CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 17 febbraio 2009
139.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (I e V)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

Martedì 17 febbraio 2009. - Presidenza del presidente della V Commissione Giancarlo GIORGETTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Alberto Giorgetti.

La seduta comincia alle 10.40.

DL 207/08: Proroga di termini previsti da disposizioni legislative e disposizioni finanziarie urgenti.
C. 2198 Governo, approvato dal Senato.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 16 febbraio 2009.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che alcuni degli emendamenti e articoli aggiuntivi presentati (vedi allegato 1) presentano profili di criticità relativamente alla loro ammissibilità. Al riguardo, ricorda che, ai sensi del comma 7 dell'articolo 96-bis del Regolamento, non possono ritenersi ammissibili le proposte emendative che non siano strettamente riconducibili alle materie oggetto dei decreti-legge all'esame della Camera. Tale criterio risulta più restrittivo di quello dettato, con riferimento agli ordinari progetti di legge, dall'articolo 89 del medesimo Regolamento, il quale attribuisce al Presidente la facoltà di dichiarare inammissibili gli emendamenti e gli articoli aggiuntivi che siano estranei all'oggetto del provvedimento. Ricorda, inoltre, che la lettera circolare del Presidente della Camera del 10 gennaio 1997 sull'istruttoria legislativa precisa che, ai fini del vaglio di ammissibilità delle proposte emendative, la materia deve essere valutata con riferimento ai singoli oggetti e alla specifica problematica affrontata dall'intervento normativo. Con riferimento al provvedimento in esame fa presente che esso si compone di disposizioni di diversa tipologia. Per quanto concerne le disposizioni finanziarie urgenti o concernenti specifici settori o interventi, il

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vaglio di ammissibilità è stato svolto secondo i criteri previsti dal comma 7 dell'articolo 96-bis del Regolamento. Per quanto concerne invece la parte relativa alle disposizioni recanti proroga di termini, fa presente che sono stati dichiarati ammissibili solo gli emendamenti recanti proroga di termini previsti da disposizioni di rango legislativo. Alla luce di tali criteri, sono pertanto da considerarsi inammissibili le seguenti proposte emendative: Commercio 1.01, che prevede la proroga dello stato di emergenza nei territori della provincia di Catania dichiarato con un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri; Minniti 5.3, che autorizza l'assunzione dei volontari in ferma breve collocati utilmente nelle graduatorie per l'immissione nei ruoli della Polizia di Stato; Leoluca Orlando 6.1 e 6.2, che recano disposizioni relative all'assunzione di lavori socialmente utili, ai sensi dell'articolo 1, comma 551, della legge finanziaria per il 2008; Antonino Russo 7-bis.2, che reca disposizioni applicative dell'articolo 1, comma 784, della legge finanziaria 2007, che esclude la possibilità di nomina a determinati incarichi in enti e società pubbliche per i soggetti che, avendo ricoperto analoghi incarichi, abbiano chiuso in perdita tre esercizi consecutivi; Lorenzin 11.1, che modifica il codice penale, introducendo specifiche fattispecie di espulsione immediata dello straniero; Tidei 12-bis.2, che istituisce e disciplina il Garante dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale; Cristaldi 12-bis.01, che introduce modifiche ad una disposizione di delega legislativa in materia di carriera dirigenziale penitenziaria, peraltro già esercitata; Nicco 16.01, che prevede l'attribuzione alla Regione Valle d'Aosta e alle province autonome di Trento e Bolzano l'importo dei contributi destinati al Servizio sanitario nazionale dovuti dai titolari di carta di circolazione residenti in tali enti territoriali; Favia 16.02, Ciccanti 41.9 e Cavallaro 41.29, che rifinanziano per il 2009 il Fondo regionale di protezione civile di cui all'articolo 138, comma 16, della legge finanziaria per il 2001; Nicco 17.1, che autorizza il mantenimento in bilancio delle risorse riassegnate nell'anno 2008 e non impegnate nell'ambito del Fondo regionale di protezione civile di cui all'articolo 138, comma 16, della legge finanziaria per il 2001; Di Staso 18.1 e 18.2, che recano disposizioni di modifica ed integrazione alla disciplina dell'amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi; Favia 19.2, che reca una nuova disciplina dell'azione risarcitoria collettiva (cosiddetta class action); Nicco 21.01, che reca una disciplina agevolativa in materia di accise sui prodotti energetici; Zucchi 22.02, volto ad incrementare la dotazione del Fondo di solidarietà nazionale - incentivi assicurativi intestato al Ministero delle politiche agricole e forestali; Brandolini 22.03, che reca disposizioni in materia di rivalutazione dei cespiti delle imprese agricole cooperative ai fini fiscali; Marco Carra 22.04, che costituisce un Fondo per il sostegno delle produzioni alimentari lattiero-casearie di qualità; Servodio 22.05 che estende al 2009 le misure di sostegno del settore olivicolo-oleario previste per il 2008 dall'articolo 4-quaterdecies del decreto-legge n. 171 del 2008; Borghesi 23.2 e Antonino Russo 23.3, che introducono modifiche alla disciplina vigente in materia di ICI non strettamente riconducibili alle disposizioni contenute nel decreto-legge; Meta 27.3 e 27.4, che prevedono stanziamenti a beneficio del gruppo Ferrovie dello Stato s.p.a. per l'acquisto di nuovi veicoli ferroviari e di nuovo materiale per il trasporto pubblico regionale e locale; gli identici emendamenti Argentin 30.01 e Borghesi 30.02, che recano disposizioni in materia di progetti di servizio civile finalizzati all'assistenza di disabili gravi; Damiano 32.01 e 32.02, che prorogano il termine per l'esercizio di deleghe in materia di lavoro previste dall'articolo 1 della legge n. 247 del 2007; Paladini 32.8, che introduce modifiche alla disciplina recata dal decreto legislativo n. 81 del 2008 in materia di rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza; Bocciardo 34.1, che - introducendo modifiche a un decreto ministeriale - reca disposizioni in materia di importazione di farmaci; Iannaccone 34-bis.01, che introduce

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disposizioni in materia di incompatibilità per la partecipazione a società di esercizio di farmacie; Binetti 34-bis.02, 34-bis.03 e 34-bis.04, recanti modifiche alla legge finanziaria per il 2007 in materia di ristrutturazione e ammodernamento del patrimonio sanitario pubblico; Rubinato 35.4, che reca disposizioni in materia di rapporto di lavoro delle Istituzioni pubbliche di assistenza e di beneficenza e delle aziende pubbliche di servizi alla persona; Marsilio 35.01, che - introducendo modifiche a un decreto ministeriale - modifica la disciplina in materia di ammortizzatori sociali per le aree non coperte da Cassa integrazione guadagni; Nicco 35.02, che proroga per il triennio 2009-2011 le agevolazioni in materia di previdenza agricola contenute nell'articolo 01 del decreto-legge n. 2 del 2006; Ciccanti 35.04, che sopprime una disposizione in materia di accreditamento delle strutture e dei professionisti eroganti prestazioni per conto del Servizio sanitario nazionale; Vignali 35.05, che reca disposizioni in materia di equiparazione degli ospedali religiosi alle strutture sanitarie pubbliche; Germanà 36.1, che reca disposizioni in materia di nomina in ruolo di candidati risultati idonei e di inserimento nelle graduatorie di determinati partecipanti a procedure selettive di personale della scuola; Lorenzin 37.8, che prevede l'istituzione di corsi scolastici contro la violenza sessuale e il disagio giovanile; De Biasi 38.01, che autorizza un contributo per la tutela e la valorizzazione del settore dello spettacolo; Barbato 40.01 e Mazzarella 40.02, i quali recano un finanziamento in favore dell'Istituto italiano per gli studi filosofici; Osvaldo Napoli 41.1, il quale reca un finanziamento per la prosecuzione degli interventi agevolativi a sostegno delle attività produttive danneggiate dagli eventi atmosferici del novembre 1994; Ruvolo 41.7, il quale estende la portata delle agevolazioni tributarie per i soggetti danneggiati dal terremoto del Belice del 1968; gli identici emendamenti Galletti 41.10 e Marchignoli 41.27, in quanto volti a prevedere la proroga della disciplina di cui agli articoli 15 e 19 del decreto legislativo n. 112 del 1998 che, recando norme in materia di conferimento di funzioni alle regioni, non presentano termini temporali; Ghizzoni 41.24, il quale reca contributi per specifiche istituzioni culturali; De Pasquale 41.25, che reca disposizioni in materia di inquadramento del personale degli enti locali trasferito nei ruoli dell'amministrazione statale; Borghesi 41.01, che reca disposizioni in materia di armonizzazione delle aliquote per la coltivazione di idrocarburi; Ciccanti 42.4 e 42.5, che modificano i presupposti per l'applicazione della disciplina prevista per la rideterminazione di valori di acquisto dall'articolo 2, comma 2, del decreto-legge n. 282 del 2002; Margiotta 42.6, limitatamente al comma 7-duodecies, il quale stanzia nuove risorse per interventi nei territori di Umbria e Marche colpiti dagli eventi sismici; Ciccioli 42.8, il quale reca disposizioni in materia di agevolazioni tributarie per il recupero del patrimonio edilizio; Margiotta 43.01, il quale reca una norma di interpretazione autentica in materia di utilizzo di un credito di imposta per investimenti; Margiotta 43.02, il quale prevede la sospensione, in caso di ricorso del beneficiario, dell'applicazione dell'articolo 48-bis del decreto del Presidente della Repubblica n. 603 del 1973, che blocca i pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni nei confronti di beneficiari inadempienti all'obbligo di versamento di cartelle di pagamento; Rossa 43.03, il quale interviene in materia di riconoscimento dei benefici previdenziali spettanti per l'esposizione all'amianto; Tullo 43.04, il quale reca modifiche alla legge n. 84 del 1994 in materia di riordino della legislazione in materia portuale; Bobba 43-bis.01, il quale reca un contributo per le spese generali di amministrazioni relative al coordinamento operativo a livello nazionale degli enti privati gestori di attività formative.

Antonio BORGHESI (IdV) chiede al presidente Giorgetti di conoscere quali siano gli intendimenti della presidenza in ordine all'organizzazione dei lavori del provvedimento in esame: il proprio

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gruppo, infatti, potrebbe valutare l'ipotesi di chiedere una riconsiderazione degli emendamenti dichiarati inammissibili. Qualora invece fosse confermato lo schema di esame del provvedimento illustrato nella seduta svoltasi ieri, potrebbe essere preferibile considerare tutti gli emendamenti respinti al fine della loro ripresentazione in Assemblea.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, fa presente che i tempi di esame del provvedimento in oggetto sono quelli stabiliti dagli uffici di presidenza delle due Commissioni riunite. Pertanto, nel corso di questa seduta, potranno essere esaminati gli emendamenti presentati, mentre il conferimento del mandato al relatore sarà votato nel corso della seduta che avrà luogo oggi, dieci minuti dopo le votazioni pomeridiane dell'Assemblea. Per quanto riguarda il vaglio di ammissibilità delle proposte emendative, fa presente che è stato in ogni caso svolto in modo approfondito.
Avverte quindi che il Governo ha trasmesso il prospetto riepilogativo degli effetti finanziari del provvedimento in esame, nel testo approvato dal Senato della Repubblica, che è in distribuzione (vedi allegato 2). Invita quindi i relatori ed il rappresentate del Governo ad esprimere il prescritto parere sugli emendamenti presentati.

Gabriele TOCCAFONDI (PdL), relatore per la V Commissione, anche a nome del relatore per la I Commissione, invita i presentatori al ritiro di tutte le proposte emendative presentate, avvertendo che altrimenti il parere è contrario. Tale parere si giustifica anche in considerazione dei ristretti tempi di esame riservati alle Commissioni sul provvedimento in oggetto, atteso infatti che la conferenza dei presidenti di gruppo lo ha inserito nel calendario dei lavori dell'Assemblea a partire dalla seduta di domani, mercoledì 18 febbraio, e che lo stesso provvedimento deve essere convertito in legge entro la fine del mese in corso. Quella dei tempi di esame, del resto, è una questione che è già stata affrontata dai relatori nella seduta di ieri e che non lascia spazio a valutazioni diverse sulle proposte emendative presentate.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI esprime parere conforme a quello del relatore sulle proposte emendative presentate, ringraziando i relatori per il lavoro svolto. Ribadisce quindi che il parere espresso è in qualche modo condizionato dai ristretti tempi di esame previsti per il provvedimento in esame che, tuttavia, nel corso dell'esame presso il Senato, è stato compiutamente approfondito.
Illustra quindi brevemente il prospetto riepilogativo degli effetti finanziari del provvedimento in esame, assicurando le Commissioni in ordine alla relativa copertura.

Sesa AMICI (PD) esprime preliminarmente un apprezzamento per le dichiarazioni svolte dal relatore per la I Commissione nel corso della seduta di ieri, con le quali ha voluto evidenziare uno stato di disagio, avvertito anche dalla maggioranza, per le modalità con cui si sta esaminando il provvedimento in oggetto. Si tratta di un disagio dovuto, a proprio avviso, al fatto che sta diventando regola costante quella di relegare ad un ruolo assolutamente marginale il ramo del Parlamento che esamina i provvedimenti in seconda lettura, riservando ad esso tempi di esame ridotti e margini di modifica dei testi pressocchè inesistenti.
Questa situazione assume una rilevanza ancora maggiore nei casi di disegni di legge di conversione di decreti-legge: l'esame sostanziale ha luogo di fatto solo presso la Camera che li esamina in prima lettura, la quale li trasmette all'altro ramo del Parlamento nelle imminenze della scadenza del termine per la loro conversione in legge. In questo modo viene meno ogni possibilità di emendare il testo, comportando di conseguenza il parere contrario del relatore su tutti gli emendamenti. Si tratta di una situazione inaccettabile per l'opposizione, che non intende prestarsi a questo gioco.

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Per le ragioni appena esposte, nonché per rispetto della dignità propria e dei lavori parlamentari, il gruppo del Partito democratico non intende partecipare ulteriormente ai lavori delle Commissioni, essendogli impedito ogni tipo di approfondimento del provvedimento finalizzato a migliorarne il contenuto.

Pier Paolo BARETTA (PD) dichiara preliminarmente di condividere l'intervento svolto dal deputato Amici, ribadendo la volontà del proprio gruppo di abbandonare i lavori delle Commissioni.
Si tratta di una scelta, priva di intenti polemici, dovuta alle modalità individuate per l'esame del provvedimento, nonché ad un giudizio nettamente contrario sul merito del provvedimento, che peraltro avrebbe richiesto un esame approfondito nella prospettiva di migliorarne gli aspetti maggiormente problematici.
La soluzione di esprimere parere contrario su tutti gli emendamenti presentati in ragione della mancanza di tempo per un loro serio esame dà luogo ad una situazione intollerabile, che giustifica pienamente la scelta del suo gruppo di non partecipare ulteriormente ai lavori delle Commissioni.

Renato CAMBURSANO (IdV), nel rilevare che la situazione odierna ha ormai numerosi precedenti, segnala che è giunto il momento di un'azione forte di protesta, per rispetto alla dignità e al ruolo del Parlamento e della Costituzione. Osserva che quanto sta avvenendo è un'offesa alla democrazia, in quanto il Governo ignora il Parlamento, e ritiene che nel loro intimo anche i Presidenti delle Commissioni riunite non possano che condividere questa valutazione. Dichiara quindi che il suo gruppo abbandonerà i lavori.

Mario TASSONE (UdC) rileva che il percorso individuato per l'esame del provvedimento sacrifica il ruolo del Parlamento e ritiene che sia necessario interrogarsi se sia prioritaria la tutela della centralità del Parlamento o la conversione di un decreto-legge. Osserva che i parlamentari non dovrebbero avere dubbi su cosa privilegiare ed esprime apprezzamento per il disagio manifestato anche dal relatore per la I Commissione. Ritiene che sarebbe stato necessaria una maggiore tutela del ruolo del Parlamento da parte della presidenza della Camera e della presidenza delle Commissioni riunite. Dichiara che in attesa di un segnale da parte della maggioranza e della presidenza delle Commissioni riunite il suo gruppo non abbandonerà i lavori.

Giuseppe CALDERISI (PdL) rileva che i tempi di esame mettono indubbiamente in difficoltà anche la maggioranza, pur ricordando l'esistenza di numerosi precedenti di esame di disegni di legge di conversione in tempi estremamente ristretti.
Osserva pertanto che per uscire dalla situazione è indispensabile porre in essere una riforma dei regolamenti parlamentari, ed in proposito segnala in particolare l'esigenza di rendere uniformi i criteri di ammissibilità delle proposte emendative tra i due rami del Parlamento.

Gaspare GIUDICE (PdL) dichiara di condividere il disagio espresso dai colleghi che lo hanno preceduto per le condizioni in cui si sta svolgendo l'esame del provvedimento, osservando tuttavia come i problemi posti dal ricorso ai decreti-legge in materia di proroga di termini non siano attribuibili a questa o quella maggioranza, ma costituiscano ormai una patologia del nostro ordinamento. Al riguardo, ricorda i problemi che si posero, sul finire della scorsa legislatura, nell'esame del decreto-legge n. 248 del 2007, segnalando altresì che nello stesso periodo il collega Zaccaria si era fatto promotore, nell'ambito del suo incarico come Presidente del Comitato per la legislazione, di un ampio studio sulle caratteristiche e le problematiche di tali provvedimenti, che sempre più si configurano come provvedimenti omnibus a carattere ricorrente. Quanto al decreto-legge in esame, ritiene che il problema non sia tanto quello di esaminare gli emendamenti presentati, quanto piuttosto quello di analizzare

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e, eventualmente, correggere il testo approvato dal Senato, che, considerati i tempi disponibili per l'esame, non potrebbe comunque essere oggetto di alcuna approfondita valutazione. Su un piano generale, osserva che la Conferenza dei Presidenti di gruppo assai spesso fissa termini troppo stringenti per l'esame dei provvedimenti in Commissione e che, pertanto, i presidenti delle Commissioni dovrebbero attivarsi per segnalare il disagio derivante dalla serrata calendarizzazione, che finisce per mortificare il lavoro delle Commissioni stesse.

Antonio BORGHESI (IdV) ritiene necessario, prima di abbandonare l'aula, fare qualche precisazione con riferimento ai precedenti decreti-legge recanti proroga di termini richiamati negli interventi dei colleghi che lo hanno preceduto. Ritiene, in particolare, importante segnalare che il decreto-legge «milleproroghe» approvato sul finire della scorsa legislatura venne esaminato dopo lo scioglimento delle Camere e registrò una sostanziale convergenza tra la maggioranza e l'opposizione. Con riferimento ai precedenti genericamente evocati nell'intervento del collega Calderisi, ritiene che, per individuare casi analoghi a quello che si sta verificando ora, bisognerebbe risalire al ventennio fascista.
(I deputati dei gruppi dell'Italia dei valori e del Partito Democratico abbandonano l'aula).

Giancarlo GIORGETTI, presidente, dichiara di comprendere il disagio manifestato dai deputati intervenuti nella discussione. Apprezzate le circostanze, nel rilevare che debbono ritenersi decaduti gli emendamenti presentati dai deputati assenti, propone di considerare ritirati gli emendamenti presentati dai deputati presenti.

Le Commissioni, all'unanimità, concordano con la proposta del Presidente.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, fa presente che gli emendamenti presentati in Commissione e non dichiarati inammissibili potranno essere comunque ripresentati per l'esame in Assemblea.
Rinvia quindi alla seduta convocata al termine delle votazioni pomeridiane in Assemblea il seguito dell'esame.

La seduta termina alle 11.20.

SEDE REFERENTE

Martedì 17 febbraio 2009. - Presidenza del presidente della V Commissione Giancarlo GIORGETTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Alberto Giorgetti.

La seduta comincia alle 18.20.

DL 207/08: Proroga di termini previsti da disposizioni legislative e disposizioni finanziarie urgenti.
C. 2198 Governo, approvato dal Senato.

(Seguito dell'esame e conclusione).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta antimeridiana.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, fa presente che le Commissioni cui il provvedimento è stato assegnato in sede consultiva hanno espresso i rispettivi pareri.

Mario TASSONE (UdC) osserva che i termini estremamente compressi concessi per l'esame del provvedimento non consentono un reale esame dei pareri emessi dalle altre Commissioni.
Pur apprezzando il pregevole lavoro svolto dai relatori, e in particolare dal relatore per la I Commissione, nonché la loro onestà intellettuale, ritiene che non ci siano le condizioni per un voto favorevole sulla proposta di conferimento del mandato ai relatori. Sottolinea, infatti, che, anche se il proprio gruppo, come in precedenti occasioni, non ha ritenuto di abbandonare i lavori, è mancata completamente l'attività propria dell'esame in Commissione, non essendosi realizzato un

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reale dibattito né sul testo approvato dal Senato, né sulle proposte emendative presentate, né sui pareri resi dalle altre Commissioni. Ritiene, pertanto, si sia creato un precedente molto pericoloso per i futuri lavori parlamentari.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, pone quindi in votazione il mandato ai relatori a riferire favorevolmente all'Assemblea sul testo trasmesso dal Senato.

Le Commissioni deliberano di conferire ai relatori Volpi per la I Commissione e Toccafondi per la V Commissione mandato a riferire all'Assemblea in senso favorevole sul provvedimento in esame. Deliberano infine di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che le Presidenze delle Commissioni si riservano di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

La seduta termina alle 18.30.