CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 15 luglio 2009
202.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 15 luglio 2009. - Presidenza del presidente Giuseppe PALUMBO. - Interviene il viceministro per il lavoro, la salute e le politiche sociali Ferruccio Fazio.

La seduta comincia alle 14.20.

DL 78/2009: Provvedimenti anticrisi, nonché proroga di termini e partecipazione italiana a missioni internazionali.
C. 2561 Governo.

(Parere alle Commissioni riunite V e VI).
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole con osservazioni).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 9 luglio 2009.

Carla CASTELLANI (PdL), relatore, formula una proposta di parere favorevole con osservazioni (vedi allegato 1).

Anna Margherita MIOTTO (PD) illustra la proposta di parere alternativa presentata dai deputati del suo gruppo (vedi allegato 2). Fa presente, inoltre, che la proposta di parere del relatore potrebbe essere oggetto di attenta considerazione da parte dell'opposizione se l'osservazione di cui alla lettera a) fosse trasformata in condizione. Rileva quindi che tale proposta di parere non fa alcun riferimento alla

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regolarizzazione delle badanti, sebbene la situazione delle molte famiglie che devono ricorrere all'aiuto di questa figura professionale sia recentemente peggiorata in seguito all'introduzione del reato di immigrazione clandestina. Osserva, inoltre, che giungono continuamente notizie di nuovi emendamenti del Governo in materia sanitaria, ciò che rende estremamente difficile una valutazione del provvedimento da parte della Commissione. La Commissione, inoltre, non viene messa al corrente delle intenzioni del Governo sul finanziamento, per i prossimi anni, del Fondo sanitario nazionale ed è chiamata ad esprimersi sulle disposizioni in materia di sanità contenute nel provvedimento in esame prima della discussione sul Documento di programmazione economico-finanziaria e mentre il Parlamento procede alla riforma del bilancio dello Stato. L'insieme delle circostanze richiamate determina, a suo avviso, uno svilimento del ruolo del Parlamento, che, purtroppo, è ormai frequente nella legislatura in corso. Per tali ragioni annuncia che, se la proposta di parere del relatore non sarà modificata, il suo gruppo esprimerà voto contrario.

Antonio PALAGIANO (IdV) osserva che, prima di valutare la proposta di parere del relatore, sarebbe necessario acquisire dal Governo chiarimenti in ordine alla riduzione delle risorse del Fondo sanitario nazionale, di cui all'articolo 22, comma 3, e alla correlata istituzione del Fondo di cui all'articolo 22, comma 1, la cui destinazione, per giunta, non è determinata dal decreto-legge, ma rinviata a provvedimenti successivi, da adottare non già previa intesa con la Conferenza Stato-regioni, come sarebbe stato auspicabile, ma solo sentita detta Conferenza. Invita, pertanto, il relatore a trasformare in condizione l'osservazione di cui alla lettera a) della sua proposta di parere. Rileva, altresì, che l'adozione delle disposizioni di cui all'articolo 20 avrebbe dovuto vedere un maggiore coinvolgimento della Commissione, ferma restando l'opportunità, da tutti condivisa, di rivedere le procedure per il riconoscimento dell'invalidità civile.

Carla CASTELLANI (PdL), relatore, premesso di condividere le considerazioni della collega Miotto sulla situazione delle badanti, fa presente che il provvedimento in esame non contiene alcuna norma in materia e, pertanto, l'argomento non poteva essere affrontato nella sua proposta di parere. Accogliendo le preoccupazioni espresse in più occasioni da molti colleghi, invita quindi il presidente a rappresentare alla presidenza della Camera dei deputati l'opportunità di coinvolgere maggiormente la Commissione nell'esame di provvedimenti che presentano aspetti rilevanti di sua competenza.

Giuseppe PALUMBO, presidente, pur comprendendo le preoccupazioni dei colleghi e l'invito del relatore, precisa che la presentazione, da parte del Governo, di un disegno di legge di conversione di decreti-legge piuttosto eterogenei comporta necessariamente che gli aspetti di competenza di alcune Commissioni, per quanto rilevanti, siano esaminati solo in sede consultiva. Avverte, infine, che la proposta di parere alternativa sarà posta in votazione solo ove la proposta di parere del relatore venga respinta.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

Legge comunitaria 2009.
C. 2449 Governo.

(Parere alla XIV Commissione).
(Esame di emendamenti e conclusione - Parere su articoli aggiuntivi).

La Commissione inizia l'esame, per il parere di competenza, degli emendamenti presentati presso la XIV Commissione.

Giuseppe PALUMBO, presidente, avverte che la XIV Commissione ha trasmesso per l'espressione del prescritto parere

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gli articoli aggiuntivi 7.020 e 7.022 del Governo presentati direttamente presso detta Commissione, che investono gli ambiti di competenza della Commissione.

Benedetto Francesco FUCCI (PdL), relatore, illustrando l'articolo aggiuntivo 7.020 del Governo fa presente che l'emendamento proposto, affinando il testo dell'articolo 27 della Legge comunitaria 2008 ed introducendo una diversa punteggiatura, mira ad evitare ogni possibile incertezza interpretativa della norma in questione, evitando potenziali profili di disomogeneità con quanto disposto nell'allegato di cui all'articolo 1 della direttiva 2007/68/CE, di cui l'articolo 27 citato costituisce attuazione.
Per quanto riguarda l'articolo aggiuntivo 7.022 del Governo, rileva che l'emendamento è volto a conferire delega legislativa per l'integrale sostituzione del decreto legislativo n. 49 del 2004, con il quale è stata attuata la precedente direttiva 2001/114/CE, modificata dalla direttiva 2007/61/CE cui si intende dare attuazione con il presente articolo.
Il nuovo decreto legislativo riprodurrà il testo del decreto legislativo 20 febbraio 2004, n. 49 (attuativo, come detto, della precedente direttiva 2001/114/CE) con le variazioni imposte dalla direttiva 2007/61/CE sulla correzione del tenore proteico del latte, da riportare nel contesto dell'articolato, e di quelle ad essa necessariamente correlate, nel rispetto di criteri di delega fissati nell'articolo e nello stesso disegno di Legge comunitaria.
Il riordino normativo, in particolare, è attuato secondo i seguenti criteri: organicità del testo normativo, evitando modificazioni parziali o interpolazioni di testi o interrelazioni disomogenee di fonti regolatorie di livello diverso, con le inevitabili complessità per la leggibilità dei testi stessi e per i relativi richiami; approntamento di uno strumento normativo di livello e forza adeguati per la natura e qualità delle materie trattate e degli interessi protetti; chiarificazione delle formulazioni normative in totale conformità alle direttive citate, per facilitarne l'applicazione ed evitare dannose problematiche interpretative; differenziazione degli ambiti di disciplina tecnica e normativa, con previsione espressa che le modificazioni della parte tecnica degli allegati di cui all'emanando decreto legislativo, che sostituirà il decreto legislativo 20 febbraio 2004, n. 49, siano disposte con decreti interministeriali, coinvolgendo nella procedura la Conferenza Stato-regioni in considerazione della materia su cui incide la disciplina tecnica, la cui adozione (proprio in quanto «tecnica») rimane comunque di competenza statale.
È stabilita con chiarezza l'esclusione, dall'intervento di riordino, della vigente disciplina relativa al latte destinato ai lattanti ed alla prima infanzia.
Per semplificazione e celerità delle procedure di adeguamento tecnico, sono indicati i termini per l'espressione del parere da parte della Conferenza Stato-regioni, intendendosi espresso avviso favorevole in caso di inutile decorrenza del termine stesso.
Nella norma è inserita la clausola di invarianza finanziaria per la finanza pubblica ai fini dell'esercizio della delega legislativa.
Con l'emendamento proposto viene quindi assicurata integrale ed organica attuazione alla direttiva 2007/61/CE, superando anche la problematicità della rubrica dell'articolo 17 in questione che, parlando solo di «parziale recepimento», pone di fatto (anche ai fini della rilevazione informatizzata del dato) la questione del recepimento frammentario ed incompleto.
Formula, alla luce di quanto esposto, una proposta di parere favorevole sugli articoli aggiuntivi 7.020 e 7.022 del Governo.

Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

La seduta termina alle 14.45.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 15 luglio 2009. - Presidenza del presidente Giuseppe PALUMBO. - Interviene

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il sottosegretario di Stato per il lavoro, la salute e le politiche sociali Eugenia Maria Roccella.

La seduta comincia alle 14.45.

Disposizioni in materia di alleanza terapeutica, di consenso informato e di dichiarazioni anticipate di trattamento.
C. 2350, approvata in un testo unificato dal Senato, C. 625 Binetti, C. 784 Rossa, C. 1280 Farina Coscioni, C. 1597 Binetti, C. 1606 Pollastrini, C. 1764-bis Cota, C. 1840 Della Vedova, C. 1876 Aniello Formisano, C. 1968-bis Saltamartini, C. 2038 Buttiglione e C. 2124 Di Virgilio.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta dell'8 luglio 2009.

Giuseppe PALUMBO, presidente, avverte che è stato richiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche attraverso l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, dispone l'attivazione del circuito.

Livia TURCO (PD), riservandosi di intervenire in seguito nel merito delle proposte di legge in esame, desidera sollevare una questione, di natura non meramente procedurale, che attiene al rilievo, alla delicatezza e alla complessità dell'argomento in discussione. L'onorevole Di Virgilio, nella sua relazione dell'8 luglio scorso, ha auspicato che il confronto sulle proposte di legge in esame potesse svolgersi in un clima di dialogo costruttivo e di apertura al contributo di tutti. Nell'esprimere il proprio apprezzamento per questa manifestazione di disponibilità, fa presente, tuttavia, che tale disponibilità in tanto avrà valore in quanto la maggioranza accetterà di procedere all'elaborazione di un nuovo testo unificato, invece di adottare come testo base il progetto di legge trasmesso dal Senato. Solo tenendo conto della diversità delle proposte presentate, infatti, si darebbe un senso reale e non soltanto retorico a parole come «dialogo» e «confronto». Naturalmente, anche la scelta di adottare come testo base quello approvato dal Senato è pienamente legittima, ma ritiene che la maggioranza debba chiarire sin d'ora le proprie intenzioni. Peraltro, ritiene che tale scelta sarebbe certamente meno idonea a favorire un confronto costruttivo tra tutti i componenti la Commissione, anche se il suo gruppo cercherà, in ogni caso, di dare il proprio contributo, senza occultare la pluralità di posizioni presenti al suo interno.

Giuseppe PALUMBO, presidente, ricorda che, al termine dell'esame preliminare, il relatore proporrà alla Commissione se procedere alla costituzione di un Comitato ristretto per l'elaborazione di un testo unificato o adottare come testo base uno dei progetti di legge presentati, mentre l'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, assumerà le necessarie determinazioni in ordine allo svolgimento di eventuali audizioni.

Lucio BARANI (PdL) si dichiara sorpreso dell'intervento della collega Livia Turco. Infatti, sebbene il progetto di legge approvato dal Senato non debba necessariamente essere adottato come testo base, esso costituisce sicuramente un punto di partenza importantissimo e privilegiato, in quanto rispecchia una pluralità di posizioni emerse nel corso dell'esame presso l'altro ramo del Parlamento ed è stato approvato da una maggioranza assai ampia.

Paola BINETTI (PD) ritiene che le osservazioni del collega Barani non rispondano all'interrogativo sul peso che la maggioranza intende attribuire alle proposte di legge d'iniziativa dei deputati. Non è infatti chiaro, a suo avviso, in che modo questa pluralità di proposte abbia potuto essere presa in considerazione nel corso dell'esame presso l'altro ramo del Parlamento.

Silvana MURA (IdV) riconosce che la Commissione non può prescindere dal lavoro

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svolto presso l'altro ramo del Parlamento, ma invita i colleghi a ricordare il clima del tutto particolare in cui il Senato è giunto all'approvazione di un disegno di legge in materia di testamento biologico.

Giovanni Mario Salvino BURTONE (PD), premesso di concordare con le considerazioni della collega Livia Turco, auspica che sul provvedimento in esame possa realizzarsi un dialogo autentico, al riparo dall'emotività che ne aveva accompagnato l'approvazione da parte del Senato. Ribadisce quindi la piena disponibilità del suo gruppo a collaborare, ma, proprio per questo, chiede al relatore di affermare con chiarezza che non esiste un testo precostituito e invita i colleghi della maggioranza a consentire che lo svolgimento di audizioni preceda l'adozione del testo base.

Barbara SALTAMARTINI (PdL) ritiene che proprio la delicatezza del tema in discussione e la necessità della più ampia condivisione delle decisioni che la Commissione dovrà assumere impongano di riflettere attentamente su quanto ha evidenziato il collega Barani. Al riguardo, ricorda che anche la proposta di legge 1968-bis, di cui è prima firmataria, al pari di altre proposte di legge è stata già esaminata, di fatto, presso l'altro ramo del Parlamento, in quanto identica a un disegno di legge presentato al Senato.

Antonio PALAGIANO (IdV) invita il relatore e la maggioranza a non atteggiarsi a detentori dell'unica verità in materia di dichiarazione anticipata di trattamento, perché un simile atteggiamento finirebbe fatalmente per alimentare uno scontro ideologico, negando il rispetto verso credenti, non credenti e diversamente credenti, che è presupposto fondamentale dello Stato laico.

Carla CASTELLANI (PdL), dopo aver espresso apprezzamento per la relazione di ampio respiro svolta dal collega Di Virgilio, dichiara di ritenere poco praticabile la proposta di istituire un Comitato ristretto per l'elaborazione di un testo unificato. Il progetto di legge trasmesso dal Senato, infatti, rappresenta già il frutto di una sintesi tra proposte e sensibilità differenti e, come tutti i colleghi sanno bene, il principale punto di dissenso in Parlamento e nella società riguarda la questione se l'alimentazione e l'idratazione artificiale debbano essere considerati trattamenti sanitari. Dichiara, infine, di condividere la proposta, avanzata dal collega Burtone, di procedere allo svolgimento di audizioni prima dell'adozione del testo base.

Giuseppe PALUMBO, presidente, ribadisce che, senza in alcun modo pregiudicare la scelta del testo base, il normale iter in Commissione prevede l'esame preliminare dei progetti di legge presentati, a seguito del quale l'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, valuta se procedere allo svolgimento delle audizioni sull'insieme dei progetti o solo successivamente all'adozione del testo base.

Benedetto DELLA VEDOVA (PdL) ricorda, preliminarmente, che la sua proposta di legge n. 1840 riproduce il testo approvato dalla 12o Commissione del Senato nel luglio 2005. Tale testo, approvato dalla maggioranza di centrodestra, rappresenta infatti, a suo avviso, un intervento legislativo più equilibrato e condiviso di quello recato dal progetto di legge n. 2350, che, al contrario, appare fortemente divisivo e rischia di produrre profonde lacerazioni nel Paese e in Parlamento, contrapponendo un fantomatico partito della vita a un altrettanto fantomatico partito della morte. Personalmente, ritiene che il progetto di legge approvato in terza lettura dal Bundestag tedesco il 18 giugno scorso rappresenti una soluzione ancora migliore, ma, per realismo, è disponibile a partire dalla soluzione che fu individuata al Senato nella XIV legislatura. In generale, suggerisce al relatore di ponderare attentamente l'opportunità di adottare come testo base il progetto di legge trasmesso dal Senato, se l'obiettivo è quello di giungere - come ha dichiarato lo stesso relatore

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- all'approvazione di un provvedimento che sia frutto del dialogo e non di una prova di forza parlamentare.

Rocco BUTTIGLIONE (UdC), premesso che, in teoria, giudica molto suggestiva la proposta di un nuovo inizio che ponga sullo stesso piano tutte le proposte presentate (inclusa la proposta n. 2038, di cui è primo firmatario), osserva che la scelta di procedere come se il lavoro svolto dal Senato non esistesse contrasta palesemente con il giudizio negativo che tutte o quasi le forze politiche esprimono sul bicameralismo paritario, fonte di ritardi e inutili duplicazioni. Il progetto di legge trasmesso dal Senato, infatti, esprime già, in una certa misura, la volontà popolare e non può, pertanto, essere assimilato alle restanti proposte di legge di iniziativa parlamentare. Ritiene perciò che la scelta di adottarlo come testo base non possa essere considerata irragionevole. Dichiara quindi di essere stato convinto sostenitore, in passato, dell'opportunità di non legiferare su una materia tanto controversa, ma, successivamente, la giurisprudenza della Corte di cassazione ha messo in evidenza l'esigenza di colmare un vuoto legislativo. In proposito, sottolinea come, nel corso delle sue audizioni presso la competente Commissione del Senato degli Stati Uniti per la conferma della sua nomina a giudice della Corte suprema, Sonia Sotomayor abbia affermato che i giudici devono interpretare le leggi alla luce delle intenzioni del legislatore, anziché produrre nuove norme. Tale affermazione è, a suo avviso, tanto più significativa perché proviene da un giudice degli Stati Uniti, Paese da cui l'Italia ha importato la dottrina dell'interpretazione evolutiva delle leggi. Con riferimento, infine, al tema delle audizioni, ritiene che sarebbe utile, per evitare inutili ripetizioni, che i componenti la Commissione prendessero visione dei materiali relativi alle audizioni svolte dalla 12o Commissione del Senato.

Laura MOLTENI (LNP) osserva che sarebbe assurdo non partire dal testo approvato al Senato e iniziare l'esame delle proposte di legge in titolo senza tener conto dello stesso, soprattutto se le diverse proposte all'esame della Commissione fossero sostanzialmente identiche a quelle già esaminate al Senato.
Osserva, inoltre, che il provvedimento trasmesso dal Senato muove dal riconoscimento della salvaguardia della vita e del diritto alle cure e alla salute, con l'esclusione di qualsiasi possibilità di eutanasia e di accanimento terapeutico. In tale ottica, viene previsto che le dichiarazioni anticipate di trattamento debbano essere tenute sempre in considerazione, ma che debbano altresì coincidere con la situazione clinica del momento di presunta fine della vita, posto che le condizioni patologiche non sono prevedibili e che solo il medico è in grado di determinarle. Ricorda, altresì, che sempre nel testo approvato dal Senato è stata introdotta la figura del fiduciario, con il compito di garantire che le volontà del paziente siano interpretate correttamente e - ove possibile - attuate. Con una legge approvata dal Parlamento, di fatto, verrebbe così ridotta al massimo la possibilità di ricorso alla magistratura, la quale in passato ha di fatto legiferato autonomamente ed emesso sentenze.
La cosa più importante è comunque, a suo avviso, che tutti i colleghi siano convinti dell'opportunità di procedere nell'esame dell'argomento nell'ottica di un dialogo aperto e costruttivo e auspica, pertanto, che nessuno voglia semplicemente tergiversare. Ricorda, infine, che la Commissione può agevolmente prendere visione del resoconto dei lavori dell'altro ramo del Parlamento in materia di testamento biologico e delle relazioni e documenti depositati nel corso delle audizioni presso la 12o Commissione del Senato.

Livia TURCO (PD) esprime il proprio rammarico per le risposte giunte dai colleghi di maggioranza e ribadisce che la questione da lei sollevata non era meramente procedurale e riguardava le condizioni di un confronto di merito costruttivo. Precisa quindi, rivolta alla collega Laura Molteni, che le richieste dell'opposizione non hanno affatto fini dilatori, ma sono

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volte semplicemente alla ricerca del dialogo. Naturalmente, la Commissione dovrà tener conto del testo trasmesso dal Senato, ma anche, a suo avviso, di quanto è accaduto a seguito dell'approvazione di quel testo in importanti settori della società. Si riferisce, in particolare, al documento del Consiglio nazionale della Federazione degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, approvato a Terni lo scorso 13 giugno, che rappresenta, a suo avviso, un contributo di grande valore e un salto di qualità nell'assunzione di responsabilità dei medici sul tema in discussione. Di fronte a simili contributi, la politica deve, a suo avviso, riconoscere i propri limiti e disporsi all'ascolto e al confronto. Per tali ragioni, ritiene che la Commissione non possa limitarsi a ratificare quanto deciso dal Senato e, pur prendendo atto dell'evidente intenzione della maggioranza di adottare come testo base il progetto di legge n. 2350, annuncia che il suo gruppo insisterà per lo svolgimento di nuove audizioni, che consentano l'aggiornamento del dibattito alla luce delle novità intervenute dopo l'approvazione di quel progetto da parte del Senato.

Giuseppe PALUMBO, presidente, ricorda nuovamente che le determinazioni in ordine allo svolgimento di audizioni e all'adozione del testo base saranno assunte, come di consueto, solo dopo la conclusione dell'esame preliminare.

Laura MOLTENI (LNP) precisa, rivolta alla collega Livia Turco, che il suo invito a non tergiversare aveva semplicemente il senso dell'auspicio di un dialogo aperto e costruttivo.

Giovanni Mario Salvino BURTONE (PD), esprimendo apprezzamento per la disponibilità dimostrata dalla collega Castellani, ribadisce la necessità, proprio al fine di assicurare un confronto vero e costruttivo, di svolgere le audizioni prima dell'adozione del testo base.

Rocco BUTTIGLIONE (UdC) ritiene che l'adozione come testo base del progetto di legge trasmesso dal Senato non implichi affatto che la Commissione debba limitarsi a ratificarlo, ma rappresenti, semplicemente, la scelta di un metodo di lavoro. Osserva, altresì, che si può certamente trovare una via mediana tra lo svolgimento di un ciclo completo di nuove audizioni, prescindendo dal lavoro svolto dal Senato, e la scelta di non svolgere alcuna audizione.

Carla CASTELLANI (PdL) ritiene che sarebbe importante che gli uffici acquisissero tutti i materiali relativi alle audizioni svolte presso il Senato, mettendoli a disposizione dei componenti la Commissione.

Giuseppe PALUMBO, presidente, ricorda che le audizioni svolte presso il Senato erano informali e, pertanto, non assistite da resocontazione. Peraltro, è certamente possibile acquisire copia delle memorie depositate dai soggetti che sono stati ascoltati.

Paola BINETTI (PD), premesso di ritenere essenziale che i componenti la Commissione possano accedere ai due volumi in cui sono stati raccolti i materiali relativi alle audizioni svolte presso il Senato, invita il relatore e la maggioranza a fare chiarezza su come intendano procedere.

Maria Antonietta FARINA COSCIONI (PD) sollecita il relatore a chiarire la propria posizione in Commissione, prima di rilasciare dichiarazioni agli organi di stampa. Auspica quindi che la Commissione proceda all'audizione non soltanto di esperti in materia, ma anche di soggetti direttamente interessati dalle disposizioni contenute nelle proposte di legge in titolo. Fa quindi presente che, diversamente da quanto più volte sostenuto dall'onorevole Di Virgilio, la proposta di legge in materia di cure palliative e di terapie del dolore non risulta inserita nel programma dei lavori dell'Assemblea. Si rammarica, infine, che alcuni colleghi della maggioranza stiano lasciando l'aula della Commissione

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mentre si discute di un argomento tanto rilevante.

Domenico DI VIRGILIO (PdL), relatore, fa presente di non essere fin qui intervenuto perché desiderava prima ascoltare le opinioni di tutti i colleghi, che ringrazia sin d'ora per il loro contributo. Precisa quindi di non essere solito rilasciare dichiarazioni alla stampa sui provvedimenti all'esame della Commissione, prima di aver informato la Commissione medesima. Ribadisce, infine, di aver ricevuto precise rassicurazioni in ordine all'inserimento, in tempi rapidi, della proposta di legge in materia di cure palliative e di terapie del dolore nel programma dei lavori dell'Assemblea.

Mariella BOCCIARDO (PdL), rivolta alla collega Farina Coscioni, fa presente che stava uscendo dall'aula per recarsi in Assemblea ad ascoltare l'informativa urgente del Governo sulla morte del militare italiano in Afghanistan.

Giuseppe PALUMBO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.55.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.55 alle 16.

AVVERTENZA

Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

SEDE REFERENTE

Disposizioni in materia di raccolta e utilizzo del sangue cordonale.
C. 361 Volontè, C. 548 Bertolini, C. 961 Colucci, C. 1214 Di Virgilio e C. 2040 Mosella.