CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 4 novembre 2008
88.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO

TESTO AGGIORNATO AL 10 NOVEMBRE 2008

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SEDE REFERENTE

Martedì 4 novembre 2008. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Giuseppe Vegas.

La seduta comincia alle 9.50.

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2009).
C. 1713 Governo.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2009 e bilancio pluriennale per il triennio 2009-2011.
C. 1714 Governo.

(Seguito dell'esame congiunto e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 3 novembre 2008.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che il relatore ha presentato il nuovo emendamento 2.582. Il termine per i subemendamenti è stabilito per le ore 10.30. Con riferimento ai subemendamenti per i quali il termine risulta scaduto, segnala che devono ritenersi inammissibili per estraneità di materia i subemendamenti: Rubinato 0.2.580.1, 0.2.580.4, in quanto riferiti a fattispecie non strettamente riconducibili al contenuto dell'emendamento cui si riferiscono; Borghesi 0.2.581.3, relativo ad una materia priva di riscontro nell'emendamento a cui si riferisce; il subemendamento Bitonci 0.2.581.7 deve ritenersi inammissibile per carenza di copertura in quanto ripristina le percentuali vigenti da applicare al saldo ai fini del rispetto del patto di stabilità interno, senza introdurre misure compensative. Il subemendamento 0.2.581.4 Guido Dussin è del pari inammissibile in quanto reca oneri non coperti escludendo dal saldo soggetto a vincolo le spese in conto

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residui per lavori e forniture già appaltate. Inoltre la modifica apportata al comma 8, fa venir meno il carattere obbligatorio dell'esclusione dal saldo utile per il rispetto del patto delle entrate straordinarie qualora destinate a investimenti o a riduzione del debito. Devono ritenersi del pari inammissibili per carenza di compensazione i subemendamenti Rubinato 0.2.581.9 e 0.2.581.10 e Misiani 0.2.581.11.
Con riferimento al subemendamento 0.2.581.8 Bitonci occorre acquisire la valutazione del Governo in ordine agli effetti finanziari della modifica della base di riferimento per l'applicazione del patto di stabilità interno ivi proposta.
Segnala poi che il subemendamento Simonetti 0.2.578.1 utilizza a fini di copertura le risorse destinate alla cassa integrazione guadagni straordinaria per il personale di volo per finanziare l'erogazione di tale trattamento in favore del personale del sistema aeroportuale. Al riguardo, salvo che il Governo non fornisca più puntuali elementi di informazione quanto alla idoneità delle risorse di cui si prevede l'utilizzo a far fronte anche agli eventuali maggiori oneri derivanti dal subemendamento, lo stesso subemendamento deve ritenersi inammissibile laddove dallo stesso dovesse discendere la corresponsione del trattamento di mobilità anche successivamente all'anno 2010.
Avverte infine che l'onorevole Vico ha dichiarato di aggiungere la propria firma agli emendamenti Nannicini 1.2, Meta 2.204 e Zucchi 2.392.

Pier Paolo BARETTA (PD) chiede chiarimenti su alcune inammissibilità pronunciate dal presidente, nonché sui contenuti del subemendamento Simonetti 0.2.578.1.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, dispone la sospensione della seduta per permettere ai membri della Commissione di esaminare il contenuto degli emendamenti del relatore e dei subemendamenti ad essi riferiti.

La seduta, sospesa alle 10.05, è ripresa alle 10.40.

Simonetta RUBINATO (PD) chiede chiarimenti sull'inammissibilità del subemendamento 0.2.580.4, rilevando che il subemendamento ha la finalità di consentire nelle regioni in cui le scuole dell'infanzia paritarie ospitano più del 50 per cento dei bambini di pagare i contributi a tali scuole come spese di funzionamento escludendo le stesse dal patto di stabilità interno.

Gaspare GIUDICE (PdL), relatore per il disegno di legge finanziaria, esprime parere favorevole sugli emendamenti Contento 2.32, raccomanda l'approvazione del proprio emendamento 2.577, esprime parere favorevole sul subemendamento 0.2.577.1, raccomanda l'approvazione dei propri emendamenti 2.578, 2.579, 2.580, 2.581 e 3.96 e Tab.A.40, identico all'emendamento D'Antoni Tab.A.17, esprime parere favorevole sull'emendamento Ciccanti Tab.A.15, raccomanda l'approvazione dei propri emendamenti Tab.A.41 e Tab.C.40. Con riferimento all'emendamento Duilio Tab.A.36 il parere è favorevole, a condizione che l'emendamento sia riformulato nel senso di prevedere l'incremento dell'accantonamento previsto nella Tabella B per il Ministero per i beni e le attività culturali sia pari a 3 milioni di euro nel 2010 e nel 2011, mentre per il 2009 si prevede l'inserimento nella tabella D di una voce relativa alla legge n. 444 del 1998 per 3 milioni di euro, con riduzione di pari importo dell'accantonamento previsto nella Tabella A per il Ministero dell'economia e delle finanze. Si riserva inoltre di intervenire con un proprio emendamento sul contenuto dell'emendamento Di Biagio 2.516. Esprime parere contrario sulle restanti proposte emendative.
Al riguardo segnala che il parere contrario sugli emendamenti Capitanio 2.279, Capitanio 2.281 e Ravetto 2.14, pur apprezzabili nelle loro finalità, è dovuto ai rilevanti effetti finanziari che le proposte determinano a decorrere dal 2009. Rileva altresì che il tema delle detrazioni fiscali per l'acquisto di mobili, posto in particolare dagli emendamenti Vannucci 2.19 e 2.18 e dall'emendamento Togni 2.364, è

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affrontato dall'emendamento 2.582 da lui presentato. Per quanto attiene, infine, all'emendamento Rubinato 2.0129 segnala che la proposta affronta le medesime tematiche che sono oggetto dell'emendamento Bitonci 0.2.581.5.

Lino DUILIO (PD), nell'accettare la riformulazione del suo emendamento Tab.A.36, rileva che lo stesso risponde ad un'esigenza, quella del sostegno alla fabbrica del Duomo di Milano, condivisa dai colleghi di maggioranza e di opposizione.

Giulio CALVISI (PD) invita a riconsiderare il parere contrario sull'emendamento Verini Tab.A.9, di cui è firmatario, segnalando che la proposta non determina maggiori oneri per la finanza pubblica ed intende destinare risorse per l'erogazione di contributi alle associazioni combattentistiche della seconda guerra mondiale e, in particolare, all'ANPI.

Pier Paolo BARETTA (PD) chiede chiarimenti sul parere contrario espresso sull'emendamento 2.156.

Gaspare GIUDICE (PdL) rileva che il comma 35 dell'articolo 2, che l'emendamento 2.156 propone di sopprimere, costituisce una tutela per i lavoratori.

Pier Paolo BARETTA (PD) segnala che il comma 35 risulta in contrasto con la normativa vigente in materia di contrattazione che esclude la possibilità di erogazioni unilaterali anche in presenza di trattative in corso. Invita poi ad una riflessione più generale sul modo di procedere della Commissione segnalando che il rappresentante del Governo e il relatore non appaiono aver compiuto un'istruttoria approfondita sugli emendamenti segnalati, come dimostra il fatto che è stato confermato il parere contrario su quasi tutti gli emendamenti.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS rileva che, con riferimento al comma 35 dell'articolo 2, non si ponga un problema di contrarietà alla legislazione vigente in materia di contrattazione, potendo una legge successiva modificare la normativa previgente. Ritiene, inoltre, che il procedimento individuato dalla disposizione, che consente l'erogazione unilaterale di parte delle somme stanziate per i rinnovi contrattuali sembra il più indicato nell'attuale fase di crisi economica, in quanto consente una celere attribuzione di risorse a favore dei lavoratori dipendenti. Rileva, altresì, che anche gli accordi recentemente stipulati con le rappresentanze sindacali delle pubbliche amministrazioni presuppongono l'attivazione dei meccanismi previsti dal comma 35 dell'articolo 2.

Pier Paolo BARETTA (PD) rileva che l'accordo della scorsa settimana non prevede l'accettazione dell'unilateralità.

Gaspare GIUDICE (PdL), relatore per il disegno di legge finanziaria, pronunciandosi sui subemendamenti riferiti al proprio emendamento 2.581, esprime parere favorevole sugli emendamenti Bitonci 0.2.581.5 e 0.2.581.6. Ricorda che occorre acquisire la valutazione del Governo in ordine agli effetti finanziari del subemendamento Bitonci 0.2.581.8 ed esprime parere contrario sui restanti subemendamenti.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS rileva che sull'emendamento 2.516 il Governo è disponibile a rimettersi alla Commissione a condizione che la proroga dell'agevolazione fiscale contenuta nell'emendamento risulti limitata ad un solo anno. Con riferimento all'ipotesi di introdurre una detrazione per le spese per acquisto di mobili, rileva che si tratta di un'agevolazione per un solo comparto mentre sarebbe meglio forse, una volta che fossero reperite risorse disponibili, ipotesi allo stato peraltro non verificatasi, operare una generale defiscalizzazione per fronteggiare la situazione di crisi. Invita pertanto il relatore a ritirare l'emendamento 2.582. Con riferimento all'emendamento 2.577, rileva che il Governo può rimettersi alla Commissione a condizione che venga soppresso il secondo periodo, mentre il parere

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è contrario sul subemendamento Marinello 0.2.577.1.
Invita quindi il relatore a modificare il parere favorevole espresso sull'emendamento 2.32, rilevando che si tratta di un'ulteriore agevolazione per le IPAB.
Si riserva poi di approfondire le tematiche inerenti agli ammortizzatori sociali di cui all'emendamento del relatore 2.578.
Sugli emendamenti che intervengono sul patto di stabilità interno, si rimette alla Commissione, rilevando che le proposte appaiono finanziariamente neutrali fatta eccezione per quelle che modificano il periodo base di calcolo per il patto di stabilità interno, trasformandolo da quinquennale a triennale, in quanto tali proposte, non modificando contestualmente le percentuali che fissano gli obiettivi di saldo per i comuni presentano profili problematici per quel che attiene alla copertura.

Gioacchino ALFANO (PdL) ritiene opportuno che la Commissione si soffermi su alcuni temi di particolare rilievo, anche se il Governo ha espresso parere contrario sugli emendamenti relativi a tali temi. L'esame infatti potrà servire da stimolo per il Governo per affrontare tal questioni anche in successivi provvedimenti.

Gabriele TOCCAFONDI (PdL) chiede chiarimenti in ordine ai tempi di esame del disegno di legge di bilancio, ricordando la segnalazione dei propri emendamenti volti ad incrementare gli stanziamenti destinati alle scuole non statali.

Antonio BORGHESI (IdV) illustra l'emendamento Messina 1.1, che è finalizzato a dare un primo sostegno alla domanda, e al credito delle piccole e medie imprese, richiamando l'impatto sull'economia reale della crisi finanziaria in atto, impatto del quale non si è tenuto ancora sufficiente conto.

La Commissione respinge l'emendamento Messina 1.1.

Rolando NANNICINI (PD) illustra il proprio emendamento 1.2, sottolineando come la proposta - analogamente all'emendamento 1.1 appena respinto dalla Commissione - intende offrire una occasione per consentire una pronuncia in sede parlamentare in ordine agli strumenti da mettere in campo in via prioritaria per affrontare gli effetti della crisi economica internazionale in atto.

Antonio MISIANI (PD) nel condividere l'emendamento 1.2, rileva che lo stesso interviene a sostegno delle categorie particolarmente colpite dalla crisi come detentori di reddito fisso a piccole e medie imprese.

Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL) osserva che la ratio dell'emendamento 1.2 appare condivisibile ed invita il relatore ed il rappresentante del Governo a riconsiderare il proprio parere contrario sulla proposta, ipotizzando in proposito una sua riformulazione che preveda che le maggiori entrate non siano destinate «esclusivamente» alle finalità individuate dall'emendamento, ma «anche» a tali finalità.

Pier Paolo BARETTA (PD) rileva di non comprendere le ragioni del parere contrario sull'emendamento 1.2 anche in considerazione delle dichiarazioni del rappresentante del Governo che nella seduta di ieri ha sostanzialmente escluso allo stato un provvedimento governativo per fronteggiare la crisi economica, affidando quindi unicamente al disegno di legge finanziaria l'individuazione di prime immediate soluzioni. Osserva che l'emendamento non comporta maggiori costi perché indica un indirizzo e si dichiara disponibile ad una riformulazione magari sostituendo «esclusivamente» con «prioritariamente». Coglie l'occasione per esprimere un giudizio fortemente negativo sul modo di procedere della Commissione. Ricorda che nella seduta di ieri i gruppi dell'opposizione hanno compiuto uno sforzo di segnalare emendamenti ritenuti prioritari per poi vedersi ancora una volta un complessivo parere contrario. In proposito, richiama nuovamente il contenuto

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del comma 35 dell'articolo 2 la cui soppressione è questione politica su cui si sarebbe aspettato maggiore disponibilità al confronto. Nella situazione data segnala che il suo gruppo ripresenterà in Assemblea tutti gli emendamenti, auspicando che ciò non sia usato come alibi da parte del Governo, come alibi per porre la questione di fiducia poiché questo anno si tratta di un centinaio di emendamenti e non di migliaia di emendamenti come negli anni scorsi.

Massimo VANNUCCI (PD) dichiara di condividere il contenuto dell'emendamento 1.2, rilevando che la proposta indica misure necessarie a far fronte agli effetti della crisi economica internazionale e che il disegno di legge finanziaria costituisce la sede più opportuna per discutere di tali argomenti.

Antonio BORGHESI (IdV) sottoscrive l'emendamento Nannicini 1.2.

Gian Luca GALLETTI (UdC) condivide l'ipotesi di riformulare l'emendamento1.2, segnalando tuttavia che sembra opportuno indicare solo come prioritarie e non come esclusive le destinazioni delle maggiori disponibilità finanziarie previste dalla proposta emendativa, sostituendo quindi la parola «esclusivamente» con «prioritariamente». Ritiene, inoltre, che si debba prevedere la destinazione prioritaria delle maggiori risorse disponibili anche in favore dei nuclei familiari con figli e con un reddito inferiore a 50.000 euro.

Francesco BOCCIA (PD) chiede di apporre la propria firma all'emendamento 1.2 sollecitando un'ulteriore riflessione da parte del rappresentante del Governo sulla proposta, che si limita ad esprimere un indirizzo in ordine all'utilizzo delle maggiori disponibilità finanziarie rispetto alle previsioni del DPEF per interventi in favore di pensioni e salari. Rileva che un orientamento contrario del Governo su questa proposta emendativa costituisce, sul piano politico, un indice di scarsa attenzione per le problematiche affrontate nell'emendamento stesso. Ritiene, infine, che le finalità individuate dall'emendamento debbano assumere carattere prioritario.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che stanno per avere inizio le votazioni in Assemblea e sospende quindi la seduta che riprenderà al termine della seduta in sede consultiva già convocata per le ore 14.

La seduta, sospesa alle 11.55, riprende alle 14.45.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che il relatore ha presentato il nuovo emendamento 2.583, il quale interviene nella medesima materia dell'emendamento Di Biagio 2.516. Avverte, inoltre, che, alla luce dei chiarimenti trasmessi dal Governo sull'emendamento 2.581 del relatore, deve essere riformulato il giudizio di ammissibilità sugli articoli aggiuntivi 2.010, 2.092 e 2.0135, che devono pertanto ritenersi ammissibili per i profili di carattere finanziario. Peraltro l'articolo aggiuntivo 2.010 rimane inammissibile in quanto estraneo per materia. Avverte infine che il relatore ha proposto al presentatore una riformulazione del subemendamento Simonetti 0.2.278.1, da lui accettata.

Amedeo LABOCCETTA (PdL) si associa alle considerazioni svolte dal collega Marinello sull'emendamento 1.2 ed invita a considerare l'ipotesi di una riformulazione della proposta, che presenta finalità apprezzabili e non incide sull'equilibrio complessivo dei saldi di finanza pubblica. Rimarca inoltre come la discussione che si sta svolgendo sull'emendamento in esame dimostri che la maggioranza appare aperta a considerare nel merito le proposte avanzate dall'opposizione.

Antonio BORGHESI (IdV) esprime rammarico per il fatto che i colleghi della maggioranza solo ora esprimono disponibilità ad una riformulazione, dopo che è stato respinto il suo emendamento 1.1, che interveniva su tematica analoga.

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Maino MARCHI (PD) ritiene si renda necessaria un'ulteriore riflessione della maggioranza e del Governo sulle questioni poste dall'emendamento 1.2, che hanno natura eminentemente politica, dal momento che la proposta emendativa non modifica in senso peggiorativo i saldi di finanza pubblica. Rileva peraltro l'importanza nell'attuale situazione di crisi finanziaria ed economica di dare un segnale di attenzione per la realtà delle piccole e medie imprese, per i problemi dell'accesso al credito e, più in generale, per le situazioni di sofferenza che la crisi ha determinato con riferimento alle fasce di reddito medio-basse. Osserva che la bocciatura dell'emendamento comporterebbe un'assunzione di responsabilità politica, corrispondendo in sostanza alla negazione dei problemi che la proposta emendativa pone all'attenzione.

Antonio MISIANI (PD) nel condividere la proposta di riformulazione del collega Galletti, rileva che sull'emendamento 1.2 dovrebbero convergere maggioranza e opposizione al fine di dare un segnale al Paese in un momento di grave crisi.

Cesare MARINI (PD) esprime sostegno all'emendamento Nannicini 1.2 che ritiene in grado di dare un segnale di sostegno a soggetti più deboli, come le piccole e medie imprese, che si trovano infatti in seria difficoltà nei confronti del sistema creditizio.

Renato CAMBURSANO (IdV) rileva che il rappresentante del Governo ha fin qui espresso una netta chiusura nei confronti di proposte emendative che intendono indicare alcune linee di intervento per aiutare famiglie e imprese in un grave momento di crisi. Ritiene paradossale che in questa situazione il Governo pubblicizzi sui mezzi di comunicazione di massa propri presunti interventi a sostegno della famiglia. Di fronte alla chiusura del rappresentante del Governo e del relatore anche sugli emendamenti segnalati, ritiene che non abbia molto senso proseguire l'esame.

Gabriele TOCCAFONDI (PdL) ricorda che nelle risoluzioni proposte dalla maggioranza ed approvate con riferimento al Documento di programmazione economico-finanziaria per gli anni 2009-2013 ed alla relativa nota di aggiornamento già era individuata la destinazione delle maggiori risorse disponibili alle esigenze delle famiglie e dei lavoratori dipendenti. Ricordato il quadro delle ipotesi di riformulazione finora prospettate, dichiara di condividere quella avanzata dal collega Galletti, che ritiene maggiormente rispondente alle indicazioni contenute nelle risoluzioni sul DPEF e sulla relativa nota di aggiornamento.

Giulio CALVISI (PD) dichiara il proprio convinto appoggio all'emendamento 1.2, sottolineandone il rilevante valore sistematico. Rilevando che il Governo ha assicurato il proprio impegno per l'adozione di misure a sostegno dell'economia reale che consentano di far fronte alle conseguenze della crisi finanziaria in atto, esprime la propria preoccupazione per l'eventualità che esse possano essere inserite nella manovra finanziaria in discussione attraverso un maxiemendamento di iniziativa governativa da presentare nel corso dell'esame presso l'altro ramo del Parlamento.

Michele VENTURA (PD) ricorda che l'emendamento 1.2 non incide in alcun modo sui saldi della finanza pubblica, il quale riprende l'articolo 1, comma 4, della legge finanziaria dello scorso anno e ritiene peraltro che si potrebbe accedere a proposte di riformulazione avanzate. Esprime dubbi sul modo di procedere della Commissione se non si può nemmeno accogliere l'emendamento che si limitava a stabilire un indirizzo per il governo.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, nel richiamare il carattere di indirizzo politico dell'emendamento 1.2, rileva che risulta improbabile che Governo e maggioranza possano accettare tout-court una linea di politica economica alternativa prospettata

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dall'opposizione. Esprime tuttavia l'auspicio che l'esame della proposta emendativa possa far giungere ad un qualche indirizzo condiviso da formulare nei confronti del Governo

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS segnala che il Governo non ha inteso riproporre nel disegno di legge finanziaria in esame la disposizione che negli ultimi due anni era contenuta nel comma 4 dell'articolo 1, la quale prevedeva la finalizzazione di eventuali maggiori entrate rispetto ai saldi di finanza pubblica individuati nel DPEF. In ogni caso, con riferimento alle priorità di destinazione delle risorse che eventualmente si rendano disponibili, ritiene che esse siano già indicate con sufficiente chiarezza dalle risoluzioni sul DPEF e sulla nota di aggiornamento e non sia opportuna una loro riproposizione in una disposizione che si risolve in un'enunciazione di principio e rischia di rappresentare esclusivamente un annuncio non accompagnato da misure concrete.

Rolando NANNICINI (PD) rileva che il suo emendamento 1.2 si ricollega al dibattito in corso in sede europea su quale flessibilità dare al patto di stabilità e crescita. Ritiene infatti che senza l'emendamento c'è il rischio che maggiori eventuali disponibilità vadano a ripianare solo alcune riduzioni di spesa effettuate con il decreto-legge n. 112, secondo un ordine di priorità non chiaro e poco trasparente.

Gaspare GIUDICE (PdL), relatore per il disegno di legge finanziaria, anche alla luce delle considerazioni svolte dal rappresentante del Governo, conferma il proprio parere contrario sull'emendamento 1.2, richiamando le priorità indicate nelle risoluzioni sul DPEF:

La Commissione respinge l'emendamento 1.2

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che gli emendamenti Di Biagio 2.516 e 2.583 del relatore devono ritenersi accantonati.

Antonio BORGHESI (IdV) rileva che anche l'emendamento 2.176, di cui è firmatario, interviene sulla medesima materia.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che anche l'emendamento Razzi 2.176 deve ritenersi accantonato.

Massimo VANNUCCI (PD), illustra l'emendamento 2.444, che esclude dal computo delle spese rilevanti per il patto di stabilità interno le spese i trasferimenti delle disponibilità del Fondo di solidarietà nazionale per il sostegno alle imprese agricole e zootecniche.

La Commissione respinge l'emendamento 2.444.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che gli emendamenti 2.204, 2.480, 2.201, 2.482, 2.69, 2.380, 2.249, 2.35, 2.34, 2.279, 2.281 e 2.282 devono intendersi respinti al fine di consentirne la ripresentazione in Assemblea.

La Commissione concorda.

Antonio BORGHESI (IdV) illustra il suo emendamento 2.182 che estende le detrazioni fiscali attualmente previste per le attività sportive dilettantistiche anche alle attività delle associazioni musicali ed artistiche.

La Commissione respinge l'emendamento 2.182.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che l'emendamento 2.213 deve ritenersi respinto al fine di consentirne la ripresentazione in Assemblea.

La Commissione concorda.

Laura RAVETTO (PdL) illustra il suo emendamento 2.14 rilevando di non individuare nello stesso profili problematici per quel che attiene la copertura finanziaria e che anzi l'emendamento potrebbe contribuire a far emergere il sommerso.

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Preso atto del parere del relatore, ritiene che il suo emendamento possa essere considerato respinto ai fini della ripresentazione in Assemblea.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS pur comprendendo l'importanza del tema, rileva che l'emendamento potrebbe risultare sostenibile se i proprietari di immobili fossero tutti collocati sotto all'aliquota minima.

Francesco BOCCIA (PD) sottoscrive l'emendamento 2.14.

Massimo VANNUCCI (PD) sottoscrive l'emendamento 2.14 e ritiene opportuno porlo in votazione, osservando in particolare che appare apprezzabile l'introduzione di un'imposta sostitutiva per i redditi da locazione, che è prospettata anche da ulteriori proposte emendative.

Renato CAMBURSANO (IdV) sottoscrive l'emendamento 2.14. Rileva peraltro che l'attività di housing sociale intrapresa da alcuni comuni come il comune di Milano e di Crema potrebbe trovare incentivo dall'approvazione dell'emendamento 2.14.

Laura RAVETTO (PdL) ribadisce, alla luce dell'orientamento del relatore e delle dichiarazioni del rappresentante del Governo, la sua richiesta di considerare l'emendamento 2.14 respinto ai fini della ripresentazione in Assemblea.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che gli emendamenti 2.14 e 2.38 devono considerarsi respinti al fine di consentirne la ripresentazione in Assemblea.

La Commissione concorda.

Massimo VANNUCCI (PD) illustra il proprio emendamento 2.311, evidenziando come esso sia il frutto di una iniziativa di deputati sia della maggioranza che dell'opposizione ed intenda affrontare le problematiche connesse alle doppie imposizioni per i lavori transfrontalieri delle zone di confine con la Repubblica di San Marino ed il Principato di Monaco.

Aldo DI BIAGIO (PdL) sottoscrive l'emendamento Vannucci 2.311.

Antonio BORGHESI (IdV) rileva che esiste stanziamento di bilancio per erogare la somma a San Marino.

La Commissione respinge l'emendamento 2.311.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che è stato presentato l'emendamento 2.584 e stabilisce il termine per la presentazione dei subemendamenti alle ore 18. Considerato che stanno per avere inizio le votazioni in Assemblea, sospende la seduta che riprenderà trenta minuti dopo la conclusione delle votazioni pomeridiane dell'Assemblea.

La seduta, sospesa alle 16, è ripresa alle 20.50.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che il relatore ha presentato una nuova formulazione dell'emendamento 2.578, derivante da necessità di coordinamento formale. Avverte poi che l'emendamento 2.210, 2.545, 2.532, 2.295, 2.51, 2.50, 2.296 devono considerarsi respinti al fine di consentirne la ripresentazione in Assemblea.

La Commissione concorda.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che gli emendamenti 2.32 e 2.33 devono considerarsi accantonati, mentre l'emendamento 2.39 deve considerarsi respinto al fine di consentirne la presentazione in Assemblea.

La Commissione concorda.

Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL) raccomanda l'approvazione del proprio emendamento 2.267.

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La Commissione respinge l'emendamento 2.267.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che gli emendamenti 2.297, 2.40, 2.521, 2.546 devono considerarsi respinti al fine di consentirne la ripresentazione in Assemblea.

La Commissione concorda.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS rileva l'interesse della materia in cui intervengono gli emendamenti Vannucci 2.19 e 2.18 e 2.582 del relatore. Si interroga tuttavia sull'opportunità, in una situazione di generale scarsità di risorse di stimolare la domanda solo in determinati settori falsando la concorrenza. Riservandosi comunque un approfondimento ai fini dell'esame in Assemblea, chiede che gli stessi siano considerati respinti ai fini della presentazione in Assemblea.

Massimo VANNUCCI (PD) illustra i propri emendamenti 2.19 e 2.18, ricordando la particolare rilevanza degli interventi ivi previsti. Con particolare riferimento all'emendamento 2.19, evidenzia come sussista una stretta connessione tra gli interventi di ristrutturazione e le spese per l'acquisto di mobili, sottolineando come l'agevolazione prevista possa avere effetti benefici sia con riferimento al sostegno delle imprese produttrici di mobili sia con riferimento al settore edilizio. Ritiene inoltre che la copertura finanziaria prevista dalla proposta emendativa non sia strettamente necessaria, tenuto conto che le detrazioni opererebbero entro l'ammontare complessivo previsto a legislazione vigente. Sottolinea inoltre la particolare rilevanza sociale dell'emendamento 2.18, che prevede forme di agevolazione specificamente dedicate alle giovani generazioni per l'acquisto dei mobili da destinare alla loro abitazione principale. Rileva inoltre che l'emendamento Togni 2.364 e l'emendamento del relatore 2.582 affrontano le medesime questioni poste dai suoi emendamenti, esprimendo l'auspicio che si possa pervenire all'approvazione di una di queste proposte.

Gaspare GIUDICE (PdL), relatore per il disegno di legge finanziaria, chiede l'accantonamento degli emendamenti 2.19, 2.18 e 2.582.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che, se non vi sono obiezioni, gli emendamenti 2.19, 2.18 e 2.582 devono considerarsi accantonati.

La Commissione concorda.

Antonio BORGHESI (IdV) illustra l'emendamento 2.184 che abbassando l'imposta di registro introducendo una prima misura di sostegno per alleviare i costi sociali della crisi in atto.

La Commissione respinge l'emendamento 2.184.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che gli emendamenti 2.460, deve ritenersi respinto al fine di consentirne la ripresentazione in Assemblea. Segnala inoltre che l'emendamento 2.364, il quale interviene sulla medesima materia degli emendamenti 2.19, 2.18 e 2.582 deve ritenersi accantonato.

La Commissione concorda.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che anche i successivi emendamenti 2.353 e 2.355 devono ritenersi respinti al fine di consentirne la ripresentazione in Assemblea.

La Commissione concorda.

Franco CECCUZZI (PD) illustrando il suo emendamento 2.86 rileva che la convenzione tra l'ABI e il Ministero dell'economia prevista dal decreto-legge n. 93 del 2008, non ha dato i risultati previsti dal Governo in quanto pochissimi contribuenti se ne sono avvalsi. Fermo restando che la soluzione migliore sarebbe quella di agevolare la portabilità dei mutui, segnala che

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l'emendamento propone detrazioni degli interessi passivi dei mutui del 23 per cento, innalzando quelle già previste.

Antonio MISIANI (PD) esprime una valutazione favorevole sulle misure previste nell'emendamento 2.86. Al riguardo, rileva che meno dell'1 per cento dei mutuatari ha beneficiato della possibilità di accedere alla rinegoziazione dei mutui introdotta dal decreto-legge n. 93 del 2008, in quanto si tratta di procedure particolarmente onerose. In questo contesto, sottolinea come nell'attuale situazione sociale si renda necessario un intervento sulla materia dei mutui, ricordando che alle recenti riduzioni del tasso di riferimento della BCE non hanno fatto seguito riduzioni di pari entità del tasso Euribor, che costituisce il parametro di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse.

Antonio BORGHESI (IdV) condivide il contenuto dell'emendamento Ceccuzzi 2.86, rilevando che lo strumento migliore per intervenire nella materia sarebbe comunque una piena applicazione delle norme sulla portabilità dei mutui previste dal decreto-legge Bersani-bis. Rileva infatti che le stesse sono state sostanzialmente eluse dal sistema bancario in quanto basta infatti che non venga pagata una rata del mutuo perché le banche non accettino la portabilità e la rinegoziazione. Rileva altresì che risulta anche necessario consentire la rinegoziabilità anche per mutui per i quali ci siano già registrate inadempienze da parte dei mutuatari purché gli stessi siano in condizioni economiche tali da pagare e adottare come tasso di riferimento per gli interessi dei mutui il tasso della Banca centrale europea e non il tasso Euribor.

Renato CAMBURSANO (IdV) sottoscrive l'emendamento 2.86 ricordando di aver già sostenuto nel corso dell'esame del decreto-legge n. 93 del 2008 che la misura non avrebbe condotto ad alcun beneficio se non per le banche, confermando che il Governo interviene solo a sostegno dei ceti economicamente più forti.

Pier Paolo BARETTA (PD) sollecita il rappresentante del Governo e il relatore a effettuare una nuova valutazione dell'emendamento 2.86, eventualmente valutando l'ipotesi di una riformulazione della proposta che ne limiti gli effetti finanziari.

Gaspare GIUDICE (PdL), relatore per il disegno di legge finanziaria, conferma il parere contrario già espresso sull'emendamento 2.86.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS conferma il parere contrario sull'emendamento 2.86.

Pier Paolo BARETTA (PD) chiede al rappresentante del Governo di valutare la possibilità di proporre una riformulazione dell'emendamento 2.86, in modo da superare i profili problematici di carattere finanziario che lo hanno indotto ad esprimere un parere contrario.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS ritiene che ogni misura su tale argomento comporti un onere non compatibile con il contenuto del disegno di legge finanziaria.

Franco CECCUZZI (PD) esprime disappunto per la posizione assunta dal Governo.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, rileva che in questa sessione di bilancio l'orientamento del Governo è stato quello di mantenere il contenuto della legge finanziaria entro termini particolarmente stretti, osservando peraltro che presto ci saranno ulteriori occasioni per affrontare le questioni poste dall'emendamento 2.86.

Pier Paolo BARETTA (PD) evidenzia che il rappresentante del Governo ha dichiarato che non sono in preparazione ulteriori interventi e, pertanto, ritiene che sia questa la sede per affrontare la materia dei mutui.

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La Commissione respinge l'emendamento 2.86.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che gli emendamenti 2.65, 2.370, 2.527 e 2.540 devono considerarsi respinti al fine di consentirne la ripresentazione in Assemblea.

La Commissione concorda.

Massimo VANNUCCI (PD) illustra il suo emendamento 2.367, ricordando che il suo gruppo ha indicato come prioritario il problema casa. Segnala che in tale ottica l'emendamento prevede l'aliquota sostitutiva al 20 per cento ed è finalizzato all'housing sociale, vale a dire a nuove costruzioni destinate a locazioni per almeno dieci anni.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, rileva che le misure contenute nell'emendamento 2.367 potranno costituire, anche in tempi brevi, oggetto di un intervento governativo.

Antonio BORGHESI (IdV) ritiene necessario che il Governo informi con esattezza la Commissione di quali siano gli interventi in corso di elaborazione in materia economica.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS conferma le dichiarazioni già rese sugli orientamenti di politica economica del Governo.

La Commissione respinge l'emendamento 2.367.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che gli emendamenti 2.64, 2.478, 2.401, 2.187, 2.188, 2.189, 2.190, 2.191, 2.277, e 2.206 devono considerarsi respinti al fine di consentirne la ripresentazione in Assemblea.

La Commissione concorda.

Antonio BORGHESI (IdV) illustra l'emendamento 2.170, di cui è firmatario, evidenziando la necessità che i trattamenti economici accessori per i dipendenti delle pubbliche amministrazioni siano definiti in sede di contrattazione integrativa.

La Commissione respinge l'emendamento 2.170

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che gli emendamenti 2.194 e 2.195 devono considerarsi respinti al fine di consentirne la ripresentazione in Assemblea.

La Commissione concorda.

Antonio BORGHESI (IdV) illustra l'emendamento 2.171, di cui è firmatario, che richiede l'intesa con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative per le erogazioni del trattamento accessorio.

La Commissione respinge l'emendamento 2.171.

Antonio BORGHESI (IdV) illustra l'emendamento 2.146 che finalizza i risparmi sui consumi intermedi al finanziamento della contrattazione integrativa.

La Commissione respinge l'emendamento 2.146.

Pier Paolo BARETTA (PD) chiede al rappresentante del Governo e al relatore una nuova valutazione degli emendamenti Damiano 2.196, Damiano 2.199, Paladini 2.143 e Damiano 2.198, che intervengono con diverse formulazioni sul meccanismo di erogazione mediante atti unilaterali delle somme stanziate per i rinnovi contrattuali.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS conferma il proprio parere contrario.

Gaspare GIUDICE (PdL), relatore per il disegno di legge finanziaria, conferma il proprio parere contrario sulle proposte emendative.

Lino DUILIO (PD) chiede le ragioni della contrarietà del Governo sulle proposte

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emendative che intervengono sul comma 35, del quale richiama il contenuto con riferimento particolare alla possibilità di erogazioni unilaterali che appaiono volte a stravolgere l'assetto attuale della contrattazione collettiva. Osserva infatti che con la disposizione la contrattazione sarà limitata agli aspetti normativi e a quote residuali delle retribuzioni e chiede al rappresentante del Governo se sua tale interpretazione corrisponda alla ratio della norma.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS evidenzia l'innovatività della procedura prevista dal comma 35 dell'articolo 2, sottolineando peraltro che la disposizione si limita a riconoscere legislativamente il sostanziale automatismo del riconoscimento di adeguamenti corrispondenti al tasso di inflazione programmata per il periodo di riferimento. La previsione consentirebbe quindi alla contrattazione collettiva di concentrarsi sulle questioni relative all'attribuzione di ulteriori adeguamenti economici, nonché sugli aspetti di natura giuridica.

Rolando NANNICINI (PD) rileva che il comma 35 consente erogazioni unilaterali fino al 90 per cento di tasso di inflazione programmatica, e pertanto sopprime di fatto la contrattazione collettiva. Ricorda peraltro le riserve avanzate da più parti sul tasso di inflazione programmata contenuto nel DPEF rispetto al 3,5 reale.

Lino DUILIO (PD) non condivide le argomentazioni proposte dal rappresentante del Governo, osservando che i problemi che si sono concretamente presentati potrebbero essere agevolmente superati con l'instaurazione di una prassi che porti il datore di lavoro a rinnovare i contratti prima della loro scadenza.

La Commissione respinge gli emendamenti 2.196 e 2.199.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, ricorda che sia nella votazione sull'emendamento 2.196, sia in quella sull'emendamento 2.199 i favorevoli sono risultati in numero pari ai contrari e conseguentemente gli emendamenti sono stati considerati respinti.

Pier Paolo BARETTA (PD) chiede se il Governo e la maggioranza intendano procedere anche se le votazioni evidenziano un margine estremamente ridotto tra maggioranza e opposizione, essendo stati gli emendamenti 2.196 e 2.199 solo perché la votazione è finita in parità.

Gaspare GIUDICE (PdL), relatore per il disegno di legge finanziaria, sottolinea come le diverse valutazioni emerse tra maggioranza ed opposizione circa il comma 35 dell'articolo 2 testimoniano la diversa visione che le parti politiche hanno del ruolo della contrattazione e delle relazioni sindacali nel pubblico impiego. In questa ottica, ritiene quindi che non si renda necessaria una modifica della disposizione.

Michele VENTURA (PD) rileva che la Commissione bilancio è composta da oltre cinquanta membri e la votazione vede la partecipazione di solo 30 componenti di cui solo 15 o 16 appartenenti alla maggioranza. Osserva che tale circostanza, mai verificatasi in precedenza nelle votazioni sul disegno di legge finanziaria, testimonia anche la disaffezione dei componenti dei gruppi della maggioranza per le condizioni in cui si sta svolgendo l'esame. Propone pertanto di anticipare la chiusura della seduta e di rinviare il seguito dell'esame a domani.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, rileva che il fatto che due votazioni su emendamenti significativi abbiano avuto un risultato di parità deve indurre ad una attenta valutazione della situazione.

Pier Paolo BARETTA (PD) si dichiara a favore della proposta di rinviare il seguito

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dell'esame a domani, in modo da consentire una migliore analisi del provvedimento.

Massimo Enrico CORSARO (PdL), non può che convenire con le riflessioni avanzate dai gruppi dell'opposizione e dichiara di condividere la proposta del collega Ventura.

Renato CAMBURSANO (IdV), con riferimento al merito delle proposte emendative, nel richiamare la gravità della situazione economica e sociale del paese, ritiene impensabile che si sostenga di cancellare la contrattazione collettiva per mettere i lavoratori gli uni contro gli altri.

Lino DUILIO (PD) dichiara di essere rimasto colpito dall'intervento del relatore, ricordando che negli ultimi decenni si è sviluppato nel nostro Paese un processo di privatizzazione dei rapporti di pubblico impiego, che ha portato al progressivo superamento del ricorso ad atti unilaterali. In questo quadro, giudica, pertanto, incongrua la previsione del comma 35 dell'articolo 2, che, più che segnare un'innovazione, sembra rappresentare un ritorno al passato.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, preso atto dell'orientamento di maggioranza e di opposizione, rinvia il seguito dell'esame alla seduta convocata per domani alle 8.30.

La seduta termina alle 22.20.

SEDE CONSULTIVA

Martedì 4 novembre 2008. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze, Giuseppe Vegas.

La seduta comincia alle 14.20.

DL 143/08: Interventi urgenti in materia di funzionalità del sistema giudiziario.
C. 1772-A Governo, approvato dal Senato.

(Parere all'Assemblea).
(Esame e conclusione - Parere favorevole - Parere su emendamenti).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

Laura RAVETTO (PdL), relatore, segnala che la Commissione ha già esaminato il provvedimento nella seduta del 29 ottobre 2008. In quella occasione la Commissione ha espresso un parere favorevole preso atto dei chiarimenti forniti dal Governo, in base ai quali il limite di 100 unità di personale da magistratura da assegnare presso le sedi disagiate risulta compatibile con la quantificazione degli oneri contenuti nella relazione tecnica che prevede la corresponsione dell'indennità ad un numero massimo di 100 beneficiari all'anno e nel presupposto che l'utilizzo dell'accantonamento del Fondo speciale relativo al Ministero degli affari esteri, pur costituendo una deroga all'articolo 11, comma 1, lettera a), della legge n. 468 del 1978, non pregiudichi l'adempimento degli obblighi internazionali già previsti a legislazione vigente. Nella medesima giornata la Commissione di merito ha concluso l'esame in sede referente senza apportare modifiche al testo. Con riferimento agli emendamenti presentati in Assemblea, rileva che l'emendamento Di Pietro 1-bis.1 istituisce duecento posti di magistrato di merito o di legittimità, chiamati a svolgere funzioni diverse da quelle giudiziarie ordinarie, rendendo necessaria l'acquisizione di ulteriore personale senza prevedere una idonea copertura finanziaria. Ritiene inoltre opportuno acquisire l'avviso del Governo in ordine agli effetti finanziari di ulteriori proposte emendative. In particolare, segnala gli emendamenti 1.22, 1.17, 1.10, 1.19, 1.4 e 1.5, che modificano i criteri per beneficiare dell'indennità per il

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trasferimento di ufficio, lasciando comunque invariato il numero massimo di 100 beneficiari all'anno, nonché l'emendamento 2.5 che modifica il comma 5 dell'articolo 2 prevedendo che le somme di denaro per le quali, prima della data di entrata in vigore del decreto-legge in esame, è stata decisa dal giudice l'esecuzione ma non ancora eseguita la devoluzione allo Stato delle somme medesime, le stesse siano destinate, non solo, agli investimenti per l'avvio e la diffusione del processo telematico nell'ambito degli uffici giudiziari, ma anche al funzionamento degli uffici giudiziari e delle strutture centrali. Con riferimento agli emendamenti 2.12, 2.30, 2.20 e 2.8 ritiene, inoltre, opportuno acquisire l'avviso del Governo in ordine ai possibili effetti finanziari derivanti dall'attuazione della proposta emendativa dal momento che quota parte delle risorse iscritte nel Fondo unico giustizia potrebbero essere già destinate ad altre finalità. Osserva inoltre che gli emendamenti 2.2 e 2.3, sostituendo l'articolo 2, prevedono specifiche assegnazioni al Ministero della giustizia di somme di denaro costituenti depositi giudiziari giacenti in libretti di deposito presso Poste italiane SpA. Al riguardo, ritiene opportuno acquisire l'avviso del Governo in ordine alle conseguenze finanziarie derivanti dall'attuazione delle proposte emendative in quanto le suddette somme risultano già destinate a legislazione vigente ad altre finalità.
Segnala, infine, l'emendamento 2.11, che prevede l'utilizzo di una quota delle risorse destinate al potenziamento dei servizi istituzionali del Ministero della giustizia anche ad altre finalità ed in particolare al personale amministrativo. Al riguardo, ritiene opportuno acquisire l'avviso del Governo sulle conseguenze finanziarie dell'emendamento, tenuto conto del fatto che la legislazione vigente disciplina in maniera unitaria le risorse destinate alla contrattatazione integrativa, e pertanto la proposta potrebbe dare luogo a condotte emulative con riflessi negativi sulla finanza pubblica.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS esprime l'avviso contrario del Governo sull'emendamento 1.22, in quanto l'eliminazione della distanza chilometrica minima dalla sede in cui il magistrato presta servizio determinerebbe un notevole aumento delle fattispecie in cui possono ricorrere le condizioni per il trasferimento d'ufficio. Esprime altresì l'avviso contrario del Governo sull'emendamento 1-bis.1 in quanto l'incremento di duecento posti di magistrato di merito o di legittimità nelle dotazioni organiche della magistratura per lo svolgimento di funzioni diverse da quelle ordinarie, dando luogo ad un incremento del fabbisogno del personale di magistratura, determinerebbe inevitabili riflessi sulle nuove assunzioni dei magistrati con conseguenti ripercussioni di natura finanziaria. Con riferimento all'emendamento 2.2, rileva che con la destinazione al Ministero della giustizia dei beni confiscati potrebbe venire meno l'alimentazione dei fondi per le vittime della mafia e dell'usura, mentre, con riferimento all'emendamento 2.3, segnala che l'attribuzione al Ministero della giustizia, in deroga a qualunque diversa disposizione, dei contributi unificati corrisposti per l'iscrizione a ruolo delle controversie innanzi all'autorità giudiziaria nonché dei diritti corrisposti per il rilascio delle copie di atti dei procedimenti civili, penali e di volontaria giurisdizione, è suscettibile di determinare effetti finanziari negativi in termini di maggiori oneri. Esprime infine l'avviso contrario del Governo sugli emendamenti 2.12 e 2.11. Con riferimento a tale ultima proposta, rileva che la previsione di destinare una quota delle risorse destinate al potenziamento dei servizi istituzionali del Ministero della giustizia anche al personale amministrativo del medesimo Ministero contrasta con le disposizioni contenute nell'articolo 67, commi 2 e 5, del decreto-legge m. 112 del 2008, che prevede la disapplicazione per l'anno 2009 di tutte le disposizioni speciali che prevedono risorse destinate alla contrattazione integrativa e la riduzione di un ulteriore 10 per cento delle risorse già destinate alla contrattazione

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collettiva nell'importo erogato nell'anno 2004.

Antonio BORGHESI (IdV) chiede un chiarimento in ordine all'avviso contrario espresso dal rappresentante del Governo sugli emendamenti 2.2. e 2.3.

Maino MARCHI (PD) chiede un chiarimento con riferimento all'avviso contrario espresso dal rappresentante del Governo sull'emendamento 1.22, rilevando che la proposta emendativa lascia comunque invariato il limite dei beneficiari.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS, con riferimento agli emendamenti 2.2 e 2.3, conferma che entrambi contrastano con le destinazioni previste dalla legislazione vigente sull'emendamento. Ribadisce che la modifica proposta dall'emendamento 1.22 appare suscettibile di determinare un incremento delle fattispecie in cui possono ricorrere le condizioni per il trasferimento di ufficio.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, rileva che, ai fini dei profili di interesse della Commissione, l'emendamento 1.22 non appare evidentemente problematico in quanto rimane invariato il tetto dei beneficiari di 100 unità.

Laura RAVETTO (PdL), relatore, alla luce del dibattito svolto, formula la seguente proposta di parere:

«La V Commissione,
esaminato il disegno di legge in oggetto;
esprime
sul testo del provvedimento elaborato dalla Commissione di merito:

PARERE FAVOREVOLE

nel presupposto che l'utilizzo dell'accantonamento del Fondo speciale relativo al Ministero degli affari esteri, pur costituendo una deroga all'articolo 11, comma 1, lettera a), della legge n. 468 del 1978, non pregiudichi l'adempimento degli obblighi internazionali già previsti a legislazione vigente.
sugli emendamenti trasmessi dall'assemblea:

PARERE CONTRARIO

sugli emendamenti 1-bis.1, 2.2, 2.3, 2.11 e 2.12 in quanto suscettibili di determinare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica privi di idonea quantificazione e copertura;

NULLA OSTA

sui restanti emendamenti contenuti nel fascicolo n. 1 e sull'emendamento 1-bis.30.

La Commissione approva la proposta di parere.

DL 149/08: Disposizioni urgenti per assicurare adempimenti comunitari in materia di giochi.
C. 1707-A Governo.

(Parere all'Assemblea).
(Esame emendamenti e rinvio).

La Commissione inizia l'esame delle proposte emendative riferite al provvedimento.

Massimo BITONCI (LNP), relatore, ricorda preliminarmente il parere espresso dalla Commissione Bilancio sul testo del provvedimento elaborato dalla Commissione di merito.
Con riferimento agli emendamenti rileva che le proposte 1-bis.15 e 1-bis. 24 appaiono suscettibili di determinare effetti finanziari negativi senza prevedere idonea copertura, prevedendo, con riferimento alle scommesse ippiche, l'adeguamento della disciplina dei giochi e delle scommesse ippiche al fine del mantenimento del monte premi al traguardo in misura pari a quello storicizzato al 31 dicembre 2007, anche a mezzo di adeguamenti in

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riduzione dei prelievi fiscali sulle scommesse ippiche. Ritiene inoltre opportuno acquisire l'avviso del Governo in ordine agli effetti finanziari di ulteriori proposte emendative. Segnala, in primo luogo, l'emendamento 1-bis.10, che sopprime l'articolo 1-bis volto, tra le altre cose, a dare attuazione alla sentenza della Corte di giustizia delle Comunità europee del 13 settembre 2007 che ha riconosciuto in contrasto con i principi comunitari della concorrenza e della trasparenza il rinnovo senza gara di 329 concessioni per l'accettazione delle scommesse ippiche regolate dalla convenzione tipo approvata con decreto ministeriale 20 aprile 1999. Al riguardo occorre che il Governo chiarisca se il mancato recepimento della citata sentenza della Corte di giustizia possa determinare una procedura di infrazione nei confronti dell'Italia suscettibile di comportare effetti finanziari negativi per la finanza pubblica.
Con riferimento agli emendamenti 1-bis.13 e 1-bis.14, che sopprimono la previsione del riversamento all'entrata del bilancio dello Stato delle risorse del fondo di cui al comma 7 non utilizzate per le finalità previste dalla medesima disposizione, stabilendo che con decreto del Ministro dell'economia quota parte delle stesse possa essere destinata al rifinanziamento del cinque per mille ovvero allo stato di previsione del Ministero dell'interno, missione ordine pubblico e sicurezza, occorre acquisire l'avviso del Governo in ordine alle eventuali conseguenze finanziarie delle proposte, tenuto conto che le maggiori entrate di cui al comma 7 non risultano scontate nei saldi di finanza pubblica. Ricorda l'emendamento 1-bis.17 Polledri, che, tra le altre cose, esclude le sale bingo dai punti vendita destinati alla commercializzazione dei prodotti di gioco pubblici. In proposito, ritiene opportuno acquisire l'avviso del Governo in ordine alle eventuali conseguenze finanziarie dell'emendamento, con particolare riferimento all'eventuale riduzione di gettito per l'erario. Richiama ancora l'emendamento 1-ter.17, che include anche il gioco del lotto nell'ambito della disciplina delle concessioni previste dal comma 4, prevedendo che la misura dell'aggio sia per il gioco del lotto che per i giochi numerici e lotterie ad estrazione sia superiore almeno dell'1 per cento rispetto a quello percepito dai titolari di punti vendita che fanno parte della rete fisica di raccolta e stabilendo la misura del contributo che i medesimi soggetti che richiedono la concessione devono versare all'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato; l'emendamento 1-ter.18, che include anche il gioco del lotto nell'ambito della disciplina delle concessioni previste dal comma 4, prevedendo che la misura del relativo aggio sia uguale a quella prevista per i giochi numerici e lotterie ad estrazione; l'emendamento 1-ter.19, che include anche il gioco del lotto nell'ambito della disciplina delle concessioni previste dal comma 4, prevedendo che la misura dell'aggio - sia per il gioco del lotto che per i giochi numerici e lotterie ad estrazione - debba essere superiore almeno dell'1 per cento rispetto a quello percepito dai titolari di punti vendita che fanno parte della rete fisica di raccolta; 1-ter.6 Marchignoli, che include anche il gioco del lotto nell'ambito della disciplina delle concessioni previste dal presente articolo stabilendo la misura del contributo che i soggetti che richiedono la concessione devono versare all'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato sia per il gioco del lotto che per i giochi numerici e lotterie ad estrazione; 1-ter.11, che modifica il comma 4 prevedendo che la raccolta a distanza dei giochi numerici e delle lotterie ad estrazione è consentita anche ai soggetti individuati dal comma 3 con la previsione del riconoscimento di un aggio superiore almeno all'1 per cento rispetto a quello riconosciuto ai titolari di punti vendita dei medesimi giochi; 1-ter.21, che stabilisce la misura del contributo che i soggetti che richiedono la concessione devono versare all'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato per l'esercizio dei giochi numerici, delle lotterie ad estrazione e del gioco del lotto; 1-ter.8, che sopprime la lettera b) del comma 7 che prevede che l'accesso dei giocatori italiani avvenga esclusivamente

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attraverso il portale dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato; 1-ter.9 Marchignoli, che sostituisce la lettera c) del comma 7, prevedendo che i giocatori possano accedere all'offerta dei giochi di tutti i siti con il suffisso «.it» dei concessionari autorizzati dall'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato; 1-ter.12, che sostituisce la lettera e) del comma 7 facendo venire meno l'obbligo di trasmettere al portale dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato i dati relativi ai movimenti su attività di gioco effettuate mediante canali che non prevedono il transito per il portale; 1-ter.15, 1-ter.24 e 1-ter.25, che vietano le scommesse raccolte a distanza sulle manifestazioni per la cui realizzazione concorrono le associazioni che operano per la realizzazione o che partecipano a manifestazioni di particolare interesse storico, artistico e culturale; 1-ter.16, che sopprime la disposizione che prevede la sospensione ovvero la revoca della concessione per i concessionari che non ottemperano alle disposizioni in materia di trasmissione all'Amministrazione dei monopoli di Stato delle informazioni relative alle singole giocate; 1-ter.23, che prevede che le vincite dei giochi non riscosse entro 180 giorni dall'effettuazione del concorso siano destinate al fondo di cui ai commi 29 e 30 dell'articolo 81 del decreto-legge n. 112 del 2008 (c.d. social card). Richiama quindi l'emendamento 1-quater.7, che sostituisce l'articolo 1-quater con la previsione della soppressione dell'articolo 110, comma 6, lettera b), del regio decreto n. 773 del 1931 che reca la definizione degli apparecchi idonei per il gioco lecito con riferimento alla rete telematica. Al riguardo, ricorda che alla disposizione della quale si prevede la soppressione, introdotta dall'articolo 1, comma 525-527, della legge n. 266 del 2005 (legge finanziaria per il 2006) erano stati ascritti effetti di maggior gettito.

Rolando NANNICINI (PD) sottolinea come, al di là delle proposte emendative all'esame dell'Assemblea, debbano essere attentamente valutati i riflessi finanziari della proroga a SISAL della concessione per l'esercizio dei giochi disposta dall'articolo 1 del provvedimento fino al giugno 2009. Rileva infatti che si rende necessaria una comparazione tra gli oneri derivanti dalla procedura di gara e gli oneri derivanti dalla prosecuzione della concessione.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS si riserva di fornire in una successiva seduta i chiarimenti richiesti.

Giancarlo GIORGETTI (LNP), presidente. preso atto delle esigenze di approfondimento evidenziate dal rappresentante del Governo, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.40.