CAMERA DEI DEPUTATI
Lunedì 23 marzo 2009
155.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (VI e X)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

Lunedì 23 marzo 2009. - Presidenza del presidente della VI Commissione Gianfranco CONTE. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze, Alberto Giorgetti, e il sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico, Paolo Romani.

La seduta comincia alle 15.05.

DL 5/09: Misure urgenti a sostegno dei settori industriali in crisi.
C. 2187 Governo.

(Seguito dell'esame e rinvio).

Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 19 marzo 2009.

Gianfranco CONTE, presidente, avverte che sono stati presentati numerosi subemendamenti agli emendamenti ed articoli aggiuntivi 4.200, 6.200, 7.100, 7.102, 7.103, 7.0.213, 7.0.212 e 7.0.214 dei relatori, nonché sull'articolo aggiuntivo 7.0211 del Governo.
Tra di essi risultano inammissibili per estraneità di materia i seguenti subemendamenti: Zunino 0.7.0.212.14, analogo all'articolo aggiuntivo 7.014 Zunino, già dichiarato inammissibile; Vignali 0.7.0.214.22, il quale prevede la riassegnazione di una quota pari al 20 per cento delle maggiori entrate conseguenti alle future assegnazioni di diritti d'uso di frequenze radio o di risorse di numerazione, per far fronte ad esigenze di razionalizzazione e sviluppo delle infrastrutture di reti di comunicazione elettronica, agli oneri amministrativi relativi alla gestione delle gare di affidamento, nonché per l'incremento del Fondo per il passaggio al digitale.

Marco Mario MILANESE (PdL), relatore per la VI Commissione, esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Raisi 1.36 e Brigantini 1.39, purché riformulato nel senso di prevedere una diversa copertura, sull'emendamento Abrignani 1.37, Benamati 1.38, Raisi 1.55 e 1.64, purché riformulato, Forcolin 1.65, purché riformulato nel senso di prevedere una diversa copertura, esprimendo parere contrario sulle restanti proposte emendative riferite all'articolo 1 del decreto-legge. Sottolinea altresì che l'emendamento Moroni

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1.57 è assorbito dall'emendamento 2.200 dei relatori.

Enzo RAISI (PdL), relatore per la X Commissione, esprime parere favorevole sull'emendamento 2.200, 3.8, 3.200 e 4.200 dei relatori, sull'emendamento Raisi 5.14, sugli identici articoli aggiuntivi Vannucci 5.057 e Bernardo 5.058, purché riformulati nel senso di prevedere una diversa copertura, sull'emendamento Vignali 6.13 e sull'emendamento 6.200 dei relatori, invitando al ritiro delle restanti proposte emendative riferite agli articoli da 2 a 6 del decreto-legge.
Sottolinea altresì che l'emendamento Fugatti 3.11 risulta assorbito dall'emendamento 2.200 dei relatori, che l'articolo aggiuntivo Rubinato 3.02 è assorbito dall'articolo aggiuntivo 7.0.214 del Governo, mentre l'articolo aggiuntivo Fluvi 3.05 è assorbito dall'articolo aggiuntivo 7.0.214 del Governo.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI concorda con il parere espresso dai relatori.

Il sottosegretario Paolo ROMANI concorda con il parere espresso dai relatori ad eccezione che per il subemendamentoVignali 0.2.200.1, sul quale esprime un parere contrario.

Andrea LULLI (PD) raccomanda ai relatori di adoperare maggiore chiarezza nell'espressione dei pareri sugli emendamenti presentati al testo in esame. Sostiene che poiché l'emendamento Milanese 2.42, dichiarato inammissibile, è stato riesaminato in relazione al contenuto dell'emendamento 7.012 dei relatori, sarebbe opportuno procedere ad una riammissione del subemendamento Zunino 0.7.212.14 vertente su analoga materia previdenziale. Aggiunge che l'articolo aggiuntivo Lulli 1.03 attiene a profili connessi al contenuto dell'emendamento 2.200 del relatore, pertanto ne chiede l'accantonamento.

Gianfranco CONTE, presidente, ricordato che l'emendamento Bernardo 2.43 è inammissibile, ritiene opportuno un approfondimento dei contenuti del subemendamento Zunino 0.7.212.14.

Matteo BRAGANTINI (LNP) avanza la richiesta di riconsiderare i pareri sugli emendamenti Bragantini 1.53 e 1.54, su cui i relatori hanno espresso parere contrario, così come sull'emendamento Bragantini 2.4, teso ad agevolare il settore immobiliare e a concedere benefici alle giovani coppie sposate.

Marco Mario MILANESE (PdL), relatore per la VI Commissione, fa notare che il parere dei relatori è contrario in quanto sussistono problemi di copertura degli oneri recati dalle proposte emendative richiamate dal deputato Bragantini.

Alberto TORAZZI (LNP) contesta la valutazione dei relatori secondo cui l'emendamento Fugatti 3.11 sarebbe assorbito dall'emendamento 2.200 del relatore, in quanto in quest'ultima proposta emendativa viene meno l'obbligo previsto nell'emendamento Fugatti 3.11, di cui avanza la richiesta di accantonamento.

Anna Teresa FORMISANO (UdC) avanza la richiesta di accantonamento dell'emendamento Formisano Anna Teresa 5.050, teso a rilanciare il settore della casa e dell'edilizia.

Gianfranco CONTE, presidente, passa alla votazione degli emendamenti, dando conto delle sostituzioni.

Carlo MONAI (IdV) illustra l'emendamento Monai 1.1, volto ad evitare che gli acquisti con incentivo riguardino autoveicoli privi della effettiva dotazione di strumenti tecnici ecocompatibili.
Le Commissioni respingono l'emendamento Monai 1.1.

Carlo MONAI (IdV) illustra l'emendamento 1.2, precisando che tale proposta emendativa contempla lo strumento della detrazione d'imposta che trasferisce il beneficio dal produttore al consumatore.

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Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Borghesi 1.2 e 1.3.

Anna Teresa FORMISANO (UdC) illustra il suo emendamento 1.4, teso a favorire le famiglie numerose che versano in situazioni disagiate.

Andrea LULLI (PD) dichiara di apporre la propria firma all'emendamento Formisano 1.4.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI evidenzia che, pur essendo apprezzabili e degni di attenzione i contenuti degli emendamenti illustrati dai deputati Monai e Formisano, non risulta possibile esprimere un parere favorevole sugli stessi in quanto le coperture degli oneri previsti non risultano adeguate e, in secondo luogo, ritiene preferibile attivare interventi a favore delle categorie svantaggiate attraverso strumenti diversi da quelli prospettati nel decreto-legge in esame. Sostiene che le norme in esame delineano misure incentivanti già adottate con successo in passato ed eventuali modifiche della strumentazione proposta rischierebbero di rendere meno incisivo ed efficace il provvedimento.

Andrea LULLI (PD) esprime il proprio dissenso sulla indisponibilità del Governo a concordare eventuali modifiche al provvedimento sulla base della presunta inadeguatezza della copertura finanziaria prevista sulle proposte emendative presentate dai gruppi dell'opposizione. Ricorda al Governo che in presenza di una grave crisi economica occorre dare al Paese un segnale importante accedendo a talune delle richieste dell'opposizione tese ad ampliare la portata del provvedimento in termini di sostegno all'economia complessiva del Paese ed alle categorie più disagiate.

Anna Teresa FORMISANO (UdC), nel concordare con il deputato Lulli, osserva che la volontà politica potrebbe superare gli ostacoli tecnici relativi alla inadeguatezza della copertura finanziaria delle proposte emendative esaminate.

Alberto FLUVI (PD) (PD) chiede che sia accantonato l'emendamento Formisano 1.4.

Le Commissioni respingono l'emendamento Formisano 1.4.

Carlo MONAI (IdV) illustra il suo emendamento 1.6, teso a fornire specifici benefici alla mobilità complessiva delle amministrazioni locali mediante la promozione del trasporto pubblico locale e la tutela dell'ambiente attraverso incentivi agli autoveicoli dotati di strumenti tecnici ecocompatibili.

Gianluca BENAMATI (PD) dichiara il voto favorevole del proprio gruppo sull'emendamento Monai 1.6, che favorisce in modo particolare il trasporto pubblico locale.

Savino PEZZOTTA (UdC) sottoscrive la propria firma all'emendamento Monai 1.6.

Gianfranco CONTE, presidente, nel ritenere utile un approfondimento ulteriore del contenuto dell'emendamento Monai 1.6, ne dichiara l'accantonamento.

Carlo MONAI (IdV) illustra i contenuti dell'emendamento Borghesi 1.8.

Ludovico VICO (PD) appone la propria firma agli emendamenti Lazzari 1.14, Vignali 1.15 e Abrignani 1.17.

Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Borghesi 1.8, Duilio 1.9, Monai 1.12 e 1.13, Lazzari 1.14, Vignali 1.15 e Abrignani 1.17.

Matteo BRAGANTINI (LNP), dopo aver illustrato l'emendamento Fava 1.16, avanza la richiesta di un accantonamento del medesimo al fine di un maggiore approfondimento dei suoi contenuti.

Carlo MONAI (IdV) dichiara di sottoscrivere l'emendamento Fava 1.16.

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Il sottosegretario Alberto GIORGETTI sottolinea che vi è un evidentissimo problema di copertura riguardo all'emendamento Fava 1.16.

Maurizio FUGATTI (LNP) chiede l'accantonamento dell'emendamento Fava 1.16.

Gianfranco CONTE, presidente, ritiene opportuno procedere alla votazione.

Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Fava 1.16, Formisano 1.18, 1.19, 1.20 e 1.21, Lazzari 1.22.

Enzo RAISI (PdL) ritira il suo emendamento 1.23.

Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Formisano 1.27 e 1.24, Vignali 1.28 e Formisano 1.25.

Alberto TORAZZI (LNP) richiama le finalità dell'emendamento Caparini 1.26, di cui è cofirmatario, chiedendone l'accantonamento.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI, pur non entrando in considerazioni di valutazione tecnica della copertura dell'emendamento Caparini 1.26, sottolinea che esso estende in maniera significativa la platea dei beneficiari degli incentivi per la rottamazione e conferma pertanto il parere contrario.

Ludovico VICO (PD) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Caparini 1.26. Sottolinea altresì che tutti gli emendamenti che provvedono alla copertura ricorrendo alla Tabella C della legge n. 203 del 2008 rischiano di essere respinti, essendo state ammesse solamente le coperture che ricorrono ai fondi delle aree sottoutilizzate.

Francesco BARBATO (IdV) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Caparini 1.26

Raffaele VOLPI (LNP) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Caparini 1.26, chiedendone l'accantonamento.

Andrea LULLI (PD) dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Caparini 1.26, chiedendone l'accantonamento.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI osserva che la questione è di carattere prevalentemente politico: le risorse stanziate per la copertura del decreto-legge in esame, devono essere considerate all'interno delle disponibilità complessive di bilancio. Evidenzia che interventi che estendono in maniera significativa la platea dei beneficiari possono richiedere coperture di centinaia di milioni di euro e che non si può considerare questo provvedimento quale veicolo onnicomprensivo per soddisfare tutte le emergenze sia di carattere fiscale sia di sostegno alle fasce più deboli della popolazione. Auspica che il lavoro delle Commissioni possa migliorare in maniera significativa il testo in esame, attesa la massima disponibilità del Governo ad affrontare le tematiche che potranno emergere nel corso del dibattito.

Alberto FLUVI (PD) chiede al rappresentante del Governo quale sia il momento opportuno per affrontare le urgenti questioni relative alla situazione di crisi economica in cui versa il Paese.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI sottolinea che il Governo e soprattutto la maggioranza nell'esame di questo decreto-legge hanno dimostrato una notevole capacità di ascolto delle richieste provenienti dal mondo delle imprese attraverso la presentazione di numerosi emendamenti dello stesso Governo e dei relatori, con i quali si cerca di dare risposte concrete alla grave congiuntura economica.

Gianfranco CONTE, presidente, accantona l'emendamento Caparini 1.26.

Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Vignali 1.29, Zorzato 1.30, Aracu 1.32.

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Maurizio BERNARDO (PdL) ritira il suo emendamento 1.33.

Le Commissioni respingono l'emendamento Russo 1.34.

Enzo RAISI (PdL) ritira il suo emendamento 1.35 e riformula il suo emendamento 1.36 espungendo le parole da «conseguentemente» a «2009».

Matteo BRAGANTINI (LNP) riformula il suo emendamento 1.39, identico all'emendamento Raisi 1.36, nel senso indicato dal deputato Raisi.

Ignazio ABRIGNANI (PdL) e Gianluca BENAMATI (PD) ritirano i rispettivi emendamenti 1.37 e 1.38, e sottoscrivono l'emendamento Raisi 1.36.

Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano gli identici emendamenti Raisi 1.36 e Brigantini 1.39 e respingono l'emendamento Iannaccone 1.40.

Carlo MONAI (IdV) richiama le finalità dell'emendamento Borghesi 1.42, di cui è cofirmatario.

Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Borghesi 1.42 e 1.43 e Iannaccone 1.41.

Enzo RAISI (PdL) ritira il suo emendamento 1.44.

Le Commissioni respingono l'emendamento Monai 1.46.

Enzo RAISI (PdL) ritira il suo emendamento 1.45.

Le Commissioni respingono l'emendamento Vignali 1.47.

Andrea LULLI (PD) richiama le finalità dell'emendamento Peluffo 1.48 di cui è cofirmatario.

Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Peluffo 1.48, Alessandri 1.49, Aracu 1.50 e Zorzato 1.51.

Enzo RAISI (PdL) ritira il suo emendamento 1.66.

Matteo BRAGANTINI (LNP) illustra le finalità del suo emendamento 1.53, sottolineando che non è oneroso.

Marco Mario MILANESE (PdL), relatore per la VI Commissione, sottolinea che è stato espresso parere contrario sull'emendamento Bragantini 1.53 non per problemi di copertura ma perché si estende la platea per l'installazione per gli impianti a metano a tutti gli autoveicoli in circolazione, riducendo le risorse destinate alla sostituzione dei veicoli più inquinanti.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI (PdL) ritiene che sia preferibile l'emendamento Brigantini 1.54.

Matteo BRAGANTINI (LNP) ritira il suo emendamento 1.53.

I deputati Gianluca BENAMATI (PD), Francesco BARBATO (IdV), Anna Teresa FORMISANO (UdC), Amedeo LABOCCETTA (PdL), Laura FRONER (PD) e Elisa MARCHIONI (PD) sottoscrivono l'emendamento Bragantini 1.54.

Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano gli emendamenti Bragantini 1.54 e Raisi 1.55.

Enzo RAISI (PdL) ritira il suo emendamento 1.52.

Gianfranco CONTE, presidente, ricorda che l'emendamento Moroni 1.57 è assorbito dall' emendamento 2.200 dei relatori.

Enzo RAISI (PdL), relatore per la X Commissione, rileva che l'emendamento Moroni 1.57 è assorbito dall'emendamento 2.200 dei relatori segnalando che, così come formulato, incorrerebbe nelle procedure di infrazione da parte dell'Unione europea cha ha fissato con chiarezza gli obblighi per i soggetti che ricevono incentivi

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da parte dello Stato. Aggiunge altresì che, diversamente da quanto avvenuto nei confronti delle banche, in questo caso non vi è possibilità di stabilire obblighi stringenti.

Alberto TORAZZI (LNP) dichiara di non condividere le motivazioni addotte dal relatore Raisi.

Gianfranco CONTE, presidente, informa che fornirà alle Commissioni una nota sull'esito di una riunione dei presidenti delle Commissioni finanze dei Parlamenti europei che può essere utile per fare chiarezza sull'argomento in questione.

Enzo RAISI (PdL), relatore per la X Commissione, ritiene non si possa precedere alla votazione di un emendamento la cui approvazione rischierebbe di far incorrere il testo in esame nelle procedure di infrazione. Propone pertanto l'accantonamento dell'emendamento Moroni 1.57.

Sergio Antonio D'ANTONI (PD) ritiene che si dovrebbe considerare anche la situazione degli altri Paesi europei. Ricorda che alcune industrie automobilistiche francesi stanno riportando la produzione dai Paesi dell'Europa dell'est nel territorio nazionale per ottenere gli incentivi. Ritiene pertanto che l'applicazione della normativa europea deve essere uniforme e che ad essa non può essere sacrificata la sola industria italiana.

Gianfranco CONTE, presidente, ricorda che anche per la Francia è stata aperta una procedura di infrazione.

Maurizio FUGATTI (LNP) osserva che negli ultimi mesi si sono registrate applicazioni flessibili ed evolutive della normativa europea. Ritiene che la produzione italiana non possa essere penalizzata rispetto a quella di altri Paesi.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI ritiene che in questa sede sia poco utile aprire un dibattito sulle modalità di applicazione della normativa europea. Osserva che l'Unione è composta da Stati molto diversi fra loro e che proporre strumenti apparentemente simili in contesti così variegati rischia di essere fuorviante. Sottolinea che finora l'Italia ha fatto la scelta virtuosa di restare in piena sintonia con gli indirizzi europei. Conferma pertanto il parere contrario espresso sull'emendamento Moroni 1.57.

Andrea LULLI (PD), intervenendo sull'emendamento Moroni 1.57, rileva l'analogia con l'articolo aggiuntivo 1.03, di cui ritiene possano accogliersi taluni contenuti nell'ambito della proposta emendativa 2.200 dei relatori.

Le Commissioni respingono l'emendamento 1.57.

Stefano ALLASIA (LNP), illustrando l'emendamento Fava 1.58, che amplia la categoria dei destinatari dei benefici, sostiene l'opportunità che sia approvato, non contemplando esso oneri aggiuntivi. Avanza quindi la richiesta di accantonamento.

Matteo BRAGANTINI (LNP) fa notare che diverse famiglie sarebbero estromesse dagli incentivi recati dal decreto e si rende quindi necessaria una modifica tesa ad estendere l'applicabilità soggettiva del provvedimento.

Carlo MONAI (IdV) aggiunge la propria firma all'emendamento Fava 1.58.

Paolo FADDA (PD) aggiunge anche egli la firma all'emendamento Fava 1.58.

Amalia SCHIRRU (PD) sottoscrive l'emendamento Fava 1.58.

Alberto FLUVI (PD) ritiene ragionevole l'emendamento Fava 1.58, a cui aggiunge la propria firma, in quanto incentiva la sostituzione di un maggior numero dia autoveicoli rispetto a quanto prevede l'attuale formulazione del testo.

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Il sottosegretario Alberto GIORGETTI valuta negativamente la portata dell'emendamento Fava 1.58, in quanto le politiche di carattere commerciale, cui si riferisce la proposta emendativa, attengono a scelte di esclusiva pertinenza delle case automobilistiche. Ribadisce che il decreto-legge è finalizzato ad attivare misure incentivanti e non a proporre indirizzi o politiche commerciali alle aziende automobilistiche e ai concessionari.

Raffaele VOLPI (LNP) sottoscrive l'emendamento Fava 1.58.

Carlo MONAI (IdV), intervenendo sull'emendamento Fava 1.58, dichiara di non condividere il limite di applicazione della previsione che regola l'acquisto a rate dell'autoveicolo limitatamente ai cittadini italiani e comunitari.

Raffaello VIGNALI (PdL) fa notare che le modalità di attuazione del sistema di rateizzazione per l'acquisto di autoveicoli deve essere definito dai concessionari e non dalle case automobilistiche. Aggiunge che risulta non agevole promuovere politiche contro il disagio sociale adoperando gli strumenti incentivanti recati dall'emendamento in esame.

Andrea LULLI (PD) ricorda che gran parte delle famiglie più disagiate non potranno accedere agli incentivi previsti dal provvedimento. In relazione alle modalità di concessione degli incentivi, osserva che non è possibile fissare misure eccessivamente vincolanti per i concessionari di automobili.

Gianfranco CONTE, presidente, osserva che i temi evidenziati sono condivisi dal Governo e dai gruppi di maggioranza. Propone quindi al Governo di assumere un impegno affinché prospetti una diversa e più idonea formulazione della norma tesa ad estendere taluni benefici anche a coloro che non possono permettersi l'acquisto di un nuovo autoveicolo nonostante gli incentivi previsti dalla normativa.

Maurizio FUGATTI (LNP) si associa alle considerazioni espresse dal presidente e chiede che il Governo si pronunci.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI dichiara di aderire alla richiesta avanzata dal presidente e assume in tal senso l'impegno di approfondire i temi segnalati.

Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Fava 1.58 e 159, Torazzi 1.60.

Gianfranco CONTE, presidente, sospende brevemente la seduta.

La seduta sospesa alle 17.20, è ripresa alle 17.35.

Enzo RAISI (PdL) riformula il proprio emendamento 1.64 con la previsione che l'efficacia delle disposizioni di cui ai commi 11-bis, 11-ter e 11-quater dell'articolo 1 subordinata alla preventiva autorizzazione comunitaria.

Le Commissioni approvano l'emendamento Raisi 1.64 nella nuova formulazione.

Carlo MONAI (IdV) illustra il suo emendamento 1.61, teso ad incrementare il fondo per la mobilità sostenibile al fine di finanziare programmi per il miglioramento della qualità dell'aria nelle aree urbane e potenziare il trasporto pubblico.

Gianluca BENAMATI (PD) appone la propria firma all'emendamento Monai 1.61.

Le Commissioni respingono l'emendamento Monai 1.61.

Gianluca FORCOLIN (LNP) chiede che sia rivisto il parere contrario dei relatori e del Governo sull'emendamento Fogliato 1.62.

Carlo MONAI (IdV) aggiunge la propria firma all'emendamento Fogliato 1.62; ravvisa l'esigenza di estendere gli incentivi

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anche al parco veicoli agricoli. Ricorda che il ministro Elio Vito aveva espresso un orientamento favorevole al riguardo nel corso di un question time alla Camera.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI si dichiara favorevole all'accantonamento dell'emendamento Fogliato 1.62 e precisa che, in relazione al fondo per la mobilità sostenibile di cui all'emendamento Monai 1.61, le relative risorse risultano già impegnate e una modifica della relativa capienza sarebbe più opportuna in sede di esame della legge finanziaria. Raccomanda pertanto la presentazione di un apposito ordine del giorno sul punto che potrebbe essere agevolmente accolto dal Governo.

Maurizio FUGATTI (LNP) richiama l'intervento del ministro Vito nel corso del question time alla Camera in cui ha dichiarato di essere favorevole ad una previsione analoga nei contenuti al testo dell'emendamento Fogliato 1.62.

Marco Mario MILANESE (PdL), relatore per la VI Commissione, dichiara di concordare sull'accantonamento dell'emendamento Fogliato 1.62 a fine di definirne l'esatta quantificazione degli oneri.

Ludovico VICO (PD) fa notare che non risulta possibile apportare modifiche in via emendativa al fondo richiamato dall'emendamento Fogliato 1.62.

Gianfranco CONTE, presidente, dopo la sottoscrizione dei deputati Sergio Michele PIFFARI (IdV), Gabriele CIMADORO (IdV), Ivan ROTA (IdV) e Anita DI GIUSEPPE (IdV), procede all'accantonamento dell'emendamento Fogliato 1.62.Ricorda, quindi, che l'emendamento Bernardo 1.63 risulta ritirato, mentre l'emendamento Forcolin 1.65 risulta da accantonare per essere discusso in relazione all'emendamento 7.100 dei relatori, cui risulta connesso. Segnala che l'articolo aggiuntivo Lulli 1.03 è stato accantonato e l'articolo aggiuntivo Raisi 1.09 è stato ritirato dal presentatore.
Si passa all'esame dell'articolo 2.

Oriano GIOVANELLI (PD), intervenendo sul complesso degli emendamenti presentati all'articolo 2, fa notare che il settore del mobile riveste una forte valenza anche in termini di alta intensità occupazionale. Sottolinea che i distretti produttivi vanno valorizzati ed incentivati.
Sostiene che gli emendamenti presentati dai gruppi di opposizione intendono estendere i benefici previsti per il settore dell'arredamento. In particolare le misure proposte intendono ampliare la vigenza degli incentivi e rendere applicabile la norma di favore non solo alle ristrutturazioni ma anche all'acquisto della prima casa al fine di favorire le giovani coppie. Ulteriore elemento da valutare è l'estensione della quota economica interessata ai benefici previsti.

Carlo MONAI (IdV), intervenendo sul complesso degli emendamenti, ricorda che i distretti produttivi interessati al settore attraversano una fase di profonda crisi e gli incentivi previsti dal Governo appaiono del tutto insufficienti. Gli emendamenti proposti sono finalizzati ad ampliare il meccanismo incentivante, che peraltro presenta profili di dubbia costituzionalità in relazione al previsto riconoscimento dei benefici nel caso della ristrutturazione anche di più immobili da parte dello stesso proprietario e non invece nel caso di chi acquista la prima casa.

Ludovico VICO (PD) si chiede se il Governo attribuisca all'articolo 2 un ruolo di particolare rilievo e di qualità nell'ambito del provvedimento.

Gianfranco CONTE, presidente, ricorda che l'emendamento Bernardo 2.1 è stato ritirato dal presentatore.

Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Vannucci 2.2, Monai 2.3, Bragantini 2.4, Monai 2.5, Vannucci 2.6, Togni 2.7, Vannucci 2.8, Monai 2.11, Vannucci 2.13 e 2.14.

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Gianfranco CONTE, presidente, ricorda che gli emendamenti Bernardo 2.9, 2.12 e 2.10 sono stati ritirati dai presentatori.

Ludovico VICO (PD) chiede che il Governo si pronunci sui restanti emendamenti presentati all'articolo 2.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI fa notare che la scelta del governo di intervenire con lo strumento della detrazione del 36 per cento ha già determinato una positiva stimolazione del settore edile, che versa in una condizione di difficoltà a causa della crisi economica. Ritiene utile per le famiglie e per l'intero sistema Paese estendere il ricorso a tale tipologia di interventi, ma si pone la necessità di coperture economiche significative alle norme del testo. Il Governo ritiene di dover assumere un atteggiamento prudente sull'ipotesi di un possibile allargamento della platea dei destinatari delle norme. In relazione ad una estensione del periodo temporale di applicazione degli incentivi, sostiene che il Governo non ha una preclusione generale sul tema, ma necessita di una attenta valutazione dei costi e delle relative coperture.

Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Vannucci 2.14 e Borghesi 2.15.

Gianfranco CONTE, presidente, avverte che i relatori e il Governo, riconsiderando il precedente avviso, esprimono parere favorevole sull' emendamento Fugatti 2.16.

I deputati Gianluca BENAMATI (PD) e Carlo MONAI (IdV) sottoscrivono l'emendamento Fugatti 2.16.

Gianluca BENAMATI (PD) dichiara di voler sottoscrivere anche l'emendamento Rubinato 2.17.

Marco Mario MILANESE (PdL), relatore per la VI Commissione, propone di accantonare gli emendamenti Rubinato 2.17 e Faenzi 2.41.

Le Commissioni approvano quindi l'emendamento Fugatti 2.16; risulta pertanto assorbito l'emendamento Monai 2.18.

Stefano ALLASIA (LNP) richiama le finalità dell'emendamento Fugatti 2.19 volto ad incentivare il made in Italy.

Le Commissioni respingono l'emendamento Fugatti 2.19.

Matteo BRAGANTINI (LNP) illustra le finalità del suo emendamento 2.20 volto a sostenere le giovani coppie che hanno contratto matrimonio nei due anni antecedenti alla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto-legge in esame.

I deputati Anna Teresa FORMISANO (UdC) e Raffaele VOLPI (LNP) sottoscrivono l'emendamento Brigantini 2.20.

Marco Mario MILANESE (PdL), relatore per la VI Commissione, sottolinea la necessità di approfondire il contenuto dell'emendamento Bragantini 2.20 per procedere a un'eventuale riformulazione da parte dei relatori.

Ludovico VICO (PD) chiede che siano rispettate le regole procedurali che prevedono che i relatori possano accantonare e non procedere direttamente alla riformulazione degli emendamenti presentati.

Marco Mario MILANESE (PdL), relatore per la VI Commissione, propone l'accantonamento dell'emendamento Bragantini 2.20.

Chiara MORONI (PdL) ritiene che l'emendamento in esame, che restringe i benefici alle sole giovani coppie che abbiano contratto matrimonio, sia discriminatorio nei confronti delle coppie di fatto.

Gianfranco CONTE, presidente, ritiene che l'emendamento Bragantini 2.20 debba essere riformulato e ne dispone l'accantonamento.

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Andrea LULLI (PD) illustra le finalità del suo emendamento 2.21, chiedendo di riconsiderare il parere espresso. Sottolinea che il settore tessile è uno dei più colpiti dalla crisi economica e che il Governo dovrebbe dare un segnale concreto e positivo alle imprese in esso operanti.

Carlo MONAI (IdV) sottoscrive l'emendamento Lulli 2.21.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI ricorda che il Governo ha appena aperto un tavolo di confronto sulla crisi del settore tessile. Pur comprendendo la ratio dell'emendamento, rileva che il sostegno alla crisi è legato soprattutto agli strumenti ordinari messi a disposizione delle imprese che vanno dagli ammortizzatori sociali ai meccanismi di garanzia del credito. Ritiene che, se si intende dare una risposta complessiva alla crisi del settore tessile, si debba procedere a specifici approfondimenti sul tema; in caso contrario, si continuano ad aggiungere problematiche all'interno del provvedimento di urgenza in esame che rischiano di non ottenere nessuna risposta.

Andrea LULLI (PD) rileva che, se si intendono accantonare proposte emendative vertenti sul settore tessile, preferirebbe fosse accantonato il suo articolo aggiuntivo 2.04. Conviene sul fatto che non si possa affrontare la grave crisi che interessa il tessile nella varie regioni italiane solamente attraverso le proposte emendative presentate al decreto-legge in esame, ma ritiene sia necessario dare un segnale concreto e tempestivo agli operatori del settore. Ritiene infine che le proposte emendative sul tessile e sul made in Italy presentate all'articolo 3 siano quelle che rivestono maggiore importanza.

Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Lulli 2.21, Rubinato 2.22 e Fugatti 2.23.

Maurizio BERNARDO (PdL) ritira il suo emendamento 2.24.

Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Vannucci 2.25, 2.26, 2.27, 2.28, 2.29, 2.31 e 2.30.

Raffaello VIGNALI (PdL) chiede di riconsiderare il parere espresso sul suo subemendamento 0.2.200.1.

Gianfranco CONTE, presidente, avverte che l'emendamento 2.200 dei relatori e i subemendamenti ad esso riferiti sono accantonati.

Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Vannucci 2.33 e 2.34.

Gianluca FORCOLIN (LNP) illustra le finalità del suo emendamento 2.35, chiedendo di riconsiderare il parere espresso.

Le Commissioni respingono l'emendamento Forcolin 2.35.

Raffaele VOLPI (LNP) richiama le finalità dell'emendamento Fava 2.36 volto a prevedere un fondo a favore delle piccole e medie imprese del comparto tessile e dell'indotto.

Nicola MOLTENI (LNP), nel prendere atto del tavolo di confronto aperto dal Governo sul tessile, ritiene tuttavia che l'immediata approvazione di misure di sostegno al settore sia l'occasione migliore per dare un segnale positivo alle numerose imprese in difficoltà. Chiede pertanto l'accantonamento dell'emendamento Fava 2.36 e di tutte le altre proposte emendative in materia di crisi del comparto tessile.

Sergio Antonio D'ANTONI (PD) invita i colleghi della maggioranza ad un comportamento coerente e possibilmente ad una posizione unitaria, dal momento che finora sono stati per lo più respinti gli emendamenti dell'opposizione e accantonati quelli della maggioranza.

Andrea LULLI (PD), nel dichiarare di non volere entrare nei rapporti interni dei colleghi della maggioranza, sottolinea che

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il proprio gruppo è disponibile ad esprimere un voto favorevole su proposte emendative relative al settore del tessile e della moda. Ritiene che il decreto-legge in esame non possa non affrontare emergenze di piccole e medie imprese che rischiano la chiusura nei prossimi due mesi.

Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Fava 2.36 e Grimoldi 2.37.

Marco Mario MILANESE (PdL), relatore per la VI Commissione, ritira il suo emendamento 2.42 che risulta assorbito dall'articolo aggiuntivo 7.0212 dei relatori, che prevede misure urgenti a tutela dell'occupazione.

Andrea LULLI (PD) chiede di riconsiderare il giudizio di inammissibilità dell'articolo aggiuntivo Zunino 7.014, nonché dell'analogo subemendamento Zunino 0.7.0.212.14.

Gianfranco CONTE, presidente, assicura che valuterà la possibilità di riammettere l'articolo aggiuntivo Zunino 7.0.14 e il subemendamento Zunino 0.7.0.212.14. Prende atto che l'emendamento Gibiino 2.38 è stato ritirato. Avverte che l'emendamento Fava 2.39 è assorbito dall'emendamento 2.200 dei relatori.

Alberto TORAZZI (LNP) ritiene che l'emendamento Fava 2.39 non possa considerarsi assorbito dall'emendamento 2.200 dei relatori.

Gianfranco CONTE, presidente, accantona l'emendamento Fava 2.39.

Le Commissioni respingono l'emendamento Borghesi 2.45.

Gianfranco CONTE, presidente, accantona l'articolo aggiuntivo Lulli 2.04.

Le Commissioni respingono l'articolo aggiuntivo Miglioli 2.05.

Gianluca BENAMATI (PD) richiama le finalità dell'articolo aggiuntivo Franceschini 2.07 volto a prevedere un contributo di solidarietà straordinario del 2 per cento sulla parte del reddito imponibile ai fini dell'IRPEF, eccedente l'importo di 120 mila euro. Ritiene si tratti di una misura a forte contenuto etico e di fondamentale importanza per la tenuta complessiva del sistema sociale.

Andrea LULLI (PD) osserva che, nell'attuale momento di gravissima crisi, sono necessari interventi redistributivi del reddito. Sottolinea anch'egli il valore etico degli articoli aggiuntivi Franceschini 2.07 e 2.08, osservando che è a suo avviso sbagliato che maggioranza e opposizione si dividano su temi di questo rilievo. Considerato tuttavia l'orientamento della maggioranza a votare contro i due articoli aggiuntivi in questione, li ritira.

Erminio Angelo QUARTIANI (PD) richiama le finalità dell'articolo aggiuntivo Franceschini 2.08 volto a istituire presso il Ministero del lavoro un fondo per la povertà estrema la cui dotazione per l'anno 2009 è pari a 200 milioni di euro. Concorda con il deputato Lulli sull'opportunità di ritirare gli articolo aggiuntivi Franceschini 2.07 e 2.08 piuttosto che vederli respinti dalla Commissione. Assicura tuttavia che l'opposizione continuerà ad incalzare il Governo affinché prenda provvedimenti per affrontare il disagio estremo in cui versano le fasce più deboli della popolazione. Invita quindi il presidente a considerare l'opportunità di accantonare i due articoli aggiuntivi in esame.

Anna Teresa FORMISANO (UdC), nel condividere le osservazioni dei deputati Lulli e Quartiani, ritiene che il Governo si assume una grave responsabilità relativamente alle famiglie più povere in costante aumento nell'attuale congiuntura economica.

Carlo MONAI (IdV) osserva che il decreto-legge in esame non possa dimenticare

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le fasce più deboli della popolazione che non possono procedere all'acquisto di un'auto o alla ristrutturazione di una casa. Invita quindi il Governo a riconsiderare il parere espresso sugli articoli aggiuntivi Franceschini 2.07 e 2.08.

Sergio Antonio D'ANTONI (PD), come anticipato dal deputato Quartiani, assicura che l'opposizione continuerà ad incalzare il Governo sulle tematiche del disagio economico e della povertà estrema. Il rimedio della cosiddetta social card previsto dal Governo nel decreto-legge n. 112 del 2008 si è dimostrato del tutto fallimentare e inadeguato ad aiutare le fasce più deboli della popolazione. Ritiene pertanto che sia giunto il momento di dare un segnale concreto anche in questo senso.

Gianfranco CONTE, presidente, pur riconoscendo la serietà del dibattito in materia di povertà, prende atto che gli articoli aggiuntivi Franceschini 2.07 e 2.08 sono stati ritirati.

Maurizio BERNARDO (PdL) ritira i suoi articoli aggiuntivi 2.09 e 2.010.

Si passa all'esame dell'articolo 3.

Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Borghesi 3.1 e 3.3 e Messina 3.4.

Andrea LULLI (PD) illustra le finalità del suo emendamento 3.2, in materia di distretti produttivi. Ritiene che la proposta del Governo di giungere ad un consolidato fiscale possa funzionare solo se un'impresa più florida accetta di pagare maggiori tasse rispetto ad un'altra in difficoltà. Ritiene si tratti di una strada non percorribile nell'attuale congiuntura economica che richiede piuttosto interventi concreti a favore di imprese che hanno realizzato una serie di investimenti e indirettamente interventi a sostegno dei livelli occupazionali. Ritiene inoltre che il consolidato fiscale rappresenti una norma manifesto che non reca alcun beneficio concreto agli operatori del settore. Chiede pertanto al Governo una disponibilità reale ad azioni positive nei confronti delle imprese, pur in un momento di grave carenza di risorse.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI (PdL), fa notare che le proposte emendative delineano una tipologia di fiscalità di vantaggio distrettuale con significativo abbattimento dell'imponibile. Tale sistema rischia tuttavia di non apparire compatibile con la normativa europea in materia di aiuti di stato. Fa notare che il settore del lavoro autonomo non è stato oggetto di alcun intervento di favore da parte del Governo; l'unico intervento previsto che può coinvolgere talune categorie di professionisti è quello relativo al piano-casa. Conferma il parere contrario del Governo sulle proposte emendative in esame, con la riserva di un approfondimento successivo dei temi evidenziati. Conclude rilevando che nel decreto-legge in esame non si intendono delineare interventi fiscali bensì misure di supporto ai diversi settori contemplati dal provvedimento.

Ludovico VICO (PD) richiama i diversi provvedimenti adottati negli ultimi anni con l'obiettivo di favorire lo sviluppo industriale e fronteggiare le fasi critiche che attraversa ciclicamente l'economia; in particolare si sofferma sulle leggi cosiddette «Visco-sud» e «Tremonti-nord», che sono state oggetto di negoziato tra il Governo e l'Unione europea. Ricorda che la fiscalità di vantaggio nei distretti è stata sostenuta da diversi governi e sono state superate le obiezioni di incompatibilità con l'Unione europea attraverso strumenti quali i crediti d'imposta e specifici accordi con gli organismi dell'Unione europea. Nel rilevare l'insufficienza del testo in esame sul versante del sostegno del sistema produttivo, raccomanda l'approvazione dell'emendamento Lulli 3.2.

Alberto FLUVI (PD) ritiene necessario rivedere la disciplina recata dal testo in ordine agli strumenti del consolidato fiscale e del concordato fiscale che non forniscono risposte sufficienti alle esigenze di valorizzazione e sviluppo dei distretti industriali, apparendo pertanto quali semplici

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ed inefficaci misure spot. Fa notare che l'attuale crisi economica non riguarda singoli settori produttivi ma si delinea quali crisi di sistemi economici, di territori, relativa a tutti i sistemi produttivi. Evidenzia pertanto che il tema della fiscalità di distretto risulta strettamente connesso alla crisi dei territori. Al fine di rendere efficaci le misure contemplate dal provvedimento, sottolinea l'opportunità che sia inserita nel testo un'apposita clausola che disponga la conformità del testo alla normativa dell'Unione europea.

Le Commissioni respingono l'emendamento Lulli 3.2.

Carlo MONAI (IdV) raccomanda l'approvazione dell'emendamento Borghesi 3.40, teso ad alimentare un circuito di pagamenti certi da parte delle pubbliche amministrazioni verso i fornitori attraverso l'impiego dell'apposito fondo previsto dalla legge finanziaria per il 2005. La finalità di tale misura è rendere il Paese più competitivo rispetto agli altri Stati dell'Unione europea. Segnala che l'emendamento Messina 3.5 assume carattere meramente tecnico-formale; ne raccomanda quindi l'approvazione.

Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono l'emendamento Borghesi 3.40 e approvano l'emendamento dei relatori 3.8, risultando pertanto assorbiti gli emendamenti Messina 3.5 e 3.30.

Carlo MONAI (IdV) illustra l'emendamento Borghesi 3.6, teso ad escludere che le imprese con pendenze tributarie possano aderire ai distretti produttivi o beneficiare delle disposizioni di vantaggio previste.

Le Commissioni respingono l'emendamento Borghesi 3.6.

Gianfranco CONTE, presidente, ricorda che l'emendamento Bernardo 3.9 è stato ritirato dal presentatore. Segnala che è stato testé presentato il nuovo emendamento 3.0.31 dei relatori; annuncia che il termine per la presentazione dei subemendamenti è fissato alle ore 12 di domani, martedì 24 marzo 2009.

Maria Anna MADIA (PD) avanza una richiesta di chiarimenti in ordine alla tipologia di cassa integrazione prevista nel quadro delle misure di sostegno occupazionale recate dall'articolo aggiuntivo 7.0.212 dei relatori.

Gianfranco CONTE, presidente, nessun altro chiedendo di parlare, rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

La seduta termina alle 19.55.