CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 10 marzo 2009
148.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (VI e X)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

Martedì 10 marzo 2009. - Presidenza del presidente della VI Commissione Gianfranco CONTE. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Alberto Giorgetti.

La seduta comincia alle 9.40.

DL 5/09: Misure urgenti a sostegno dei settori industriali in crisi.
C. 2187 Governo.

(Seguito dell'esame e rinvio).

Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 25 febbraio scorso.

Andrea LULLI (PD) rileva come nella mattinata odierna i componenti del suo gruppo saranno impegnati in una importante riunione.

Gianfranco CONTE, presidente, comprende l'esigenza segnalata dal deputato Lulli, evidenziando tuttavia come l'organizzazione dei lavori sia stata decisa nella riunione congiunta degli Uffici di presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi, delle Commissioni riunite, e come non vi siano prima della scadenza del termine per la presentazione degli emendamenti, fissato alle ore 16 di giovedì 12 marzo, ulteriori spazi di esame, in considerazione della sovrapposizione con l'esame, da parte delle Commissioni riunite bilancio e finanze, del disegno di legge in materia di federalismo fiscale.

Andrea LULLI (PD), sottolineato preliminarmente che le Commissioni si trovano ad esaminare l'ennesimo provvedimento d'urgenza sulla crisi economica, osserva che, per quanto riguarda le rottamazioni, la sua parte politica non ha particolari rilievi da proporre; sarebbe stato tuttavia più opportuno adottare con maggiore tempestività questo provvedimento, poiché nell'ultimo mese si è registrato un ulteriore calo dei consumi. Le misure previste nel decreto-legge in esame prevedono benefici per le aziende, ma si dovrebbero prevedere un meccanismo di monitoraggio soprattutto per la tutela dei livelli occupazionali e preannuncia, al riguardo, una serie di proposte emendative. Rileva che le disposizioni in esame sono di carattere settoriale, non intervenendo sulla crisi manifatturiera del Paese e sulla grande maggioranza di imprese operanti nel settore del made in Italy. Ritiene necessario dare

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una risposta efficace a tutto l'apparato industriale ed evitare la chiusura di molte aziende. Aggiunge che l'evidente parzialità dei settori di intervento del provvedimento potrebbe essere corretta attraverso misure a favore del complesso delle imprese manifatturiere, preannunciando proposte emendative anche su questo aspetto.
Sottolinea che le questioni principali da affrontare nel corso dell'esame sono essenzialmente quattro. In primo luogo, è necessario dare una risposta immediata sul versante del credito alle piccole e medie imprese che non può essere rappresentata dai cosiddetti Tremonti-bond. Si deve consolidare l'indebitamento delle imprese nei confronti del sistema bancario italiano, nel senso di ristrutturarlo da debito a breve a debito a medio e lungo termine. I fondi stanziati da alcune regioni non sono sufficienti ad effettuare questa operazione: è necessario un intervento dello Stato che consenta il consolidamento del debito delle imprese, senza peraltro operare una selezione preventiva dei beneficiari, poiché sarà il mercato a decidere la di sopravvivenza delle singole aziende. In secondo luogo, è necessario intervenire sul versante dei crediti delle imprese nei confronti della pubblica amministrazione. Si devono mettere a punto interventi concreti di recupero per favorire non soltanto il settore manifatturiero, ma anche il sistema bancario. Se si avvia a fallimento, infatti, una parte dell'apparato industriale le banche non avranno possibilità di recuperare i loro crediti. In terzo luogo, esprime molte perplessità riguardo alla praticabilità del consolidato di distretto, non ritenendo che alcune aziende accetteranno una maggiore imposizione fiscale a favore di altre che versano in maggiore difficoltà, a meno che non vi sia una riduzione generale della pressione fiscale. Sarebbe preferibile, a suo avviso, favorire i distretti industriali attraverso misure di detassazione degli investimenti che sembrano le uniche in grado di contrastare la crisi produttiva. Preannuncia infine emendamenti volti a valorizzare il settore del made in Italy assolutamente trainante per l'economia del Paese. Auspica quindi la disponibilità dei relatori ad un confronto reale che porti eventualmente anche al recepimento di proposte emendative che saranno presentate dal suo gruppo in uno spirito di serio e approfondito dibattito parlamentare.

Alberto FLUVI (PD), richiamandosi alle considerazioni già espresse dal deputato Lulli, ricorda che, a partire dalle ore 10 di oggi, il suo gruppo sarà impegnato in una riunione, che impedirà ai componenti del gruppo stesso di partecipare ai lavori delle Commissioni riunite. Chiede quindi quando sarà possibile proseguire l'esame del provvedimento.

Gianfranco CONTE, presidente, ricorda ulteriormente che l'organizzazione dei lavori è stata decisa dagli Uffici di Presidenza delle Commissioni riunite, i quali hanno dovuto prendere atto della sovrapposizione con l'esame del disegno di legge in materia di federalismo fiscale. In tale contesto ritiene che nella settimana in corso non sussistano ulteriori spazi per l'esame del provvedimento, il quale dovrà invece proseguire nella settimana successiva.

Alberto FLUVI (PD) si dichiara pienamente consapevole della esiguità dei tempi a disposizione delle Commissioni, rilevando tuttavia come tale situazione sia ascrivibile alla responsabilità del Governo, il quale ha ritenuto di presentare alla Camera il disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 5 del 2009, pur sapendo che tale ramo del Parlamento era già impegnato nell'esame del disegno di legge in materia di federalismo fiscale. Ricorda, invece, come, in occasione dell'esame presso il Senato di tale ultimo provvedimento, l'Esecutivo avesse deciso di alleggerire il più possibile il carico di lavoro di quel ramo del Parlamento, assegnando alla Camera il disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 185 del 2008.
Sottolinea quindi come entrambi i provvedimenti risultino importanti, rilevando in particolare come il decreto-legge n. 5 del 2009, sebbene contenga misure a suo giudizio inefficaci, affronti comunque

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un tema cruciale, quale quello della crisi economica in atto. Ritiene quindi oltraggioso che il Parlamento sia costretto a discutere tale intervento legislativo solo nei ritagli di tempo.

Gianfranco CONTE, presidente, ritiene che un più chiaro orientamento in merito al prosieguo dei lavori potrà essere assunto all'indomani della presentazione degli emendamenti, alla luce del numero delle proposte emendative che saranno state presentate. Rileva comunque come, nel corso della prossima settimana, dovranno essere individuati tutti gli spazi di lavoro possibili, anche prevedendo sedute notturne delle Commissioni riunite.

Santo Domenico VERSACE (PdL) concorda sulla necessità di approfondire le misure relative al credito alle piccole e medie imprese, al recupero dei crediti vantati dalle imprese nei confronti della pubblica amministrazione e alla detassazione degli investimenti. Sottolinea che il provvedimento d'urgenza in esame dovrebbe avere l'obiettivo di sostenere i veri imprenditori; comprendendo comunque la necessità di procedere rapidamente, auspica che si avviino provvedimenti in materia nell'ambito dell'attività legislativa ordinaria della X Commissione.

Enzo RAISI (PdL), relatore per la X Commissione, intervenendo anche in qualità di capogruppo del Popolo della Libertà presso la X Commissione, sottolinea che l'urgenza della crisi, come ha anche sottolineato il collega Lulli, impone una certa rapidità alle decisioni. In relazione agli interventi svolti ritiene, tuttavia, che i gruppi parlamentari non dovrebbero convocare riunioni quando sono in corso lavori parlamentari sia in Assemblea che in Commissione. Manifestata ampia disponibilità ad effettuare nel corso della prossima settimana tutte le sedute che si renderanno necessarie per l'esame degli emendamenti, come proposto dal presidente Conte, ritiene che la seduta odierna, che è stata incardinata in considerazione della necessità, espressa dall'opposizione, di avere tempi adeguati per lo svolgimento dell'esame preliminare debba proseguire regolarmente fino alle 11.30, secondo quanto stabilito in sede di ufficio di presidenza integrato dai rappresentati dei gruppi delle Commissioni.

Gianfranco CONTE, presidente, in riferimento alle considerazioni espresse dal deputato Raisi, sottolinea di avere lui stesso segnalato il problema della sovrapposizione tra i lavori delle Commissioni e le riunioni convocate dai gruppi parlamentari.

Alberto FLUVI (PD) condivide le considerazioni espresse dal deputato Raisi, ribadendo tuttavia come la responsabilità per l'attuale situazione sia interamente ascrivibile al Governo, il quale, con le sue decisioni in merito alla presentazione alle Camere dei provvedimenti, ha determinato una condizione di ingorgo istituzionale.
Concorda altresì con l'opportunità di procedere senza indugi nell'esame del provvedimento, evidenziando peraltro come anche i lavori sul disegno di legge in materia di federalismo fiscale avrebbero potuto essere organizzati in modo più razionale.

Enzo RAISI (PdL), relatore per la X Commissione, ribadisce che l'orario della seduta odierna è stato concordato in sede di ufficio di presidenza e che è pertanto prioritario procedere alla discussione del provvedimento d'urgenza, assumendo minore importanza gli eventuali impegni di carattere non parlamentare.

Gianfranco CONTE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, dichiara concluso l'esame preliminare, ricordando come il termine per la presentazione degli emendamenti sia stato fissato per le 16 di giovedì 12 marzo.
Rinvia quindi ad altra seduta il seguito dell'esame.

La seduta termina alle 10.10.