CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 9 dicembre 2008
105.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
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INTERROGAZIONI

Martedì 9 dicembre 2008. - Presidenza del vicepresidente Paola FRASSINETTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Giuseppe Pizza.

La seduta comincia alle 11.30.

5-00554 Lulli: Finanziamento di alcuni programmi spaziali e iniziative correlate.

Il sottosegretario Giuseppe PIZZA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

Andrea LULLI (PD), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatto della risposta ricevuta, rilevando che vi è un riconoscimento dell'effettiva importanza degli impegni principali dell'interrogazione. Ritiene però che non sia ancora del tutto chiaro come sarà effettuato lo sviluppo ulteriore dei programmi spaziali.

5-00558 Siragusa: Sulla scelta dei formatori del Piano di formazione sull'indagine OCSE-PISA.

Manuela GHIZZONI (PD) sottoscrive l'interrogazione in titolo.

Il sottosegretario Giuseppe PIZZA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Manuela GHIZZONI (PD), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatta della risposta ricevuta, pur rilevando che non è stata «sviscerata» in modo adeguato la questione relativa ai criteri seguiti nella scelta dei formatori soprattutto nella regione Sicilia.

5-00562 Mancuso: Accertamenti ispettivi presso l'Università degli studi di Genova.

Il sottosegretario Giuseppe PIZZA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

Gianni MANCUSO (PdL) replicando, si dichiara insoddisfatto della risposta ricevuta, che non entra nel dettaglio delle questioni affrontate dall'interrogazione presentata. Rileva in qualche modo che è stato anzi agirato il tema principale degli accertamenti ispettivi presso l'università di Genova. Evidenzia, infatti, che alcuni docenti universitari scioperano «di fatto», ma non formalmente, con l'escamotage del «blocco didattico» penalizzando la normale attività accademica. Auspica quindi che si vigili affinché già a partire dal prossimo 12 dicembre non si metta in atto tale tipo di furberie.

5-00582 Cera: Chiarimenti sul decreto ministeriale n. 59 del 2008, in materia di personale ATA di terza fascia.

Manuela GHIZZONI (PD) sottoscrive l'interrogazione in titolo.

Il sottosegretario Giuseppe PIZZA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

Manuela GHIZZONI (PD) prende atto della risposta, rilevando che si tratta di un tema che merita attenzione.

5-00591 Ghizzoni: Sul fenomeno dei «laureati precoci».

Il sottosegretario Giuseppe PIZZA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

Manuela GHIZZONI (PD), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatta della risposta ricevuta, rilevando che i laureati precoci sono un'anomalia nel caso in cui sono accreditati un numero sproporzionato di crediti. Occorrerebbe che tutti gli atenei evitassero - in applicazione della normativa vigente recentemente approvata dal Governo Prodi - di attribuire troppi

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crediti. Auspica in conclusione che vengano effettuati gli opportuni accertamenti ispettivi presso le Università, comprese quelle telematiche, che ancora non applicano la disciplina in questione.

5-00597 Centemero: Sullo studio della lingua latina nella classe terminale del Liceo Scientifico e delle Scienze Umane.

Il sottosegretario Giuseppe PIZZA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 6).

Elena CENTEMERO (PdL) replicando, si dichiara soddisfatta della risposta ricevuta, dalla quale si evince che l'insegnamento del latino e della cultura latina, sarà impartito nei nuovi percorsi del liceo scientifico e del liceo delle scienze umane nei cinque anni di studio.

Paola FRASSINETTI, presidente, dichiara quindi concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 12.

SEDE CONSULTIVA

Martedì 9 dicembre 2008. - Presidenza del vicepresidente Paola FRASSINETTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Giuseppe Pizza.

La seduta comincia alle 12.

Ratifica Convenzione sull'Istituto forestale europeo.
C. 1930 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

Elena CENTEMERO (PdL), relatore, ricorda che il provvedimento, d'iniziativa governativa, reca le consuete disposizioni di autorizzazione alla ratifica, ordine di esecuzione ed entrata in vigore della Convenzione sull'Istituto forestale europeo. Sottolinea che l'Istituto forestale europeo (EFI) è stato creato nel 1993 dal Governo della Finlandia allo scopo di fornire informazioni e ricerche in campo delle scienze forestali a livello europeo. Nel 2003, su richiesta dei soci fondatori e degli organismi associati, il Governo finlandese ha promosso la trasformazione dell'EFI in ente di diritto internazionale, e il 28 agosto 2003 è stata firmata dai rappresentanti di 12 Stati, tra cui l'Italia, la Convenzione che costituisce l'Istituto forestale europeo in organismo internazionale. Dalla creazione dell'Istituto, si sono registrate numerose adesioni e, dopo un decennio, gli enti associati erano 130. A fronte di 20 Stati europei firmatari, la ratifica della Convenzione è ad oggi intervenuta in 13 Stati (Austria, Bulgaria, Croazia, Danimarca, Finlandia, Germania, Norvegia, Portogallo, Romania, Slovenia, Spagna, Svezia e Turchia), il che ha consentito il superamento della soglia di otto ratifiche e l'entrata in vigore della stessa.
Evidenzia che lo scopo dell'Istituto è svolgere ricerche a livello paneuropeo sulla politica forestale, inclusi gli aspetti ambientali, ecologici, il benessere delle foreste, i prodotti e i servizi da esse provenienti, nonché la domanda e la produzione di legname e di altri prodotti boschivi (come specificato nell'articolo 2 della Convenzione). Il lavoro dell'Istituto contribuisce, quindi, alla promozione della conservazione e della gestione sostenibile delle foreste in Europa. L'Italia, in particolare, ha coordinato alcuni progetti di ricerca dell'Istituto forestale europeo. Fra di essi, i due che risultano in corso, sono condotti dalla Fondazione Eni Enrico Mattei e dall'Università del Molise. Ricorda che la motivazione dell'interesse sollevato dalle iniziative promosse dall'EFI risiede nel coinvolgimento delle maggiori università di scienze forestali d'Europa, comprese quelle italiane, i cui ricercatori, in diretto rapporto con i corrispondenti esteri, partecipano spesso ai congressi, alle

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riunioni ed ai programmi dell'EFI ed hanno anche assunto incarichi di responsabilità nei relativi organi statutari. Riguardo ai contenuti di dettaglio del Trattato, sottolinea che gli articoli 1, 2 e 3 indicano il nome e la sede dell'Istituto, precisandone gli scopi e le finalità divulgative, mentre gli articoli 4, 5, 6, 7, 8, 9, descrivono le qualità di parti contraenti e di membri associati (istituzioni di ricerca europee) e affiliati (istituzioni di ricerca non europee, prive di potere decisionale), gli organi dell'Istituto - consiglio, conferenza, comitato direttivo e segretariato - e la loro composizione e funzionamento. Sottolinea che gli articoli 10 e 11 trattano degli aspetti finanziari e di bilancio e gli articoli 12 e 13 precisano gli aspetti giuridici, anche ai fini di eventuali dispute. Infine, gli articoli 14 e 15 riguardano le modalità per la firma e la ratifica del Trattato e la sua entrata in vigore e gli articoli da 16 a 19 prevedono disposizioni transitorie, le modalità per effettuare emendamenti, per il recesso e per l'estinzione della Convenzione.
Segnala quindi che sia l'analisi tecnico-normativa che quella dell'impatto della regolamentazione sottolineano l'importanza che la ratifica della Convenzione riveste per l'Italia, anche in vista del potenziale inserimento di docenti e ricercatori universitari italiani negli organismi dell'Istituto (negli organi dirigenziali e nei comitati scientifici dell'EFI), ora divenuto organismo internazionale, senza che ciò comporti oneri finanziari. Gli impegni, infatti, che la Convenzione prevede per gli Stati partecipanti sono limitati al supporto al lavoro dell'EFI, fornendo, a richiesta, le informazioni attinenti le foreste che non risultino disponibili presso altri organismi. Inoltre, con la ratifica anche l'Italia potrà dare concreto ed ulteriore impulso alla ricerca forestale in Europa. Ricorda, infine, che ogni Stato deve poi partecipare all'attività degli organi statutari dell'EFI, consiglio, conferenza, comitato direttivo e segretariato, con a capo il direttore. Il consiglio è costituito dai rappresentanti degli Stati membri; ad esso spettano la nomina di metà del comitato direttivo e la decisione di questioni generali di ordine tecnico, finanziario ed amministrativo. La conferenza, costituita dai rappresentanti dei membri associati, nomina a sua volta metà del comitato direttivo, e ha poteri d'impulso e raccomandazione. Il comitato direttivo prende le decisioni fondamentali per l'attività dell'Istituto, approva i bilanci e decide sulle spese, nomina il direttore e relaziona, per quanto necessario, alla conferenza ed al consiglio. Il segretariato, sotto la guida del direttore, provvede ai necessari atti esecutivi.
Alla luce delle considerazioni espresse, propone pertanto di esprimere parere favorevole.

La Commissione approva quindi la proposta di parere favorevole del relatore.

La seduta termina alle 12.15.

AUDIZIONI INFORMALI

Martedì 9 dicembre 2008.

Audizione informale di Sergio Escobar, direttore del Piccolo Teatro di Milano, e di Alberto Francesconi, presidente dell'Associazione generale italiana dello spettacolo (AGIS), nell'ambito dell'esame delle proposte di legge C. 136 Carlucci, C. 459 Ciocchetti, C. 1156 Ceccacci Rubino, C. 1183 De Biasi, C. 1480 Zamparutti, C. 1564 Giammanco e C. 1610 Zazzera.

L'audizione informale è stata svolta dalle 12.40 alle 13.40.

AUDIZIONI INFORMALI

Martedì 9 dicembre 2008.

Audizione informale di rappresentanti del Sincrotrone Europeo di Grenoble (ESRF), nell'ambito dell'esame dello schema di decreto ministeriale per il riparto del Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca per l'anno 2008 (atto n. 49).

L'audizione informale è stata svolta dalle 13.40 alle 14.20.

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SEDE REFERENTE

Martedì 9 dicembre 2008. - Presidenza del presidente Valentina APREA. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca Giuseppe Pizza.

La seduta comincia alle 14.20.

DL 180/08: Disposizioni urgenti per il diritto allo studio, la valorizzazione del merito e la qualità del sistema universitario e della ricerca.
C. 1966 Governo.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato il 4 dicembre 2008.

Eugenio MAZZARELLA (PD), ringraziando il relatore per lo sforzo fatto nel tentare di evidenziare gli aspetti positivi e quelli negativi del provvedimento, rileva che il decreto-legge è solo un «provvedimento tampone», che non ha effetti importanti e significativi sul sistema universitario italiano. Segnala che il problema sistema universitario italiano è di essere sottofinanziato rispetto a quello degli altri Stati europei. Ricorda inoltre che il decreto non innova nulla, alla luci, anche de tagli di spesa notevoli, non reintegrati in realtà in termini significativi, neanche dal provvedimento in esame. Aggiunge che l'attribuzione in termini premiali del fondo ordinario per le Università non è rilevante, in quanto investe una quota di risorse molto esigua. Il decreto mette ancora una volta al centro la questione dei concorsi, che però non è una questione essenziale; anche se effettuare le selezioni secondo criteri di qualità è importante. Evidenzia altresì che le modalità per lo svolgimento dei concorsi avrebbero dovuto essere prefigurate diversamente, ad esempio attraverso lo svolgimento delle procedure a livello nazionale, dando inoltre maggiore rilievo all'attività di un organismo di valutazione terzo. Sottolinea quindi che le norme che consentono di riaprire i termini dei bandi di concorso confermano l'esistenza di un'impostazione antica, che non giova al Paese.
Sottolinea che la documentazione della Conferenza dei Presidi consegnata al Senato nel corso dell'esame del provvedimento conferma che l'impostazione seguita è sbagliata. Rileva, in particolare, che il metodo del sorteggio è penalizzante per i concorsi: occorreva infatti responsabilizzare maggiormente il singolo ateneo attraverso le definizione di parametri nazionali, ma affiancando a ciò un'attività di valutazione più rigorosa da parte di un'autorità centrale. Segnala, inoltre, che il decreto non rileva quale è la direzione culturale che si vuole seguire nelle politiche dell'università non consentirà di effettuare un adeguato ricambio generazionale per quel che riguarda i posti di professore e di ricercatore. Rileva, quindi, che i corsi di laurea non sono così numerosi rispetto al resto d'Europa, come dimostra la documentazione delle Conferenza dei Presidi, ricordando, inoltre, che l'assunzione, recentemente avvenuta, di ricercatori è servita a regolarizzare solo una parte molto esigua dei precari dell'Università. Segnala infine che il turnover è ingiustificabile, alla luce delle statistiche attualmente esistenti e degli avvicendamenti che comunque si registrano nell'ambito degli atenei.

Gabriella GIAMMANCO (PdL) segnala innanzitutto che il confronto sul provvedimento in esame che si è avuto nelle scorse settimane al Senato, in Commissione Cultura, ha rappresentato un significativo esempio di dialogo tra maggioranza e opposizione, un serio tentativo di cambiamento; una buona notizia per studenti e docenti, che considerano la formazione accademica e la ricerca scientifica una missione determinante per il futuro del paese. È consapevole del fatto che i giovani e le loro famiglie osservano a distanza il lavoro della Commissione, lo giudicano, lo apprezzano o lo criticano e che ad essi occorre rispondere dell'impegno

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e della reale volontà di riformare il magma indifferenziato del sistema universitario, in cui qualità e mediocrità, produttività e inefficienza, merito e demerito convivono, disponendo delle stesse risorse a danno dei migliori. Ricorda per esempio il rispetto che merita l'enorme patrimonio di aspettative nei confronti della classe politica che deve spingere la Commissione a fare del proprio meglio e ad apprezzare, in attesa di una riforma complessiva dell'università italiana, le importanti novità introdotte dal decreto 180 per il diritto allo studio, la valorizzazione del merito e la qualità del sistema universitario e della ricerca.
Sottolinea quindi che si tratta di decisioni forti, necessarie e non più rinviabili, che mirano a contenere gli sprechi e le disfunzioni ampiamente diffuse nel sistema della formazione universitaria; scelte di buon senso, che coniugano l'autonomia universitaria al concetto di responsabilità e al riconoscimento del merito e che sottopongono gli investimenti in formazione e ricerca a un sistema di valutazione dei risultati di atenei e docenti. Ricorda quindi che sin dall'inizio del suo primo mandato parlamentare, ha sempre sostenuto che gli argomenti in gioco, quando si parla di Scuola e di Università, sono troppo delicati per essere lasciati alla classica e spesso sterile contrapposizione destra-sinistra, maggioranza-opposizione, rilevando che non c'è cosa peggiore della politica del rifiuto, quando si ritiene che l'azione di governo, pur con la necessità di ulteriori aggiustamenti di rotta, stia comunque andando nella direzione giusta. Esprime quindi la convinzione che se, in Commissione e in Assemblea, si riusciranno a mettere da parte le prese di posizione ideologiche tout court, sarà possibile incidere davvero sul processo riformatore del Paese. Ricorda altresì che la spinta riformatrice è necessaria per ridare centralità al ruolo dei giovani e per superare i vizi di una società ancora troppo ingessata, gerontocratica e refrattaria a riconoscere il merito.
Esprime quindi apprezzamento per l'atteggiamento di chi, nel corso del dibattito al Senato, - senza abbandonarsi allo spirito partigiano - ha cercato di confrontarsi con il testo del Governo. Crede che sia oggettivamente difficile non apprezzare le iniziative del decreto legge in esame che vogliono segnare una svolta all'insegna del rigore, per dare giustizia alle migliaia di validissimi studiosi che insegnano e fanno ricerca negli atenei italiani, e per liberare le energie di tanti giovani talenti. Rispondendo alle osservazioni dell'onorevole Mazzarella, sottolinea che il testo del Governo va nel senso auspicato da osservatori internazionali, analisi Ocse, economisti e operatori del settore. e che non vi è dubbio sul fatto che il confronto avviato dal ministro Gelmini con autorevoli esponenti del mondo accademico italiano e internazionale sia stato proficuo. Ricorda che la mini riforma dei concorsi non pretende di essere una riforma complessiva della materia e che forse si sarebbe potuto fare di più, ma ritiene che nell'immediatezza non era possibile trovare soluzioni migliori a quelle fissate nel decreto in discussione. Aggiunge che la cooptazione è in qualche maniera ineliminabile in un ambiente universitario dove tutti si conoscono: qualunque riforma del sistema dei concorsi non può essere in grado di evitare comportamenti opportunistici da parte di chi vuole fare accedere alla carriera universitaria amici e parenti. È convinta invece che i concorsi istruiti con la modalità dell'elezione e poi del sorteggio renderanno sicuramente più complicate le pratiche clientelari e familiari. Sottolinea d'altra parte, che è stata una scelta ragionevole quella del Governo di limitare al massimo, con le misure di emergenza adottate dal decreto, il disagio e i ritardi per migliaia di studiosi che, del tutto legittimamente, attendono da tempo di partecipare a concorsi bloccati da anni. e che soluzioni più drastiche avrebbero dovuto confrontarsi con migliaia di ricorsi ai TAR, con tutto quello che abitualmente ne consegue. In conclusione, chiede all'opposizione senso di responsabilità, in quanto ci si trova di fronte ad anni importanti per il futuro del Paese. Rileva che, dopo queste prime misure urgenti non bisogna perdere

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tempo per lavorare a più grandi riforme strutturali e che le linee guida del ministro Gelmini offrono spunti di discussione e un quadro d'insieme entro cui collocare i prossimi passi. Ricorda che, come giustamente segnalato dal ministro, i cardini di una riforma dell'università dovranno essere innovativi meccanismi di governance. In questo senso, emerge una sempre maggiore centralità della valutazione che gli atenei, più responsabilizzati e soggetti a valutazioni stringenti, non avranno bisogno di molte regole perché saranno consapevoli che scelte sbagliate eventualmente adottate, avranno conseguenze negative immediate e tangibili.

Manuela GHIZZONI (PD), riservandosi di svolgere nel prosieguo dell'esame un intervento più approfondito, rileva che occorrerebbe che il Governo fornisse chiarimenti in ordine a tre questioni fondamentali. Innanzitutto, quale interpretazione occorre dare ai commi 1 e 2 dell'articolo 1, che sono in contraddizione tra di loro; inoltre, occorrerebbe definire meglio le norme che riguardano il «sorteggio» dei componenti delle commissioni di concorso, in quanto tali norme sono troppo ambigue, prestandosi pertanto ad interpretazioni diverse; infine, che per quel che riguarda i titoli valutabili nell'ambito delle procedure per l'assunzione dei ricercatori, esiste una discrezionalità troppo ampia attribuita alla Commissione, rispetto ai titoli da valutare poiché il decreto di cui al comma 7 dell'articolo 1 in esame fa riferimento solo ai parametri e non ai titoli che obbligatoriamente occorre considerare.

Il sottosegretario Giuseppe PIZZA, intervenendo in sede di replica, ringrazia il collega Mazzarella per gli spunti di riflessione interessanti che ha voluto fornire. Ricorda che il decreto in esame non rappresenta una riforma dell'Università, ma è solo l'inizio di un percorso più articolato. Sottolinea però che il sistema universitario non va bene, perché all'allargamento dell'autonomia non è corrisposta un corrispondente aumento delle responsabilità. Evidenzia, quindi, che il decreto interviene in modo efficace sui concorsi, sulla ripartizione delle risorse alle Università e sull'edilizia scolastica, prevedendo altresì norme importanti per il diritto allo studio.

Valentina APREA, presidente, prendendo atto che il relatore non intende intervenire in sede di replica, dichiara concluso l'esame preliminare. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.