in cui tale personale risulta inserito. Si tratta di una disciplina che, come si precisa nella relazione illustrativa del disegno di legge, mira a garantire una particolare tutela ad alcune categorie di personale, cui viene attribuita priorità nel conferimento delle supplenze per il prossimo anno scolastico.
Se questo è l'oggetto dell'intervento normativo che la Presidenza è tenuta a prendere in considerazione in sede di assegnazione, gli effetti che le disposizioni

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in questione possono avere sul buon funzionamento del sistema educativo, pur non potendo incardinare una competenza primaria della Commissione Cultura, sono stati comunque presi in considerazione attraverso la previsione per la medesima Commissione di un parere rinforzato.
Va aggiunto che, proprio con riguardo alle disposizioni concernenti le supplenze, il provvedimento in esame modifica la legge n. 124 del 1999 che fu esaminata in sede referente dalla sola Commissione Lavoro, assegnazione confermata anche a seguito di un conflitto di competenza sollevato dalla Commissione Cultura. Rilevo inoltre che le proposte di legge in materia di conferimento di supplenze sono state costantemente assegnate in sede primaria alla sola XI Commissione. Quanto ai provvedimenti d'urgenza, è da ricordare il decreto-legge n. 16 del 2001, recante disposizioni relative al personale docente della scuola (A.C. 7697) che, come quello in esame, era sostanzialmente costituito da un solo articolo riguardante il conferimento delle supplenze per l'anno scolastico 2000-2001 e la valutazione del servizio prestato a tale titolo a fini giuridici.
Conclusivamente, alla luce delle argomentazioni svolte e tenuto conto dell'oggetto delle disposizioni del disegno di legge n. 2724, non posso che confermare, sulla base della disciplina regolamentare, delle circolari applicative e della prassi, l'assegnazione già disposta.
Con i migliori saluti.»

Ritiene quindi che la Commissione potrà svolgere il suo ruolo nelle forme ad essa assegnate dal regolamento, salvo verificarsi, anche nell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, l'adozione di eventuali iniziative volte a rappresentare nelle sedi opportune l'esigenza di una riconsiderazione dell'attuale riparto di competenze tra Commissione cultura e Commissione lavoro sui temi in questione, così come attualmente delineato.
Ricorda quindi che eventuali proposte emendative del provvedimento in esame potranno essere presentate direttamente presso la Commissione di merito, nel termine da questa fissato. La Commissione cultura, sulla base di quanto proporrà la collega Centemero, relatore sul provvedimento, potrà comunque addivenire all'approvazione di un parere vincolante per la Commissione di merito, dal quale far emergere eventuali indicazioni utili per il prosieguo dell'esame del disegno di legge in oggetto.
Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia l'esame del provvedimento ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.45.