CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 24 febbraio 2009
143.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (II e III)
COMUNICATO
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COMITATO DEI NOVE

Martedì 24 febbraio 2009.

Ratifica II Protocollo Convenzione protezione beni culturali in caso di conflitto armato.
C. 1929, approvato dal Senato.

Il Comitato si è riunito dalle 13.40 alle 13.45

SEDE REFERENTE

Martedì 24 febbraio 2009. - Presidenza del vicepresidente della II Commissione Carolina LUSSANA. - Intervengono il sottosegretario di Stato per la giustizia Giacomo Caliendo ed il sottosegretario di Stato per l'interno Alfredo Mantovano.

La seduta comincia alle 13.45.

Adesione al Trattato di Prüm relativo alla cooperazione transfrontaliera sul contrasto in particolare del terrorismo, della criminalità e della migrazione illegale nonché istituzione della banca dati nazionale del DNA e disposizioni in materia di accertamenti idonei ad incidere sulla libertà personale.
C. 2042, approvato dal Senato e C. 2069 Minniti.

(Seguito esame e rinvio)

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 10 febbraio 2009.

Carolina LUSSANA, presidente, ricorda che nella precedente seduta i relatori hanno illustrato il contenuto del provvedimento e che quest'ultimo è stato inserito nel programma dei lavori dell'Assemblea per il mese di marzo. Nella prossima seduta le Commissioni concluderanno l'esame preliminare per poi adottare il testo base e fissare il termine per la presentazione degli emendamenti.

Anna Paola CONCIA (PD) rileva che il Trattato in esame impegna tra l'altro le

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parti contraenti a creare schedari nazionali di analisi del DNA e a scambiare le informazioni contenute in tali schedari al fine di prevenire e perseguire i crimini legati al terrorismo, all'immigrazione clandestina e alle attività criminali transfrontaliere. L'adesione al Trattato di Prüm è un atto dovuto, anche alla luce dei risultato ottenuti in altri Paesi europei, come per esempio l'Inghilterra, dove la banca del DNA è operativa da anni e ciò ha consentito di ridurre il numero dei casi rimasti insoluti dal 60 al 6 per cento. Sottolinea come i lavori al Senato abbiano evidenziato una comunione di intenti tra maggioranza ed opposizione, tanto che il testo che arriva in questa Commissione è frutto anche dei numerosi emendamenti presentati dai senatori del Partito democratico ed accolti dalla maggioranza.
Le relazioni degli onorevoli Maran e Contento appaiono del tutto condivisibili, sia per quanto riguarda le annotazioni favorevoli all'approvazione del progetto di legge, sia per quanto concerne l'invito, con riferimento al comma 2 dell'articolo 12, a valutare l'opportunità di un coordinamento con la legge n. 397 del 2000. Il testo in esame, inoltre, risponde alle sollecitazioni della Corte costituzionale in relazione ai rapporti tra accertamenti tecnici e tutela della libertà personale, nonché recepisce le indicazioni del Garante della privacy affinché la disciplina delle banche dati del DNA a fini di giustizia sia rispettosa della normativa nazionale sulla protezione dei dati personali.

Pasquale CIRIELLO (PD) rileva la grande importanza del tema in esame sottolineando l'estrema delicatezza della ricerca di un equilibrio tra tutela dell'ordine pubblico, nell'accezione di tutela della sicurezza dei cittadini, e garanzia della protezione della riservatezza dei singoli. Evidenzia quindi come, quando ci si muove su un crinale così insidioso, esiste sempre il rischio di introdurre, anche se in buona fede, norme incostituzionali.
Osserva che alcuni aspetti del provvedimento sono particolarmente tecnici e richiederebbero quindi delle conoscenze scientifiche specifiche. Esprime un giudizio complessivamente positivo sul provvedimento, illustrando peraltro le disposizioni che a suo parere richiederebbero un ulteriore approfondimento nel prosieguo dell'esame, con particolare riferimento agli articoli 9, 13 e 16. Occorre, in particolare, risolvere taluni problemi di coordinamento tra le disposizioni del testo in esame ed assicurarsi che la disciplina nel suo complesso sia conforme alla raccomandazione dell'Unione europea del febbraio 1992, che ha fissato taluni principi in materia di utilizzazione delle analisi del DNA.

Carolina LUSSANA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.05.