CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 27 gennaio 2009
126.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

Martedì 27 gennaio 2009 - Presidenza del vicepresidente Jole SANTELLI - Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno Michelino Davico.

La seduta comincia alle 12.45.

Distacco di comuni dalla regione Marche e loro aggregazione alla regione Emilia-Romagna.
C. 63 Pizzolante e C. 177 Pini.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato da ultimo, nella seduta del 21 gennaio 2009.

Sergio PIZZOLANTE (PdL), dopo aver ricordato di essere il primo firmatario della proposta di legge C. 63, sottolinea che l'iniziativa dei comuni dell'alta Valmarecchia è volta a passare da una regione a statuto ordinario ad un'altra regione a statuto ordinario ed è quindi diversa da analoghe iniziative che tendono all'aggregazione a regioni a statuto speciale. Ricorda inoltre che in tutti i comuni interessati le popolazioni si sono pronunciate, con maggioranze inequivocabili, a favore dello spostamento e che anche quanti, a livello di rappresentanza politica, erano inizialmente contrari hanno rivisto oggi la propria posizione e si impegnano a favore dello spostamento per rispetto agli esiti referendari. È poi da dire che l'iniziativa ha trovato la piena accoglienza della regione e della provincia destinatarie dell'aggregazione, a differenza di quanto accaduto in altri casi, riscuotendo il consenso unanime dei partiti nei rispettivi consigli, oltre che di tutti i parlamentari eletti nei territori interessati dall'aggregazione, a qualunque partito appartenenti. La stessa rappresentanza del Partito democratico nei comuni interessati ha mutato

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la posizione iniziale e oggi critica chi nella I Commissione si oppone al distacco.
Ciò premesso, ricorda che la Valmarecchia è storicamente una regione unitaria, ancorché oggi divisa amministrativamente tra un'alta Valmarecchia appartenente alle Marche e una bassa Valmarecchia appartenente all'Emilia Romagna. La riunificazione delle due parti della Valle rappresenterebbe quindi un ritorno alle origini oltre che il riconoscimento di un sentimento di appartenenza identitaria assai vivo nelle popolazioni interessate, le quali si considerano un'unica comunità e si ritengono tutte romagnole e riminesi.
Aggiunge che il referendum si è svolto ormai due anni fa. Occorre quindi accelerare l'iter della legge perché i comuni dell'alta Valmarecchia si trovano oggi in uno stato di quasi abbandono da parte della provincia di Pesaro-Urbino, la quale, avendo forse preso coscienza della ineluttabilità del distacco, sta investendo in essi poco o nulla, mentre la provincia di Rimini non è ancora competente sul territorio. In conclusione, esprime l'avviso che approvare la legge per l'aggregazione alla provincia di Rimini dei comuni dell'alta Valmarecchia sia un fatto di democrazia nei confronti dei cittadini che lo chiedono a gran voce.

Elisa MARCHIONI (PD), nell'associarsi alle considerazioni del deputato Pizzolante, sottolinea che la sua posizione è condivisa dal gruppo del Partito democratico costituito nel Consiglio regionale dell'Emilia Romagna, il quale è unanimemente favorevole all'aggregazione dei comuni dell'alta Valmarecchia alla provincia di Rimini.
Ciò premesso, ritiene che almeno tre siano le ragioni per le quali il Parlamento dovrebbe disporre il distacco-aggregazione dei comuni in questione: la prima è che i territori della bassa e dell'alta Valmarecchia costituiscono oggettivamente un'unità storica, linguistica e geomorfologica: le comunità che vi abitano parlano infatti lo stesso dialetto, condividono la stessa storia e, a causa della conformazione del territorio, utilizzano le stesse infrastrutture, nel senso che agli abitanti dell'alta Valmarecchia riesce più comodo ricorrere agli ospedali o alle scuole della provincia di Rimini che a quelle della provincia di Pesaro-Urbino. La seconda ragione è che la richiesta non comporta conseguenze per le finanze pubbliche e non è motivata da ragioni di interesse fiscale, non tendendo il distacco verso una regione a statuto speciale. La terza ragione è che sul passaggio si registra il consenso unanime dei territori di destinazione: non solo l'Emilia Romagna, ma anche la provincia di Rimini, il che rende senz'altro semplice attuare lo spostamento.
Per queste ragioni, ritiene che sussistano tutte le condizioni perché il Parlamento proceda al più presto all'approvazione del provvedimento in esame.

Gianluca PINI (LNP) sottolinea che a favore dello spostamento sono tutte le parti politiche dei territori interessati, e questo alla luce dell'incontrovertibile esito del referendum svoltosi due anni fa. Ringrazia pertanto il presidente Bruno per la sollecitudine con cui ha inserito il provvedimento all'ordine del giorno della Commissione e sottolinea che sussiste un'urgenza di approvare tale provvedimento in ragione del fatto che la provincia di Pesaro-Urbino sta tenendo, nei confronti dei comuni dell'alta Valmarecchia, un atteggiamento che sarebbe eufemistico definire ostruzionistico. La provincia ha infatti di fatto abbandonato tutte le opere di sua competenza nel territorio dei comuni in questione, con la conseguenza che, ad esempio, le strade provinciali sono in stato di grave dissesto senza che nessuno vi ponga rimedio. Invita pertanto la Commissione a concludere al più presto la discussione con l'approvazione del testo e il Governo a predisporre fin d'ora i decreti attuativi della legge.

Anna Maria BERNINI BOVICELLI (PdL) evidenzia come il caso in esame abbia caratteristiche del tutto peculiari rispetto agli altri casi di richieste di distacco-aggregazione: l'alta e la bassa Valmarecchia aspirano infatti da sempre a riunificarsi e alla base dell'iniziativa non

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c'è alcuna volontà di beneficiare di privilegi particolari, come accade invece in molti casi in cui la richiesta di aggregazione è verso regioni a statuto speciale. Altro segno di distinzione dell'iniziativa in questione è il consenso quasi plebiscitario che la sorregge. Là dove si registra un'opposizione al distacco-aggregazione, questa viene da organi amministrativi territoriali, i quali non rappresentano effettivamente la volontà della popolazione di riferimento. Si è di fatto, cioè, creata una discrasia tra la volontà della popolazione manifestata con i referendum e la volontà dei rappresentanti politici di quella popolazione. Ritiene, per inciso, che, nell'ambito dell'esame delle proposte di legge per la revisione dell'articolo 132 della Costituzione, si dovrebbe riflettere sull'opportunità di chiarire che per popolazione interessata o prevalentemente interessata si deve intendere quella destinataria dell'aggregazione, e non quella di provenienza del distacco. Ricorda che, in ogni caso, al di là delle posizioni assunte dagli organi territoriali la cui consultazione è prevista per Costituzione, la decisione sul merito spetta al Parlamento sulla base di una valutazione globale delle questioni e degli interessi in gioco.

Raffaele VOLPI (LNP), premesso che non entrerà nel merito del provvedimento, le cui ragioni ritiene evidenti e sulle quali si sono già soffermati gli altri deputati intervenuti, si limita ad osservare che, alla luce degli interventi fin qui svolti, sembra che l'orientamento dei gruppi sia favorevole all'iniziativa dei comuni dell'alta Valmarecchia, con l'eccezione del deputato Giovanelli.

Sesa AMICI (PD) chiarisce che i deputati del suo gruppo intervenuti oggi hanno parlato a titolo personale.

Raffaele VOLPI (LNP) prende atto della precisazione, che permette di comprendere meglio le diverse posizioni politiche. Ritiene tuttavia inaccettabile che divergenze interne a un partito trovino sfogo in atteggiamenti pretestuosi o che si cerchi di ostacolare il distacco dei comuni dell'alta Valmarecchia per non creare precedenti che possano rafforzare iniziative di altri comuni. Occorre infatti valutare caso per caso evitando di confondere i piani.

Jole SANTELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Norme in materia di cittadinanza.
C. 103 Angeli, C. 104 Angeli, C. 457 Bressa, C. 566 De Corato, C. 718 Fedi, C. 995 Ricardo Antonio Merlo, C. 1048 Santelli, C. 1592 Cota e C. 2006 Paroli.

(Seguito dell'esame e rinvio).

Jole SANTELLI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 13.05.

COMITATO RISTRETTO

Martedì 27 gennaio 2009.

Modifica all'articolo 132, secondo comma, della Costituzione, in materia di distacco e di aggregazione di comuni e province.
C. 1221 cost. Lanzillotta.

Il Comitato si è riunito dalle 13.05 alle 13.40.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Martedì 27 gennaio 2009.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.40 alle 13.50.

COMITATO DEI NOVE

Martedì 27 gennaio 2009.

DL 200/08: Misure urgenti in materia di semplificazione normativa.
Emendamenti C. 2044-A Governo.

Il Comitato si è riunito dalle 13.50 alle14.