CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 10 settembre 2009
216.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Giovedì 10 settembre 2009.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 12.05 alle 12.25.

SEDE REFERENTE

Giovedì 10 settembre 2009. - Presidenza del presidente Donato BRUNO.

La seduta comincia alle 12.25.

Modifiche al titolo V della parte seconda della Costituzione, in materia di soppressione delle province.
C. 1694 cost. Nucara, C. 1836 cost. Scandroglio, C. 1989 cost. Casini, C. 1990 cost. Donadi, C. 2010 cost. Versace e C. 2264 cost. Pisicchio.

(Seguito dell'esame e rinvio - Nomina di un comitato ristretto).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 28 luglio 2009.

Donato BRUNO, presidente e relatore, ricorda che nella seduta del 20 maggio scorso è stata svolta la relazione introduttiva e che nelle sedute del 9 e del 25 giugno e del 1o, 7, 14, 21, 22, 27 e 28 luglio 2009 si è quindi svolta la discussione di carattere generale, con l'intervento di tutti i deputati iscritti a parlare. Ricorda altresì che nella seduta del 30 luglio si sono svolte le audizioni di rappresentanti dell'UPI, dell'ANCI e della Lega delle autonomie locali, di esperti della materia e di rappresentanti del Coordinamento nazionale nuove province nell'ambito dell'indagine conoscitiva deliberata dalla Commissione il 21 luglio al fine di approfondire le tematiche oggetto dei provvedimenti in esame. Propone, quindi, di proseguire l'esame del provvedimento in seno ad un comitato ristretto.

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Mario TASSONE (UdC), premesso che il suo gruppo non è contrario alla costituzione di un comitato ristretto, trattandosi di un mezzo ordinariamente utilizzato dalle Commissioni per l'esame in sede referente, osserva che, tuttavia, prima di procedervi è indispensabile che la maggioranza ed il Governo prendano una posizione aperta sul punto politico della questione, chiarendo se intendano portare avanti il provvedimento o invece lasciarlo cadere: è infatti evidente che un comitato ristretto agevola i lavori quando c'è la volontà di arrivare ad un risultato, ma è anche un comodo «binario morto» quando non c'è la volontà di andare avanti.

Oriano GIOVANELLI (PD) fa presente che il proprio gruppo ha già espresso chiaramente la propria posizione in merito all'ipotesi di soppressione delle province e reputa pertanto superflua la costituzione di un comitato ristretto, nel cui ambito non avrebbe nulla da aggiungere o da precisare. Se quindi la volontà della maggioranza è quella di portare il provvedimento all'esame dell'Assemblea, il suo gruppo non può che prenderne atto, riservandosi di ribadire le proprie tesi direttamente in quella sede.

Donato BRUNO, presidente e relatore, dopo aver ricordato che il provvedimento è inscritto, su richiesta di un gruppo di opposizione, nel calendario dei lavori dell'Assemblea per il mese di settembre, sottolinea che l'esame in comitato ristretto consentirà a ciascun gruppo di esprimere compiutamente la propria posizione: nel corso della discussione sono infatti emerse, all'interno di alcuni gruppi, punti di vista difformi e non è chiaro, quindi, quali siano le posizioni ufficiali.

Pierluigi MANTINI (UdC) è d'accordo con il collega Tassone sul fatto che, prima di costituire un comitato ristretto, occorrerebbe che la maggioranza chiarisse in che direzione intende muoversi: al riguardo fa presente, per inciso, che l'alternativa non è semplicemente quella tra il mantenimento delle province nell'assetto attuale e la loro soppressione, potendosi ragionare anche su una riforma con legge ordinaria che, a Costituzione invariata, ridefinisca le funzioni delle province nel senso di una razionalizzazione del sistema e di una riduzione dei costi. Preso atto che la Lega Nord Padania ha espresso una posizione chiara sul tema delle province, ritiene necessario che anche l'altra componente della maggioranza ed il Governo nella sua collegialità facciano altrettanto, in modo da sgombrare il campo dagli equivoci.

Sesa AMICI (PD) ricorda come gli interventi svolti dai deputati del gruppo del Partito democratico siano stati chiari ed espliciti nel rappresentare la contrarietà rispetto al contenuto delle proposte di legge costituzionale in esame ed abbiano invece rappresentato l'esigenza di esaminare quanto prima i progetti di legge ordinaria in materia di riforma delle autonomie locali: al riguardo, chiede al presidente Bruno se il disegno di legge governativo recante il cosiddetto codice delle autonomie sia stato presentato alle Camere.
Quanto alla proposta del presidente, ritiene che un comitato ristretto non potrà che confermare e, per così dire, «certificare» le posizioni già espresse nel corso della discussione di carattere generale, dalla quale è già emerso che non vi sono le condizioni per proseguire nella discussione dei provvedimenti in esame.

Donato BRUNO, presidente e relatore, ricorda come l'esigenza di attendere la presentazione del disegno di legge governativo recante il codice delle autonomie sia stata prospettata da più parti nel corso della discussione di carattere generale. Al riguardo fa presente che il disegno di legge sul codice delle autonomie è stato approvato in via preliminare dal Consiglio dei ministri e che il relativo iter sta procedendo secondo le forme

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previste. Fa altresì presente che, alla luce di quanto emerso nella seduta del 30 luglio scorso dedicata all'esame delle proposte di legge in materia di riordino della disciplina delle autonomie locali (C. 736 e abbinate), ha scritto al Presidente della Camera, il giorno successivo, per invitarlo a cercare l'intesa con il Presidente del Senato affinché le proposte di legge su tale materia inizino il proprio cammino parlamentare dalla Camera dei deputati.
Quanto alla proposta di costituzione di un comitato ristretto per il seguito dell'esame delle proposte di legge in titolo, fa presente che, anche in qualità di relatore, ritiene opportuno che, prima di assumere una decisione definitiva, tutti i gruppi esprimano con chiarezza la propria posizione riguardo a tali proposte di legge. A questo fine ritiene opportuna la costituzione di un comitato ristretto, fermo restando che, nel frattempo, potrà attendersi la presentazione alle Camere del disegno di legge dell'Esecutivo recante il codice delle autonomie. Una volta accertate le posizioni di ciascun gruppo, qualora si manifestasse un orientamento prevalente contrario alla modifica costituzionale in esame, la Commissione potrà decidere se rappresentare al Presidente della Camera l'impossibilità di concludere l'esame delle proposte di legge.

Giuseppe CALDERISI (PdL) ricorda che già in precedenza si era convenuto sull'opportunità di costituire un comitato ristretto quale sede idonea per svolgere le opportune valutazioni sulle proposte di legge in esame.

Mario TASSONE (UdC) rileva come il tema in esame sia stato oggetto di ampia discussione sia in sede parlamentare sia nell'ambito dei dibattiti politici svolti in campagna elettorale. Il fatto che le proposte di legge in titolo siano volte a modificare la Costituzione non deve portare i gruppi a modificare il proprio atteggiamento.
Sottolinea come sarebbe preferibile che il Governo non avesse due linee differenti al suo interno e che il codice delle autonomie fosse già oggetto dell'esame parlamentare.
Ricorda come già nel corso della discussione sul disegno di legge in materia di federalismo fiscale da più parti era stata auspicata la rapida presentazione di tale provvedimento. Rileva, altresì, come le modifiche costituzionali proposte non siano ininfluenti rispetto alla configurazione dei comuni che, anche nell'ipotesi di trasformazione delle province in enti di secondo grado, assumerebbero un ruolo differente.
Pur non opponendosi alla costituzione di un comitato ristretto, ribadisce il timore che possa essere un modo per mettere in ombra gli elementi di divergenza, ponendo su un binario morto un tema che non si vuole affrontare poiché manca una posizione univoca nella maggioranza e in parte dell'opposizione.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione delibera di costituire un Comitato ristretto per il seguito dell'esame delle proposte di legge.

Donato BRUNO, presidente e relatore, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 12.45.

RELAZIONI AL PARLAMENTO

Giovedì 10 settembre 2009. - Presidenza del presidente Donato BRUNO.

La seduta comincia alle 12.45.

Relazione concernente l'impatto delle abrogazioni previste dall'articolo 2, comma 1, del decreto-legge n. 200 del 2008, convertito dalla legge n. 9 del 2009, con riferimento ai diversi settori di competenza dei singoli Ministeri.
(Rinvio del seguito dell'esame).

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La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 29 luglio 2009.

Donato BRUNO, presidente, avverte che, su richiesta della relatrice, deputata Bernini Bovicelli, impossibilitata a prendere parte alla seduta, il seguito dell'esame della relazione in titolo è rinviato ad altra data.

La seduta termina alle 12.50.

AVVERTENZA

Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

COMITATO RISTRETTO

Norme in materia di cittadinanza.
C. 103 Angeli, C. 104 Angeli, C. 457 Bressa, C. 566 De Corato, C. 718 Fedi, C. 995 Ricardo Antonio Merlo, C. 1048 Santelli, C. 1592 Cota, C. 2006 Paroli e C. 2035 Sbai.