CAMERA DEI DEPUTATI
Lunedì 3 novembre 2008
87.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

Lunedì 3 novembre 2008. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Giuseppe Vegas.

La seduta comincia alle 14.40.

Disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia.
C. 1441-ter-A.

(Parere all'Assemblea).
(Parere su emendamenti).

La Commissione prosegue l'esame delle proposte emendative riferite al provvedimento, rinviato nella seduta del 31 ottobre 2008.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, formula la seguente proposta di parere:

«La V Commissione,
riesaminate le proposte emendative in oggetto,
esprime

PARERE CONTRARIO

sulle proposte emendative 3-bis.01, 16-ter.2, 16-ter.3, 16-ter.6, 16-ter.28, 17.2, 17.3, 17.01, 22-ter.2;

NULLA OSTA

sul subemendamento 0.70-bis.0301.5, in considerazione del fatto che la procedura di esame in sede parlamentare degli effetti finanziari del regolamento da adottare ai sensi dell'articolo 44 del decreto-legge n. 112 del 2008 consentirà una accurata verifica della compatibilità finanziaria del nuovo regime in materia di aiuti all'editoria.»

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Il sottosegretario Giuseppe VEGAS si dichiara d'accordo con la proposta di parere.

Lino DUILIO (PD) chiede chiarimenti sul subemendamento Faenzi 0.70-bis.0301.5 da parte del rappresentante del Governo.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS osserva che il limite di spesa comunque si applica dall'anno successivo a quello di adozione del regolamento.

Pier Paolo BARETTA (PD) ritiene che il subemendamento sia abbastanza restrittivo, anche in considerazione del fatto che i contenuti del regolamento non sono al momento noti. Chiede pertanto che la votazione sia rinviata.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, accogliendo la richiesta del deputato Baretta, rinvia la votazione alla ripresa della seduta.

La seduta, sospesa alle 14.55, è ripresa alle 17.20.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che l'Assemblea ha trasmesso il subemendamento 0.70-bis.0301.6 che è in distribuzione, il quale prevede che abbiano accesso ai contributi anche le testate e gli organi di stampa che fossero espressione nell'anno precedente a quello di riferimento di una componente politica del Gruppo misto. Riformula conseguentemente la propria proposta di parere nei termini seguenti:

«La V Commissione,
riesaminate le proposte emendative in oggetto,
esprime

PARERE CONTRARIO

sulle proposte emendative 3-bis.01, 16-ter.2, 16-ter.3, 16-ter.6, 16-ter.28, 17.2, 17.3, 17.01, 22-ter.2;

NULLA OSTA

sul subemendamento 0.70-bis.0301.5, in considerazione del fatto che la procedura di esame in sede parlamentare degli effetti finanziari del regolamento da adottare ai sensi dell'articolo 44 del decreto-legge n. 112 del 2008 consentirà una accurata verifica della compatibilità finanziaria del nuovo regime in materia di aiuti all'editoria;

NULLA OSTA

sul subemendamento 0.70-bis.0301.6, nel presupposto che l'ampliamento dell'ambito dei soggetti ai quali si applicherebbe la nuova disciplina di cui al comma 3-ter dell'articolo 20 del decreto-legge n. 223 del 2006 non comporti effetti finanziari tali da inficiare la clausola di invarianza prevista dall'articolo aggiuntivo 70-bis.0301.»

La Commissione approva la proposta di parere.

La seduta termina alle 17.25.

SEDE REFERENTE

Lunedì 3 novembre 2008. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Giuseppe Vegas.

La seduta comincia alle 15.

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2009).
C. 1713 Governo.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2009 e bilancio pluriennale per il triennio 2009-2011.
C. 1714 Governo.

(Seguito dell'esame congiunto e rinvio).

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La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 31 ottobre 2008.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che il relatore ha presentato alcuni emendamenti (vedi allegato 1).

Gaspare GIUDICE (PdL), relatore per il disegno di legge finanziaria, illustra i propri emendamenti. In particolare, con riferimento all'emendamento Tab.A.41 segnala che la previsione di un accantonamento di 15 milioni di euro per ciascuno degli anni 2009, 2010 e 2011 relativo al Ministero della difesa e l'incremento per pari importo dell'accantonamento del Ministero dell'interno sono finalizzati a finanziare la disposizione, contenuta nel disegno di legge collegato in materia di lavoro, approvato dalla Camera e attualmente all'esame del Senato, con la quale si riconosce la specificità delle forze armate e di polizia. Con riferimento all'emendamento Tab.A.39 precisa che l'incremento di 500.000 euro per ciascuno degli anni 2009, 2010 e 2011 dell'accantonamento del Ministero degli affari esteri è finalizzato all'adozione di misure volte a rafforzare le capacità di programmazione e di analisi strategica in materia di politica internazionale. Preannuncia infine la presentazione di un ulteriore emendamento sul patto di stabilità interno, che è in fase di predisposizione.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che anche il relatore al disegno di legge di bilancio ha presentato alcuni emendamenti (vedi allegato 2).

Chiara MORONI (PdL), relatore per il disegno di legge di bilancio, illustra i propri emendamenti al disegno di legge di bilancio. In particolare segnala, con riferimento all'emendamento Tab.2.36 che l'incremento di 250.000 euro dello stanziamento dell'u.p.b. 2.2.1 dello stato di previsione del Ministero degli affari esteri è destinata ad incrementare la dotazione del capitolo 1641 al fine di rafforzare le capacità di programmazione e di analisi strategica in materia di politica internazionale. Con riferimento all'emendamento Tab.2.37 precisa che l'incremento di 96 milioni di euro dello stanziamento dell'u.p.b.25.1.2 dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze è destinato ad incrementare la dotazione del capitolo 5107, concernente il fondo da ripartire per le spese relative ai servizi di informazione e di sicurezza. Con riferimento all'emendamento Tab.2.38 precisa che l'incremento di 5 milioni di euro dello stanziamento dell'u.p.b. 2.1.2 dello stato di previsione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca è destinato ad incrementare la dotazione del capitolo 1696, concernente il contributo a favore dei collegi universitari legalmente riconosciuti.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, rileva che gli emendamenti presentati dai relatori intervengono su alcune, anche se non tutte, le questioni sollevate nel dibattito.

Lino DUILIO (PD) ricorda che nel corso dell'esame del disegno di legge finanziaria per il 2008 i gruppi che allora si trovavano all'opposizione richiesero con forza la presenza del ministro dell'economia Padoa Schioppa. Segnala, quindi, che la Presidenza dovrebbe chiarire se il Ministro dell'economia Tremonti interverrà ai lavori o meno. Osserva che sia la decisione in merito all'applicazione della normativa comunitaria sia quella in merito agli interventi per fronteggiare la crisi sono rese note alla Commissione soltanto da quanto risulta dagli organi di stampa. Chiede pertanto se la Presidenza intenda procedere soltanto all'esame e alla votazione degli emendamenti dei relatori. Sottolinea la differenza rispetto all'esame lungo e articolato del disegno di legge finanziaria e degli emendamenti ad esso riferiti che si è svolto fino allo scorso anno. Chiede infine se gli emendamenti presentati dai parlamentari saranno oggetto di esame.

Gaspare GIUDICE (PdL), relatore per il disegno di legge finanziaria, osserva che gran parte degli emendamenti presentati,

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che ha esaminato uno ad uno, sono finanziariamente insostenibili, anche se condivisibili nel merito. Comunque si dichiara disponibile a prendere in considerazione gli emendamenti compensativi nell'ambito degli equilibri della manovra.

Antonio BORGHESI (IdV) rileva il proprio stupore per le dichiarazioni del relatore in quanto gli interventi prospettati negli emendamenti sono necessari per la situazione economica generale del Paese. Richiama ad esempio la necessità di un intervento di recupero del drenaggio fiscale. Quanto al problema evidenziato dal rappresentante del Governo e del relatore sulle coperture finanziarie, rileva che 70 milioni di euro sono stati stanziati nel disegno di legge n. 112 per una nuova versione della «legge mancia» e che tali risorse potrebbero essere invece più utilmente destinate alla copertura delle proposte emendative. Ribadisce la necessità di interventi per la ripresa dei consumi e chiede di esaminare uno per uno gli emendamenti che non prevedono aggravi per la finanza pubblica.

Pier Paolo BARETTA (PD) esprime apprezzamento per lo sforzo dei relatori, ma sottolinea l'esistenza di due problemi procedurali che presentano un risvolto politico. Chiede innanzitutto di conoscere, prima di procedere nella discussione, il quadro complessivo degli emendamenti, anche alla luce del preannuncio di un emendamento sul patto di stabilità interno, di rilievo tutt'altro che marginale. Ricordando che il relatore ha rilevato l'assenza di copertura per emendamenti condivisibili nel merito, osserva che vi sono emendamenti che non hanno problemi di compatibilità finanziaria, quali quelli che prevedono una rimodulazione delle spese all'interno delle missioni, su cui risulta necessario un approfondimento. Ritiene dunque opportuna una risposta sulla disponibilità politica a discutere di questi ultimi emendamenti, richiedendo di procedere solo dopo aver acquisito il quadro completo delle proposte dei relatori.

Massimo VANNUCCI (PD) nel condividere le considerazioni del collega Baretta, ricorda che l'opposizione aveva sollecitato un aggiornamento dello scenario previsionale macro-economico e dei conseguenti obiettivi finanziari. Segnala in particolare l'andamento del prezzo del petrolio e le decisioni della Banca centrale europea sul tasso di riferimento. Ritiene che queste ultime permetteranno di avere un margine di alcuni miliardi di euro, derivato dalla diminuzione della spesa per interessi, che dovrebbe essere utilizzato per significativi interventi idonei a fronteggiare la crisi. Giudica assolutamente insoddisfacente il complesso degli emendamenti presentato dai relatori, rilevando che vi sono parecchi emendamenti presentati su iniziativa di parlamentari che meriterebbero di essere esaminati nel merito. Non ritiene che i lavori della Commissione possano limitarsi ad esaminare gli emendamenti dei relatori, senza un quadro di riferimento più ampio, ricordando che l'opposizione è in grado di bloccare la votazione, come già accadde nell'esame del disegno di legge finanziaria per il 2007, per un emendamento che stanziava pochi milioni di euro per gli italiani all'estero.

Gioacchino ALFANO (PdL), pur dichiarando il proprio apprezzamento per l'atteggiamento assunto dall'opposizione, esprime riserve sulla richiesta dei gruppi di opposizione di avere un quadro complessivo degli emendamenti presentati e ritiene opportuno lavorare invece sulle tematiche segnalate motivatamente dai relatori recuperando anche gli emendamenti parlamentari che intervengono su questi aspetti.

Francesco BOCCIA (PD) richiamandosi all'intervento del collega Vannucci, richiede una valutazione del Governo sulla missione n. 34 del bilancio relativa agli oneri per il servizio del debito pubblico e ai rimborsi del debito. Con riferimento, in particolare, ai rimborsi del debito, ritiene che lo stanziamento iscritto in bilancio risulti sovrastimato. Chiede dunque l'avviso del Governo in ordine alla

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possibilità di reperire risorse dalla missione n. 34.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS ritiene necessari elementi puntuali per quantificare l'eccedenza dello stanziamento relativo alla spesa per interessi alla quale ha fatto riferimento il deputato Boccia.

Francesco BOCCIA (PD) osserva che l'intervento del sottosegretario Vegas sembra lasciar intendere che non è successo alcunché di rilevante che abbia modificato lo scenario economico e finanziario.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS osserva che non ha inteso affermare che non vi sono elementi di novità. Tuttavia sottolinea che il differenziale rispetto ai tassi sul titolo del debito tedesco si sta ampliando e che la situazione non deve ritenersi così confortante come il deputato Boccia lascia intendere.

Gabriele TOCCAFONDI (PdL) ribadisce la necessità di individuare una soluzione per il problema dei tagli alle scuole non statali.

Lino DUILIO (PD) afferma che non intende soffermarsi sul merito dei singoli emendamenti. Ribadisce tuttavia la richiesta che nella sessione di bilancio il Governo fornisca un quadro complessivo delle scelte che si intendono adottare in rapporto alla presente situazione economica, piuttosto che affidare tali scelte a uno o più decreti-legge. Sottolinea che non si tratta affatto di una richiesta ostruzionistica, ma di un passaggio essenziale per garantire un qualche significato all'esame parlamentare. Successivamente, si dovrebbe passare all'esame dei singoli emendamenti, anziché considerarli respinti in blocco.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS ringrazia i relatori per il lavoro svolto, consapevole delle difficoltà derivanti dal contenuto più limitato del disegno di legge finanziaria rispetto agli anni precedenti e dai minori margini di intervento per le coperture, con riferimento alla possibilità di utilizzo delle tabelle, già limate dal decreto-legge n. 112 del 2008. Fa presente che il Governo non intende adottare iniziative volte a sostenere i consumi con un aumento della spesa, osservando che molti problemi possono essere risolti senza aumentare la spesa pubblica, ma al contrario contenendola o riducendola. Rileva che, in considerazione delle attuali turbolenze sui mercati finanziari i cui esiti risultano ancora incerti, l'obiettivo primario è la stabilizzazione del livello della spesa e dei relativi oneri per il debito, ricordando l'esistenza di un rischio-Paese, legato anche all'aumento del differenziale con i tassi sui titoli del debito tedesco. Alla luce di tali considerazioni, sottolinea l'intenzione del Governo di mantenere invariati i saldi definiti dalla legge finanziaria.

Cesare MARINI (PD) esprime perplessità sulle dichiarazioni del sottosegretario Vegas, pur condividendo la preoccupazione per la stabilizzazione della finanza pubblica. Rileva tuttavia che la spesa è stata tagliata in misura considerevole anche per misure criticabili come l'abolizione dell'ICI sulla prima casa. Inoltre, ricorda la singolarità delle procedure adottate anche per l'atteggiamento del Governo. Nel richiamare poi le riflessioni del Ministro dell'economia sull'esigenza di recuperare il ruolo dello Stato nell'economia, che hanno trovato positiva accoglienza anche a livello comunitario, ricorda tuttavia che tale ruolo dello Stato necessita di risorse adeguate. In proposito, segnala che i provvedimenti di ricapitalizzazione delle banche sono stati posti in essere senza copertura.

Michele VENTURA (PD) osserva che, come mostrano gli emendamenti dei relatori, il disegno di legge non appare modificabile in senso sostanziale. Rileva altresì che l'attuale maggioranza dovrebbe scusarsi con chi ha perseguito e raggiunto il risanamento e ha subito critiche perfino violente dall'allora opposizione. In realtà il Governo attuale interverrà con provvedimenti

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successivi alla legge finanziaria per non riconoscere il grave errore di impostazione che era alla base delle manovra di luglio, con la quale sono state esentate dall'ICI le fasce più ricche, quando di lì a poco si sarebbe verificato un generale impoverimento del paese. Ribadisce la richiesta di poter esaminare tutti gli emendamenti e invita il Governo e la maggioranza a un atteggiamento che permette la collaborazione dei gruppi di opposizione.

Rolando NANNICINI (PD) ricorda di avere presentato un emendamento volto ad introdurre due priorità nel testo del disegno di legge finanziaria: il reddito dei pensionati e dei lavoratori dipendenti e il rapporto tra il credito e le imprese. Ricorda che, negli ultimi dieci anni, il divario tra ricchi e poveri è cresciuto solamente in due paesi, l'Italia e gli Stati Uniti, rilevando che i redditi sotto i 50.000 euro necessitano di un intervento serio, che aumenti le detrazioni fiscali. Sottolinea altresì la situazione di difficoltà in cui possono trovarsi le imprese che hanno promosso investimenti, anche al fine di espandersi sui mercati internazionali.

Antonio MISIANI (PD) rileva che le proposte emendative del relatore sono molto al di sotto di necessità del Paese, richiamandosi anche al rapporto della Commissione europea reso noto oggi, che conferma gravi difficoltà dell'economia italiana e evidenza la necessità di interventi al sostegno del reddito. Ricorda infatti la situazione di impoverimento crescente dei titolari di reddito fisso. Ricorda altresì che le risposte alle esigenze economiche e sociali del Paese, che non erano presenti nel decreto-legge n. 112, approvato peraltro in un quadro macro-economico molto diverso, non sono presenti neppure adesso nel disegno di legge finanziaria. Nell'esprimere apprezzamento per lo sforzo di mantenere gli equilibri della finanza pubblica, rileva che si è passati da un eccesso all'altro, vale a dire da una sistematica violazione delle regole del patto di stabilità europeo dal 2001 al 2006 ad un rispetto perfino eccessivamente rigoroso adesso. Ribadisce quindi la necessità di comprendere se il Governo abbia intenzione di assumere altri provvedimenti per il sostegno alla domanda. Con riferimento alle proposte emendative presentate, rileva che la questione del patto di stabilità interno non è pienamente affrontata, mentre gli enti locali si trovano in una situazione di sofferenza per le misure di riduzioni della spesa, riconducibili anche agli interventi in materia di lotta agli sprechi della politica, e per la diminuzione dell'autonomia impositiva, con l'abolizione dell'ICI. In questa situazione segnala che il decreto-legge n. 112 costringe a ridurre non soltanto gli investimenti futuri, ma anche i pagamenti relativi alla realizzazione degli investimenti già decisi, con effetti fortemente depressivi sull'economia.

Massimo VANNUCCI (PD) sollecita una risposta a quanto da lui osservato nel proprio intervento precedente in ordine alla possibilità di utilizzare la presumibile eccedenza dello stanziamento per oneri del debito pubblico alla luce della riduziona del tasso di riferimento.

Simonetta RUBINATO (PD) evidenzia la gravità della situazione in cui si trovano i comuni. Senza voler affatto mettere in discussione l'obiettivo del risanamento, osserva che le regole del patto di stabilità interno determinano effetti perversi di riduzione degli investimenti e di indebolimento del sostegno alle famiglie. Rileva in particolare che la compressione della spesa corrente dei comuni ricade sulla spesa sociale. Illustra alcuni dati relativi ai comuni della provincia di Treviso, che hanno un livello basso di trasferimenti dallo Stato e di spesa per il personale e pertanto presentano una gestione sicuramente virtuosa. Da tali dati emerge che la spesa per investimenti consentita dal patto è estremamente ridotta e di molto inferiore rispetto agli impegni già assunti. Al tempo stesso si richiedono azioni correttive esorbitanti anche per comuni di piccole dimensioni. Per molti dei comuni richiamati risulta inevitabile violare le regole del patto con l'effetto di subire sanzioni

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che riducono ulteriormente la spesa corrente comprimibile, che corrisponde alla spesa sociale. Al tempo stesso i comuni non potranno erogare i pagamenti dovuti alle imprese. Segnala che il comune di Treviso si trova costretto a ridurre il programma di opere pubbliche di 36 milioni di euro. Questi dati dimostrano che il patto di stabilità è radicalmente sbagliato, dal momento che pone in grave difficoltà i comuni che hanno indici di sana amministrazione. Per questo sollecita una seria e profonda revisione.

Francesco BOCCIA (PD) sottolineando l'importanza del tema posto dalla collega Rubinato, rileva il rischio di un rinvio sine die di interventi degli enti territoriali già programmati e le cui procedure sono avviate. Circa gli effetti della congiuntura economica, elenca una serie di voci che sono influenzate dalle modifiche dei tassi di interesse. Rileva altresì che il bilancio presentato dal Governo contiene solo tre grandi voci di segno positivo: oltre al debito, segnala un aumento del 31 per cento delle risorse per lo sviluppo ed il riequilibrio territoriale, che però sono centralizzate, ed un aumento del 10 per cento degli stanziamenti per le politiche finanziarie e di bilancio. Sottolinea che tutti gli altri settori registrano consistenti riduzioni, tra cui segnala la diminuzione del 40 per cento degli interventi per l'agricoltura e la pesca, del 20 per cento delle risorse per il diritto alla mobilità (-2,5 miliardi) e del 28,7 per cento degli stanziamenti per le infrastrutture pubbliche e la logistica (-1,4 miliardi). A fronte della situazione di crisi, non rileva alcun elemento innovativo nella politica economica del Governo rispetto al 2001, se non l'assenza dei condoni. Ribadisce la richiesta di discussione sugli emendamenti che prevedono rimodulazioni all'interno delle missioni ai fini di una chiara assunzione di responsabilità in merito alle scelte politiche sottostanti.

Pier Paolo BARETTA (PD) chiede sull'emendamento 2.578 che interviene in materia di ammortizzatori sociali, un confronto con le disposizioni contenute nel disegno di legge collegato in materia di lavoro. Con riferimento alle considerazioni del sottosegretario Vegas, ritiene che il disegno di legge finanziaria debba essere rimesso al centro dell'attenzione. Se infatti il Governo ritiene che i propri interventi si esauriscano con le misure contenute nel disegno di legge finanziaria, l'opposizione deve insistere su proposte emendative che siano idonee ad affrontare la crisi. Rileva peraltro che anche in considerazione del contenuto limitato del disegno di legge finanziaria, pure le proposte emendative dell'opposizione sono state presentate in numero limitato. Torna a chiedere quindi che la Commissione possa conoscere l'emendamento preannunciato dal relatore sul patto di stabilità interno e invita il Presidente a fissare il termine per la presentazione dei subemendamenti.

Antonio BORGHESI (IdV) osserva che a suo avviso i relatori non si sono impegnati neppure in un esame attento degli emendamenti. Rileva in particolare che in materia di alloggi universitari e ammortizzatori sociali non sono stati neppure considerati gli analoghi emendamenti dell'opposizione. Condivide la richiesta del deputato Baretta di conoscere tutti gli emendamenti e di sapere quale termine per i subemendamenti il Presidente intenda fissare.

Antonio MISIANI (PD) rileva l'importo rilevante dell'emendamento relativo ai servizi segreti e chiede quali ne siano le finalità, anche in considerazione delle riduzioni apportate ad altre voci di spesa essenziali. Richiama in particolare l'assenza del ripristino dei finanziamenti alla scuola paritaria, nonostante le richieste formulate nel dibattito. Osserva che su uno stock di 1600 miliardi di debito pubblico, la riduzione del tasso di riferimento operata dalla Banca centrale e quella annunciata come imminente comportano una riduzione di un punto in percentuale dei tassi di interesse. Anche al netto degli effetti di trascinamento, ciò libererà una entità di risorse sicuramente considerevole. Evidenzia infine che due ordini del

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giorno relativi al disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 112 invitavano il Governo ad escludere dal patto di stabilità interno le spese per la sicurezza, anche in considerazione delle maggiori responsabilità di cui sono stati investiti gli enti locali in materia.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS, in risposta alle osservazioni avanzate, rileva che una cosa è il tasso di interesse di riferimento europeo, altra cosa è l'andamento dei tassi di interesse. In questo senso dal settembre 2007 il tasso euribor è risultato seguire dinamiche indipendenti da tasso di riferimento. Infatti il costo della provvista del debito, che pure sta diminuendo, era comunque aumentato in misura non corrispondente ai tassi fissati dalla Banca centrale europea. Ricorda poi che lo stock del debito è composto in parte da obbligazioni che richiedono alla scadenza il pagamento del prezzo stabilito. Conclusivamente rileva che ragioni prudenziali inducono a non modificare gli stanziamenti di bilancio attualmente previsti per il pagamento degli interessi sul debito pubblico.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, ritiene che il Governo non abbia intenzione di intervenire significativamente nell'ambito dell'esame dei disegni di legge finanziaria e di bilancio su temi quali il sostegno alle famiglie e alle imprese. Rileva che i relatori hanno compiuto il massimo sforzo possibile nelle condizioni date. Ricorda che l'emendamento sul patto di stabilità interno è in fase di elaborazione e si è in attesa di una risposta sui numeri da parte dei ministeri competenti. Per ciò che attiene agli emendamenti presentati dai relatori, fissa alle ore 20 il termine per la presentazione di subemendamenti, con l'eccezione dell'emendamento 2.578, con riferimento al quale sono stari richiesti al Governo ulteriori elementi di valutazione.

Lino DUILIO (PD) rileva che le valutazioni sulla copertura degli emendamenti che hanno indotto i relatori ad esprimere parere contrario possono valere soltanto per una parte degli emendamenti, ma non per tutti. Chiede quindi che vengano valutate attentamente tutte le proposte emendative e che per ciascuna proposta siano argomentate le ragioni per un parere contrario. Conseguentemente ritiene che la Commissione dovrebbe disporre di maggior tempo per l'esame.

Aldo DI BIAGIO (PdL) richiama l'attenzione del relatore sul proprio emendamento 2.516, che interviene in materia di detrazioni per i cittadini non residenti.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, ricorda che i termini per l'esame sono concordati in sede di ufficio di presidenza e che in ogni caso il suo sforzo è stato quello di garantire il maggior tempo possibile a disposizione della Commissione.

Gaspare GIUDICE (PdL), relatore per il disegno di legge finanziaria, rileva l'opportunità che i gruppi segnalino gli emendamenti, nell'ambito di quelli che comunque non determinino effetti onerosi per la finanza pubblica.

Antonio BORGHESI (IdV) segnala che tutti gli emendamenti del proprio gruppo non hanno caratteristiche tali da determinare nuovi oneri.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, sospende quindi la seduta, che riprenderà al termine della riunione dell'ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi, che convoca per le ore 17.30.

La seduta, sospesa alle 17.20, riprende alle 19.10.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte il relatore ha presentato l'emendamento 2.581, concernente la disciplina del patto di stabilità interno (vedi allegato 1).

Giuseppe VEGAS (PdL) con riferimento all'emendamento 2.578 del relatore, osserva che la disposizione è finalizzata ad aumentare di 150 milioni di euro le risorse destinate agli ammortizzatori in deroga

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(da 450 milioni di euro a 600 milioni di euro). La copertura è posta a carico del Fondo per l'occupazione con contestuale riduzione delle risorse per l'obbligo formativo e l'apprendistato, che successivamente vengono poste a carico del Fondo di rotazione di cui all'articolo 25 della legge n. 845/1978, limitatamente all'anno 2009, con riferimento a somme non destinate al cofinanziamento dei programmi comunitari. Circa tale ultimo aspetto, rileva che, al fine di garantire la copertura sui diversi saldi di finanza pubblica e, in particolare, in termini di indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni, viene posto, in via aggiuntiva, un ulteriore limite ai pagamenti a carico del Fondo di rotazione per l'anno 2009, l'ammontare complessivo dei quali non può superare la somma di 420 milioni di euro (510 milioni di euro - 90 milioni di euro). Tale limite è stato determinato tenendo conto che, in primo luogo, l'importo di 150 milioni di euro è destinato a finanziare i maggiori oneri per ammortizzatori sociali sia in termini di prestazioni (con diretto impatto sull'indebitamento netto del conto delle amministrazioni pubbliche) sia in termini di contribuzione figurativa (per una quota dei predetti 150 milioni di euro pari a circa il 50 per cento), la quale non comporta per l'anno 2009 un impatto diretto); in secondo luogo, il maggiore onere con impatto diretto sull'indebitamento netto per l'anno 2009 per prestazioni di ammortizzatori sociali derivante dalla disposizione in esame è, pertanto, pari a circa 90 milioni di euro; in terzo luogo, infine, i pagamenti a carico del predetto Fondo di rotazione previsti a normativa vigente per l'anno 2009 in linea con gli andamenti registrati per gli anni 2005-2008 risultano pari a circa 510 milioni di euro.
Per quanto concerne l'emendamento 2.581 presentato da ultimo dal relatore, nel fare riferimento ad una nota scritta, rileva che le modifiche ai commi 3-7 e al comma 9 mirano a introdurre quale base di riferimento per la determinazione degli obiettivi del patto di stabilità interno per gli anni 2009-2011, non già l'anno 2007, bensì la media del quinquennio 2003-2007. Tale scelta nasce dall'esigenza di attenuare gli effetti di eventi straordinari che possano determinare difficoltà agli enti locali nel perseguimento degli obiettivi loro assegnati, fermo restando il concorso dell'intero comporta al miglioramento dei saldi di finanza pubblica. I nuovi commi aggiuntivi al comma 7, relativi alla esclusione dal patto di stabilità interno delle entrate e delle spese per calamità naturali, derivano dall'esigenza di consentire ai comuni che, a seguito di dichiarazione dello stato di emergenza, si trovano in particolari situazioni di criticità per il rispetto del patto per eventi di natura calamitosa sui quali non hanno, ovviamente, alcun potere e capacità discrezionale. Circa la modifica al comma 8, considerato che gli enti locali utilizzano prevalentemente i proventi derivanti da alienazioni per la realizzazione di investimenti a qualsiasi titolo, il riferimento alla definizione di «investimenti infrastrutturali» limita e crea difficoltà di interpretazione della norma. Pertanto si ritiene necessario l'eliminazione della parola «infrastrutturale» per fugare qualsiasi dubbio interpretativo. La modifica al comma 17 è conseguenza della scelta di introdurre il quinquennio 2003-2007 quale base di calcolo per il patto di stabilità interno. In particolare, chiarisce che per gli enti locali di nuova istituzione si fa riferimento alla media degli anni compresi nello stesso periodo, per i quali sono disponibili i bilanci consuntivi. Il comma 20 dell'articolo 77-bis prevede, tra le nuove sanzioni, la riduzione dei trasferimenti in misura fissa. Con l'emendamento, si propone che la sanzione sia proporzionata allo sforamento dagli obiettivi annuali del patto di stabilità, mantenendo il 5 per cento come limite massimo al taglio dei trasferimenti.
Per quanto concerne i profili finanziari, segnala che le modifiche di cui ai commi da 3 a 7, 9 e 17, non comportano effetti negativi sui saldi di finanza pubblica. Infatti, la scelta di porre come base di riferimento non già l'anno 2007, bensì la media del quinquennio 2003-2007 per il rispetto del patto 2009-2011, è accompagnata dalla rimodulazione delle percentuali

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da applicare alla nuova base di riferimento; rimodulazione che è finalizzata a garantire il medesimo concorso del comparto enti locali al miglioramento della finanza pubblica per ciascuno degli anni 2009-2011 (2009: 1.650 milioni - 2010: 2900 milioni - 2011: 5.140 milioni). Con riferimento ai commi 7-bis e 7-ter, l'esclusione dal patto di stabilità interno delle entrate e delle spese (correnti e in conto capitale) per le calamità naturali non produce effetti negativi in termini di finanza pubblica. Infatti, mentre a livello di singolo ente possono verificarsi sfasamenti temporali tra le entrate e le corrispondenti spese (con particolare riferimento alla parte in conto capitale) che potrebbero creare problemi per il rispetto del patto di stabilità interno dell'ente, a livello complessivo è da evidenziare una costanza nell'ammontare delle entrate e delle correlate spese pur nella aleatorietà della fattispecie in questione. Per quanto concerne il comma 8, rileva che la modifica terminologica non produce effetti negativi in termini di finanza pubblica. Con riferimento al comma 20 segnala che la modifica proposta non produce effetti negativi in termini di finanza pubblica in quanto, in caso di mancato rispetto del patto per gli anni 2008/2011, gli effetti finanziari positivi derivanti dall'applicazione della sanzione della riduzione dei trasferimenti erariali, prevista dalla legislazione vigente nella misura del 5 per cento, non sono stati scontati nei saldi di finanza pubblica.

Antonio BORGHESI (IdV) chiede al rappresentante del Governo se la nota di cui ha dato lettura può considerarsi una relazione tecnica sull'emendamento.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS precisa che si tratta di una illustrazione volta ad agevolare i lavori della Commissione.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, ribadisce che il termine per la presentazione dei subemendamenti agli emendamenti dei relatori è fissato alle ore 20 della giornata odierna, ad eccezione del termine per la presentazione dei subemendamenti all'emendamento 2.578 del relatore, che è fissato alle ore 21.30 della giornata odierna e del termine per la presentazione dei subemendamenti all'emendamento 2.581 del relatore, che è fissato alle ore 8.30 di domani.

Pier Paolo BARETTA (PD) rileva l'esigenza di disporre di tempi più ampi per individuare le segnalazioni degli emendamenti.

Gioacchino ALFANO (PdL) chiede al rappresentante del Governo se, nell'ambito di un periodo di riferimento di cinque anni, sia possibile escludere quelli in cu ivi sia stata una gestione commissariale dell'ente locale.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS rileva che comunque il periodo di riferimento di cinque anni è stato adottato per garantire che gli anni caratterizzati da peculiarità nella gestione finanziaria siano assorbiti nel dato complessivo.

Antonio MISIANI (PD) domanda se l'emendamento 2.581 del relatore sia stato oggetto di un confronto preliminare con l'ANCI. Osserva inoltre che la soppressione della parola «infrastrutturali» al comma 8 dell'articolo 77-bis del decreto-legge n. 112 del 2008 potrebbe avere effetti peggiorativi rispetto alla situazione attuale.

Chiara MORONI (PdL), relatore per il disegno di legge di bilancio, rileva che molti comuni hanno richiesto l'abrogazione del comma 8 del citato articolo 77-bis, anziché la soppressione della parola «infrastrutturali».

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS, nel segnalare in via preliminare che il Governo avrebbe preferito mantenere la disciplina del patto di stabilità dettata dal decreto-legge n. 112 del 2008 e che l'emendamento 2.581 deve ricondursi interamente alla responsabilità del relatore, osserva che in ogni caso l'eliminazione della parola «infrastrutturali» amplia

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l'ambito delle voci escluse e pertanto deve ritenersi vantaggiosa per gli enti locali.

Rolando NANNICINI (PD) rileva che il mantenimento del termine «infrastrutturali» può dare luogo a difficoltà interpretative. Segnala per esempio la difficoltà di classificare le spese relative alla costruzione di una scuola.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, evidenzia che l'esclusione delle entrate derivanti da alienazioni peggiora il saldo rispetto al quale deve essere calcolato il miglioramento che i comuni sono tenuti a conseguire; pertanto, l'ampliamento dell'ambito di tale esclusione agevola la gestione degli enti locali.

Lino DUILIO (PD) ricorda che la procedura di segnalare gli emendamenti risultava giustificata o, addirittura, inevitabile, in presenza di molte migliaia di emendamenti. Ciò non risulta valido con riferimento all'esame del presente disegno di legge finanziaria, in relazione al quale è stato presentato un numero di emendamenti tale da permettere l'esame e la votazione di ciascuno di essi. Dichiara quindi di non comprendere perché i relatori non forniscano una puntuale giustificazione, emendamento per emendamento, delle ragioni del parere contrario che già hanno preannunciato sul complesso di tutti gli emendamenti. Esprime pertanto forti riserve sulle modalità con cui la Commissione sta procedendo all'esame dei disegni di legge finanziaria e di bilancio, non soltanto in assenza di un quadro complessivo degli interventi di politica economica del Governo, ma anche rinunciando ad una esame serio delle proposte emendative presentate.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, alla luce delle considerazioni svolte dal deputato Duilio, ritiene opportuno convocare di nuovo l'ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad una successiva seduta che sarà convocata sulla base delle decisioni dell'ufficio di presidenza.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 17.45 alle 18.15 e dalle 19.40 alle 20.