CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 13 novembre 2008
94.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (I e II)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

Giovedì 13 novembre 2008. - Presidenza del presidente della I Commissione Donato BRUNO. - Intervengono il sottosegretario di Stato per l'interno Alfredo Mantovano e il sottosegretario di Stato per la giustizia Giacomo Caliendo.

La seduta comincia alle 14.35.

Sui lavori delle Commissioni.

Marilena SAMPERI (PD) rileva che la seduta delle Commissioni riunite I e II è convocata di fatto immediatamente al termine dei lavori antimeridiani dell'Assemblea, costringendo così i deputati a partecipare ai lavori delle Commissioni senza alcuna soluzione di continuità rispetto ai lavori dell'Aula. Ciò impedisce ai deputati di partecipare in maniera effettivamente costruttiva ai lavori delle Commissioni. Invita pertanto la Presidenza a considerare l'opportunità di prevedere, come peraltro è stato ribadito anche nella seduta dello scorso 12 novembre in Assemblea, che le Commissioni siano convocate almeno venti minuti dopo il termine dei lavori.

Mario TASSONE (UdC) fa preliminarmente presente che il tema della certezza dei tempi di lavoro assegnati alle Commissioni permanenti è stato da lui altre volte sollevato nel corso di questa legislatura. Le modalità di organizzazione complessiva dei lavori parlamentari non sembrano tenere conto delle esigenze delle Commissioni, che sono organi di primaria importanza nell'ambito del procedimento legislativo e, più in generale, all'interno del complesso sistema parlamentare. Le Commissioni, infatti, si trovano molto spesso a lavorare all'interno di spazi residuali, sovente ricavati dall'organizzazione dei lavori di Assemblea: in questo modo non solo non è possibile programmare una seria articolazione dei loro lavori, ma si è non di rado costretti ad esaminare questioni di assoluta rilevanza in tempi stretti ed irragionevoli rispetto alla portata dei temi trattati. Si tratta di una questione di primaria importanza, che investe la dignità del Parlamento e dei singoli parlamentari, rispetto alla quale è necessario trovare una soluzione definitiva.

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Donato BRUNO, presidente, rileva che il tema sollevato dai deputati Samperi e Tassone è condivisibile ed è già stato affrontato in passato. Tuttavia, con riferimento all'andamento dei lavori della giornata odierna, fa presente che si tratta della giornata nella quale la Camera dei deputati sta concludendo l'esame, in prima lettura, della manovra finanziaria, che è sempre stata la causa di una inevitabile compressione degli spazi di lavoro delle Commissioni. Fa quindi presente che entro la corrente giornata le Commissioni sono chiamate a concludere l'esame del disegno di legge di conversione in legge del decreto-legge recante «Misure urgenti in materia di prevenzione e accertamento di reati, di contrasto alla criminalità organizzata e all'immigrazione clandestina» (C. 1857), che è iscritto nel calendario dei lavori dell'Assemblea a partire dalla giornata di lunedì 17 novembre prossimo.

DL 151/08: Misure urgenti in materia di prevenzione e accertamento di reati, di contrasto alla criminalità organizzata e all'immigrazione clandestina.
C. 1857 Governo, approvato dal Senato.

(Seguito dell'esame e conclusione).

Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta dell'11 novembre 2008.

Donato BRUNO, presidente, ricorda che nella seduta di martedì 11 novembre era stato trasmesso e quindi messo in distribuzione il parere espresso dal Comitato per la legislazione. Avverte quindi che sono stati trasmessi i pareri espressi dalle Commissioni competenti, che sono stati anche essi messi in distribuzione.

Roberto ZACCARIA (PD) evidenzia preliminarmente che il Comitato per la legislazione ha espresso un parere favorevole con alcune osservazioni, che auspica siano tenute in considerazione dalle Commissioni. Questo parere, votato - come tutti gli altri - all'unanimità dal Comitato, mette in luce alcuni errori materiali contenuti nel testo, nonché altre questioni attinenti alla chiarezza delle disposizioni in esso recate. Si riferisce, in particolare, all'articolo 2-quinquies, rispetto al quale il Comitato per la legislazione ha suggerito l'opportunità che, al comma 1, lettera a), dopo la parola: «affine» sia aggiunta la parola: «, parente». Su tale questione il rappresentante del Governo, nella seduta dello scorso 11 novembre, aveva preannunciato un prossimo intervento legislativo.

Il sottosegretario Alfredo MANTOVANO ribadisce quanto da lui affermato nella seduta dello scorso 11 novembre, nella quale ha preannunciato che il Governo affronterà, all'interno di un prossimo intervento legislativo, la questione sollevata dal deputato Zaccaria, nonchè oggetto dell'emendamento 2-quinquies.1 Ferranti, respinto in quella stessa seduta dalle Commissioni. Ricorda infatti di aver sottolineato la priorità che il Governo attribuisce alla tempestiva conversione in legge del decreto-legge in esame, che potrebbe essere compromessa da un ulteriore lettura parlamentare, qualora al provvedimento fossero apportate modificazioni.

Roberto ZACCARIA (PD) ribadisce l'importanza che assumono gli errori materiali all'interno dei decreti-legge, che possono anche portare anche alla loro decadenza per mancata conversione nei termini stabiliti dalla Costituzione. Si riferisce al decreto-legge 1o novembre 2007, n. 181, recante disposizioni urgenti in materia di allontanamento dal territorio nazionale dei cittadini comunitari per esigenze di pubblica sicurezza, esaminato nella passata legislatura da queste Commissioni riunite. Nel corso dell'esame compiuto presso la Camera, si era infatti deciso di lasciare decadere il decreto-legge per la presenza di un erroneo rinvio all'articolo 13 del Trattato di Amsterdam (in realtà Trattato di Roma, nella versione consolidata in seguito alle modifiche apportate dal Trattato di Amsterdam e dal Trattato di Nizza) contenuto nel testo del provvedimento, così come approvato al Senato. Alla luce di queste considerazioni, invita le Commissioni ad evitare di reiterare errori dello stesso tenore per non

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pregiudicare la conversione in legge del decreto-legge in esame.

Il sottosegretario Alfredo MANTOVANO ritiene che l'analogia prospettata dal deputato Zaccaria tra il provvedimento in esame ed il decreto-legge 1o novembre 2007, n. 181 non sia configurabile. Infatti, mentre quest'ultimo conteneva un rinvio errato ad una norma comunitaria, che ne pregiudicava l'applicazione, l'articolo 5-quinquies del provvedimento in esame è già sufficientemente chiaro: il Governo, tuttavia, si riserva di apportarvi le opportune integrazioni nel corso dell'esame del disegno di legge recante «Disposizioni in materia di sicurezza pubblica», attualmente in discussione presso l'altro ramo del Parlamento (S. 733).

Mario TASSONE (UdC), esprime il voto di astensione del proprio gruppo sul conferimento del mandato ai relatori a riferire favorevolmente in Assemblea, auspicando che nel corso dell'esame in Assemblea sul provvedimento in oggetto possano essere approfonditi compiutamente i punti più problematici da esso recati.

Roberto ZACCARIA (PD) osserva preliminarmente che le finalità poste alla base del provvedimento in esame sono condivisibili anche se gli strumenti previsti per il loro perseguimento si dimostrano inadeguati. L'esame in sede referente ha evidenziato poi come la maggioranza non abbia in alcun modo tenuto in considerazione i suggerimenti provenienti dall'opposizione che erano volti a risolvere i punti più problematici del provvedimento in esame. Si riferisce in particolare agli emendamenti, respinti dalle Commissioni, che erano volti a chiarire chi fossero i soggetti beneficiari del Fondo per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso e del Fondo di solidarietà per le vittime delle richieste estorsive.
Esprime quindi la propria contrarietà sulle modalità di esame dei decreti-legge da parte del Parlamento in questa legislatura. In proposito, osserva che il costante flusso dei provvedimenti d'urgenza da parte del Governo viene utilizzato per rinviare al provvedimento successivo la risoluzione dei problemi recati dal precedente al fine di consentirne la tempestiva conversione in legge: in questo modo i decreti-legge perdono il loro carattere di omogeneità.
Si sofferma quindi sulla prassi che si è instaurata a partire dal decreto-legge n. 112 del 2008, con la quale si consente a provvedimenti di rango non legislativo di modificare dotazioni finanziarie già previste con legge: in questo modo, attraverso provvedimenti caratterizzati da un elevato tasso di discrezionalità, si supera inopinatamente la precedente decisione assunta a livello legislativo.
Per le ragioni evidenziate il proprio gruppo voterà contro la proposta di conferire ai relatori mandato a riferire favorevolmente in Assemblea, riservandosi di valutare un diverso orientamento qualora nel corso del seguito dell'esame le proposte dell'opposizione dovessero trovare accoglimento.

Le Commissioni deliberano di conferire il mandato ai relatori, deputato Santelli per la I Commissione e deputato Scelli per la II Commissione, di riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento in esame. Deliberano altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

Donato BRUNO (PdL), presidente, avverte che la presidenza si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

La seduta termina alle 14.55.

AVVERTENZA

Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

RISOLUZIONI DEL PARLAMENTO EUROPEO

Risoluzione del Parlamento europeo del 25 settembre 2008 sul dibattito annuale sui progressi compiuti nel 2007 nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia (articoli 2 e 39 del Trattato UE).
Doc. XII, n. 154.