CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 23 giugno 2009
192.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Politiche dell'Unione europea (XIV)
COMUNICATO
Pag. 135

COMITATO PERMANENTE PER L'ESAME DEI PROGETTI DI ATTI COMUNITARI E DELL'UE

AUDIZIONI INFORMALI

Martedì 23 giugno 2009.

Audizione informale di rappresentanti della Banca d'Italia, nell'ambito dell'esame istruttorio della «Proposta di direttiva che modifica le direttive 2006/48/CE e 2006/49/CE per quanto riguarda gli enti creditizi collegati a organismi centrali, taluni elementi dei fondi propri, i grandi fidi, i meccanismi di vigilanza e la gestione della crisi (COM(2008)602)» e della «Comunicazione della Commissione: Revisione della procedura Lamfalussy. Rafforzamento della convergenza in materia di vigilanza (COM(2007)727 def)».

L'audizione informale si è svolta dalle 12.10 alle 12.55.

Pag. 136

ATTI COMUNITARI

Martedì 23 giugno 2009. - Presidenza del vicepresidente Gianluca PINI.

La seduta comincia alle 13.

Proposta di direttiva che modifica le direttive 2006/48/CE e 2006/49/CE per quanto riguarda gli enti creditizi collegati a organismi centrali, taluni elementi dei fondi propri, i grandi fidi, i meccanismi di vigilanza e la gestione della crisi.
COM(2008)602.

Comunicazione della Commissione: Revisione della procedura Lamfalussy. Rafforzamento della convergenza in materia di vigilanza.
COM(2007)727 def.

(Parere alla VI Commissione).
(Esame congiunto, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del regolamento, e rinvio).

La Commissione inizia l'esame dei provvedimenti in oggetto.

Sandro GOZI (PD), relatore, richiama il lavoro approfondito svolto in seno al Comitato permanente per l'esame dei progetti di atti comunitari e dell'UE sui provvedimenti in titolo, nell'ambito del quale si sono registrati forti elementi di convergenza tra maggioranza e opposizione. Formula pertanto una proposta di parere favorevole con condizioni e osservazioni (vedi allegato), che illustra, evidenziando che il parere tiene conto - oltre che del dibattito in Commissione e delle numerose audizioni svoltesi - anche delle indicazioni espresse dai Ministri Frattini e Tremonti in occasione di loro audizioni presso la Camera.

Gianluca PINI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Libro verde sulla revisione del regolamento (CE) n. 44/2001 del Consiglio concernente la competenza giurisdizionale, il riconoscimento e l'esecuzione delle decisioni in materia civile e commerciale.
COM(2009)175 def.

Relazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio e al Comitato economico e sociale europeo sull'applicazione del regolamento (CE) n. 44/2001 del Consiglio concernente la competenza giurisdizionale, il riconoscimento e l'esecuzione delle decisioni in materia civile e commerciale.
COM(2009)174 def.

(Parere alla II Commissione).
(Esame congiunto, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del regolamento, e rinvio).

La Commissione inizia l'esame dei provvedimenti in oggetto.

Nicola FORMICHELLA (PdL), relatore, illustra i provvedimenti in titolo, rilevando come essi affrontino una materia di importanza tale da giustificare ampiamente l'attivazione della Camera per fornire elementi di valutazione ai fini della consultazione. L'obiettivo che viene prefigurato dalla Commissione è di portare a compimento il percorso avviato con il regolamento n. 44 per affermare compiutamente il principio per cui le decisioni delle autorità giurisdizionali emesse in uno Stato membro sono riconosciute negli altri Stati membri senza che sia necessario il ricorso ad altre formalità. In sostanza, il riconoscimento opera ex lege e in nessun caso la decisione straniera può formare oggetto di un riesame del merito. L'affermazione sul piano normativo di tale principio costituisce probabilmente la più concreta traduzione della scelta, avviata nel 1999 con l'inserimento della collaborazione degli organi giurisdizionali in materia civile nell'ambito

Pag. 137

del Trattato istitutivo della Comunità europea, di costruire uno spazio comune di giustizia a livello europeo.
La relazione sui primi sette anni di applicazione del regolamento contiene una valutazione assai positiva sui risultati sino ad ora prodotti, specie per quanto riguarda la semplificazione delle controversie transfrontaliere e l'istituzione di un sistema efficace di cooperazione giudiziaria. Alla luce dei progressi già conseguiti grazie alla normativa vigente, è evidente che un ulteriore ampliamento dell'ambito di applicazione della stessa potrà contribuire in termini molto concreti al superamento degli ostacoli (sia di tipo finanziario, per i costi che i soggetti interessati devono sostenere per vedersi riconosciuta una sentenza adottata in altro Stato membro, sia per quanto riguarda la tempistica necessaria per il perfezionamento della relativa procedura) che tuttora persistono ad una più profonda cooperazione giudiziaria nell'ambito dell'UE.
In base al regolamento n. 44, possono usufruire del regime «agevolato» per l'esecuzione automatica delle decisioni quelle aventi ad oggetto rapporti civili e commerciali. La decisione deve comunque essere stata assunta nel rispetto del principio del contraddittorio: ne consegue che i provvedimenti cautelari possono circolare liberamente nell'ambito dello spazio giudiziario europeo a condizione che non siano stati adottati inaudita altera parte. Restano allo stato escluse dall'ambito di applicazione del regolamento le decisioni vertenti su materie fiscali, doganali ed amministrative, nonché le pronunce sullo stato e la capacità delle persone fisiche, il regime patrimoniale fra coniugi, i testamenti e le successioni, i fallimenti, i concordati e le procedure affini, la sicurezza sociale e l'arbitrato.
Il Libro verde in esame richiama l'attenzione sulla opportunità di circoscrivere l'ambito delle materie escluse, in particolare recuperando quelle vertenti su arbitrati; inoltre, relativamente ai provvedimenti posti in essere inaudita altera parte, la Commissione prospetta l'opportunità di introdurre la precisazione che tali provvedimenti possono essere riconosciuti ed eseguiti sulla base del regolamento purché il convenuto abbia successivamente avuto la possibilità di impugnare il provvedimento. Tale soluzione appare pienamente condivisibile in quanto suscettibile di favorire un più diffuso ricorso al riconoscimento «automatico» senza intaccare i principi di base della disciplina vigente.
La prima questione che la Commissione europea propone alla consultazione pubblica concerne l'abolizione dell'exequatur, vale a dire della procedura in forza della quale le decisioni emesse in uno Stato membro sono eseguite in un altro Stato membro dopo essere state ivi dichiarate esecutive su istanza della parte interessata. Il giudice può rifiutare di riconoscere esecutiva una decisione straniera, soltanto se il riconoscimento è manifestamente contrario all'ordine pubblico dello Stato membro richiesto, o se in contrasto con una decisione emessa precedentemente, o se la domanda giudiziale od un atto equivalente non è stato notificato o comunicato al convenuto contumace in tempo utile.
I dati a disposizione dimostrano che la stragrande maggioranza delle domande intese a ottenere una dichiarazione di esecutività è accolta (oltre il 90 per cento dei casi); ne consegue, a giudizio della Commissione, che la soppressione dell'exequatur in tutte le materie civili e commerciali non dovrebbe comportare particolari problemi. In effetti, attualmente l'exequatur continua ad applicarsi esclusivamente con riferimento a decisioni aventi ad oggetto crediti contestati. Per le altre materie, la procedura è già venuta meno a seguito di specifiche iniziative delle istituzioni europee.
È da valutare se l'eliminazione dell'exequatur anche per i crediti contestati non debba accompagnarsi ad alcune cautele; in proposito, si può osservare che nel settore dei crediti non contestati le misure intermedie sono state soppresse sulla base di un controllo, nello Stato membro d'origine, del rispetto di norme minime sulla notificazione della domanda giudiziale.

Pag. 138

A parere del relatore, la proposta di eliminare anche nei casi residui la procedura di exequatur dovrebbe essere valutata positivamente per vantaggi che può offrire sotto il profilo della semplificazione delle procedure e del potenziamento degli scambi. La stessa logica ispira le proposte avanzate dalla Commissione per rimediare al fatto che le disposizioni del regolamento n. 44 si applicano soltanto quando il convenuto è domiciliato in uno Stato membro: qualora il convenuto non abbia il domicilio in uno Stato membro, il regolamento rinvia alla normativa nazionale («competenza sussidiaria»).
Al fine di garantire a tutti cittadini comunitari l'accesso alla giustizia in condizioni di parità, la Commissione propone di valutare l'opportunità di:
1) armonizzare le norme sulla competenza sussidiaria;
2) estendere il campo di applicazione delle norme speciali sulla competenza ai convenuti di Stati terzi;
3) elaborare un regime comune in materia di riconoscimento ed esecuzione delle decisioni di Stati terzi.

Osserva come, a suo avviso, sembrano preferibili, in quanto più agevolmente praticabili, la prima ovvero la terza delle opzioni prospettate.
Un profilo delicato attiene ai casi di litispendenza. In base al regolamento n. 44, qualora davanti a giudici di Stati membri differenti e tra le stesse parti siano state proposte domande aventi il medesimo oggetto e il medesimo titolo, il giudice successivamente adito sospende d'ufficio il procedimento finché sia stata accertata la competenza del giudice adito in precedenza. La Commissione ritiene che tale regola possa essere migliorata, rafforzando la comunicazione e l'interazione tra i giudici aditi parallelamente e/o escludendo l'applicazione della norma nel caso di pronuncia di accertamento negativo. La valutazione della Commissione in proposito sembra doversi accogliere integralmente.
Analogamente, in relazione alle disposizioni sulla connessione, la Commissione ritiene necessario valutare l'opportunità di consentire la riunione di azioni sulla base di norme uniformi ed evitare il rischio di conflitti negativi di competenza tramite un meccanismo di cooperazione e comunicazione tra i giudici aditi e facendo obbligo al giudice che si è dichiarato incompetente di riassumere la causa se il giudice precedentemente adito si dichiara incompetente. Quanto alla scelta del foro, la Commissione rileva che il consenso delle parti è talvolta subordinato alla normativa nazionale, con la conseguenza che un accordo di scelta del foro può risultare valido in uno Stato membro e invalido in un altro. In sostanza, non sembra che siano adeguatamente tutelati gli accordi tra le parti.
Allo scopo di rafforzare l'efficacia degli accordi, la Commissione propone di prevedere un risarcimento in caso di violazione degli stessi e, al fine di facilitare il riconoscimento della validità, l'introduzione di una clausola standard di attribuzione della competenza. Sempre nella logica di garantire una maggiore tutela degli accordi, la Commissione prospetta tre possibili soluzioni:
1) dispensare il giudice designato in un accordo di scelta del foro esclusivo dall'obbligo di sospendere il procedimento in applicazione della norma sulla litispendenza;
2) invertire la regola della priorità nel caso di accordi di scelta del foro per cui il giudice designato nell'accordo si pronuncerebbe per primo sulla propria competenza e qualsiasi altro giudice adito sospenderebbe il procedimento finché non sia accertata la competenza del giudice prescelto;
3) mantenere l'attuale norma sulla litispendenza, prevedendo però una comunicazione e una cooperazione diretta tra i due giudici, nonché l'obbligo di informare regolarmente il giudice successivamente adito degli sviluppi del procedimento.

Pag. 139

Ai fini della consultazione, viene richiesto di indicare quale delle opzioni alternative è preferita. La prima delle opzioni prospettate sembra essere più rischiosa in considerazione della possibilità che vengano attivati procedimenti paralleli.
Un ulteriore aspetto su cui è sollecitata la consultazione attiene alle controversie sulle proprietà industriali; in attesa che si realizzi il cd. Sistema unico di risoluzione delle controversie in materia di brevetti, la Commissione sottolinea i vantaggi che potrebbero derivare da una stretta interazione tra le corti adite in procedimenti paralleli ovvero, in alternativa, dall'inserimento di una disposizione che autorizzi l'avvio di procedimenti contro più convenuti nello Stato membro in cui risiede il convenuto che ha coordinato le attività o è in altro modo maggiormente connesso alla violazione del diritto di proprietà industriale.
In considerazione dell'importanza delle procedure di arbitrato per il commercio internazionale, la Commissione ritiene necessario attribuire piena efficacia alle convenzioni arbitrali e incoraggiare il riconoscimento e l'esecuzione dei lodi arbitrali. A tal fine, la Commissione propone una soppressione (parziale) dell'esclusione dell'arbitrato dal campo di applicazione del regolamento, al fine di includervi i procedimenti giudiziari a sostegno dell'arbitrato, compresi i provvedimenti provvisori. Anche in questo caso, la proposta appare pienamente condivisibile.
In conclusione, considerato che i vantaggi che possono derivare da una generalizzata abolizione dell'exequatur e dall'inserimento, nel regolamento n. 44, di disposizioni del tenore di quelle prospettate superano largamente gli eventuali svantaggi, ritiene di dover sostenere l'iniziativa della Commissione.

Gianluca PINI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Libro verde «Verso una migliore integrazione della rete transeuropea di trasporto al servizio della politica comune dei trasporti».
COM(2009)44 def.

(Parere alla IX Commissione).
(Esame, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del regolamento, e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

Nicola FORMICHELLA (PdL), relatore, illustra il provvedimento in titolo, ricordando che il Libro verde «Verso una migliore integrazione della rete transeuropea di trasporto (TEN-T) al servizio della politica comune dei trasporti» costituisce la prima tappa di un processo di revisione delle priorità e degli obiettivi della politica in questo settore.
Sul documento si è infatti già svolta una consultazione pubblica che si è conclusa il 30 aprile 2009. Alla luce dei risultati della consultazione e di una serie di altre valutazioni tecniche, la Commissione procederà - in occasione della presentazione, entro il 2010, della prossima relazione biennale sull'attuazione degli orientamenti TEN-T - a formulare proposte specifiche per la revisione delle reti TEN-T.
La revisione dovrebbe mirare a razionalizzare e riorientare l'impostazione delle reti TEN al fine di contribuire più efficacemente al perseguimento di importanti obiettivi comunitari e di rispondere alle future sfide del settore sotto il profilo politico, economico, ambientale e tecnologico.
Il Libro verde, peraltro, non ipotizza modifiche o integrazioni all'elenco dei 30 progetti prioritari TEN-T previsti dalla normativa vigente, di cui quattro riguardano direttamente l'Italia: il progetto n. 1 relativo all'asse ferroviario Berlino-Verona/Milano-Bologna-Napoli-Messina-Palermo, compreso il ponte sullo stretto di Messina, il progetto n. 6 riguardante l'asse ferroviario Lione-Trieste-Divaca/Koper-Divaca-Lubiana-Budapest-frontiera ucraina; il progetto n. 21 relativo all'autostrada del mare dell'Europa

Pag. 140

sud-orientale (collega il mare Adriatico al mar Ionio e al Mediterraneo orientale) e a quella dell'Europa sud-occidentale (collega Spagna, Francia, Italia, compresa Malta, nonché l'autostrada del mare dell'Europa sud-orientale), il progetto n. 24 riguardante l'asse ferroviario Lione/Genova-Basilea-Duisburg-Rotterdam/Anversa.
L'esame del Libro verde costituisce dunque un'occasione importantissima soprattutto per il nostro Paese che notoriamente soffre, rispetto ai maggiori partner, di un significativo gap infrastrutturale, particolarmente marcato nel Mezzogiorno e nelle aree più periferiche. Negli ultimi decenni l'Italia non è riuscita a tenere il passo per quanto concerne le opere infrastrutturali: si è così prodotto una pressoché generalizzata situazione di congestione del traffico su gomma accentuando lo squilibrio tra le diverse modalità. Assistiamo a una situazione paradossale: mentre nel centro-nord, per la densità degli scambi si verificano sempre più frequentemente situazioni di paralisi, nel sud cresce la condizione di marginalità anche per la inesistenza di reti adeguate.
L'esame del Libro verde offre la possibilità di aggiornare le priorità secondo una logica di sistema e di razionalizzazione. Il ministro delle infrastrutture ha già avuto modo di sottolineare l'interesse italiano per un aggiornamento della politica relativa alle reti TEN. Il Parlamento potrà concorrere a questo lavoro di aggiornamento offrendo il contributo della possibilità di rappresentare e di contemperare le istanze delle diverse realtà territoriali.
Le reti TEN devono essere un volano essenziale per canalizzare le risorse a disposizione verso obiettivi prioritari avendo chiaro che le infrastrutture rispondono oltre alla domanda di trasporto e di mobilità, anche a finalità più generali di carattere economico, come fattore di crescita e sviluppo. Il riesame deve quindi essere affrontato in una prospettiva generale.
Da ultimo, non si può ignorare il ruolo decisivo che gli investimenti nelle reti transeuropee dei trasporti possono svolgere per il rilancio dell'economia europea nell'attuale fase di crisi. Del resto, le stesse istituzioni dell'UE hanno manifestato piena consapevolezza al riguardo, attraverso, in particolare, l'aumento dei prestiti della BEI per le infrastrutture deliberato nel 2008 e le iniziative prospettate dalla Commissione europea nel Piano di ripresa economica, tra cui l'istituzione del Fondo «Margherita».
L'importanza del documento, sotto questi differenti profili, è confermata dall'attenzione che anche altri Parlamenti nazionali hanno riservato al suo esame: sulla base dei dati contenuti nel sito IPEX, risulta che hanno concluso l'esame del libro verde la Camera e il Senato della Repubblica Ceca, il Bundesrat tedesco e il Parlamento svedese. Risulta ancora in corso l'esame del documento da parte del Bundestag tedesco, del Parlamento lituano nonché della House of Commons e della House of Lords del Regno Unito.
Per quanto riguarda l'analisi dettagliata dei contenuti del Libro verde rinvia alla documentazione in distribuzione. In questa sede vorrebbe, tuttavia, richiamare l'attenzione dei colleghi su alcuni elementi chiave del documento, che dovrebbero essere approfonditi nel prosieguo dell'esame. Il documento si concentra su due aspetti essenziali relativi alle grandi fasi in cui si articolano gli interventi nel settore delle reti TEN-T: la pianificazione della rete e la sua realizzazione.
Con riguardo alla pianificazione, la Commissione si interroga sulla possibilità di modificare l'attuale modello basato su due livelli di pianificazione: il primo riguarda la rete globale che è costituita dalla struttura portante dei trasporti a livello continentale (strade, ferrovie, treni ad alta velocità, vie navigabili interne, aeroporti e porti marittimi); il secondo è rappresentato dai 30 progetti prioritari, tra cui i 4 relativi all'Italia.
Il Libro verde sottolinea che sinora si è data di fatto una prevalenza ai progetti prioritari che ha impedito di cogliere i vantaggi che possono derivare da un sistema «a rete».

Pag. 141

La Commissione prospetta, pertanto, l'eventualità di una evoluzione della strategia dei progetti prioritari nel senso di una rete prioritaria che offrirebbe il valore aggiunto di raccordare più sistematicamente i nodi (causa dei maggiori problemi di congestione) con porti e aeroporti come punti di ingresso nella rete e principali punti di interconnessione intermodale.
Ad avviso della Commissione, gli elementi che devono essere presi in considerazione a questo scopo sono:
le diverse caratteristiche del traffico merci e di quello passeggeri che sembrano giustificare, per evitare problemi di congestione, una separazione delle rispettive linee;
lo sviluppo dei porti e degli aeroporti e delle relative infrastrutture di accesso e di collegamento, in quanto punti di ingresso nella rete e principali punti di interconnessione intermodale destinati a favorire una forte integrazione della rete;
l'uso efficiente delle vie navigabili interne e delle autostrade del mare come alternativa a corridoi di trasporto fortemente congestionati, con particolare riferimento al traffico merci;
la promozione della logistica del trasporto merci mediante la realizzazione di buone infrastrutture di base;
l'innovazione tecnologica soprattutto mediante il ricorso ai sistemi di trasporto intelligenti per ottimizzare l'uso dei singoli modi, rendere più fluidi i collegamenti, migliorare l'efficienza delle operazioni e la sicurezza;
la gestione della domanda a livello nazionale e comunitario;
il collegamento a poli di sviluppo economico, considerato che le TEN-T devono essere fortemente orientate verso il mercato;
la piena interoperabilità e multimodalità della rete TEN-T;
migliori interconnessioni tra le infrastrutture dell'UE e quelle dei paesi terzi;
tenere in debita considerazione gli obiettivi comunitari relativi allo sviluppo sostenibile in materia di cambiamenti climatici.

Per quanto attiene alla realizzazione delle reti, il Libro verde, alla luce di un'approfondita valutazione dello stato di realizzazione delle TEN-T, evidenzia l'inadeguatezza degli strumenti, sia finanziari (contributo comunitario ai sensi del regolamento (CE) n. 2236/95 e successive modifiche, sovvenzioni a titolo del bilancio TEN-T, Fondo di coesione, Fondo europeo di sviluppo regionale, prestiti BEI) sia di altra natura (iniziative di coordinamento) utilizzati per completare i progetti di interesse comune entro le scadenze prefissate.
Sino ad oggi sono stati investiti 400 miliardi di euro (di cui quasi un terzo proveniente da fonti comunitarie) per completare molti progetti di interesse comune. In questo contesto le maggiori difficoltà hanno riguardato la rete globale mentre per quanto riguarda i progetti prioritari la scelta di focalizzare l'intervento comunitario, sia a livello finanziario sia di coordinamento, su obiettivi più limitati e concordati ha permesso di ottenere risultati molto più efficienti e visibili, consentendo il completamento o quasi di buona parte di tali progetti.
Considerate le notevoli difficoltà finanziarie per completare la rete TEN-T, il Libro verde sottolinea la necessità che gli Stati membri assicurino il completamento della parte più consistente dei progetti in questione, imponendo loro obblighi più vincolanti in materia di responsabilità, e prospetta una serie di possibili interventi di razionalizzazione degli strumenti e delle procedure finanziarie vigenti a livello comunitario.
Occorre al riguardo osservare che il Libro verde non sembra tuttavia prospettare soluzioni puntuali al problema di fondo da esso stesso evocato: l'inadeguatezza delle risorse finanziarie stanziate dall'Ue e dagli Stati membri nel settore delle infrastrutture. A suo avviso, sarà invece importante nel corso dell'esame della Commissione, richiamare due priorità,

Pag. 142

che peraltro abbiamo già affermato nella recente risoluzione approvata in aula sul programma legislativo per il 2009 della Commissione europea:
a) l'esigenza che, già nel quadro finanziario vigente, l'UE, soprattutto attraverso il ricorso ad ulteriori prestiti della BEI, aumenti il proprio sostegno ad intervento nel settore delle infrastrutture, anche in ragione dell'importante effetto leva che esso può produrre rispetto agli investimenti del settore privato;
b) la necessità che, nell'ambito delle revisione del quadro finanziario, sia assicurato un consistente incremento degli stanziamenti del bilancio dell'UE a favore di interventi nel settore delle reti TEN-T.

Gianluca PINI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 13.15.

COMITATO DEI NOVE

Martedì 23 giugno 2009.

Legge comunitaria 2008.
C. 2320-bis-C Governo, approvato dal Senato, modificato dalla Camera indi nuovamente modificato dal Senato.

Il Comitato si è riunito dalle 13.15 alle 13.20.