CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 1° luglio 2009
196.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO
Pag. 26

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 1o luglio 2009. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Alberto Giorgetti.

La seduta comincia alle 9.05.

DL 61/2009: Disposizioni urgenti in materia di contrasto alla pirateria.
C. 2511-A ed emendamenti.

(Parere all'Assemblea).
(Esame e conclusione - Parere favorevole - Parere su emendamenti).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento e della proposta emendativa trasmessa.

Pag. 27

Marcello DE ANGELIS (PdL), relatore, rileva che il disegno di legge di conversione del decreto-legge 15 giugno 2009, n. 61, recante disposizioni urgenti in materia di contrasto alla pirateria, è già stato esaminato nella seduta del 25 giugno 2009 dalla Commissione bilancio, la quale ha espresso un parere favorevole. Le Commissioni di merito nella seduta del 30 giugno 2009 hanno, quindi, concluso l'esame del provvedimento senza apportare alcuna modifica al testo, che, pertanto, non presenta profili problematici di carattere finanziario.
Rileva inoltre che l'Assemblea ha trasmesso una sola proposta emendativa riferita al decreto-legge, l'emendamento 1.1, che estende la competenza territoriale del Tribunale ordinario di Roma sui reati di pirateria previsti dagli articoli 1135 e 1136 del codice della navigazione e su quelli ad essi connessi anche ai reati commessi da cittadini italiani in alto mare o in acque territoriali altrui e accertati nelle aree di svolgimento della missione Atalanta. La proposta non pare quindi presentare profili problematici di carattere finanziario.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI conferma che né il testo del provvedimento né l'emendamento trasmesso presentano profili problematici di carattere finanziario.

Marcello DE ANGELIS (PdL), relatore, formula la seguente proposta di parere:

«La V Commissione,
esaminato il disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 61 del 2009, recante disposizioni urgenti in materia di contrasto alla pirateria (C. 2511-A);
esprime
sul testo del provvedimento elaborato dalle Commissioni di merito:

PARERE FAVOREVOLE

sull'emendamento trasmesso dall'Assemblea:

NULLA OSTA».

La Commissione approva la proposta di parere.

La seduta termina alle ore 9.10.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 1o luglio 2009. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Alberto Giorgetti.

La seduta comincia alle 14.35.

Legge comunitaria 2009.
C. 2449 Governo.

Relazione sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nel 2008.
Doc. LXXXVII, n. 2.

(Parere alla XIV Commissione).
(Seguito dell'esame congiunto e rinvio - Valutazione favorevole con condizioni, ai sensi dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione sul disegno di legge C. 2449).

La Commissione prosegue l'esame congiunto dei provvedimenti, rinviato nella seduta del 30 giugno 2009.

Massimo VANNUCCI (PD), nel condividere le linee essenziali delle proposte di parere e di relazione predisposte dal relatore e depositate nella seduta di ieri, ritiene opportuno rafforzare il dispositivo del parere sulla Relazione, in primo luogo specificando, con riferimento alla giusta esigenza di potenziare il coordinamento delle politiche fiscali, che tale maggiore coordinamento potrà avvenire anche nell'ambito di cooperazioni rafforzate tra alcuni Stati membri. In secondo luogo, dovrebbe essere inserito un riferimento all'esigenza di potenziare le risorse del bilancio comunitario. A tale proposito,

Pag. 28

ricorda che questo potenziamento potrebbe avvenire dopo il 2013 destinando le risorse aggiuntive al sostegno delle piccole e medie imprese, nonché ai settori strategici come la ricerca e lo sviluppo.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, ricorda che nell'ultima riunione interparlamentare svoltasi a Praga la sua presa di posizione a sostegno dell'incremento delle risorse del bilancio comunitario è risultata alquanto isolata.

Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL), nel condividere il richiamo contenuto nella proposta di parere sulla Relazione all'esigenza di salvaguardare nel quadro finanziario le risorse per la politica di coesione, segnala l'opportunità di specificare a questo proposito che tale esigenza si pone anche in relazione al particolare ruolo dell'Italia nelle politiche euromediterranee.

Lino DUILIO (PD) rileva come sia estremamente importante non ridurre l'esame del disegno di legge comunitaria e della relazione sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea ad uno sterile rituale, essendo assolutamente necessario che si sviluppi una riflessione ed un'interlocuzione con il Governo sui contenuti dei due documenti, che meritano particolare approfondimento.
In questa ottica, richiamando anche le osservazioni contenute nella relazione predisposta dalla relatrice, che ha posto in evidenza, sia pure con molta cautela, numerosi aspetti critici in merito ai contenuti e alla redazione della relazione, segnala in primo luogo come anche la relazione sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nel 2008 giunge all'esame della Camera ben oltre il termine di presentazione del 31 gennaio. Il Governo ha giustificato questo ritardo con l'esigenza di attendere, prima di procedere alla trasmissione, la conclusione dell'esame alla Camera del disegno di legge comunitaria per il 2008 e della relazione riferita all'anno 2007. Ritiene, tuttavia, si tratti di una giustificazione assai debole, sottolineando come, al fine di evitare ritardi a catena, determinati dalle gravi responsabilità di Governo e maggioranza in relazione alla presentazione e all'esame della legge comunitaria 2008, sarebbe stato più agevole far confluire i contenuti della legge comunitaria 2009 in quella relativa al 2008, e presentare autonomamente la relazione annuale nei tempi prescritti. In ogni caso, ritiene sia interesse dell'intero Parlamento, e non solo dell'opposizione, assicurare un esame tempestivo della relazione sulla partecipazione italiana all'Unione europea, evidenziando come si riproponga la necessità di disabbinare l'esame della relazione annuale da quello del disegno di legge comunitaria e di procedere conseguentemente all'abbinamento con l'esame degli strumenti di programmazione legislativa e politica della Commissione europea e del Consiglio dell'UE. In questa ottica, giudica condivisibile la proposta della relatrice di procedere, mediante le appropriate modifiche dell'articolo 15 della legge n. 11 del 2005, a scindere in due diversi documenti l'attuale contenuto della relazione. Una prima parte della relazione potrebbe confluire in un documento programmatico e agile, da presentare entro il 31 dicembre di ogni anno, recante indicazione di obiettivi, priorità e orientamenti che il Governo intende seguire a livello europeo nell'anno successivo. L'esame di tale relazione consentirebbe, infatti, alle Camere di essere informate tempestivamente del quadro generale delle priorità che l'Esecutivo intende assumere in sede europea, supplendo ad una carenza che si è manifestata in modo particolarmente evidente sia nella presente che nelle passate legislature. Il secondo documento, che potrebbe essere oggetto di un autonomo esame, dovrebbe invece, essere un rendiconto, da presentare entro il 31 gennaio, delle attività svolte dal Governo nell'anno precedente con indicazione del seguito dato agli indirizzi del Governo.
Quanto ai contenuti della relazione presentata dal Governo, rileva come essa evidenzi, nei settori di competenza della Commissione bilancio, le consuete lacune rispetto alla previsione della legge n. 11

Pag. 29

del 2005, nonostante i richiami formulati più volte dalle Camere. In particolare, segnala che la relazione, pur recando un resoconto accurato delle attività svolte nel 2008 e nei primi mesi del 2009, non definisce gli orientamenti che il Governo intende seguire nel 2009. A tale riguardo, giudicherebbe particolarmente utile acquisire indicazioni e chiarimenti dal rappresentante del Governo. Rileva, inoltre, che le diverse sezioni di competenza della Commissione bilancio appaiono redatte secondo criteri non sempre omogenei e, in alcuni casi, non sono concentrate su aspetti strettamente attinenti alla partecipazione italiana all'Unione europea. Per questi motivi, il documento, anche in considerazione delle dimensioni complessive, risulta di non agevole lettura, compromettendo anche la sua fruibilità ai fini dell'esame parlamentare. Sottolinea, infine, che la relazione non precisa le iniziative assunte e i provvedimenti adottati dal Governo per dare attuazione ai numerosi atti indirizzi delle Camere da essa richiamati.
Sempre con riferimento ai contenuti della relazione, ritiene sorprendente e non rispondente al vero quanto evidenziato dal documento in merito all'attuazione in Italia della Strategia di Lisbona. A questo proposito, segnala che la relazione dà conto dell'adozione del piano nazionale di riforma per il 2008-2010 adottato dal Governo nell'ottobre 2008, affermando che il Parlamento è stato «puntualmente informato sulle azioni legate alla preparazione del PNR», in particolare attraverso l'audizione del Ministro Ronchi sulle linee programmatiche del suo dicastero nel luglio 2008. Ritiene, tuttavia, si tratti di una affermazione paradossale se non grottesca, in quanto il gruppo del Partito democratico ha chiesto più volte di audire il Ministro specificamente sulla Strategia di Lisbona e di sottoporre alle Camere il piano di riforma prima di trasmetterlo alla Commissione europea, senza tuttavia ricevere risposta. Al di là di queste considerazioni, giudica comunque assolutamente necessario ribadire che le Camere devono essere sistematicamente consultate prima della trasmissione alla Commissione dei piani nazionali di riforma e dei loro aggiornamenti annuali. Ritiene, inoltre, che analoghe considerazioni valgano anche per i programmi di stabilità e per i loro aggiornamenti. Si tratta, infatti, di documenti che disegnano la cornice entro cui si muovono le scelte di finanza pubblica e, pertanto, essi dovrebbero essere adeguatamente concordati con le Camere, eventualmente mediante la definizione di apposite procedure.
Quanto alle procedure di infrazione, rileva come dai dati riportati nella relazione nel 2008 emerga una significativa riduzione del numero delle procedure, che passano da 198 a 159. Osserva, tuttavia, come il numero complessivo delle procedure rimanga elevato, tenuto anche conto del fatto che in 15 casi l'Italia è stata già condannata dalla Corte di giustizia e in 13 casi sono state avviate procedure di infrazione ai sensi dell'articolo 228 del Trattato istitutivo della Comunità europea, per mancata attuazione di sentenze della Corte. Tenuto conto del fatto che tali ultime procedure potrebbero determinare una seconda condanna del nostro Paese, con conseguente inflizione di ammende per un ammontare sino a 700.000 euro al giorno, ritiene si tratti di dati estremamente preoccupanti anche per l'impatto finanziario che le procedure potrebbero avere per il nostro Paese. In proposito, ricorda che la Commissione bilancio, nella scorsa legislatura, aveva proprio per queste ragioni, formulato una condizione, ai sensi dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione, al disegno di legge comunitaria 2007, introducendo una modifica poi confluita nell'attuale articolo 15-bis della legge n. 11 del 2005. Questa disposizione impegna il Governo a trasmettere ogni 6 mesi alle Camere una relazione recante, tra le altre cose, l'indicazione dei possibili effetti finanziari delle procedure di infrazione e delle sentenze della Corte di giustizia relative all'Italia. Tuttavia, rileva che, nonostante nella passata legislatura il Ministro Bonino avesse assicurato la trasmissione regolare e tempestiva della relazione, dopo la relazione riferita al primo semestre

Pag. 30

del 2008 non risulta trasmessa alcuna nuova relazione. Anche al fine di sollecitare il Governo ad una più tempestiva trasmissione alle Camere della relazione, ritiene andrebbe valutata la possibilità di includere nella relazione della V Commissione sul disegno di legge comunitaria 2009 una condizione ex articolo 81, quarto comma, della Costituzione che riduca da 6 mesi a 2 mesi la periodicità della relazione, in modo da garantire una tempestiva informazione delle Camere sugli effetti finanziari delle procedure.
Ritiene, inoltre, singolare che la relazione non contenga alcun riferimento a temi di estrema importanza come la riforma del bilancio dell'Unione europea e la connessa riforma della politica di coesione, sottolineando come tale lacuna appaia tanto più singolare se si tiene conto delle consultazioni e riflessioni che le Istituzioni dell'Unione europea hanno avviato sul tema nel 2008 e alle quali il Governo italiano ha partecipato.
Pur dando atto al relatore di aver rilevato questa lacuna e di aver prospettato alcuni possibili indirizzi per il Governo sul tema, riprendendo in buona parte la posizione consolidata della Commissione bilancio, sin dalla passata legislatura, ritiene non si possa fare a meno di chiedere al Governo se concordi con le posizioni assunte dal precedente Esecutivo, e, in particolare, con il position paper recante alcune proposte puntuali, ad esempio, in tema di cofinanziamento della spesa agricola, sottoposto dal Governo Prodi alla Commissione europea nell'aprile 2008, nell'ambito di una consultazione pubblica.
Ritiene che un secondo punto sul quale riflettere concerne la possibilità che l'Unione europea si avvalga, già nel quadro finanziario vigente, di risorse aggiuntive, utilizzando il margine esistente tra il massimale delle prospettive finanziarie e quello delle risorse proprie. A tale riguardo, ricorda che il primo è pari in stanziamenti di impegno all'0,97 per cento nel 2009 e all'1 per cento del reddito nazionale lordo nel 2010, a fronte di un tetto massimo delle risorse proprie pari all'1,24 per cento del reddito nazionale lordo, sempre in stanziamenti di pagamento. Pertanto il margine massimo disponibile per un'eventuale revisione del quadro finanziario è pari allo 0,27 per cento nel 2009 e allo 0,24 per cento nel 2010. Queste risorse potrebbero a suo avviso consentire l'immediato sostegno ad iniziative a favore, in particolare, di infrastrutture e piccole e medie imprese, aggiungendosi ai prestiti BEI e producendo un effetto leva sia per gli investimenti pubblici sia per quelli privati. Sottolinea che un'indicazione in questo senso è già contenuta nella risoluzione 6-00017, a prima firma Gottardo, approvata dalla Camera lo scorso 22 aprile 2009 in esito all'esame del programma legislativo e di lavoro per il 2009 della Commissione europea e del programma dei diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea. Tale risoluzione, riprendendo la relazione approvata dalla Commissione bilancio, impegna il Governo, con riguardo alla crisi economico-finanziaria, «ad adoperarsi affinché l'UE stanzi risorse aggiuntive per sostenere la ripresa e l'occupazione, anche utilizzando il margine esistente tra il massimale delle prospettive finanziarie e quello delle risorse proprie previsti dal quadro finanziario vigente». Ritiene, pertanto, che, non avendo il Governo dato seguito a questo chiaro indirizzo, sia opportuno ribadire l'impegno nel parere che la Commissione è chiamata ad esprimere, in modo che la risoluzione che verrà approvata in Assemblea in esito all'esame della relazione annuale reiteri l'impegno al Governo.
Conclusivamente, nel sottolineare l'esigenza di integrare la proposta di parere sulla relazione con le osservazioni puntualmente esposte, ribadisce l'opportunità di inserire nella relazione sul disegno di legge comunitaria una condizione ai sensi dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione volta a prevedere la presentazione dell'elenco delle sentenze, delle procedure di infrazione e dei procedimenti in materia di aiuti di Stato con cadenza bimestrale.

Pag. 31

Amedeo CICCANTI (UdC) preannuncia che il proprio gruppo voterà a favore sulla proposta di relazione sul disegno di legge comunitaria, mentre si asterrà sulla proposta di parere relativa alla relazione sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nel 2008, dichiarando di condividere molte delle osservazioni critiche formulate dal collega Duilio e riservandosi di formulare una più ampia riflessione nel corso dell'esame che si svolgerà in Assemblea.

Renato CAMBURSANO (IdV), nel ritenere condivisibile la proposta di relazione formulata dal relatore sul disegno di legge comunitaria, svolge invece alcune considerazioni critiche con riferimento alla proposta di parere sulla Relazione. A suo giudizio, infatti, tale proposta avrebbe dovuto tenere conto della contraddizione tra il contenuto della Relazione, che colloca l'azione del Governo nel quadro del piano europeo di ripresa economica, e l'entità dello sforzo del Governo italiano nelle politiche anticrisi, che è risultato ben inferiore ai due punti percentuali di PIL richiesti dalle autorità comunitarie. Rileva poi che anche con riferimento alla necessità di rafforzare la vigilanza sui mercati finanziari, la Relazione non contiene alcuna indicazione concreta e le dichiarazioni di molti esponenti governativi sugli standard etici da introdurre risultano non molto credibili considerato che provengono dalle stesse personalità che hanno sostenuto in passato la depenalizzazione del falso in bilancio. Nel condividere poi l'osservazione del collega Vannucci in ordine al coordinamento delle politiche fiscali, sottolinea l'assenza di politiche incisive per la ricerca e lo sviluppo, così come, con riferimento alle riforme strutturali, se si compiono dei passi avanti sulla semplificazione amministrativa, risulta ancora del tutto insufficiente l'impegno per fronteggiare il cambiamento climatico. Concorda infine con il collega Duilio sull'esigenza di rafforzare il monitoraggio parlamentare sulle procedure di infrazione e sui loro effetti finanziari.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI sottolinea come le documentate e articolate considerazioni del deputato Duilio meritino particolare attenzione e sollecitino una ampia riflessione sulla portata dell'esame da parte delle Commissioni di merito del disegno di legge comunitaria e della relazione sulla partecipazione italiana all'Unione europea, che non può essere esaurita in questa sede. Quanto ai contenuti dei due documenti in esame, ritiene possa riscontrarsi una sostanziale continuità di azione tra l'attuale Esecutivo e quello che lo ha preceduto, sottolineando come nel parere e nella relazione si debbano privilegiare condizioni e osservazioni di carattere costruttivo, piuttosto che mere valutazioni critiche, che rischiano di rivelarsi sterili. Con riferimento alle osservazioni riferite all'utilizzo delle risorse proprie dell'Unione europea, segnala che il Governo presta particolare attenzione a questi temi, in linea con gli indirizzi formulati anche di recente dalle Camere, e pertanto dichiara la propria disponibilità ad un'integrazione del parere volta a recepire le indicazioni dei colleghi Duilio e Vannucci. Ritiene, invece, debba considerarsi inappropriato il ricorso ad una condizione ai sensi dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione, volta a richiedere che la presentazione al Parlamento dell'elenco delle sentenze, delle procedure di infrazione e dei procedimenti in materia di aiuti di Stato avvenga con cadenza bimestrale, valutando sia da preferirsi l'assunzione da parte del Governo di un formale impegno a garantire la puntuale trasmissione della relazione semestrale prevista a legislazione vigente. Per quanto attiene alle osservazioni del deputato Cambursano, alla luce della propria esperienza ritiene che, nel caso di procedure di infrazione, i profili di maggiore problematicità non siano rappresentati dalla quantificazione di eventuali oneri per il bilancio dello Stato, quanto piuttosto dall'esigenza di garantire un ordinato sviluppo della legislazione.

Lino DUILIO (PD), in risposta alle considerazioni del sottosegretario Giorgetti, rileva che rispetto ai progressi compiuti nel recente passato la situazione dei procedimenti

Pag. 32

di infrazione contro l'Italia sta tornando a peggiorare. Inoltre, il termine di sei mesi per la trasmissione della Relazione al Parlamento già in passato non ha consentito in alcuni casi un tempestivo monitoraggio degli effetti finanziari delle procedure di infrazione. Quindi, pur prendendo atto dell'impegno del sottosegretario, ritiene preferibile che la relazione sul disegno di legge comunitaria contenga una condizione ai sensi dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione sull'aspetto sopra richiamato.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, nel prendere atto della posizione espressa dal rappresentante del Governo, ritiene che sull'aspetto richiamato dal deputato Duilio si possa comunque intervenire con una condizione da inserire nel parere sulla Relazione, al fine di richiamare il Governo all'esigenza di adempiere tempestivamente alla disposizione dell'articolo 15-bis della legge n. 11 del 2005. Pone quindi in votazione proposta di relazione sul disegno di legge comunitaria depositata dal relatore nella seduta di ieri.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, dichiara concluso l'esame congiunto dei provvedimenti in titolo. Al fine di consentire al relatore di riformulare la proposta di parere sulla Relazione sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2008 alla luce del dibattito svolto, sospende quindi l'esame dei provvedimenti, che riprenderà al termine della seduta in sede referente dedicata all'esame dei progetti di legge C. 41 e abbinate, recante disposizioni in favore dei territori di montagna.

Incentivi per favorire, nelle regioni dell'arco alpino, il reclutamento di militari volontari nei reparti delle truppe alpine.
Testo unificato C. 607 e C. 1897.

(Parere alla IV Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole con condizioni, ai sensi dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 24 giugno 2009.

Roberto SIMONETTI (LNP), relatore, al fine di superare le criticità evidenziate dal rappresentante del Governo nella seduta del 17 giugno scorso riferite, in particolare, al riconoscimento di benefici di carattere fiscale e assistenziale che le regioni e gli enti locali possono riconoscere ai volontari, formula la seguente proposta di parere:

«La V Commissione,
esaminato il testo unificato delle proposte di legge C. 607 e C. 1897, recante Incentivi per favorire, nelle regioni dell'arco alpino, il reclutamento di militari volontari nei reparti delle truppe alpine;
preso atto dei chiarimenti forniti dal Governo per cui:
l'accantonamento del fondo speciale di parte corrente relativo al Ministero dell'economia e delle finanze non reca sufficienti disponibilità per far fronte agli oneri di cui all'articolo 2-bis;

rilevato che la facoltà delle regioni e degli enti locali di riconoscere ai volontari in ferma prefissata benefici di carattere fiscale e assistenziale ai sensi dell'articolo 1, lettera c), capoverso 2-bis, primo periodo, potrebbe determinare conseguenze negative per la finanza pubblica;
considerata la necessità di specificare che all'istituzione del brevetto di alpinismo di cui all'articolo 1, lettera c), capoverso 2-quater, il Ministro della difesa provvede con le ordinarie risorse umane, strumentali e finanziarie previste a legislazione vigente nell'ambito del relativo dicastero,
esprime

PARERE FAVOREVOLE

con le seguenti condizioni, volte a garantire il rispetto dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione:
all'articolo 1, lettera c), al capoverso 2-bis, primo periodo, sostituire le parole da: «le regioni e gli enti locali» fino a: «di

Pag. 33

carattere fiscale e assistenziale» con le seguenti: «le regioni e gli enti locali, nel rispetto degli obiettivi e dei vincoli stabiliti dal patto di stabilità interno, al fine di incentivare il reclutamento alpino nei rispettivi territori, possono riconoscere benefici di natura non continuativa di carattere fiscale, nei limiti consentiti dalla normativa statale vigente, e di carattere assistenziale»;
all'articolo 1, lettera c), capoverso 2-quater, sostituire le parole: «senza nuovi o maggiori oneri a carico dello Stato,» con le seguenti: «nell'ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie previste a legislazione vigente per l'Amministrazione della difesa e senza nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato,»;
sopprimere l'articolo 2-bis.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI ritiene di poter concordare sulla proposta di parere del relatore, anche se avrebbe preferito porre condizioni più rigorose.

Massimo VANNUCCI (PD), intervenendo per dichiarazione di voto, annuncia che non esprimerà un voto favorevole sulla proposta di parere formulata del relatore, in quanto con l'approvazione del parere, pure ineccepibile sotto il profilo tecnico, la proposta di legge sarebbe completamente svuotata del proprio contenuto e non corrisponderebbe più neppure al suo titolo. Il titolo del testo in esame, infatti, fa riferimento ad incentivi per favorire il reclutamento delle truppe alpine, ma in realtà, a seguito del parere che la Commissione sta per esprimere, non residuerà alcuna risorsa da destinare alle finalità della legge, che, pertanto, rappresenterà un ennesimo provvedimento-manifesto, del tutto privo di efficacia.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, dopo aver rilevato come il relatore abbia scelto una via intermedia rispetto agli orientamenti della Commissione di merito e del Governo, pone quindi in votazione la proposta di parere formulata dal relatore.

La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

La seduta, sospesa alle 15.30, è ripresa alle 15.40.

La Commissione passa all'esame della proposta della proposta di relazione sul disegno di legge comunitaria per il 2009 (C. 2449, Governo).
La Commissione approva la proposta di relazione della relatrice (vedi allegato 1).
La Commissione passa quindi all'esame della proposta di parere relativa alla Relazione sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nel 2008 (Doc. LXXXVII, n. 2).

Laura RAVETTO (PdL), relatore, integra, alla luce del dibattito svolto, la proposta di parere sulla Relazione sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2008 nei seguenti termini:
«La V Commissione bilancio, tesoro e programmazione,
esaminata per le parti di propria competenza la Relazione sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nel 2008;
valutata positivamente l'indicazione in un'apposita sezione degli orientamenti prioritari delle politiche dell'UE in campo economico e finanziario e della risposta dell'Europa alla crisi economica e finanziaria;
osservato tuttavia che la relazione reca un resoconto accurato delle attività svolte dal Governo nel 2008 ma definisce solo in un numero limitato di casi gli orientamenti che il Governo intende seguire per il futuro;
valutata la necessità di implementare le misure adottate sinora dalle istituzioni dell'UE per sostenere la ripresa economica a fronte della crisi;
esprime

PARERE FAVOREVOLE

Pag. 34

con le seguenti condizioni:
a) sia richiamata l'attenzione del Governo sulla necessità che le prossime relazioni:
espongano puntualmente gli orientamenti che il Governo stesso intende assumere per l'anno in corso;
diano conto degli interventi adottati dal Governo per attuare gli indirizzi definiti dalle Camere su singoli atti o progetti di atti dell'UE;
b) sia altresì segnalata l'esigenza che le Camere siano adeguatamente e tempestivamente consultate dal Governo ai fini della predisposizione del piano nazionale di riforma attuativo della Strategia di Lisbona e sulle relative relazioni annuali di attuazione nonché del programma di stabilità e dei relativi aggiornamenti annuali, prima che tali documenti siano sottoposti alla Commissione europea;
c) sia richiamata l'attenzione del Governo sulla necessità di trasmettere puntualmente alle Camere la relazione di cui all'articolo 15-bis, comma 1, della legge n. 11 del 2005, affinché il Parlamento sia tempestivamente informato delle procedure di infrazioni avviate e possano essere adottati gli opportuni provvedimenti;

con le seguenti osservazioni:
a) sia valutata, al fine di rafforzare il coordinamento delle politiche economiche degli Stati membri dell'UE, l'opportunità di:
definire un nucleo ristretto di obiettivi comuni realmente prioritari, con particolare riferimento alle misure per le piccole e medie imprese e le infrastrutture;
promuovere, anche ricorrendo alle cooperazioni rafforzate, un coordinamento minimo dei sistemi fiscali nazionali al fine di evitare che, in una fase di crisi globale, la concorrenza fiscale tra gli Stati membri possa degenerare in comportamenti dannosi o con effetti negativi sulla competitività complessiva dell'economia europea e sulle politiche di bilancio;
b) sia riavviata, al fine di accrescere la flessibilità del Patto di stabilità e crescita e di promuovere le iniziative necessarie per rilanciare e consolidare la ripresa economica, l'ipotesi, già avanzata dal Governo Italiano nel 2003-2004, di escludere, ai fini del calcolo del rapporto deficit/PIL, le spese per investimenti, quanto meno quelle relative alle infrastrutture o all'innovazione e alla ricerca;
c) si considerino, anche in relazione all'attuazione della sentenza della Corte di giustizia del 13 novembre 2008, le modalità con le quali avviare, anche attraverso il confronto con le parti sociali, una parificazione anche graduale dell'età pensionabile delle lavoratrici e dei lavoratori del settore pubblico, al fine di recuperare risorse da destinare alla conciliazione tra responsabilità familiari e impegni lavorativi;
d) si sottolinei l'opportunità di impiegare tutte le risorse di origine comunitaria disponibili al fine di contrastare la crisi economica in atto, nonché ad adoperarsi affinché l'UE stanzi risorse aggiuntive per sostenere la ripresa e l'occupazione, anche utilizzando il margine esistente tra il massimale delle prospettive finanziarie e quello delle risorse proprie previsti dal quadro finanziario vigente;
e) si assicuri, che nel dibattito in corso sulla riforma del bilancio dell'UE dopo il 2013, siano tenuti in adeguata considerazione i seguenti principi:
1) le spese dell'UE devono concentrarsi su obiettivi ad alto valore aggiunto europeo, che non si sarebbero potuti ottenere a livello nazionale, quali competitività, infrastrutture, innovazione e ricerca, sviluppo regionale, e soprattutto, la regolazione dei flussi migratori e la gestione del fenomeno dell'immigrazione clandestina;
2) attribuzione di risorse significative a progetti e «prodotti» europei ad altissimo valore aggiunto - quali centri di eccellenza nel campo della sanità, della

Pag. 35

ricerca o a progetti nel settore delle infrastrutture - in grado di dimostrare concretamente i vantaggi della spesa europea;
3) operare la revisione del sistema di risorse proprie in coerenza con questi principi e riconsiderando con attenzione la proposta di emettere titoli di debito europei per il finanziamento di progetti ad alto valore aggiunto in alcuni settori di interesse comune;
4) salvaguardare nel quadro finanziario dopo il 2013 le risorse per la politica di coesione, anche in relazione al particolare ruolo del nostro Paese nelle politiche euromediterranee, mantenendone il suo fondamento regionale e accrescendone al tempo stesso l'efficienza e l'efficacia attraverso la concentrazione delle risorse disponibili su pochi assi prioritari e l'introduzione di sistemi rigorosi di valutazione sia della regolarità sia dell'impatto qualitativo della spesa dei fondi».

Massimo VANNUCCI (PD) ritiene opportuno inserire nel parere un riferimento all'esigenza che le risorse del bilancio comunitario siano incrementate, non solo con riferimento alle prospettive finanziarie 2007-2013, ma anche per il periodo successivo al 2013 al fine di conseguire obiettivi specifici in settori quali la ricerca e lo sviluppo, il sostegno delle piccole e medie imprese, le grandi reti infrastrutturali.

Laura RAVETTO (PdL), relatore, nel condividere le osservazioni del collega Vannucci, integra la proposta di parere nel senso da lui indicato.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, pone in votazione la proposta di parere come da ultimo riformulata dal relatore.

La Commissione approva la proposta di parere sulla Relazione sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2008, come da ultimo riformulata dal relatore (vedi allegato 2).

La seduta termina alle 15.45.

ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 1o luglio 2009. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Alberto Giorgetti.

La seduta comincia alle 15.30.

Schema di decreto ministeriale per il riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2009, relativo ai contributi ad enti, istituzioni, fondazioni ed altri organismi.
Atto n. 95

(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e conclusione - Nulla osta).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL), relatore, illustra il contenuto del provvedimento il quale, in attuazione dell'articolo 32 della legge finanziaria per il 2002, legge n. 448 del 2001, provvede al riparto per il 2009 delle disponibilità relative a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi di competenze del Ministero dell'economia e delle finanze iscritti sul capitolo 1613 della U.P.B. 1.2.2 annualmente quantificati nella Tabella C della legge finanziaria. In base alla Tabella 1 della legge finanziaria per il 2002, gli enti e gli istituti interessati dalla ripartizione dei contributi erano individuati nell'Istituto nazionale per la fauna selvatica e nell'opera «campana dei caduti» di Rovereto. Successivamente l'articolo 80, comma 53 della legge finanziaria per il 2003, legge n. 289 del 2002, ha inserito, a decorrere dall'anno 2003, l'Istituto per la contabilità nazionale, nell'elenco degli enti beneficiari dei contributi. In proposito, segnala che l'Istituto nazionale per la fauna selvatica è stato soppresso dall'articolo 28 del decreto-legge n. 112 del 2008 che ha previsto l'istituzione sotto la vigilanza del Ministro dell'ambiente dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) cui sono state trasferite

Pag. 36

le funzioni e le relative risorse finanziarie, strumentali e di personale di una serie di enti, tra cui l'Istituto nazionale per la fauna selvatica. L'ISPRA trova peraltro autonomo finanziamento nella Tabella C della legge finanziaria. Conseguentemente per il 2009 gli enti beneficiari dei contributi sono Fondazione opera «campana dei caduti» di Rovereto e l'Istituto di contabilità nazionale. Con riferimento ai profili di interesse della Commissione bilancio segnala che per il 2009 la Tabella C della legge finanziaria, legge n. 203 del 2008, ha rideterminato in 40.682 euro l'importo della dotazione complessiva relativa a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi di competenza del Ministero dell'economia e delle finanze. Rispetto all'importo dell'anno precedente, lo stanziamento iscritto in Tabella C risulta inferiore di oltre 2 milioni di euro. Tale riduzione corrisponde alla quota di risorse che annualmente erano destinate all'Istituto nazionale per la fauna selvatica e che, come già rilevato, trova ora autonomo finanziamento. Rispetto allo stanziamento di bilancio, lo schema di decreto prevede il riparto di una somma inferiore pari a 37.330 in quanto sul capitolo di bilancio risultano accantonamenti, conseguenti a tagli trasversali e riduzioni lineari, conseguenti a precedenti provvedimenti di finanza pubblica, per 3.352 euro. Ciò premesso osserva che lo schema di decreto prevede un finanziamento di 32.461,4 euro alla fondazione Opera «campana dei caduti» di Rovereto, pari all'87 per cento del finanziamento complessivo e di 4.868,6 euro all'Istituto di contabilità nazionale, pari al 13 per cento del finanziamento complessivo. In proposito, segnala che come precisa lo schema di decreto, il riparto tra gli enti è effettuato secondo le medesime percentuali utilizzate gli anni precedenti. Tutto ciò premesso propone di esprimere un parere di nulla osta sullo schema di decreto.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI concorda con la proposta di parere.

La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

La seduta termina alle 15.35.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 1o luglio 2009. - Presidenza del Presidente Giancarlo GIORGETTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Alberto Giorgetti.

La seduta comincia alle 15.35.

Disposizioni in favore dei territori di montagna.
C. 41 Brugger, C. 320 Quartiani, C. 321 Quartiani, C. 605 Caparini, C. 2007 Quartiani e C. 2115 Barbieri.

(Seguito esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame dei provvedimenti in oggetto, rinviato nella seduta del 24 giugno 2009.

Roberto SIMONETTI (LNP), relatore, ricorda che nella precedente seduta era stata prospettata l'opportunità di costituire, al termine dell'esame preliminare delle proposte di legge, un comitato ristretto incaricato di elaborare un testo unificato.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI invita la Commissione a considerare con attenzione i profili finanziari del provvedimento, che risultano allo stato alquanto problematici.

Nessun altro chiedendo di intervenire, Giancarlo GIORGETTI, presidente, dichiara concluso l'esame preliminare.

La Commissione delibera quindi di costituire un Comitato ristretto, riservandosi il Presidente di nominarne i componenti sulla base delle designazioni dei gruppi.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.40.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.45 alle 16.