CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 5 novembre 2008
89.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO

TESTO AGGIORNATO AL 6 NOVEMBRE 2008

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SEDE REFERENTE

Mercoledì 5 novembre 2008. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Giuseppe Vegas.

La seduta comincia alle 9.

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2009).
C. 1713 Governo.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2009 e bilancio pluriennale per il triennio 2009-2011.
C. 1714 Governo.

(Seguito dell'esame congiunto e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 4 novembre 2008.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, fa presente che il deputato Baretta sottoscrive il subemendamento Simonetti 0.2.578.1 (nuova formulazione).

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Gaspare GIUDICE (PdL), relatore per il disegno di legge finanziaria, rileva come nella presente sessione di bilancio l'esame del disegno di legge finanziaria abbia avuto un percorso non facile, anche in ragione dei vincoli connessi alla attuale situazione economica e finanziaria a livello interno ed internazionale. Per quanto attiene all'ordine dei lavori, propone che, tenuto conto dei ristretti tempi a disposizione della Commissione, si proceda alla votazione dei soli emendamenti sui quali sussista un'identità di vedute con il Governo e di rinviare al dibattito in Assemblea l'esame delle ulteriori questioni poste dalle proposte emendative, anche tenuto conto dell'atteggiamento di grande responsabilità dei colleghi della maggioranza e dell'opposizione, che hanno presentato un numero limitato di emendamenti.

Renato CAMBURSANO (IdV) rileva che l'esame si avvia alla conclusione prevista dai gruppi dell'opposizione, vale a dire che si voteranno gli emendamenti su cui c'è concordanza di giudizio favorevole della maggioranza e del Governo, con una promessa di rinviare il confronto all'Assemblea che è facile prevedere ancora una volta non verrà mantenuta.

Lino DUILIO (PD), si dichiara stupito per dichiarazioni del relatore. Ricorda infatti le molte anomalie della presente sessione di bilancio a partire dal fatto che il Ministro dell'economia non sia mai intervenuto ai lavori e dalla circostanza che, nonostante l'opposizione abbia accettato di segnalare un numero ristretto di emendamenti rispetto al numero complessivo già limitato, non vi sia stata alcuna disponibilità al confronto. Rileva che a questo punto è necessario almeno procedere alle votazioni di tutti gli emendamenti segnalati.

Antonio BORGHESI (IdV) dichiara di non condividere la proposta sull'ordine dei lavori avanzata dal relatore, ritenendo che la maggioranza non possa operare una forzatura sui tempi dell'esame del provvedimento, che impedirebbe all'opposizione anche la semplice discussione delle proprie proposte emendative di maggiore rilevanza.

Amedeo CICCANTI (UdC) invita il relatore ad essere conseguente con le ripetute affermazioni di voler difendere il lavoro parlamentare e quindi a non limitare il confronto ai soli emendamenti su cui c'è il consenso della maggioranza e del Governo, e a lavorare insieme maggioranza e minoranza per difendere il ruolo della Commissione, attraverso un confronto su tutti gli emendamenti. Osserva peraltro che per un effettivo rinvio all'Assemblea delle questioni non affrontate in Commissione, risulta necessario che il Governo si impegni formalmente a non porre la fiducia in Assemblea.

Pier Paolo BARETTA (PD) rileva che l'esiguo numero degli emendamenti presentati e segnalati non consente alla Commissione di rinunciare al loro esame nel merito. Non ritiene, peraltro, vi siano le condizioni politiche per il rinvio della discussione sulle ulteriori questioni alla fase di esame in Assemblea, evidenziando che nessuna delle grandi tematiche che erano state segnalate dall'opposizione nel corso del dibattito è stata recepita in proposte emendative sulle quali si sia registrata una disponibilità da parte del Governo.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, rileva che tenuto conto del dibattito ritiene di procedere alle votazione di tutti gli emendamenti.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS ritiene opportuno rinviare all'Assemblea la questione affrontata dall'emendamento 2.583.

Gaspare GIUDICE (PdL), relatore per il disegno di legge finanziaria, concorda sull'opportunità di considerare respinti ai fini della ripresentazione in Assemblea il proprio emendamento 2.583 e l'emendamento Di Biagio 2.516, che interviene sulla medesima materia.

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Giancarlo GIORGETTI, presidente, alla luce del dibattito, avverte che gli emendamenti 2.583 del relatore e Di Biagio 2.516 devono considerarsi respinti ai fini della ripresentazione in Assemblea.

La Commissione concorda.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che anche l'emendamento 2.32 deve considerarsi respinto ai fini della ripresentazione in Assemblea.

La Commissione concorda.

Gaspare GIUDICE (PdL), relatore per il disegno di legge finanziaria, ritiene opportuno considerare respinto ai fini della ripresentazione in Assemblea l'emendamento 2.582.

Renato Walter TOGNI (LNP) sottolinea la particolare valenza, anche politica, dell'emendamento 2.582 del relatore, che recepisce la sostanza del suo emendamento 2.364.

Pier Paolo BARETTA (PD) sollecita il rappresentante del Governo ed il relatore a esprimere una nuova valutazione degli emendamenti Vannucci 2.19, Vannucci 2.18 e Togni 2.364

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS esprime parere contrario sugli emendamenti Vannucci 2.19 e 2.18 e Togni 2.364.

Antonio BORGHESI (IdV) insiste per la votazione dell'emendamento 2.582.

Massimo VANNUCCI (PD) illustra il suo subemendamento 0.2.582.4 che è volto ad eliminare il requisito del matrimonio per usufruire della detrazione per l'acquisto di mobilio.

Antonio BORGHESI (IdV) illustra il proprio subemendamento 0.2.582.7, di contenuto identico al subemendamento Vannucci 0.2.582.4.

Gaspare GIUDICE (PdL), relatore per il disegno di legge finanziaria, rileva che la contrarietà del Governo è legata a ragioni di opportunità su quelle che sono le priorità del Paese e rinnova l'invito ad approfondire il tema nel corso dell'esame in Assemblea.

La Commissione respinge i subemendamenti 0.2.582.4 e 0.2.582.7.

Antonio MISIANI (PD) illustra il suo subemendamento 0.2.582.5.

La Commissione respinge il subemendamento 0.2.582.5.

Laura RAVETTO (PdL) invita a considerare respinto ai fini della ripresentazione in Assemblea il suo subemendamento 0.2.582.2.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che il subemendamento 0.2.582.2 deve considerarsi respinto ai fini della ripresentazione in Assemblea.

La Commissione concorda. La Commissione respinge poi i subemendamenti 0.2.582.3 e 0.2.582.1.

Antonio BORGHESI (IdV) illustra il proprio subemendamento 0.2.582.6, evidenziando come la proposta intenda restringere la platea del beneficiari dell'agevolazione prevista dall'emendamento 2.582 richiedendo che per l'accesso alla detrazione sia necessario aver contratto un mutuo per almeno il 50 per cento della spesa da sostenere per la ristrutturazione.

La Commissione respinge quindi con distinte votazioni il subemendamento 0.2.582.6 e l'emendamento 2.582.

Pier Paolo BARETTA (PD) illustra l'emendamento 2.198 che sopprime solo alcuni periodi del comma 35, lasciando fermo il principio contenuto nel primo periodo, del quale ieri la maggioranza ha rilevato l'importanza politica. Ribadisce comunque che l'unilateralità mette in

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discussione la rappresentatività delle organizzazioni sindacali.

Michele VENTURA (PD) rileva come sia particolarmente grave la bocciatura dell'emendamento 2.582, che era stato presentato dal relatore con lo scopo di realizzare una sintesi tra le diverse proposte avanzate in materia. Ritiene in particolare offensivo per la dignità della Commissione il modo di procedere finora seguito, che ha sostanzialmente impedito qualunque modifica al testo del disegno di legge finanziaria.

Renato CAMBURSANO (IdV) ricorda di aver già rilevato perdite di dignità della Commissione e del Governo, mentre la situazione del Paese fuori dal Palazzo non fa che peggiorare. Con riferimento all'emendamento 2.198, conferma preoccupazione che la messa in discussione del contratto collettivo.

Amedeo CICCANTI (UdC) evidenzia come il risultato della votazione sull'emendamento 2.582 costituisce una dimostrazione evidente dello scarso spazio che nell'esame del disegno di legge finanziaria è stato lasciato al dibattito sul merito delle proposte. Con riferimento all'emendamento 2.198, segnala che le innovazioni proposte dal comma 35 dell'articolo 2 determinano un sostanziale svuotamento del principio della contrattazione nelle pubbliche amministrazioni e finiscono, in definitiva, per mettere in crisi lo stesso principio di separazione tra politica e amministrazione.

La Commissione respinge l'emendamento 2.198.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che in considerazione dell'imminente avvio delle votazioni in Assemblea, il seguito dell'esame è rinviato alla seduta che sarà convocata al termine della seduta per l'esame di atti del Governo già convocata per le ore 14.

La seduta termine alle 10.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 5 novembre 2008. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Alberto Giorgetti.

La seduta comincia alle 14.10.

Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse.
C. 152 e abb.

(Parere alla VIII Commissione).
(Esame e conclusione - Nulla osta).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

Massimo Enrico CORSARO (PdL), relatore, fa presente che la Commissione Ambiente ha trasmesso il testo unificato delle proposte di legge C. 152, C. 1182 e C. 1239 concernente l'istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti.
Il testo, composto da sei articoli, prevede, in particolare, che la Commissione - istituita per la durata della XVI legislatura e composta da dodici senatori e da dodici deputati, nominati rispettivamente dal Presidente del Senato e dal Presidente della Camera - riferisca al Parlamento annualmente con singole relazioni o con relazioni generali e ogniqualvolta ne ravvisi la necessità e - comunque - al termine dei suoi lavori.
Fra i compiti della Commissione indicati all'articolo 1, oltre a quelli di indagare sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e sulle organizzazioni in esse coinvolte, vi è - in particolare - quello di verificare l'eventuale sussistenza di comportamenti illeciti da parte della pubblica amministrazione centrale e periferica e dei soggetti pubblici e privati operanti nella gestione del ciclo dei rifiuti, anche con riferimento alle modalità di gestione dei

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servizi di smaltimento da parte degli enti locali e dei relativi sistemi di affidamento.
Con riferimento ai profili di interesse della Commissione bilancio, segnala che l'articolo 6, comma 6, prevede che le spese per il funzionamento della Commissione sono stabilite nel limite massimo di 75.000 euro per l'anno 2008 e di 150.000 euro per ciascuno degli anni successivi e sono poste per metà a carico del bilancio interno del Senato della Repubblica e per metà a carico del bilancio della Camera dei deputati. L'inserimento di un limite massimo di spesa merita senza dubbio una valutazione positiva in quanto appare diretto ad introdurre un elemento di cautela nella conduzione finanziaria delle Commissioni, pienamente riconducibile a quell'obiettivo di contenimento delle spese cui deve ispirarsi una sana e prudente gestione della finanza pubblica. Tale previsione risulta coerente con la prassi più recente adottata anche nella precedente legislatura: ricorda in proposito la legge n. 271 del 2006 istitutiva della Commissione bicamerale sul ciclo dei rifiuti, e le leggi n. 277 del 2006 e n. 132 del 2008 istitutive della Commissione bicamerale antimafia.
Segnala altresì che il limite alle spese corrisponde a quello previsto nella legge n. 271 del 2006 istitutiva della Commissione bicamerale sul ciclo dei rifiuti nella XV legislatura. Diversamente da quanto previsto da detta legge e dalle leggi istitutive della Commissione bicamerale antimafia nella XV e nella XVI legislatura, non è invece prevista la facoltà per i Presidenti della Camera e del Senato di autorizzare annualmente un incremento della spesa, entro il limite del 30 per cento, a seguito di richiesta formulata dalla Commissione per motivate esigenze connesse allo svolgimento dell'inchiesta.
Formula, pertanto, la seguente proposta di parere:
«La V Commissione,
esaminato il testo unificato dei progetti di legge n. 152 e abb., recante istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti;
rilevato che l'inserimento di un limite massimo di spesa per il funzionamento della Commissione d'inchiesta non incrementabile in corso di esercizio merita pieno apprezzamento in quanto riconducibile all'obiettivo di una prudente gestione della finanza pubblica mediante il contenimento delle spese,

esprime

NULLA OSTA».

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI concorda con la proposta di parere del relatore.

La Commissione approva la proposta di parere.

DL 149/08: Disposizioni urgenti per assicurare adempimenti comunitari in materia di giochi.
C. 1707-A Governo.

(Parere all'Assemblea).
(Parere su emendamenti).

La Commissione prosegue l'esame rinviato nella seduta del 4 novembre 2008.

Massimo BITONCI (LNP), relatore, segnala che l'Assemblea ha trasmesso il fascicolo n. 5 degli emendamenti che contiene gli emendamenti 1-bis.100 e 1-quater.100 della Commissione non compresi nel fascicolo n. 4 esaminato nella seduta di ieri e sul quale la Commissione bilancio non ha ancora espresso il parere di competenza. In particolare, l'emendamento 1-bis.100 della Commissione apporta alcune modifiche all'articolo 1-bis, volte a consentire anche ai soggetti, che alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto sono titolari di concessione precedentemente conseguita, di partecipare alla procedura per la concessione per l'esercizio e la raccolta di giochi su base ippica e sportiva e a specificare che la riduzione dell'importo da corrispondere per l'aggiudicazione della concessione, previsto al comma 5, concerne

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concessioni diverse da quelle oggetto della sentenza della Corte di giustizia delle Comunità europee del 13 settembre 2007. Si prevede inoltre che all'atto della sottoscrizione della convenzione accessiva da parte dei concessionari che sono ammessi alla procedura ai sensi della proposta emendativa e risultati aggiudicatari, siano revocate le concessioni precedentemente conseguite da tali concessionari per l'esercizio e la raccolta di scommesse su base ippica ovvero su base sportiva. Al riguardo segnala che la proposta emendativa appare volta ad ottemperare alla condizione espressa dalla Commissione bilancio nella seduta del 23 ottobre 2008 che ha rilevato come la situazione di disparità di trattamento tra i partecipanti alla procedura selettiva prevista agli articoli 1-bis e 1-ter potrebbe dar luogo all'apertura di una procedura di infrazione comunitaria suscettibile di produrre conseguenze negative per la finanza pubblica. Su tale aspetto occorre acquisire l'avviso del Governo se effettivamente le modifiche introdotte dall'emendamento alla procedura di aggiudicazione delle concessioni siano idonee a evitare l'insorgere di una procedura di infrazione da parte dei competenti organi comunitari. Segnala poi che l'emendamento 1-quater.100 della Commissione prevede che quota parte del compenso che l'Amministrazione dei Monopoli di Stato corrisponde ai concessionari della rete telematica costituisca la quota del canone da questi dovuta alla stessa Amministrazione a titolo di deposito cauzionale a garanzia dell'effettuazione di investimenti e del conseguimento di determinati livelli di servizio. Al riguardo, ritiene opportuno acquisire l'avviso del Governo al fine di chiarire se l'emendamento possa determinare una riduzione della misura (o un suo differimento ad esercizi successivi) del canone dovuto all'Amministrazione dei Monopoli.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI rileva che gli emendamenti 1-bis.100 ed 1-quater.100 della Commissione, da ultimo richiamati dal relatore, non presentano profili problematici di carattere finanziario precisando che, nel primo caso, si intende superare la procedura di infrazione comunitaria e, nel secondo caso, non si determinano effetti negativi dal punto di vista del gettito tributario. Esprime poi l'avviso contrario del Governo sugli emendamenti 1-bis.15, 1-bis.24, 1-bis.10, 1-bis.13, 1-bis.14, 1-bis.17, 1-ter.6, 1-ter.11, 1-ter.17, 1-ter.18, 1-ter.19, e 1-quater.7 in quanto suscettibili di determinare effetti finanziari negativi.

Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL) invita il rappresentante del Governo a riconsiderare l'avviso contrario espresso sugli emendamenti 1-bis.15 e 1-bis.24 poiché a suo avviso, senza determinare effetti finanziari negativi, possono agevolare l'attività di un settore in pesante crisi.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI osserva che effettivamente gli emendamenti 1-bis.15 e 1-bis.24 non appaiono determinare diretti effetti negativi sulla finanza pubblica e ritiene pertanto che sugli stessi si possa esprimere un parere di nulla osta.

Massimo BITONCI (LNP), relatore, formula la seguente proposta di parere:
«La V Commissione,
esaminato il disegno di legge in oggetto;
preso atto dei chiarimenti forniti dal Governo,

esprime

sugli emendamenti trasmessi dall'Assemblea:

PARERE CONTRARIO

sugli emendamenti 1-bis.10, 1-bis.13, 1-bis.14, 1-bis.17, 1-ter.6, 1-ter.11, 1-ter.17, 1-ter.18, 1-ter.19, e 1-quater.7, in quanto

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suscettibili di determinare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica privi di idonea quantificazione e copertura;

NULLA OSTA

sui restanti emendamenti contenuti nel fascicolo n. 5.»

La Commissione approva la proposta di parere.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 5 novembre 2008. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Giuseppe Vegas.

La seduta comincia alle 14.40.

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2009).
C. 1713 Governo.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2009 e bilancio pluriennale per il triennio 2009-2011.
C. 1714 Governo.

(Seguito dell'esame congiunto e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta antimeridiana del 5 novembre 2008.

Massimo VANNUCCI (PD) illustra l'emendamento 2.262, il quale interviene a sostegno di un importante settore dell'economia come quello termale.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS rileva che l'emendamento 2.262, come altri che sono stati presentati, prevede una sorta di ammortamento anticipato. Pur ritenendo si tratti di un meccanismo interessante, osserva che l'introduzione di forme di sostegno all'economia dovrebbe essere oggetto di un esame organico e non riferita a singoli settori produttivi. Invita, pertanto, a considerare respinto l'emendamento al fine di consentirne la ripresentazione in Assemblea.

Massimo VANNUCCI (PD) rileva la specificità del settore su cui interviene l'emendamento, quello termale, che ha la particolarità di avere immobili molto grandi rispetto alla loro attività.

Maurizio LEO (PdL) esamina gli aspetti tecnici dell'emendamento, rilevando che la disciplina proposta dallo stesso risulterebbe di difficile applicazione.

Franco CECCUZZI (PD) dichiara di condividere l'intento dell'emendamento 2.262, osservando come il settore termale sia stato in questi ultimi anni abbandonato a sé stesso. Ricorda inoltre che anche una sua proposta emendativa prevede misure volte al sostegno e al rilancio del sistema termale italiano.

Dopo controprova per appello nominale, Giancarlo GIORGETTI, presidente, rileva che, essendo risultati nella votazione sull'emendamento 2.262 i favorevoli in numero pari ai contrari, l'emendamento deve considerarsi respinto.

Pier Paolo BARETTA (PD) segnala che il risultato della votazione appena svolta sull'emendamento 2.262 è indicativo della situazione politica che si è creata con riferimento alla manovra finanziaria. Apprezzando l'intento più volte manifestato dal relatore e dal Presidente della Commissione, volto ad assicurare un dibattito sul merito delle proposte, ritiene necessario prevedere un maggiore spazio temporale per l'esame del disegno di legge finanziaria da parte della Commissione.

Gioacchino ALFANO (PdL) ritiene che non esista alcun atteggiamento critico nell'ambito della maggioranza nei confronti del provvedimento in esame, rilevando che gli esiti delle votazioni recentemente svolte sono dovuti a fattori contingenti.

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Cesare MARINI (PD) esprime profondo disagio per le condizioni in cui si sta svolgendo l'esame del disegno di legge finanziaria, che impediscono ai deputati di esercitare nel miglior modo possibile le proprie prerogative.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, rileva che le condizioni non agevoli in cui la Commissione procede nei suoi lavori sono legate all'esigenza di concludere l'esame in tempo utile per l'avvio della discussione in Assemblea, ricordando peraltro che lo stesso si è già protratto oltre il termine inizialmente previsto.

Pier Paolo BARETTA (PD) esprime la disponibilità a procedere nell'esame anche in una seduta da convocare al termine delle votazioni in Assemblea, confermando al tempo stesso il suo giudizio politico sulle condizioni in cui la Commissione sta procedendo all'esame.

Pietro FRANZOSO (PdL) illustra l'emendamento 2.513 che sottoscrive, segnalando che lo stesso introduce importanti misure per l'agevolazione degli investimenti nel Mezzogiorno.

Francesco BOCCIA (PD) appone la propria firma all'emendamento 2.513, rilevando che le procedure previste dalla legislazione vigente per l'erogazione dei crediti di imposta determinano l'attribuzione dei benefici fiscali solo con molti anni di ritardo.

Giulio CALVISI (PD) aggiunge la sua firma all'emendamento 2.513, ricordando il dibattito che si era svolto sull'emendamento Boccia 2.489, volto a garantire alle imprese certezza sui tempi di erogazione del credito di imposta.

Cesare MARINI (PD) sottoscrive l'emendamento 2.513.

Gaspare GIUDICE (PdL), relatore per il disegno di legge finanziaria, rileva che molte delle materie oggetto degli emendamenti parlamentari, come quella affrontata dall'emendamento 2.513, potrebbero essere affrontati nell'ambito dell'esame dei provvedimenti collegati alla manovra di finanza pubblica piuttosto che in quello del disegno di legge finanziaria, tenuto conto del suo contenuto di questo anno.

Pietro FRANZOSO (PdL) dichiara di condividere le considerazioni del relatore sui peculiari connotati del disegno di legge finanziaria 2009, sottolineando tuttavia come il meccanismo di erogazione attualmente in vigore non determina un reale incentivo agli investimenti da parte delle imprese, in considerazione del fatto che possono usufruire dei benefici previsti solo a distanza di molto tempo.

Roberto Mario Sergio COMMERCIO (Misto-MpA) invita i componenti dei gruppi della maggioranza a votare a favore dell'emendamento 2.513, ricordando come esso raccolga contenuti presenti nel programma di Governo.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS rileva che l'emendamento reintroduce una sorta di meccanismo automatico nella fruizione del credito di imposta che risulterebbe contraddittorio con gli interventi già posti in essere dal Governo in questo settore.

Pietro FRANZOSO (PdL) segnala l'opportunità di considerare respinto l'emendamento 2.513 al fine di consentirne la ripresentazione in Assemblea, dove potrebbe svolgersi un più approfondito esame della proposta.

Dopo controprova per appello nominale, Giancarlo GIORGETTI, presidente, segnala che essendo risultato nella votazione 2.513 i voti favorevoli pari a quelli contrari, l'emendamento è respinto.

Antonio BORGHESI (IdV) illustra l'emendamento 2.135 volto a garantire una prima restituzione del fiscal drag, la quale potrebbe rappresentare una misura di sostegno ai redditi da lavoro e fare da stimolo ai consumi interni per una somma

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complessiva di tre miliardi e trecento milioni di euro. Si agisce in particolare sulle detrazioni per carichi familiari e sulle detrazioni per la produzione del reddito. È infine previsto il pagamento, tramite l'INPS, dell'incremento per gli incapienti parziali o totali.

Rolando NANNICINI (PD) sottoscrive l'emendamento 2.135.

Antonio BORGHESI (IdV) sollecita il rappresentante del Governo e il relatore ad effettuare una nuova valutazione dell'emendamento 2.135.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS conferma il proprio parere contrario sulla proposta emendativa, segnalando in particolare la rilevante onerosità delle misure di restituzione del drenaggio fiscale ivi previste.

La Commissione respinge l'emendamento 2.135.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che gli emendamenti 2.276, 2.551, 2.548 e 2.553 devono considerarsi respinti al fine di consentirne la ripresentazione in Assemblea.

La Commissione concorda.

Antonio BORGHESI (IdV) illustra il proprio emendamento 2.113, che è volto ad abrogare il comma 3-quater dell'articolo 13 del decreto-legge n. 112 del 2008, che ha istituito il Fondo per la tutela dell'ambiente e la promozione dello sviluppo del territorio, che ripropone meccanismi di assegnazione di risorse clientelari e localistici, che erano stati utilizzati dalla cosiddetta «legge mancia».

Lino DUILIO (PD) intervenendo a titolo personale, preannuncia il proprio voto contrario sull'emendamento 2.113, osservando che i meccanismi ivi previsti possano costituire ed abbiano in concreto costituito in passato uno strumento di valorizzazione del ruolo della rappresentanza parlamentare.

La Commissione respinge l'emendamento 2.113.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che l'emendamento 2.352 deve considerarsi respinto al fine di consentire la ripresentazione in Assemblea.

La Commissione concorda.

Antonio BORGHESI (IdV) illustra l'emendamento 2.252 che propone la riduzione dell'IVA per una serie di prodotti destinati a neonati ed infanti, ricordando che in base ai dati ISTAT le famiglie con povertà relativa più alta sono quelle con due o più figli.

Marino ZORZATO (PdL) segnala che l'emendamento 2.252 fa ricorso, a fini di copertura, ad un incremento della tassazione su birra, prodotti alcolici intermedi e alcol etilico.

La Commissione respinge l'emendamento 2.252.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che gli emendamenti 2.136, 2.53 e 2.177 devono considerarsi respinti al fine di consentire la ripresentazione in Assemblea.

La Commissione concorda.

Antonio BORGHESI (IdV) illustra l'emendamento 2.154 che rifinanzia il fondo per le politiche della famiglia.

Marino ZORZATO (PdL) sottolinea che dalla rimodulazione delle unità previsionali di base prevista a fini di copertura dall'emendamento 2.154 non sono esclusi gli accantonamenti relativi al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, al quale il gruppo di appartenenza del collega Borghesi riserva particolare attenzione.

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La Commissione respinge l'emendamento 2.154.

Antonio BORGHESI (IdV) illustra l'emendamento 2.153.

La Commissione respinge l'emendamento 2.153.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che gli emendamenti 2.547, 2.523, 2.528, 2.533, 2.156, 2.157 devono considerarsi respinti ai fini della presentazione in Assemblea.

La Commissione concorda.

Antonio BORGHESI (IdV) illustra l'emendamento 2.147, di cui è firmatario.

La Commissione respinge l'emendamento 2.147.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che gli emendamenti 2.180 e 2.181 devono considerarsi respinti al fine di consentirne la ripresentazione in Assemblea.

La Commissione concorda.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, tenuto conto dell'imminente avvio delle votazioni in Assemblea rinvia il seguito dell'esame alla seduta che sarà convocata sulla base dell'andamento dei lavori dell'Assemblea medesima.

La seduta termina alle 16.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 20.55 alle 21.45.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 5 novembre 2008. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Giuseppe Vegas.

La seduta comincia alle 21.50.

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2009).
C. 1713 Governo.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2009 e bilancio pluriennale per il triennio 2009-2011.
C. 1714 Governo.

(Seguito dell'esame congiunto e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta pomeridiana.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che, anche ai fini della ripresentazione degli emendamenti in Assemblea, l'emendamento Milo 2.513, messo in votazione e respinto nella seduta odierna, deve in realtà ritenersi, ad una più attenta valutazione, inammissibile per estraneità di materia, in quanto, come risulta dai criteri di ammissibilità enunciati nella seduta del 28 ottobre 2008, l'introduzione prevista dall'emendamento di misure fiscali indirizzate al sostegno e al rilancio di specifici settori dell'economia attraverso il meccanismo del credito di imposta, risulta in contrasto con i limiti di contenuto del disegno di legge finanziaria come definiti dal combinato disposto dell'articolo 11 della legge n. 468 del 1978 e dal comma 1-bis dell'articolo 1 del decreto-legge n. 112 del 2008. Segnala inoltre che sono state presentate nuove formulazioni degli emendamenti 2.577, 2.584, Tab.A.41 del relatore, nonché un'ulteriore nuova formulazione dell'emendamento 2.578 del relatore (vedi allegato). Dà infine conto delle sostituzioni pervenute.
Comunica quindi che gli emendamenti 2.172, 2.166, 2.167, 2.134, 2.168, 2.128, devono ritenersi respinti ai fini della ripresentazione in Assemblea.

La Commissione concorda.

Gaspare GIUDICE (PdL), relatore per il disegno di legge finanziaria, illustra la nuova formulazione dell'emendamento

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2.577 che è volto a consentire un monitoraggio parlamentare sull'utilizzo del fondo per le aree sottoutilizzate, evitando che tale fondo possa essere utilizzato, come avvenuto recentemente per copertura di provvedimenti non finalizzati al sostegno delle aree sottoutilizzate. Rileva tuttavia che, alla luce degli esiti della riunione dell'ufficio di presidenza e dell'andamento dei lavori, risulta opportuno il ritiro dell'emendamento, al fine di riconsiderare la materia nel corso della discussione in Assemblea.

Francesco BOCCIA (PD) ritiene particolarmente importante approvare in questa sede l'emendamento 2.577 del relatore, sottolineando come nella presente legislatura si sia costantemente proceduto a rinviare qualunque decisione. Evidenzia peraltro che la nuova formulazione dell'emendamento 2.577 non introduce stravolgimenti alla disciplina vigente, limitandosi a prevedere che le decisioni legislative che importino variazioni della dotazione del Fondo per le aree sottoutilizzate siano sottoposte al parere della Conferenza unificata e le delibere di riparto adottate dal CIPE siano trasmesse alle Camere.

Amedeo CICCANTI (UdC) esprime sorpresa per le dichiarazioni del relatore che fa venire meno ogni auspicio dichiarato dalla maggioranza di difendere il lavoro della Commissione.

Francesco BOCCIA (PD) ribadisce che la nuova formulazione dell'emendamento 2.577 intenda garantire la trasparenza nell'utilizzo delle risorse del Fondo per le are sottoutilizzate.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS, con riferimento all'emendamento 2.577, rileva che lo stesso deve essere ricompreso nella complessiva valutazione contraria degli emendamenti. Osserva peraltro che sul tema del Fondo per le aree sottoutilizzate è prevista la discussione al Senato di una mozione, che potrebbe essere utile strumento per intervenire sull'argomento.

Rolando NANNICINI (PD) dichiara di condividere la ratio dell'emendamento del relatore, rilevando come vi sia l'esigenza di assicurare un efficace monitoraggio dell'utilizzo con finalità di copertura delle risorse del Fondo per le aree sottoutilizzate e delle delibere di riparto adottate dal CIPE.

Gioacchino ALFANO (PdL) rileva che il parere contrario del Governo è espressione di un orientamento di carattere complessivo e non è determinato dal contenuto spesso condivisibile degli emendamenti all'esame della Commissione, auspicando che l'esame possa costituire una occasione per un confronto costruttivo su alcuni temi da approfondire poi nel corso dell'esame in Assemblea.

Cesare MARINI (PD) rileva che la nuova formulazione dell'emendamento 2.577 non presenta un contenuto particolarmente innovativo, ponendosi anzi in una linea di continuità con gli indirizzi di politica economica e finanziaria del Governo, che accentra le decisioni di utilizzo delle risorse del Fondo per le aree sottoutilizzate, con evidenti ricadute negative per l'autonomia decisionale delle Regioni.

Gaspare GIUDICE (PdL), relatore per il disegno di legge finanziaria, ribadisce il convincimento che modifiche del testo del disegno di legge finanziaria rappresentino la motivazione più forte per indurre il Governo a porre la questione di fiducia. Sottolinea inoltre come il proprio atteggiamento non possa ritenersi niente affatto incoerente, ma espressione di una posizione responsabile, pur ribadendo che a suo giudizio l'emendamento risulta fondamentale per il Mezzogiorno.

Lino DUILIO (PD) rileva che il relatore ha preso atto della impossibilità di procedere all'esame del provvedimento in Commissione e quindi ha sostanzialmente rimesso l'esame all'Assemblea, considerando come sciagurata l'ipotesi della posizione della questione di fiducia. Chiede

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quindi al rappresentante del Governo di esprimersi sul punto.

Gian Luca GALLETTI (UdC) con riferimento alle dichiarazioni del relatore, dichiara di non accettare il ricatto per cui se la Commissione lavora, il Governo pone la fiducia. Ricorda le vicende del decreto-legge n. 112, in cui il Governo ha posto la questione di fiducia su un testo diverso da quello approvato dalla Commissione. Preannuncia pertanto che intende abbandonare i lavori della Commissione.

Renato CAMBURSANO (IdV) rileva di essere stato facile profeta quando già la settimana scorsa ha constatato l'inutilità del lavoro in Commissione.

Pier Paolo BARETTA (PD) ricorda che in poche ore si sono registrate quattro votazioni in parità, un emendamento del relatore respinto e un altro ritirato. Ritiene che non ci siano le condizioni per proseguire nei lavori e dichiara che il proprio gruppo abbandonerà l'Aula della Commissione.

Michele VENTURA (PD) segnala la singolarità della situazione determinatasi in cui il relatore ha presentato una riformulazione del suo emendamento 2.577 per poi ritirarla subito dopo.

Antonio BORGHESI (IdV) giudica indecente la situazione che si è venuta a creare. Ritiene che se realmente il relatore fosse stato convinto di quanto affermato, non avrebbe presentato propri emendamenti.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, fa presente che avrebbe auspicato un esito diverso e invita il Governo, anche alla luce di quanto accaduto, a riflettere a fondo prima di porre la questione di fiducia e, a maggior ragione prima di inserire argomenti nuovi. Una simile decisione infatti non potrebbe che apparire come un atto di arroganza nei confronti del Parlamento.

Pier Paolo BARETTA (PD) ribadisce che comunque non ci sono ragioni che possano indurre il Governo a porre la questione di fiducia.
(I deputati appartenenti ai gruppi Partito Democratico, Unione di Centro e Italia dei Valori abbandonano i lavori della Commissione).

Giancarlo GIORGETTI, presidente, dispone una breve sospensione dei lavori.

La seduta, sospesa alle 22.25, è ripresa alle 22.30.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che tutte le restanti proposte emendative riferite al disegno di legge finanziaria si intendono respinte al fine di consentirne la ripresentazione per l'esame in Assemblea. Pone quindi in votazione il mandato a riferire favorevolmente all'Assemblea sul disegno di legge finanziaria per l'anno 2009, nel testo presentato dal Governo.

La Commissione delibera di conferire al deputato Giudice il mandato a riferire favorevolmente all'Assemblea sul disegno di legge finanziaria per l'anno 2009 nel testo presentato dal Governo, deliberando altresì l'autorizzazione a riferire oralmente.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che le proposte emendative riferite al disegno di legge di bilancio devono ritenersi respinte al fine di consentirne la ripresentazione per l'esame in Assemblea. Pone quindi in votazione il mandato a riferire favorevolmente all'Assemblea sul disegno di legge recante il bilancio di previsione per l'anno finanziario 2009 e il bilancio pluriennale per il triennio 2009-2011 nel testo presentato dal Governo.

La Commissione delibera di conferire al deputato Moroni il mandato a riferire favorevolmente all'Assemblea sul disegno

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di legge recante il bilancio di previsione per l'anno finanziario 2009 e il bilancio pluriennale per il triennio 2009-2011 nel testo presentato dal Governo, deliberando altresì l'autorizzazione a riferire oralmente.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che il deputato Baretta è stato designato dal proprio gruppo quale relatore di minoranza sui disegni di legge finanziaria e di bilancio. Si riserva infine di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle designazioni dei gruppi.

La seduta termina alle 22.40.

ERRATA CORRIGE

Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 86 di venerdì 31 ottobre 2008, a p. 10, seconda colonna, quarta riga dopo la parola «opposizione» siano inserite le seguenti: «ed ora peraltro azzerato dal disegno di legge finanziaria in esame».