CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 25 giugno 2009
194.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
Pag. 10

COMITATO PERMANENTE PER I PARERI

Giovedì 25 giugno 2009. - Presidenza del presidente Isabella BERTOLINI.

La seduta comincia alle 9.55.

Disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia.
Emendamenti C. 1441-ter-C Governo, approvato dalla Camera e modificato dal Senato.

(Parere all'Assemblea).
(Esame e conclusione - Parere).

Pag. 11

Isabella BERTOLINI, presidente, sostituendo il relatore, impossibilitato a prendere parte alla seduta,rileva che gli emendamenti contenuti nel fascicolo n. 3 non presentano profili critici per quanto attiene al rispetto del riparto di competenze legislative di cui all'articolo 117 della Costituzione. Propone pertanto di esprimere su di essi il parere di nulla osta.

Nessuno chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del presidente.

La seduta termina alle 10.

COMITATO PERMANENTE PER I PARERI

Giovedì 25 giugno 2009. - Presidenza del presidente Isabella BERTOLINI.

La seduta comincia alle 10.25.

Disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia.
Emendamenti C. 1441-ter-C Governo, approvato dalla Camera e modificato dal Senato.

(Parere all'Assemblea).
(Esame e conclusione - Parere).

Isabella BERTOLINI, presidente, sostituendo il relatore, impossibilitato a prendere parte alla seduta,avverte che la Commissione di merito, nell'ambito del comitato dei nove riunito questa mattina, ha presentato due nuovi emendamenti: 27.101 e 30.100. Rilevato quindi che tali emendamenti non presentano profili critici per quanto attiene al rispetto del riparto di competenze legislative di cui all'articolo 117 della Costituzione, propone di esprimere su di essi il parere di nulla osta.

Nessuno chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del presidente.

La seduta termina alle 10.30.

SEDE CONSULTIVA

Giovedì 25 giugno 2009. - Presidenza del presidente Donato BRUNO. - Interviene il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Aldo Brancher.

La seduta comincia alle 15.05.

Sui lavori del Comitato permanente per i pareri.

Raffaele VOLPI (LNP) richiama l'attenzione del presidente su un episodio avvenuto questa mattina. Il Comitato permanente per i pareri si è riunito dalle 10.25 alle 10.30, per l'esame degli emendamenti al disegno di legge C. 1441-ter-C presentati dalla Commissione di merito questa stessa mattina. Non appena terminata la riunione del Comitato, con l'approvazione del parere di competenza, egli, insieme agli altri componenti dell'organo presenti alla seduta, si è subito recato in Aula per prendere parte alle votazioni d'Assemblea. A causa tuttavia del tempo necessario per lo spostamento, quando è giunto in Aula questa aveva già effettuato alcune votazioni. Rimarcato che non è suo costume mancare alle votazioni dell'Assemblea quando non sia strettamente necessario, invita il presidente a farsi carico di verificare nelle sedi opportune se il lavoro che il Comitato permanente per i pareri svolge sugli emendamenti presentati in Assemblea sia utile; diversamente, si riserva di chiedere la rimessione alla Commissione plenaria di tutti i provvedimenti delegati al Comitato, in modo da investire della questione l'intera Commissione.

Isabella BERTOLINI, presidente del Comitato permanente per i pareri, rivolgendosi alla presidenza, precisa che il Comitato si è riunito stamane dalle ore 9.55 alle ore 10.00 per l'espressione del parere su alcuni emendamenti al disegno di legge A.C. 1441-ter-C, all'esame dell'Assemblea. Successivamente, intorno alle ore 10.10 sono stati trasmessi ulteriori emendamenti che hanno richiesto il consueto esame istruttorio e per l'esame dei quali è stato

Pag. 12

nuovamente convocato il Comitato che si è riunito dalle ore 10.25 alle ore 10.30. Personalmente, avendo avuto la fortuna di prendere un ascensore già al piano, è riuscita ad arrivare in Aula in tempo per partecipare alle votazioni fin dalla prima. Alcuni membri del Comitato presenti alla seduta, tuttavia, a quanto le è stato rappresentato, non sono riusciti ad arrivare in Aula in tempo per partecipare alle prime votazioni: si tratta, in particolare, oltre al deputato Volpi, dei deputati Bernini Bovicelli e Sbai; la deputata Pastore, anche lei presente alla seduta, è invece arrivata in Aula in tempo per votare fin dall'inizio.
Tutto ciò considerato, invita il presidente a valutare la possibilità di segnalare alla Presidenza della Camera la necessità che sia garantito al Comitato permanente per i pareri il tempo adeguato per istruire, valutare e deliberare sugli emendamenti presentati ad horas.

Donato BRUNO, presidente, preso atto della questione, annuncia che si farà carico del problema sollevato dai colleghi Volpe e Bertolini.
Propone quindi, in considerazione di una richiesta in tal senso pervenutagli da alcuni deputati di opposizione, di invertire l'ordine del giorno e di procedere dapprima all'esame, in sede referente, delle proposte di legge costituzionale C. 1694 e abbinate, in materia di soppressione delle province.

La Commissione consente.

La seduta, sospesa alle 15.10, riprende alle 15.35.

Legge comunitaria 2009.
C. 2449 Governo.

(Relazione alla XIV Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione - Relazione favorevole con osservazioni).

La Commissione prosegue l'esame, rinviato, da ultimo, nella seduta del 23 giugno 2009.

Donato BRUNO, presidente, avverte che l'esame del disegno di legge comunitaria e della relazione sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea per il 2008 procedono ora disgiuntamente, essendosi conclusa la discussione di carattere generale. Comunica inoltre che non sono stati presentati emendamenti alle parti di competenza del disegno di legge comunitaria.

Maria Piera PASTORE (LNP), relatore, formula una proposta di relazione favorevole con osservazioni (vedi allegato 1).

Mario TASSONE (UdC) ricorda come la ratio alla base della legge comunitaria fosse quella di razionalizzare e riordinare gli ambiti di intervento dello Stato connessi alla partecipazione dell'Italia all'Unione europea. Deve però rilevare come le ultime leggi comunitarie siano intervenute su ampi profili su cui sarebbe stato opportuno disporre, da parte del Governo, di maggiori dati ed elementi informativi, soprattutto in relazione allo stato delle procedure di infrazione comunitaria.
Nel ringraziare, quindi, la relatrice per il lavoro svolto, che si è basato sui documenti trasmessi dall'Esecutivo, auspica che in futuro l'esame parlamentare degli atti comunitari possa caratterizzarsi, anche per quanto attiene ai profili di competenza della I Commissione, per una maggiore incisività, prevedendo anche audizioni di Ministri sui temi di maggiore rilievo nell'ambito dell'attività dell'Unione europea.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di relazione del relatore e nomina la deputata Maria Piera Pastore relatore presso la XIV Commissione.

Relazione sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nel 2008.
(Doc. LXXXVII, n. 2).

(Parere alla XIV Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione prosegue l'esame, rinviato da ultimo nella seduta del 23 giugno 2009.

Pag. 13

Maria Piera PASTORE (LNP), relatore, formula una proposta parere favorevole (vedi allegato 2).

Mario TASSONE (UdC) rileva come anche dalla proposta di parere formulata dalla relatrice sulla Relazione annuale possa evincersi con chiarezza come vi sia un problema di fondo che investe la partecipazione dell'Italia all'Unione europea, su temi di rilievo quali quelli della lotta al terrorismo, dell'inclusione dei Rom, della strategia di Lisbona. Si tratta, infatti, di questioni di primaria importanza ed attualità che sono state oggetto di discussione parlamentare in occasione di recenti provvedimenti del Governo, a partire da quelli in materia di sicurezza che hanno investito anche le tematiche dell'immigrazione e riguardo ai quali esprime perplessità di carattere politico in ordine alla loro compatibilità con l'orientamento e con gli interventi comunitari.
Ritiene che sul tema dell'immigrazione si sia persa un'occasione; sull'accordo con la Libia rileva come, alla fine, il suo gruppo si sia dovuto esprimere in senso contrario. Ritiene quindi che permangano tuttora delle difficoltà a dare un senso al nostro impegno in sede di Unione europea: come già evidenziato in passato, a suo avviso continuano a prevalere aspetti di forma rispetto alle questioni sostanziali. Serve, quindi, una maggiore incisività. Ritiene infatti che, almeno da quanto si evince dagli elementi di valutazione forniti al Parlamento, vi sia una politica generale dell'Europa e del Governo italiano che manca di un'azione di politica generale.
Ricorda, infine, come di recente siano stati eletti i nuovi componenti del Parlamento europeo e come, a breve, sarà nominata la Commissione europea. Auspica, quindi, che il processo di revisione dei Trattati avviato da tempo in tale sede possa trovare a breve una positiva conclusione, superando le ultime resistenze per l'approvazione del Trattato di Lisbona. In caso contrario, le modifiche preannunciate si ridurrebbero solo a buoni principi e nell'Unione europea prevarrebbe un assetto burocratico, lontano dai cittadini e da un Europa vera.

Raffaele VOLPI (LNP), premesso che il suo gruppo voterà naturalmente a favore della proposta di parere della relatrice, si dice d'accordo con il deputato Tassone quando segnala la lunga lista di questioni che i Paesi membri dell'Unione europea dovrebbero cominciare ad affrontare in un'ottica comune, a cominciare da quelle dell'immigrazione e della sicurezza. Esprime l'auspicio che la parte politica cui appartiene il deputato Tassone, la quale è nel Parlamento europeo ampiamente rappresentata, a differenza dalla Lega Nord Padania, favorisca le iniziative che l'Europa assume su quelle questioni.

Giuseppe CALDERISI (PdL), premesso il voto favorevole del suo gruppo, ringrazia la relatrice per l'accurato lavoro svolto. Per quanto riguarda, poi, le considerazioni svolte dal deputato Tassone, osserva che il dibattito sul ruolo dell'Europa è senza dubbio attuale e importante, anche alla luce della deludente partecipazione dei cittadini alle elezioni per il Parlamento europeo, ma, a suo avviso, la sede più indicata per questo dibattito non è la presente.

Maria Piera PASTORE (LNP), relatore, precisa che la Relazione in titolo si limita a riferire della partecipazione del nostro Paese, da una parte, alla fase ascendente e a quella discendente della normativa comunitaria e, dall'altra, alla formazione e all'attuazione delle politiche comunitarie. Essa certamente non investe l'esistenza e il ruolo dell'Unione europea, del quale è giusto discutere, ma non in questa sede.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

La seduta termina alle 16.

Pag. 14

SEDE REFERENTE

Giovedì 25 giugno 2009. - Presidenza del presidente Donato BRUNO. - Interviene il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Aldo Brancher.

La seduta comincia alle 15.10.

Modifiche al titolo V della parte seconda della Costituzione, in materia di soppressione delle province.
C. 1694 cost. Nucara, C. 1836 cost. Scandroglio, C. 1989 cost. Casini, C. 1990 cost. Donadi, C. 2010 cost. Versace e C. 2264 cost. Pisicchio.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato da ultimo, nella seduta del 23 giugno 2009.

Pino PISICCHIO (IdV) intende svolgere un breve intervento nell'ambito di una discussione di straordinaria importanza, incardinata in un percorso volto a modificare l'assetto ordinamentale definito dalla Carta costituzionale.
Rileva come, sotto il profilo politico, sia opportuno, in questa fase, individuare la strada che si intende seguire, tenendo conto che una proposta di modifica costituzionale necessita di un'ampia maggioranza per essere approvata, trattandosi altrimenti di considerazioni di carattere accademico.
In proposito, ricorda che, ad eccezione della Lega - a cui va riconosciuta un'assoluta coerenza rispetto all'ipotesi di soppressione delle province - da tempo si è registrato un ampio consenso sulla questione da parte dei partiti politici. Rileva che anche il Partito democratico, che non ha finora presentato una proposta di legge in materia, non ha tuttavia mai negato la propria attenzione e sensibilità a rivedere la logica che presiede alla tenuta di ambiti territoriali così perimetrali. Al contempo, da parte di tutti gli altri gruppi sono state fatte dichiarazioni programmatiche di pieno consenso alla proposta di rimuovere tali forme di superfetazione.
In buona fede, ritiene dunque che vi sia una sostanziale maggioranza a favore della proposta di soppressione delle province e per tale ragioni ritiene sia opportuno proseguire lungo il percorso intrapreso. Ricorda altresì che la scarsa affluenza alle recenti elezioni provinciali abbiano dato un'ulteriore conferma del sentimento popolare rispetto a tali enti.
Evidenzia come la provincia sia un lascito napoleonico: un'istituzione non scaturita dalla storia italiana, non attecchita mai veramente nella sensibilità della gente e avvertita anzi come lontana e non rappresentativa. Si tratta di un'articolazione territoriale spesso arbitraria; in definitiva, una realtà superata e non più utile, la quale grava sulle finanze pubbliche, e quindi sui cittadini, in misura rilevante. La sua abolizione consentirebbe pertanto di liberare ingenti risorse, che potrebbero essere destinate a scopi di utilità sociale: per esempio, come previsto nella proposta di legge da lui presentata, al finanziamento di un piano per l'occupazione giovanile.
Tutto ciò considerato, ritiene che sussistano tutti i presupposti perché ora - svoltesi ormai le elezioni amministrative, in pendenza delle quali non era forse opportuno riflettere sull'utilità delle province - il dibattito politico sulla soppressione delle stesse riprenda il suo corso: si tratta di un dibattito serio e sano, che si inquadra nel più ampio contesto del dibattito sulle necessarie riforme istituzionali del Paese.

Donato BRUNO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Norme in materia di cittadinanza.
C. 103 Angeli, C. 104 Angeli, C. 457 Bressa, C. 566 De Corato, C. 718 Fedi, C. 995 Ricardo Antonio Merlo, C. 1048 Santelli, C. 1592 Cota, C. 2006 Paroli e C. 2035 Sbai.

(Rinvio del seguito dell'esame).

Pag. 15

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato da ultimo, nella seduta dell'11 giugno 2009.

Donato BRUNO, presidente, avverte che numerosi deputati sono ancora iscritti a parlare sul provvedimento e che, su richiesta degli stessi, i rispettivi interventi avranno luogo in altra data. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.30.

COMITATO PERMANENTE PER I PARERI

Giovedì 25 giugno 2009. - Presidenza del presidente Isabella BERTOLINI.

La seduta comincia alle 16.

DL 61/2009: Disposizioni urgenti in materia di contrasto alla pirateria.
C. 2511 Governo.

(Parere alle Commissioni riunite II e III).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

Isabella BERTOLINI, presidente e relatore, segnala che, per effetto delle modifiche apportate all'ordinamento dal decreto-legge in titolo, la giurisdizione italiana sui reati di pirateria accertati dai militari italiani nell'ambito dell'operazione militare «Atalanta», che prevede il pattugliamento delle acque antistanti la Somalia, viene ristretta ai soli reati commessi a danno dello Stato italiano o di cittadini e beni italiani. La giurisdizione italiana viene pertanto meno negli altri casi, compreso quello, astrattamente ipotizzabile, che il reato sia commesso da un cittadino italiano a danno di Stati, cittadini o beni non italiani.
Il provvedimento dà attuazione alla decisione 2009/293/PESC, con la quale è stato approvato lo scambio di lettere tra l'Unione europea e il Governo del Kenya sulle condizioni di trasferimento in Kenya delle persone sospettate di aver commesso atti di pirateria al largo della Somalia. Sulla base dei principi generali contemplati in tale scambio di lettere, il Kenya accetterà, su richiesta dei responsabili della missione Atalanta, il trasferimento sul proprio territorio delle persone fermate - potenzialmente anche cittadini italiani, come si è detto - e le sottoporrà alle proprie autorità competenti ai fini delle indagini e dell'azione giudiziaria.
Va detto che l'ordinamento del Kenya prevede, almeno formalmente, la pena di morte, ancorché la stessa non sia più applicata. La Costituzione italiana, invece, all'articolo 27, ultimo comma, esclude la pena di morte. Sussiste quindi il problema della legittimità costituzionale di un provvedimento che prevede che l'Italia consegni ad un Paese che prevede la pena di morte, perché vi siano processate, persone da essa catturate, sia pure fuori del territorio dello Stato, e potenzialmente anche cittadini italiani.
D'altra parte, il Governo del Kenya, con il citato scambio di lettere con l'Unione europea, si è impegnato ad assicurare precise garanzie riguardo al trattamento delle persone ad esso consegnate dai responsabili della missione Atalanta e al procedimento giurisdizionale cui le stesse saranno sottoposte. In particolare, il Governo del Kenya si è impegnato a non applicare la pena di morte commutandola, ove prevista, in pena detentiva.
Per tali ragioni, ritiene si possa esprimere un parere favorevole sul provvedimento e formula una proposta di parere in tal senso (vedi allegato 3).

Nessuno chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del presidente.

La seduta termina alle 16.10.

AVVERTENZA

Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI