CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 17 giugno 2009
189.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

Mercoledì 17 giugno 2009. - Presidenza del presidente Silvano MOFFA.

La seduta comincia alle 9.05.

Disposizioni per la tutela dei lavoratori dello spettacolo, dell'intrattenimento e dello svago.
C. 762 Bellanova, C. 1550 Ceccacci Rubino, C. 2112 Borghesi.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta del 6 maggio 2009.

Silvano MOFFA, presidente, ricorda che nella precedente seduta si è svolta la relazione introduttiva; preso atto che non vi sono richieste di intervento, chiede quindi al relatore di indicare alla Commissione le modalità di prosecuzione dell'esame dei provvedimenti in titolo.

Fiorella CECCACCI RUBINO (PdL), relatore, ritiene utile prevedere, nelle prossime settimane, lo svolgimento di una ulteriore seduta in sede referente, per verificare l'eventuale orientamento dei gruppi sui progetti di legge in esame, prospettando, quindi, l'opportunità che - al termine di tale seduta - sia avviata anche una riflessione sulla possibilità di effettuare un ciclo di audizioni informali dei soggetti interessati; a tal fine, si riserva di sottoporre alla presidenza un possibile elenco di enti, organismi, associazioni ed organizzazioni, anche sindacali, da coinvolgere per tale eventualità.

Silvano MOFFA, presidente, rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

Norme sul riconoscimento e sulla promozione del diritto alla formazione e allo sviluppo professionale.
C. 1079 Bobba e C. 2418 Cazzola.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta del 14 maggio 2009.

Luigi BOBBA (PD), preso atto della relazione introduttiva svolta nella precedente

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seduta, nel riservarsi di entrare nel dettaglio dell'articolato nel prosieguo dell'esame del provvedimento, illustra l'impianto complessivo della proposta di legge a sua prima firma, rilevando la necessità di introdurre nell'ordinamento nuove modalità di riconoscimento e di promozione del diritto alla formazione e allo sviluppo professionale. Fa presente che, sulla base delle sue personali esperienze maturate in passato nel campo della formazione, si è convinto della assoluta necessità di un intervento normativo di riforma, atteso che l'Italia in tale ambito si posiziona ai livelli più bassi rispetto agli altri Paesi dell'Unione europea. Osserva, infatti, che il Paese si trova a dover recuperare un duplice gap, che riguarda sia il versante del conseguimento di titoli di studio da parte dei giovani - il 40 per cento di essi può vantare solo un diploma di scuola media - sia quello delle opportunità formative successive al percorso scolastico, in vista di un sollecito inserimento nel mercato del lavoro, in ordine al quale in Italia si registrano ancora vistose lacune. Giudica fondamentale, pertanto, dare nuovo impulso alle attività di formazione, che assumono un ruolo sempre più decisivo nell'ottica di una maggiore competitività del Paese, da conseguire in un quadro di grandi mutamenti economici e sociali, che richiedono al capitale umano il compito di adattarsi a nuovi modelli organizzativi dell'impresa e a diversi processi produttivi. Ritiene che ciò valga ancor di più per l'Italia, che presenta un apparato produttivo particolarmente competitivo nel settore manifatturiero, al cui personale si richiede, pertanto, una costante attività di aggiornamento e di apprendimento.
Fa notare che la sua proposta di legge, in piena attuazione dell'articolo 1 della Carta costituzionale, si propone - come principio cardine - di riconoscere il diritto al lavoro e alla formazione come un nuovo diritto civico di libertà, non necessariamente collegato all'obbligo scolastico, che viene reso esigibile attraverso l'attribuzione alle competenti autorità istituzionali di precise responsabilità di gestione e di direzione. Ritiene pertanto che il diritto al lavoro e all'eguaglianza sociale debba passare attraverso l'affermazione di questa nuova situazione giuridica soggettiva, dalla cui esigibilità dipenderà la concreta attuazione di principi fondamentali sanciti nella Costituzione. A suo giudizio, l'accesso al mondo della conoscenza e dell'apprendimento continuo e permanente rappresenta, dunque, la nuova frontiera dell'eguaglianza, della mobilità sociale e del diritto al lavoro, principi dalla valenza universalistica che, però, richiedono di essere declinati in modo particolare per le categorie sociali più svantaggiate.
Illustrando le modalità con cui nella sua proposta normativa si intende dare concreta attuazione ai principi ivi affermati, fa presente che in essa si pone prioritariamente la necessità di individuare con precisione le caratteristiche della domanda di formazione. In proposito, rileva che tale domanda, soprattutto nelle regioni del Nord d'Italia, risulta largamente in eccesso rispetto alle effettive possibilità di erogazione dei servizi da parte delle istituzioni, in particolare delle regioni, che hanno spesso tentato di andare incontro a tali esigenze attraverso l'introduzione di modalità individuali di accesso alla formazione, che hanno assunto la forma di voucher. Rileva, dunque, la necessità di sostenere tale domanda con maggiore convinzione, attraverso la concessione di bonus alle categorie più in difficoltà e la previsione di detrazioni fiscali, così come previsto nella proposta di legge presentata. Dopo aver rilevato che anche la cosiddetta «legge Tremonti-bis» prevedeva particolari benefici alle imprese che intendevano investire nella formazione, sottolinea ironicamente - al fine di evocare il carattere paradossale del sistema legislativo italiano - che nell'ordinamento fiscale sono previste forme di agevolazione e di detrazione addirittura nei confronti degli animali domestici, mentre non è prevista alcuna disciplina di sostegno, quantomeno analoga, nei confronti del capitale umano, per il quale non si può certo prevedere un trattamento inferiore.

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Osserva, inoltre, che il provvedimento di sua iniziativa, al fine di mettere in moto il meccanismo ivi disciplinato, prevede un Piano triennale di azione nazionale per la formazione professionale continua, nel quale vengono definiti gli obiettivi del sistema nazionale. Ricorda, inoltre, che proprio in questi giorni è in corso una raccolta di firme promossa dalla CGIL, in vista della presentazione in Parlamento di un progetto di legge di iniziativa popolare, che sembra presentare un contenuto molto simile a quello del provvedimento testé illustrato, dal momento che si propone di affermare il diritto alla formazione come nuova forma di tutela del diritto al lavoro. Si augura, dunque, che tale procedura di iniziativa popolare si concluda positivamente e si traduca in un provvedimento da presentare alla Camera, in vista del suo abbinamento alle proposte di legge ivi pendenti presso la XI Commissione.
In conclusione, auspica che su una materia così importante e complessa possa registrarsi la massima collaborazione tra i gruppi, in vista di una conclusione condivisa del percorso di approvazione del provvedimento.

Nicola FORMICHELLA (PdL), relatore, preannuncia l'intenzione di formulare, per la prossima seduta, talune osservazioni integrative sui provvedimenti in esame, riservandosi di indicare, in quella occasione, le possibili modalità di prosecuzione dell'esame dei progetti di legge abbinati.

Silvano MOFFA, presidente, rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 9.25.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Mercoledì 17 giugno 2009.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 9.25 alle 9.30.