CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 24 marzo 2009
156.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (VI e X)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

Martedì 24 marzo 2009. - Presidenza del presidente della VI Commissione Gianfranco CONTE. - Intervengono i sottosegretari di Stato per l'economia e le finanze Alberto Giorgetti e Giuseppe Vegas, e il sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico Paolo Romani.

La seduta comincia alle 21.

DL 5/09: Misure urgenti a sostegno dei settori industriali in crisi.
C. 2187 Governo.

(Seguito dell'esame e rinvio).

Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 23 marzo scorso.

Gianfranco CONTE, presidente, avverte che sono stati presentati taluni subemendamenti all'articolo aggiuntivo 3.0.31 dei relatori, presentato nel corso della seduta di ieri (vedi allegato 1).
Avverte inoltre che, alla luce della richiesta avanzata in tal senso, le Presidenze delle Commissioni riunite hanno ritenuto di rivedere il giudizio di inammissibilità pronunciato nella seduta di ieri sul subemendamento Vignali 0.7.0.214.22 (vedi allegato 2).

Marco Mario MILANESE (PdL), relatore per la VI Commissione, esprime parere favorevole sugli emendamenti Messina 7.2 e 7.100 dei relatori, relativamente al quale preannuncia una riformulazione. Esprime altresì parere favorevole sugli emendamenti 7.101, 7.102 e 7.103 dei relatori, sui subemendamenti Bernardo 0.7.212.1, 0.7.0212.16 e 0.7.212.22, nonché sull'articolo aggiuntivo 7.0.212 dei relatori. Esprime parere favorevole sul subemendamento Comaroli 0.7.0.213.10, purché riformulato, e sull'emendamento 7.0.213 dei relatori, relativamente al quale preannuncia una riformulazione relativa alla lettera a) del comma 2, volta a sostituire le parole «triennio 2005-2007» con le parole «anno 2007», e al comma 7, nel senso di sostituire le parole «28 febbraio 2009» con le

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parole «10 marzo 2009». Esprime infine parere favorevole sul subemendamento Bernardo 0.7.0.214.24 e sull'articolo aggiuntivo 7.0.214 dei relatori, nonché sugli articoli aggiuntivi 7.0.211 del Governo e Raisi 8.01. Esprime parere contrario sulle restanti proposte emendative riferite all'articolo 7 del decreto- legge.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI (PdL) concorda con il parere espresso dal relatore.

Ludovico VICO (PD) chiede che sia messo in distribuzione il testo della nuova formulazione dell'emendamento 7.100 dei relatori.

Gianfranco CONTE, presidente, assicura che il testo sarà messo immediatamente in distribuzione.

Sergio Antonio D'ANTONI (PD) ricorda che nella scorsa settimana sono state approvate alcune mozioni sul patto di stabilità interno una delle quali presentata dal gruppo del Partito democratico. Sottolinea che i pareri testé espressi non hanno tenuto in considerazione le numerose proposte emendative presentate dai deputati di opposizione in merito all'emendamento 7.0.213 dei relatori, che reca disposizioni sul patto di stabilità interno per il 2009 e ciò, a suo avviso, è in evidente contraddizione con gli impegni assunti dal Governo nella scorsa settimana in seguito all'approvazione della mozione.

Andrea LULLI (PD) sottolinea che nel decreto-legge in esame, oltre al patto di stabilità sono trattate le importanti questioni della crisi delle imprese e degli ammortizzatori sociali. Considerato che non è stato dato alcuno spazio alle proposte emendative dell'opposizione, nonostante alcuni annunci diffusi anche sugli organi di stampa circa una disponibilità della maggioranza al riguardo, preannuncia che il suo gruppo interverrà su ciascuna proposta emendativa.

Gianfranco CONTE, presidente, invita il sottosegretario Vegas a replicare circa le questioni poste sul patto di stabilità.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS (PdL), relativamente alle mozioni Franceschini e Cicchetto approvate dalla Camera nella scorsa settimana, osserva che sono molto simili nella parte dispositiva, sottolineando che esse non sarebbero state approvate, se fossero state redatte nei termini quantitativi che l'opposizione ha dichiarato alla stampa. Entrambe le mozioni erano estremamente caute riguardo agli impegni di spesa. Concorda sul fatto che l'incentivazione della spesa degli enti locali possa rappresentare uno strumento anticongiunturale, ma ritiene che una tale operazione debba conciliarsi con le nozioni generali di politica economica e con i vincoli di mercato. Non si può infatti dimostrare sui mercati internazionali una gestione allegra della finanza pubblica perché l'Italia ne sarebbe immediatamente penalizzata. In questo senso, la preoccupazione principale del Governo, che comunque cerca di conciliare tutte le esigenze, è quella di offrire una seria immagine della politica economica italiana nel contesto internazionale. Ritiene che il miglioramento del patto di stabilità interno possa essere ricercato con un intervento marginale, che certamente può lasciare qualcuno insoddisfatto, ma che difficilmente può essere sostituito da altre soluzioni. Sottolinea altresì che l'articolo aggiuntivo 7.0.213 dei relatori cerca di mobilitare tutti i fondi disponibili finalizzandoli all'incremento della spesa per investimenti dei comuni virtuosi, ricordando che esso è stato oggetto di confronto con gli stessi enti locali. Aggiunge che lo stesso articolo aggiuntivo, abrogando al comma 6, lettera a), il comma 8 dell'articolo 77-bis del decreto-legge n. 112 del 2008, consente agli enti locali di utilizzare la leva delle alienazioni per procurarsi ulteriori risorse per le spese per investimenti. Nella consapevolezza che

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il testo potrebbe essere migliorato, sottolinea tuttavia le esigenze di compatibilità finanziaria degli interventi anticongiunturali.

Paola DE MICHELI (PD) ritiene inaccettabile che la maggioranza sostenga di aver dato seguito, con l'emendamento 7.0.213 dei relatori, alle mozioni sul patto di stabilità interno recentemente approvate dall'Assemblea. Rileva infatti, innanzitutto, che il citato emendamento libererà risorse per le imprese in misura non superiore a 150 milioni di euro, importo evidentemente assai inferiore alle effettive necessità del tessuto produttivo. Ritiene inoltre assai discutibili molti dei criteri in base ai quali saranno individuati gli enti locali beneficiari delle disposizioni contenute nell'emendamento medesimo. In particolare, non ritiene corretto il criterio di cui all'articolo 2, lettera b), in base al quale la virtuosità degli enti locali è collegata al numero di dipendenti degli stessi: tale criterio, a suo avviso, rischia di penalizzare irragionevolmente anche enti locali virtuosi. Osserva, inoltre, che il criterio di cui all'articolo 2, lettera c), dovrebbe essere modificato almeno al fine di sterilizzare l'incremento ISTAT. Con riferimento, poi, all'articolo 6, lettera a), fa notare che l'utilizzo delle entrate derivanti da alienazioni è consentito limitatamente all'anno 2009, mentre continuano ad essere penalizzati gli enti locali che hanno proceduto ad alienazioni negli anni precedenti. Osserva infine che la copertura finanziaria dell'emendamento in discorso rischia di creare contrasti tra regioni ed enti locali, scaricando in sostanza sulle regioni la responsabilità di liberare risorse a favore delle imprese.

Andrea LULLI (PD) desidera ribadire alcune domande già rivolte, in precedenza, al rappresentante del Governo, con riferimento, in particolare, al fondo di garanzia di 1,5 miliardi di euro promesso dal Governo alla Confindustria o all'impegno del Governo di estendere alle esportazioni la possibilità di recupero dell'IVA. Osserva quindi che, solo pochi anni fa, lo stesso sottosegretario Vegas spiegava, in Assemblea, come in situazioni di crisi economica un aumento della spesa pubblica possa produrre effetti benefici. Naturalmente, anche l'opposizione è consapevole dei rischi derivanti dalla recessione per la tenuta dei conti pubblici e, sotto questo profilo, condivide le preoccupazioni del Governo. Ritiene tuttavia che la politica economica del Governo rischi di aggravare la crisi economica, perché all'insoddisfacente allentamento del patto di stabilità interno si somma un sostegno al tessuto produttivo altrettanto insoddisfacente. Ricorda altresì come vi siano, attualmente, molti lavoratori, formalmente in cassa integrazione guadagni, che non stanno percependo alcuno stipendio. L'insieme di questi fattori rischia, a suo avviso, di produrre situazioni di disagio sociale difficilmente controllabili.

Gianfranco CONTE, presidente, avverte che è stata presentata una nuova formulazione dell'emendamento 7.100 dei relatori (vedi allegato 3) e che il termine per la presentazione di subemendamenti ad esso riferiti è fissato alle ore 24 di oggi.

Giovanni FAVA (LNP) ritiene che le Commissioni dovrebbero riprendere l'esame degli emendamenti dal punto in cui era stato interrotto. Sebbene infatti i problemi dei cittadini e delle imprese italiani stiano a cuore a tutte le forze politiche, ritiene che il Governo debba ancora affinare la sua proposta relativa all'allentamento del patto di stabilità interno, prima che le Commissioni possano utilmente esaminarlo.

Savino PEZZOTTA (UdC) esprime sconcerto per il fatto che, nonostante la recente approvazione di mozioni sul patto di stabilità interno da parte dell'Assemblea, il confronto su questo punto non compie significativi passi in avanti. Dichiara inoltre che riterrebbe gravissimo se a ciò si aggiungesse la decisione del Governo di porre la questione di fiducia sul provvedimento in esame.

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Enzo RAISI (PdL), relatore per la X Commissione, concorda con il deputato Fava nel ritenere che le Commissioni debbano riprendere l'esame degli emendamenti dal punto in cui era stato interrotto e sottolinea come molte questioni decisive per combattere la crisi economica siano affrontate nelle disposizioni contenute negli articoli da 3 a 7.

Gianfranco CONTE, presidente, dà conto delle sostituzioni pervenute.

Massimo VANNUCCI (PD) ritiene che, prima di riprendere l'esame degli emendamenti, sia necessario ottenere dal Governo un chiarimento su alcune questioni essenziali, come appunto il patto di stabilità interno. Invita quindi il presidente a valutare l'opportunità di sospendere la seduta sia per consentire alla maggioranza e al Governo di fornire tali chiarimenti sia per consentire a tutti i deputati di presentare eventuali subemendamenti all'emendamento 7.100 dei relatori, come riformulato.

Gianfranco CONTE, presidente, pur comprendendo le argomentazioni del collega Vannucci, ritiene preferibile che le Commissioni proseguano nell'esame degli emendamenti.

Marco Mario MILANESE (PdL), relatore per la VI Commissione, invita i presentatori a ritirare l'emendamento Allasia 3.10 e a riformulare l'emendamento Fugatti 3.11, mediante l'aggiunta di un comma, il quale preveda che l'efficacia delle disposizioni di cui al comma 3-bis sia subordinata alla preventiva autorizzazione comunitaria.

Stefano ALLASIA (LNP), accogliendo l'invito del relatore, ritira il suo emendamento 3.10.

Maurizio FUGATTI (LNP) riformula il suo emendamento 3.11 nel senso indicato dal relatore Milanese.

Sergio Antonio D'ANTONI (PD) dichiara di non comprendere il senso della riformulazione dell'emendamento Fugatti 3.11, che sembra voler sottoporre ad autorizzazione comunitaria ogni singolo incentivo nei confronti delle aziende.

Enzo RAISI (PdL), relatore per la X Commissione, ritiene che la nuova formulazione dell'emendamento Fugatti 3.11 subordini chiaramente ad autorizzazione comunitaria l'efficacia delle disposizioni di cui al comma 3-bis e non certo l'erogazione dei singoli incentivi.

Marco Mario MILANESE (PdL), relatore per la VI Commissione, nel ribadire quanto osservato dal collega Raisi, fa presente che la nuova formulazione dell'emendamento Fugatti 3.11 appare idonea a superare le difficoltà che, in sede comunitaria, ha incontrato la Francia per l'adozione di analoghe misure.

Carlo MONAI (IdV), intervenendo sull'emendamento Fugatti 3.11, rileva che tale emendamento comporterebbe, ove approvato, problemi applicativi, in quanto non si comprende qual'è il collegamento tra la concessione degli incentivi e l'obbligo a non delocalizzare.

Ludovico VICO (PD) sottolinea che nella seduta di ieri nell'ambito della discussione dell'emendamento 2.200, il rappresentante del Governo aveva chiarito che per evitare problemi di compatibilità comunitaria si era addivenuti ad una nuova formulazione. Ritiene pertanto che in considerazione della riformulazione di tale ultimo emendamento, la nuova formulazione dell'emendamento 3.11 è pleonastica, rilevando altresì che proprio al fine di individuare una formulazione che fugasse ogni dubbio di compatibilità comunitaria sull'emendamento 2.200 vi era stata una rinuncia da parte del gruppo del PD a presentare subemendamenti.

Gianfranco CONTE, presidente, ricorda che l'emendamento 2.200 è stato accantonato nella seduta di ieri.

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Ludovico VICO (PD) rileva che proprio in ragione di tale ultimo accantonamento occorre seguire il filo logico che era stato intrapreso nella seduta di ieri.

Erminio Angelo QUARTIANI (PD), pur riconoscendo che vi è stato uno sforzo notevole da parte del relatore nel formulare vari emendamenti in modo da evitare il rischio di incorrere in procedure di infrazioni comunitarie, rileva che non si può assoggettare la legislazione italiana e in particolare gli incentivi ivi contenuti a decisioni di soggetti non determinati della Comunità europea. Segnala inoltre che la procedura prefigurata è poco chiara, proponendo pertanto l'accantonamento dell'emendamento in discussione.

Massimo VANNUCCI (PD) rileva che l'emendamento 3.11 è incompatibile con gli incentivi previsti dagli articoli 1 e 2, in quanto in tali ultimi articoli si fa riferimento ad incentivi per i consumatori , mentre con l'emendamento 3.11 l'obiettivo è quello di porre dei vincoli alle aziende che producono i prodotti oggetto di incentivo per i consumatori.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI segnala che nella scorsa seduta erano state esaurientemente indicate le ragioni alla base dei vari strumenti ed incentivi previsti dal provvedimento. Rileva altresì che l'emendamento 3.11 si pone nel solco di una serie di precedenti normativi molto recenti che hanno previsto sia l'autorizzazione comunitaria per l'esercizio di determinate attività sia l'impegno a non delocalizzare le attività. Condivide pertanto la riformulazione proposta dell'emendamento 3.11, in quanto occorre evitare in ogni modo che vi possono essere rischi di aperture di procedure di infrazione a livello comunitario.

Maurizio LEO (PdL) ricorda che la concessione di incentivi all'interno degli Stati membri dell'Unione europea deve essere sempre sottoposta a particolari cautele, ed in particolare al rispetto della normativa del Trattato dell'Unione europea sugli aiuti di stato. Rileva altresì che è prassi consolidata che gli incentivi devono essere concessi con il preventivo assenso dell'Unione europea.

Andrea LULLI (PD), pur riconoscendo dal punto di vista tecnico la fondatezza delle ragioni prospettate dal rappresentante del Governo, rileva peraltro che nel caso di specie il ragionamento del rappresentante del Governo non può essere applicato, in quanto i vincoli europei non possono di certo riguardare l'attività di produzione di beni quali le automobili che vengono prodotte in tutto il mondo senza vincoli territoriali particolari. Paventa quindi il rischio che l'introduzione del vincolo previsto dall'emendamento 3.11 possa di fatto comportare l'inapplicabilità degli incentivi alla rottamazione.

Sergio Antonio D'ANTONI (PD) rileva che non bisogna confondere l'autorizzazione che l'Unione europea deve rilasciare al fine di evitare infrazioni alle regole sugli aiuti di stato e gli incentivi che vengono dati ai consumatori per acquistare determinati prodotti. Sottolinea altresì che non è possibile, come si farebbe attraverso l'approvazione dell'emendamento 3.11, prevedere un'autorizzazione per incentivi che riguardano i consumatori su beni che vengono prodotti dalle aziende.

Simonetta RUBINATO (PD) sottolinea l'importanza di chiarire il collegamento tra la concessione degli incentivi e l'impegno a non delocalizzare e la preventiva autorizzazione comunitaria. Sottolinea infatti che se tale collegamento non viene adeguatamente chiarito si rischia di svuotare di efficacia le misure previste dal decreto.

Carlo MONAI (IdV) auspica che il Governo possa fornire chiarimenti in merito al collegamento tra la concessione degli incentivi e l'impegno a non delocalizzare, chiarendo in particolare se l'eventuale mancato adempimento dell'obbligo a non delocalizzare comporti la revoca degli incentivi.

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Savino PEZZOTTA (UdC) propone l'accantonamento dell'emendamento 3.11, in quanto l'approvazione dello stesso bloccherebbe di fatto l'efficacia degli incentivi.

Gianluca BENAMATI (PD), ricordando che nella seduta di ieri nell'ambito della discussione di alcuni emendamenti relativi a aziende che vendono propri beni, non era stata rilevata la necessità di prevedere il nulla osta comunitario, ritiene che lo stesso principio debba essere applicato anche all'emendamento in discussione, che deve quindi essere meglio specificato.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI esprime parere contrario sull'emendamento Fugatti 3.11.

Erminio Angelo QUARTIANI (PD) intervenendo in dichiarazione di voto a titolo personale, ricorda che il parere contrario del Governo sull'emendamento 3.11 dovrebbe portare alla decisione di accantonare l'emendamento in questione e rileva altresì che l'approvazione dell'emendamento 3.11 rende le norme sugli incentivi di fatto inapplicabili.

Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano l'emendamento Fugatti 3.11 e respingono gli emendamenti Iannaccone 3.12, Fugatti 3.13 e Formisano 3.14.

Andrea LULLI (PD) illustra il suo subemendamento 0.3.200.1, sottolineando che allo stato attuale non sono state ancora destinate risorse al fondo di garanzia del credito e di consolidamento del debito a favore delle imprese.

Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono i subemendamenti Lulli 0.3.200.1, Fugatti 0.3.200.2 e 0.3.200.3, Iannaccone 0.3.200.4, Occhiuto 0.03.200.5, Comaroli 0.3.0200.6 e Iannaccone 0.3.200.7.

Franco CECCUZZI (PD) osserva che con l'emendamento 3.200 dei relatori si opera una trasformazione molto importante sulla Cassa depositi e prestiti facendola diventare una banca a tutti gli effetti e realizzando, in questo modo, il desiderio del ministro dell'economia.

Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano l'emendamento 3.200 dei relatori e respingono gli emendamenti Simonetti 3.15, Fava 3.17, Caparini 3.18, Fugatti 3.19, Lulli 3.21, Borghesi 3.22 e l'articolo aggiuntivo Bragantini 3.04.

Andrea LULLI (PD) chiede l'accantonamento degli articoli aggiuntivi Rubinato 3.02 e Fluvi 3.05, il cui contenuto sarebbe assorbito dall'approvazione dell'articolo aggiuntivo 7.0.214 dei relatori.

Gianfranco CONTE, presidente, accantona gli articoli aggiuntivi Rubinato 3.02 e Fluvi 3.05.

Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli articoli aggiuntivi Vignali 3.06, Allasia 3.014 e Froner 3.015.

Simonetta RUBINATO (PD) illustra le finalità del suo articolo aggiuntivo 3.017, in materia di opere pubbliche per gli enti locali.

Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli articoli aggiuntivi Rubinato 3.017 e Fugatti 3.030, limitatamente alla parte ammissibile.

Andrea LULLI (PD) chiede quale sia la ratio dell'articolo aggiuntivo 3.0.31 dei relatori.

Marco Mario MILANESE (PdL), relatore per la VI Commissione, precisa che con questa proposta emendativa si intende estendere ai fornitori di imprese in amministrazione straordinaria l'agevolazione che prevede il pagamento dell'IVA al momento dell'effettiva riscossione.

Andrea LULLI (PD) illustra il suo subemendamento 0.3.0.31.3, stigmatizzando l'operato del Governo che si mostra, come al solito, favorevole ad aiutare le grandi imprese in crisi come Alitalia, mentre è

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del tutto disinteressato alle difficoltà della maggior parte dell'apparato produttivo formato dalle piccole e medie imprese. Chiede pertanto che i benefici previsti nell'articolo aggiuntivo del Governo 3.0.31 siano estesi a tutte le procedure fallimentari.

Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono i subemendamenti Monai 0.3.0.31.1, Fava 0.3.0.31.2 e Lulli 0.3.0.31.3 ed approvano l'articolo aggiuntivo 3.0.31 dei relatori.

Si passa all'esame dell'articolo 4.

Andrea LULLI (PD) chiede di sospendere la seduta dopo la votazione delle proposte emendative all'articolo 4 del decreto-legge.

Gianfranco CONTE, presidente, propone di esaminare gli articoli 4 e 5 prima della sospensione.

Ludovico VICO (PD) sollecita la sospensione della seduta per predisporre i subemendamenti agli emendamenti di cui è stata preannunciata la riformulazione.

Erminio Angelo QUARTIANI (PD) ritiene che vi siano delle irrazionali accelerazioni nei lavori delle Commissioni. Ribadisce che i gruppi di opposizione chiedono una breve sospensione per concordare l'atteggiamento da assumere nei confronti di un inaspettato comportamento della maggioranza.

Gianfranco CONTE, presidente, accede alla proposta di sospendere la seduta dopo l'esame dell'articolo 4.

Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Fluvi 4.1 e Comaroli 4.2.

Maurizio DEL TENNO (PdL) ritira il suo emendamento 4.3.

Le Commissioni respingono l'emendamento Formisano 4.4.

Giampaolo FOGLIARDI (PD) richiama le finalità dell'emendamento Rubinato 4.5, di cui è cofirmatario.

Marco Mario MILANESE (PdL), relatore per la VI Commissione, precisa che sugli emendamenti Formisano 4.4, Rubinato 4.5 e Froner 4.6 è stato espresso parere contrario perché la copertura è stata prevista ricorrendo alla tabella C della legge n. 203 del 2008, destinata a fare fronte ad esigenze di funzionamento.

Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gi emendamenti Rubinato 4.5 e Froner 4.6.

Lorena MILANATO (PdL) ritira il suo emendamento 4.7.

Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Borghesi 4.8, 4.9 e 4.10, i subemendamenti Abrignani 0.4.200.1 e Torazzi 0.4.200.2 ed approvano l'emendamento 4.200 dei relatori. Respingono quindi l'emendamento Brandolini 4.12.

Enzo RAISI (PdL) ritira il suo emendamento 4.13.

Ignazio ABRIGNANI (PdL) ritira il suo articolo aggiuntivo 4.01.

Silvana Andreina COMAROLI (LNP) ritira il suo articolo aggiuntivo 4.04.

Giovanni FAVA (LNP) ritira i suoi articoli aggiuntivi 4.07 e 4.08, insistendo per la votazione dell'articolo aggiuntivo 4.012 volto a sollecitare il Governo a stipulare un'apposita convenzione con il sistema creditizio per introdurre una moratoria, fino al 31 dicembre nel 2009, del pagamento delle rate per la quota relativa alla restituzione della parte capitale dei finanziamenti erogati, prevedendo il pagamento della sola quota di restituzione degli interessi.

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Andrea LULLI (PD) dichiara voto favorevole sull'articolo aggiuntivo Fava 4.012.

Marco Mario MILANESE (PdL), relatore per la VI Commissione, invita al ritiro dell'emendamento 4.012 perché il Ministero dell'economia ha già stipulato altre convenzioni.

Giovanni FAVA (LNP) chiede l'accantonamento del suo articolo aggiuntivo 4.012, insistendo altrimenti per la votazione.

Erminio Angelo QUARTIANI (PD) chiede ai relatori e al Governo se sia possibile quantificare il costo dell'articolo aggiuntivo in esame.

Gianfranco CONTE, presidente, ritiene che relatori e Governo abbiano espresso con sufficiente chiarezza la propria contrarietà sull'articolo aggiuntivo Fava 4.012.

Giovanni FAVA (LNP) chiede l'accantonamento del suo articolo aggiuntivo 4.012.

Enzo RAISI (PdL), relatore per la X Commissione, dichiara di condividere la richiesta del collega Fava.

Gianfranco CONTE, presidente, propone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Fava 4.012.

Le Commissioni concordano. Respingono quindi, con distinte votazioni, gli articoli aggiuntivi Fava 4.013 e Lulli 4.018.

Giampaolo FOGLIARDI (PD) illustra l'articolo aggiuntivo Fluvi 4.019, volto a ridurre la misura del primo acconto di IRPEF, IRES ed IRAP, chiedendo ai relatori e al Governo di riconsiderare il proprio parere.

Simonetta RUBINATO (PD) dichiara di aggiungere la propria firma all'articolo aggiuntivo Fluvi 4.019.

Marco Mario MILANESE (PdL), relatore per la VI Commissione, pur apprezzando le finalità dell'articolo aggiuntivo in esame, fa presente che al suo accoglimento si oppongono insormontabili problemi di cassa.

Andrea LULLI (PD), pur comprendendo pienamente la preoccupazione del Governo per la tenuta dei conti pubblici, ritiene che maggioranza e Governo non si rendano pienamente conto della gravità della crisi economica attuale e delle sue possibili, gravi ripercussioni anche sulla finanza pubblica. Sottolinea pertanto l'urgenza di intervenire con misure incisive.

Alberto FLUVI (PD), nell'insistere per l'approvazione del suo articolo aggiuntivo 4.019, fa presente che i problemi di cassa evidenziati dal collega Milanese si riscontrano già oggi, in quanto la maggior parte delle imprese trova più conveniente procedere al ravvedimento operoso nell'anno successivo, piuttosto che versare l'acconto sulla base dei dati previsionali.

Gianfranco CONTE, presidente, alla luce degli interventi svolti dai colleghi, propone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Fluvi 4.019.

Enzo RAISI (PdL) ritira il suo articolo aggiuntivo 4.021.

Gianfranco CONTE, presidente, sospende brevemente la seduta, che riprenderà tra circa 30 minuti.

La seduta, sospesa alle 23.30, è ripresa alle 0.15 del 25 marzo 2009.

Gianfranco CONTE, presidente, avverte che l'emendamento Stradella 5.8 è stato ritirato.

Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono l'emendamento Fluvi 5.9 e gli identici emendamenti Poli 5.10 e Bernardo 5.13.

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Gianfranco CONTE, presidente, avverte che gli identici emendamenti Antonio Pepe 5.11 e Armosino 5.12 sono stati ritirati.

Le Commissioni approvano l'emendamento Raisi 5.14. Respingono quindi, con distinte votazioni, gli articoli aggiuntivi Bitonci 5.08, Torazzi 5.010, Fugatti 5.015, Fava 5.026 e 5.027, Fluvi 5.029 e 5.032.

Franco CECCUZZI (PD) illustra il suo articolo aggiuntivo 5.044, volto ad esonerare le aziende contoterziste di determinati settori produttivi dall'applicazione dell'accertamento tramite studi di settore. Anche in considerazione degli oneri alquanto limitati, auspica che i relatori e il Governo rivedano il parere precedentemente espresso.

Gianfranco CONTE, presidente, propone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Ceccuzzi 5.044.

Le Commissioni concordano. Respingono quindi, con distinte votazioni, gli articoli aggiuntivi Ceccuzzi 5.045 e Formisano 5.050.

Enzo RAISI (PdL) ritira il suo articolo aggiuntivo 5.056.

Le Commissioni approvano gli identici articoli aggiuntivi Vannucci 5.057 e Bernardo 5.058, come riformulati.

Maurizio LEO (PdL) ritira il suo articolo aggiuntivo 5.060.

Maurizio BERNARDO (PdL) ritira il suo emendamento 6.2.

Le Commissioni respingono l'emendamento Formisano 6.1

Raffaello VIGNALI (PdL) ritira il suo emendamento 6.13.

Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Vignali 6.3 e Formisano 6.4, nonché i subemendamenti Occhiuto 0.6.200.1 e Lulli 0.6.200.2. Approvano quindi l'emendamento 6.200 dei relatori.

Gianfranco CONTE, presidente, avverte che gli emendamenti Bernardo 6.8 e Leo 6.11 sono stati ritirati.

Le Commissioni respingono l'emendamento Vignali 6.12.

Maurizio FUGATTI (LNP) ritira il suo articolo aggiuntivo 6.02.

Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono l'articolo aggiuntivo Fugatti 6.03 e gli identici articoli aggiuntivi Allasia 6.012 e Marsilio 6.013.

Laura FRONER (PD) chiede chiarimenti sul parere contrario al suo articolo aggiuntivo 6.022.

Raffaello VIGNALI (PdL) chiede ai relatori e al Governo di riconsiderare il parere espresso sul suo articolo aggiuntivo 6.024, che illustra.

Gianfranco CONTE, presidente, accantona gli articoli aggiuntivi Froner 6.022 e Vignali 6.024.

Raffaello VIGNALI (PdL) ritira il suo articolo aggiuntivo 6.025.

Gianfranco CONTE, presidente, propone di procedere alla votazione degli emendamenti ed articoli aggiuntivi che non hanno attinenza con gli emendamenti e articoli aggiuntivi dei relatori, che propone di accantonare congiuntamente ai subemendamenti ad essi riferiti.

Le Commissioni concordano.
Le Commissioni respingono l'emendamento Messina 7.1.
Le Commissioni approvano l'emendamento Messina 7.2.

Maurizio BERNARDO (PdL) ritira il proprio emendamento 7.3.

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Le Commissioni respingono l'emendamento Forcolin 7.7.
Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono i subemendamenti Fugatti 0.7.0.211.1, Fugatti 0.7.0.211.2, Fugatti 0.7.0.211.3 e gli identici subemendamenti Fugatti 0.7.0.211.4 e Lovelli 0.7.0.211.5 e approvano l'emendamento 7.0.211 del Governo, risultando conseguentemente assorbito l'articolo aggiuntivo 7.052 del Governo.
Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli articoli aggiuntivi Mariani 7.025, Causi 7.026, Messina 7.027, Colaninno 7.030, Fluvi 7.031, Fluvi 7.032, Fluvi 7.033, Causi 7.034, Galletti 7.036 e Galletti 7.037.

Enzo RAISI (PdL) ritira i propri articoli aggiuntivi 7.055, 7.056. e 7.068.

Gianfranco CONTE, presidente, accantona l'articolo aggiuntivo Antonio Pepe 7.072.

Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Messina 8.1 e Froner 8.2 ed approvano l'articolo aggiuntivo Raisi 8.01.

Gianfranco CONTE, presidente, avverte quindi che l'esame del provvedimento proseguirà nella seduta di domani al fine di concludere l'esame degli emendamenti entro le ore 16 e di inviare alle Commissioni competenti in sede consultiva il testo così come risultante dall'approvazione degli emendamenti.

Le Commissioni dovranno quindi riunirsi nuovamente giovedì per conferire al relatore il mandato a riferire in Assemblea. Conseguentemente si renderà necessario chiedere al Presidente della Camera di prevedere lo slittamento dell'inizio della discussione generale del provvedimento al prossimo lunedì 30 marzo.
Le Commissioni concordano.

Gianfranco CONTE, presidente, rinvia quindi il seguito del dibattito alla seduta già convocata alle ore 14 del 25 marzo 2009.

La seduta termina alle 00.40 del 25 marzo 2009.