CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 11 marzo 2009
149.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (V e VI)
COMUNICATO

TESTO AGGIORNATO AL 12 MARZO 2009

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SEDE REFERENTE

Mercoledì 11 marzo 2009. - Presidenza del presidente della V Commissione Giancarlo GIORGETTI. - Intervengono il Ministro delle riforme per il federalismo Umberto Bossi, il Ministro per la semplificazione normativa Roberto Calderoli, i sottosegretari di Stato alla Presidenza del Consiglio Aldo Brancher e per l'economia e le finanze Daniele Molgora.

La seduta comincia alle 14.40.

Delega al Governo in materia di federalismo fiscale.
C. 2105 Governo, approvato dal Senato, C. 452 Ria, C. 692 Consiglio regionale della Lombardia e C. 748 Paniz.

(Seguito dell'esame e rinvio).

Le Commissioni proseguono l'esame dei provvedimenti in oggetto, rinviato, da ultimo, nella seduta del 10 marzo scorso.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che sono stati presentati venti subemendamenti agli emendamenti presentati dai relatori nella seduta di ieri (vedi allegato 1). Rileva come debbano ritenersi inammissibili, in quanto non volti a modificare il testo dell'emendamento a cui si riferiscono, ma a introdurre nello stesso ulteriori contenuti, i seguenti subemendamenti: Sereni 0.8.49.2, Rubinato 0.20.32.1, 0.20.33.1, 0.20.33.2, 0.20.33.3, 0.20.33.4 e Rubinato 0.26.8.1.
Avverte, inoltre, che il deputato Germanà ha dichiarato di sottoscrivere gli emendamenti Marinello 1.5, 2.10, 2.11, 3.3, 5.2, 25.10 e 25.9.
Fa, infine, presente che i relatori hanno presentato sette nuovi emendamenti, riformulando inoltre il proprio emendamento 2.168, mentre il Governo ha presentato l'emendamento 2.175 (vedi allegato 1), con riferimento ai quali ritiene che il termine per la presentazione di subemendamenti può essere stabilito alle ore 18.

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Pier Paolo BARETTA (PD) esprime perplessità sui criteri di ammissibilità dei subemendamenti. Chiede inoltre chiarimenti sui tempi di esame del provvedimento.

Antonio BORGHESI (IdV) rileva che in alcuni casi, nel rendere il parere sulle proposte emendative, si invitava al ritiro di alcuni specifici emendamenti in quanto la stessa materia veniva affronta in emendamenti dei relatori, che tuttavia non risultano presentati nella seduta di ieri. Chiede quindi se tutte le questioni siano state affrontate negli ulteriori emendamenti presentati dai relatore e dal Governo.

Bruno TABACCI (UdC) si associa alle considerazioni del collega Borghesi in quanto gli emendamenti fin qui presentati dai relatori non affrontano le problematiche oggetto di quelli per cui si è chiesto l'invito al ritiro.
Giudica inoltre offensivo che nel suo emendamento 2.136 sia stato espresso parere favorevole solo per una minima parte e non la più importante, osservando come sarebbe stato meglio esprimere parere contrario.
Rileva che alla luce dei pareri espressi non si può che concludere che la volontà del Governo è quella di non effettuare un confronto reale sul provvedimento.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, chiarisce che il giudizio di inammissibilità testè pronunciato su taluni subemendamenti è motivato dal fatto che essi non risultano effettivamente riferiti al testo degli emendamenti dei relatori, ma intendono invece introdurre ulteriori modifiche, del tutto indipendenti, costituendo in tal modo nuove proposte emendative che, nell'attuale fase, possono essere presentate solo dai relatori e dal Governo.
Per quanto riguarda l'organizzazione dei lavori delle Commissioni, ritiene che l'esame del provvedimento possa proseguire fino alle ore 16, quando avranno inizio i lavori dell'Assemblea, riprendendo poi in serata, per proseguire quindi nelle giornate di domani e concludersi nella giornata di venerdì, salvo ulteriori modifiche che saranno valutate dalle Commissioni.

Antonio PEPE (PdL), relatore per la VI Commissione, esprime parere contrario su tutti i subemendamenti riferiti alle proposte emendative presentate dai relatori nella seduta di ieri.

Il Ministro Roberto CALDEROLI, nell'esprimere parere conforme ai relatori sui subemendamenti, illustra il contenuto dell'emendamento 2.175 presentato dal Governo, evidenziando che esso intende rafforzare il ruolo del Parlamento nell'esame degli schemi dei decreti legislativi attuativi delle deleghe legislative previste dal provvedimento. In questa ottica, si prevede che al termine del secondo esame da parte della Commissione bicamerale per l'attuazione del federalismo fiscale, questa possa trasmettere una relazione ai Presidenti delle due Camere ai fini delle conseguenti valutazioni anche da parte delle assemblee dei due rami del Parlamento.

Antonio BORGHESI (IdV) rileva che il termine per i subemendamenti proposto dal presidente non consenta un esame approfondito delle implicazioni delle proposte emendative presentate, anche in considerazione della prossima ripresa dei lavori dell'Assemblea.

Sergio Antonio D'ANTONI (PD), pur comprendendo l'esigenza di assicurare che l'esame del provvedimento si concluda entro i termini prefissati, sottolinea come sia assolutamente necessario garantire tempi adeguati alla particolare complessità delle proposte emendative presentate. In particolare, segnala come l'emendamento 1.24 dei relatori, prevedendo l'integrale soppressione dell'articolo 25 del disegno di legge, comporti un profondo mutamento del quadro dei rapporti economici e finanziari tra lo Stato e le regioni a statuto speciale.

Marco CAUSI (PD) sollecita un chiarimento in ordine alla portata dell'emendamento

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1.24 dei relatori, chiedendo in particolare di precisare se, a seguito della soppressione dell'articolo 25, le regioni a statuto speciale con reddito pro capite inferiore alla media nazionale possano ancora beneficiare di risorse perequative.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, alla luce delle richieste formulate dai colleghi dell'opposizione, propone di fissare il termine per i subemendamenti alle ore 20 di oggi e di procedere sin d'ora alle votazioni, accantonando le parti del testo interessate dagli emendamenti appena presentati.

Sergio Antonio D'ANTONI (PD) ribadisce la necessità di assicurare un ampio dibattito parlamentare sul disegno di legge, evidenziando altresì come appaia opportuno procedere ad un ordinato esame delle proposte emendative, a partire da quelle riferite all'articolo 1 del provvedimento.

Lino DUILIO (PD) sollecita un chiarimento sull'organizzazione dei lavori, sottolineando come, anche al fine di garantire il mantenimento del clima di serenità che ha finora caratterizzato l'esame del provvedimento, sia assolutamente necessario assicurare tempi adeguati all'esame nel merito delle diverse proposte emendative.

Giulio CALVISI (PD) ritiene sia necessario chiarire come si intenda procedere nell'esame, anche in considerazione degli altri impegni istituzionali dei componenti della Commissione. A tale riguardo, segnala, ad esempio, che oggi, in concomitanza con la seduta in corso, dovrà svolgere un'interrogazione a risposta immediata in Assemblea e, pertanto, non potrà essere presente a eventuali votazioni che si dovessero tenere in Commissione.

Il ministro Roberto CALDEROLI, con riferimento ai chiarimenti richiesti dal deputato Causi, osserva che l'emendamento 1.24, richiamando in modo espresso «i diritti e i doveri delle Regioni a statuto speciale e Province autonome derivanti dagli obiettivi di perequazione e solidarietà», non impedisce alle autonomie speciali di accedere alle risorse del fondo perequativo.

Pier Paolo BARETTA (PD), al di là dei chiarimenti forniti dal ministro Calderoli con riferimento alla portata dell'emendamento 1.24, ritiene che sia essenziale iniziare l'esame del provvedimento a partire dall'articolo 1 del disegno di legge, evitando di procedere a votazioni disordinate e frammentarie. Giudica, pertanto, opportuna pausa di riflessione, al fine di consentire un approfondimento dei contenuti delle proposte emendative presentate, per poi procedere alla votazione di tutte le proposte emendative nella seduta notturna di oggi.

Renato CAMBURSANO (IdV) rileva che nell'interesse del Paese sul provvedimento si deve realizzare ampia convergenza. Conseguentemente, chiede se sia possibile un breve differimento dell'avvio della discussione in Assemblea, attualmente stabilito per lunedì 16 marzo.
Richiamandosi poi alle considerazioni dei colleghi Tabacci e Borghesi, ritiene imprescindibile acquisire una valutazione esaustiva sugli emendamenti, che esaurisca le questioni non risolte con i pareri espressi nella seduta di ieri.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, con riferimento alle richieste di modificare la data di inizio della discussione in Assemblea sul provvedimento, rileva come tale data sia già stata modificata per ben due volte, e come pertanto ulteriori slittamenti risulterebbero problematici, anche alla luce del numero elevato di provvedimenti all'esame della Camera. Ritiene quindi che le Commissioni debbano organizzare i propri lavori al fine di garantire il rispetto dei tempi previsti, concludendo l'esame in sede referente entro la giornata di venerdì prossimo, senza peraltro ricorrere a forzature di alcun genere. In questa prospettiva invita i relatori ed il Governo ad indicare i punti del provvedimento sui quali siano ipotizzabili ulteriori proposte emendative.

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Antonio LEONE (PdL), relatore per la V Commissione, in riferimento alla proposta avanzata dal Presidente Giorgetti, sottolinea come non sussistano, per i relatori, ulteriori questioni aperte sulle quali essi ritengano di presentare nuove proposte emendative, salva la possibilità di presentare emendamenti volti ad apportare al testo aggiustamenti condivisi dalle Commissioni.
Rileva quindi come le proposte emendative dei relatori affrontino quasi tutte le questioni toccate dagli emendamenti parlamentari, chiedendo quindi ai gruppi di opposizione di indicare se sussistano, da parte loro, ulteriori questioni di principio relative al testo.

Antonio PEPE (PdL), relatore per la VI Commissione, nel ribadire le considerazioni già espresse dal relatore per la V Commissione, rileva come i relatori abbiano espresso parere favorevole su numerose proposte emendative presentate dai gruppi di opposizione, e come gli stessi emendamenti dei relatori recepiscono sostanzialmente il contenuto di molte altre proposte parlamentari.

Il Ministro Roberto CALDEROLI precisa che il Governo non intende presentare ulteriori emendamenti ma solo eventuali proposte di riformulazioni di emendamenti già presentati, ovvero proposte emendative di carattere non sostanziale, volte a recepire la volontà delle Commissioni.
Sottolinea inoltre come numerosi pareri favorevoli espressi su proposte emendative presentate dai gruppi di opposizione, nonché sugli emendamenti presentati dai relatori, testimoniano della volontà da parte della maggioranza e del Governo di procedere ad un confronto aperto sul contenuto del provvedimento.

Bruno TABACCI (UdC) auspica che non si intenda compiere forzature nel prosieguo dell'esame, evidenziando inoltre, sul piano del merito, come i pareri espressi dai relatori e dal Governo nonché le proposte emendative da questi presentate non contengano alcuna concreta modifica dell'assetto di fondo del provvedimento, ma si limitino a mere correzioni marginali, ovvero ad accogliere solo molto parzialmente taluni emendamenti di opposizione.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, informa che i relatori hanno appena presentato il loro emendamento 21.19. Alla luce dell'andamento del dibattito, propone, concordi le Commissioni, di fissare il termine per la presentazione di subemendamenti agli ulteriori emendamenti dei relatori, nonché all'emendamento 2.175 del Governo, alle ore 20 di oggi.
Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad una seduta da convocare alle 21,30 di oggi.

La seduta termina alle 15.20.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 11 marzo 2009. - Presidenza del presidente della V Commissione Giancarlo GIORGETTI indi del presidente della VI Commissione Gianfranco CONTE. - Intervengono il Ministro delle riforme per il federalismo Umberto Bossi, il Ministro per la semplificazione normativa Roberto Calderoli, i sottosegretari di Stato alla Presidenza del Consiglio Aldo Brancher e per l'economia e le finanze Daniele Molgora.

La seduta comincia alle 21.50.

Delega al Governo in materia di federalismo fiscale.
C. 2105 Governo, approvato dal Senato, C. 452 Ria, C. 692 Consiglio regionale della Lombardia e C. 748 Paniz.

(Seguito dell'esame e rinvio).

Le Commissioni proseguono l'esame dei provvedimenti in oggetto, rinviato, da ultimo, nell'odierna seduta pomeridiana.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che sono stati presentati subemendamenti

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agli ulteriori emendamenti presentati dal Governo e dai relatori nella seduta pomeridiana di oggi.
Rileva che deve ritenersi inammissibile il subemendamento Commercio 0.1.24.4, in quanto volto a sopprimere l'emendamento a cui si riferisce, obiettivo che può essere raggiunto unicamente attraverso il respingimento dell'emendamento.

Antonio PEPE (PdL), relatore per la VI Commissione, anche a nome del relatore per la V Commissione, ritira l'emendamento 1.24. Ritira inoltre l'emendamento 15.21 e modifica il parere precedentemente espresso sull'emendamento Sereni 15.19, sul quale pertanto esprime parere favorevole. Raccomanda l'approvazione degli emendamenti dei relatori, esprime parere favorevole sull'emendamento del Governo 2.175, sul subemendamento Sereni 0.2.175.2, qualora riformulato come sarà in seguito precisato, e sul subemendamento Borghesi 0.11.19.1, qualora riformulato nel senso di sopprimere le parole da «ai sensi» fino a «decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267». Invita al ritiro delle ulteriori proposte emendative, esprimendo in difetto parere contrario sulle stesse.

Antonio BORGHESI (IdV) accoglie la proposta di riformulazione del proprio subemendamento 0.11.19.1. Auspica peraltro che i relatori possano esprimere parere favorevole sul suo emendamento 0.21.19.8, che è volto a formulare in modo più chiaro e puntuale l'emendamento 21.19 dei relatori.

Antonio PEPE (PdL), relatore per la VI Commissione, conferma il parere contrario dei relatori sul subemendamento Borghesi 0.21.19.8.

Il Ministro Roberto CALDEROLI esprime parere conforme a quello dei relatori. Precisa che il ritiro dell'emendamento 1.24 dei relatori, ha lo scopo mantenere inalterato il testo del comma 2 dell'articolo 1, in attesa che la questione dell'applicabilità del provvedimento in esame alle regioni a statuto speciale e alle province autonome di Trento e Bolzano sia discussa in un apposito tavolo di trattative con i rappresentanti degli enti interessati. Con riferimento all'emendamento del Governo 2.175 e al relativo subemendamento 0.2.175.2, ritiene che l'istanza da quest'ultimo rappresentata possa essere recepita da una nuova formulazione dell'emendamento 2.175.

Marco CAUSI (PD) nel richiamarsi ai propri precedenti interventi ed all'articolato dibattito svoltosi presso le Commissioni, sintetizza le questioni di merito ritenute più rilevanti dal suo gruppo, auspicando che le stesse possano essere affrontate in modo costruttivo e risolte nel prosieguo dell'esame. Fa riferimento, in particolare, alla questione della definizione dei livelli essenziali delle prestazioni, con particolare riguardo al concetto di «obiettivo di servizio»; alla opportunità di finanziare i fondi perequativi con fiscalità generale; ai vincoli di destinazione delle di cui al comma 5 dell'articolo 119 della Costituzione; alla definizione di adeguati criteri di delega in tema di accesso degli enti locali ai mercati finanziari.

Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono l'emendamento Vietti 1.19, approvano l'emendamento Commercio 1.10 (vedi allegato 2), respingono gli emendamenti Cesare Marini 1.8 e Ciccanti 1.9; approvano l'emendamento 1.23 dei relatori e respingono l'emendamento Romano 1.14.

Simonetta RUBINATO (PD) raccomanda l'approvazione del suo emendamento 1.17, poiché ritiene opportuno che sia chiarito che il criterio al quali si informa il sistema di decentramento previsto dal provvedimento in esame è il cittadino-contribuente.

Il Ministro Roberto CALDEROLI, ritiene che il principio alla base dell'emendamento Rubinato 1.17 sia condivisibile, ma esprime perplessità sulla possibilità di inserire una simile disposizione nel tessuto normativo del provvedimento. Invita pertanto

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la presentatrice a ritirare l'emendamento in questione ed a presentare eventualmente un corrispondente ordine del giorno in Assemblea.

Le Commissioni respingono l'emendamento Rubinato 1.17.

Antonio BORGHESI (IdV) raccomanda l'approvazione del suo emendamento 1.12, volto a prevedere che i decreti legislativi di cui all'articolo 1, comma 1, siano adottati previa approvazione di una legge di revisione in materia di funzioni fondamentali degli enti locali e definizione della carta delle Autonomie locali.

Il Ministro Roberto CALDEROLI, conferma il parere contrario sull'emendamento Borghesi 1.12, poiché volto ad introdurre una norma che renderebbe incerto il termine per l'esercizio della delega legislativa.

Antonio BORGHESI (IdV) ritira il proprio emendamento 1.12.

Luciano PIZZETTI (PD) intervenendo sul proprio emendamento 1.22, chiede al Governo quale orientamento intenda assumere in merito all'emendamento Bressa 25.34, che presenta un contenuto in parte analogo alla sua proposta emendativa.

Gianclaudio BRESSA (PD) si associa alla richiesta avanzata dal deputato Pizzetti.

Il Ministro Roberto CALDEROLI, evidenzia che gli specifici profili cui si riferisce l'emendamento Bressa 25.34 saranno esaminati nel corso dell'esame dell'articolo 25.

Luciano PIZZETTI (PD) ritira l'emendamento 1.22 a sua firma.

Gianfranco CONTE, presidente, pone in votazione gli identici emendamenti Ria 1.6, Zorzato 1.7 e Rubinato 1.16.

Pier Paolo BARETTA (PD) chiede la verifica della votazione relativa agli identici emendamenti Ria 1.6, Zorzato 1.7 e Rubinato 1.16.

Gianfranco CONTE, presidente, annulla la precedente votazione disponendone la ripetizione.

Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Ria 1.6, Zorzato 1.7 e Rubinato 1.16.

Giulio CALVISI (PD) intervenendo sul suo emendamento 1.15, evidenzia i profili critici che connotano il contenuto del comma 2 dell'articolo 1 del provvedimento. Ravvisa l'esigenza di svolgere un maggiore approfondimento del testo affinché si pervenga ad una più idonea formulazione della norma. A tal proposito, avanza la richiesta di accantonamento di tutti gli emendamenti riferiti alla predetta disposizione. Ritiene che a suo parere sia comunque garantita l'autonomia delle Regioni a statuto speciale pur in presenza di previsioni volte alla standardizzazione del prelievo fiscale.

Il Ministro Roberto CALDEROLI fa notare che le distinte questioni afferenti alle Regioni a statuto speciali sono state finora ampiamente esaminate ed è stato altresì richiesto dal Governo un apposito incontro con i rappresentanti delle Regioni speciali al fine di fornire ulteriori contributi tesi a migliorare il testo del provvedimento. Invita quindi al ritiro dell'emendamento Calvisi 1.15, esprimendo altrimenti parere contrario sul medesimo.

Giulio CALVISI (PD) ritiene opportuno un ulteriore chiarimento sul punto anche in considerazione del fatto che il comma 2 dell'articolo 1 risulta strettamente connesso all'articolo 25 del provvedimento.

Gianfranco CONTE, presidente, propone al presentatore di respingere l'emendamento, ai fini di una sua eventuale riproposizione in Assemblea.

Giulio CALVISI (PD) accede alla proposta del presidente Conte.

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Le Commissioni respingono l'emendamento Calvisi 1.15.

Marco CAUSI (PD) ritiene che il confronto nelle Commissioni riunite e le proposte emendative presentate possano di fatto attribuire al Ministro una più incisiva forza politica in vista dell'incontro con i rappresentanti delle Regioni a statuto speciale. Ritiene necessario recepire con legge il principio stabilito dalla Corte Costituzionale secondo cui il vincolo del rispetto dei principi statali di coordinamento della finanza pubblica, connessi ad obiettivi nazionali derivanti da obblighi comunitari, che grava sulle Regioni ad autonomia ordinaria in base all'articolo 119 della Costituzione, si impone anche alle Regioni a statuto speciale e alle Province autonome.

Pier Paolo BARETTA (PD) propone di respingere tecnicamente l'emendamento Lanzillotta 1.18, ai fini della sua ripresentazione in Assemblea.

Le Commissioni respingono l'emendamento Lanzillotta 1.18.

Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL) chiede le motivazioni del parere contrario espresso sul proprio emendamento 1.5, che peraltro ritira.

Pier Paolo BARETTA (PD) fa proprio l'emendamento Marinello 1.5.

Le Commissioni respingono l'emendamento Marinello 1.5, fatto proprio dal deputato Baretta.

Karl ZELLER (Misto-Min.ling.) non comprende le ragioni del parere favorevole espresso sull'emendamento La Loggia 1.1.

Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano l'emendamento La Loggia 1.1 e respingono l'emendamento Romano 1.13.

Renato CAMBURSANO (IdV) illustra il suo emendamento 1.11, ritenendo opportuno richiamare l'articolo 16 nel testo del comma 2 dell'articolo 1 ove si stabiliscono le disposizioni della legge delega applicabili alle Regioni a statuto speciale.

Antonio BORGHESI (IdV) si associa al deputato Cambursano.

Le Commissioni respingono l'emendamento Cambursano 1.11.

Gianfranco CONTE, presidente, avverte che i presentatori hanno ritirato gli emendamenti Giudice 1.20 e La Loggia 1.2.

Massimo VANNUCCI (PD) ritira il proprio emendamento 1.3. Illustrando il contenuto del suo emendamento 1.21, sostiene la necessità che sia definita una cornice di riferimento della riforma del federalismo fiscale. Fa notare che il passaggio dalla spesa storica ai costi standard ed una maggiore efficienza dei servizi debbano porsi nel quadro di un'indicazione generale richiamata all'articolo 1 secondo cui dall'attuazione della riforma non possano derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.

Lino DUILIO (PD) si associa alle considerazioni del collega Vannucci.

Il ministro Roberto CALDEROLI ritiene non agevole vincolare con una previsione normativa le Regioni e gli enti locali a specifici obiettivi di riduzione della pressione fiscale, nonostante sia auspicabile perseguire tale traguardo.

Antonio LEONE (PdL), relatore per la V Commissione, sottolinea che i menzionati profili non si possono normare sotto il profilo tecnico.

Pier Paolo BARETTA (PD) preannuncia a riguardo la presentazione di un apposito ordine del giorno.

Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono l'emendamento Vannucci 1.21 e Giudice 1.4 e l'articolo aggiuntivo Vietti 1.04.

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Marco CAUSI (PD) nell'illustrare l'articolo aggiuntivo Sereni 1.05, ricorda come, nel quadro della riforma federalista, risulti imprescindibile la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni. In proposito, ricorda l'esperienza della sanità in cui la definizione dei livelli essenziali di assistenza, a partire dal patto per la salute del 2006, ha condotto a risultati soddisfacenti. Ora si tratta di estendere tale esperienza ad altri settori come quelli dell'istruzione e dei servizi alla persona e su tale aspetto interviene l'articolo aggiuntivo 1.05, il quale, conferendo un'apposita delega al Governo, mira a stabilire una tempistica certa per l'individuazione dei livelli essenziali delle prestazioni.
Annuncia poi che su tale materia, in ogni caso, il suo gruppo presenterà in Assemblea un ordine del giorno per impegnare il Governo a presentare entro tre mesi un disegno di legge in materia di definizione dei livelli essenziali delle prestazioni.

Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, l'articolo aggiuntivo Sereni 1.05, nonché gli emendamenti Vietti 2.80 e Ciccanti 2.35.

Renato CAMBURSANO (IdV) illustra il proprio emendamento 2.44, che intende garantire una più rapida attuazione della delega, riducendone il termine da ventiquattro a dodici mesi.

Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Vietti 2.72 e Cambursano 2.44.

Amedeo CICCANTI (UdC) non accetta la riformulazione proposta dai relatori e dal Governo dell'emendamento Tabacci 2.136, che sottoscrive.

Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti Tabacci 2.136 e 2.115.

Roberto Mario Sergio COMMERCIO (Misto-MpA) illustra il suo emendamento 2.126, ritenendo preferibile fare riferimento al rispetto, piuttosto che alla definizione, dei principi fondamentali in materia di coordinamento della finanza pubblica.

Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL) condivide il contenuto dell'emendamento Commercio 2.126.

Il Ministro Roberto CALDEROLI ricorda che la delega ha proprio l'obiettivo di definire, in attuazione del dettato costituzionale, i principi di coordinamento della finanza pubblica.

Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti Commercio 2.126 e 2.125.

Marco CAUSI (PD) illustra il contenuto dell'emendamento Sereni 2.140, rilevando che «leale cooperazione» è espressione usata anche nella giurisprudenza della Corte costituzionale, con riferimento ai rapporti tra i diversi livelli di governo territoriale, e quindi più appropriata di quella di «lealtà istituzionale» utilizzata invece nel testo. Analogamente ritiene alquanto misterioso il significato del richiamo al principio di «continenza» con riferimento all'imposizione di tributi propri da parte degli enti territoriali, ritenendo preferibile il termine «moderazione».

Il Ministro Roberto CALDEROLI ricorda che il termine «continenza» è stato utilizzato in più occasioni dalla Corte costituzionale ed anche da esperti della materia come il prof. Gallo.

Amedeo CICCANTI (UdC) interviene con riferimento all'emendamento 2.97, ricordando l'opportunità di sostituire «lealtà istituzionale» con «leale cooperazione».

Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti Sereni 2.140 e Vietti 2.97.

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Cesare MARINI (PD) illustra il suo emendamento 2.30, ritenendo necessario richiamare nel testo i principi contenuti nell'articolo 1 che devono garantire anche lo sviluppo del Sud.

Il Ministro Roberto CALDEROLI ritiene incongruo l'uso del termine «principi» con riferimento all'articolo 1 che definisce invece l'ambito di intervento del provvedimento.

Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti Cesare Marini 2.30 e Commercio 2.124.

Simonetta RUBINATO (PD), nell'illustrare il suo subemendamento 0.2.167.2, rileva come l'emendamento 2.167 inserendo unicamente il riferimento ai meccanismi premiali nel principio di delega relativo alla partecipazione dei comuni alla lotta alla evasione fiscale, prevede, in maniera a suo giudizio non condivisibile, la soppressione della più puntuale disciplina in materia prevista dall'articolo 7.

Il Ministro Roberto CALDEROLI rileva che una disciplina puntale in materia di partecipazione degli enti locali alla lotta all'evasione fiscale è contenuta nell'articolo aggiuntivo 24.01 presentato dai relatori.

Dopo che i deputato Rubinato e Borghesi hanno ritirato i propri subemendamenti 0.2.167.2 e 0.2.167.1, le Commissioni approvano l'emendamento 2.167 dei relatori.

Antonio BORGHESI (IdV) illustra l'emendamento 2.59 di cui è firmatario che intende inserire tra le finalità della delega il contenimento della pressione fiscale ad un livello non superiore alla media degli ultimi cinque anni.

Renato CAMBURSANO (IdV) ricorda che in numerose occasioni il Presidente del Consiglio e il ministro dell'economia hanno garantito che l'attuazione del federalismo fiscale consentirà una riduzione della pressione fiscale. Conseguentemente non comprende le ragioni del parere contrario espresso sull'emendamento 2.59.
Le Commissioni respingono l'emendamento Messina 2.59.

Amedeo CICCANTI (UdC) nel sottoscrivere gli emendamenti Tabacci 2.130 e 2.131, ne raccomanda l'approvazione sottolineando come il proprio gruppo consideri qualificante la proposta di attribuire agli enti territoriali precisi poteri in materia di accertamento tributario e di contrasto all'evasione fiscale.

Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti Tabacci 2.130 e 2.131, Vietti 2.81, Giovanelli 2.104 e Ciccanti 2.41.

Amedeo CICCANTI (UdC) illustra il proprio emendamento 2.41, volto a precisare che l'attribuzione delle risorse agli enti territoriali deve essere parametrata alle rispettive funzioni fondamentali, chiedendo al rappresentante del Governo di precisare le ragioni della contrarietà espressa sulla proposta.

Il Ministro Roberto CALDEROLI rileva come la dizione proposta dall'emendamento non sia congruente con il dettato dell'articolo 119 della Costituzione.

Marco CAUSI (PD) illustra l'emendamento Sereni 2.149, sottolineando come la proposta affronti uno dei punti cruciali del provvedimento in esame, in quanto intende precisare la portata del principio di territorialità. A tale riguardo, ricorda che l'articolo 119, secondo comma, della Costituzione non faccia riferimento ad un generico principio di territorialità, ma prevede che gli enti territoriali dispongano di compartecipazione al gettito di tributi erariali riferiti al loro territorio. In questa ottica, valuta con favore la precisazione introdotta nel corso dell'esame presso l'altro ramo del Parlamento che ha affiancato al principio di territorialità il rispetto e i principi di solidarietà, sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza di cui all'articolo

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118 della Costituzione. Ritiene tuttavia necessario precisare che il principio di territorialità cui si richiama la lettera e) del comma 2 dell'articolo 2 è quello individuato dall'articolo 119 della Costituzione.

Il Ministro Roberto CALDEROLI segnala di avere espresso un parere contrario sull'emendamento non per ragioni di merito, ma perché ritiene ultronea la specificazione proposta.

Renato CAMBURSANO (IdV) aggiungendo la propria firma all'emendamento Sereni 2.149, dichiara di condividere le osservazioni del collega Causi e auspica l'approvazione della proposta.

Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti Sereni 2.149, Ciccanti 2.43, Lanzillotta 2.106 e Commercio 2.118.

Gianfranco CONTE, presidente, avverte che l'emendamento Marinello 2.10 è stato ritirato.

Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Giudice 2.7 e Mario Pepe (PD) 2.24.

Marco CAUSI (PD) illustra l'emendamento Sereni 2.150, sottolineando come sia opportuno prevedere che il normale esercizio delle funzioni pubbliche attribuite agli enti territoriali non sia garantito dal complesso delle entrate di tali enti, ma solo dalle entrate misurate ad un livello standard. Ritiene infatti che, altrimenti, gli enti territoriali si troverebbero impossibilitati a finanziare spese eccedenti il normale esercizio delle loro funzioni.

Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono l'emendamento Sereni 2.150, approvano l'emendamento Sereni 2.151, Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Vietti 2.82 e Commercio 2.123, e gli identici emendamenti Commercio 2.128 e 2.117.

Roberto Mario Sergio COMMERCIO (Misto-MpA) chiede le ragioni del parere contrario espresso sull'emendamento Milo 2.42.

Il Ministro Roberto CALDEROLI chiarisce che la contrarietà è dovuta alla previsione nell'ambito dell'emendamento di forme di anticipazione di cassa a valere sul fondo perequativo.

Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti Milo 2.42 e Commercio 2.122.

Marco CAUSI (PD) illustra l'emendamento Sereni 2.164, evidenziando che, nonostante i miglioramenti apportati al testo nel corso dell'esame presso l'altro ramo del Parlamento, non sono ancora definiti in modo soddisfacente i criteri di determinazione dei costi e dei fabbisogni standard, non essendosi ancora precisati i contenuti degli obiettivi di servizio. Osserva, inoltre, che non è stata ancora individuata con precisione una sede di monitoraggio della determinazione dei costi e fabbisogni standard e degli obiettivi di servizio.

Antonio LEONE (PdL), relatore per la V Commissione, propone ai presentatori di riformulare l'emendamento Sereni 2.164.

Marco CAUSI (PD) accoglie la proposta di riformulazione dell'emendamento 2.164.

Le Commissioni approvano l'emendamento Sereni 2.164 (nuova formulazione).

Marco CAUSI (PD) ritira l'emendamento Sereni 2.163.

Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Commercio 2.121 e Vietti 2.83.

Karl ZELLER (Misto-Min.ling.) chiede al rappresentante del Governo di chiarire le ragioni del parere favorevole espresso sugli identici emendamenti Marinello 2.11 e Giudice 2.6, osservando come sia opportuno

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tenere conto, nella valutazione dell'efficienza della spesa, delle dimensioni dell'ente territoriale, dal momento che una piccola regione non può certo raggiungere gli stessi livelli di efficienza di una regione più grande.

Il Ministro Roberto CALDEROLI osserva che la soppressione del riferimento al rapporto tra numero dei dipendenti e numero dei residenti si giustifica in quanto nell'attuale stesura questo era l'unico parametro espressamente indicato per la determinazione dei costi e dei fabbisogni standard, mentre ovviamente esso concorre con numerosi altri parametri non richiamati dalla disposizione in esame.

Gianfranco CONTE, presidente, fa presente che l'approvazione dell'emendamento Sereni 2.164 (nuova formulazione) ha già determinato la soppressione dell'inciso in questione e, pertanto, gli identici emendamenti Marinello 2.11 e Giudice 2.6 risultano assorbiti.

Cesare MARINI (PD) ritira il proprio emendamento 2.32.

Le Commissioni respingono l'emendamento Milo 2.50.

Gianfranco CONTE, presidente, propone di proseguire la seduta odierna fino all'esaurimento delle proposte emendative riferite all'articolo 2.

Simonetta RUBINATO (PD) illustra il proprio emendamento 2.103, evidenziando come sia opportuno estendere anche alle regioni a statuto ordinario il principio dell'intesa per la definizione degli obiettivi di riequilibrio della finanza pubblica, superando i meccanismi spesso vessatori del patto di stabilità interno riferito alle regioni, sul quale anche il Governo sembra intenzionato ad intervenire.

Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti Rubinato 2.103, Tabacci 2.114, Sereni 2.148 e Ciccanti 2.46.

Antonio BORGHESI (IdV) illustra il proprio emendamento 2.45, sottolineando l'opportunità di adottare a tutti i livelli di Governo modelli contabili in linea con quelli previsti dal Sec 95.

Le Commissioni respingono l'emendamento Borghesi 2.45.

Gianfranco CONTE, presidente, avverte che l'emendamento La Loggia 2.27 è stato ritirato.

Le Commissioni respingono l'emendamento Commercio 2.127.

Marco CAUSI (PD) ritira l'emendamento Sereni 2.162.

Antonio BORGHESI (IdV) illustra il subemendamento Cambursano 0.2.168.1, evidenziando come esso sia sostanzialmente analogo all'emendamento 2.45.

Renato CAMBURSANO (IdV) evidenzia che, al fine di superare le perplessità manifestate dal Ministro Calderoli, potrebbe farsi riferimento esplicitamente al sistema europeo dei conti nazionali regionali.

Le Commissioni respingono il subemendamento Cambursano 0.2.168.1.

Le Commissioni approvano l'emendamento 2.168 dei relatori (nuova formulazione).

Renato CAMBURSANO (IdV) illustra il proprio emendamento 2.48, sottolineando come risponda al buon senso l'introduzione di procedure di monitoraggio trasparenti per i bilanci degli enti territoriali.

Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti Cambursano 2.48 e Tabacci 2.113.

Antonio BORGHESI (IdV) illustra l'emendamento Cambursano 2.51, evidenziando come sia opportuno prevedere l'obbligo di pubblicazione sui siti internet dei bilanci degli enti territoriali, al fine di assicurare la massima trasparenza dei confronti della cittadinanza.

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Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti Cambursano 2.51 e Tabacci 2.112 e approvano l'emendamento Vietti 2.84.

Giulio CALVISI (PD) illustra il proprio emendamento 2.129, sottolineando come anche nel nuovo quadro del federalismo fiscale sia necessario garantire il principio della progressività del sistema tributario previsto dall'articolo 53, secondo comma, della Costituzione. In questa ottica, ritiene particolarmente significativa la proposta avanzata in questi giorni dal segretario del Partito Democratico Franceschini, volta a prevedere un contributo di solidarietà a carico dei redditi più alti, che - con l'unica eccezione del ministro Bossi - ha ricevuto una generale accoglienza negativa.
In particolare, ritiene necessario che i decreti legislativi assicurino una pressione fiscale sul territorio nazionale in linea con il prodotto interno lordo regionale. Come evidenziato dai dati elaborati dal professor Macciotta per l'associazione Astrid, infatti, il PIL pro capite del Centro-Nord nel 2006 superava di oltre il 17 per cento la media nazionale, mentre quello del Mezzogiorno era inferiore alla media nazionale del 31,86 per cento. Nello stesso anno, tuttavia, il rapporto tra entrate fiscali e contributivi e PIL nel Centro-Nord superava la media nazionale solo dell'1,99 per cento, mentre nel Mezzogiorno tale rapporto era inferiore alla media nazionale solo del 5,93 per cento. Evidenzia, peraltro, che anche i dati regionali presentano significativi e irragionevoli squilibri, citando ad esempio i casi della Sardegna e del Trentino - Alto Adige. Anche il prelievo fiscale e contributivo nel Veneto presenta, a suo avviso, non poche anomalie, essendo inferiore a quello della regione Calabria, rilevando peraltro come tali discrasie debbano attribuirsi ad un fenomeno macroscopico di evasione fiscale.

Il Ministro Roberto CALDEROLI ritiene il contenuto dell'emendamento 2.129 in contrasto con l'autonomia impositiva delle regioni costituzionalmente riconosciuta.

Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti Calvisi 2.129, Commercio 2.119 e 2.37, Galletti 2.78, Milo 2.116, Corsaro 2.18, Commercio 2.36, Vietti 2.85, Sereni 2.137, Borghesi 2.61, gli identici emendamenti Vietti 2.99 e Tabacci 2.111 e Tabacci 2.132.

Marco CAUSI (PD) accoglie la riformulazione proposta dai relatori e dal Governo dell'emendamento Strizzolo 2.29, che sottoscrive.

Le Commissioni approvano l'emendamento Strizzolo 2.29 (nuova formulazione), risultando pertanto assorbiti gli identici emendamenti Graziano 2.138, Sereni 2.142, Osvaldo Napoli 2.33, Vietti 2.98, Ria 2.12 e Armosino 2.3.

Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Ria 2.13, Graziano 2.139, Sereni 2.141, Vietti 2.100, Armosino 2.2 e Osvaldo Napoli 2.31, respingendo altresì gli emendamenti Tabacci 2.133, Commercio 2.40.

Cesare MARINI (PD) illustra il suo emendamento 2.28, ritenendo opportuno prevedere una riduzione delle accise anche per i soggetti residenti nei territori che ospitano impianti per la produzione di energie prodotto da fonti rinnovabili in quanto tali impianti hanno comunque un certo impatto ambientale.

Le Commissioni respingono l'emendamento Cesare Marini 2.28.

Gianfranco CONTE, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Zeller 2.1: si intende vi abbiano rinunziato.

Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono l'emendamento Vietti 2.86 e approvano l'emendamento 2.169 dei relatori.

Francesco BOCCIA (PD) illustra il suo emendamento 2.153 che ritiene contenga una migliore definizione delle modalità

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con cui attuare la compensazione in caso di interventi da parte dello Stato sulle basi imponibili e sulle aliquote dei tributi degli enti locali, facendo riferimento anziché ad una compensazione tramite modifica di aliquota o attribuzione di altri tributi ad una più generale compensazione tributaria in aumento o in diminuzione.

Il Ministro Roberto CALDEROLI rileva come sul punto sia l'attuale formulazione del testo, sia la modifica proposta dall'emendamento Boccia 2.153 perseguano la medesima finalità; ritiene tuttavia dal punto di vista tecnico preferibile il mantenimento dell'attuale formulazione del testo.

Francesco BOCCIA (PD) invita il ministro Calderoli a riflettere sulla differenza tra il concetto di «compensazione mediante modifica di aliquota» e il concetto più ampio di «compensazione tributaria».

Il Ministro Roberto CALDEROLI si riserva di approfondire ulteriormente la questione in occasione della discussione in Assemblea.

Le Commissioni respingono l'emendamento Boccia 2.153.

Gianfranco CONTE, presidente, avverte che l'emendamento Vietti 2.87 è stato ritirato dai presentatori.

Le Commissioni approvano l'emendamento dei relatori 2.170.

Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti Sereni 2.165 e Ria 2.15.

Antonio BORGHESI (IdV) illustra l'emendamento 2.53 di cui è primo firmatario che interviene su una questione a suo giudizio non più rinviabile, vale a dire la definizione di efficaci meccanismi sanzionatori per gli amministratori responsabili di situazioni di dissenso finanziario degli enti territoriali, prevedendo per i medesimi l'incandidabilità.

Il Ministro Roberto CALDEROLI ricorda che, con riferimento ai requisiti di candidabilità per le elezioni amministrative degli enti locali e delle elezioni politiche nazionali, il meccanismo sanzionatorio è previsto da una proposta emendativa predisposta dai relatori; rileva tuttavia che non si può intervenire anche, come invece fa l'emendamento Borghesi 2.53, sui requisiti di candidabilità per le elezioni regionali in quanto ciò viola l'autonoma potestà statutaria delle regioni in materia costituzionalmente garantita.

Antonio BORGHESI (IdV) prende atto delle dichiarazioni del Ministro, ritirando i propri emendamenti 2.53, 2.54 e 2.56.

Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono il subemendamento Rubinato 0.2.171.1 e approvano l'emendamento dei relatori 2.171.

Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti Vietti 2.88 e 2.89, Sereni 2.143, Tabacci 2.134, Misiani 2.105, Vietti 2.90 Romano 2.58.

Gianfranco CONTE, presidente, avverte che sono stati ritirati gli emendamenti Corsaro 2.19, Vietti 2.76 e Toccafondi 2.4.

Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano l'emendamento Sereni 2.152, respingono gli emendamenti Mario Pepe (PD) 2.23, gli identici emendamenti Sereni 2.145 e Vietti 2.91, l'emendamento Sereni 2.144, gli identici emendamenti Vietti 2.92 e Commercio 2.38, gli emendamenti Vietti 2.93, Commercio 2.34 e Mario Pepe (PD) 2.22.

Alberto FLUVI (PD) accoglie la richiesta di riformulazione formulata dai relatori e dal Governo sull'emendamento Mario Pepe (PD) 2.21, che sottoscrive.

Le Commissioni approvano l'emendamento Mario Pepe (PD) 2.21 (nuova formulazione).

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Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti Milo 2.52, Vietti 2.94, Ria 2.14 e Tabacci 2.135.

Renato CAMBURSANO (IdV) insiste per l'approvazione dell'emendamento Cambursano 2.62, del quale è cofirmatario, volto ad assicurare che ciascuno dei decreti legislativi di cui al comma 1 dell'articolo 2 rechi adeguata copertura finanziaria.

Le Commissioni respingono l'emendamento Cambursano 2.62.

Marco CAUSI (PD) illustra gli emendamenti Sereni 2.155 e 2.156 e ne raccomanda l'approvazione. Sottolinea, in particolare, come i predetti emendamenti abbiano lo scopo prevedere la creazione del quadro normativo che renderebbe concretamente attuabile il disegno perseguito con il provvedimento in esame.

Maino MARCHI (PD) raccomanda l'approvazione degli emendamenti Sereni 2.155 e 2.156, evidenziando come la mancata approvazione della Carta delle autonomie locali e la mancata definizione dei livelli essenziali delle prestazioni rendano estremamente incerta la valutazione dell'impatto finanziario del provvedimento in esame.

Il Ministro Roberto CALDEROLI conferma il parere contrario sugli emendamenti Sereni 2.155 e 2.156, rilevando come la legge non possa vincolare l'esercizio dell'iniziativa legislativa e come non si possano vincolare i decreti legislativi alla coerenza con una normativa futura.

Gianclaudio BRESSA (PD) sottolinea il contenuto politico degli emendamenti Sereni 2.155 e 2.156.

Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti Sereni 2.155 e 2.156, Vietti 2.68 e 2.96, Ria 2.16, Romano 2.60 e Mario Pepe (PD) 2.25.

Gianfranco CONTE, presidente, avverte che l'emendamento Vietti 2.77 è stato ritirato.

Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti Lanzillotta 2.108 e La Loggia 2.26.

Il Ministro Roberto CALDEROLI concorda con la proposta dei relatori di riformulare il loro emendamento 2.172 nel senso di prevedere che gli schemi di decreto legislativo di cui all'articolo 2, comma 3, siano trasmessi alle Camere, ciascuno corredato da relazione tecnica che evidenzi gli effetti delle disposizioni sul saldo netto da finanziare, sull'indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche e sul fabbisogno del settore pubblico.

Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano l'emendamento 2.172 dei relatori (nuova formulazione) e respingono gli emendamenti Tabacci 2.110 e Messina 2.57.

Gianfranco CONTE, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Zeller 2.5: si intende vi abbiano rinunziato.

Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti Tabacci 2.79 e Vietti 2.70.

Gianfranco CONTE, presidente, avverte che l'emendamento Bernardo 2.166 è stato ritirato.

Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti Ria 2.17, Vietti 2.69 e 2.74, Borghesi 2.55, Galletti 2.101, Ciccanti 2.47 e 2.49.

Il Ministro Roberto CALDEROLI riformula l'emendamento 2.175 del Governo nel senso di prevedere che il Governo, qualora non intenda conformarsi ai pareri parlamentari sugli schemi dei decreti legislativi, ritrasmetta i testi alle Camere con le sue osservazioni e con eventuali modificazioni e renda comunicazioni davanti a ciascuna Camera. Conseguentemente, invita al ritiro

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del subemendamento Sereni 0.2.175.2, poiché il relativo contenuto risulta sostanzialmente assorbito dalla nuova formulazione dell'emendamento 2.175.

Renato CAMBURSANO (IdV) alla luce della riformulazione dell'emendamento 2.175, ritira il proprio subemendamento 0.2.175.1.

Alberto FLUVI (PD) ritira il subemendamento 0.2.175.2.

Le Commissioni approvano l'emendamento Governo 2.175 (nuova formulazione).
Le Commissioni, respingono, quindi, con distinte votazioni, gli emendamenti Vietti 2.75, Lanzillotta 2.109, Sereni 2.158 e 2.157 e Tabacci 2.66.

Antonio BORGHESI (IdV) raccomanda l'approvazione dell'emendamento a sua firma 2.63, in relazione al quale evidenzia la necessità di rafforzare la collaborazione tra governo, regioni ed enti locali nella predisposizione dei decreti legislativi delegati.

Il Ministro Roberto CALDEROLI fa notare che la definizione dei livelli essenziali di assistenza e dei livelli essenziali delle prestazioni deve essere riservata alla legge statale.

Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti Borghesi 2.63 e Sereni 2.154.

Massimo VANNUCCI (PD) intervenendo sull'emendamento dei relatori 2.173, ne evidenzia i profili critici connessi alla rigida ed incongrua formulazione. Osserva come i livelli essenziali di assistenza e i livelli essenziali delle prestazioni debbano essere fissati dalla legge statale e ritiene opportuno chiarire eventualmente con un apposito ordine del giorno la formulazione del testo in esame.

Il Ministro Roberto CALDEROLI osserva come l'emendamento 2.173 dei relatori persegua due obiettivi: riservare alla legge statale la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni e stabilire che nel frattempo trovino applicazione i livelli già individuati dal legislatore.

Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, il subemendamento Borghesi 0.2.173.1 e approvano l'emendamento 2.173 dei relatori; respingono l'emendamento Vietti 2.95 e gli identici emendamenti Vietti 2.71 e Commercio 2.39.

Gianfranco CONTE, presidente, avverte che l'emendamento Corsaro 2.20 è stato ritirato.

Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti Tabacci 2.65, Sereni 2.159, Giudice 2.9, Vietti 2.73 ed il subemendamento Borghesi 0.2.174.1 e approvano l'emendamento 2.174 dei relatori; respingono gli emendamenti Giudice 2.8, Sereni 2.160, Vietti 2.67, Sereni 2.161 e Rubinato 2.102.

Gianfranco CONTE, presidente, avverte che l'articolo aggiuntivo Corsaro 2.01 è stato ritirato.

Le Commissioni respingono l'articolo aggiuntivo Miotto 2.02.

Gianfranco CONTE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla seduta già convocata alle ore 14.30 di domani.

La seduta termina alle 0.45.

ERRATA CORRIGE

Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 148 di martedì 10 marzo 2009 a pagina 29, venticinquesima riga, le parole: «1 o» sono sostituite dalle seguenti: «uno o» e a pagina 30, quarantaquattresima riga, dopo le parole: «che devono derivare» sono inserite le seguenti: «a "al territorio regionale"».