CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 17 giugno 2009
189.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
COMUNICATO
Pag. 184

INDAGINE CONOSCITIVA

Mercoledì 17 giugno 2009. - Presidenza del presidente Paolo RUSSO.

La seduta comincia alle 14.40.

Indagine conoscitiva sul fenomeno dei danni causati dalla fauna selvatica alle produzioni agricole e zootecniche.
Audizione dei rappresentanti delle organizzazioni professionali agricole Confagricoltura e CIA e delle organizzazioni cooperative agricole Agci-Agrital, Fedagri-Confcooperative, Legacoop-Agroalimentare e Unci-Ascat.

(Svolgimento e conclusione).

Paolo RUSSO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata, oltre che attraverso l'impianto audiovisivo a circuito chiuso, anche

Pag. 185

mediante la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati.
Introduce quindi l'audizione.

La dottoressa Rosanna CONTRI, responsabile dell'area territorio ed ambiente della CIA, il dottor Landolfo DI NAPOLI, responsabile delle produzioni zootecniche della Confagricoltura, e il dottor Fabio PADUANO, coordinatore nazionale agricolo dell'Unci-Ascat, che interviene anche a nome delle altre organizzazioni cooperative, riferiscono sui temi oggetto dell'indagine conoscitiva.

Paolo RUSSO, presidente, dichiara conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 15.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

INDAGINE CONOSCITIVA

Mercoledì 17 giugno 2009. - Presidenza del presidente Paolo RUSSO.

La seduta comincia alle 15.

Indagine conoscitiva sul sistema di finanziamento delle imprese agricole.
Audizione dei rappresentanti dell'organizzazione professionale agricola CIA e delle organizzazioni cooperative agricole Agci-Agrital, Fedagri-Confcooperative, Legacoop-Agroalimentare e Unci-Ascat.

(Svolgimento e conclusione).

Paolo RUSSO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata, oltre che attraverso l'impianto audiovisivo a circuito chiuso, anche mediante la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati.
Introduce quindi l'audizione. Precisa che la CIA non potrà partecipare all'odierna audizione e si riserva di inviare un documento scritto.

Il dottor Giovanni MONTANARI, responsabile per la legislazione e finanza della Legacoop-Agroalimentare, riferisce sui temi oggetto dell'indagine conoscitiva, intervenendo anche a nome delle altre organizzazioni cooperative. Svolge un ulteriore intervento il dottor Ugo MENESATTI, responsabile del dipartimento economico-normativo della Fedagri-Confcooperative.

Paolo RUSSO, presidente, dichiara conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 15.20.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 17 giugno 2009. - Presidenza del presidente Paolo RUSSO.

La seduta comincia alle 15.20.

Disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia.
C. 1441-ter-B Governo, approvato dalla Camera e modificato dal Senato.

(Parere alla X Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole con osservazione).

La Commissione prosegue l'esame del disegno di legge, rinviato nella seduta del 9 giugno 2009.

Paolo RUSSO, presidente, ricorda che nella seduta del 9 giugno scorso il relatore, onorevole Gottardo, ha svolto la relazione introduttiva. Avvertendo poi che, poiché il relatore non potrà essere presente oggi, ne svolgerà le funzioni, preannuncia una valutazione favorevole sul provvedimento in esame.

Pag. 186

Giuseppina SERVODIO (PD), manifestando rammarico per l'assenza del relatore e del rappresentante del Governo, sottolinea il provvedimento in esame contiene disposizioni che si muovono in una direzione non coerente con gli interessi dell'agricoltura e con gli orientamenti sostenuti da tutti i gruppi in sede di esame delle proposte di legge in materia di agroenergie, delle quali il Comitato ristretto sta elaborando un testo unificato.
In particolare, i commi da 5 a 8 dell'articolo 42, introdotti dal Senato, modificano la normativa sull'incentivazione della produzione di energia elettrica da biomasse e biogas derivanti da prodotti agricoli, di allevamento o forestali, per quanto riguarda la tariffa fissa onnicomprensiva che i produttori utilizzanti impianti di potenza elettrica non superiore ad 1 MW possono ottenere a titolo di remunerazione dell'energia immessa nel sistema elettrico. In sintesi, le modifiche apportate unificano l'incentivo costituito dalla tariffa fissa omnicomprensiva, eliminando per questa parte la distinzione tra produzione effettuata utilizzando biomasse provenienti da intese di filiera, accordi quadro o filiere corte e produzione effettuata utilizzando biomasse di diversa provenienza. Viene poi eliminato, salvo che per gli oli vegetali, anche il requisito della tracciabilità, che pure costituisce una garanzia per le imprese agricole. Per gli impianti di potenza superiore ad 1 MW viene invece mantenuto il principio della filiera corta, ma non è prevista la tracciabilità per gli oli. Non comprende poi la ragione dell'aumento di valore dei certificati verdi per gli impianti che smaltiscono rifiuti da biomasse, che si traduce in un doppio vantaggio.
Ribadisce quindi che il testo risente di un'impostazione di tipo più industriale che agricolo, poiché fa venire meno la specifica disciplina per i piccoli impianti più fortemente legati al mondo agricolo, con l'eliminazione della tariffa più vantaggiosa e degli elementi della filiera corta e della tracciabilità. In sostanza, viene eliminata ogni distinzione in base alla provenienza delle biomasse, a danno dell'agricoltura, alla quale deve essere assicurata una remunerazione maggiore, in ragione delle molteplici funzioni che è chiamata a svolgere.
Rileva quindi che la Commissione e il Ministero delle politiche agricole, pur se vincolati ad una comprensibile logica di maggioranza, dovrebbero far valere le esigenze del mondo agricolo, anche perché è evidente il rischio di una contraddizione con gli obiettivi sostenuti in relazione alle proposte di legge in tema di agroenergie. Invita quindi la Presidenza a convocare tempestivamente il Comitato ristretto per l'esame delle proposte di legge in materia di agroenergie, sottolineando i rischi connessi, in tale materia, ad interventi sporadici, non inseriti in un quadro normativo organico.

Luca BELLOTTI (PdL) ritiene pertinenti le argomentazioni svolte dall'onorevole Servodio in materia di biomasse di produzione agricola, considerando punto debole del disegno di legge la confusione tra biomasse di origine agricola in senso stretto e quelle di altra provenienza. Rammenta tra l'altro che l'intera Commissione Agricoltura si è sempre espressa nel senso di ritenere che l'utilizzazione delle biomasse per la produzione di energia dovesse concretizzare l'opportunità di incrementare il reddito degli operatori del settore agricolo, più che quello dell'industria.
Pur confermando il pieno appoggio alla proposta del Governo, auspica che esso, nel corso del successivo iter in Assemblea, sia pronto ad accogliere quelle proposte emendative tese a raggiungere l'obiettivo indicato da tutte le forze politiche presenti in Commissione Agricoltura.
Ritiene altresì necessario che la questione dei consorzi agrari, che si trascina da tempo, sia finalmente affrontata nell'ottica delle esigenze del mondo agricolo, rilevando con rammarico che il provvedimento in esame ancora una volta non si muove in tale direzione.

Anita DI GIUSEPPE (IdV) fa presente che la normativa sulla produzione di energia da biomasse, in base alla formulazione

Pag. 187

adottata dal Governo, agevolerà di più le grandi imprese piuttosto che le piccole e medie imprese e condivide le preoccupazioni espresse dalla collega Servodio, osserva che tali norme non premieranno lo sforzo sin qui profuso dagli agricoltori. Ritiene pertanto che il Governo dovrà tenere in debito conto le sollecitazioni a favore del modo agricolo, che si concretizzeranno immancabilmente nel corso dell'iter di Assemblea. Rappresenta pertanto la contrarietà del gruppo dell'IdV ad approvare una proposta di parere favorevole sul provvedimento, anche in considerazione della parte relativa all'energia nucleare.

Viviana BECCALOSSI (PdL) preannuncia che il gruppo del PdL si esprimerà favorevolmente sul provvedimento in esame, non senza sottolineare l'esistenza di una discrasia rispetto al lavoro fin qui svolto dalla Commissione Agricoltura in materia di agroenergie. Non può infatti esimersi dal considerare le conseguenze dell'approvazione del provvedimento sul territorio, particolarmente con riferimento a quei piccoli impianti promossi e finanziati a livello regionale dagli agricoltori lombardi e veneti e cofinanziati dalle due rispettive regioni attivando misure ad hoc inserite nei piani di sviluppo regionale o attraverso bandi specifici, che rischiano di essere vanificate a causa della mancanza di attenzione, del disegno di legge in esame, nei confronti delle piccole realtà. Invita pertanto il Governo, e i diversi Ministri con competenza sulla materia, a trovare nel successivo iter in Assemblea un punto di equilibrio più avanzato tra le diverse esigenze meritevoli di tutela e oggetto del provvedimento. Auspica inoltre che agli impegni seguano i fatti, cosa che non sta avvenendo per il rifinanziamento del Fondo di solidarietà nazionale.

Sebastiano FOGLIATO (LNP) ritiene che il provvedimento, pur non risolvendo tutte le questioni relative al tema della produzione di energia in agricoltura, sia atteso dai molti operatori agricoli e rappresenti un primo passo in avanti nella direzione di chi ha compiuto investimenti in questo particolare settore e da anni aspetta che vengano finalmente fissati quei criteri che gli consentano di raggiungere un equilibrio economico. Certamente, sarebbe stato preferibile un connotato più favorevole per i piccoli impianti e che comprendesse l'elemento della certificazione della filiera, che rappresenta una garanzia in più per l'agricoltore per poter vendere la propria produzione ed essere giustamente remunerato. Se l'industria fa la parte del leone in questo provvedimento, tuttavia anche l'agricoltura ne riceve dei benefici. Il gruppo della Lega quindi voterà a favore della proposta di parere formulata dal relatore. Si dichiara comunque disponibile a valutare gli ulteriori interventi necessari su tale materia, anche nel senso indicato dalla collega Servodio.

Angelo ZUCCHI (PD) ritiene paradossale che, nonostante i rilievi critici ampiamente condivisi dai gruppi, non si giunga a modificare il provvedimento in esame e si rinvii ogni intervento a momenti successivi. A suo giudizio, invece, se si hanno a cuore gli interessi dell'agricoltura, alcune correzioni andrebbero apportate immediatamente.
Sottolinea quindi che la vigente disciplina di incentivazione in favore dei piccoli impianti di produzione di energia da biomasse di origine agricola era volta a consentire alle imprese agricole di operare in una logica di filiera e di distretto territoriale e di smaltire i sottoprodotti. Il provvedimento in esame invece, laddove non attribuisce rilevanza alla provenienza delle biomasse, determina una significativa trasformazione e un sostanziale snaturamento degli obiettivi finora perseguiti dalla legislazione, peraltro non ancora attuata attuata. Comprende l'esigenza di assicurare la compatibilità degli interventi con la normativa comunitaria, ma questa finalità doveva essere perseguita con lo strumento degli incentivi per chi utilizza biomasse agricole da filiera corta. Inoltre,

Pag. 188

i piccoli impianti appaiono più facilmente realizzabili, anche dal punto di vista della sostenibilità del territorio.
Condivide poi la necessità, sottolineata dal deputato Bellotti, che la Commissione si occupi dei consorzi agrari, che il provvedimento in esame affronta in un modo che non può essere condiviso. Infatti, il riconoscimento della mutualità prevalente a prescindere dai requisiti previsti per le cooperative altera il mercato e la logica della concorrenza, realizzando gli interessi solo di una parte del mondo agricolo e delle sue organizzazioni. Occorre invece individuare nuove modalità per rilanciare i consorzi agrari, in un'ottica che serva a tutta l'agricoltura.

Paolo RUSSO, presidente, rilevato che dal dibattito sono emerse valutazioni condivisibili, propone di esprimere un'osservazione che possa costituire una base per le successive fasi di esame. In particolare, propone di invitare la Commissione di merito a prevedere il requisito della provenienza delle biomasse da filiera corta per gli impianti di potenza elettrica non superiore ad 1 MW, nel rispetto della normativa comunitaria.

La Commissione approva la proposta di parere favorevole con osservazione, formulata dal Presidente (vedi allegato).

Legge comunitaria 2009.
C. 2449 Governo.
Relazione sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nel 2008.
Doc. LXXXVII, n. 2.

(Parere XIV Commissione).
(Seguito dell'esame congiunto, ai sensi dell'articolo 126-ter, comma 3, del regolamento, e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame congiunto dei disegni di legge rinviato nella seduta del 16 giugno 2009.

Paolo RUSSO, presidente, ricorda che nella seduta di ieri ha illustrato la procedura di esame di tali documenti e le regole di ammissibilità degli emendamenti.
In sostituzione del relatore, illustra quindi il disegno di legge comunitaria 2009, rilevando che esso è articolato secondo lo schema stabilito in via generale dall'articolo 9 della legge n. 11 del 2005.
Il capo I contiene le disposizioni che conferiscono al Governo una delega legislativa per l'attuazione di direttive (elencate negli allegati A e B) che richiedono l'introduzione di normative organiche e complesse. Viene anche conferita al Governo una delega per l'emanazione di decreti legislativi recanti sanzioni penali e amministrative di competenza statale per l'adempimento di obblighi derivanti dall'ordinamento comunitario. Il capo II reca disposizioni particolari di adempimento. Il capo III del disegno di legge è dedicato all'attuazione delle decisioni quadro adottate dall'Unione europea nel settore della cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale.
Ai sensi dell'articolo 8, comma 5, della citata legge n. 11 del 2005, il Governo, in occasione della presentazione del disegno di legge comunitaria, deve informare il Parlamento sullo stato di conformità dell'ordinamento interno al diritto comunitario, per alcuni specifici aspetti.
Conseguentemente, la relazione illustrativa al disegno di legge in esame dà conto delle procedure di infrazione ufficialmente aperte nei confronti dell'Italia alla data del 31 dicembre 2008 (in totale sono 159). Per quanto riguarda le materie di competenza del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, sono segnalate 8 procedure di infrazione, di cui 7 per violazione del diritto comunitario e 1 per mancata attuazione di direttive nell'ordinamento italiano. La relazione illustrativa fornisce altresì informazioni al Parlamento sulle direttive attuate o da attuare in via amministrativa. Viene poi precisato che non risulta omessa alcuna direttiva pubblicata nell'anno 2008 il cui termine di recepimento sia già scaduto ovvero scada entro il 31 dicembre 2009 e che non risultano nel 2008 direttive attuate con regolamento ai sensi dell'articolo

Pag. 189

11 della citata legge n. 11 del 2005. Da ultimo, la relazione illustrativa dà conto degli atti normativi con i quali nelle singole regioni e province autonome si è provveduto a dare attuazione alle direttive comunitarie nelle materie di rispettiva competenza, dei quali numerosi interessano materie di competenza della Commissione Agricoltura.
Nell'ambito dell'articolato del disegno di legge comunitaria, le disposizioni di specifico interesse per la Commissione Agricoltura sono contenute all'articolo 7 e nell'allegato A (direttive da recepire con decreto legislativo, sul quale non è previsto il parere delle Commissioni parlamentari).
L'articolo 7 dispone l'abrogazione della norma (articolo 14, comma 8, della legge n. 82 del 2006) che impone ai laboratori di analisi, i quali sottopongano ad analisi ufficiale qualsiasi prodotto vinoso, di effettuare la ricerca sistematica dei denaturanti dalla stessa legge previsti. La norma abrogata prevede inoltre che il risultato delle analisi debba essere riportato sul certificato di analisi chimica mentre la eventuale irregolarità rilevata va segnalata al competente ufficio periferico dell'Ispettorato centrale per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentari.
La relazione di presentazione del disegno di legge afferma al riguardo che «sebbene la finalità della norma sia quella di impedire, attraverso un'estensione dei controlli analitici, che prodotti avviati alla distillazione (vini e fecce) vengano destinati al consumo umano attraverso la miscelazione con altri vini, si rileva, tuttavia, che la disposizione richiamata si somma a un ampio e puntuale sistema di controllo già previsto dalla normativa nazionale e comunitaria circa gli obblighi di distillazione, di distruzione o, comunque, di destinazione ad altri usi industriali dei sottoprodotti della vinificazione e dei prodotti vinosi esclusi dal consumo umano diretto». L'eliminazione dell'obbligatorietà della verifica di cui sopra quindi non porterebbe alcun indebolimento dei sistema dei controlli ampiamente previsto dalle attuali norme nazionali e comunitarie e consentirebbe invece dei risparmi di spesa, rendendo più efficace ed efficiente l'azione amministrativa.
Nell'Allegato A è inserita la direttiva n. 2008/72/CE, che per motivi di razionalità e chiarezza procede alla codificazione della direttiva 92/33/CEE relativa alla commercializzazione delle piantine di ortaggi e dei materiali di moltiplicazione di ortaggi, ad eccezione delle sementi, già modificata in modo sostanziale e a più riprese.
La direttiva base 92/33/CEE ha definito i requisiti armonizzati a livello comunitario che consentono la commercializzazione di materiale di qualità e in buone condizioni fitosanitarie in modo da superare le barriere create dalle diverse legislazioni nazionali e consentire all'orticoltura di conseguire risultati soddisfacenti. La direttiva 2008/72/CE di codifica, non modificando il quadro normativo preesistente, non prevede nuovi termini di recepimento e si limita pertanto a far salvi gli obblighi degli Stati membri relativi ai termini di recepimento delle direttive che vengono abrogate con la codifica.
La direttiva base 92/33/CEE, per la quale valeva il termine del 31 dicembre 1992, è stata recepita nell'ordinamento nazionale con il decreto del presidente della Repubblica 21 dicembre 1996, n. 698; la direttiva 2003/61/CE che recava il termine del 10 ottobre 2003 è stata recepita il 13 dicembre 2004 con il decreto legislativo n. 331; l'adeguamento infine alla direttiva 2006/124/CE, che doveva essere disposto entro il 1o luglio 2007, è stato effettuato con il decreto ministeriale 18 giugno 2007.
La relazione annuale sulla partecipazione dell'Italia all'Unione Europea per il 2008, prevista dall'articolo 15 della legge n. 11 del 2005, è diretta ad informare il Parlamento sulle attività svolte nell'anno precedente e sugli orientamenti che il Governo intende assumere per l'anno in corso sulle politiche
Per quanto attiene alla politica agricola e per la pesca, la relazione segnala che nel corso del 2008, nel quadro della politica agricola comune, l'Italia ha completato le

Pag. 190

attività necessarie al varo dei programmi di sviluppo rurale, ha partecipato all'elaborazione della normativa comunitaria ed alla sua attuazione, con particolare attenzione ai principali settori produttivi e alle problematiche ambientali e della sicurezza alimentare.
In particolare, per quanto riguarda lo sviluppo rurale, la relazione afferma che: «Nel corso del 2008 è entrata a regime l'attività della rete rurale nazionale (RNN). È proseguita, da un lato, l'attività di supporto alle regioni nell'attuazione del programmi regionali di sviluppo rurale (PSR) cofinanziati dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) nell'ambito della programmazione 2000/2006, con scadenza 31 dicembre 2008 (poi prorogata al 30 giugno 2009); e sono state portate a termine le attività previste dal Programma «Rete leader+». Dall'altro lato, è stato completato il processo di approvazione di tutti i PSR riguardanti la programmazione 2007/2013, ed è stata avviata la revisione del Piano strategico nazionale rurale (PSN), al fine di riallineare la strategia nazionale a programmi regionali».
Per quanto riguarda invece la partecipazione all'elaborazione dalla Politica agricola comune (PAC), la relazione si sofferma in particolare sulla conclusione del negoziato relativo allo «stato di salute» della PAC, ricordando che l'Italia ha ottenuto i seguenti risultati: a) un aumento delle quote di produzione del latte del 5 per cento: mentre per gli altri Stati membri è previsto un aumento progressivo dell'1 per cento l'anno, per cinque anni, l'Italia potrà invece disporre dell'intero incremento già a partire dal 1o aprile 2009; b) per quanto concerne il trasferimento delle risorse dagli aiuti diretti allo sviluppo rurale (cosiddetto modulazione), sono state accolte le preoccupazioni manifestate dall'Italia, in particolare con riguardo all'esigenza di non ridurre eccessivamente gli aiuti diretti destinati ai produttori in una fase di mercato contraddistinta da notevoli elementi di incertezza; c) si è introdotto un regime che consente agli Stati membri di intervenire con misure specifiche in presenza di problemi settoriali o regionali: il nostro Paese avrà la possibilità di incentivare la qualità e di sostenere determinati settori produttivi o alcune regioni; d) si è aperta la possibilità di utilizzare i fondi del regime di pagamento unico assegnati, ma non richiesti dagli aventi diritto (per l'Italia si tratta di circa 140 milioni di euro l'anno).
Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla prossima settimana, ricordando che la Commissione dovrà concludere l'esame di competenza entro il 26 giugno e che l'ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi provvederà alla relativa organizzazione dei lavori.

La seduta termina alle 16.

COMITATO RISTRETTO

Mercoledì 17 giugno 2009.

Disciplina per la preparazione, il confezionamento e la distribuzione dei prodotti ortofrutticoli di quarta gamma.
C. 975 Brandolini, C. 2371 Rainieri.

Il Comitato ristretto si è riunito dalle 16 alle 16.05.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 16.05 alle 16.10.