CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 29 luglio 2009
212.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 29 luglio 2009. - Presidenza del presidente Silvano MOFFA. - Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro, la salute e le politiche sociali, Pasquale Viespoli.

La seduta comincia alle 14.20.

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2008.
C. 2632 Governo, approvato dal Senato.

Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2009.
C. 2633 Governo, approvato dal Senato.
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Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze.
Tabella n. 4: Stato di previsione del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali (limitatamente alle parti di competenza).
(Relazione alla V Commissione).
(Seguito dell'esame congiunto, ai sensi dell'articolo 119, comma 8, del Regolamento, e conclusione - Relazioni favorevoli).

La Commissione prosegue l'esame dei provvedimenti in titolo, rinviato nella seduta di ieri.

Silvano MOFFA, presidente, comunica che non sono pervenuti emendamenti riferiti al disegno di legge n. 2633.
Avverte, inoltre, che il relatore propone di riferire favorevolmente alla V Commissione sul disegno di legge recante rendiconto generale dello Stato per l'anno finanziario 2008, nonché sul disegno di legge recante assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2009, con riferimento alle parti di competenza della XI Commissione.

Paola PELINO (PdL), relatore, ribadisce la proposta di riferire favorevolmente alla V Commissione sui disegni di legge in esame, considerati anche i dati positivi che si registrano nei documenti di bilancio relativi al rendiconto e all'assestamento, soprattutto per quanto concerne le politiche del lavoro, di fondamentale interesse per la XI Commissione.

Cesare DAMIANO (PD) intende esporre le ragioni che inducono il suo gruppo a valutare negativamente i disegni di legge in esame e, dunque, a votare contro le proposte di relazioni favorevoli formulate dal relatore. In particolare, osserva che i dati contenuti nell'assestamento di bilancio registrano un enorme scostamento rispetto alle previsioni e dimostrano inequivocabilmente le difficoltà in cui versano famiglie e imprese italiane, nonché il sostanziale fallimento degli obiettivi di politica economica del Governo Berlusconi. Ritiene, infatti, che non si possa parlare, come ha fatto il Ministro dell'economia e delle finanze, di sostanziale tenuta dei conti pubblici, in presenza di un crollo delle entrate pari a 32 miliardi di euro e di un peggioramento del saldo netto da finanziare pari a 37 miliardi di euro: la finanza - a suo avviso - non è affatto sotto controllo, mentre le preoccupazioni espresse sul territorio dalle associazioni di categoria, dal mondo del lavoro e, più in generale, le cifre catastrofiche registrate da tutti gli organismi internazionali, dalla Banca d'Italia e, da ultimo, dal CNEL, dimostrano l'inadeguatezza delle misure di politica economica varate dall'Esecutivo.
Rileva che oggi si dimostra la correttezza delle misure proposte dal Partito democratico - non ascoltate da Governo e maggioranza - imperniate su una spesa anticiclica dell'ordine di un punto percentuale di PIL, allo scopo di restituire potere di acquisto a lavoratori e pensionati. Al contrario, fa notare che le misure del Governo sono sempre state «a saldo zero» e contrarie al prevalente interesse del Paese, perché hanno determinato tagli all'istruzione e ai finanziamenti della ricerca realizzata dalle imprese. Segnala, quindi, che - senza un cambio di passo, che ancora non si intravede - superata la crisi l'Italia si troverà più fragile ed esposta alla concorrenza internazionale. Dopo avere ribadito che il suo gruppo aveva formulato specifiche proposte per cambiare il segno della manovra, fa notare che la legge di bilancio fissa il saldo netto da finanziare in 32,7 miliardi di euro, mentre adesso, con l'assestamento, il saldo netto da finanziare passa a 69,9 miliardi di euro: a suo giudizio, ciò equivale a dire che vi sarebbe un aumento più che doppio del saldo netto da finanziare rispetto alla legge di bilancio in vigore, senza contare il peggioramento «secco» dell'avanzo primario e la notevole crescita del debito (pari a circa 2 punti percentuali). Sottolinea, inoltre, che il disegno di legge di assestamento non registra soltanto le minori entrate determinate dall'andamento macroeconomico,

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ma dispone anche maggiori spese discrezionali, per almeno un punto di prodotto interno lordo, generando, a suo avviso, una macroscopica violazione della legge n. 468 del 1978.
Si sofferma, quindi, sulle politiche per il Meridione, osservando come il decreto-legge n. 185 del 2008 obblighi ad iscrivere in bilancio il fondo strategico per il Paese, che il Governo ha quantificato in 9 miliardi, finanziato con i fondi FAS, mentre nel disegno di legge di assestamento non vi è alcuna traccia di tale finanziamento, perché - in caso contrario - bisognerebbe dire al Sud che, con i soldi ad esso destinati, è stata pagata la ricostruzione «post-terremoto», ed altro ancora, lasciando il Mezzogiorno abbandonato come sempre. Rileva, da ultimo, che nel parere espresso dalla Commissione Lavoro del Senato si legge che, come risulta dal disegno di legge relativo al rendiconto generale relativo all'esercizio finanziario 2008, la dotazione di residui passivi è pari a 8.070,9 milioni di euro, con un importo superiore di 1.272,8 milioni rispetto alla stima effettuata dalla legge di bilancio iniziale: tale dato, a suo avviso, registra un'incapacità totale di spesa.
In conclusione, ribadisce il voto contrario del suo gruppo rispetto alle proposte di relazioni favorevoli del relatore.

Giovanni PALADINI (IdV), nel condividere pienamente le considerazioni testé espresse dal deputato Damiano, intende manifestare il dissenso del suo gruppo sui provvedimenti di natura finanziaria in discussione, dai quali emerge in modo chiaro l'inefficacia della politica economica del Governo, che giudica inadeguata nell'azione di sostegno alle famiglie, ai lavoratori e alle imprese. Nel sottolineare che il Governo, invece di arginare la perdita di potere d'acquisto dei redditi da lavoro e delle pensioni, ha adottato provvedimenti inopportuni, determinando altresì un aumento della pressione fiscale e del debito pubblico, preannuncia il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di riferire favorevolmente alla V Commissione sui disegni di legge in esame, formulata dal relatore.

Teresio DELFINO (UdC) ritiene che, contrariamente a quanto avvenuto in passato, il suo gruppo non possa esimersi dall'esprimere la propria contrarietà rispetto ai provvedimenti in esame, che, a dispetto della loro natura prevalentemente contabile, rivelano elementi di merito inequivocabili, che testimoniano il deficitario indirizzo seguito dal Governo nella propria azione politica. Dopo aver evidenziato lo scarto evidente registrato dal consuntivo tra gli impegni finanziari assunti per la parte di spesa corrente e quelli assunti per il conto capitale, a testimonianza di un quadro finanziario in evidente squilibrio, si sofferma sulla parte della relazione introduttiva svolta ieri dal relatore, che fa riferimento ai rilievi sollevati dalla Corte dei conti nell'ambito della relazione annuale sul rendiconto generale 2007, dai quali emergerebbe, a suo avviso, un ridimensionamento delle risorse stanziate dal Governo per le politiche del lavoro. Ricorda, dunque, che il Governo, in parte giustificato dalla necessità di operare in un mutato quadro economico e sociale, ha assunto in questa legislatura iniziative improduttive e mai indirizzate alle categorie più bisognose, come le famiglie, per le quali ha previsto lo stanziamento di risorse irrisorie, tese a finanziare misure assolutamente insufficienti come la social card (beneficio di cui, per le complesse modalità di attuazione, in pochi hanno potuto usufruire).
In conclusione, preannuncia il voto contrario del suo gruppo sulla proposta del relatore di riferire favorevolmente alla Commissione di merito sui disegni di legge in esame.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di relazione favorevole sul disegno di legge recante rendiconto generale dello Stato per l'anno finanziario 2008. Approva altresì, con distinte votazioni, la proposta di relazione favorevole sul disegno di legge recante assestamento del bilancio dello

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Stato per l'anno finanziario 2009, con riferimento, rispettivamente, alla Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2009 (limitatamente alle parti di competenza) e alla Tabella n. 4: Stato di previsione del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali per l'anno finanziario 2009 (limitatamente alle parti di competenza). Delibera, quindi, di nominare il deputato Pelino quale relatore presso la V Commissione.

La seduta termina alle 14.35.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 29 luglio 2009. - Presidenza del presidente Silvano MOFFA. - Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro, la salute e le politiche sociali, Pasquale Viespoli.

La seduta comincia alle 14.35.

Disciplina delle attività subacquee e iperbariche.
Testo unificato C. 344 Bellotti, C. 2369 Lo Presti e C. 2509 Carlucci.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta del 21 luglio 2009.

Silvano MOFFA, presidente, comunica che sono stati presentati emendamenti e articoli aggiuntivi riferiti al testo unificato delle proposte di legge in esame, adottato come testo base per il seguito dell'esame in sede referente (vedi allegato 1). In proposito, fa peraltro presente che - anche a seguito di un'esplicita richiesta formulata dal dicastero delle infrastrutture e dei trasporti - è stata segnalata l'opportunità di svolgere ulteriori approfondimenti su taluni profili del provvedimento, che investono in particolare le competenze delle capitanerie di porto; per tale ragione, propone di rinviare alla ripresa dei lavori parlamentari, dopo la prevista pausa estiva, l'esame degli emendamenti e degli articoli aggiuntivi presentati, restando inteso che il relatore potrà nel frattempo valutare l'eventuale predisposizione di ulteriori proposte emendative, dirette ad intervenire sui predetti profili.

La Commissione conviene.

Silvano MOFFA, presidente, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Norme in favore di lavoratori con familiari gravemente disabili.
Testo unificato C. 82 Stucchi, C. 322 Barbieri, C. 331 Schirru, C. 380 Volontè, C. 527 Osvaldo Napoli, C. 691 Prestigiacomo, C. 870 Ciocchetti, C. 916 Marinello, C. 1279 Grimoldi, C. 1377 Naccarato, C. 1448 Caparini, C. 1504 Cazzola, C. 1995 Commercio, C. 2273 Pisicchio.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta di ieri.

Silvano MOFFA, presidente, comunica che sono stati presentati emendamenti al nuovo testo unificato delle proposte di legge in esame, adottato come testo base per il seguito dell'esame in sede referente (vedi allegato 2).

Teresio DELFINO (UdC), relatore, con riferimento agli emendamenti presentati, intende preliminarmente soffermarsi, in particolare, sulle proposte di modifica a prima firma del deputato Cazzola, che ritiene possano incidere in maniera significativa sul testo unificato adottato dalla Commissione come testo base, rischiando di alterarne in misura rilevante il senso complessivo e di restringere eccessivamente i requisiti richiesti per l'accesso al beneficio, secondo quanto previsto dal provvedimento medesimo. Pertanto, pur comprendendo lo spirito con il quale ha agito il presentatore degli emendamenti - teso ad un ridimensionamento dell'onere

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finanziario recato dal provvedimento - osserva che le sue proposte emendative intervengono su punti già ampiamente discussi e approfonditi, sui quali, peraltro, ritiene che si sia addivenuti, in sede di Comitato ristretto, ad un accettabile compromesso tra l'esigenza di offrire una adeguata risposta ai familiari delle persone disabili e la necessità di garantire un equilibrio tendenziale dei dati di finanza pubblica. Per tali ragioni, invita il deputato Cazzola a ritirare i suoi emendamenti e a valutare la possibilità di dare seguito alla propria iniziativa politica in altre sedi, eventualmente utilizzando differenti strumenti di natura parlamentare. Esprime, poi, parere favorevole sull'emendamento Saltamartini 1.6, che si pone il condivisibile obiettivo di ampliare lo spettro di applicazione del comma 6 dell'articolo 1.
Auspica, in conclusione, che si possa giungere senza ulteriori indugi all'approvazione definitiva di un testo di legge che giudica essenziale per dare sollievo alle numerose famiglie chiamate ad un oneroso lavoro di sostegno nei confronti di persone non autosufficienti, osservando che tale prospettiva rappresenta una grande occasione, da non perdere, grazie alla quale il Parlamento potrà rivendicare in pieno la propria funzione decidente.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI fa notare che il Governo non può che prendere atto del lavoro sinora svolto dalla Commissione, dichiarando la propria disponibilità a continuare a ragionare sull'individuazione di possibili soluzioni finalizzate al raggiungimento di un obiettivo estremamente significativo sotto il profilo sociale. Ricorda, peraltro, che la base di partenza del lavoro della Commissione è stato un primo testo unificato delle proposte di legge in esame, che ha posto rilevanti questioni di quantificazione finanziaria dei relativi oneri, come emerge dall'attenta analisi svolta in sede tecnica. Prende atto, in ogni caso, che la Commissione - dopo avere effettuato una serie di audizioni informali e avere riformulato il testo del provvedimento - prospetta ora un intervento che appare, ad una prima valutazione, maggiormente sostenibile, sebbene sia necessario che gli aspetti di carattere finanziario vengano esaminati anche nelle altre sedi competenti e, in particolare, nell'ambito della V Commissione (Bilancio).
Per le ragioni esposte, invita il deputato Cazzola a ritirare gli emendamenti presentati, i quali - proprio perché rispondono all'esigenza di ricondurre a livelli di maggiore sostenibilità le dimensioni finanziarie del provvedimento - potranno semmai essere riproposti qualora emergessero criticità dal parere che dovrà esprimere la stessa Commissione Bilancio. Pertanto, rileva che il Governo si limita ad una sorta di richiesta di «ritiro temporaneo» dei citati emendamenti, in attesa delle valutazioni che svolgerà la predetta Commissione sui profili di copertura finanziaria.
Esprime, infine, un parere favorevole sull'emendamento Saltamartini 1.6.

Giuliano CAZZOLA (PdL), pur dichiarando di non voler «guastare» il clima di sostanziale condivisione in cui sembra svolgersi l'esame del testo unificato in titolo, intende ribadire il proprio giudizio complessivo sul provvedimento, il cui contenuto reputa profondamente sbagliato. Ritiene, infatti, incomprensibile che si possa ipotizzare di mandare in pensione a cinquantatre anni un'ampia categoria di lavoratori, peraltro con requisiti contributivi più elevati rispetto alla legislazione vigente, essendo previsto il versamento di almeno venticinque anni di contributi previdenziali, laddove il regime ordinario ne richiede - in via quasi generalizzata - soltanto venti. Allo stesso tempo, dichiara di non condividere l'elevato livello di contribuzione figurativa riconosciuto ai beneficiari del provvedimento, che può andare da un minimo di quattro ad un massimo di sei anni totali.
Per le ragioni esposte, avverte che non voterà mai a favore di una tale proposta legislativa; in ogni caso, preso atto dell'invito formulato dal relatore e dal rappresentante del Governo, dichiara l'intenzione di ritirare i propri emendamenti, pur esprimendo talune perplessità sulle modalità

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con le quali è stata prospettata l'eventuale ripresentazione degli stessi in una successiva fase di esame del provvedimento, che prefigurano una procedura che ritiene piuttosto anomala.

Silvano MOFFA, presidente, ringrazia il deputato Cazzola per avere accolto l'invito al ritiro dei suoi emendamenti, in tal modo consentendo alla Commissione di procedere speditamente nell'esame del provvedimento. Riguardo all'ipotesi prospettata dal rappresentante del Governo, peraltro, rileva che essa non configura alcuna procedura anomala: infatti, considerato che - una volta concluso l'esame degli emendamenti - il testo risultante sarà inviato alle Commissioni competenti per l'acquisizione dei prescritti pareri, sarà successivamente possibile, per la XI Commissione, prendere atto dei rilievi formulati, in particolare, dalla V Commissione sui profili di copertura finanziaria e, di conseguenza, sarà nella facoltà del proponente - nell'ipotesi in cui la stessa V Commissione dovesse valutare in termini problematici il testo unificato - ripresentare le proposte emendative oggi ritirate.

Amalia SCHIRRU (PD) ritiene che le proposte emendative presentate dal deputato Cazzola siano contrarie allo spirito della proposta normativa in esame, che è tesa a fornire un aiuto sostanziale alle famiglie sulle quali grava il pesante onere del lavoro di cura nei confronti delle persone disabili. Tali proposte emendative, a suo avviso, non tengono conto delle reali difficoltà cui vanno incontro queste categorie sociali, dal momento che prevedono una ingiustificata restrizione dei requisiti di accesso al prepensionamento, soprattutto in relazione ai limiti di età, nonché un'attenuazione significativa dell'impatto favorevole dei benefici stessi, che vengono posti tra di loro in alternativa. Ritiene che vada, al contrario, valorizzato al massimo lo sforzo compiuto dalla Commissione al fine di andare incontro alle esigenze di sostenibilità finanziaria prospettate dalla stessa relazione tecnica, che giudica peraltro assai controversa. Ritiene, inoltre, contraddittorio che la maggioranza, da un lato, pretenda il rigore finanziario dinanzi ad un provvedimento che si propone di riconoscere un beneficio previdenziale a categorie sociali particolarmente svantaggiate e, dall'altro, non esprima alcuna obiezione di fronte ad altri provvedimenti di recente assunti dal Governo, che impongono ad alcune categorie di lavoratori della pubblica amministrazione di andare in pensione in netto anticipo, nonostante questi ultimi intendano continuare a prestare il proprio servizio.
Nel ritenere, pertanto, che la Commissione debba andare fino in fondo nella propria iniziativa legislativa, riconoscendo il rilevante ruolo svolto, in particolare, dalle donne - in luogo dello Stato - in seno alle famiglie con figli disabili, manifesta il proprio compiacimento per il ritiro degli emendamenti a prima firma del deputato Cazzola, avvertendo, inoltre, che il suo gruppo voterà a favore dell'emendamento Saltamartini 1.6.

Luigi BOBBA (PD) fa notare che il deputato Cazzola - verso il quale intende esprimere un sentimento di stima e rispetto - ha testé manifestato, con molta determinazione e chiarezza, l'intenzione di votare in ogni caso contro il provvedimento in esame; ciò fa presumere, a suo avviso, che la sua valutazione negativa permarrà anche a prescindere da quanto potrebbe emergere dalla ulteriore verifica tecnica sui profili di natura finanziaria del testo unificato, in tal modo rendendo inutile, di fatto, una procedura di possibile ripresentazione degli emendamenti appena ritirati, che giudica poco comprensibile.

Giuliano CAZZOLA (PdL), intervenendo per una precisazione, osserva che in precedenza ha preannunciato esclusivamente l'intenzione di non votare a favore dell'attuale versione del testo unificato - indicando gli specifici punti che non reputa condivisibili - ma non ha mai detto di essere pregiudizialmente contrario alle finalità di un tale provvedimento normativo. Del resto, fa notare che il solo fatto di avere presentato apposite proposte emendative

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finalizzate al miglioramento del testo - lungi dal configurare la volontà di impedire l'approvazione del provvedimento da parte della Commissione - testimonia soltanto l'intenzione di giungere ad un intervento più efficace per le famiglie e più sostenibile per il bilancio dello Stato.

Ivano MIGLIOLI (PD), pur riconoscendo l'onestà intellettuale del deputato Cazzola, fa notare che egli - pur nell'ambito di una procedura non propriamente rituale - ha ormai optato per il ritiro dei propri emendamenti. Pertanto, nonostante il proponente abbia la facoltà di ripresentare tali proposte di modifica in altra sede, ritiene che la sua scelta, che giudica inequivocabile e non suscettibile di revoche o di ripensamenti nell'ambito dell'esame in sede referente, sia in chiaro contrasto con l'atteggiamento di ferma contrarietà rispetto al provvedimento manifestato nel suo intervento iniziale.

Cesare DAMIANO (PD), nel giudicare anomalo che il rappresentante del Governo abbia in precedenza invitato il proponente ad un «ritiro temporaneo» degli emendamenti presentati, ritiene comunque che il deputato Cazzola, accedendo a tale invito, abbia ormai segnato un «confine procedurale» ben preciso, dal quale non è più possibile tornare indietro: nonostante, infatti, non gli sia preclusa la facoltà di ripresentare tali proposte emendative in altre sedi (eventualità che, in ogni caso, non si augura), ritiene che in questa fase si debba soltanto prendere atto della determinazione assunta e, pertanto, procedere speditamente lungo il percorso di esame del provvedimento.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva l'emendamento Saltamartini 1.6.

Silvano MOFFA, presidente, avverte che - essendo state ritirate tutte le proposte emendative presentate dal deputato Cazzola ed essendosi così concluso l'esame degli emendamenti - il testo unificato in titolo, come risultante dall'emendamento approvato, sarà inviato alle competenti Commissioni parlamentari per l'espressione del prescritto parere.
Rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.

RISOLUZIONI

Mercoledì 29 luglio 2009. - Presidenza del presidente Silvano MOFFA. - Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro, la salute e le politiche sociali, Pasquale Viespoli.

La seduta comincia alle 15.

7-00146 Bellanova: Profili di doppio assoggettamento alla contribuzione previdenziale.
(Discussione e rinvio).

La Commissione inizia la discussione della risoluzione in titolo.

Silvano MOFFA, presidente, avverte che è stata testé depositata una nuova versione della risoluzione in titolo, che risulta sottoscritta dai deputati Bellanova, Cazzola, Di Biagio e Vannucci (vedi allegato 3).

Teresa BELLANOVA (PD) ritiene opportuno che, prima di illustrare il contenuto della nuova versione della risoluzione in discussione, si possa acquisire l'orientamento del Governo in materia.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI fa presente che il Governo si riserva di esprimere una più compiuta valutazione degli impegni contenuti nell'atto di indirizzo in discussione, chiedendo di poterne rinviare la deliberazione ad altra seduta, da convocare preferibilmente dopo la prevista sospensione dei lavori per il periodo estivo. Sottolinea, al riguardo, che tale richiesta non deriva da un intento di carattere dilatorio, bensì dall'esigenza di

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attendere, sull'argomento del doppio assoggettamento alla contribuzione previdenziale, gli indirizzi che emergeranno dalla prevista pronuncia della Corte di Cassazione a Sezioni Unite, che risulta di imminente adozione. Fa presente, infatti, che il Governo non potrebbe - in questo momento - assumere alcun impegno di natura formale in assenza di un più preciso orientamento giurisprudenziale sull'argomento.

Silvano MOFFA, presidente, preso atto che non vi sono obiezioni da parte dei gruppi in ordine alla richiesta formulata dal rappresentante del Governo, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

7-00175 Bellanova: Modalità di trasferimento all'INPS di personale scolastico.
(Discussione e rinvio).

La Commissione inizia la discussione della risoluzione in titolo.

Silvano MOFFA, presidente, avverte che è stata testé depositata una nuova versione della risoluzione in titolo, che risulta sottoscritta dai deputati Bellanova, Cazzola, Di Biagio e Vannucci (vedi allegato 4).

Teresa BELLANOVA (PD), come avvenuto per la precedente risoluzione, prospetta l'opportunità di acquisire, preliminarmente, l'orientamento del Governo sull'atto di indirizzo presentato.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI, nel fare presente che il Governo riterrebbe opportuno svolgere ulteriori riflessioni in ordine agli impegni contenuti nell'atto di indirizzo in discussione, chiede conseguentemente un rinvio della deliberazione di competenza della Commissione. Intende far notare che, anche in questo caso, la richiesta del Governo non è assolutamente basata sulla volontà di impedire la discussione dell'argomento oggetto della risoluzione in titolo, bensì sull'esigenza di decidere al meglio su una materia che presenta profili di particolare delicatezza. Ricorda, infatti, che di recente sono intervenute nuove disposizioni legislative in materia di disciplina del pubblico impiego, che potrebbero avere ripercussioni anche sull'argomento in questione, peraltro oggetto di una procedura di contenzioso tuttora in atto. A tal fine, prospetta l'opportunità di verificare con attenzione eventuali profili di coordinamento normativo sulla materia e di promuovere, al contempo, forme di raccordo e di confronto con le organizzazioni sindacali del settore, anche al fine di giungere alla possibile definizione della vicenda.

Silvano MOFFA, presidente, preso atto che non vi sono obiezioni da parte dei gruppi in ordine alla richiesta formulata dal rappresentante del Governo, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.10.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Mercoledì 29 luglio 2009.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.10 alle 15.25.