CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 18 novembre 2008
95.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

Martedì 18 novembre 2008. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI. - Interviene il sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei Ministri, Guido Bertolaso.

La seduta comincia alle 13.05.

DL 172/08: Misure straordinarie per l'emergenza nel settore dei rifiuti nella regione Campania.
C. 1875 Governo.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame, rinviato il 13 novembre 2008.

Angelo ALESSANDRI, presidente, chiede se vi sono altri deputati che intendano svolgere il proprio intervento.

Elisabetta ZAMPARUTTI (PD), rileva in premessa che la previsione di sanzioni penali è quasi sempre segnale della difficoltà della politica a dare risposte positive ai problemi e che, in questo senso, l'emanazione di un nuovo provvedimento d'urgenza in materia di emergenza rifiuti in Campania dimostra un fallimento della politica nella risoluzione dei problemi reali del Paese. Chiede, quindi, se sia possibile conoscere se ed in quale forma hanno ricevuto attuazione gli obblighi introdotti con il precedente decreto-legge n. 90 del 2008, a partire da quelli fissati dall'articolo 11 di quel provvedimento in ordine al raggiungimento di specifici obiettivi per lo sviluppo della raccolta differenziata. Chiede, inoltre, che il Governo chiarisca come debba intendersi il riferimento contenuto all'articolo 2, comma 4, in merito all'applicazione delle migliori tecnologie disponibili. Domanda, inoltre, alla presidenza se non sia il caso di ascoltare su tali problematiche i rappresentanti del CONAI ed i presidenti delle province interessate.

Angelo ALESSANDRI, presidente, ricorda che, dati i tempi ristretti per l'esame in Commissione del provvedimento in esame, non sembra opportuno prevedere tali audizioni; il Governo potrà, comunque, fornire tutte le informazioni richieste.

Tino IANNUZZI (PD), ad integrazione del precedente intervento, chiede un chiarimento in ordine all'ambito territoriale di applicazione dell'articolo 4 e ai soggetti coinvolti nella sua applicazione.

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Il sottosegretario Guido BERTOLASO dopo aver espresso apprezzamento per lo spirito costruttivo che ha sinora informato il dibattito in Commissione, ribadisce preliminarmente il proprio giudizio positivo sul provvedimento d'urgenza adottato dal Governo e la propria soddisfazione per i primi risultati che vengono dalla sua applicazione «sul campo». In particolare, sottolinea positivamente il vasto consenso raccolto presso i sindaci campani - che il decreto-legge in esame riporta finalmente al centro del sistema di gestione del ciclo dei rifiuti -, simbolicamente testimoniato dalle esternazioni pubbliche - oltre dalla quotidiana e fattiva collaborazione - del sindaco di Portici, rappresentate ANCI della regione Campania.
Passa, quindi, ad illustrare il contenuto del provvedimento d'urgenza in esame, anche allo scopo di fornire chiarimenti e risposte alle numerose questioni prospettate da deputati di maggioranza e di opposizione nel corso della precedente seduta del 12 novembre scorso.
In particolare, con riferimento all'articolo 1, chiarisce l'attuale situazione e fornisce dati sulle attività di raccolta differenziata dei rifiuti, precisando che nella regione Campania si riscontrano ancora numerose inefficienze sia da parte dei comuni che da parte del CONAI. Al riguardo ricorda, a titolo esemplificativo, che sul sito del CONAI vengono riportati dati erronei sul numero delle piattaforme esistenti e funzionanti sul territorio regionale; senza voler puntare l'indice verso il comportamento di alcun ente o organo, ritiene importante che ognuno si assuma le proprie responsabilità, se davvero si vuole uscire definitivamente dall'emergenza. In questo senso, l'articolo 1 offre, a suo giudizio, uno strumento nuovo e importante ai cittadini campani che, memori della disastrosa esperienza del passato, vogliono essere protagonisti di una nuova stagione di sviluppo della raccolta differenziata, ma spesso non trovano interlocutori affidabili nelle istituzioni locali e nelle stesse aziende che svolgono il servizio di raccolta dei rifiuti sul territorio. Riconosce che il compenso in denaro previsto per i cittadini che provvederanno personalmente a consegnare i rifiuti ingombranti nelle apposite piazzole è insufficiente e, soprattutto, che la posizione delle piazzole rende difficoltoso per i cittadini assolvere a tali incombenze. Ritiene, peraltro, fondamentali i messaggi concreti che tale articolo veicolerà nella società campana e cioè che la raccolta differenziata deve essere fatta; indipendentemente da una gestione monopolistica dell'attività di raccolta, che può anche essere superata. Informa, infine, che dal 1o dicembre 2008 partiranno le operazioni per il conferimento dei rifiuti nelle piazzole e che dal 1o gennaio 2009 i cittadini potranno contare sulla realizzazione in tutte le maggiori aree urbane delle cosiddette «isole ecologiche» per facilitare e rendere più agevole il conferimento dei vari tipi di rifiuti.
Quanto all'articolo 2 del provvedimento in esame, ritiene che esso sia fondamentale per liberare definitivamente tutte quelle aree pubbliche, da quelle adiacenti alle assi stradali alle aree parcheggio - alcune delle quali poste a ridosso di scuole e, perfino, di cimiteri - che oggi sono deposito incontrollato di rifiuti di ogni genere. Precisa, al riguardo, che il ruolo centrale assegnato in queste operazioni all'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente non comporta il rischio di un uso improprio delle sue competenze, essendo, anzi, da considerarsi come una conseguenza temporanea delle difficoltà di funzionamento delle aziende sanitarie campane. Quanto all'ulteriore impianto che nel provvedimento d'urgenza è indicato come funzionale allo smaltimento delle cosiddette «ecoballe», precisa che la sua previsione non si deve intendere come volontà certa della sua realizzazione, giacché l'obiettivo che il Governo si pone è semplicemente quello di dotarsi di uno strumento normativo da utilizzare, se e solo se un ulteriore impianto si rivelasse necessario. Prendendo, anzi, spunto dai recenti articoli di stampa sulla realizzazione di un impianto di gassificazione nella regione Lazio, prospetta la possibilità

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che - se reputato necessario - si possa arrivare alla costruzione di un analogo impianto nella regione Campania.

Elisabetta ZAMPARUTTI (PD), intervenendo per una precisazione, osserva che proprio il Presidente del Consiglio dei ministri ha parlato di un quinto inceneritore da realizzare nella regione Campania.

Il sottosegretario Guido BERTOLASO, rispondendo al deputato Zamparutti, osserva che un impianto di gassificazione (come del resto un termovalorizzatore) altro non è che un inceneritore che utilizza specifiche modalità di combustione dei rifiuti e di utilizzazione dell'energia prodotta.

Ermete REALACCI (PD), nel concordare con quanto appena precisato dal sottosegretario Bertolaso, osserva, tuttavia, che il problema vero è rappresentato dal fatto che l'ipotesi complessiva di cinque inceneritori nella regione Campania sia oggettivamente fuori misura e preoccupante.

Il sottosegretario Guido BERTOLASO, replicando al deputato Realacci, dichiara che il Governo non ha alcuna difficoltà a esplicitare che l'obiettivo strategico in questo ambito è quello di procedere alla costruzione di tanti inceneritori quanti ne servono per l'ottimale gestione del ciclo dei rifiuti nella regione Campania. In questo senso, per il Governo sono sicuramente da realizzare gli impianti di Acerra, di Salerno e di Napoli, mentre per gli altri impianti - pur tenendo conto che la situazione è oggi molto diversa da quella di un anno fa e che in molti casi sono gli stessi sindaci a chiedere la costruzione di inceneritori - la decisione sulla loro realizzazione sarà commisurata all'effettivo raggiungimento dell'obiettivo strategico sopra indicato. Passando , poi, all'articolo 3, informa che fino ad oggi ha dovuto procedere all'invio di lettere di diffida (a rimuovere i rifiuti abbandonati per strada) a 140 dei 151 comuni campani. Di fronte a questa situazione, la prevista sanzione del commissariamento degli enti locali inadempienti è, a suo giudizio, uno strumento indispensabile e fondamentale per compiere un salto di qualità nell'attività dei comuni. Con riferimento alle approfondite osservazioni svolte dai deputati nella seduta del 12 novembre scorso, dichiara che il Governo è disponibile fin d'ora ad un approfondimento in ordine all'introduzione di specifici criteri che devono presiedere all'applicazione della misura. Rassicura, in tal senso, la Commissione che, in ogni caso, nessuna misura sarà adottata prima della conversione in legge del provvedimento d'urgenza.
Quanto all'articolo 4, specifica, anche in risposta alla richiesta di chiarimenti del deputato Iannuzzi, che mentre ai comuni della provincia di Caserta spetta procedere all'affidamento del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani, a quelli della provincia di Napoli spetta procedere all'affidamento della raccolta differenziata. In ragione di ciò, le autorità prefettizie indicate al comma 3 dell'articolo in questione sono da individuarsi nei due prefetti di Caserta e di Napoli in ragione delle rispettive competenze. Si dichiara, peraltro, fin d'ora disponibile ad una verifica in ordine alla corretta formulazione del testo dell'articolato in esame.
In ordine all'articolo 5, si limita a ribadire che esso contiene un doveroso riconoscimento al prezioso lavoro svolto dai militari, sottolineando l'importanza della norma che consentirà loro di svolgere con efficacia anche le attività di controllo sulla effettiva destinazione dei veicoli adibiti al trasporto dei rifiuti.
Passando, quindi, all'articolo 6 dà anzitutto notizia che, ad oggi, le forze dell'ordine hanno proceduto all'arresto di 50 soggetti per violazione della norma penale in questione; che sono già state emesse le prime condanne, fino a sei mesi di reclusione e fino a seimila euro di multa; che proprio oggi il procuratore della Repubblica di Napoli si è pubblicamente espresso a favore dello svolgimento di processi per direttissima nei casi di violazione di tale norma. Questi dati dimostrano

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chiaramente, è questo è il dato politicamente importante a suo avviso, che tutte le istituzioni che oggi sono impegnate in Campania nella lotta al malcostume e alla repressione dei reati ambientali, nonché per l'affermazione di politiche di corretta gestione del ciclo dei rifiuti e per la definitiva uscita dall'emergenza, hanno a disposizione uno strumento in più, un deterrente efficace per contrastare comportamenti illegali fino ad oggi diffusi e profondi. Detto questo, dichiara che il Governo è, comunque, disponibile ad un'eventuale modifica del testo che comporti o una revisione delle pene, o un allargamento della fattispecie sanzionatoria a tutto il territorio nazionale, ferma restando la necessità che sia tenuto fermo il nucleo della previsione sanzionatoria, rappresentato dal potere arrestare chiunque sia colto in flagrante violazione della norma.
Infine, con riferimento all'articolo 9, ritiene che molte delle osservazioni e dei suggerimenti svolti nella seduta del 12 novembre scorso siano meritevoli di un approfondito esame da parte del Governo; peraltro, la recente vicenda della gara d'appalto «andata a vuoto» per la costruzione dell'impianto di Salerno deve indurre a guardare con grande preoccupazione il futuro degli impianti, che pure sarebbe necessario localizzare in diverse regioni del Paese, a partire dalla Sicilia; in tal senso occorre riconoscere le supplementari difficoltà che si riscontrerebbero se la realizzazione di tali impianti fosse privata della possibilità di concessione degli incentivi CIP6. Dichiara, comunque, che il Governo è pronto a valutare nel corso dell'esame parlamentare del provvedimento in esame tutte le proposte migliorative del testo, comprese quelle che tendono a individuare una «finalizzazione» dei costi degli incentivi CIP6 - del resto, al momento non esattamente quantificabili -, ovvero una imputazione degli oneri ad essi relativi a carico dei soli cittadini che risiedono nelle aree di localizzazione dei nuovi impianti.

Raffaella MARIANI (PD) ringrazia il sottosegretario Bertolaso per le delucidazioni fornite, chiedendo al Presidente se non è possibile differire, anche in ragione degli ulteriori elementi conoscitivi forniti dal Governo nella seduta odierna, il termine per la presentazione degli emendamenti, stabilito per le ore 18 della giornata odierna. Al riguardo, si impegna, a nome del suo gruppo, nel caso in cui la richiesta venisse accolta, a contenere il numero degli emendamenti che saranno presentati e la discussione in ordine ad essi.

Guido DUSSIN (LNP) esprime, a nome del suo gruppo, condivisione in ordine alla richiesta di posticipare il termine per la presentazione degli emendamenti, purché ciò implichi un riconoscimento complessivo delle misure introdotte dal provvedimento.

Mauro LIBÈ (UdC) concorda sulla richiesta di spostamento del termine per la presentazione degli emendamenti al provvedimento in esame. Intende, inoltre fornire una raccomandazione al sottosegretario Bertolaso, rilevando, da un lato, che è opportuno estendere a tutto il territorio nazionale gli strumenti per perseguire il giusto obiettivo della lotta al malcostume; dall'altro che, se risulta molto importante stimolare l'intervento dei cittadini nella raccolta differenziata dei rifiuti, uno strumento particolarmente utile potrebbe essere individuato nella creazione di piazzole sotterranee facilmente accessibili agli stessi cittadini.

Domenico SCILIPOTI (IdV) ritiene pericolo estendere gli incentivi per la realizzazione degli inceneritori anche per la combustione della frazione inorganica dei rifiuti; ciò potrebbe, infatti, determinare rischi per la salute umana. Al riguardo sottopone all'attenzione del Governo la situazione dell'inceneritore di Brescia, il cui funzionamento andrebbe sottoposto ad attento controllo, con ispezioni non programmate, da effettuarsi nelle ore notturne, allo scopo di accertare la presenza

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di sostanze altamente nocive prodotte dall'incenerimento dei rifiuti.

Guido DUSSIN (LNP), preso atto che dall'intervento del deputato Scilipoti sembrano emergere importanti differenziazioni tra le forze di opposizione non solo in ordine alla valutazione degli incentivi cosiddetti CIP6, ma - più in generale - sulla stessa opportunità di realizzare impianti di termovalorizzazione dei rifiuti. Ribadisce quanto affermato nel suo precedente intervento e cioè che il suo gruppo può accettare l'estensione degli incentivi CIP6, prevista nel provvedimento in esame, purché il costo degli incentivi gravi sui soli cittadini residenti nei territori dove deve essere realizzato l'impianto.

Mauro LIBÈ (UdC), chiedendo di intervenire per un'ulteriore precisazione, ritiene che la materia degli incentivi per la realizzazione degli inceneritori meriti di essere discussa approfonditamente in un provvedimento ad hoc.

Alessandro BRATTI (PD) rileva anch'egli che la questione degli incentivi per la realizzazione degli inceneritori richiederebbe un intervento normativo autonomo, che definisca in modo organico le modalità di utilizzo degli stessi. Quanto alla preoccupazione espressa dal deputato Scilipoti in ordine agli effetti dell'attività di smaltimento svolta dagli inceneritori, rileva che essa deve ovviamente essere tenuta sotto controllo e che è senz'altro indispensabile garantire una corretta gestione degli impianti e rafforzare gli strumenti pubblici per un controllo efficace sul loro funzionamento; al tempo stesso, ricorda che quasi tutti gli impianti, anche in ambito internazionale, bruciano anche la frazione inorganica dei rifiuti.

Tommaso FOTI (PdL) ritiene grave che, come emerge dall'intervento del deputato Scilipoti, si provochi allarme sul rischio per la salute umana in relazione all'attività di un inceneritore, quale quello ubicato nella provincia di Brescia, senza avere elementi di prova a supporto di quanto affermato. Sottolinea, al riguardo, che non è importante che in un dato momento l'attività dell'inceneritore non superi la soglia garantita, quanto che tale limite non sia superato nell'arco dell'intera giornata.

Sergio Michele PIFFARI (IdV) ritiene condivisibile la richiesta di posticipare il termine per la presentazione degli emendamenti, anche in ragione degli ulteriori elementi forniti dal Governo nella seduta odierna. In ordine agli incentivi per la costruzione dei nuovi termovalorizzatori, ribadisce le osservazioni critiche svolte nella seduta del 12 novembre scorso in ordine ai gravi rischi che accompagnano l'ennesima deroga temporale e territoriale per la loro concessione, (oltretutto in violazione della normativa comunitaria). Quanto alla questione più generale della realizzazione di nuovi termovalorizzatori e del loro funzionamento, precisa che non esiste una preconcetta contrarietà del suo gruppo che, tuttavia, ritiene inaccettabile che tutto si traduca nel premiare i comportamenti furbeschi di coloro che in passato hanno ricevuto indebitamente i contributi per l'incenerimento dei rifiuti e che oggi intendono porre limiti ai nuovi impianti. A suo avviso infatti, la soluzione non sta nel porre a carico solo dei cittadini di alcune regioni il costo dei nuovi impianti, ma nel rispetto su tutto il territorio nazionale della normativa comunitaria.

Angelo ALESSANDRI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire e preso atto del consenso manifestatosi, ritiene utile differire il termine per la presentazione degli emendamenti al provvedimento in esame, già fissato per le ore 18 della giornata odierna, alle ore 9 di domani, mercoledì 19 novembre.

La Commissione conviene.

Angelo ALESSANDRI, presidente, rinvia, quindi, alla seduta prevista per domani il seguito dell'esame.

La seduta termina alle 14.20.

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ERRATA CORRIGE

Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 93 del 12 novembre 2008:
a pagina 126, seconda colonna:
alla quarantunesima riga, le parole: «un comune» devono intendersi sostituite dalle seguenti: «una regione»;
alla quarantaduesima e quarantatreesima riga, le parole: «di Napoli» devono intendersi sostituite dalla seguente: «campana»;
a pagina 127, prima colonna, tredicesima riga, le parole: «di Napoli» devono intendersi sostituite dalla seguente: «campana».

Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 94 del 13 novembre 2008:
a pagina 61, prima colonna, alla quindicesima e sedicesima riga, le parole: «del comune di Napoli» devono intendersi sostituite dalle seguenti: «della regione campana».