CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 26 novembre 2008
99.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 26 novembre 2008. - Presidenza del presidente Giuseppe PALUMBO.

La seduta comincia alle 14.30.

DL 172/08: Misure straordinarie per l'emergenza nel settore dei rifiuti nella regione Campania.
C. 1875 Governo.

(Parere alla VIII Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 25 novembre 2008.

Giuseppe PALUMBO, presidente, avverte che la VIII Commissione ha trasmesso il testo del disegno di legge in esame, come risultante dagli emendamenti approvati. Invita pertanto il relatore ad illustrare le modifiche apportate alle parti di competenza della Commissione.

Domenico DI VIRGILIO (PdL), relatore, osserva che l'unica modifica rilevante, per quanto attiene ai profili di competenza della Commissione, consiste nell'aggiunta, al comma 1 dell'articolo 2, della previsione per cui alla rimozione dei rifiuti, anche pericolosi, presenti su aree pubbliche o private, si provvede «informando le competenti strutture sanitarie». Dà quindi conto brevemente delle altre modifiche, di minor rilievo, apportate ai commi 1 e 4 dell'articolo 2.

Umberto SCAPAGNINI (PdL) sottolinea l'importanza del provvedimento in esame, con particolare riguardo ai profili sanitari.

Domenico DI VIRGILIO (PdL), relatore, formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato).

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Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

La seduta termina alle 14.40.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 26 novembre 2008. - Presidenza del presidente Giuseppe PALUMBO. - Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro, la salute e le politiche sociali Ferruccio Fazio.

La seduta comincia alle 14.40.

Modifiche al decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e altre disposizioni in materia di governo delle attività cliniche.
C. 799 Angela Napoli, C. 1552 Di Virgilio e Palumbo, C. 977-ter Livia Turco e C. 278 Farina Coscioni.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 20 novembre 2008.

Luciana PEDOTO (PD) osserva, relativamente alla proposta di legge n. 1552 Di Virgilio e Palumbo, che essa attribuisce rilevanti funzioni, nel governo delle attività cliniche, a un collegio di direzione: si profila così un governo clinico totalmente scisso dal governo economico. Tale conferimento riporta il potere decisionale in capo ai medici e viene ridotto, in misura corrispondente, quello degli amministratori. Nel dettaglio, il fatto che il collegio di direzione diventi organo dell'azienda ed esprima parere obbligatorio e vincolante genera un conflitto con il principio per cui il direttore generale rimane l'unico responsabile dei risultati della gestione. Il collegio di direzione viene proposto come organo aziendale (attualmente gli organi sono il direttore generale e il collegio dei revisori) e presieduto dal direttore sanitario (che non è organo aziendale). Questa proposta contiene la previsione di una serie di pareri vincolanti espressi dal collegio di direzione, pur permanendo la previsione del direttore generale quale unico soggetto responsabile della gestione complessiva dell'Azienda (in pratica, un soggetto decide e un altro è responsabile). In questo senso, la previsione di poteri di programmazione così ampi per il collegio di direzione può essere prevista solo nel caso in cui il collegio di direzione sia presieduto proprio dal direttore generale. Il testo reca altresì modifiche all'articolazione della dirigenza sanitaria, reintroducendo l'articolazione in due livelli di responsabilità. Nel giro di pochi anni, si è passati da un ordinamento per carriere, vigente fino al 1992, ad uno basato sulle qualifiche dirigenziali (di cui la più elevata conferita con incarico a termine), per approdare, con la riforma del 1999, ad un ordinamento in cui, salvaguardato l'accesso per pubblico concorso, la «carriera» si snoda attraverso il sistema degli incarichi a termine. La proposta di legge in discorso rinnega questo percorso riproponendo il doppio livello di inquadramento. La creazione dei due livelli, oltre che rappresentare un passo indietro rispetto al decreto legislativo n. 229 del 1999, di fatto riduce ulteriormente il legame tra remunerazione, da un lato, ed incarico assegnato e grado di raggiungimento degli obiettivi, dall'altro, eliminando di fatto, per l'Azienda sanitaria, qualsiasi leva su cui agire per perseguire i propri obiettivi. Meritano altresì approfondimenti, per quanto concerne l'ambito di applicazione della legge, la ricomprensione o meno dei policlinici universitari e degli Istituti di ricovero e cura a carattere sanitario, nonché la composizione della componente elettiva del collegio di direzione. Per quel che riguarda i criteri e le procedure a cui la commissione deve attenersi ai fini dell'attribuzione dell'incarico di direzione di struttura complessa, non è chiaro quale sia il ruolo del direttore generale nell'assegnazione dell'incarico, nella misura in cui la commissione presenta al direttore generale una terna con l'indicazione dei tre migliori candidati (indicando i punteggi) e poi il direttore generale assegna

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l'incarico seguendo la graduatoria elaborata dalla commissione. Infine, merita di essere approfondita la reintroduzione della facoltà del dirigente di permanere in servizio, a domanda, fino al compimento del settantesimo anno di età. Sembra arbitraria la possibilità che il collegio di direzione possa sottoporre a sua discrezione a un preventivo esame di idoneità (fisica, psichica, professionale) quei dirigenti che chiedono di rimanere in servizio fino al settantesimo anno di età. Per motivi di uniformità di comportamento e di parità di condizione per tutti gli interessati, è opportuno prevedere che la regione regoli la materia stabilendo modalità, criteri e strumenti di valutazione. Desidera quindi svolgere alcune considerazioni in ordine alla proposta di legge n. 278 Farina Coscioni, le cui premesse giudica condivisibili. Ritiene opportune alcune precisazioni sul titolo di cui devono essere in possesso i direttori generali e, in particolare, sul «titolo equipollente» in alternativa alla laurea. Si rischia infatti di consentire un éscamotage per consentire la nomina di diplomati che seguano un breve corso organizzato dalle regioni o un corso «pseudo-abilitante» organizzato da agenzie pararegionali. A suo avviso, il requisito della laurea quinquennale è insostituibile. Inoltre, sarebbe auspicabile che fosse inserito tra i requisiti di accesso o come titolo preferenziale l'aver conseguito un master in economia e gestione sanitaria. Al riguardo, ricorda che, all'atto dell'emanazione del decreto legislativo n. 502 del 1992, non era stato fatto riferimento ad alcun master perché allora erano stati istituiti soltanto in alcune università e si rischiava, pertanto, di creare delle disparità. Oggi, invece, nella maggior parte delle università italiane si svolgono questi master, ragion per cui si potrebbe prevedere che esso diventi titolo preferenziale per la partecipazione al bando. Per quanto riguarda la composizione della commissione valutatrice, vanno bene i rappresentanti delle società di consulting manageriale, ma sarebbe opportuno prevedere la partecipazione anche di un direttore generale, perché sono le figure che conoscono (o dovrebbero conoscere) meglio il tessuto sociale delle aziende sanitarie. Per quel che concerne il candidato selezionato, che non sia in possesso del master cui prima accennava, appare condivisibile quanto previsto all'articolo 1, comma 1, lettera d), capoverso « 4., della proposta in discorso, in base al quale i direttori generali producono un certificato di frequenza del corso di formazione in materia di sanità pubblica e di organizzazione e gestione sanitarie. Peraltro, si potrebbe specificare che essi devono certificare il superamento con profitto del corso, poiché la sola frequenza appare riduttiva.

Antonio PALAGIANO (IdV) preannuncia la presentazione di una proposta di legge in materia di governo clinico a firma della collega Mura e sua.

Paola BINETTI (PD) rileva che tutte le proposte di legge in esame affrontano il tema della selezione dei dirigenti sanitari: ciò dimostra, a suo avviso, che si tratta di un aspetto problematico nella gestione della sanità. Osserva che la proposta di legge n. 799 Angela Napoli fa riferimento, all'articolo 3, ai crediti in attività di formazione continua (ECM) posseduti dai candidati all'incarico di direzione di struttura complessa. In proposito, rileva che l'Educazione continua in medicina rappresenta oggi un aspetto particolarmente trascurato. Esprime quindi apprezzamento per il fatto che la proposta di legge n. 1552 Di Virgilio e Palumbo restituisca al personale medico quella funzione di leadership che gli era stata sottratta in favore dei manager. Esprime peraltro dubbi in merito alla scelta di affidare la presidenza della Commissione valutatrice al dirigente più anziano, poiché il criterio dell'anzianità può non essere sempre il più funzionale. Esprime quindi apprezzamento per le previsioni di cui agli articoli 5 e 6. Con riferimento, infine, alla permanenza in servizio dei dirigenti fino al settantesimo anno di età, sottolinea la necessità di individuare un limite di età omogeneo per tutte le strutture sanitarie, ivi compresi gli ospedali clinici.

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Giuseppe PALUMBO, presidente, ricorda che, come rappresentato nella seduta del 19 novembre scorso, la 12a Commissione del Senato ha avviato l'esame di disegni di legge vertenti, tra l'altro, in materia di gestione del rischio sanitario. Pertanto la Commissione nella medesima seduta ha convenuto di non procedere all'esame delle disposizioni di cui agli articoli 5 e 6 della proposta di legge n. 1552, cui ha testé fatto riferimento l'onorevole Binetti, nonché degli articoli 17 e 18 della proposta n. 977-ter.
In riferimento a quanto fatto rilevare dall'onorevole Palagiano, assicura che la proposta di legge cui lo stesso ha fatto riferimento verrà abbinata non appena ne sarà disposta l'assegnazione alla Commissione.

Lucio BARANI (PdL) suggerisce, con riferimento al seguito dell'esame delle proposte di legge in titolo, l'opportunità di procedere allo svolgimento delle audizioni che certamente si renderanno necessarie solo dopo l'adozione di un testo unificato, al fine di rendere le audizioni stesse più produttive. Passando al tema della gestione del rischio clinico, sollevato dalla collega Binetti, sottolinea la necessità di una modifica della normativa penale, al fine di rendere più rapido il risarcimento del danno derivante da errori medici e di superare l'automatica instaurazione del procedimento penale in presenza di errori medici, rilevando come tale automatismo, in Europa, sia oggi presente soltanto negli ordinamenti italiano, portoghese e polacco.

Giuseppe PALUMBO, presidente, fa presente che, in questa materia, dovrebbe essere a breve assegnata alla Commissioni competenti una proposta di legge a firma Santelli e altri.

Anna Margherita MIOTTO (PD) osserva che, attualmente, la gestione delle aziende sanitarie è troppo concentrata sugli obiettivi di bilancio rispetto a quelli che si potrebbero definire «obiettivi di salute». Mentre le proposte di legge in esame, e in particolare le proposte n. 977-ter e n. 1552, riconoscono il ruolo del collegio di direzione, nessuna di queste proposte valorizza in modo sufficiente il ruolo dei pazienti e delle autonomie locali (in modo particolare dei comuni) nella governance della sanità. Ritiene invece che i comuni potrebbero svolgere un ruolo essenziale nella programmazione delle politiche sanitarie. Osserva infine che il problema principale è oggi quello di limitare i poteri del direttore generale: non reputa opportuno, pertanto, che il collegio di direzione sia presieduto dal direttore generale medesimo.

Gian Carlo ABELLI (PdL), riservandosi di intervenire nel merito nel prosieguo dell'esame, dichiara di concordare con il collega Barani circa l'opportunità di procedere allo svolgimento di audizioni successivamente all'adozione di un testo unificato.

Giuseppe PALUMBO, presidente, fa notare che la questione posta dall'onorevole Barani potrà essere valutata all'atto della costituzione del Comitato ristretto per l'elaborazione di un testo unificato e per lo svolgimento delle eventuali audizioni. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Istituzione di speciali unità di accoglienza permanente per l'assistenza dei pazienti cerebrolesi cronici.
C. 412 Di Virgilio.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato, da ultimo, nella seduta del 25 novembre 2008.

Domenico DI VIRGILIO (PdL), relatore, si dichiara sorpreso per l'assenza di interventi sul provvedimento in esame, ribadendo quanto affermato nella relazione circa la necessità di affrontare con urgenza la drammatica situazione dei paziente cerebrolesi cronici. Sottolinea altresì

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gli importanti elementi di conoscenza recati dal glossario elaborato dal Gruppo di lavoro istituito dal sottosegretario Roccella, che ha portato avanti l'attività avviata nella XIV legislatura.

Maria Antonietta FARINA COSCIONI (PD) rileva come, nella proposta di legge in esame, si faccia riferimento alla difficoltà di censire i pazienti destinatari delle disposizioni contenute nella proposta di legge medesima. Tuttavia, alla luce di quanto affermato dal relatore, il glossario elaborato dal Gruppo di lavoro presieduto dal sottosegretario Roccella sembrerebbe superare questa difficoltà. Annuncia altresì di aver presentato una proposta di istituzione di una Commissione d'inchiesta su l'utilizzo improprio di posti-letto in reparti di terapia intensiva per l'assistenza a pazienti che non dovrebbero essere curati in questo tipo di reparti. Poiché ritiene che i risultati di questa inchiesta potrebbero essere rilevanti ai fini della proposta di legge in esame, chiede alla presidenza di valutare in quali forme sia possibile assicurare un collegamento tra l'iter delle due proposte. Osserva, infine, con riferimento all'articolo 1 della proposta in esame, che sarebbe necessario definire cosa si debba intendere per stato cerebrale di bassa responsività, di coma vegetativo, ovvero per immodificabilità o modificabilità molto limitata del quadro neurologico e della coscienza.

Domenico DI VIRGILIO (PdL), relatore, osserva che, effettivamente, il glossario cui ha fatto prima riferimento rende possibile aggiornare i termini della proposta in esame, ciò che conferma l'esigenza di tener conto dei continui sviluppi della scienza medica in una materia come questa. Auspica altresì che possano essere individuate le soluzioni procedurali idonee per acquisire le informazioni cui faceva riferimento la collega Farina Coscioni nell'ambito dell'esame della proposta di legge in argomento.

Giuseppe PALUMBO, presidente, osserva che la proposta di inchiesta parlamentare dell'onorevole Farina Coscioni avrebbe, necessariamente, un iter distinto dalla proposta di legge in esame. Tuttavia, sulla medesima materia la Commissione può valutare l'opportunità di svolgere un indagine conoscitiva ai sensi dell'articolo 79, comma 5, del regolamento. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.30.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.30 alle 15.40.