CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 11 novembre 2008
92.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (I e II)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

Martedì 11 novembre 2008. - Presidenza del presidente della I Commissione Donato BRUNO. - Intervengono il sottosegretario di Stato per la giustizia Giacomo Caliendo e il sottosegretario di Stato per l'interno Alfredo Mantovano.

La seduta comincia alle 14.10.

Sulla pubblicità dei lavori.

Donato BRUNO, presidente, avverte che è stata avanzata la richiesta che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, così rimane stabilito.

DL 151/08: Misure urgenti in materia di prevenzione e accertamento di reati, di contrasto alla criminalità organizzata e all'immigrazione clandestina.
C. 1857 Governo, approvato dal Senato.

(Seguito dell'esame e rinvio).

Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 6 novembre 2008.

Donato BRUNO, presidente della I Commissione, comunica che è pervenuto il parere del Comitato per la legislazione sul provvedimento in esame e che sono stati

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presentati emendamenti ed articoli aggiuntivi (vedi allegato 1). Ricorda che, ai sensi dell'articolo 89, la presidenza ha la facoltà di negare l'accettazione e lo svolgimento di articoli aggiuntivi ed emendamenti che «siano relativi ad argomenti affatto estranei all'oggetto della discussione». Ricorda inoltre che l'articolo 96-bis, comma 7, del regolamento prevede, per la valutazione dell'ammissibilità degli emendamenti, criteri più rigorosi rispetto a quelli stabiliti per il procedimento legislativo ordinario, stabilendo, in particolare, che devono essere dichiarati inammissibili gli emendamenti e gli articoli aggiuntivi che non siano «strettamente attinenti» alla materia del decreto-legge. Ricorda altresì che la circolare del Presidente della Camera del 10 gennaio 1997 precisa che la stretta attinenza al contenuto del decreto-legge è «valutata con riferimento ai singoli oggetti ed alla specifica problematica affrontata dall'intervento normativo».
Alla luce di tali criteri, sono da considerarsi inammissibili le seguenti proposte emendative: 1.01 Bordo, volto ad inserire il reato di favoreggiamento tra le fattispecie previste dal comma 3 dell'articolo 25 del decreto legislativo n. 231 del 2001, in materia di responsabilità amministrativa delle persone giuridiche e delle società; 2.01 e 3.01 Amici, volti ad introdurre una specifica disciplina in materia di assunzione dei testimoni di giustizia nella pubblica amministrazione; 2.03, 3.5 e 3.02 Amici, volti ad istituire presso il Ministero dell'interno un fondo per le indagini in materia di criminalità organizzata destinato all'acquisto di risorse e mezzi per l'espletamento di indagini di polizia giudiziaria; 2.04 Ferranti, volto ad incrementare gli stanziamenti destinati al «Fondo unico giustizia»; 2-bis.01 D'Ippolito Vitale, volto ad autorizzare l'assunzione di otto candidati risultati idonei nei concorsi per l'accesso al ruolo dei commissari della Polizia di Stato; 2-quinquies.01 e 2-quinquies.02 Paladini, volti ad autorizzare l'assunzione di volontari in ferma breve risultati idonei non vincitori nelle graduatorie per l'immissione nei ruoli del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco e della Polizia di Stato; 3.3 Donadi, volto ad introdurre misure per favorire la funzionalità delle strutture necessarie all'amministrazione della giustizia; 3.4 Donadi, volto ad introdurre una specifica disciplina in materia di identificazione e di espulsione dei cittadini stranieri che non collaborino con le autorità competenti, prevedendo, a tal fine, l'istituzione dei centri di identificazione amministrativa; e 3.6 Amici, volto ad istituire un apposito fondo per il finanziamento dei premi di produttività delle forze dell'ordine impegnate in operazioni di prevenzione e contrasto della criminalità organizzata.
Chiede quindi se vi siano interventi sul complesso degli emendamenti.

Marilena SAMPERI (PD) illustra l'emendamento 1.1 Ferranti che riguarda il rapporto tra privacy e sicurezza ed è volto, tra l'altro, a consentire la conservazione da parte del provider, nell'ambito dei dati di traffico, dell'indirizzo IP del sito visitato. Ne raccomanda quindi l'approvazione.

Mario TASSONE (UdC), dopo aver sottolineato come il suo gruppo abbia presentato un numero estremamente ridotto di emendamenti, esprime un giudizio critico sul provvedimento in esame, ritenendo che gli interventi in esso contenuti siano insufficienti a contrastare la criminalità organizzata. Il suo gruppo dissente, in particolare, sull'utilizzo di ulteriori militari a fini di presidio del territorio e ha pertanto presentato l'emendamento 2.1 Vietti, inteso a precisare che i 500 militari previsti dall'articolo 2 del decreto-legge si intendono compresi nel contingente di 3.000 il cui impiego è stato autorizzato dal decreto-legge n. 151 del 2008.

Donatella FERRANTI (PD) raccomanda l'approvazione degli emendamenti presentati dal suo gruppo, volti a rafforzare le misure a tutela delle vittime dei reati di tipo mafioso, nonché a rendere più specifiche le relative disposizioni normative, anche al fine di una più precisa identificazione dei destinatari.

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Donato BRUNO, presidente, non essendovi altre richieste di intervento sul complesso degli emendamenti, invita i relatori e i rappresentanti del Governo ad esprimere il parere sugli emendamenti ammissibili.

Jole SANTELLI (PdL), relatore per la I Commissione, anche a nome del relatore per la II Commissione, deputato Scelli, esprime il parere contrario dei relatori su tutti gli emendamenti e articoli aggiuntivi presentati, riservandosi di chiarire, ove necessario, le motivazioni del parere in fase di esame dei singoli emendamenti.

Il sottosegretario Alfredo MANTOVANO esprime parere conforme a quello dei relatori. Con riferimento all'emendamento 1.1 Ferranti, precisa che, per quanto riguarda la qualificazione dell'indirizzo IP (internet provider), il Ministero dell'interno ha avviato consultazioni non soltanto con il Garante per la protezione dei dati personali, ma anche con il Procuratore nazionale antimafia e con gli altri dicasteri interessati: è emerso, tra l'altro, che tutti i provider, ad eccezione di uno, hanno ormai provveduto ad assegnare a ciascun utente un indirizzo IP univoco, quello cioè che consente il tracciamento dei dati telematici, utilizzando a tal fine proficuamente la proroga concessa dal decreto-legge in esame. Aggiunge che la qualificazione dell'indirizzo IP prevista dal Governo, che l'emendamento sopra richiamato intenderebbe cambiare, è conforme con la normativa comunitaria ed è avallata dal Garante per la protezione dei dati personali.
Quanto all'impiego dei militari per il concorso alle forze di polizia nelle attività di controllo del territorio, nel ribadire che il Governo è pronto a riferire alle Commissioni dettagliatamente su tale punto, consegna agli atti delle Commissioni alcuni documenti (vedi allegato 2) relativi non solo ai risultati ottenuti nel contrasto e nella prevenzione del crimine, ma anche alle modalità di impiego dei militari stessi.
Quanto al potere attribuito dall'articolo 2-bis, comma 2, al Ministro dell'interno di modulare annualmente con proprio decreto la distribuzione dei premi assicurativi tra il Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso e il Fondo di solidarietà per le vittime delle richieste estorsive, fa presente che, oggi, per modificare lo stanziamento dei due Fondi, costituiti entrambi presso il Ministero dell'interno, occorre un intervento legislativo, ossia una procedura gravosa; la disposizione richiamata tende invece a introdurre nel sistema un fattore di flessibilità, consentendo al Ministro dell'interno interventi di modulazione al fine di evitare il ripetersi in futuro di situazioni come quella attuale, in cui il Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso è in deficit, mentre il Fondo di solidarietà per le vittime delle richieste estorsive è, nella contingenza del momento, in surplus.

Il sottosegretario Giacomo CALIENDO esprime parere conforme a quello dei relatori, ad eccezione dell'emendamento 3-bis.1 Vietti, rispetto al quale formula un invito al ritiro. Rileva infatti che la soluzione prospettata dall'emendamento in esame è condivisibile nello spirito ed è anche stata prospettata nel corso dell'esame al Senato. La soluzione adottata dall'articolo 3-bis del provvedimento in esame, tuttavia, appare l'unica compatibile con i vincoli di bilancio.

Roberto ZACCARIA (PD), con riferimento alla possibilità, per il Ministro dell'interno, di intervenire con proprio decreto sulla distribuzione dei premi assicurativi tra il Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso e il Fondo di solidarietà per le vittime delle richieste estorsive, ricorda che l'articolo 81 della Costituzione stabilisce una riserva di legge parlamentare in materia di bilancio e richiama il giudizio espresso su questo punto dal Comitato per la legislazione nel suo parere sul provvedimento in esame.

Doris LO MORO (PD), con riferimento al potere attribuito al Ministro dell'interno

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di intervenire sull'ammontare dei due Fondi richiamati nel dibattito, osserva che la disposizione di cui all'articolo 2-bis, comma 2, del decreto-legge, oltre ad essere discutibile sul piano tecnico-giuridico, è inopportuna sul piano politico. Fa infatti presente che nel Rapporto 2008 sul fenomeno dell'usura presentato oggi dalla Confesercenti si chiede l'incremento del Fondo di solidarietà per le vittime delle richieste estorsive, che è essenziale nella lotta alla mafia e che viene intaccato dal decreto-legge in esame.

Le Commissioni respingono l'emendamento 1.1 Ferranti.

Jole SANTELLI (PdL), relatore per la I Commissione, ribadisce l'invito al ritiro dell'emendamento 2.1 Vietti, sottolineando come la finalità del provvedimento in esame sia quella di utilizzare un contingente di 500 unità di militari delle Forze armate ulteriore rispetto a quello previsto dal comma 1 dell'articolo 7-bis del decreto-legge n. 92 del 2008.

Roberto ZACCARIA (PD), fa presente che la relazione illustrativa del provvedimento in oggetto contiene indicazioni contraddittorie che non chiariscono se il contingente di 500 militari previsto dall'articolo 2 del provvedimento in oggetto sia ulteriore rispetto a quello previsto dal comma 1 dell'articolo 7-bis del decreto-legge n. 92 del 2008. Al riguardo evidenzia come l'emendamento 2.1 Vietti chiarisce inequivocabilmente la portata normativa della disposizione in questione.

Roberto RAO (UdC) osserva che il deputato Zaccaria ha colto la problematicità della norma contenuta nell'articolo 2 del provvedimento in esame. L'articolo 2 stabilisce l'utilizzo di un ulteriore contingente delle Forze armate che si aggiunge a quello delle 3.000 unità già impiegate. L'emendamento, al contrario, prevede l'utilizzo di un contingente non superiore a 500 unità che faccia parte delle 3.000 già impiegate.

Il sottosegretario Alfredo MANTOVANO fa presente che il Governo ritiene necessario che il contingente in questione sia invece ulteriore rispetto a quello previsto dal comma 1 dell'articolo 7-bis del decreto-legge n. 92 del 2008.

Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti 2.1 Vietti, 2-bis.5 e 2-bis.6 Amici.

Mario TASSONE (UdC) chiede al relatore di motivare l'invito al ritiro dell'emendamento 2-bis.1 Vietti, di cui è cofirmatario.

Jole SANTELLI (PdL), relatore per la I Commissione, rispondendo al deputato Tassone, osserva che l'emendamento 2-bis.1 Vietti prevede risorse aggiuntive per il Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso, mentre l'articolo 2-bis del decreto-legge da una parte prevede uno spostamento di risorse dal Fondo di solidarietà per le vittime delle richieste estorsive, che momentaneamente è in surplus, al Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso, che è in deficit, e dall'altra parte attribuisce al Ministro dell'interno il potere di operare in futuro tali spostamenti da un Fondo all'altro con proprio decreto: l'emendamento propone quindi una misura completamente diversa da quella del testo, che i relatori ritengono più corretta in quanto, senza costi aggiuntivi, permette di fronteggiare le situazioni di deficit di un Fondo attraverso il ricorso a eventuali surplus dell'altro.

Antonino LO PRESTI (PdL) ritiene condivisibile la finalità dell'articolo 2-bis, sottolineando l'opportunità di garantire la tutela delle vittime dei reati di tipo mafioso che, in quanto tali, sono titolari di veri e propri diritti soggettivi.

Le Commissioni respingono l'emendamento 2-bis.1 Vietti.

Antonio DI PIETRO (IdV) sottoscrive gli emendamenti 2-bis.2 Pisicchio e 3.2 Donadi.

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Le Commissioni respingono l'emendamento 2-bis.2 Pisicchio, sottoscritto dal deputato Di Pietro.

Sesa AMICI (PD), intervenendo sull'emendamento 2-bis.3 Ferranti, di cui è cofirmataria, chiarisce che esso intende limitare i margini di discrezionalità nell'operato del Ministro dell'interno.

Il sottosegretario Alfredo MANTOVANO ribadisce che la norma in questione consente una diversa allocazione delle risorse finanziarie attribuite dal bilancio dello Stato alla disponibilità del Ministero dell'interno comunque all'interno delle disponibilità di bilancio ad esso riferiti. Si tratta, in questo caso, di garantire il pagamento delle somme spettanti alle vittime dei reati di tipo mafioso che, come già chiarito dal deputato Lo Presti, sono titolari di diritti soggettivi, ai sensi della giurisprudenza delle Sezioni unite della Corte di cassazione.
Si sofferma, quindi, sulle dotazioni attribuite al Fondo di solidarietà per le vittime delle richieste estorsive e dell'usura: in proposito fa presente che presso il Ministero dell'economia e delle finanze è in corso un negoziato in ordine all'opportunità di prevedere un aumento delle risorse ad esso destinate, in linea con le richieste avanzate dalla Confesercenti.

Roberto ZACCARIA (PD) sottolinea che l'articolo 2-bis, comma 1, capoverso «articolo 1- bis» prevede la possibilità per il Ministro dell'interno di destinare ulteriori finanziamenti al Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso in assenza di ogni specificazione relativamente ai criteri da seguire.

Manlio CONTENTO (PdL) ritiene che, se l'emendamento 2-bis.3 Ferranti fosse approvato, sarebbe raggiunto un risultato opposto alle finalità che l'opposizione intende perseguire in quanto è proprio grazie al margine di discrezionalità che viene attribuito al Ministro dell'interno nella gestione delle risorse tra i diversi fondi che si può assicurare la soddisfazione delle diverse vittime.

Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti 2-bis.3 e 2-bis.4 Ferranti.

Il sottosegretario Alfredo MANTOVANO, intervenendo sull'emendamento 2-quinquies.1 Ferranti, fa presente che il Governo si riserva di approfondire la questione in esso contenuta in un successivo provvedimento, essendo in questo momento più importante assicurare la conversione del decreto-legge in esame entro i termini costituzionali.

Roberto ZACCARIA (PD) interviene sull'articolo 2-quinquies del provvedimento in esame, che è stato oggetto di approfondimento da parte del Comitato per la legislazione. Al riguardo osserva che sarebbe stato preferibile intervenire sulla legge n. 302 del 1990 mediante una espressa novella così come, al comma 2, sarebbe stato opportuno espungere il riferimento all'articolo 4 della stessa legge n. 302, in quanto tale articolo si limita ad identificare i superstiti della vittima - familiari e conviventi - e dunque si riferisce ad una condizione soggettiva non più suscettibile di alcun «sopravvenuto mutamento».
Rileva, in conclusione, che il parere espresso dal Comitato per la legislazione non viene in alcun modo tenuto presente.

Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti 2-quinquies.1 e 2-quinquies.2 Ferranti, 3.1 Vietti, 3.7 Bordo e 3.2 Donadi, sottoscritto dal deputato Di Pietro.

Mario TASSONE (UdC) ritira l'emendamento 3-bis.1 Vietti, di cui è cofirmatario.

Donato BRUNO, presidente della I Commissione, avverte che il testo del provvedimento, cui, in questa sede, non sono state apportate modificazioni, sarà trasmesso alle competenti Commissioni per l'espressione del prescritto parere. Quindi, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.55.

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ATTI COMUNITARI

Martedì 11 novembre 2008. - Presidenza del presidente della I Commissione Donato BRUNO. - Interviene il sottosegretario di Stato per la giustizia Giacomo Caliendo.

La seduta comincia alle 14.55.

Proposta di decisione-quadro del Consiglio che modifica la decisione-quadro 2002/745/GAI relativa alla lotta contro il terrorismo.
COM (2007)650 def.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del regolamento, e rinvio).

Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 6 novembre 2008.

Roberto RAO (UdC) osserva che la proposta in esame comporterà, tra l'altro, l'introduzione di nuove fattispecie penali e di disposizioni sulla giurisdizione, che dovranno trovare attuazione nel diritto italiano entro un termine preciso. Ritiene pertanto che sarebbe utile e opportuno che si facessero delle valutazioni di «impatto» tecnico legislativo, quanto meno per valutarne la coerenza con la Costituzione ed i principi generali dell'ordinamento: infatti, se è vero che alcune fattispecie sono già previste dal codice penale, tuttavia quelle nuove, ed in particolare «la pubblica istigazione a commettere atti di terrorismo», incidono sulla libertà di espressione del pensiero. Sottolinea quindi che, proprio perché si condivide profondamente l'obiettivo di garantire ai cittadini un alto livello di sicurezza in uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia a livello UE, e senza alcun intento dilatorio o ostruzionistico, appare certamente opportuno un approfondimento istruttorio, che potrebbe essere condotto utilizzando gli strumenti di cui alla legge n. 11 del 2005.
Rileva come, d'altra parte, il Presidente Bongiorno abbia evidenziato l'importanza della procedura di esame di questi atti, in quanto consente alla Camera dei deputati di svolgere un ruolo più attivo e incisivo nella cosiddetta «fase ascendente». Appare quindi opportuno invitare il Governo, come previsto dalla citata legge n. 11 del 2005, a fornire una relazione tecnica che dia conto dell'impatto sull'ordinamento e sull'organizzazione delle amministrazioni pubbliche. Ciò potrebbe consentire di evitare la ripetizione di ulteriori errori in materie delicate, come è accaduto in sede di attuazione della direttiva n. 38 del 2004 sulla libera circolazione delle persone in ambito UE per l'allontanamento di cittadini comunitari per gravi motivi di ordine pubblico, poiché simili errori possono tradursi in tragiche vicende, come nel «caso Reggiani».

Sesa AMICI (PD), premesso che la lotta al terrorismo riveste la massima importanza, ritiene però essenziale valutare attentamente i poteri che si conferiscono ai Governi in tale ambito, onde evitare di limitare oltre lo stretto necessario gli spazi di libertà di espressione e di manifestazione del pensiero propri degli ordinamenti democratici. Invita quindi i relatori a tenere nella dovuta considerazione le riflessioni svolte al riguardo dalla XIV Commissione e contenute nel parere da essa espresso sull'atto in esame.

Donato BRUNO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che introduce sanzioni contro i datori di lavoro che impiegano cittadini di paesi terzi soggiornanti illegalmente nell'UE.
COM(2007)249.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del regolamento, e rinvio).

Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 6 novembre 2008.

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Donato BRUNO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Sui lavori delle Commissioni.

Donato BRUNO, presidente, avverte che, con lettera ai presidenti delle Commissioni, il Presidente della Camera ha avvisato che il Parlamento europeo, nella risoluzione sul dibattito annuale sui progressi compiuti nel 2007 nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia (articoli 2 e 39 del Trattato UE) (doc. XII, n. 154) approvata il 25 settembre 2008, ha, tra l'altro, invitato i Parlamenti degli Stati membri a presentare entro il 15 novembre 2008 commenti, suggerimenti e proposte per la discussione annuale sui progressi compiuti nel 2008 nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia, che si terrà al Parlamento europeo stesso nel dicembre di quest'anno.
Avverte pertanto che, d'intesa con la presidenza della II Commissione, sarà prevista a tal fine una seduta nella giornata di giovedì 13 novembre prossimo.

La seduta termina alle 15.10.