CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 8 aprile 2009
164.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Politiche dell'Unione europea (XIV)
COMUNICATO
Pag. 203

ATTI COMUNITARI

Mercoledì 8 aprile 2009. - Presidenza del presidente Mario PESCANTE.

La seduta comincia alle 14.40.

Variazione nella composizione della Commissione.

Mario PESCANTE, presidente, comunica che, per il gruppo PD, cessa di far parte della Commissione il deputato Jean Leonard Touadi.

Programma legislativo e di lavoro della Commissione europea per il 2009 e programma di 18 mesi del Consiglio dell'Unione europea presentato dalle Presidenze francese, ceca e svedese.
COM(2008712 def. - 11249/08.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del regolamento, e conclusione - Approvazione di una relazione per l'Assemblea).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 28 gennaio 2009.

Pag. 204

Isidoro GOTTARDO (PdL), relatore, formula una proposta di relazione finale da presentare all'Assemblea (vedi allegato 1) cui saranno allegate le relazioni delle Commissioni e del Comitato per la legislazione.

Sandro GOZI (PD) rileva che la proposta di relazione formulata dall'onorevole Gottardo riflette lo spirito della discussione svoltasi in Commissione, individuando quattro priorità che corrispondono, a suo avviso, all'interesse nazionale. Esprime particolare apprezzamento per l'inserimento nella relazione, oltre ai tre temi su cui si è concentrato l'esame in Commissione - crisi economica, infrastrutture, spazio di libertà, sicurezza e giustizia - anche della questione dello sviluppo del partenariato euromediterraneo, che giudica fondamentale. Preannuncia quindi il voto favorevole del gruppo del PD sulla proposta di relazione formulata.

Nicola FORMICHELLA (PdL) preannuncia a sua volta il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di relazione formulata dal relatore.

Isidoro GOTTARDO (PdL), relatore, esprime soddisfazione per il lavoro svolto in Commissione, che ritiene abbia condotto alla stesura di una relazione non burocratica, che tiene conto - oltre che delle posizioni espresse dalle Commissioni di settore e dal Ministro Ronchi - anche delle indicazioni emerse nel corso delle audizioni svolte. Si è trattato di incontri seri e innovativi che fanno sì che la relazione proposta esprima il sistema Italia.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la relazione per l'Assemblea formulata dal relatore.

La seduta termina alle 14.50.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 8 aprile 2009. - Presidenza del presidente Mario PESCANTE.

La seduta comincia alle 14.50.

Disposizioni per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività nonché in materia di processo civile.
C. 1441-bis-B.

(Parere alle Commissioni I e V).
(Rinvio del seguito dell'esame).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 7 aprile 2009.

Nicola FORMICHELLA (PdL), relatore, segnala ai colleghi che le Commissioni riunite I e V sono ancora in fase di esame degli emendamenti.

Mario PESCANTE, presidente, alla luce di tale indicazione, propone di rinviare il seguito dell'esame alla settimana del 20 aprile, affinché la Commissione possa esprimersi sul testo del provvedimento come modificato dagli emendamenti eventualmente approvati.

La Commissione concorda.

La seduta termina alle 14.55.

ATTI COMUNITARI

Mercoledì 8 aprile 2009. - Presidenza del presidente Mario PESCANTE.

La seduta comincia alle 14.55.

Proposta di regolamento del Consiglio relativo allo statuto della Società privata europea (SPE).
COM(2008)396 def.

(Parere alle Commissioni II e VI).
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del regolamento, e conclusione - Parere favorevole con condizione e osservazione).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 18 febbraio 2009.

Pag. 205

Giuseppina CASTIELLO (PdL), relatore, riassume le risultanze del dibattito approfondito svoltosi in Commissione, ritenendo che si possa procedere all'approvazione di un parere già nella seduta odierna; occorrerebbe a suo avviso rivolgere alle Commissioni di merito l'invito a segnalare nel documento finale la necessità che il Governo valuti accuratamente l'impatto della proposta sull'ordinamento italiano, con particolare riferimento ai modelli societari con cui la società privata europea si pone in diretta concorrenza. Le Commissioni di merito dovrebbero altresì valutare se segnalare nel documento finale l'opportunità che il Governo si adoperi per una rapida approvazione della proposta recependo gli emendamenti migliorativi del Parlamento europeo richiamati nel preambolo.

Sandro GOZI (PD) ritiene che le indicazioni formulate dalla relatrice vadano nella giusta direzione e sottolinea l'importanza della creazione dello statuto della Società privata europea, che offrendo una forma societaria uniforme contribuisce alla rimozione di quegli ostacoli che impediscono alle piccole e medie imprese di usufruire appieno dei vantaggi offerti dal mercato unico. Condivide quanto affermato dalla relatrice circa l'opportunità di rivolgere alle Commissioni di merito l'invito a segnalare nel documento finale la necessità che il Governo valuti accuratamente l'impatto della proposta sull'ordinamento italiano, con particolare riferimento ai modelli societari con cui la società privata europea si pone in diretta concorrenza; sotto il profilo terminologico riterrebbe tuttavia più appropriato parlare di modelli societari con cui la società privata europea viene a coesistere; si rischia altrimenti di dare l'impressione di porsi in posizione difensiva rispetto ad una forma di «aggressione» giuridica.

Giuseppina CASTIELLO (PdL), relatore, anche tenuto conto delle precisazioni del collega Gozi formula una proposta di parere favorevole con condizione e osservazione (vedi allegato 2).

Sandro GOZI (PD) nel preannunciare il voto favorevole del gruppo del PD sulla proposta di parere formulata dal relatore, riterrebbe opportuno - anche facendo seguito a quanto segnalato dall'Ambasciatore Nelli Feroci nella sua audizione dello scorso 26 marzo - trasmettere tale parere alla rappresentanza permanente d'Italia presso l'Unione europea.

La Commissione concorda.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva quindi la proposta di parere formulata dal relatore.

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio dell'8 dicembre 2008 - Partenariato orientale.
COM(2008)823 def.

(Parere alla III Commissione).
(Esame, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del regolamento, e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

Mario PESCANTE, presidente, prima di cedere la parola al relatore segnala ai colleghi che il Consiglio europeo del 19-20 marzo 2009 ha disposto l'avvio delle necessarie consultazioni con i partner orientali in previsione dell'elaborazione di una dichiarazione congiunta sul partenariato orientale da adottare in occasione del vertice del 7 maggio 2009 in cui verrà varato il partenariato orientale.

Enrico FARINONE (PD), relatore, illustra i contenuti della Comunicazione sul partenariato orientale - presentata dalla Commissione europea il 3 dicembre 2008 - che è un documento di significativo rilievo politico per il nostro Paese e per l'evoluzione stessa del processo di integrazione esterna. Ciò sia per l'importanza che lo sviluppo del partenariato riveste intrinsecamente sia per le sue possibili ripercussioni sullo sviluppo del partenariato,

Pag. 206

come meglio dirà nelle considerazioni conclusive della sua relazione.
Il partenariato orientale - rivolto ad Ucraina, Moldavia, Georgia, Armenia, Azerbaigian e Bielorussia - mira a rafforzare e sviluppare la dimensione orientale della politica europea di vicinato (PEV), in modo complementare rispetto alla recente iniziativa dell'Unione per il Mediterraneo. In via preliminare, occorre dunque precisare che il partenariato, nelle intenzioni delle Istituzioni europee e degli Stati membri, non costituisce un'anticamera o un canale preferenziale per l'adesione all'UE. È quanto del resto ha confermato anche il Ministro Frattini nelle sue comunicazioni dello scorso 18 marzo in vista del Consiglio europeo del 19-20 marzo 2009 che ha approvato la comunicazione della Commissione.
Nella comunicazione in esame la Commissione europea prospetta, in particolare, uno sviluppo del partenariato in due direzioni: l'approfondimento delle relazioni bilaterali con i singoli paesi; la realizzazione di un nuovo quadro multilaterale di cooperazione.
Per quanto riguarda le relazioni bilaterali la Commissione prospetta, anzitutto, il ricorso agli accordi di associazione - che subentrerebbero a quelli attuali di partenariato e cooperazione - intensificando i legami con l'UE. Gli accordi sarebbero comunque flessibili e modulari in relazione alle caratteristiche e alle esigenze di ciascun partner. Gli accordi di associazione - comprendenti accordi di libero scambio globali e approfonditi - rappresenterebbero un salto di qualità significativo nei rapporti bilaterali in quanto implicano grado elevato di collaborazione che si pone in essere tra le parti, anche mediante la costituzione di organi propri dell'associazione stessa, come i Consigli o i Comitati di associazione. Pertanto, secondo la Commissione perché i negoziati possano prendere avvio, sarà necessario un livello sufficiente di progresso in termini di democrazia, stato di diritto e tutela dei diritti umani e, più in particolare, occorrerà provare la conformità del quadro legislativo e delle prassi elettorali alle norme internazionali; il paese dovrà inoltre cooperare pienamente con il Consiglio d'Europa, l'OSCE e le agenzie delle Nazioni Unite che si occupano di diritti umani.
Il secondo importante strumento di rafforzamento delle relazioni bilaterali è la graduale integrazione nell'economia dell'UE. L'integrazione avverrà con ritmo diseguale, per tenere opportunamente conto del diverso livello di sviluppo economico dei singoli paesi partner, segnatamente mediante impegni giuridicamente vincolanti sul ravvicinamento delle normative. L'obiettivo finale è la creazione di una zona di libero scambio globale e approfondita con ogni paese partner alla quale si darà vita solo dopo l'adesione del paese interessato all'OMC. Gli accordi interesseranno sostanzialmente tutti gli scambi, compresi quelli energetici, e mireranno al massimo grado di liberalizzazione. Alla luce di tale obiettivo e in considerazione delle diseguaglianze sul piano sociale ed economico presenti all'interno dei paesi partner, la proposta della Commissione prevede l'attuazione di programmi di sostegno allo sviluppo socioeconomico, volti a consentire a tali paesi di ispirarsi ai meccanismi delle politiche socioeconomiche dell'UE.
Il terzo strumento è costituito dalla conclusione di «patti in materia di mobilità e sicurezza» volti ad intensificare le iniziative di lotta alla corruzione, alla criminalità organizzata e alla migrazione illegale, in linea con l'approccio definito dall'UE con il Patto europeo sull'immigrazione e l'asilo adottato dal Consiglio europeo di ottobre 2008. I patti dovrebbero prevedere l'adeguamento alle normative comunitarie dei sistemi di asilo e l'istituzione di strutture di gestione integrata delle frontiere, con l'obiettivo ultimo di creare un regime di esenzione dall'obbligo del visto con tutti i partner che intendono aderirvi. La politica di facilitazione dei visti - che si prefigge l'obiettivo finale della completa liberalizzazione - verrà attuata in maniera graduale. Nell'ambito di tale processo la Commissione procederà ad una valutazione dei costi e benefici di

Pag. 207

una possibile mobilità della forza lavoro ai fini di una maggiore apertura del mercato del lavoro UE.
Il quarto ambito principale di cooperazione bilaterale è costituito dalla definizione di un livello rafforzato di sicurezza energetica per l'UE e per i paesi partner orientali, da raggiungersi attraverso una serie di iniziative:
prevedere negli accordi di associazione disposizioni in materia di «interdipendenza energetica»;
se del caso, concludere memorandum d'intesa su questioni energetiche con Moldova, Georgia e Armenia quali strumenti flessibili supplementari per sostenere e controllare la sicurezza della fornitura e del transito di energia;
sottoscrivere un maggior impegno politico con l'Azerbaigian, in quanto unico partner orientale che esporta idrocarburi nell'UE;
concludere celermente i negoziati in corso per la partecipazione dell'Ucraina e della Moldova alla Comunità dell'energia - che, istituita nell'ottobre 2005, instaura un mercato integrato dell'energia elettricità e del gas tra l'Unione europea e gli Stati balcanici - e, ove possibile, prendere in considerazione la possibilità di estendere lo status di osservatore ad altri partner;
fornire maggior sostegno alla piena integrazione del mercato energetico dell'Ucraina nel mercato UE, riconoscendo l'importanza di una valutazione soddisfacente del livello di sicurezza nucleare di tutte le centrali nucleari ucraine in funzione.

Questo ambito di cooperazione presente un'evidente importanza strategica: l'importanza della sicurezza energetica è stata ulteriormente dimostrata - successivamente alla presentazione della comunicazione - dalla controversia tra Russia e Ucraina, che ha rivelato quanto siano dipendenti alcuni Stati membri dell'UE da un singolo paese di transito e quanto sia determinante avere relazioni con partner che possano garantire rispetto dei contratti e trasparenza nella gestione dei settori chiave.
Per quanto riguarda la creazione di un nuovo ambito multilaterale di cooperazione tra l'UE e i suoi partner, la Commissione ne propone l'articolazione in quattro livelli:
riunioni biennali dei Capi di Stato e di governo del partenariato orientale;
riunioni annuali di primavera tra i ministri degli esteri dell'UE e dei partner orientali, con l'eventuale partecipazione della Bielorussia, associate al Consiglio «Affari generali e relazioni esterne»;
quattro piattaforme tematiche nei principali ambiti di cooperazione: democrazia, governance e stabilità; integrazione economica e convergenza con le politiche comunitarie; sicurezza energetica; e, infine, contatti con la società civile per consolidare il sostegno alle iniziative puntuali di riforma dei partner;
il lavoro delle piattaforme tematiche nei settori specifici sarà sostenuto al quarto livello da una serie di panel il cui formato e la cui composizione varieranno a seconda delle esigenze.

Sempre sul versante della cooperazione multilaterale, la Commissione prevede inoltre:
l'incoraggiamento dei paesi partner a costituire tra loro una rete di libero scambio che potrebbe trasformarsi, a lungo termine, in una comunità economica di vicinato;
l'avvio di cinque iniziative «faro»: programma di gestione integrata delle frontiere; strumento per le piccole e medie imprese; sviluppo dei mercati regionali dell'energia elettrica e promozione dell'efficienza energetica e delle fonti energetiche rinnovabili; realizzazione del corridoio energetico meridionale; cooperazione in materia di prevenzione, preparazione e risposta alle calamità naturali e alle catastrofi causate dall'azione dell'uomo;

Pag. 208

maggiori contatti con la società civile e un più ampio coinvolgimento di quest'ultima e di altre parti interessate. La Commissione propone di sostenere l'ulteriore sviluppo delle organizzazioni della società civile istituendo un forum della società civile nell'ambito del partenariato orientale al fine di promuovere i contatti tra le diverse organizzazioni implicate e facilitare il dialogo tra queste e i pubblici poteri. La Commissione è aperta a qualsiasi iniziativa del Parlamento europeo affinché la cooperazione parlamentare proposta con «Euro-Nest» (assemblea parlamentare UE-Vicinato orientale) diventi parte integrante del partenariato. La Commissione invita inoltre il Comitato delle regioni a dar vita ad un'assemblea locale e regionale per l'Europa orientale e il Caucaso meridionale.

Da ultimo, la comunicazione prevede un consistente impegno finanziario da parte dell'UE per il conseguimento degli obiettivo sopra richiamati mediante lo stanziamento di risorse integrative nella misura di 600 milioni di euro nel periodo 2010-2013.
La comunicazione in oggetto è stata accolta con favore dal Consiglio europeo del 19-20 marzo 2009, che ha fatto proprie molte delle proposte della Commissione e ha disposto l'avvio delle necessarie consultazioni con i partner orientali in previsione dell'elaborazione di una dichiarazione congiunta sul partenariato orientale da adottare in occasione del vertice del 7 maggio 2009 in cui verrà varato il partenariato orientale.
Alla luce dei contenuti sopra richiamati l'avvio del Partenariato orientale costituisce sicuramente una tappa importante per l'UE. Esso presenta per l'UE e per i paesi coinvolti non soltanto forti ed evidenti potenzialità di ordine economico, ma consente una diffusione degli elevati standard raggiunti dall'Europa nella tutela dei diritti civili, politici e sociali e, assecondando al tempo stesso maggiormente lo sforzo riformatore dei singoli partner, nel rispetto della realtà politica e economica del paese partner interessato e del relativo stato delle riforme. In particolare, la stipula di accordi di associazione dovrebbe infatti assicurare un sostegno più forte e convinto al processo di consolidamento delle recenti democrazie e alle forme associative delle società civili per un più diffuso e stringente controllo dell'operato delle istituzioni pubbliche.
In questo ambito merita sottolineare positivamente il rilievo attribuito agli scambi parlamentari con occasione di dialogo e confronto di esperienze.
Di significativa importanza è altresì - anche per il nostro Paese - la previsione di patti in materia di mobilità e sicurezza attraverso i quali si dovrebbe cercare di controllare il fenomeno dell'immigrazione clandestina e favorire la mobilità e l'immigrazione legale, specie per motivi di lavoro, anche attraverso una accorta politica di progressiva semplificazione delle procedure per il rilascio dei visti.

Al tempo stesso, proprio gli obiettivi ambiziosi definiti dalla Commissione e approvati dal Consiglio europeo, sembrano confermare la preoccupante tendenza a sviluppare in modo distinto e con diverse velocità tale partenariato orientale rispetto a quello mediterraneo, soprattutto dopo il sostanziale blocco del progetto di un'Unione per il Mediterraneo lanciato dalla Presidenza francese e entrato in crisi a seguito del conflitto tra Israele e la striscia di Gaza.
Ha già avuto modo in più occasioni di sottolineare l'importanza cruciale che lo sviluppo del partenariato euromediterraneo riveste per il nostro Paese e per l'UE, soprattutto sotto il profilo della sicurezza, della stabilità, della regolamentazione dei flussi migratori, dell'intensificazione dei rapporti commerciali tra le due sponde del Mediterraneo. In questo contesto, assume un rilievo cruciale la questione delle risorse finanziarie per la politica di vicinato sinora destinate per un terzo al partenariato orientale e per due terzi al partenariato mediterraneo. A fronte dell'aumento da 250 a 600 milioni di euro nel periodo 2010-2013 degli stanziamenti per il primo occorrerebbe dunque assicurare un proporzionale aumento per il secondo, se non si vuole alterare l'equilibrio così definito.

Pag. 209

Il Ministro Frattini, nelle sue comunicazioni dello scorso 18 marzo in vista del Consiglio europeo del 19-20 marzo 2009 che ha approvato la comunicazione della Commissione, ha assicurato che per l'Italia è indispensabile il mantenimento di questo equilibrio. Occorre che il nostro Paese, fermo restando il sostegno convinto allo sviluppo del partenariato orientale, mantenga questa linea, adoperandosi presso le istituzioni europee competenti per rilanciare il progetto dell'Unione per il Mediterraneo, assicurando a questo adeguate risorse finanziare.
Richiama l'attenzione dei colleghi, in conclusione, sul fatto che in uno dei sei Paesi coinvolti dal Partenariato, la Moldavia, sta vivendo una situazione particolarmente difficile e di grave tensione, in seguito a contestazioni riguardanti l'esito delle consultazioni elettorali della scorsa domenica. Anche alla luce di questi eventi, il Partenariato orientale assume particolare rilievo ed auspica che la Commissione potrà dedicare all'atto in esame un adeguato dibattito.

Mario PESCANTE, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.20.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.20 alle 15.35.

AVVERTENZA

I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

RISOLUZIONI DEL PARLAMENTO EUROPEO

Risoluzione del Parlamento europeo del 4 dicembre 2008 su «La strada verso il miglioramento dell'ambiente per le PMI in Europa - Atto sulle piccole imprese ("Small Business Act")».
Doc. XII, n. 194.

ATTI COMUNITARI

Proposta di direttiva del Consiglio recante modifica della direttiva 2006/112/CE per quanto riguarda le aliquote ridotte dell'imposta sul valore aggiunto.
COM(2008)428 def.