CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 28 luglio 2009
211.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

Martedì 28 luglio 2009. - Presidenza del presidente Valentina APREA.

La seduta comincia alle 14.

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2008.
C. 2632 Governo, approvato dal Senato.

Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2009.
C. 2633 Governo, approvato dal Senato.

Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2009 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 7: Stato di previsione del Ministero dell'istruzione, università e ricerca per l'anno finanziario 2009.
Tabella n. 13: Stato di previsione del Ministero per i beni e le attività culturali per l'anno finanziario 2009.
(Relazione alla V Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).

La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti in titolo.

Emerenzio BARBIERI (PdL), relatore, ricorda che il Rendiconto generale dello Stato è lo strumento attraverso il quale il Governo, alla chiusura del ciclo di gestione della finanza pubblica, cosiddetto anno finanziario, adempie all'obbligo costituzionale di rendere conto al Parlamento dei

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risultati della gestione finanziaria. Il rendiconto generale dello Stato per il 2008, in esame, espone quindi i risultati complessivi relativi all'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2008, ai quali rinvia.
In riferimento al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, osserva che per l'anno finanziario 2008 il dato risultante dagli stati di previsione del Ministero della pubblica istruzione e del Ministero dell'università e della ricerca, approvato con legge 24 dicembre 2007, n. 245, recava stanziamenti complessivi pari a 53.791,1 milioni di euro in conto competenza e a 54.489,6 milioni di euro in conto cassa. In conseguenza dell'accorpamento dei due ministeri le missioni, i programmi, i macroaggregati, i centri di responsabilità ed i capitoli, con l'intero quadro contabile, già allocati negli stati di previsione per l'anno 2008 del Ministero dell'università e della ricerca e del Ministero della pubblica istruzione, sono quindi confluiti nello stato di previsione del nuovo Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di cui alla Tabella 7. Nel corso dell'esercizio 2008, tali previsioni hanno registrato un incremento di 4.857,7 milioni di euro in termini di competenza e di 5.328,6 milioni di euro in termini di cassa. Rileva che le previsioni definitive risultano, per quanto attiene agli stanziamenti di competenza, pari a 58.648,7 milioni di euro, mentre, per quanto attiene alle autorizzazioni di cassa, pari a 59.818,1 milioni di euro. A consuntivo, gli impegni effettivi di spesa risultano pari a 58.077,5 milioni, mentre i pagamenti totali risultano pari a 57.844,6 milioni. I residui sono pari a 5.979,0 milioni di euro. Rinvia alla documentazione predisposta dagli uffici per il raffronto tra le previsioni iniziali con quelle definitive e con i dati del rendiconto. Precisa peraltro che l'incidenza percentuale delle risorse per istruzione, università e ricerca sul bilancio dello Stato passa dall'11,1 del rendiconto 2007 al 10,8 del rendiconto 2008. La dotazione del Ministero è assorbita al 95,5 per cento dalla spesa corrente, al cui interno la voce principale è costituita dagli stipendi per il personale. Ricorda quindi, per completezza, che la Corte dei Conti, nella relazione sul Rendiconto generale dello Stato per il 2008, ha esaminato distintamente i due settori dell'istruzione scolastica e dell'istruzione universitaria, facenti capo - nelle previsioni di bilancio 2008 - a due diversi ministeri, Ministero dell'istruzione; Ministero dell'università e ricerca, rilevando contestualmente come le frequenti modifiche apportate nell'ultimo decennio all'assetto delle competenze e l'adozione dei conseguenti regolamenti di organizzazione, non abbia influito positivamente sulla gestione amministrativo-contabile, ponendo l'Amministrazione in una condizione di instabilità e provvisorietà. Il medesimo fattore, inoltre, rende difficile la confrontabilità dei dati, oltre che con i precedenti esercizi, anche rispetto agli obiettivi prefissati. Con riguardo al settore dell'istruzione scolastica, la Corte individua in particolare i maggiori elementi di criticità della spesa nell'andamento della spesa per il personale e nei meccanismi di finanziamento delle scuole statali, che producono accumulo di giacenze nelle contabilità speciali e squilibri territoriali nella distribuzione dei finanziamenti rispetto ai fabbisogni. In specie, con riferimento all'incremento della spesa per il personale, ad avviso della Corte occorre considerare il rapporto insegnanti/alunni e l'impegno orario degli studenti sono superiori a quelli registrati in media nell'OCSE; gli obblighi contrattuali dei docenti ed il numero di alunni per classe sono entrambi inferiori alla media OCSE. Sono pertanto segnalati dalla Corte quali interventi di maggiore incisività sotto il profilo del contenimento e della razionalizzazione della spesa la previsione dell'articolo 64 del decreto-legge n. 112 del 2008, convertito con modificazioni dalla legge n. 133 del 2008, che ha dettato misure volte alla riorganizzazione del servizio scolastico, finalizzate all'aumento graduale del rapporto alunni/classe ed alla riduzione complessiva delle dotazioni organiche; il decreto-legge n. 137 del 2008, convertito con modificazioni dalla legge n. 169 del 2008, che, nell'ambito delle

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misure di contenimento della spesa, ha introdotto nella scuola primaria la previsione di un insegnante unico cui vengono affidate classi funzionanti 24 ore settimanali; il decreto-legge n. 154 del 2008, convertito con modificazioni dalla legge n. 189 del 2008, che ha dettato norme per la definizione dei piani di dimensionamento delle istituzioni scolastiche. Aggiunge, con riguardo alla struttura del Bilancio, come l'imputazione di quasi tutti i programmi a più centri di responsabilità e, allo stesso tempo, la simultanea presenza di quasi tutti gli uffici centrali e periferici nelle decisioni di spesa, pur essendo attualmente inevitabile data l'articolazione centrale e periferica del ministero, costituisce un fattore di rigidità gestionale. A giudizio della Corte dei Conti, sarebbe auspicabile quindi una revisione delle procedure attuali per un miglior adeguamento alle finalità della nuova struttura di bilancio dello Stato e per un più compiuto rispetto delle competenze regionali.
Ricorda quindi che alla missione Istruzione scolastica, che assorbe buona parte delle risorse assegnate, al ministero sono stati attribuiti inizialmente 41.463,4 milioni di euro, divenuti a fine esercizio 47.016,0 milioni; tale dato - a giudizio della Corte dei Conti - conferma un'iniziale sottostima degli stanziamenti effettivamente necessari. Con riguardo alla Missione Istruzione universitaria, la Corte dei Conti valuta invece positivamente due tendenze della legislazione recente relative ai decreti-legge n. 112 del 2008 e n. 180 del 2008: l'introduzione di metodi di differenziazione meritocratica nella distribuzione dei finanziamenti statali e la promozione della trasformazione delle Università, pubbliche o libere, in fondazioni di diritto privato, operata per favorire l'afflusso di finanziamenti provenienti da fonti diverse dallo Stato. Altri elementi considerati sono quindi la prosecuzione degli interventi di decongestionamento degli atenei sovraffollati - avviata dall'articolo 1, comma 90, della legge n. 662 del 1996 - e l'andamento della spesa per il personale che impegna la maggior parte dei finanziamenti statali. Dall'esame delle risorse assegnate ai programmi, emerge quindi l'assoluta preminenza del programma relativo al Sistema universitario ed alla formazione post-universitaria che assorbe, nel complesso, il 92,2 per cento degli stanziamenti, a fronte del 4,9 per cento destinato agli Istituti di alta cultura e del 2,9 per cento destinato al Diritto allo studio. Osserva infine, con riguardo alla gestione amministrativo-contabile delle università, che la Corte dei Conti evidenzia la necessità di prevedere un' omogenea redazione dei conti consuntivi, secondo uno standard che renda possibile l'analisi della spesa finale, mentre non esiste attualmente nessun obbligo di uniformità dei bilanci degli atenei, evidenziando una riduzione complessiva degli stanziamenti relativi al settore dell'edilizia universitaria.
In relazione al disegno di legge di assestamento 2009, segnala che lo stato di previsione del Ministero dell'istruzione, università e ricerca per l'esercizio 2009, approvato con la legge 22 dicembre 2008, n. 204, reca in conto competenza spese iniziali per complessivi 55.472,9 milioni di euro - di cui 52.918,5 di parte corrente e 2.554,4 in conto capitale - e in conto cassa per complessivi 55.637,3 milioni di euro, di cui 52.931,2 di parte corrente e 2.706,1 in conto capitale. Rinvia alla tabella relativa alla suddivisione tra le varie missioni di cui alla documentazione predisposta dagli uffici. La consistenza dei residui presunti al 1o gennaio 2009 risulta nel progetto di bilancio presentato al Parlamento in 5.597,8 milioni di euro complessivi, suddivisi in 2.916,4 milioni di euro di parte corrente e 2.681,4 milioni di euro in conto capitale. Le previsioni iniziali, relative allo stato di previsione del Ministero in esame, approvate con la legge di bilancio, sono state in parte già modificate, nel periodo gennaio-maggio 2009, in forza di atti amministrativi, conseguenti ad intervenuti provvedimenti legislativi o a norme di carattere generale. Osserva, in particolare, che tali variazioni hanno comportato, complessivamente, un aumento delle dotazioni di competenza, pari a 144,9 milioni di euro, e delle autorizzazioni di cassa,

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pari a 411,2 milioni di euro. Rileva, in particolare, che le variazioni alle dotazioni di competenza sono dipese: dal prelevamento dal fondo occorrente per la riassegnazione dei residui passivi della spesa di parte corrente, eliminati negli esercizi precedenti per perenzione amministrativa; da riassegnazione delle entrate; da applicazione di leggi. Oltre che dalle ragioni appena indicate, le variazioni alle dotazioni di cassa discendono - peraltro, in massima parte - dall'integrazione delle dotazioni di cassa dei capitoli deficitari, con storno dell'apposito Fondo di riserva, capitolo 3002/MEF. A dette variazioni si aggiungono quelle proposte con il disegno di legge di assestamento, le quali comportano - in esito alla somma di variazioni di segno positivo e negativo - un aumento di 43,6 milioni di euro delle previsioni di competenza di parte corrente e di 1.116,4 milioni di euro delle autorizzazioni di cassa, di cui 876,7 milioni di euro per spese di parte corrente e 239,7 milioni di euro per spese in conto capitale. Per quanto riguarda i residui, le variazioni proposte comportano - in esito alla somma di variazioni di segno positivo e negativo - un aumento pari a 381,3 milioni di euro, di cui 414,5 milioni di euro per la parte corrente e -33,2 milioni di euro per la parte in conto capitale; esso discende - come da prassi - dalla necessità di adeguare i residui presunti a quelli risultanti dal rendiconto 2008, tenuto conto delle variazioni compensative intervenute in relazione all'attuazione di particolari disposizioni legislative. Per quanto riguarda le variazioni alle dotazioni di competenza, osserva che la modifica proposta con il disegno di legge d'assestamento - articolate per Missioni e Programmi, come da nuova classificazione del bilancio dello Stato - riguarda la Missione 33, Fondi da ripartire, che registra l'incremento di 43,6 milioni di euro sul Programma 33.1, Fondi da assegnare, nell'ambito del macroaggregato 6.1.3 - Oneri comuni di parte corrente. L'importo è allocato in massima parte, ossia 40,0 milioni di euro sul capitolo 1297, relativo al Fondo da ripartire per provvedere ad eventuali esigenze di spese per consumi intermedi. Per completezza di informazione, segnala che la Missione 22, Istruzione scolastica, registra variazioni di segno positivo e negativo relative ai diversi programmi, la cui somma, tuttavia, non modifica le previsioni iniziali. In particolare sul Programma 22.2, Istruzione prescolastica, si registra una riduzione di 63,7 milioni di euro; sul Programma 22.11, Istruzione primaria, si riscontra l'incremento di 1.143,6 milioni di euro; sul Programma 22.12, Istruzione secondaria di primo grado, si registra un aumento di 108,0 milioni di euro; sul Programma 22.13, Istruzione secondaria di secondo grado, si registra una riduzione di 1.187,9 milioni di euro. Si tratta di variazioni che discendono da una più puntuale ricognizione del personale in servizio nei diversi ordini di scuole e dalla conseguente riallocazione della spesa tra i diversi Programmi, secondo le indicazioni assunte dagli uffici presso il Ministero. Per quanto riguarda l'incremento delle autorizzazioni di cassa - riguardanti prevalentemente le Missioni 23, Istruzione universitaria, e 22, Istruzione scolastica -, rileva quindi che la nota preliminare al disegno di legge di assestamento chiarisce che si tratta di modifiche dovute alla necessità di adeguare le autorizzazioni stesse alla nuova consistenza dei residui e alle variazioni proposte per la competenza. Rinvia alla documentazione predisposta dagli uffici per l'assestamento delle previsioni iniziali di bilancio per l'esercizio 2009, per effetto delle variazioni indicate. Precisa solo che le variazioni proposte con il disegno di legge in esame rilevano solo in minima parte sull'incidenza percentuale della spesa del Ministero dell'istruzione, università e ricerca sul bilancio dello Stato. Nella legge di bilancio 2009 l'incidenza della spesa era pari al 10,3 per cento; nelle previsioni assestate risulta pari al 10,2 per cento.
Con riferimento al Ministero per i beni e le attività culturali, ricorda che nel rendiconto 2008 il dato risultante dallo stato di previsione del Ministero per i beni e le attività culturali, approvato con legge

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24 dicembre 2007, n. 245, recava stanziamenti complessivi pari a 2.037,4 milioni di euro in conto competenza e a 2.317,6 in conto cassa; nel corso dell'esercizio tali previsioni hanno registrato un incremento di 78,9 milioni di euro in termini di competenza e un incremento di 382,8 milioni di euro in termini di cassa. Le previsioni definitive risultano, per quanto attiene agli stanziamenti di competenza, pari a 2.116,3 milioni di euro, mentre, per quanto attiene alle autorizzazioni di cassa, pari a 2.700,3 milioni di euro. A consuntivo, gli impegni effettivi di spesa risultano pari a 1.980,3 milioni, mentre i pagamenti totali risultano pari a 2.062,5 milioni. I residui sono pari a 860,6 milioni di euro. Rinvia alla tabella di raffronto tra le previsioni iniziali con quelle definitive e con i dati del rendiconto, prevista nella documentazione predisposta dagli uffici. L'incidenza percentuale delle risorse per i beni e le attività culturali sul Bilancio dello Stato si conferma dello 0,4 come nel Rendiconto 2007. Osserva quindi che la gestione del Ministero è principalmente assorbita dalla spesa corrente, riguardante in prevalenza il funzionamento della struttura amministrativa e gli stipendi del personale. Segnala che anche in questo caso la Corte dei Conti, nella relazione sul Rendiconto generale dello Stato per il 2008, alla quale rinvia, ha evidenziato che il succedersi di riforme dell'assetto organizzativo del Ministero «incide negativamente sulla pianificazione delle attività e degli interventi, determinando un rallentamento nella realizzazione dei programmi» e si riserva di valutare, nella relazione sul rendiconto 2009, le modifiche apportate da ultimo. In specie, rinviando per gli altri aspetti alla documentazione predisposta dagli uffici, con riguardo alla situazione finanziaria del Ministero, rileva che i tagli operati dal decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, hanno ridotto lo stanziamento complessivo iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero di 236,7 milioni di euro per il 2009, di 251,3 milioni per il 2010 e di 434,6 milioni per il 2011. La riduzione è stata operata in modo trasversale sulle missioni 17, Ricerca e innovazione, 21, Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e Paesaggistici, 32, Servizi istituzionali e generali delle pubbliche amministrazioni, e 33, Fondi da ripartire, ed ha inciso sia sui capitoli di parte corrente, funzionamento e interventi, sia sui capitoli in conto capitale, investimenti. Tale decremento delle risorse destinate alla cultura, che già era, con lo 0,28 per cento del Pil, ai livelli più bassi d'Europa, comporterà una contrazione delle attività delle soprintendenze, degli archivi e delle biblioteche, una forte riduzione dei contributi a favore di associazioni, istituzioni, fondazioni e delle attività nel settore dello spettacolo dal vivo, ossia attività lirico-sinfoniche, teatrali, di danza. La Corte dei Conti rileva, inoltre, una scarsa interazione tra le strutture periferiche e gli organi centrali del Ministero nel processo di pianificazione degli obiettivi strategici e, conseguentemente, di quelli operativi, tale fenomeno è attestato anche dall'entità delle giacenze di risorse finanziarie nelle contabilità speciali. Quanto alla situazione dei residui finali sul consuntivo del Ministero 2008, 860,6 milioni di euro, si riscontra un'apprezzabile riduzione, 33 per cento, rispetto al 2007, 1.284,6 milioni di euro, riconducibile agli effetti dell'articolo 36, comma 3, della legge finanziaria per il 2008, legge n. 244 del 2007.
Con riferimento all'assestamento 2009, osserva che lo stato di previsione del Ministero per i beni e le attività culturali per l'esercizio 2009, approvato con la legge 22 dicembre 2008, n. 204, reca in conto competenza spese iniziali per complessivi 1.718,6 milioni di euro, di cui 1.393,2 milioni di parte corrente, 316,6 di parte capitale e 8,8 di rimborso passività finanziarie, e in conto cassa spese iniziali per complessivi 2.187,0 milioni di euro, di cui 1.438,4 di parte corrente, 736,4 di parte capitale e 12,3 di rimborso passività finanziarie. Rinvia alla tabella predisposta dagli uffici per la suddivisione delle previsioni iniziali per missioni. La consistenza dei residui presunti al 1o gennaio 2009 risulta nel progetto di bilancio presentato

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al Parlamento in 724,8 milioni di euro complessivi, suddivisi in 179,1 milioni di euro di parte corrente, 535,0 milioni di euro in conto capitale e 11,7 milioni di euro per il rimborso di passività finanziarie. Le previsioni iniziali, relative allo stato di previsione del Ministero in esame, approvate con la legge di bilancio, sono state in parte già modificate, nel periodo gennaio-maggio 2009, in forza di atti amministrativi. In particolare, tali variazioni hanno comportato, complessivamente, un incremento delle dotazioni di competenza pari a 5,0 milioni di euro e delle autorizzazioni di cassa pari a 56,1 milioni di euro. In particolare, le variazioni alle dotazioni di competenza - all'esito della somma di variazioni di segno positivo e negativo - sono dipese: dal prelevamento dal fondo occorrente per il pagamento dei residui passivi perenti; dalla riassegnazione ai capitoli di spesa delle somme versate all'entrata, fondo di rotazione; dall'applicazione di norme, decreti-legge n. 154 del 2008 e n. 185 del 2008. Oltre che dalle ragioni appena indicate, le variazioni alle dotazioni di cassa discendono - peraltro, in massima parte - dall'integrazione dei capitoli deficitari, con storno dell'apposito Fondo di riserva, capitolo 3002/MEF. Ricorda che a dette variazioni si aggiungono quelle proposte con il disegno di legge di assestamento, le quali comportano complessivamente - all'esito della somma di variazioni di segno positivo e negativo - un aumento di 7,1 milioni di euro delle previsioni di competenza e una riduzione di 20,5 milioni di euro delle autorizzazioni di cassa. Per quanto riguarda i residui, le variazioni proposte comportano un incremento pari a 135,8 milioni di euro, discendente - come da prassi - dalla necessità di adeguare i residui presunti a quelli risultanti dal rendiconto 2008, tenuto conto delle variazioni compensative intervenute in relazione all'attuazione di particolari disposizioni legislative. Le variazioni alla competenza discendono - come di consueto - dalle esigenze emerse nell'effettivo svolgimento di gestione. Le variazioni alle autorizzazioni di cassa sono connesse alla diversa consistenza dei residui ed alle variazioni proposte in conto competenza.
Sottolinea quindi che le variazioni più rilevanti proposte con il disegno di legge d'assestamento - articolate per Missioni e Programmi, come da nuova classificazione del bilancio dello Stato - hanno riguardato la Missione 17, Ricerca e innovazione, che registra una riduzione di 51,5 milioni di euro alle autorizzazioni di cassa; la Missione 21, Tutela e valorizzazione dei beni e le attività culturali e paesaggistici, che registra un incremento di 8,5 milioni di euro alla dotazione di competenza e di 41,1 milioni di euro alle autorizzazioni di cassa; la Missione 32, Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche, che registra un incremento di 1,4 milioni di euro alla dotazione di competenza e una riduzione di 6,9 milioni di euro alle autorizzazioni di cassa; la Missione 33, Fondi da ripartire, che registra la riduzione delle dotazioni di competenza e di cassa di 2,1 milioni di euro nel Programma 33.1, Fondi da assegnare; la Missione 34, Debito pubblico, che registra una riduzione di 0,5 milioni di euro alla dotazione di competenza e di 1,1 milioni di euro alle autorizzazioni di cassa. Rinvia alla documentazione predisposta dagli uffici per il raffronto tra previsioni iniziali ed assestate 2009. Rileva solo che le variazioni proposte con il disegno di legge in esame non rilevano sull'incidenza percentuale delle risorse per i beni e le attività culturali sul bilancio dello Stato, che rimane allo 0,3 per cento. In relazione, infine, agli stati di previsione di altri ministeri, rileva che sono presenti risorse relative a settori di interesse della Commissione cultura nella Tabella 2 del Ministero dell'economia e delle finanze in relazione al settore dell'editoria, a quello della ricerca, con particolare riferimento al Fondo integrativo speciale per la ricerca, FISR, all'Istituto italiano di tecnologia nonché al Fondo progetti di ricerca, con un sostanziale mantenimento degli stanziamenti iniziale, secondo il prospetto richiamato nella documentazione degli uffici cui rinvia. Per quanto riguarda invece il settore dello sport, osserva che si registra

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un incremento di 33 milioni di euro sul capitolo 1896 a favore del CONI, pari a 33, 7 milioni, mentre si registra una proposta di riduzione di 50,6 milioni di euro nel settore degli investimenti per lo sport, in relazione alle effettive rate di ammortamento dei mutui da pagare. Invariati risultano, invece, gli stanziamenti relativi ai trasferimenti alle regioni per borse di studio per la scuola dell'obbligo, capitolo 3044, nel campo del sostegno all'istruzione. Segnala peraltro che non risultano incluse tra le variazioni riportate, quelle conseguenti alle disposizioni del decreto-legge 1o luglio 2009, n. 78, recante Provvedimenti anticrisi, nonché proroga di termini e della partecipazione italiana a missioni internazionali, in corso di conversione presso il Parlamento, che ha disposto la riduzione di 1,5 milioni di euro per l'anno 2009 della dotazione del Fondo per gli interventi urgenti e indifferibili nei settori dell'istruzione e degli interventi organizzativi connessi ad eventi celebrativi, istituito dal decreto-legge n. 5 del 2009. Osserva che si tratta di somme destinate ad incrementare le disponibilità del Fondo per le esigenze prioritarie della difesa, di cui all'articolo 60, comma 8-bis, del decreto-legge n. 112 del 2008. Per completezza, pur trattandosi di tabelle assegnate all'esame di altre Commissioni, ricorda infine che tra le materie di interesse della Commissione, la Tabella 8 relativa allo stato di previsione del Ministero dell'interno, reca uno stanziamento agli enti locali per la fornitura gratuita dei libri di testo, capitolo 7243, pari a 103, 3 milioni di euro; mentre la Tabella 3 relativa allo stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico reca stanziamenti pari a circa 127 milioni per il programma di radiodiffusione sonora e televisiva.
Si riserva quindi di presentare nel seguito dell'esame le proposte di relazione relative agli atti in esame.

Manuela GHIZZONI (PD) rileva la necessità di avere tempi congrui di esame per atti importanti come quelli in discussione. Vi è in particolare l'esigenza di acquisire la relazione della Corte dei conti sul rendiconto generale dello Stato, per le parti di competenza della Commissione, citata opportunamente dal relatore.

Valentina APREA (PdL), presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.30.

COMITATO RISTRETTO

Martedì 28 luglio 2009.

Norme per l'autogoverno delle istituzioni scolastiche e la libertà di scelta educativa delle famiglie, nonché per la riforma dello stato giuridico dei docenti.
C. 953 Aprea e abbinate C. 808 e C. 813 Angela Napoli, C. 1199 Frassinetti, C. 1262 De Torre, C. 1468 De Pasquale e C. 1710 Cota.

Il Comitato si è riunito dalle 14.30 alle 14.35.