CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 16 giugno 2009
188.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

Martedì 16 giugno 2009. - Presidenza del presidente Andrea GIBELLI. - Interviene il sottosegretario di Stato dello sviluppo economico, Stefano Saglia.

La seduta comincia alle 10.15.

Legge comunitaria 2008.
C. 2320-bis-B Governo, approvato dal Senato, modificato dalla Camera indi nuovamente modificato dal Senato.

(Relazione alla XIV Commissione).
(Esame, ai sensi dell'articolo 126-ter, comma 2, del regolamento, e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

Alberto TORAZZI (LNP), relatore, sottolinea che nel corso dell'esame del disegno di legge comunitaria per il 2008 presso il Senato è stato soppresso il comma 2 dell'articolo 23, recante disposizioni in materia di vendita e somministrazione di bevande alcoliche, volto ad introdurre due modifiche all'articolo 6 del decreto-legge n. 117 del 2007.
Ricorda che l'articolo 6 del decreto-legge n. 117 del 2007 nel testo vigente fa obbligo ai titolari e ai gestori di locali ove si svolgono, con qualsiasi modalità e in qualsiasi orario, spettacoli o altre forme di intrattenimento, congiuntamente all'attività di vendita e di somministrazione di bevande alcoliche, di interrompere la somministrazione di tali bevande dopo le ore 2 della notte, nonché di assicurarsi che

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all'uscita del locale sia possibile effettuare, in maniera volontaria da parte dei clienti, una rilevazione del tasso alcolemico, e di esporre all'entrata, all'interno e all'uscita dei locali apposite tabelle, la cui definizione è demandata ad un decreto del Ministro della salute, che riproducano la descrizione dei sintomi correlati ai diversi livelli di concentrazione alcolemica nell'aria alveolare espirata e le quantità, espresse in centimetri cubici, delle bevande alcoliche più comuni che determinano il superamento del tasso alcolemico per la guida in stato di ebbrezza, pari a 0,5 grammi per litro, da determinare anche sulla base del peso corporeo. L'inosservanza di tali disposizioni comporta la sanzione della chiusura del locale da sette fino a trenta giorni, secondo la valutazione dell'autorità competente.
Il soppresso comma 2 intendeva, pertanto, modificare il comma 2 dell'articolo 6 del decreto-legge n. 117 del 2007, in modo da prevedere che il già ricordato obbligo di interruzione della somministrazione di bevande alcoliche da parte di titolari o gestori di locali ove si svolgono spettacoli o altre forme di intrattenimento, decorra dalle ore 2 ovvero, successivamente, almeno dalla mezz'ora precedente l'orario di chiusura del locale. Con la modifica da introdurre al successivo comma 3, alla sanzione di chiusura del locale di cui al precedente comma 2, si aggiungeva il divieto, per un anno dalla data del fatto, della somministrazione di bevande alcoliche dopo le ore 2.

Andrea GIBELLI, presidente, nessuno chiedendo di parlare, fissa il termine per la presentazione degli emendamenti alle ore 11 della giornata odierna. Rinvia, quindi, il seguito dell'esame alla seduta convocata per oggi, al termine della riunione in sede referente.

La seduta termina alle 10.20.

SEDE REFERENTE

Martedì 16 giugno 2009. - Presidenza del presidente Andrea GIBELLI. - Interviene il sottosegretario di Stato dello sviluppo economico, Stefano Saglia.

La seduta comincia alle 10.20.

Disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia.
C. 1441-ter-B Governo, approvato dalla Camera e modificato dal Senato.

(Seguito esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del disegno di legge in oggetto, rinviato, da ultimo, nella seduta dell'11 giugno 2009.

Andrea GIBELLI, presidente, avverte che è pervenuto il parere del Comitato per la legislazione e che sono stati presentati emendamenti (vedi allegato 1). Avverte altresì che è in distribuzione la documentazione relativa all'iterdel provvedimento in titolo presso la Commissione bilancio del Senato, mentre non è stata ancora trasmessa dal ministro per i rapporti con il Parlamento la relazione tecnica richiesta dalla Commissione al Governo.

Andrea LULLI (PD), nel ringraziare il presidente, esprime tutta la contrarietà del proprio gruppo per il fatto che, nonostante le rassicurazioni fornite, non è ancora pervenuta alla Commissione la relazione tecnica richiesta nella precedente seduta. In uno spirito di collaborazione, manifesta disponibilità a proseguire nell'esame preliminare del disegno di legge e a ritirare, per un suo più veloce iter, parte delle proposte emendative presentate dal proprio gruppo. Ritiene, tuttavia, necessario che il Governo fornisca quanto prima chiarimenti in ordine alla presunta violazione dell'articolo 81 della Costituzione più volte richiamata nella nota, sia pure irrituale, trasmessa dal Ministero dell'economia e delle finanze.

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Mauro LIBÈ (UdC) concorda sul fatto che si debba procedere nell'esame preliminare, sollecitando tuttavia i chiarimenti richiesti e la trasmissione della relazione tecnica da parte del Governo.

Enzo RAISI (PdL), relatore, osserva che la Commissione si trova ad affrontare tematiche molto delicate e, per alcuni versi, senza precedenti. È infatti sorprendente che un funzionario del Ministero dell'economia abbia potuto sollevare in un documento a sua firma eccezioni di costituzionalità relativamente ad un testo approvato presso l'altro ramo del Parlamento. A questo proposito, ricorda di aver chiesto nella precedente seduta la distribuzione della documentazione dei lavori svolti dalla Commissione bilancio del Senato proprio per verificare se sia stato rispettato il disposto dell'articolo 81 della Costituzione. Nel caso di una - a suo parere, prevedibile - risposta affermativa, non ravvisa alcuna difficoltà a procedere nell'esame del provvedimento in titolo. Al di là dell'irritualità della nota trasmessa, non ritiene opportuno equiparare il giudizio personale di un funzionario del Ministero dell'economia alla posizione ufficialmente espressa dal Governo sul provvedimento in titolo mettendo così in dubbio la correttezza del testo licenziato dal Senato che, peraltro, ha superato il vaglio della Commissione bilancio di quel ramo del Parlamento per quanto riguarda i profili contabili e finanziari. Sottolinea infine che, se il Governo ha intenzione di emendare il provvedimento, non appare opportuno procedere alle votazioni nella giornata odierna.

Andrea GIBELLI, presidente, invita il rappresentante del Governo a fornire i chiarimenti richiesti.

Il sottosegretario Stefano SAGLIA esprime apprezzamento per il comportamento responsabile che i gruppi di opposizione hanno assunto in un contesto così delicato e complesso, riconoscendo che nel corso dell'esame del provvedimento presso i due rami del Parlamento essi hanno sicuramente contribuito a migliorarne il testo. Ricorda che, in base a quanto dichiarato in Assemblea dal presidente della V Commissione della Camera, Giancarlo Giorgetti, la nota del Ministero dell'economia era stata intesa come un documento interno e non ufficiale del Governo e che, pertanto, non era stato ritenuto opportuno distribuirla ai deputati della Commissione bilancio, che figuravano tra i destinatari, mentre era stata inviata solo per conoscenza alla X Commissione Attività produttive. Ritiene che l'opposizione abbia correttamente sollecitato una verifica delle eccezioni sollevate nella nota del Ministero dell'economia e prende atto che la relazione richiesta non è stata ancora trasmessa alla Commissione. In questa sede, dichiara di rappresentare la posizione ufficiale del Governo e, in particolare, del ministro dello sviluppo economico, precisando che, seppure farà riferimento ad alcune delle osservazioni formulate nel documento del Ministero dell'economia, non intende in alcun modo conferire al suo contenuto un carattere di ufficialità, in quanto esse non sono state autorizzate dalla firma del ministro. Il chiarimento che intende fornire è nel senso di una positiva ed efficace collaborazione tra Governo e gruppi parlamentari. Come rappresentante del Ministero dello sviluppo economico ritiene che il provvedimento possa essere approvato nell'identico testo licenziato in seconda lettura dal Senato, poiché non ravvede la necessità di modificare ulteriormente il testo in esame; ritiene peraltro che, ove il Governo ritenesse, all'esito della relazione tecnica richiesta, di presentare alcuni emendamenti, essi saranno in numero contenuto e non modificheranno l'impianto sostanziale del provvedimento, essendo finalizzati a garantire l'invarianza di spesa.

Federico TESTA (PD), nel prendere atto delle precisazioni fornite dal sottosegretario Saglia, intende fare preliminarmente alcune precisazioni non formali. Ribadisce che la nota del Ministero dell'economia è stata indirizzata alle Commissioni

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e non ai loro presidenti che avrebbero dovuto immediatamente portarla a conoscenza dei commissari interessati.
Sul merito del disegno di legge e, in particolare, sulla materia energetica osserva che sarebbe stato opportuno approvare un provvedimento che consentisse ai cittadini e al Parlamento di comprendere la strategia energetica perseguita dal Paese. È infatti necessario comprendere se gli investimenti finora effettuati nell'ambito delle energie rinnovabili siano coerenti con la nuova strategia nucleare. Considerazioni analoghe devono essere svolte riguardo ad accordi con altri Paesi, quali la Francia, ed esprime perplessità riguardo alla tutela del mercato italiano. Sottolinea la necessità di una serietà complessiva nell'affrontare la questione del ritorno al nucleare che è un'operazione complessa e non banale. Da questo punto di vista, ritiene che le dichiarazioni ministeriali sulla tipologia delle tecnologie utilizzate, sulla localizzazione delle centrali e sull'utilizzo dell'esercito in caso di contrasto con le popolazioni interessate, siano controproducenti rispetto agli obiettivi strategici del Governo, perché il rilancio del nucleare può avvenire solo con il consenso del territorio interessato. Sollecita pertanto il Governo a fornire chiarimenti rispetto a temi quali il decommissioning e la localizzazione dei siti per il deposito delle scorie.
Evidenzia quindi le parti problematiche del provvedimento in esame. Lamenta che all'articolo 26, comma 3, si preveda che, a decorrere dal 1o gennaio 2009, sia assicurato al bilancio dello Stato un gettito annuo di 100 milioni di euro ricorrendo interamente alla componente A2 della bolletta elettrica. Con riferimento all'articolo 29, comma 14, ritiene eccessivo un periodo di 36 mesi di incompatibilità con qualsiasi altro incarico istituzionale per il presidente, i membri e il direttore generale dell'Agenzia per la sicurezza nucleare. Riguardo all'articolo 30, comma 6, ribadisce l'importanza che il mercato del gas sia realmente competitivo, mentre all'articolo 32, recante disposizioni di impulso alla realizzazione del mercato unico dell'energia elettrica attraverso lo sviluppo di interconnector con il coinvolgimento di clienti finali energivori, dovrebbe essere approfondita la portata normativa del comma 6. Riguardo infine all'articolo 56, ritiene inopportuna la modalità di copertura individuata dal Senato. L'aumento dell'imposta sul reddito delle società di un punto percentuale incide, infatti, su società che per la loro stessa struttura hanno la possibilità di «traslare» i costi sui prezzi al consumo.

Mauro LIBÈ (UdC) ricorda che il proprio gruppo ha fin dall'inizio assunto una posizione favorevole al provvedimento in esame e ritiene necessario procedere ad una sua sollecita approvazione, anche se, al suo interno sono contenute disposizioni che giudica non condivisibili e che saranno più opportunamente approfondite in sede di esame delle proposte emendative. A suo avviso, infatti, non viene affrontata nel modo più efficace la questione dell'efficienza energetica in quanto vi sono alcune disposizioni di differimento di termini. Ritiene altresì che in un periodo di grave crisi economica non si possano finanziare interventi sulle scelte strategiche del Paese con un aggravio della bolletta elettrica che già ora incide pesantemente sui consumi delle famiglie. Riguardo alle disposizioni in materia nucleare, osserva che il processo decisionale appare ancora eccessivamente lento e paventa il rischio di una costruzione di centrali italiane in territori stranieri che poi finiscono per dettare condizioni al nostro Paese.

Gianluca BENAMATI (PD), nell'esprimere disagio riguardo alla vicenda del documento del Ministero dell'economia, ribadisce che esso è stato indirizzato alle Commissioni Bilancio ed Attività produttive e non ai loro presidenti e che, pertanto, avrebbe dovuto essere più tempestivamente distribuito ai commissari.
Sul merito del provvedimento in esame, ritiene opportuno formulare alcune brevi osservazioni sui temi dell'energia e della concorrenza. Con riferimento alle disposizioni

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in materia di energia, osserva che il provvedimento è stato migliorato nel corso dell'esame al Senato, ma risulta ancora carente. Aggiunge che non è stato ancora definita la «Strategia energetica nazionale» prevista dall'articolo 7 del decreto-legge n. 112 del 2008 entro i sei mesi successivi alla data di entrata in vigore del decreto stesso. Richiamati i principi e i criteri direttivi della delega al Governo in materia nucleare, prevista all'articolo 25 del testo in esame, tra i quali la possibilità di dichiarare i siti nucleari aree di interesse strategico nazionale, la previsione di misure compensative alle popolazioni, agli enti locali e alle imprese operanti su territori circostanti siti nucleari, nonché il potere sostitutivo del Governo in caso di mancato raggiungimento delle necessarie intese con gli enti locali coinvolti, esprime forti perplessità sull'eventuale incremento della componente A2 della bolletta elettrica. Ritiene invece che l'attuale congiuntura economica richiederebbe interventi volti a ridurre il carico dei costi dell'energia sugli utenti finali. Osserva inoltre che si dovrebbe fare chiarezza sulla vicenda dei commissariamenti di Enea e Sogin. Rileva che le disposizioni relative all'Agenzia per la sicurezza nucleare, di cui all'articolo 29, sono state migliorate nell'esame al Senato, soprattutto per quanto riguarda l'aspetto sanzionatorio della sua attività, pur rimanendo ancora molto lacunoso il quadro complessivo in cui dovrebbe ripartire il nucleare in Italia.
In materia di concorrenza e liberalizzazioni, ritiene che al Senato siano state introdotte disposizioni che rappresentano un momento di arresto anche rispetto al recente passato. Si riferisce, in particolare, all'articolo 27, comma 13, che giudica non condivisibile in quanto limita l'ambito applicativo della vigilanza dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas, e all'articolo 61, in materia di trasporto pubblico locale, in cui vi è un superamento delle disposizioni recate dal decreto legislativo n. 422 del 1997. Si prevede, infatti, un ampliamento della possibilità di affidamenti in house e si estende il concetto degli operatori sotto soglia, con modalità che contrastano con le recenti scelte del Governo. Nell'articolo 23-bis del decreto-legge n. 112 del 2008 è stata infatti prevista una riduzione degli affidamenti in house, mentre nel testo in esame si torna ad un regime meno concorrenziale che aumenta la discrasia tra modalità in house e affidamenti diretti. Tale intervento normativo, a suo giudizio, evidenzia una differente impostazione della politica delle liberalizzazioni intrapresa dal Governo. Conclusivamente, espresse perplessità anche sulle disposizioni recate dall'articolo 63, in materia di trasporto ferroviario, ritiene che le disposizioni recate dal disegno di legge in esame in materia di concorrenza e liberalizzazioni contrastino con analoghe misure recentemente approvate dalla maggioranza in occasione dell'esame di altri provvedimenti.

Enzo RAISI (PdL), relatore, interviene prioritariamente sulle questioni sollevate in merito alla copertura finanziaria dell'articolo 56, in materia di editoria, evidenziando che non vi è carenza di copertura, ma le perplessità manifestate riguardano la modalità individuata nel corso dell'esame al Senato. A suo parere, un'eventuale modifica della copertura della somma di 70 milioni di euro potrebbe compromettere l'impianto complessivo dell'articolo 56. Per quanto riguarda la politica energetica e la scelta del nucleare, auspica che il Governo faccia tesoro delle esperienze maturate in altri Paesi europei, come la Francia, dove si assiste alla rincorsa delle popolazioni ad aggiudicarsi la costruzione delle centrali nucleari sul proprio territorio per le misure compensative e i benefici previsti. Al riguardo, ritiene quindi prioritario acquisire il consenso degli enti locali.
Ribadisce, infine, l'auspicio che l'iter del provvedimento proceda senza ritardi in un clima costruttivo di collaborazione tra maggioranza ed opposizione. Considera, quindi, necessario che il Governo chiarisca se intende presentare proposte di modifica al testo, anche al fine di valutare

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l'opportunità di chiedere un rinvio dell'inizio dell'esame in Assemblea previsto per il prossimo lunedì 22 giugno.

Carlo MONAI (IdV) ribadisce la preoccupazione del proprio gruppo circa la copertura finanziaria di molte delle disposizioni in esame, in seguito ai rilievi contenuti nella nota del Ministero dell'economia che ancora non hanno trovato risposta. Passando alle valutazioni sul merito del provvedimento, esprime perplessità sulle scelte di politica energetica del Governo anche per i tempi lunghi di costruzione degli impianti che potrebbero rivelarsi molto costosi senza assicurare adeguate garanzie circa l'utilizzo delle tecnologie più avanzate. Sottolinea che le proposte emendative presentate dal proprio gruppo all'articolo 49, in materia di class action, sono volte alla rivisitazione di un istituto le cui disposizioni normative sono state «snaturate» nel testo licenziato dal Senato. Ribadisce infine la volontà di collaborare fattivamente per l'approvazione di un importante provvedimento che possa dotare le imprese di nuovi strumenti per superare più rapidamente l'attuale crisi economica. Anche a tal fine, ribadisce la necessità che siano risolti i dubbi circa la sostenibilità finanziaria del provvedimento.

Andrea LULLI (PD), ritenendo di non doversi soffermare sul tema dell'energia già ampiamente affrontato dai colleghi del proprio gruppo, desidera svolgere alcune considerazioni sul provvedimento nel suo complesso e sul tema delle liberalizzazioni. Considera eccessivo l'uso della discrezionalità nelle misure recate dal provvedimento; ciò potrebbe, a suo avviso, inficiare la possibilità per il Parlamento di monitorare nel prosieguo l'attuazione di tali interventi di politica industriale da parte del Governo.
Sul tema delle liberalizzazioni registra evidenti passi indietro del Governo rispetto ad altri provvedimenti recentemente approvati dall'attuale maggioranza e, soprattutto, rispetto a leggi approvate nella precedente legislatura. La medesima osservazione vale per la semplificazione normativa, in quanto gli interventi previsti nel testo in esame sembrano complicare il rapporto fra i cittadini e la pubblica amministrazione. Con riferimento alla disciplina dei contributi all'editoria recata dall'articolo 56, ribadisce il sostegno del proprio gruppo in merito alle disposizioni in favore del settore, ma considera discutibile la copertura finanziaria utilizzata in quanto la «Robin tax» non è mai stata giudicata con favore dal Partito Democratico. Evidenzia infine che, se il Governo non intende sostenere l'editoria, deve assumersi esplicitamente la responsabilità di tale scelta.

Andrea GIBELLI, presidente, nessun altro chiedendo di parlare e in attesa della trasmissione della relazione tecnica da parte del Governo, dichiara concluso l'esame preliminare. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 11.30.

SEDE CONSULTIVA

Martedì 16 giugno 2009. - Presidenza del presidente Andrea GIBELLI. - Interviene il sottosegretario per lo sviluppo economico, Stefano Saglia.

La seduta comincia alle 11.30.

Legge comunitaria 2008.
C. 2320-bis-B Governo, approvato dal Senato, modificato dalla Camera indi nuovamente modificato dal Senato.

(Relazione alla XIV Commissione).
(Esame, ai sensi dell'articolo 126-ter, comma 2, del regolamento, e conclusione - Relazione favorevole).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta antimeridiana di oggi.

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Andrea GIBELLI, presidente, avverte che non sono stati presentati emendamenti.

Alberto TORAZZI (LNP), relatore, formula una proposta di relazione favorevole.

Elisa MARCHIONI (PD) ritiene che l'abrogazione del comma 2 dell'articolo 23 nel corso dell'esame al Senato, lasci irrisolto il grave problema della vendita di alcolici dopo le 2 di notte in posti non autorizzati. Ritiene che la questione dovrebbe essere più opportunamente affrontata in un autonomo provvedimento da esaminare in un prossimo futuro.

La Commissione approva la proposta di relazione favorevole (vedi allegato 2) e nomina il deputato Torazzi relatore per riferire presso la XIV Commissione.

La seduta termina alle 11.35.

ERRATA CORRIGE

Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari, n. 187 dell'11 giugno 2009, a pagina 85, alla quindicesima riga della prima colonna, scrivere: La seduta comincia alle 14.05.