CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 1° luglio 2009
196.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
Pag. 81

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Mercoledì 1o luglio 2009.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.15 alle 14.25.

INTERROGAZIONI

Mercoledì 1o luglio 2009. - Presidenza del vicepresidente Giuliano CAZZOLA indi del presidente Silvano MOFFA. - Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro, la salute e le politiche sociali, Pasquale Viespoli.

La seduta comincia alle 14.30.

5-00184 Amici: Interventi su immobili di proprietà dell'INPDAP presenti nel comune di Roma.
5-01356 Bellanova: Interventi su immobili di proprietà dell'INPDAP presenti nel comune di Roma.

Giuliano CAZZOLA, presidente, avverte che le interrogazioni in titolo, vertenti sul

Pag. 82

medesimo argomento, saranno svolte congiuntamente.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI risponde alle interrogazioni in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

Teresa BELLANOVA (PD) si dichiara totalmente insoddisfatta della risposta del rappresentante del Governo, facendo altresì notare che essa, oltre ad essere elusiva rispetto ai quesiti posti nelle interrogazioni in titolo, giunge con palese ritardo rispetto al primo atto di sindacato ispettivo presentato. Osserva, inoltre, che dalla risposta sembra emergere una paradossale ricostruzione dei fatti, tendente a sottovalutare le responsabilità dell'INPDAP e ad inquadrare gli inquilini degli immobili come i veri colpevoli della situazione descritta nelle interrogazioni medesime, facendo notare che, al contrario, tali inquilini sono vittime di un vero e proprio inganno, atteso che non sono stati messi a conoscenza dall'INPDAP del grave stato di disfacimento in cui versavano, al momento dell'acquisto, gli stabili stessi. Oltre a giudicare negativamente la circostanza che l'INPDAP non si sia rivalsa nei confronti dei costruttori di tali stabili, tenuti a garantire gli immobili da vizi di fabbricazione, e non abbia intrapreso valide iniziative per assicurare l'agibilità di tali immobili, ritiene intollerabile che tale ente, addirittura, abbia chiamato in giudizio gli inquilini per danni alla propria immagine. Nell'interrogarsi su come sia possibile che eventi del genere possano accadere in un Paese civile come l'Italia, invita il Governo a rispondere seriamente ai quesiti posti, indicando in modo chiaro quali iniziative intenda assumere per la messa in sicurezza degli stabili in questione e agendo rapidamente nei confronti dei responsabili di tale situazione.

5-01437 Contento: Semplificazione dei moduli per i contributi dei collaboratori domestici.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Manlio CONTENTO (PdL) ritiene di non potersi dichiarare soddisfatto della risposta del rappresentante del Governo - che comunque rigrazia per la disponibilità - dal momento che tale risposta non sembra indicare valide soluzioni alle problematiche descritte nell'interrogazione in titolo, concernenti la compilazione dei bollettini per il pagamento dei contributi in favore delle collaboratrici domestiche. In proposito, dichiara di aver avuto l'occasione di raccogliere personalmente la testimonianza di alcune persone, in prevalenza anziane, a detta delle quali il calcolo dei contributi dovuti all'INPS e la relativa compilazione dei bollettini di pagamento risultano tutt'altro che agevoli, essendo - al contrario - di difficile comprensione. Fa notare, peraltro, che dalla lettura dei moduli a sua disposizione emerge che tali difficoltà appaiono palesi soprattutto al momento di computare le ore di lavoro effettivamente prestate e di indicare la retribuzione oraria effettiva corrisposta al lavoratore, in particolare quando essa è da riferire a determinati istituti contributivi, come la «tredicesima mensilità». Auspica quindi che il Governo adotti al più presto efficaci iniziative per rendere più facile - soprattutto per le persone anziane - l'adempimento di tali incombenze, semplificando non solo le modalità di pagamento, ma anche il sistema di calcolo dei contributi e di comunicazione delle retribuzioni orarie.

Silvano MOFFA, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 14.50.

Pag. 83

RISOLUZIONI

Mercoledì 1o luglio 2009. - Presidenza del presidente Silvano MOFFA. - Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro, la salute e le politiche sociali, Pasquale Viespoli.

La seduta comincia alle 14.50.

7-00170 Scandroglio: Problematiche relative al trattamento pensionistico dei dipendenti dell'Autorità portuale di Genova.
(Seguito della discussione e rinvio).

Michele SCANDROGLIO (PdL) fa presente che è in corso di definizione, in via informale, una ipotesi di riformulazione della risoluzione in titolo, in ordine alla quale si è in attesa anche delle valutazioni di competenza da parte dell'INPS. Considerato che tali valutazioni dovrebbero essere acquisite entro la fine della corrente settimana, prospetta pertanto l'opportunità che - qualora non vi fossero interventi di carattere generale - il seguito della discussione dell'atto di indirizzo in questione sia rinviato alla prossima settimana.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI dichiara di condividere la proposta testé formulata.

Silvano MOFFA, presidente, preso atto degli orientamenti emersi e considerato che non vi sono richieste di intervento, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.55.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 1o luglio 2009. - Presidenza del presidente Silvano MOFFA. - Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro, la salute e le politiche sociali, Pasquale Viespoli.

La seduta comincia alle 14.55.

Interventi per agevolare la libera imprenditorialità e per il sostegno del reddito.
C. 2424 Antonino Foti.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta del 23 giugno 2009.

Antonino FOTI (PdL), relatore, ricorda che nella precedente seduta, in cui ha avuto inizio l'esame del provvedimento, era emersa l'opportunità di acquisire le valutazioni del Governo su tale iniziative legislativa. Considerato anche che il decreto-legge in materia economica, recentemente approvato dal Consiglio dei ministri, sembrerebbe contenere una disposizione vertente sul medesimo argomento, ritiene che l'acquisizione della posizione dell'Esecutivo sia ancora più urgente, anche in vista dell'adozione delle scelte più coerenti da parte del legislatore. Fa notare, infatti, che la richiamata disposizione contenuta nel decreto-legge citato risulterebbe avere un impatto piuttosto limitato rispetto alla proposta di legge in esame, non essendo prevista - nel provvedimento d'urgenza - alcuna misura di agevolazione fiscale, né essendo contemplati interventi di cosiddetta «legislazione leggera» in favore di coloro che intendono intraprendere una autonoma attività imprenditoriale, interventi che invece sono alla base del provvedimento in titolo.

Silvano MOFFA, presidente, riconosce che, pur non essendo ancora formalmente noto il testo del decreto-legge in materia economica richiamato dal relatore, un eventuale intervento di chiarimento del Governo potrebbe facilitare le conseguenti valutazioni di competenza della Commissione.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI, pur riservandosi di esprimere un giudizio più approfondito nel seguito dell'esame, formula sin d'ora una valutazione positiva rispetto all'impostazione generale dell'iniziativa legislativa all'esame della Commissione.

Pag. 84

Fa presente che, proprio in coerenza con tale impostazione generale, il Governo ha ritenuto di recepire talune delle misure indicate nella proposta di legge di iniziativa parlamentare, sulle quali risulta tuttavia necessario realizzare ulteriori approfondimenti, in modo da avere un quadro organico degli interventi previsti, che possa orientare le scelte del legislatore nel momento in cui inizierà, alla Camera dei deputati, l'esame del disegno di legge di conversione del decreto-legge più volte citato.

Teresa BELLANOVA (PD), pur riservandosi di approfondire il contenuto della presente proposta normativa, intende sin d'ora manifestare talune perplessità sul suo impianto generale, chiedendo chiarimenti al relatore circa i veri motivi del provvedimento e le effettive finalità che con esso ci si propone di perseguire. Fa notare, infatti, che non appare chiaro se esso possa realmente far fronte con efficacia alle rilevanti problematiche che affliggono le aziende del Paese - soprattutto nei territori meridionali - sempre più in difficoltà a causa di una crisi economica di dimensioni estese, che le porta, quasi inevitabilmente, ad intraprendere procedure di cassa integrazione o di mobilità, per le quali sono chiamate a versare all'INPS contribuzioni che, di recente, sono giunte sino a comprendere 9 mensilità.
Dinanzi a tali difficoltà, fa presente che la maggioranza risponde con un progetto di legge che - intervenendo sul versante dell'utilizzo degli ammortizzatori sociali per finalità diverse dal rientro in azienda del lavoratore - non sembra in grado di alleggerire in modo significativo il carico di adempimenti fiscali e contributivi a cui sono sottoposte le imprese, non apportando significativi benefici neanche sul versante occupazionale, dal momento che si tende ad operare uno svuotamento dello strumento della Cassa integrazione guadagni, con il quale ci si pone quasi in antitesi. Osserva infatti che, mentre la procedura della Cassa integrazione guadagni viene avviata soprattutto in vista del superamento di una crisi economica temporanea, avendo come obiettivo primario il rilancio della produzione e, pertanto, il mantenimento dei livelli occupazionali, lo strumento contenuto nella presente proposta di legge sembrerebbe invece promuovere una fuoriuscita del lavoratore dall'azienda, laddove esso sia intenzionato ad intraprendere un'attività imprenditoriale autonoma. Nel rilevare che strumenti di mobilità volontaria, anche simili a quelli disciplinati nel presente provvedimento, sono già previsti dalla legislazione vigente, rileva conclusivamente che, sul terreno dell'occupazione, l'attuale Governo sembra procedere in modo confuso, senza una visione strategica d'insieme, che, qualora vi fosse, non potrebbe che portare a riflettere sulla impellente necessità di realizzare una complessiva riforma del sistema degli ammortizzatori sociali.

Silvano MOFFA, presidente, considerato che dal dibattito stanno emergendo taluni elementi di merito rispetto al contenuto della proposta di legge in esame, che potrebbero anche generare una certa confusione rispetto agli obiettivi di tale intervento normativo, giudica opportuno che la Commissione - prima di approfondire questi aspetti - possa essere posta nelle condizioni di conoscere compiutamente l'articolato del più volte citato decreto-legge recante la manovra economica del Governo, evitando polemiche che, al momento, potrebbero risultare inutili. A tal fine, ritiene che nella prossima settimana - quando avrà inizio anche l'esame in sede consultiva del citato decreto-legge - la Commissione stessa sarà in grado di svolgere le riflessioni di competenza.
Rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.10.

Pag. 85

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 1o luglio 2009. - Presidenza del presidente Silvano MOFFA. - Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro, la salute e le politiche sociali, Pasquale Viespoli.

La seduta comincia alle 15.10.

Riconoscimento della personalità giuridica alla Scuola per l'Europa di Parma.
C. 2434 Governo.

(Parere alla VII Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta di ieri.

Marialuisa GNECCHI (PD), pur prendendo atto che il riconoscimento della personalità giuridica alla Scuola per l'Europa rappresenta un atto sostanzialmente dovuto, esprime anzitutto talune perplessità sui profili di copertura finanziaria del provvedimento in esame, con particolare riferimento ai capitoli di spesa interessati.
Manifesta, inoltre, apprezzamento per la previsione, introdotta dalla Commissione di merito, di un rinnovo biennale dei contratti dei dipendenti della Scuola, rilevando come la durata del percorso di studi appaia tuttavia in disequilibrio rispetto al sistema ordinario previsto dalla legislazione italiana. Auspica, a tal fine, che il relatore possa considerare questi aspetti nella definizione della sua proposta di parere.

Massimiliano FEDRIGA (LNP), relatore, pur dichiarando di condividere le osservazioni testé svolte, fa presente che la determinazione degli anni di studio scolastico non rientra nelle competenze della XI Commissione: per tale ragione, non ha ritenuto opportuno inserire alcuna valutazione specifica su tale argomento nella sua relazione introduttiva. Quanto ai problemi legati alla copertura finanziaria - nel rilevare che anche tale profilo non rientra tra le competenze della Commissione, essendo una materia rimessa alle valutazioni della V Commissione - intende comunque rassicurare sul fatto che i fondi necessari per fare fronte agli oneri previsti vengono reperiti all'interno del FISPE, che è un fondo destinato ad interventi strutturali di politica economica; pertanto, i finanziamenti in questione non sono sottratti ad alcun intervento di natura sociale.
In conclusione, ribadisce la proposta, già formulata nella seduta di ieri, di esprimere parere favorevole sul disegno di legge in esame.

Giovanni PALADINI (IdV) esprime la propria soddisfazione per i chiarimenti forniti dal relatore in ordine ai profili legati alla copertura finanziaria del provvedimento, manifestando altresì la propria condivisione rispetto al riconoscimento della personalità giuridica alla Scuola per l'Europa di Parma. Nel rimarcare l'importanza che il sistema delle scuole europee può avere nei confronti dei cittadini comunitari ed italiani, sottolinea l'effetto positivo che il provvedimento in esame potrà produrre, nello specifico, in favore degli studenti interessati. Per tali ragioni, preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore.

Teresio DELFINO (UdC) osserva che il provvedimento in esame intende dare attuazione ad un preciso impegno assunto dall'Italia nel momento in cui fu attribuita alla città di Parma la sede della Autorità europea per la sicurezza alimentare. In tal senso, ritiene che il suo gruppo non possa che esprimere un voto favorevole sulla proposta di parere del relatore.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole formulata dal relatore.

Disposizioni in materia di violenza sessuale.
Testo unificato C. 611 Caparini e abb.

(Parere alla II Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

Pag. 86

Barbara SALTAMARTINI (PdL), relatore, osserva che la II Commissione ha trasmesso, per l'espressione del prescritto parere, il testo unificato delle proposte di legge in materia di violenza sessuale, come risultante dagli emendamenti approvati nel corso dell'esame in sede referente: si tratta di un provvedimento di estrema rilevanza - il cui esame da parte della Commissione di merito è in corso ormai da circa un anno - che mira sostanzialmente a rafforzare la tutela penale contro la violenza sessuale, con l'introduzione nell'ordinamento di aggravanti, di aumenti della pena, soprattutto in caso di recidiva, e di meccanismi diretti ad accelerare i tempi di giudizio.
Rileva che il provvedimento in esame è fortemente atteso dalla società civile: infatti, i diritti delle donne - come affermato anche nella relazione introduttiva di uno dei progetti di legge abbinati - costituiscono «parte integrante ed inalienabile di quel patrimonio giuridico universale su cui si fondano le moderne società democratiche» e, nonostante ciò, «la violenza fisica e sessuale è, ancora oggi, una tra le forme di violazione di tali diritti più gravi e più diffuse nel mondo». Al riguardo, ricorda peraltro che, già nel gennaio scorso, la Camera ha approvato all'unanimità talune mozioni, con le quali si impegnava il Governo a porre in essere tutte le iniziative finalizzate alla prevenzione e alla repressione del fenomeno della violenza sessuale. Fa notare che, anche per dare seguito a questo impegno, il Parlamento è ora vicino alla fase di definitiva approvazione del provvedimento in esame, che intende dare un segnale di forza e d'intransigenza verso chi si renda colpevole di reati infamanti, non solo in considerazione del recente aumento di questo genere di delitti commessi in danno delle donne, ma anche per consentire alla magistratura, pur nel rispetto della propria autonomia, di disporre di norme che, riducendo la discrezionalità del singolo giudizio, garantiscano la certezza della pena e la piena sicurezza della comunità civile, oltre che la tutela della dignità delle vittime e delle relative famiglie.
Passando all'illustrazione del provvedimento, rileva che, a seguito dell'intenso lavoro svolto nell'ambito della II Commissione, è stato definito un testo che - in primo luogo - interviene sull'articolo 609-bis del Codice penale (articolo 1 del testo unificato), aumentando le pene per chi si renda colpevole di violenza sessuale (pene che passano dall'attuale reclusione da cinque a dieci anni alla reclusione da sei a dodici anni), nonché modificando le disposizioni che attualmente prevedono la possibilità di una riduzione della pena per casi di minore gravità. Al contempo, con modifiche al vigente articolo 609-ter del Codice penale (articoli 2 e 3 del testo unificato), si dettano nuove disposizioni in tema di aggravanti - in particolare prevedendo l'innalzamento da quattordici a sedici anni dell'età della persona che subisce violenza ai fini dell'aumento di pena - e si introduce il reato di molestia sessuale, stabilendo che chiunque arreca molestia a taluno mediante atti o comportamenti a contenuto sessuale, è punito con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 1.000 a 5.000 euro.
Osserva che, in questo contesto complessivo, il testo unificato contiene talune disposizioni di più diretta competenza della XI Commissione, tra le quali indica l'articolo 2, comma 1, capoverso 7), e l'articolo 10. Fa notare che, con l'articolo 2, relativo alle aggravanti, si elencano una serie di circostanze per le quali è previsto, come detto in precedenza, un incremento della pena per i reati di violenza sessuale; nell'ambito di tali aggravanti, infatti, la Commissione di merito - con l'approvazione di appositi emendamenti - ha stabilito di disporre un aumento della pena se i fatti di cui al citato articolo 609-bis del Codice penale sono commessi su persone in condizioni di inferiorità fisica o psichica. Rileva che, in questo caso, si è scelto di punire con maggiore severità le fattispecie che vedono la vittima in una situazione di particolare difficoltà - sia essa fisica, psichica, sensoriale o anche psicologica - nei confronti del soggetto che si macchia del reato, aggravando in tal modo la pena per coloro che abusano, in

Pag. 87

modo spregevole, della propria posizione di forza o di potenziale ricatto, anche nell'ambito lavorativo. Osserva infatti che, tra i casi citati, ben si potrebbe includere anche la violenza nei confronti di una persona legata all'autore del reato da un rapporto di lavoro, qualora questi approfitti di un situazione di oggettiva prevaricazione dal punto di vista psicologico nell'ambito lavorativo, come aggravante ad effetto speciale. A tal fine, peraltro, segnala che una discussione sull'argomento ha avuto luogo presso la Commissione di merito, che ha deciso di rinviare all'esame in Assemblea l'eventuale introduzione di una più dettagliata descrizione di tale ipotesi di aggravante legata al rapporto di lavoro.
Osserva, poi, che l'articolo 10 opportunamente introduce l'obbligo, per il Ministro per le pari opportunità, di presentare una relazione annuale al Parlamento sull'attività di coordinamento e di attuazione delle azioni contro gli atti persecutori nei confronti delle donne e contro gli atti di violenza sessuale; in tal modo, quindi, le Camere potranno disporre di un ulteriore strumento diretto a monitorare le iniziative intraprese su questo versante.
In conclusione, nel valutare in termini estremamente positivi il provvedimento trasmesso dalla II Commissione, presenta una proposta di parere favorevole sul provvedimento in esame (vedi allegato 3), segnalando che i gruppi di opposizione hanno informalmente richiesto, prima dell'inizio della seduta, l'inserimento di uno specifico rilievo in relazione alla formazione delle Forze dell'ordine. Considerato, tuttavia, che tutti i gruppi sono impegnati in un percorso di sostegno alla formazione degli operatori del settore, fa presente di non aver ritenuto, al momento, opportuno inserire nella sua proposta di parere un rilievo su questo argomento, che giudica esorbitante rispetto alle competenze della XI Commissione.

Maria Grazia GATTI (PD) osserva che i problemi relativi alla violenza sessuale debbono essere affrontati su più livelli, mentre il provvedimento in esame sembrerebbe troppo focalizzato sul profilo della repressione. Al contrario, ritiene che debba essere segnalata alla Commissione di merito la necessità di mirare anche al rafforzamento della misure di prevenzione, con strumenti che vanno dall'educazione scolastica alla formazione professionale. Al contempo, giudica essenziale un serio investimento sulla formazione specifica del personale operante nei diversi servizi, non limitando tale investimento alle sole Forze dell'ordine, ma estendendolo anche alle strutture di sostegno e, in particolare, alle aziende sanitarie locali.
Fa notare, inoltre, che occorre puntare pure su iniziative di supporto alle vittime della violenza sessuale, creando luoghi di ricovero dedicati, nei quali assicurare la messa in sicurezza rispetto agli aggressori; rileva, peraltro, che una qualche forma di supporto dovrebbe essere garantita anche ai soggetti che si rendono colpevoli dei reati, che non possono essere esclusivamente puniti, ma debbono essere altresì sottoposti a costanti controlli sullo stato psichico ed emotivo.
In conclusione, chiede quindi al relatore di considerare il possibile inserimento, all'interno della sua proposta di parere, degli elementi testé richiamati.

Barbara SALTAMARTINI (PdL), relatore, nel giudicare convincenti le riflessioni testé svolte, si dichiara disponibile a valutare una possibile riformulazione delle premesse della sua proposta di parere, al fine di recepire i rilievi di carattere generale in materia di educazione e formazione professionale.

Donella MATTESINI (PD) giudica il provvedimento in esame privo di reale efficacia e dal contenuto meramente propagandistico, dal momento che si propone di produrre esclusivamente un «effetto annuncio», venendo meno nell'indicazione di strumenti concreti di contrasto alla violenza contro le donne. Pur ringraziando il relatore per l'importante lavoro svolto, osserva che la sua proposta di parere non recepisce le importanti indicazioni provenienti dai gruppi di opposizione, che, anche

Pag. 88

nel corso dell'esame in sede referente del provvedimento, hanno tentato di offrire un contributo positivo ai lavori parlamentari. In proposito, fa notare che sono stati presentati - e non accolti - numerosi emendamenti volti a promuovere la diffusione di una cultura più rispettosa dei diritti delle donne, da conseguire sia attraverso la realizzazione di specifici percorsi di istruzione scolastica, sia attraverso la costruzione di una rete di operatori di settore, ai quali impartire una preparazione adeguata. In particolare, nell'auspicare che nel corso dell'esame in Assemblea la maggioranza possa mutare il proprio orientamento su tali proposte emendative, fa notare che alcune di esse erano volte a disciplinare in modo dettagliato quei casi di violenza contro le donne legati al rapporto di lavoro, sui quali, del resto, ritiene che la XI Commissione possa discutere a pieno titolo.
Nel rilevare che il provvedimento in esame sembra più mirato ad introdurre strumenti di repressione che a promuovere la prevenzione da tali forme di violenza, ritiene che esso dovrebbe proporsi di fissare regole generali in materia di sostegno alle vittime di tali reati e di formazione dei soggetti chiamati a raccogliere le denuncie delle donne offese: in caso contrario, potrebbero determinarsi profonde disuguaglianze nell'erogazione dei servizi da parte delle autonomie locali, che potrebbero variare considerevolmente a seconda della regione in cui risiede il soggetto passivo del reato. Dichiara, infine, la sua ferma contrarietà all'indirizzo politico - a suo avviso «di facciata» - seguito dalla maggioranza in tale delicata materia, che richiederebbe, al contrario, serie misure di riduzione del danno, di formazione e di informazione.

Lucia CODURELLI (PD) ritiene che, in vista della soluzione del vergognoso problema della violenza contro le donne, occorra un nuovo approccio culturale, che deve fondarsi sulla formazione, sull'informazione e sulla prevenzione. Osserva, infatti, che la stessa circostanza per cui tale drammatico fenomeno continui ad essere largamente diffuso, nonostante i ripetuti interventi legislativi, applicati successivamente anche sul piano della contrattazione sindacale, dimostra la necessità di un drastico mutamento di prospettiva politica, che punti più sulla formazione degli operatori di settore piuttosto che sull'aumento delle sanzioni penali, che, tra l'altro, ritiene non siano quasi mai in grado di assicurare la certezza della pena, considerata la lunga durata dello svolgimento dei processi.
Ritiene, quindi, che in tema di rafforzamento dei servizi locali di sostegno alle vittime di tali reati vi sia ancora molta strada da fare, come dimostra il contenuto di una sua interrogazione, assegnata ad un'altra Commissione permanente, concernente il caso di una donna sottoposta a violenze e ricoverata presso una struttura sanitaria locale, la quale ha addirittura richiesto il pagamento del ticket in ragione del servizio prestato. Nell'osservare che tale problematica della violenza contro le donne investe l'intera società e non può essere circoscritta al solo genere femminile, auspica pertanto che il relatore possa recepire, nella sua proposta di parere, le indicazioni dei gruppi di opposizione, volte a sottolineare la necessità di promuovere un «salto di qualità» nelle azioni di contrasto alle violenze contro le donne, attraverso la predisposizione di serie misure di sostegno alle vittime delle violenze, oltre che di formazione professionale e di educazione culturale.

Silvano MOFFA, presidente, preso atto degli interventi sinora svolti, richiama i deputati a mantenersi all'interno di tempi ragionevoli per lo svolgimento delle proprie riflessioni, nonché a considerare i limiti di competenza che la XI Commissione incontra rispetto alle tematiche oggetto del provvedimento in esame, che suggerirebbero di inserire nella proposta di parere del relatore esclusivamente argomenti in materia di lavoro e formazione professionale.

Marialuisa GNECCHI (PD), nel rinviare agli interventi già svolti dai rappresentanti

Pag. 89

del suo gruppo, intende soffermarsi sullo specifico problema della definizione di lavoro subordinato o dipendente, contenuta nella proposta di parere del relatore. In proposito, infatti, ritiene che tale definizione rischi di limitare in maniera eccessiva le fattispecie di rapporto di lavoro esistenti nell'ordinamento.

Paola PELINO (PdL), intervenendo per una precisazione, fa presente che il concetto di subordinazione, utilizzato dal relatore in termini generali e non strettamente giuridici, intende rafforzare esclusivamente il principio della prevaricazione di coloro che si trovano in una posizione di potere, anche in ambito lavorativo.

Marialuisa GNECCHI (PD), in aggiunta alle considerazioni svolte sull'argomento del rapporto di lavoro, che ribadisce con convinzione, intende altresì segnalare l'esigenza di promuovere politiche attive di prevenzione e di formazione del personale operante nel settore dell'assistenza, anche in funzione del contrasto alle forme di recidiva, particolarmente frequenti nel caso di violenza contro le donne.

Giuliano CAZZOLA (PdL) dichiara anzitutto di condividere l'ipotesi di non riferire la proposta di parere ai soli rapporti di lavoro subordinato o dipendente, ricordando peraltro che, sulle norme penali in materia di violenza sessuale, l'ordinamento giuridico ha già fatto un importante cammino di progresso nel corso degli ultimi anni. Invita, inoltre, il relatore a valutare l'opportunità di segnalare alla Commissione di merito l'esigenza di modificare il titolo del provvedimento, recuperando il concetto di «contrasto» alla violenza sessuale.

Giovanni PALADINI (IdV), nel rilevare che il testo oggi all'esame della Commissione è stato ampiamente condiviso dal suo gruppo nell'ambito della Commissione di merito, si domanda quali siano le motivazioni per le quali talune raccomandazioni su argomenti di competenza della XI Commissione siano state inserite nelle premesse della proposta di parere e non siano, invece, state contemplate sotto forma di condizioni o di osservazioni. Espressa, quindi, una piena condivisione sugli interventi in tema di accelerazione dei tempi di giudizio, formula una valutazione complessivamente positiva sul provvedimento in esame, sollecitando tuttavia il relatore ad introdurre all'interno della propria proposta uno specifico riferimento alle aggravanti per chi compia reati di violenza nei confronti dei minori.

Amalia SCHIRRU (PD), nel rinviare agli interventi già svolti dai rappresentanti del suo gruppo, fa notare che la formulazione della proposta di parere del relatore, che fa riferimento alle aggravanti previste per i reati nei confronti di soggetti in condizione di inferiorità fisica o psichica, può dare adito a diverse interpretazioni. A suo avviso, quindi, andrebbe meglio specificato che l'aggravante in questione dovrebbe riguardare reati nei confronti di persone disabili, minori o anziani.
Rileva, inoltre, la carenza nel testo di misure adeguate per la formazione e la prevenzione, soprattutto nei luoghi di lavoro, giudicando insufficiente una politica esclusivamente repressiva, che non miri anche all'adozione di politiche attive di contrasto alla violenza e di sostegno alle vittime.

Giovanni PALADINI (IdV), intervenendo per una precisazione, anche alla luce dell'intervento testé svolto, insiste per l'introduzione all'interno della proposta di parere di uno specifico riferimento alle aggravanti per chi compia reati di violenza sessuale nei confronti di minori.

Barbara SALTAMARTINI (PdL), relatore, ricorda che l'articolo 2 del provvedimento in esame già contempla un inasprimento delle circostanze aggravanti per i colpevoli dei reati nei confronti di minori.

Teresio DELFINO (UdC), pur riconoscendo l'impegno del relatore su un tema che ha trovato il Parlamento largamente concorde, fa notare che si sarebbe atteso

Pag. 90

un maggiore coraggio nel puntare sui tre profili che dovrebbero guidare l'azione pubblica in materia di contrasto alla violenza sessuale, ossia quelli della prevenzione, della formazione e della repressione. Considerato, infatti, che solo l'ultimo dei profili richiamati sembra essere stato sufficientemente approfondito dal provvedimento in esame, auspica che il relatore sappia riformulare la sua proposta di parere, facendo emergere in modo più chiaro l'esigenza di interventi sulla formazione professionale e, più in generale, sulle iniziative di prevenzione; preannuncia pertanto che, in mancanza di tale sforzo, il suo gruppo non potrà votare a favore della proposta di parere medesima.

Paola PELINO (PdL) fa presente che nel corso del dibattito odierno sono state anticipate numerose osservazioni condivisibili, che peraltro hanno già costituito oggetto di sue specifiche proposte emendative, presentate presso la Commissione di merito nel corso dei lavori svolti negli ultimi mesi, con particolare riferimento ai profili della prevenzione, dell'educazione scolastica e della formazione delle Forze dell'ordine. Rileva, in proposito, che alcuni suoi emendamenti diretti ad introdurre l'aggravante per i reati commessi in ambito lavorativo sono stati ritirati nell'esame in sede referente, con un esplicito impegno del Governo a riconsiderarli nella discussione in Assemblea, riflettendo sulle soluzioni tecnicamente più opportune sotto il profilo giuridico.

Vincenzo Antonio FONTANA (PdL) ringrazia il relatore per l'ottimo lavoro svolto, segnalando che la proposta di parere presentata riporta opportunamente un concetto di subordinazione in ambito lavorativo, che va inteso nella sua accezione più estesa. Avendo peraltro svolto compiti di amministrazione locale, fa presente, altresì, che la sua esperienza ha dimostrato che sul territorio - anche nelle aree meridionali - esistono importanti strutture di sostegno e di prevenzione, delle quali auspica comunque un rafforzamento, in funzione di un miglioramento dei servizi che possono contribuire a contrastare l'odioso fenomeno della violenza sulle donne.

Michele SCANDROGLIO (PdL), considerando restrittiva la nozione di lavoro subordinato o dipendente, prospetta l'opportunità che dalle premesse della proposta di parere del relatore sia espunta la nozione stessa di lavoro, in quanto risulterebbe sufficiente richiamare il principio dell'abuso di una posizione di prevaricazione rispetto alla vittima.

Silvano MOFFA, presidente, ritiene che il confronto svolto in Commissione sul provvedimento in esame sia stato molto utile e possa consentire al relatore di cogliere taluni degli spunti sinora emersi in vista delle riformulazione della sua proposta di parere.

Barbara SALTAMARTINI (PdL), relatore, in considerazione del dibattito svolto, presenta una nuova versione della sua proposta di parere favorevole (vedi allegato 4), dichiarando la disponibilità ad accogliere le principali questioni segnalate, fatta eccezione per il riferimento alle strutture di accoglienza e ricovero, che sono già ricompresse negli interventi di cui all'articolo 9 del testo trasmesso dalla Commissione di merito e per il cui rafforzamento il Governo ha, peraltro, già stanziato adeguate risorse in recenti provvedimenti normativi.

La Commissione approva, quindi, la nuova versione della proposta di parere favorevole formulata dal relatore.

La seduta termina alle 15.55.