CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 17 febbraio 2009
139.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
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AUDIZIONI INFORMALI

Martedì 17 febbraio 2009.

Audizione di rappresentanti di Telespazio S.p.A. nell'ambito dell'esame del disegno di legge C. 2031 Governo, recante «Ratifica Accordo di cooperazione relativo da un sistema globale di navigazione satellitare civile (GNSS) tra la Comunità europea e i Suoi stati membri e l'Ucraina.

L'audizione informale è stata svolta dalle 11.45 alle 12.15.

SEDE CONSULTIVA

Martedì 17 febbraio 2009. - Presidenza del vicepresidente Franco NARDUCCI. - Interviene il sottosegretario di Stato per gli affari esteri, Alfredo Mantica.

La seduta comincia alle 12.15.

DL 207/08: Proroga di termini previsti da disposizioni legislative e disposizioni finanziarie urgenti.
C. 2198 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alle Commissioni I e V).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

Enrico PIANETTA (PdL), relatore, osserva che il provvedimento in esame reca alcune specifiche disposizioni riguardanti le elezioni per il rinnovo dei Comitati degli italiani all'estero ed altre concernenti l'Amministrazione degli Affari esteri e le rappresentanze diplomatiche e consolari. In particolare, l'articolo 10, comma 1 proroga il termine per il rinnovo dei COMITES (Comitati degli italiani all'estero), le cui elezioni, in base all'articolo 8 della legge che ha profondamente riformato tali organi, la legge 23 ottobre 2003, n. 286, avrebbero dovuto svolgersi nel marzo 2009. Infatti, il comma 1 del citato articolo 8 prevede una durata quinquennale per i

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membri dei COMITES, e le ultime elezioni si sono svolte il 26 marzo 2004. Il comma 1 del decreto-legge in esame prevede invece che le elezioni dei COMITES debbano comunque tenersi entro la fine del 2010.
Ricorda che i COMITES sono organismi rappresentativi eletti direttamente dagli italiani residenti all'estero in ciascuna Circoscrizione consolare ove risiedono almeno tremila connazionali, ovvero nominati dall'Autorità diplomatico-consolare nelle circoscrizioni nelle quali vivono meno di tremila cittadini italiani. I COMITES sono stati istituiti fin dal 1985, con la legge n. 205, ma, come già accennato, la normativa sui COMITES è stata profondamente innovata dalla legge 23 ottobre 2003, n. 286 e dal decreto del Presidente della Repubblica 29 dicembre 2003, n. 395. A seguito delle elezioni del marzo 2004, operano oggi 126 COMITES in 38 Paesi: quanto alle aree geografiche in cui sono presenti i COMITES, 69 si trovano in Europa, 23 in America latina, 4 in America centrale, 16 in Nord America, 7 in Asia e 7 in Africa. Fra le numerose novità intercorse, segnala in primo luogo l'introduzione del voto per corrispondenza nella elezione dei Comitati; la legge rinvia alle procedure previste dalla legge 27 dicembre 2001, n. 459, che ha dettato più in generale le disposizioni necessarie per la partecipazione dei cittadini italiani residenti all'estero alle elezioni politiche nazionali e alle consultazioni referendarie.
Fa presente poi che il comma 1 opera altresì un riferimento al CGIE (Consiglio generale degli italiani all'estero), una parte dei cui componenti - che hanno un mandato di durata pari a quello dei componenti dei COMITES - è eletta localmente da assemblee nelle quali hanno un peso prevalente i componenti dei COMITES stessi: pertanto la proroga viene estesa come conseguenza all'elezione dello stesso CGIE. Il comma 2 prolunga il mandato degli attuali componenti dei COMITES, prevedendone la permanenza nella carica fino al momento dell'entrata in funzione dei nuovi Comitati, successivamente alle elezioni il cui termine viene qui prorogato
Rammenta inoltre che il 9 ottobre scorso, in sede di esame della manovra finanziaria per il 2009, la Commissione ha approvato un ordine del giorno, presentato dall'onorevole Zacchera, che invitava il Governo a valutare l'ipotesi di un rinvio delle elezioni dei COMITES di un anno al fine di consentire l'avvio in Parlamento della revisione del sistema normativo che regola la rappresentanza delle comunità italiane all'estero e del CGIE, anche nell'ottica del contenimento della spesa, destinando ogni risorsa così risparmiata per potenziare i capitoli di spesa relativi all'assistenza ed ai servizi delle nostre comunità all'estero. Lo stesso sottosegretario di Stato per gli affari esteri, Alfredo Mantica, nella seduta del 25 settembre 2008 del Comitato permanente per gli italiani all'estero, aveva sottolineato la necessità di rivedere le norme relative alla costituzione, elezione e rappresentatività dei COMITES nei confronti delle comunità italiane e della stessa rete consolare. Da tale riforma dipendono altresì le conseguenti nomine del CGIE. Alla luce di tali orientamenti, ritiene che il riferimento alla «fine del 2010», menzionato nel decreto-legge, debba essere considerato come termine massimo di proroga degli organi eletti nel 2004 e debba essere inteso come funzionale all'introduzione delle necessarie innovazioni normative del sistema COMITES-CGIE già evidenziate dalla Commissione nelle occasioni testé richiamate.
Illustra quindi i successivi commi, aggiunti all'articolo 10 dal Senato. Il comma 2-bis dell'articolo 10, introdotto, come i due successivi, nel corso dell'esame al Senato, estende ai funzionari diplomatici entrati in servizio dal 1o gennaio 2004 al 31 dicembre 2007 le disposizioni che consentono alla stessa categoria di funzionari - assunti negli anni che vanno dal 1999 al 2003 - la promozione al grado di consigliere di legazione senza aver frequentato il corso di aggiornamento previsto dall'articolo 102, primo comma, lettera b) del decreto del Presidente della Repubblica 5 gennaio 1967, n. 18. Il comma 2-ter provvede ad apportare una correzione al comma 1314 dell'articolo 1 della legge

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finanziaria per il 2007 in materia di razionalizzazione e dismissione del patrimonio immobiliare appartenente allo Stato e situato all'estero. In particolare, veniva stabilito che il Ministero degli esteri, avvalendosi dell'Agenzia del demanio, dovesse definire, entro il 30 luglio 2007, un piano di razionalizzazione del patrimonio immobiliare appartenente allo Stato e situato all'estero, al fine di verificare gli immobili idonei ad essere proposti per la dismissione. Un successivo decreto del Ministro degli esteri avrebbe individuato gli immobili da destinarsi alla dismissione. Infine, con il comma 1314 - che viene ora modificato - si era stabilito che il Ministero dell'economia e delle finanze possa destinare con proprio decreto una quota non inferiore al 30 per cento dei proventi derivanti dalle operazioni di dismissione al rifinanziamento di una legge (la n. 477 del 1998) per la ristrutturazione, il restauro e la manutenzione straordinaria degli immobili ubicati all'estero. Per un mero errore materiale il testo del comma 1314 definitivamente approvato ed oggi vigente - nell'indicare gli immobili a cui il decreto del Ministero dell'economia si riferisce, richiama il comma 1313 dello stesso articolo 1 della legge n. 296 che ha ad oggetto beni immobili in uso all'Amministrazione della giustizia. Il riferimento corretto è invece agli immobili «di cui al comma 1312», che sono quelli individuati dal Ministro degli esteri e rientranti nel «piano di razionalizzazione del patrimonio immobiliare dello Stato ubicato all'estero». Il comma 2-quater del già citato articolo 10 provvede a modificare la disciplina del Fondo speciale presso le rappresentanze diplomatiche e consolari italiane all'estero. Ancora la legge finanziaria per l'anno 2007 - questa volta ai commi 1318 e 1320-1321 - aveva infatti disposto l'istituzione e la regolamentazione di un Fondo speciale presso le rappresentanze diplomatiche e consolari italiane all'estero nel quale fare affluire le somme derivanti da atti di donazione e liberalità, nonché i corrispettivi di contratti di sponsorizzazione conclusi con soggetti pubblici e privati. In particolare, il comma 1318 contiene le disposizioni iniziali relative alla istituzione del Fondo speciale e alla sua finalità che è - secondo il testo oggi vigente - quella di contribuire alle spese derivanti dalla manutenzione degli immobili, dai contratti con agenzie di lavoro interinale, e dalle attività di istituto. Le tre forme di impiego delle risorse del fondo sono elencate alle lettere a)-c). Con la disposizione in esame viene aggiunta una quarta tipologia di spesa (lettera c) bis) volta a includere le spese di funzionamento delle rappresentanze diplomatiche o delle sedi consolari all'estero.

Il sottosegretario Alfredo MANTICA, nell'associarsi alle considerazioni svolte dal relatore, si riserva di rispondere agli eventuali quesiti che emergessero nel corso della discussione.

Guglielmo PICCHI (PdL), coglie l'occasione per ribadire l'opportunità di una riforma complessiva degli organi di rappresentanza degli italiani all'estero e per sollecitare l'avvio dell'esame delle proposte di legge in materia che sono all'ordine del giorno della Commissione. Chiede chiarimenti al Governo circa la sorte dei COMITES già sciolti.

Paolo CORSINI (PD), associandosi alla questione da ultimo posta dal deputato Picchi, chiede chiarimenti al Governo circa le ragioni dell'introduzione del comma 2-bis che desta il sospetto una logica promozionale, manifestando altresì forti perplessità sul comma 2-quater che giudica incompatibile con i principi di una buona amministrazione.

Franco NARDUCCI (PD), presidente, per coerenza con le posizioni sostenute in precedenti occasioni, interviene per rinnovare la contrarietà della sua parte politica al rinvio delle elezioni dei COMITES e del CGIE, ritenendo peraltro peggiorative le proposte di legge di riforma sin qui presentate. Osserva quindi amaramente che il solo effetto di tale scelta è stato un lieve miglioramento contabile delle risorse finanziarie disponibili per gli italiani all'estero

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nel corrente anno. Si unisce poi al collega Corsini nella critica del comma 2-quater, considerando che ne verrebbe stravolta la filosofia che fu alla base della norma originaria.

Il sottosegretario Alfredo MANTICA, nell'annunciare la presentazione di un disegno di legge sugli organi di rappresentanza degli italiani all'estero, invita a tenere conto della novità costituita dalla presenza parlamentare degli eletti all'estero e si appella al Parlamento perché non deluda le attese di riforma della materia. Con riferimento poi alla norma introdotta al comma 2-bis, precisa che ha una natura perequativa all'interno della carriera diplomatica, in cui il passaggio a consigliere di legazione è comunque automatico. Quanto al comma 2-quater, osserva che vi si configura un'ipotesi meramente aggiuntiva, sulla base di concrete necessità, valorizzando comunque la discrezionalità delle sedi diplomatiche.

Enrico PIANETTA (PdL), relatore, illustra una proposta di parere favorevole (vedi allegato).

La Commissione approva la proposta di parere formulata dal relatore.

La seduta termina alle 12.45.