CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 20 maggio 2009
179.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 20 maggio 2009. - Presidenza del presidente Donato BRUNO.

La seduta comincia alle 11.10.

Legge comunitaria 2008.
Emendamenti C. 2320-A Governo.

(Parere all'Assemblea).
(Esame e conclusione - Parere).

La Commissione inizia l'esame.

Donato BRUNO, presidente, avverte che la Commissione è chiamata ad esprimere il parere all'Assemblea sui nuovi emendamenti ed articoli aggiuntivi contenuti nel fascicolo n. 2, nonché sugli emendamenti 16.200, 22.200 e 22.201 della Commissione e sull'articolo aggiuntivo 22.0200 (nuova formulazione) della Commissione.

Pierguido VANALLI (LNP), relatore, dopo aver brevemente illustrato gli emendamenti in esame, propone di esprimere su di essi il parere di nulla osta.

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Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

La seduta termina alle 11.15.

ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 20 maggio 2009. - Presidenza del presidente Donato BRUNO.

La seduta comincia alle 15.35.

Schema di regolamento recante modifiche al regolamento di riorganizzazione del Ministero per i beni e le attività culturali, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 26 novembre 2007, n. 233, nonché al regolamento di organizzazione degli uffici di diretta collaborazione del Ministro per i beni e le attività culturali, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 luglio 2001, n. 307.
Atto n. 72.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 19 maggio 2009.

Donato BRUNO, presidente, dopo aver ricordato che nella seduta di ieri il deputato Zaccaria ha rappresentato l'opportunità di verificare se il Governo sia disponibile ad attendere il parere della Commissione anche oltre il termine del 21 maggio, comunica che, sempre nella giornata di ieri, la presidente della Commissione Cultura, Valentina Aprea, lo ha informato che la Commissione da lei presieduta intende procedere, prima di deliberare i rilievi sullo schema di regolamento, ad alcune audizioni informali; queste si svolgerebbero martedì 26 maggio in modo che i rilievi possano essere deliberati mercoledì 27 maggio, in tempo per consentire alla I Commissione di esprimere il parere nella stessa giornata. La presidente Aprea ha precisato che, a tal fine, nella seduta della VII Commissione di ieri è stata acquisita la disponibilità del Governo, dichiarata dal ministro per i beni e le attività culturali, Sandro Bondi, che partecipava ai lavori della Commissione, ad attendere l'espressione del parere parlamentare anche oltre il termine di legge. Aggiunge di aver pertanto scritto al Presidente della Camera per comunicargli che la I Commissione, ove nulla osti da parte sua, esprimerà il proprio parere sullo schema in esame oltre il termine di legge, entro il 27 maggio prossimo.
Quindi, preso atto che non vi sono richieste di intervento, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Schema di regolamento di organizzazione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
Atto n. 76.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 19 maggio 2009.

Donato BRUNO, presidente, preso atto che non vi sono richieste di intervento, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Schema di regolamento di organizzazione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.
Atto n. 77.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 19 maggio 2009.

Donato BRUNO, presidente, preso atto che non vi sono richieste di intervento, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.40.

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SEDE REFERENTE

Mercoledì 20 maggio 2009. - Presidenza del presidente Donato BRUNO. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno Michelino DAVICO.

La seduta comincia alle 15.45.

Differimento del termine per la presentazione della richiesta, da parte di movimenti o partiti politici, dei rimborsi delle spese per le elezioni politiche svoltesi nell'anno 2008.
C. 17 Brugger.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 14 maggio 2009.

Donato BRUNO, presidente, comunica che sono stati presentati emendamenti (vedi allegato), sui quali invita la relatrice ed il rappresentante del Governo ad esprimere il parere.

Siegfried BRUGGER (Misto-Min.ling.) ritira il proprio emendamento 1.2.

Beatrice LORENZIN (PdL), relatore, raccomanda l'approvazione del proprio emendamento 1.1.

Il sottosegretario Michelino DAVICO esprime parere favorevole sull'emendamento 1.1 della relatrice.

Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva l'emendamento 1.1 della relatrice.

Donato BRUNO, presidente, avverte che il testo risultante dall'approvazione dell'emendamento della relatrice sarà trasmesso alla Commissione Bilancio, che è l'unica competente in sede consultiva. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Modifiche al titolo V della parte seconda della Costituzione, in materia di soppressione delle province.
C. 1694 cost. Nucara, C. 1836 cost. Scandroglio, C. 1989 cost. Casini, C. 1990 cost. Donadi, C. 2010 cost. Versace e C. 2264 cost. Pisicchio.

(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame.

Donato BRUNO, presidente e relatore, introduce l'esame ricordando che le sei proposte di legge costituzionale in esame, tutte di iniziativa parlamentare, sono finalizzate a sopprimere l'ente Provincia, modificando in tal senso l'ordinamento territoriale della Repubblica. A tal fine esse novellano vari articoli della Costituzione ricompresi nel Titolo V della Parte seconda, sopprimendo i riferimenti alle province. Due di esse, la proposta di legge C. 2010 Versace e la proposta di legge C. 2264 Pisicchio apportano modifiche di analogo tenore agli statuti speciali di tre regioni: regione siciliana, regione Sardegna e regione Friuli-Venezia Giulia. La proposta di legge C. 1694 Nucara modifica anche l'VIII disposizione transitoria della Costituzione; le altre recano disposizioni transitorie specifiche. La proposta di legge C. 2264 Pisicchio destina esplicitamente le risorse finanziarie che la soppressione delle province renderà disponibili al finanziamento di iniziative per promuovere l'occupazione giovanile.
In particolare, l'articolo 1 della proposta di legge C. 1694 Nucara e della proposta di legge C. 2264 Pisicchio e gli articoli da 1 a 8 delle restanti proposte di legge modificano gli articoli della Carta costituzionale che menzionano le Province, sopprimendo ogni riferimento a tali enti.
L'articolo 9 della proposta di legge C. 2010 Versace e l'articolo 2 della proposta di legge C. 2264 Pisicchio modificano inoltre gli statuti speciali del Friuli-Venezia Giulia, della Sardegna e della Regione siciliana, anche in questo caso con la finalità di espungere i riferimenti testuali all'ente Provincia ivi presenti.
Con riguardo a tali ultime disposizioni, occorre tenere peraltro presente che la

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procedura di modifica degli statuti delle regioni ad autonomia differenziata, ai sensi di specifiche disposizioni contenute negli statuti medesimi, si differenzia per alcuni profili dall'ordinaria procedura di revisione costituzionale e di approvazione delle altre leggi costituzionali, delineata dall'articolo 138 della Costituzione. Si tratta di un profilo procedurale meritevole di un approfondimento nel prosieguo dell'esame parlamentare.
Nessuna tra le proposte di legge costituzionale in esame incide, peraltro, sulla condizione delle Province autonome di Trento e di Bolzano, l'esistenza e la specialità delle quali non è dunque in alcun modo interessata da revisione costituzionale. La proposta di legge C. 1989 Casini dispone anzi esplicitamente, all'articolo 10, che restano ferme le disposizioni costituzionali concernenti le due Province autonome. La medesima proposta, nel successivo articolo 11, fa salvi in via generale i poteri legislativi delle regioni a statuto speciale in materia di ordinamento dei rispettivi enti locali. Le altre proposte di legge non dispongono espressamente al riguardo.
Tutte le proposte di legge costituzionale in esame recano, in appositi articoli, disposizioni transitorie o di attuazione di diversa formulazione e ampiezza. In particolare, la proposta di legge C. 1694 Nucara si limita a tal fine ad operare, all'articolo 2, una modifica testuale all'VIII disposizione transitoria e finale, con l'intento di rimettere alla legge ordinaria dello Stato il trasferimento del personale delle disciolte Province alle amministrazioni regionali o a quelle comunali; la proposta di legge C. 1990 Donadi reca sintetiche norme di attuazione all'articolo 9, disponendo che il passaggio alle regioni o ai comuni delle funzioni già svolte dalle province, nonché dei beni di tali enti e del personale dipendente dai medesimi sia disciplinato con legge dello Stato entro un anno dall'entrata in vigore della riforma; la proposta di legge C. 1836 Scandroglio, all'articolo 9, e la proposta di legge C. 1989 Casini, all'articolo 9, con formulazione analoga, prevedono che le funzioni già esercitate dalle Province siano trasferite alle Regioni, che potranno delegarle ai Comuni con propria legge, e che i comuni possano esercitare tali funzioni anche congiuntamente, in base ad appositi accordi; la proposta di legge C. 2010 Versace, all'articolo 10, commi 1-3, e la proposta di legge C. 2264 Pisicchio, all'articolo 3, con formulazione analoga, dispongono che gli organi delle province cessino dalle loro funzioni entro un anno dall'entrata in vigore della riforma costituzionale, e che entro tale termine, Stato e regioni conferiscano le relative funzioni alle città metropolitane, se costituite, o ai comuni sulla base dei princìpi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza, e che, tenuto conto del conferimento delle funzioni, sarà regolato il trasferimento del personale, delle risorse strumentali e finanziarie e dei beni delle soppresse province.
La sola proposta di legge C. 2264 Pisicchio prevede espressamente, all'articolo 3, comma 4, forme di intervento sostitutivo qualora, scaduto il termine di un anno, non sia stato effettuato il trasferimento di funzioni o nel caso in cui gli enti destinatari non siano ancora in grado di provvedere all'esercizio delle funzioni trasferite.
Una sola tra le proposte in esame, la C. 2264 Pisicchio, dedica un articolo (l'articolo 5) alla destinazione delle risorse finanziarie che il testo medesimo prevede si rendano disponibili in conseguenza della soppressione delle province. Tali risorse, nella parte che non risulterà trasferita agli enti che dovranno esercitarne le funzioni, sarà destinata, nel triennio 2009-2012, al finanziamento di programmi statali o regionali finalizzati a promuovere l'occupazione giovanile nei settori produttivi e dei beni culturali; a favorire l'accesso dei giovani alla cooperazione economica; a realizzare piani per la formazione professionale dei giovani; ad erogare agevolazioni contributive per i datori di lavoro che assumano giovani mediante contratti di formazione, secondo graduatorie formate sulla base di liste speciali da istituire presso i centri regionali per l'impiego. La predisposizione dei programmi di spettanza

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regionale è rimessa ad un'apposita commissione da istituire in ogni regione. La quantificazione e la ripartizione delle risorse sono definite con legge (ordinaria) dello Stato.
Conclusa quindi la relazione introduttiva, ricorda che il programma dei lavori dell'Assemblea prevede che la discussione del provvedimento in Aula inizi a giugno, ma a condizione che la Commissione ne abbia concluso l'esame. Al riguardo, anticipa che, a suo avviso e fatte salve le deliberazioni che al riguardo prenderà l'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, l'esame del provvedimento in sede referente non potrà ragionevolmente essere concluso entro giugno, atteso che nella prima settimana del mese i lavori parlamentari saranno sospesi in vista delle elezioni amministrative e che, in ogni caso, l'importanza e delicatezza delle questioni da esso toccate impongono un'adeguata riflessione, anche attraverso un seppur breve ciclo di audizioni. Aggiunge che l'esame del provvedimento non può, a suo parere, essere concluso entro giugno anche perché occorre che si chiarisca il quadro di contorno: si riferisce in particolare alla possibilità che il Governo formalizzi a breve la presentazione del preannunciato disegno di legge recante il codice delle autonomie e che, anche alla luce di questo, possa venire in discussione l'ipotesi di modificare la natura delle province e di ridurne il numero.

Linda LANZILLOTTA (PD), ricordato come il disegno di legge del Governo recante il codice delle autonomie sia stato preannunciato al Parlamento ormai un anno fa dal ministro Maroni e non sia stato, ciononostante, ancora deliberato dal Consiglio dei ministri, rileva che nel frattempo la 1a Commissione del Senato ha posto all'ordine del giorno dei suoi lavori i progetti di legge in materia di codice delle autonomie, avviandone l'esame con la nomina di due relatori, uno di maggioranza e uno di opposizione, e con lo svolgimento delle relazioni introduttive. Esprime pertanto il timore che il Senato abbia in questo modo precostituito le condizioni perché il disegno di legge del Governo sia presentato presso di sé ovvero, se il Governo dovesse tardare ancora, che comunque elabori un testo di iniziativa parlamentare, nell'uno e nell'altro caso mettendo la Camera dei deputati di fronte ad un testo da esaminare in seconda lettura. Preso quindi atto che nell'ambito della maggioranza è in corso un confronto tra due parti in disaccordo circa il punto se la priorità debba spettare al codice delle autonomie o alla riforma dei servizi pubblici locali, invita il rappresentante del Governo a fornire chiarimenti sulle intenzioni dell'Esecutivo.

Giuseppe CALDERISI (PdL) invita la presidenza a valutare la possibilità di a verificare se siano tuttora valide le intese informali intercorse ai fini del riparto del lavoro in materia di riforme costituzionali e istituzionali da portare avanti nella legislatura.

Mario TASSONE (UdC) ricorda che l'intesa tra Camera e Senato per l'organizzazione del lavoro legislativo è stata spesso cercata, in passato, ma per lo più senza successo. Prende quindi atto che le proposte di legge in materia di soppressione delle province sono state poste all'ordine del giorno della Commissione a ridosso delle elezioni amministrative e in ogni caso ormai alla fine di maggio, ma ritiene che il nodo politico rilevante riguardi non i tempi di esame del provvedimento, che potranno anche andare al di là del termine di giugno stabilito dalla Conferenza dei presidenti di gruppo, bensì la volontà politica dei gruppi sul futuro delle province. Invita pertanto i gruppi, ed in particolare quelli di maggioranza, a chiarire le rispettive posizioni al riguardo.

Il sottosegretario Michelino DAVICO, riepilogando brevemente le vicende del disegno di legge del Governo recante il codice delle autonomie, ricorda che il Ministero dell'interno aveva predisposto un pacchetto di provvedimenti in materia di enti locali, il quale era stato poi presentato al Consiglio dei ministri e sul quale era stato quindi avviato il rituale

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confronto tra i Ministeri interessati. In seguito, tuttavia, alcuni eventi hanno alterato il quadro di contorno. In particolare, da una parte è intervenuta la sospensione del tavolo tecnico con gli enti locali sui rapporti istituzionali tra Governo ed enti locali e dall'altra è stata formulata da diverse parti la proposta di soppressione delle province o degli enti locali intermedi tra comuni e province, il che ha suscitato un dibattito sfociato nella costituzione di un tavolo di lavoro interministeriale finalizzato alla predisposizione di un nuovo disegno di legge in materia di enti locali, il quale si differenzierebbe dal precedente pacchetto in quanto sarebbe un provvedimento unico, contenente più riforme, in parte disposte direttamente, in parte delegate al Governo. Precisa che lo schema di tale disegno di legge è già stato definito ed entro poche settimane sarà sottoposto agli enti locali in sede di Conferenza unificata.

Donato BRUNO, presidente e relatore, preso atto dei chiarimenti del Governo e nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Sui lavori della Commissione.

Roberto ZACCARIA (PD), con riferimento alle proposte di legge C. 2262 (Modifica della legge 22 novembre 1988, n. 516, recante approvazione dell'intesa tra il Governo della Repubblica italiana e l'Unione italiana delle Chiese cristiane avventiste del 7o giorno, in attuazione dell'articolo 8, terzo comma, della Costituzione) e C. 2321 (Modifica della legge 5 ottobre 1993, n. 409, di approvazione dell'intesa tra il Governo della Repubblica italiana e la Tavola valdese, in attuazione dell'articolo 8, terzo comma, della Costituzione), sulle quali è relatore, si dice d'accordo con il ministro per i rapporti con il Parlamento, il quale, in sede di Conferenza dei presidenti dei gruppi, ha espresso l'auspicio che i due provvedimenti, già approvati dal Senato, concludano il loro iter alla Camera nel più breve tempo possibile. Per tale ragione, premesso che non potrà partecipare ai lavori della Commissione nella prossima settimana a causa di impegni concomitanti, raccomanda al presidente Bruno di non farsi remore a sostituirlo nella funzione di relatore ove la Commissione intenda procedere nell'esame del provvedimento in tale settimana.

Donato BRUNO, presidente, preso atto della dichiarazione del deputato Zaccaria, informa la Commissione che, per quanto riguarda la proposta di legge C. 2321, essendo maturati tutti i presupposti di regolamento, ha già scritto al Presidente della Camera per chiedergli di sottoporre all'Assemblea la richiesta di trasferimento dell'esame alla sede legislativa; per quanto riguarda, invece, la proposta di legge C. 2262, la richiesta di trasferimento di sede è ferma in attesa che la VII Commissione (Cultura) esprima il parere sul testo.
Con riferimento, poi, ai lavori della Commissione previsti per domani, propone, alla luce dell'andamento dei lavori dell'Assemblea, di aggiornarli alla prossima settimana.

La Commissione concorda.

La seduta termina alle 16.

AVVERTENZA

Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

SEDE REFERENTE

Introduzione dell'articolo 114-bis del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, in materia di reati elettorali.
C. 465 Anna Teresa Formisano.