CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 11 marzo 2009
149.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

Mercoledì 11 marzo 2009. - Presidenza del presidente Giuseppe PALUMBO. - Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro, la salute e le politiche sociali Ferruccio Fazio.

La seduta comincia alle 14.30.

Disposizioni per garantire l'accesso alle cure palliative e alle terapie del dolore.
Testo unificato C. 624 Binetti, C. 635 Polledri e Rivolta, C. 1141 Livia Turco, C. 1830 Di Virgilio, C. 1738 Bertolini, C. 1764-ter Cota e C. 1968-ter Saltamartini.

(Rinvio del seguito dell'esame).

Giuseppe PALUMBO, presidente, avverte che il relatore, onorevole Scapagnini, è impossibilitato a partecipare alla seduta odierna. Propone pertanto di rinviare il seguito dell'esame alla seduta già convocata per la giornata di domani.

La Commissione concorda.

La seduta termina alle 14.35.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 11 marzo 2009. - Presidenza del presidente Giuseppe PALUMBO. - Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro, la salute e le politiche sociali Ferruccio Fazio.

La seduta comincia alle 14.35.

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Delega al Governo in materia di federalismo fiscale.
C. 2105 Governo approvato dal Senato e abb.

(Parere alle Commissioni riunite V e VI).
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 10 marzo 2009.

Giuseppe PALUMBO, presidente, ricorda che nella seduta di ieri è stata svolta la relazione.

Donato Renato MOSELLA (PD) sottolinea, innanzitutto, l'impatto che il disegno di legge in esame è destinato a produrre sulla esigibilità delle prestazioni concernenti i diritti essenziali dei cittadini e lamenta, sotto questo profilo, la carenza della relazione svolta nella seduta di ieri. Ritiene, infatti, che la Commissione debba prestare la massima attenzione alle norme del provvedimento che concernono l'ambito sanitario e socio-assistenziale, vigilando affinché tali norme siano idonee a garantire standard elevati nelle relative prestazioni. Si tratta, a suo avviso, di garantire effettivamente l'unità sostanziale del Paese, evitando che l'attuazione del federalismo fiscale accentui il divario esistente tra le diverse regioni, con effetti che rischiano di risultare particolarmente deteriori per regioni come la Puglia e il Veneto. L'accentuazione di tale divario, infatti, sarebbe assolutamente intollerabile in ambito sanitario e socio-assistenziale, a fronte di una situazione che, già oggi, vede molti cittadini costretti a spostarsi da una regione all'altra in cerca di servizi adeguati. Auspica pertanto che, come avvenuto nel corso dell'esame presso il Senato, il provvedimento possa essere ulteriormente migliorato e reso più rispondente all'obiettivo di promuovere l'efficienza e la responsabilità e di costruire un federalismo solidale. In particolare, ritiene necessario prevedere che le aree svantaggiate del Paese possano beneficiare di risorse aggiuntive e di interventi speciali. Ritiene altresì che l'attuazione del federalismo fiscale non possa prescindere da una ricognizione delle condizioni di partenza di ciascuna regione, al fine di rilevare per tempo i rischi di un ulteriore deterioramento di tali condizioni e di valutare attentamente l'opportunità di un azzeramento dei deficit sanitari regionali, poiché il provvedimento in esame potrebbe produrre effetti gravemente destabilizzanti sui bilanci sanitari che non fossero stati preventivamente risanati. Osserva infine, con riferimento al tema della riduzione di risorse e degli accorpamenti di strutture sanitarie, che le politiche di razionalizzazione, di per sé condivisibili, devono essere attuate solo dopo aver verificato l'opportunità di mantenere le strutture esistenti, seppur in forma ridotta, cioè come centri di primo soccorso.

Paola BINETTI (PD) ritiene che il disegno di legge in esame non renda sufficientemente chiari i meccanismi volti a compensare il divario, assai accentuato in molte regioni, tra il prelievo fiscale e i bisogni di servizi sanitari e socio-assistenziali. Tali bisogni, infatti, sono spesso maggiori proprio nelle regioni che presentano una base imponibile ridotta. In generale, ritiene che il provvedimento rifletta un'impostazione economicista e una scarsa consapevolezza dell'esigenza di garantire un tessuto sociale capace di offrire solidarietà e di contrastare il disagio sociale. Dopo aver sottolineato la forte sperequazione che caratterizza l'offerta, ad esempio, di assistenza psichiatrica o di assistenza ai pazienti oncologici nelle diverse aree del Paese, richiama l'attenzione dei colleghi sulla necessità di compiere una ricognizione attenta della situazione di partenza di ciascuna regione, prima di procedere all'attuazione del federalismo fiscale. In particolare, chiede al Governo di favorire l'affermazione di un approccio sistematico ed integrato alla problematica socio-sanitaria, mettendo in relazione salute, lavoro e istruzione. Ritiene, infatti, che tale

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approccio sia indispensabile al fine di affrontare le grandi questioni sociali del Paese: si riferisce, ad esempio, al legame che esiste tra il tema dell'occupazione femminile, quello dei servizi all'infanzia e quello della medicina materno-infantile. Il disegno di legge in esame, a suo avviso, rischia di compromettere la possibilità di un approccio siffatto, proprio in una fase storica in cui è sempre più evidente l'esigenza di forti politiche pubbliche nazionali.

Livia TURCO (PD) rileva preliminarmente che il disegno di legge in esame costituisce un provvedimento di grande rilievo, destinato ad avere forti ripercussioni sul Sistema sanitario nazionale e sulle prestazioni di carattere sociale. Ritiene, infatti, che i cittadini si aspettino dall'attuazione del federalismo fiscale un miglioramento dei servizi, una riduzione dei costi e una semplificazione dell'azione amministrativa. Ove riuscisse a rispondere efficacemente a queste aspettative, la piena attuazione del nuovo Titolo V della parte seconda della Costituzione e, in particolare, dell'articolo 119, sarebbe effettivamente una grande riforma utile al Paese. Tuttavia, ritiene si debba ammettere che, sino ad oggi, il federalismo italiano ha determinato piuttosto l'effetto contrario, producendo un neocentralismo regionale e moltiplicando i livelli decisionali, con il risultato di rendere più complessa l'azione delle pubbliche amministrazioni. Ritiene, inoltre, che l'effettiva garanzia di uguali livelli essenziali di assistenza sull'intero territorio nazionale richieda non solo la responsabilizzazione delle regioni, ma anche il loro affiancamento da parte dello Stato, secondo il modello che è stato efficacemente sperimentato nell'ambito degli interventi volti al ripiano dei disavanzi sanitari regionali. Per fare questo, tuttavia, serve un'amministrazione pubblica che sia in grado di svolgere con forza una funzione nazionale. Ritiene altresì che la revisione delle funzioni degli enti locali avrebbe dovuto precedere, anziché seguire, l'attuazione del federalismo fiscale e auspica che vi sia almeno piena contestualità tra l'attuazione delle deleghe contenute nel provvedimento in esame e le altre riforme necessarie a creare la cornice istituzionale dello stesso federalismo fiscale, quali, appunto, il cosiddetto «codice delle autonomie», ma anche la riforma in senso federale del Senato e la modifica della legge elettorale per l'elezione del Parlamento, ispirata oggi a un accentuato centralismo. Venendo alle questioni di competenza della Commissione, ricorda che il suo gruppo ha presentato diversi emendamenti presso le Commissioni V e VI e che dall'accoglimento di tali emendamenti, ispirati a una logica di costruttiva collaborazione, dipenderà l'atteggiamento finale sul provvedimento in esame. Sottolinea, in particolare, le proposte emendative volte a garantire effettivamente i livelli essenziali di assistenza in ambito sanitario, mediante l'adozione del modello europeo dei patti di convergenza e degli obiettivi di servizi. Evidenzia inoltre gli emendamenti volti a stabilire che i citati livelli essenziali di assistenza siano definiti con legge, auspicando che anche la Commissione, nel parere che è chiamata ad esprimere, recepisca questa indicazione tesa a rafforzare il ruolo del Parlamento. Analoghe considerazioni valgono per gli emendamenti volti a stabilire la definizione con legge dei livelli essenziali dell'assistenza sociale, che, come è noto, non sono stati mai definiti, nonostante l'espressa previsione contenuta nella legge n. 328 del 2000. Sottolinea, infine, i problemi connessi al passaggio dal criterio della spesa storica al criterio dei costi standard per il finanziamento delle funzioni di regioni ed enti locali: ricorda, infatti, come tali costi standard, sebbene alcuni progressi siano stati compiuti da varie regioni nell'ambito della spesa sanitaria, siano ancora ben lungi dall'essere compiutamente definiti. Ritiene pertanto che debbano essere definite procedure chiare e trasparenti per l'individuazione dei costi standard, senza le quali l'intero impianto del federalismo fiscale sarebbe destinato a rimanere lettera

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morta o, peggio, a produrre gravi disservizi.

Giuseppe PALUMBO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.25.

COMITATO RISTRETTO

Mercoledì 11 marzo 2009.

Disposizioni concernenti l'impiego di farmaci psicotropi per la cura dei bambini e degli adolescenti.
C. 126 Bocciardo, C. 1414 De Angelis, C. 1716 Laura Molteni e C. 2125 Cosenza.

Il Comitato ristretto si è riunito dalle 15.25 alle 15.40.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.40 alle 15.55.