CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 11 marzo 2009
149.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giustizia (II)
COMUNICATO
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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Mercoledì 11 marzo 2009.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.50 alle 14.55.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 11 marzo 2009. - Presidenza del presidente Giulia BONGIORNO. - Intervengono il ministro per le pari opportunità Maria Rosaria Carfagna ed il sottosegretario di Stato per l'interno Alfredo Mantovano.

La seduta comincia alle 14.55.

D.L. 11/09: Misure urgenti in materia di sicurezza pubblica e di contrasto alla violenza sessuale, nonché in tema di atti persecutori.
C. 2232 Governo.

(Seguito esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 10 marzo 2009.

Federico PALOMBA (IdV) preliminarmente contesta il metodo utilizzato dal Governo di strumentalizzare un senso di insicurezza creato tra i cittadini attraverso campagne di stampa. Si tratta di un metodo ben noto alla destra, che viene utilizzato per focalizzare l'attenzione dell'opinione pubblica su determinati temi distraendola da altri che tale parte politica non è in grado di risolvere. Nel caso in esame sicuramente non sussistono i presupposti di necessità ed urgenza che dovrebbero legittimare l'utilizzazione della decretazione d'urgenza. Per quanto riguarda il merito delle disposizioni contenute nel decreto legge, la valutazione del suo gruppo non è negativa, in quanto si tratta comunque di norme che assicurano un maggiore grado di sicurezza rispetto a quello oggi esistente. In particolare, non ritiene che le modifiche all'articolo 275 del codice di procedura penale conferiscano, come invece è stato affermato nella scorsa seduta, un

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carattere di automatismo all'applicazione delle misure cautelari detentive. Osserva a tale proposito che la predetta modifica si limita ad estendere una disciplina già prevista per i reati di mafia ad altri reati particolarmente gravi, quali quelli richiamati dall'articolo 51 commi 3-bis e 3-quater nonché quelli inerenti alla violenza sessuale. La disciplina che viene estesa in realtà prevede un'inversione dell'onere della prova circa la sussistenza dei requisiti richiesti per l'adozione di misure cautelari, i quali quindi debbono sussistere in concreto per poter adottare tali misure. In relazione alla disposizione volta a limitare l'applicazione dei benefici penitenziari, esprime apprezzamento per la finalità, mentre manifesta alcune perplessità sulla scelta sistematica adottata dal Governo, che affianca i reati di violenza sessuale ai reati associativi. In merito alla disposizione sulla predisposizione del piano straordinario di controllo del territorio dichiara di non condividere la scelta di inserirla nel decreto legge in esame, il quale dovrebbe essere volto ad assicurare una adeguata tutela alle donne in relazione ai reati di violenza sessuale e a quelli che si concretizzano in atti persecutori. Tale disposizione potrebbe quindi essere espunta dal testo.

Manlio CONTENTO (PdL) pone all'attenzione del Governo e della Commissione alcune questioni relative alla disposizione di cui all'articolo 6 del decreto-legge in esame, cioè quella che prevede la predisposizione di un piano straordinario di controllo del territorio da realizzarsi attraverso nuove assunzioni, in deroga alla normativa vigente, nelle forze polizia.
In particolare, chiede di conoscere il numero delle assunzioni, con riferimento a ciascuna forza di polizia, e le modalità di reclutamento. A tale proposito, dopo aver ricordato come molti giovani abbiano prestato servizio nei corpi militari dello Stato in ferma triennale, grazie anche alla possibilità di poter accedere all'organico delle forze di polizia, prevista espressamente all'atto dell'arruolamento medesimo, rileva che il ministro competente ha proceduto all'arruolamento con il bando del 2008 escludendo, di fatto, i giovani idonei che avevano prestato, appunto, servizio in ferma triennale nell'esercito.
Chiede quindi al rappresentante del Governo di conoscere se vi è l'intenzione, da lui auspicata, di procedere all'arruolamento nelle forze di polizia, previsto dalla norma in discussione, attraverso lo scorrimento delle graduatorie di idoneità dei giovani che hanno prestato servizio militare in ferma triennale ed il cui bando prevedeva tale possibilità.

Il sottosegretario Alfredo MANTOVANO, rispondendo all'onorevole Contento e riservandosi di dare una risposta più precisa nelle prossime sedute, dichiara che il Governo ritiene che debbano essere assunte tra le forze di polizia 2.850 unità, le quali, in via orientativa, dovrebbero essere destinate per il 31,50 per cento alla polizia di Stato e all'Arma dei carabinieri, per il 10 per cento alla Guardia di finanza, per il 10 per cento ai vigili del fuoco e per il rimanente alle altre forze di polizia, tra le quali la polizia penitenziaria ed il Corpo forestale. Per quanto attiene allo scorrimento delle graduatorie di idoneità al quale ha fatto riferimento l'onorevole Contento, rileva che sono in corso degli approfondimenti tecnici ai quali faranno seguito delle valutazioni politiche.

Giulia BONGIORNO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Inapplicabilità e cessazione degli effetti di misure di prevenzione a seguito di sentenza irrevocabile di proscioglimento.
C. 1505 Belcastro.

(Rinvio del seguito dell'esame).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 25 febbraio 2009.

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Giulia BONGIORNO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Sui lavori della Commissione.

Giulia BONGIORNO, presidente, intervenendo sulle proposte di legge in materia di professione forense poste all'ordine del giorno, invita la Commissione a valutare l'opportunità di iniziare il loro esame tenuto conto, da una lato che martedì 24 marzo la Commissione, insieme alla Commissione Attività produttive, inizierà l'esame delle proposte di legge in materia di professioni intellettuali, tra le quali vi rientra anche la professione forense, e dall'altro che il 4 febbraio la Commissione giustizia del Senato ha avviato l'esame di una serie di progetti di legge sulla medesima materia, istituendo un Comitato ristretto i cui lavori ancora non sono terminati. Ricorda che il disegno di legge n. 1004 presentato dall'onorevole Pecorella è stato inserito all'ordine del giorno della Commissione del 31 luglio 2008, senza tuttavia che ne sia stato avviato l'esame e che le proposte di legge in materia di riforma della professione forense sono iscritte nel programma dei lavori della Commissione per il mese di marzo.
Rileva che formalmente sono percorribili due vie. Si potrebbero attivare le intese tra i Presidenti dei due rami del Parlamento al fine di chiedere al Senato di sospendere l'esame dei predetti progetti di legge, per consentire alla Commissione giustizia della Camera di iniziare l'esame delle proposte di legge all'ordine del giorno ovvero si potrebbe valutare l'opportunità di attendere che il Senato completi l'esame dei provvedimenti in questione. In tal caso questa Commissione affronterà il tema della riforma della professione forense quando il Senato trasmetterà il testo alla Camera.

Antonino LO PRESTI (PdL) ritiene che si debba seguire la prima strada, essendo opportuno che la Commissione Giustizia della Camera affronti contemporaneamente il tema delle professioni intellettuali e quello della specifica riforma della professione forense. Si tratta di riforme che possono essere esaminate separatamente in considerazione del fatto che si tratta di questioni distinte e separate. Rileva che la ragione per la quale finora la Commissione giustizia della Camera non ha affrontato direttamente l'esame delle proposte di legge in materia di professione forense, per quanto queste siano state inserite tanto nel programma che all'ordine del giorno della Commissione, sia da rinvenire nella circostanza che si era in attesa dell'elaborazione da parte del Consiglio nazionale forense (con l'apporto di tutte le associazioni rappresentative dell'avvocatura) di uno schema di proposta di legge della riforma della professione forense, che sicuramente sarebbe servito per poter meglio affrontare il tema della riforma stessa. Considerato che tale schema è stato adottato solamente il 27 febbraio scorso la Commissione giustizia solo da pochi giorni è nelle condizioni sostanziali di iniziare l'esame delle predette proposte di legge.

Cinzia CAPANO (PD) non condivide le osservazioni dell'onorevole Lo Presti, poiché non è possibile considerare distinti e separati l'esame della riforma delle professioni forensi e l'esame della riforma delle professioni in generale. I relativi provvedimenti, infatti, si intersecano e sovrappongono in vari punti quali, in particolare, le forme di accesso, la tenuta degli albi, le questioni dei cosiddetti «specialismi». Ricorda, inoltre, l'enorme difficoltà di giungere ad una riforma di carattere generale, poiché ciascuna professione ritiene di avere peculiarità tali da non consentire alcuna forma di assimilazione rispetto alle altre. Il quadro complessivo è quindi particolarmente articolato. Osserva inoltre che l'esame presso la Commissione Giustizia della riforma della professione forense potrebbe costituire una forma di salvaguardia nei confronti di elementi normativi

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contraddittori che possano eventualmente confluire nel provvedimento di carattere generale che sarà esaminato dalle Commissioni riunite II e X. Ritiene opportuno che siano svolte delle audizioni dalle quali, in particolare, emergano le linee guida dello schema di progetto di legge del 27 febbraio 2009 di riforma dell'ordinamento forense concordato in seno alla Commissione consultiva del Consiglio nazionale forense. Con riferimento alle ipotesi procedurali prospettate dal Presidente Bongiorno, ritiene preferibile quella relativa all'attivazione delle intese fra i Presidenti di Camera e Senato, in modo che questa Commissione possa quanto prima iniziare l'esame dei provvedimento in oggetto, indipendentemente dalla presentazione di un disegno di legge governativo.

Giulia BONGIORNO, presidente, nel replicare all'ultima osservazione dell'onorevole Capano, fa presente che la questione non verte sulla possibilità che la Commissione prosegua o meno l'esame dei provvedimenti in tema di professione forense, in attesa della presentazione di un disegno di legge governativo. L'attenzione, infatti, deve essere posta sulla necessità del pieno rispetto, anche sotto un profilo sostanziale, delle prerogative del Senato nel momento in cui si valuti l'opportunità di iniziare l'esame di provvedimenti in tema di professione forense che, per quanto inseriti nel calendario di questa Commissione fin dal mese di luglio 2008, tuttavia, dallo scorso mese di febbraio, sono anche all'esame della Commissione Giustizia del Senato.

Roberto CASSINELLI (PdL), intervenendo nelle vesti di relatore delle proposte di legge in materia di riforma della professione forense, condivide le osservazioni dell'onorevole Lo Presti e dell'onorevole Capano, laddove quest'ultima ha sottolineato come ciascuna professione presenti delle specificità piuttosto marcate che ne rendono difficile una regolazione in via generale. Ritiene quindi opportuno che sia dato impulso alle intese tra i Presidenti dei due rami del Parlamento affinché l'esame dei provvedimenti di riforma delle professioni possano proseguire presso la Camera. Ritiene inoltre opportuno che i procedimenti legislativi relativi alla riforma della professione forense, all'esame di questa Commissione, e alla riforma delle professioni in generale, pendenti presso le Commissioni riunite II e X, procedano contemporaneamente, sebbene in modo del tutto autonomo. Condivide inoltre l'opportunità di disporre di un ciclo di audizioni e di valorizzare lo schema di progetto di legge del 27 febbraio 2009 di riforma dell'ordinamento forense concordato in seno alla Commissione consultiva del Consiglio nazionale forense, come peraltro evidenziato dall'onorevole Capano. Conclude annunciando la presentazione di una proposta di legge che recepisce integralmente il predetto schema elaborato dal Consiglio nazionale forense.

Mario CAVALLARO (PD) ricorda come già nella XIV e XV legislatura si sia iniziata la discussione sui temi in esame, senza peraltro giungere ad alcun risultato utile, nonostante l'urgenza sociale abbia travolto il mondo delle professioni, determinando una forte crisi anche nel settore della professione forense. In tale contesto ritiene che sarebbe particolarmente appropriato disporre una indagine conoscitiva, che potrebbe essere svolta congiuntamente con l'altro ramo del Parlamento, al fine di approfondire non solo il punto di vista degli operatori del diritto, ma anche gli aspetti sociologici collegati al mondo delle professioni e alla loro evoluzione.

Salvatore TORRISI (PdL) nel sottolineare la particolare delicatezza del tema trattato, evidenzia come la professione forense sia regolata da una disciplina che risale al 1933. Vi è quindi in questo settore una forte esigenza di adeguamento che consenta, tra l'altro, di affrontare il problema della cosiddetta «ipertrofia professionale». Ritiene opportuno che la Commissione Giustizia inizi quanto prima

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l'esame dei provvedimenti in materia di professione forense, predisponendo un ciclo di audizioni.

Giulia BONGIORNO, presidente, conclude ritenendo che la questione debba essere sottoposta all'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, che si riunirà domani.

La seduta termina alle 15.40.

AVVERTENZA

I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

SEDE REFERENTE

Disposizioni in materia di professione forense.
C. 1004 Pecorella, C. 420 Contento, C. 1447 Cavallaro, C. 1494 Capano e C. 1837 Mantini.