CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 10 dicembre 2008
106.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

Mercoledì 10 dicembre 2008. - Presidenza del vicepresidente Paola FRASSINETTI, indi del presidente Valentina APREA. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'università e la ricerca, Giuseppe Pizza.

La seduta comincia alle 13.20.

Sui lavori della Commissione.

Giuseppe GIULIETTI (IdV) riterrebbe opportuno sapere se sul tema dell'editoria vi è stata una risposta da parte del Presidente della Camera rispetto alla lettera del sottosegretario Bonaiuti, di cui la Commissione è stata informata dalla presidente Aprea, anche al fine di concludere l'audizione del rappresentante del Governo, più volte rinviata, e stabilire il calendario per lo svolgimento delle audizioni informali dei soggetti interessati. già programmate.

Paola FRASSINETTI, presidente, si riserva di acquisire informazioni al riguardo.

DL 180/08: Disposizioni urgenti per il diritto allo studio, la valorizzazione del merito e la qualità del sistema universitario e della ricerca.
C. 1966 Governo, approvato dal Senato.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato, da ultimo, il 9 dicembre 2008.

Paola FRASSINETTI, presidente, avverte che sono pervenuti i pareri sul testo del decreto legge approvato dal Senato, della IV Commissione che ha espresso parere favorevole con osservazione, dell'VIII Commissione, che ha espresso un parere favorevole, e della IX Commissione che ha espresso nulla osta.

Valentina APREA, presidente, avverte che sono stati presentati emendamenti ed articoli aggiuntivi al provvedimento in esame (vedi allegato).
Comunica che ai sensi dell'articolo 96-bis comma 7 risultano inammissibili, in quanto non strettamente attinenti alle materie trattate dal decreto-legge, come ribadito anche da una lettera inviata dal Presidente della Camera ai presidenti di

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Commissione il 18 giugno 2008, i seguenti emendamenti e articoli aggiuntivi: l'emendamento Mazzarella 1.47, il quale riguarda norme sul trasferimento a titolo di contributo alle fondazioni universitarie; l'emendamento Mazzarella 1.46, il quale riguarda la facoltà di trasformazione in fondazioni delle università; l'emendamento Mazzarella 1.45, sulla facoltà di trasformazione in fondazioni delle università; l'emendamento Ghizzoni 1.48, in materia di risorse da destinare al fondo di finanziamento ordinario delle università; l'emendamento Rossa 1.51, il quale prevede norme in materia di risoluzione da parte delle pubbliche amministrazioni del rapporto di lavoro; l'articolo aggiuntivo Brugger 1.01, il quale riguarda norme relative alla non applicazione di vincoli di spese finanziate in misura preponderante da regioni a statuto speciale e province autonome, in relazione a enti, organismi strumentale e università non statali; l'articolo aggiuntivo Goisis 1.02, che prevede agevolazioni fiscali riguardanti l'acquisto di beni e servizi ai fini della didattica; l'articolo aggiuntivo Goisis 1.03, che reca norme in materia di riconoscimento dei servizi prestati ai fini della carriera di docenti universitari; l'emendamento Mazzarella 1-bis.5, il quale riguarda l'aumento delle risorse del fondo ordinario per le università; l'emendamento Zazzera 2.1, il quale contiene norme relative alla tutela dei beni mobili ed immobili dell'università; l'emendamento Drago 2.2, in materia di ripristino di organi di valutazione del sistema universitario; gli articoli aggiuntivi Granata 3.01, Drago 3-quinquies.08 e Picierno 3-quinquies.014 in materia di esonero dalle tasse universitarie di determinati soggetti; l'articolo aggiuntivo Zazzera 3-quinquies.01 il quale prevede norme in materia di corsi speciali abilitanti all'insegnamento; l'articolo aggiuntivo Messina 3-quinquies.02, che reca norme relative al piano triennale per l'assunzione a tempo indeterminato di personale docente per gli anni 2007-2009; l'articolo aggiuntivo Zazzera 3-quinquies.03, in materia di facoltà di trasformazione in fondazioni delle università; l'articolo aggiuntivo Borghesi 3-quinquies.04, in materia di attribuzione di borse di studio per le scuole di specializzazione medica; l'articolo aggiuntivo Borghesi 3-quinquies.05, il quale incide su normativa riguardante le funzioni direttive nella scuola di specialità in aziende ospedaliere miste; l'articolo aggiuntivo Zazzera 3-quinquies.06, il quale contiene norme che prevedono la risoluzione del rapporto di lavoro da parte delle pubbliche amministrazioni; l'articolo aggiuntivo Drago 3-quinquies.07, il quale contiene un piano di riduzione delle Università statali; l'articolo aggiuntivo Ceccuzzi 3-quinquies.09, il quale prevede norme in materia di collaborazione tra le università e le cooperative sociali per l'assunzione di persone con handicap; infine, gli articoli aggiuntivi Ceccuzzi 3-quinquies.010, 3-quinquies.011, 3-quinquies.012 e 3-quinquies.013, i quali contengono norme riguardanti un piano di risanamento per le università in dissesto finanziario.

Paola GOISIS (LNP) chiede chiarimenti in merito ai motivi che hanno determinato l'inammissibilità dei propri articoli aggiuntivi 1.02 e 1.03, in quanto gli stessi affrontano questioni fondamentali che riguardano in ogni caso la didattica e i docenti. Rileva, in particolare, che nel caso in cui non venisse rivista la dichiarazione di inammissibilità riguardo tali emendamenti, si porrebbe un problema politico non eludibile.

Valentina APREA, presidente, ribadisce che gli articoli aggiuntivi 1.02 e 1.03 non sono strettamente inerenti alle materie trattate dal decreto-legge, in quanto gli stessi riguardano rispettivamente agevolazioni fiscali sull'acquisto di beni e servizi ai fini della didattica e norme in materia di riconoscimento dei servizi prestati ai fini della carriera di docenti universitari.

Antonio BORGHESI (IdV) chiede chiarimenti in merito all'inammissibilità degli articoli aggiuntivi 3-quinquies.04 e 3-quinquies.05, da lui presentati che riguardano il diritto allo studio. Rileva che il decreto riguarda infatti, come si evince dal titolo,

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anche il diritto allo studio, per cui sarebbe opportuno conoscere anche l'intendimento della presidenza circa la possibilità di un eventuale riconsiderazione della decisione.

Valentina APREA, presidente, ribadendo la dichiarazione di inammissibilità già comunicata, in riferimento agli articoli aggiuntivi segnalati dal collega Borghesi conferma che essi sono estranei, in quanto il diritto allo studio è trattato dal provvedimento per aspetti molto specifici e particolari, che non coincidono con quelli affrontati dagli articoli aggiuntivi in questione. Ricorda, in ogni caso, che, ove lo ritenesse opportuno, potrà presentare le proposte emendative nel corso dell'esame in Assemblea, sottoponendo la valutazione di ammissibilità alla Presidenza della Camera

Manuela GHIZZONI (PD) chiede anch'essa chiarimenti in merito all'inammissibilità del proprio emendamento 1.48, rilevando che l'articolo 3 del decreto contiene norme sul Fondo di finanziamento ordinario delle Università e l'emendamento in questione riguarda proprio tale Fondo. Dal punto di vista politico, riterrebbe inoltre possibile superare le inammissibilità dichiarate attraverso un accordo unanime di tutti gruppi parlamentari.

Valentina APREA, presidente, con riferimento all'emendamento Ghizzoni 1.48, sottolinea che esso prevede l'esclusione generale per il Fondo di funzionamento ordinario dei tagli previsti dal decreto legge n. 93 del 2008, come convertito con modificazioni dalla legge 126 del 2008, mentre il decreto in esame riguarda solo alcune modalità di copertura degli interventi in esso previsti attraverso un relativo rifinanziamento specifico e limitato del Fondo stesso.

Emerenzio BARBIERI (PdL) sottolinea che esiste un problema politico che emerge dall'avvio della discussione, come rilevato dalla collega Goisis, che necessita di un confronto tra le forze di maggioranza. Rileva infatti che esistono delle disparità di trattamento tra Camera e Senato per quel che riguarda le valutazioni di inammissibilità e che sarebbe quindi opportuno prevedere strumenti regolamentari volti a sopperire a tali differenze. Evidenzia, inoltre, che il testo del decreto-legge non è chiaro e che proprio per tale motivo occorrerebbe approvare opportune modifiche, senza preoccuparsi del fatto che il provvedimento deve poi essere rinviato al Senato.

Benedetto Fabio GRANATA (PdL) prende atto delle valutazioni di ammissibilità del Presidente di cui prende atto e che considera coerenti con quanto stabilito dal regolamento e dall'interpretazione costante del Presidente della Camera. Si riserva quindi di presentare un ordine del giorno che recepisca il contenuto del suo articolo aggiuntivo 3.01, nel corso dell'esame del provvedimento in Assemblea. Riconosce peraltro che le modifiche da approvare, pur se necessarie, non possono essere fatte, visti i tempi ristretti di esame del provvedimento sul quale non è possibile svolgere una terza lettura al Senato. Evidenzia peraltro che alcuni aspetti problematici del provvedimento potranno essere rivisitati nel corso dei prossimi mesi nell'ambito di appositi provvedimenti di riforma più generali che verranno esaminati dalla Commissione.

Giuseppe DRAGO (UdC) rileva che gli interventi di alcuni rappresentanti della maggioranza in Commissione hanno evidenziato come si prospetta la possibilità che sul decreto in esame si farà a meno del contributo dei vari gruppi, in quanto non vi è possibilità di modifica. Riterrebbe invece necessario prevedere qualche aggiustamento al decreto, al fine di migliorarne il contenuto dal punto di vista formale e sostanziale. Prende atto, in particolare, della dichiarazione di inammissibilità del proprio emendamento 2.2, pur rilevando che esistono profili che non sono certo estranei al titolo del decreto legge che affronta comunque il tema della valutazione della qualità dei docenti, collegato a quello trattato dal suo emendamento. Ritiene inoltre che il Governo non

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stia dando adeguato spazio al tema della ricerca e della università. Auspica, quindi, che l'Esecutivo voglia rivedere le sue posizioni, migliorando il testo del decreto-legge in esame.

Dario GINEFRA (PD) rileva che l'esigenza rappresentata da alcuni colleghi, anche della maggioranza, di approvare alcuni emendamenti presentati evidenzia che occorrerebbe rivedere le decisioni assunte sull'orientamento di non modificare il testo del decreto. Contesta per questo il fatto che il Governo abbia considerato il provvedimento non modificabile, evidenziando al contempo che andrebbero rese omogenee le decisioni relative all'ammissibilità di proposte emendative tra la Camera e il Senato. Rileva infatti che non è giustificabile che il Senato possa introdurre modifiche in modo più ampio rispetto alla Camera e che non può costituire una giustificazione per non modificare il testo il fatto che il Senato non è in grado di esaminare in terza lettura il provvedimento in esame, visto che risulta che concluderà i suoi lavori il 18 dicembre prossimo.

Manuela GHIZZONI (PD) prende atto del fatto che il Governo sembra intenzionato a non modificare il testo del provvedimento in esame Preannuncia quindi che ove questo dovesse accadere, il gruppo del Partito Democratico valuterà la possibilità di non partecipare al seguito dell'esame del provvedimento in Commissione.

Paola GOISIS (LNP) rileva che il gruppo della Lega Nord ha appoggiato sempre con grande lealtà il Governo e si aspetta quindi che con altrettanta lealtà e correttezza gli si consenta di apportare le modifiche necessarie al fine di rendere il provvedimento maggiormente comprensibile. Ritiene pertanto opportuno sospendere la seduta al fine di procedere agli opportuni chiarimenti all'interno della maggioranza sulle questioni emerse.

Giuseppe GIULIETTI (IdV) ricorda che sul tema dell'editoria si è già verificato un conflitto di una certa portata tra le posizioni della maggioranza e quella del Governo e che analogo conflitto sembra adesso verificarsi con riferimento al provvedimento in esame. Rileva che il problema non è tanto la valutazione di ammissibilità degli emendamenti, quanto i contenuti del provvedimento, che sono fondamentali e che devono quindi essere discussi adeguatamente in Parlamento. Sottolinea, inoltre, che, a suo avviso, le norme sull'inammissibilità degli emendamenti sono comunque suscettibili di una valutazione elastica, a seconda delle circostanze e che quindi se c'è la volontà politica di introdurre modifiche al decreto è possibile intervenire in tal senso. Evidenzia, inoltre, che in alcuni profili del decreto-legge appaiono non pienamente comprensibili e che quindi occorrerebbe apportare delle modifiche quanto meno di natura formale. Ricorda, per esempio, che gli emendamenti in materia di esenzioni fiscali sono emendamenti di buon senso e che quindi dovrebbero essere valutati conseguentemente anche dal punto di vista formale.

Valentina APREA, presidente, ribadisce che le valutazioni sull'ammissibilità delle proposte emendative presentate hanno una valenza oggettiva e non sono legate ad una scelta discrezionale del presidente della Commissione. Ciascun ramo del Parlamento, sulla base delle indicazioni della rispettiva presidenza, è poi autonomo nelle relative determinazioni al riguardo. Non spetta quindi alla presidenza della Commissione entrare nel merito delle scelte di ammissibilità adottate presso l'altro ramo del Parlamento. Tiene a precisare, quindi che le dichiarazioni di inammissibilità adottate riflettono i più volti richiamati principi regolamentari e di interpretazione che di essi ha costantemente dato il Presidente della Camera. Solo per completezza, fa rilevare che al di là del merito delle proposte recanti agevolazioni o esenzioni fiscali, sulle quali si può anche essere d'accordo nel merito, le stesse appaiono tanto non riconducibili al testo in esame, quanto lo stesso non è stato assegnato alla

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VI Commissione finanze, chiamata a conoscere di tali profili. Ricorda peraltro che l'avvio dell'esame del provvedimento è previsto in Assemblea a partire da lunedì prossimo, dovendosi quindi tenere conto dell'esigenza di giungere entro quella scadenza a licenziare il testo in Commissione, se necessario, anche senza esaminarne gli emendamenti se ciò dovesse rendersi necessario.

Paola GOISIS (LNP) ribadisce fermamente l'esigenza di sospendere la seduta.

Valentina APREA, presidente, prende atto della richiesta ribadita dalla collega Goisis. Sospende quindi la seduta.

La seduta, sospesa alle 14.10, riprende alle 14.40.

Paola GOISIS (LNP), alla luce dei chiarimenti cui si è pervenuti tra i gruppi della maggioranza e il Governo nel corso della sospensione dei lavori della Commissione, preannuncia il ritiro di tutti gli emendamenti presentati dal proprio gruppo, riservandosene la presentazione nel corso dell'esame in Assemblea del provvedimento in oggetto.

Benedetto Fabio GRANATA (PdL) prende atto della disponibilità della collega Goisis che va nella direzione auspicata di un confronto più ampio in Assemblea fra tutte le forze politiche.

Stefano CALDORO (PdL), relatore, pur condividendo le preoccupazioni di molti colleghi in ordine all'esigenza di migliorare il testo in esame, rileva che alcuni degli emendamenti presentati, anche se introducono questioni rilevanti, presentano per lo più profili di carattere formale, mentre altri riguardano questioni singole, specifiche, di dettaglio e non certo tali da modificare l'impianto complessivo del decreto. Altre proposte emendative riguardano invece profili economico-finanziari che non rientrano in una valutazione politica della maggioranza o del Governo, ma che hanno valenza oggettiva. Riconosce, quindi, la legittimità delle considerazioni espresse da alcuni colleghi, ribadendo peraltro l'importanza di approvare in tempi stretti il provvedimento.

Il sottosegretario Giuseppe PIZZA ricorda che il provvedimento non rappresenta una riforma complessiva del settore dell'università, ma riguarda alcuni specifici punti, anche se qualificanti, come i concorsi universitari, il diritto allo studio e l'edilizia scolastica. Rappresenta inoltre la difficoltà di approvare ulteriori modifiche al testo licenziato dal Senato, in quanto non sussistono i tempi tecnici per una terza lettura presso quel ramo del Parlamento. Invita quindi i presentatori a valutare la possibilità di ritirare le proposte emendative presentate.

Manuela GHIZZONI (PD) rileva che relatore e Governo tendono a sminuire l'importanza del provvedimento, in controtendenza quindi rispetto a quanto annunciato sugli organi di stampa. Ribadisce quindi, anche a nome dei deputati del gruppo cui appartiene, l'intendimento di non partecipare al prosieguo dell'esame del provvedimento, se non verrà presa in considerazione la richiesta dell'opposizione di un maggior confronto sugli emendamenti e articoli aggiuntivi presentati. Precisa per esempio che la norme sui ricercatori già erano state fatte dal Governo precedente e che gli emendamenti sul diritto allo studio sono così importanti che non si può affermare l'impossibilità di apportare modifiche per ragioni di economia procedurale.

Valentina APREA, presidente, ricorda che al Senato sono state già apportate molte importanti modifiche inserite nel testo del provvedimento in accordo tra maggioranza e opposizione presso quel ramo del Parlamento. Aggiunge che i tempi a disposizione sono ristretti e che quindi non si può fare molto di più, visto che le modifiche bipartisan apportate nel corso dell'esame presso l'altro ramo del Parlamento, confermano l'esistenza di una

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convergenza delle varie parti politiche sul provvedimento in esame.

Giovanni Battista BACHELET (PD) sottolinea che alcune parti del provvedimento sono importanti, perché riguardano gli enti di ricerca e recepiscono, peraltro, emendamenti dell'opposizione. Aggiunge che al Senato l'opposizione aveva votato complessivamente contro il provvedimento, pur avendo votato a favore di alcuni emendamenti. Ritiene inoltre che sarebbe opportuno approvare alcuni altri emendamenti, anche perché vi è il tempo per approvarli anche al Senato.

Rosa DE PASQUALE (PD) sottolinea che la Costituzione prevede che le due Camere abbiano orientamenti istituzionali diversi e che quindi una Camera possa approvare modifiche non ritenute opportune dall'altra. Ritiene pertanto normale che vi possa essere la volontà di modificare il testo approvato dal Senato.

Giuseppe GIULIETTI (IdV) ritiene che non occorre discutere del diverso atteggiamento della Camera e del Senato relativamente al provvedimento in oggetto. Sottolinea che vi sono aspetti poco chiari che occorre migliorare, anche se in assenza di un accordo in tal senso per «vincoli esterni di velocizzazione del procedimento», non si può ovviamente procedere. Rileva che è emersa comunque la volontà della maggioranza di valutare tali orientamenti, anche se appare necessario che questo orientamento fosse espresso concretamente già a partire da questa occasione e non per il futuro.

Emerenzio BARBIERI (PdL) ritiene che sarebbe opportuno che l'opposizione ritirasse gli emendamenti al fine di ripresentarli in Assemblea, nell'ambito della quale sarebbe possibile procedere ad una valutazione più compiuta dei profili emersi. Sottolinea l'importanza di tenere aperto un confronto con la minoranza, per cui non appare funzionale ad una collaborazione fra i due schieramenti politici rimanere in seduta a votare emendamenti che poi si saranno respinti, piuttosto di lavorare ad un confronto costruttivo per il prosieguo dell'esame.

Manuela GHIZZONI (PD) sottolinea che le proposte appena formulate dal collega Barbieri, che meritano senz'altro considerazione, dovrebbero essere peraltro confermate dalla disponibilità del relatore o del Governo, anche in considerazione del fatto che andrebbe chiarito dall'Esecutivo se porrà la questione di fiducia sul provvedimento in esame.

Benedetto Fabio GRANATA (PdL) sottolinea che il dibattito svolto ha fatto emergere questioni importanti e non è stato quindi inutile. Rileva che al Senato vi è stata una condivisione del testo da parte delle diverse componenti politiche. Sottolinea che, peraltro, vi sono delle questioni da risolvere che, con il ritiro degli emendamenti da parte della minoranza, si potrebbero considerare insieme nel corso dell'esame in Assemblea, anche giungendo all'approvazione di eventuali modifiche condivise del testo. Evidenzia, quindi, che una disponibilità dei gruppi di opposizione in tal senso, su profili del tutto formali, favorirebbe senz'altro un confronto costruttivo su aspetti sostanziali. Appare inutile infatti procedere ad una prova di forza che porti alla reiezione di tutti gli emendamenti presentati, senza alcuna apertura alla possibilità di considerare proposte condivise da tutti gli schieramenti.

Paola GOISIS (LNP) si associa alla proposta dell'onorevole Granata, rilevando che il tema dell'università è uno dei punti più importanti dell'agenda politica del Governo e per questo motivo occorre discutere eventuali modifiche nelle sedi opportune.

Manuela GHIZZONI (PD), alla luce delle proposte espresse dai colleghi Barbieri, Granata e Goisis, chiede una sospensione dei lavori della Commissione al fine di poterle valutare compiutamente.

Valentina APREA, presidente, accedendo alla richiesta della collega Ghizzoni, non essendovi obiezioni, sospende la seduta.

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La seduta, sospesa alle 15.10, riprende alle 15.30.

Si passa all'esame dell'articolo 1 e degli emendamenti e articoli aggiuntivi ad esso riferiti.

Stefano CALDORO (PdL), relatore, invita al ritiro degli emendamenti e articoli aggiuntivi presentati.

Il sottosegretario Giuseppe PIZZA concorda con il relatore.

Valentina APREA, presidente, constata l'assenza dei presentatori degli emendamenti e degli articoli aggiuntivi riferiti all'articolo in esame, si intende vi abbiano rinunciato.

Si passa all'esame dell'articolo 1-bis e degli emendamenti ad esso riferiti.

Stefano CALDORO (PdL), relatore, invita al ritiro degli emendamenti presentati.

Il sottosegretario Giuseppe PIZZA concorda con il relatore.

Valentina APREA, presidente, constata l'assenza dei presentatori degli emendamenti riferiti all'articolo in esame, si intende vi abbiano rinunciato.

Si passa all'esame dell'articolo 2 e degli emendamenti ad esso riferiti.

Stefano CALDORO (PdL), relatore, invita al ritiro degli emendamenti presentati.

Il sottosegretario Giuseppe PIZZA concorda con il relatore.

Valentina APREA, presidente, constata l'assenza dei presentatori degli emendamenti riferiti all'articolo in esame, si intende vi abbiano rinunciato.

Si passa all'esame dell'articolo 3 e degli emendamenti ad esso riferiti.

Stefano CALDORO (PdL), relatore, invita al ritiro degli emendamenti e dell'articolo aggiuntivo presentati.

Il sottosegretario Giuseppe PIZZA concorda con il relatore.

Valentina APREA, presidente, constata l'assenza dei presentatori degli emendamenti e dell'articolo aggiuntivo riferiti all'articolo in esame, si intende vi abbiano rinunciato.

Si passa all'esame dell'articolo 3-bis e dell'unico emendamento Cirielli 3-bis.1 ad esso riferito.

Stefano CALDORO (PdL), relatore, invita al ritiro dell'emendamento 3-bis.1.

Il sottosegretario Giuseppe PIZZA concorda con il relatore.

Valentina APREA, presidente, constata l'assenza del presentatore dell'emendamento 3-bis.1, si intende vi abbia rinunciato.

Si passa all'esame dell'articolo 3-ter e degli emendamenti ad esso riferiti.

Stefano CALDORO (PdL), relatore, invita al ritiro degli emendamenti presentati.

Il sottosegretario Giuseppe PIZZA concorda con il relatore.

Valentina APREA, presidente, constata l'assenza dei presentatori degli emendamenti riferiti all'articolo in esame, si intende vi abbiano rinunciato. Avverte quindi che non sono stati presentati emendamenti all'articolo 3-quater. Ricorda poi che gli articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 3-quinquies sono stati dichiarati tutti inammissibili, mentre non sono state presentate proposte emendative ai restanti articoli del decreto-legge in esame.
Comunica quindi che sono pervenuti i pareri delle Commissioni parlamentari sul testo del decreto-legge, non modificato nel corso dell'esame in sede referente. La I Commissione ha espresso parere favorevole con osservazione; la II Commissione

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ha espresso parere favorevole con condizione; le Commissioni X, XI e XIII hanno espresso parere favorevole e la Commissione parlamentare per le questioni regionali ha espresso parere favorevole con osservazioni. In attesa che giungano i pareri delle altre Commissioni e del Comitato per la legislazione sul testo del decreto-legge non modificato dalla Commissione, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.45.

AVVERTENZA

I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

ATTI DEL GOVERNO

Schema di decreto ministeriale per il riparto del Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca per l'anno 2008.
Atto n. 49.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI