CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 23 settembre 2009
221.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO

TESTO AGGIORNATO AL 29 SETTEMBRE 2009

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SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 23 settembre 2009. - Presidenza del presidente Valentina APREA.

La seduta comincia alle 14.40.

Istituzione del Garante nazionale per l'infanzia e l'adolescenza.
Nuovo testo C. 2008 Governo e abb.

(Parere alle Commissioni riunite I e XII).
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviati nella seduta del 22 settembre 2009.

Gabriella CARLUCCI (PdL), relatore, propone di esprimere parere favorevole sul provvedimento in esame.

Luisa CAPITANIO SANTOLINI (UdC) preannuncia, anche a nome dei deputati del proprio gruppo, il voto contrario sul provvedimento in esame, in quanto nonostante la figura del Garante di cui il

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provvedimento prevede l'istituzione, sicuramente una figura importante, si perde ancora una volta l'occasione di prevedere uno strumento che possa effettivamente venire incontro alle esigenze dell'infanzia, rimanendo quindi molto distanti dalle esperienze degli altri paesi europei. In particolare, lamenta il fatto che il provvedimento non doti il Garante stesso dell'indipendenza e dell'autonomia necessarie a esercitare le proprie funzioni in modo efficace, dato che l'istituzione avviene all'interno di due Dipartimenti ministeriali. Tale assetto risulta particolarmente criticabile, in quanto il Garante deve potere agire senza condizionamenti da parte dei Governi in carica, mentre invece l'attuale configurazione del Garante prevede indubbiamente un condizionamento da parte dell'Esecutivo delle scelte fatte dal Garante. Rileva inoltre che la cifra stanziata dal provvedimento è assolutamente inadeguata, dato che la stessa non sarà sufficiente neanche a coprire le spese di gestione. Evidenzia, quindi, che molti enti e istituzioni si occupano dei problemi dell'infanzia e che l'istituzione del Garante avrebbe dovuto essere funzionale alla possibilità di operare una sintesi delle attività di tutti questi istituti.

Emilia Grazia DE BIASI (PD) associandosi alle considerazioni della collega Capitanio Santolini, rileva innanzitutto che il Garante rappresenta sicuramente uno strumento molto atteso al fine di tutelare i diritti dell'infanzia, che sono purtroppo costantemente violati in diversi ambiti. Rileva altresì che il Garante deve poter intervenire in modo efficace, in aderenza alle Convenzioni internazionali in materia e al fine di migliorare anche il quadro della situazione normativa italiana, che risulta essere molto carente. Segnala, al riguardo, che è proprio la politica condotta dal Governo in materia che appare carente, evidenziando in particolare che l'uso massiccio della pubblicità nelle trasmissioni televisive non può essere assolutamente giustificato - come invece ha fatto recentemente un rappresentante del Governo - dato che si tratta di qualcosa che nuoce gravemente alla serenità dell'infanzia. Ricorda in particolare che così come è scritto il provvedimento è solamente un concentrato di «buone intenzioni», che non porta a risultati veramente concreti. La mancanza di terzietà del Garante, infatti, è un aspetto molto negativo, specie se si considera che l'organizzazione del Garante prevede che si attinga alle risorse di un Ministero senza portafoglio, come il Ministero delle pari opportunità, che già ha stanziamenti molto esigui per perseguire le proprie finalità. Ricorda, inoltre, che in una situazione analoga relativa all'Osservatorio per la violenza, le risorse ad esso destinate, non furono poi effettivamente stanziate. Ritiene pertanto che sarebbe stato opportuno trovare una formula organizzativa diversa, forse ancora meglio cambiare la missione del Ministero per le pari opportunità e destinare le esigue risorse a questo destinate ai compiti del Garante per l'infanzia.
Preannuncia quindi, anche a nome dei deputati del proprio gruppo, il voto contrario sul provvedimento in esame.

Pierfelice ZAZZERA (IdV) preannuncia, anche a nome dei deputati del proprio gruppo, l'astensione sulla proposta di parere presentata, in quanto non si correggono i limiti di un provvedimento che non prevede adeguati poteri sanzionatori in capo al Garante; in mancanza di tali poteri non è possibile infatti tutelare adeguatamente i diritti dei minori. Si riserva pertanto di presentare le modifiche opportune al provvedimento nel seguito del suo esame in Assemblea.

La Commissione approva quindi la proposta di parere favorevole del relatore.

La seduta termina alle 14.55.

ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 23 settembre 2009. - Presidenza del presidente Valentina APREA.

La seduta comincia alle 14.55.

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Proposta di nomina del dottor Giorgio Tino a componente del consiglio di amministrazione della Fondazione Centro sperimentale di cinematografia.
Nomina n. 43.

(Seguito dell'esame ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione prosegue l'esame della proposta di nomina all'ordine del giorno, rinviata nella seduta del 22 settembre 2009.

Giancarlo MAZZUCA (PdL), relatore, propone di esprimere parere favorevole sulla proposta di nomina in esame.

Emilia Grazia DE BIASI (PD) è consapevole che il dottor Giorgio Tino oggetto della proposta di nomina in esame, ha già ricoperto l'incarico per il quale è indicato e che si tratta quindi di una riconferma. Sottolinea di voler sgomberare il campo da ogni pregiudizio di tipo ideologico; chiede però, a tutela della stessa persona oggetto della proposta di nomina, di rinviare il prosieguo dell'esame odierno. Ricorda infatti che sono state pubblicate dalla stampa nel giugno 2006 alcune intercettazioni di natura piuttosto delicata che riguardano il presunto coinvolgimento del dottor Tino in vicende giudiziarie. Considera quindi necessario sia fatta chiarezza su una questione di rilievo; non ritiene possibile perciò votare la proposta di nomina nella seduta odierna, ma più opportuno sospenderla, come fatto al Senato. Sottolinea d'altra parte la necessità che, come è tradizione della Commissione, la questione morale e la trasparenza siano tenute in debita considerazione. Aggiunge, altresì, di essere al corrente che il dottor Giorgio Tino è stato nominato dal Governo Berlusconi e poi dal Governo Prodi, ma che non si tratta di un profilo rilevante ai fini della questione che sta sottoponendo all'attenzione della Commissione. Si riserva quindi di presentare un atto di sindacato ispettivo al riguardo allo scopo di ottenere chiarimenti anche dal Governo. Nel caso in cui non si decida nel senso auspicato, avverte quindi che i componenti del proprio gruppo non parteciperanno al seguito della seduta. Ribadisce che non sussiste alcuna preclusione personale né alcun sospetto nei confronti del dottor Tino, ma solo di una questione metodologica.

Valentina APREA, presidente, sottolinea che la «cultura del sospetto» non appartiene alla Commissione, fermo il diritto della collega De Biasi di assumere tutte le iniziative parlamentari che ritiene più idonee e opportune. Rileva peraltro che la Commissione è nelle condizioni di poter esprimere il parere nella seduta odierna, essendo stata formalizzata dal relatore la proposta di parere.

Luciano CIOCCHETTI (UdC) ritiene che sia giusto, parlando di persone, ricordare alcuni fatti. Sottolinea, innanzitutto che il dottor Giorgio Tino è stato direttore dell'Azienda autonoma dei Monopoli di Stato ed è stato sostituito dall'attuale Governo per quel che riguarda l'incarico in questione. Sottolinea che le notizie riferite dalla collega De Biasi riguardano quell'incarico. Aggiunge d'altra parte che anche il Ministro Padoa Schioppa riconfermò il dottor Giorgio Tino nella carica. Fa rilevare quindi che la Commissione è chiamata ad affrontare il tema della nomina di una persona a componente del consiglio di amministrazione del Centro Sperimentale di Cinematografia. Nel ruolo indicato, il dottor Giorgio Tino ha svolto adeguatamente il suo incarico, immettendo nuove risorse e avviando una serie di attività e di iniziative innovative che hanno fatto crescere il Centro stesso. Preannuncia quindi, anche a nome dei deputati del gruppo cui appartiene, il voto favorevole sulla proposta di parere del relatore.

Giuseppe GIULIETTI (Misto) ritiene che la questione posta dalla collega De Biasi di avere maggiore tempo per approfondire gli elementi utili ad esprimere un parere sulla proposta di nomina sia condivisibile. Sottolinea infatti che, al di là della proposta di nomina in oggetto, per

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quello che riguarda il cinema nel suo complesso si stia procedendo in maniera improvvisata. Ricorda per esempio che sul Centro Sperimentale di Cinematografia vi sono state, in passato, polemiche di vario tipo a partire dagli stanziamenti esigui ad esso destinati; le considerazioni che esprime vanno quindi al di là della persona del dottor Giorgio Tino. Lamenta d'altra parte di aver votato più volte a favore di candidati di area di maggioranza, essendo personalmente contrario ad un voto meramente di parte che non tenga conto delle competenze. Esprime quindi perplessità sulla proposta di nomina in esame, preannunciando che non parteciperà al seguito dell'esame proprio per rimarcare una distanza dalla decisione che la Commissione vorrà assumere e sottolineare la crisi in cui versa sia il fondo di cinematografia sia il cinema italiano nel suo complesso. Ritiene inoltre necessario che la Commissione proceda con un'audizione degli amministratori del Centro di Cinematografia, poiché in mancanza di ulteriori elementi dichiara di non poter procedere ad una utile valutazione per mancanza di elementi di merito e di metodo.

Pierfelice ZAZZERA (IdV) si associa alle considerazioni espresse dalla collega De Biasi preannunciando, anche a nome dei deputati del proprio gruppo, che non parteciperà al seguito dell'esame. Non vorrebbe che il dottor Tino fosse un uomo «buono per tutte le stagioni»; non fa riferimento a parti politiche specifiche, ma al fatto che una persona che si è sempre occupata di amministrazione finanziaria e ha ricoperto l'incarico di direttore dei Monopoli di Stato, sia competente anche di cinema. Rileva inoltre che al di là delle competenze specifiche, il dottor Tino risulterebbe essere coinvolto in diverse vicende giudiziarie relative all'incarico da lui svolto all'Azienda dei monopoli di Stato. Si tratta di aspetti che comunque devono essere portati all'attenzione della Commissione pur non avendo piena aderenza con il provvedimento in esame.

Emerenzio BARBIERI (PdL) ricorda innanzitutto che il dottor Tino è stato proposto per la nomina a componente del consiglio di amministrazione del Centro di cinematografia in rappresentanza del Ministero dell'economia e delle finanze, avendo già ricoperto quell'incarico su proposta del precedente Governo. Ritiene dunque che la soluzione del rinvio dell'esame proposta dai colleghi De Biasi e Giulietti non abbia consistenza. Sulla «questione morale» richiamata proprio dalla collega De Biasi ritiene per lo meno da chiarire come mai si tiri fuori ora quando nessun ministro del Governo Prodi, a partire da Padoa Schioppa, non abbia mai assunto provvedimenti in merito. Ricorda d'altra parte che quando in Commissione si è proceduto al rinnovo del consiglio di amministrazione nello scorso anno nessuno dei colleghi ha rappresentato molte delle questioni emerse nella seduta odierna. Ribadisce quindi, anche a nome del gruppo cui appartiene, di condividere la nomina del dottor Tino a consigliere del Centro Sperimentale di Cinematografia, preannunciando il voto favorevole sulla proposta di nomina del relatore.

Ricardo Franco LEVI (PD) rammenta che perplessità e voti contrari furono già espressi nel 2005 e già allora vi fu un voto contrario rispetto a una valutazione di non corrispondenza della professionalità del dottor Tino con quella richiesta per ricoprire una carica altamente specializzata nel settore della cinematografia. Riterrebbe quindi utile un approfondimento della questione visto che responsabilità primaria della Commissione è quella di verificare nel merito la rispondenza dei requisiti tecnici, nonché morali, per ricoprire gli incarichi oggetto delle nomine che vengono sottoposte dal Governo al giusto parere parlamentare.

Paola GOISIS (LNP) rappresenta una certa insofferenza personale ad illazioni circa responsabilità presunte: fino a quando una persona non è dichiarata colpevole si presume infatti che sia innocente.

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Concorda quindi con il collega Ciocchetti, preannunciando, anche a nome dei deputati del proprio gruppo, il voto favorevole sulla proposta di parere presentata dal relatore.
La Commissione procede quindi alla votazione per scrutinio segreto sulla proposta di parere favorevole del relatore.

Valentina APREA, presidente, comunica il risultato della votazione:
Presenti 24
Votanti 24
Maggioranza 13
Hanno votato 24
Hanno votato no
(La Commissione approva).

Valentina APREA, presidente, avverte che comunicherà il parere favorevole testé espresso dalla Commissione alla Presidenza della Camera, ai fini della trasmissione al Governo.
Hanno preso parte alla votazione i deputati: Aprea, Barbieri, Capitanio Santolini, Carlucci, Ceccacci Rubino, Ciocchetti, Consiglio in sostituzione di Maccanti, Costa in sostituzione di Centemero, Del Tenno in sostituzione di Giammanco, Di Biagio in sostituzione di Barbaro, Frassinetti, Garagnani, Garofalo in sostituzione di Rampelli, Goisis, Granata, Iapicca in sostituzione di Caldoro, Lo Presti in sostituzione di Di Centa, Mazzuca, Murgia, Palmieri, Parisi, Perina, Rivolta, Volpi in sostituzione di Grimoldi.

Proposta di nomina del signor Massimo Romagnoli a presidente dell'Ente italiano montagna (EIM).
Nomina n. 46.

(Seguito dell'esame ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione prosegue l'esame della proposta di nomina all'ordine del giorno, rinviata nella seduta del 22 settembre 2009.

Manuela DI CENTA (PdL), relatore, propone di esprimere parere favorevole sulla proposta di nomina in esame.

Luciano CIOCCHETTI (UdC) preannuncia, anche a nome dei deputati del proprio gruppo, il voto favorevole sulla proposta di parere presentata, in quanto il soggetto proposto possiede la competenza e i requisiti necessari a ricoprire l'incarico.

Pierfelice ZAZZERA (IdV) preannuncia, anche a nome dei deputati del proprio gruppo, il voto contrario sulla proposta di parere presentata, ricordando che lo Statuto dell'ente prevede determinati requisiti che non sembrano essere presenti nel caso di specie. Occorre quindi rinviare la votazione sulla proposta di nomina in esame, svolgendo approfondimenti anche attraverso l'audizione degli organi di vertice dell'Ente italiano per la montagna.

Maria Letizia DE TORRE (PD) ricorda che l'Ente Italiano della Montagna è un ente pubblico di ricerca, sottoposto alla vigilanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri, finalizzato al supporto delle politiche e allo sviluppo socio-economico e culturale dei territori montani. Sottolinea, inoltre che, l'EIM, istituito con la legge 27 dicembre 2006, n. 296, legge finanziaria per il 2007, ha raccolto l'eredità dell'Istituto Nazionale della Montagna (IMONT), contestualmente soppresso dalla medesima legge finanziaria. In base al nuovo assetto statutario, l'EIM, pur raccogliendo l'eredità di conoscenze e di esperienze già maturate nella precedente configurazione istituzionale, si presenta come una struttura dal carattere fortemente innovativo, uno strumento di ricerca al servizio dello sviluppo e della valorizzazione dei territori montani, in linea con le esigenze espresse dai maggiori rappresentanti economici, sociali e istituzionali del mondo della montagna italiana. In particolare, i pilastri su cui poggia la nuova azione dell'Ente sono essenzialmente tre: l'attività di supporto alle amministrazioni pubbliche per il governo e la gestione delle aree montane; la valorizzazione e la diffusione della cultura

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e delle conoscenze sulla montagna; l'approccio trasversale e multidisciplinare per lo studio dei fenomeni e delle variabili che caratterizzano, contraddistinguono e minacciano i territori montani.
Segnala quindi che l'articolazione scientifica di tali pilastri offre l'opportunità di definire sia un nuovo modello di ricerca per la montagna, sia moderni e innovativi strumenti per il suo sviluppo socio-economico. Infatti, oltre a recepire le indicazioni strategiche degli attori istituzionali, l'EIM si pone come interprete pro-attivo delle esigenze espresse ed inevase dal mondo della montagna nei seguenti campi: i nuovi modelli economici e sociali per lo sviluppo sostenibile delle aree montane; l'accessibilità dei territori montani in termini di infrastrutture fisiche e telematiche; la valorizzazione delle risorse naturali, ambientali, storiche e culturali, inserite in un modello complessivo di gestione e tutela delle aree montane; la promozione e il rafforzamento delle identità locali nello scenario della globalizzazione; l'elaborazione di politiche in grado di creare condizioni di pari opportunità economiche e sociali tra montagna e pianura; il miglioramento dei servizi e il rafforzamento delle istituzioni locali e delle varie forme di aggregazione e partecipazione; la ricerca in ambito montano e per la montagna con particolare riferimento a tutti quei modelli di sviluppo che possono migliorarne le condizioni di vita. Ricorda quindi che si tratta di tematiche sulle quali le amministrazioni pubbliche sono chiamate sempre più a confrontarsi per venire incontro alle crescenti aspettative dei cittadini e delle imprese che vivono e operano nei territori montani. Sottolinea inoltre che nonostante la grave situazione di incertezza finanziaria - ancora persistente in quanto non vi è nessuna previsione di finanziamento per il 2010 - determinatasi a causa del mancato trasferimento delle risorse spettanti all'Ente e necessarie a garantire il funzionamento e il lavoro dello stesso negli esercizi finanziari 2007 e 2008, l'Ente è riuscito, utilizzando al meglio le risorse disponibili, a garantire, nei limiti del possibile, una continuità nelle attività di ricerca ed incrementare l'attività propositiva dell'Ente nel supportare le istituzioni nei processi decisionali sui delicati temi della governance della montagna e dell'applicazione del federalismo fiscale. Rileva che l'assenza del trasferimento delle risorse e la conseguente necessità di ottimizzare le risorse pubbliche disponibili, unitamente all'esigenza di promuovere un nuovo assetto statutario, ha comportato che si procedesse ad una riduzione dei componenti degli organi istituzionali, prevedendo degli specifici requisiti, in termini di competenza, esperienza e professionalità, per la nomina dei componenti al fine di permettere all'Ente di perseguire appieno gli scopi istituzionali. Nello specifico, il Consiglio direttivo dell'EIM dovrà essere composto da 3 membri, compreso il Presidente; il Comitato Scientifico dovrà essere composto da 3 membri, così come il Collegio dei Revisori dei Conti. Se da un lato tale riduzione consente di generare un sostanziale risparmio finanziario, dall'altro lato diviene indispensabile, al fine di evitare di rendere vani gli sforzi compiuti di rivitalizzazione dell'Ente, ed induce ha valutare con attenzione i profili professionali che avranno l'onere e l'onore di promuovere l'attività istituzionale e di ricerca dell'EIM. Per i motivi indicati lo Statuto dell'Ente specifica in modo inequivocabile, all'articolo 5, comma 1, che il Presidente venga scelto «tra esperti delle discipline giuridiche e della realtà socio-economica dei territori montani, in possesso di alta, riconosciuta e documentata professionalità».
Aggiunge che da quanto si è potuto reperire circa le competenze e l'esperienza del signor Massimo Romagnoli, in tema di ricerca scientifica e applicata e specificatamente nei settori di interesse dell'EIM, emerge che il medesimo non possegga nessuno dei requisiti definiti nello statuto. In altre parole, il signor Massimo Romagnoli non solo non possiede né una laurea né una qualsiasi certificata specializzazione, non ha nessuna esperienza nel campo della ricerca e della montagna, tanto meno nella promozione del suo sviluppo socio-economico. Al fine di non rendere vani gli sforzi compiuti durante il periodo di Commissariamento ed affinché

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l'Ente possa esprimere appieno le sue potenzialità, il Presidente non può essere persona incompetente e che non possiede alcuno dei requisiti previsti dall'articolo 5 dello Statuto dell'Ente Italiano della Montagna. Sottolinea pertanto che se effettivamente si vuole bene alle montagne italiane, se si vuole realmente una politica per la ricerca in montagna occorre votare contro la designazione che viene prospettata e chiedere al Ministro che la riveda, sostituendola con persona idonea a svolgere quel delicato incarico.
Preannuncia pertanto, anche a nome dei deputati del gruppo cui appartiene, il voto contrario sulla proposta di parere del relatore e la non partecipazione al seguito dell'esame del provvedimento.

Emerenzio BARBIERI (PdL) sottolinea che è fisiologico al dibattito parlamentare esprimere posizioni diverse rispetto ad un candidato a ricoprire particolari incarichi. Ritiene peraltro che il dottor Romagnoli possieda tutte le caratteristiche necessarie per svolgere con successo il compito affidatogli.
Preannuncia quindi, anche a nome dei deputati del proprio gruppo, il voto favorevole sulla proposta di parere presentata dal relatore.

La Commissione procede quindi alla votazione per scrutinio segreto sulla proposta di parere favorevole del relatore.

Valentina APREA, presidente, comunica il risultato della votazione:
Presenti 24
Votanti 24
Maggioranza 13
Hanno votato 24
Hanno votato no
(La Commissione approva).

Valentina APREA, presidente, avverte che comunicherà il parere favorevole testé espresso dalla Commissione alla Presidenza della Camera, ai fini della trasmissione al Governo.
Hanno preso parte alla votazione i deputati: Aprea, Barbieri, Bernardo in sostituzione di Lainati, Capitanio Santolini, Carlucci, Ceccacci Rubino, Centemero, Ciocchetti, Consiglio in sostituzione di Maccanti, Del Tenno in sostituzione di Giammanco, Di Biagio in sostituzione di Barbaro, Di Centa, Frassinetti, Garagnani, Goisis, Granata, Iapicca in sostituzione di Caldoro, Mazzuca, Murgia, Palmieri, Parisi, Perina, Rivolta, Rossi in sostituzione di Rampelli.

Schema di tabella triennale 2009-2011, relativa ai soggetti beneficiari dei finanziamenti per iniziative per la diffusione della cultura scientifica.
(Atto n. 108).

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4 del regolamento, e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione prosegue l'esame dell'atto del Governo, all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 22 settembre 2009.

Fabio GARAGNANI (PdL), relatore, propone di esprimere parere favorevole sullo schema di tabella in esame.

Giovanni Battista BACHELET (PD) rileva preliminarmente che, come succede spesso in situazioni analoghe, la tabella presentata dal Governo è consistente e lunga, di non facile comprensione anche perché non tutti gli enti sono noti. Rileva peraltro che molti di essi svolgono effettivamente un'attività di qualità eccellente e sono molto conosciuti. Ritiene d'altra parte che costituisca sicuramente un'anomalia il fatto che del Comitato scientifico abbia fatto parte il professor Fiorenzo Galli, direttore generale della Fondazione Museo nazionale della scienza e della tecnologia «Leonardo da Vinci», destinatario di un contributo.
Preannuncia pertanto, anche a nome dei deputati del proprio gruppo, l'astensione sulla proposta di parere presentata.

Emerenzio BARBIERI (PdL) sottolinea che la relazione svolta dal collega Garagnani è eccellente. Preannuncia pertanto, anche a nome dei deputati del proprio

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gruppo, il voto favorevole sulla proposta di parere presentata.

Pierfelice ZAZZERA (IdV) preannuncia, anche a nome dei deputati del proprio gruppo, l'astensione sulla proposta di parere presentata, ricordando che seppure andrebbe rivisto il meccanismo di assegnazione dei contributi, al fine di evitare che gli stessi costituiscano di fatto dei finanziamenti a pioggia, vi sono senz'altro nell'elenco degli enti meritevoli di finanziamento.

Luciano CIOCCHETTI (UdC) rileva innanzitutto che sarebbe stata necessaria la presenza del rappresentante del Governo, al fine di chiarire gli scostamenti, in molti casi anche molto rilevanti degli stanziamenti previsti. Auspica pertanto che la Presidenza possa rappresentare, come sempre, questa esigenza al Governo. In particolare, rileva che non vi è un'inversione di marcia rispetto a quanto sempre avvenuto nell'assegnazione dei fondi, dato che andrebbe cambiato il sistema che prevede che spesso sono assegnati finanziamenti senza una verifica effettiva dell'attività svolta.
Preannuncia quindi, anche a nome dei deputati del proprio gruppo, l'astensione sulla proposta di parere presentata.

Paola GOISIS (LNP) preannuncia, anche a nome dei deputati del proprio gruppo, il voto favorevole sulla proposta di parere presentata.

La Commissione approva quindi la proposta di parere favorevole presentata dal relatore.

Schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca per l'anno 2008, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi, con riferimento agli enti privati di ricerca.
(Atto n. 109).

(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4 del regolamento, e rinvio).

La Commissione inizia l'esame dell'atto del Governo, all'ordine del giorno.

Paola FRASSINETTI (PdL), relatore, ricorda preliminarmente che l'articolo 32, commi 2 e 3, della legge n. 448 del 2001 (legge finanziaria 2002) ha dettato disposizioni volte al contenimento e alla razionalizzazione degli stanziamenti dello Stato in favore di enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi. Il comma 2, rinviando ad un'apposita tabella (Tabella 1) l'individuazione degli enti e organismi destinatari di contributi statali, dispone che gli importi siano iscritti in un'unica unità previsionale di base (UPB) dello stato di previsione di ciascun Ministero e che il riparto venga effettuato, annualmente, entro il 31 gennaio, dal Ministro competente, con proprio decreto, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, previo parere delle competenti Commissioni parlamentari. Il comma 3 stabilisce che la dotazione delle UPB venga quantificata annualmente nella tabella C della legge finanziaria. Aggiunge altresì che sono stati, pertanto, unificati in un'unica UPB (UPB 25.1.2.1 - cap. 5843) i contributi agli enti operanti nel campo della didattica e agli istituti scientifici speciali (ora, enti privati di ricerca), facenti capo, rispettivamente, al settore dell'istruzione e al settore dell'università e della ricerca. A seguito della riarticolazione del MIUR in due dicasteri (Pubblica istruzione - Università e ricerca scientifica), disposta dal decreto-legge n. 181 del 2006, le relative risorse, a partire dall'esercizio finanziario 2007, sono state riallocate nei due stati di previsione.
Ricorda che nella legislatura in corso si è disposta la riunificazione dei due Ministeri; peraltro, le somme assegnate agli enti operanti nel campo della didattica e agli enti privati di ricerca continuano ad essere allocate in capitoli distinti. In particolare, l'importo destinato agli enti privati di ricerca è allocato nel cap. 1679 (Centro di responsabilità Dipartimento per l'università, l'alta formazione artistico musicale e la ricerca, all'interno

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del macroaggregato Interventi, Programma 3.3, Ricerca scientifica e tecnologica di base, della Missione 3 Ricerca e innovazione). Aggiunge che i contributi agli istituti scientifici speciali, fino al 2007, sono stati concessi sulla base delle indicazioni recate dal decreto ministeriale n. 623 del 1996. Sottolinea inoltre che, successivamente, è intervenuto il decreto ministeriale 8 febbraio 2008, n. 44, che ha significativamente modificato il quadro normativo, abrogando il decreto ministeriale citato, introducendo, in particolare, l'efficacia triennale dell'elenco degli enti che possono fruire dei contributi per il funzionamento. Precisa quindi che per quanto concerne l'ambito soggettivo, l'articolo 2 del decreto prevede che sono legittimati a presentare domanda gli enti privati che: abbiano ottenuto da almeno 3 anni il riconoscimento della personalità giuridica; svolgano, per prioritarie finalità statutarie e senza scopo di lucro, l'attività di ricerca finalizzata all'ampliamento delle conoscenze culturali, scientifiche, tecniche non connesse a specifici obiettivi industriali o commerciali e realizzate anche attraverso attività di formazione post universitaria.
Sottolinea quindi che non possono usufruire dei contributi gli enti pubblici di ricerca, le università statali e non statali, né i relativi consorzi e fondazioni, nonché gli enti che hanno ottenuto nel corso del medesimo esercizio contributi di funzionamento o altri contributi aventi medesime finalità e natura giuridica, a carico del bilancio dello Stato. Fa presente inoltre che per quanto concerne la procedura, l'articolo 1 del citato decreto stabilisce che gli enti di ricerca che abbiano i requisiti indicati possono usufruire dei contributi per il funzionamento, previo inserimento in un elenco triennale, approvato con decreto del Ministro dell'università e della ricerca, ora, Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca). Ai sensi dell'articolo 3, comma 3, il decreto è adottato di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, previo parere delle Commissioni parlamentari. La selezione delle domande avviene sulla base di un bando pubblico, emanato alla scadenza di ciascun triennio dal medesimo Ministro. Rileva che i criteri di valutazione e di ripartizione delle risorse sono indicati dall'articolo 3 del citato decreto, che affida ad una commissione di 5 esperti tecnico scientifici, nominata con decreto del Ministro per ciascun triennio, la valutazione delle domande, ai fini della formulazione di una proposta al Ministro. I criteri attengono a: tradizione storica dell'ente, sua rilevanza nazionale e internazionale e sua attualità; qualità e rilevanza dei programmi di attività di ricerca svolti in modo continuativo, anche mediante collegamenti con altre istituzioni italiane e internazionali e, in particolare, con quelle dell'Unione europea; coerenza e congruità del contributo richiesto rispetto alle attività svolte e programmate e rispetto ai flussi di bilancio dell'ente; consistenza e qualificazione delle risorse umane; consistenza del patrimonio didattico, scientifico e strumentale.
Precisa che ai sensi dell'articolo 5, il contributo è erogato per il 50 per cento a titolo di anticipo, e per il 50 per cento a saldo, previa dimostrazione delle spese sostenute e della positiva verifica delle relazioni e della rendicontazione. Inoltre, ai sensi dell'articolo 4, il giudizio negativo sulle attività o la mancata rendicontazione nei tempi e nei modi stabiliti comportano la revoca dei finanziamenti e il recupero delle somme già erogate. L'ammontare del contributo annuale nel periodo di efficacia dell'elenco è determinato in rapporto allo stanziamento complessivo previsto dalla legge finanziaria. Rileva ancora che lo schema di decreto in esame è corredato da 7 allegati e dai verbali delle sedute della Commissione di valutazione ed individua gli enti di ricerca privati da ammettere al contributo ordinario annuale per il triennio 2008-2010 e opera la ripartizione fra gli stessi dell'importo disponibile per il 2008. L'importo 2008, al netto degli accantonamenti disposti ai sensi dell'articolo 1, comma 507, della legge finanziaria 2007, è pari a 7.644.409,48 euro. La premessa dello schema di decreto evidenzia, peraltro, che, a valere su tale stanziamento,

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1.500.000 sono stati destinati all'Istituto di studi politici S. Pio V di Roma, ai sensi della legge n. 293 del 2003, in compensazione della mancata assegnazione per l'anno 2007. Pertanto, la somma da ripartire - al netto di quella assegnata all'Istituto S. Pio V - è di euro 6.144.409,48 che, rispetto alla somma disponibile nel 2007 (DM 17 dicembre 2007), pari a euro 9.888.265,63 - nella quale non era incluso l'istituto medesimo - registra un decremento del 37,86 per cento. Il bando indicante termini e modalità per la presentazione delle domande è stato emanato con decreto direttoriale 29 aprile 2008.
Ricorda che sono pervenute 147 domande, di cui una spedita fuori termine - relativa all'Archivio audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico - per un totale di contributo richiesto pari a euro 68.122.718. Nel numero indicato è inclusa la domanda dell'Istituto S. Pio V; escludendo quest'ultima, delle 146 domande rimanenti, 85 provengono da enti già destinatari di finanziamenti nel 2007 e 61 da enti nuovi. Aggiunge altresì che sul totale delle domande pervenute nei termini, 27 sono state dichiarate inammissibili, di cui: 11 per mancanza della personalità giuridica riconosciuta da almeno un triennio; 11 per mancanza della personalità giuridica; 2 perché non risulta agli atti il documento che attesta il riconoscimento della personalità giuridica; 1 perché non ha documentato in modo idoneo il riconoscimento della personalità giuridica; 1 perché percepisce da altro Ministero un contributo che ha le stesse finalità e natura giuridica del contributo del MIUR; 1 perché ente di diritto pubblico. Segnala al riguardo che l'allegato 5, recante - secondo quanto indicato dalla nota illustrativa - l'elenco degli enti non ammessi alla valutazione per assenza dei requisiti necessari, non è aggiornato con le risultanze del verbale della seduta della commissione di valutazione dell'8 gennaio 2009. Pertanto l'elenco definitivo degli enti non ammessi a valutazione è da considerarsi quello recato dall'allegato 2 del verbale indicato. Fa presente che delle 27 domande inammissibili, 13 provengono da enti beneficiari di contributo per l'anno 2007, che non posseggono i requisiti introdotti dall'articolo 2 del decreto n. 44 del 2008. Per le restanti 119 domande pervenute nei termini, 88 sono state ritenute idonee. Il numero include sempre l'Istituto S. Pio V. Le domande non ammesse a finanziamento sono 31. Al netto dell'Istituto S. Pio V, degli 87 enti ammessi ai finanziamenti, 67 erano già destinatari di contributi nel 2007. Aggiunge che degli enti non ritenuti idonei a ricevere il finanziamento, 5 erano stati destinatari di contributi nel 2007. Le motivazioni della non idoneità appaiono tendenzialmente riconducibili alle seguenti tipologie: finalità non prioritariamente indirizzate alla ricerca mirante all'ampliamento delle conoscenze culturali, scientifiche e tecniche non connesse a specifici obiettivi industriali o commerciali; qualità e rilevanza dell'attività di ricerca; rilevanza nazionale e internazionale dell'ente, anche con riferimento a collegamenti con altre istituzioni; adeguatezza del bilancio dell'ente, delle risorse umane e/o del suo patrimonio strumentale.
Evidenzia, in particolare, che: 19 istituzioni sono state escluse per una motivazione (di cui, 9 per la motivazione a), 7 per la motivazione b), 1 per la motivazione c), e 2 per la motivazione d); 9 istituzioni sono state escluse per due motivazioni concomitanti (di cui, 1 per le motivazioni a) e c); 2 per le motivazioni a) e d); 2 per le motivazioni b) e c); 4 per le motivazioni b) e d); 3 istituzioni sono state escluse per tre motivazioni concomitanti (di cui, 2 per le motivazioni a), b) e c); 1 per le motivazioni b), c) e d). Sottolinea ancora che per quanto riguarda l'ammontare dei contributi, che la Commissione, nella seduta del 4 dicembre 2008, ha stabilito che la relativa proposta fosse determinata in relazione alla qualità del giudizio espresso, nonché in riferimento alla coerenza e alla congruità della richiesta rispetto al complesso delle attività svolte. La nota illustrativa firmata dal Presidente della Commissione rileva che,

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inoltre, si sono tenuti in considerazione l'entità dei contributi erogati alle stesse istituzioni negli anni precedenti, nonché la coerenza e la congruità delle richieste in rapporto all'entità delle altre fonti di finanziamento statali. L'ammontare oscilla da un minimo di 9.800 euro a un massimo di 485.000 euro. Le somme più consistenti sono attribuite a: European brain research institute (Ebri) Rita Levi Montalcini (485.000 euro); Fondazione Parco tecnologico padano (286.294,09 euro); Società Geografica Italiana (274.400 euro); Istituto di Ricerche farmacologiche Mario Negri (254.800 euro); Istituto Superiore Mario Boella (245.000 euro); Create-Net (196.000 euro); Fondazione per la ricerca biomedica avanzata (196.000 euro); Centro Biotecnologie Avanzate (176.400 euro); Fondazione italiana sclerosi multipla (156.800 euro); Istituto sperimentale italiano Lazzaro Spallanzani (150.294,10).
Si riserva in conclusione di presentare una proposta di parere nel seguito dell'esame.

Valentina APREA, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 16.20.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Mercoledì 23 settembre 2009.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 16.20 alle 16.30.

COMITATO RISTRETTO

Mercoledì 23 settembre 2009.

Abrogazione dell'equipollenza del diploma di laurea in scienze motorie al diploma di laurea in fisioterapia.
C. 2131, approvata dalla 7a Commissione permanente del Senato, e C. 2317 Evangelisti.

Il Comitato ristretto si è riunito dalle 16.35 alle 17.20.

COMITATO RISTRETTO

Mercoledì 23 settembre 2009.

Nuove norme in materia di difficoltà specifiche d'apprendimento.
C. 2459, approvata in un testo unificato dalla 7a Commissione permanente del Senato, C. 479 Anna Teresa Formisano, C. 994 Ghizzoni e C. 1001 Angela Napoli.

Il Comitato ristretto si è riunito dalle 17.20 alle 18.

AVVERTENZA

Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

COMITATO RISTRETTO

Legge quadro per lo spettacolo dal vivo.
C. 136 Carlucci, e abbinate C. 459 Ciocchetti, C. 769 Carlucci, C. 1156 Ceccacci Rubino, C. 1183 De Biasi, C. 1480 Zamparutti, C. 1564 Giammanco, C. 1610 Zazzera, C. 1849 Rampelli, C. 1935 Caparini e C. 2280 Goisis.