CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 29 ottobre 2008
84.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (III e IV)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

Mercoledì 29 ottobre 2008. - Presidenza del presidente della III Commissione, Stefano STEFANI. - Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Guido Crosetto.

La seduta comincia alle 15.

DL 147/2008: Partecipazione italiana alla missione di vigilanza dell'Unione europea in Georgia, nonché proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali per l'anno 2008.
C. 1802 Governo, approvato dal Senato.

(Seguito dell'esame e conclusione).

Le Commissioni riunite proseguono l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 28 ottobre 2008.

Stefano STEFANI, presidente e relatore della III Commissione, avverte che si è concluso ieri l'esame preliminare del provvedimento. Avverte inoltre che è stato presentato l'emendamento 3.1 La Forgia (vedi allegato), su cui, anche a nome del collega Cicu, relatore per la IV Commissione, esprime parere contrario, in quanto modifica la copertura finanziaria del provvedimento imputandone quota parte degli oneri, per un ammontare pari a 3 milioni di euro, al Fondo per le esigenze prioritarie del Ministero della difesa. Tale fondo è già destinato a far fronte agli oneri derivanti dallo svolgimento delle attività programmate dal Ministero della difesa per le celebrazioni del 4 novembre, in occasione del 90o anniversario della fine del primo conflitto mondiale, ai sensi dell'ordine del giorno n. 9/1386/142, di cui l'onorevole Paglia è stato primo firmatario e accolto dal Governo, nel corso dell'esame del decreto-legge n. 112 del 2008.
Ricorda che tale finanziamento si rese necessario in conseguenza dei sensibili tagli agli ordinari stanziamenti di bilancio della difesa, disposti dal citato decreto-legge n. 112, stanziamenti che, come più volte ribadito nelle scorse sedute, risultano già utilizzati per integrare le risorse, di fatto carenti, del Fondo missioni internazionali. Fa, infine, presente che gli accantonamenti del Fondo speciale di parte corrente, relativi ai Ministeri della pubblica istruzione e dell'università e della ricerca, utilizzati dal presente provvedimento per la copertura di quota parte degli oneri - che risulterebbero invece fatti salvi, almeno in parte, dall'emendamento

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3.1 La Forgia - si riferiscono ad interventi vari non ancora concretizzatisi in iniziative legislative, che, pertanto, molto probabilmente finirebbero in economia, cioè rimarrebbero non utilizzati alla fine dell'esercizio.

Il sottosegretario Guido CROSETTO esprime parere contrario sull'emendamento 3.1 La Forgia, in quanto l'eventuale accoglimento della proposta emendativa, comportando la necessità di una terza lettura del provvedimento al Senato, comporterebbe il rischio di non assicurare la conversione del decreto-legge in tempo utile.

Antonio LA FORGIA (PD), nell'illustrare il proprio emendamento 3.1 e nel dichiararsi sensibile alle argomentazioni addotte dal sottosegretario Crosetto, evidenzia come la finalità perseguita dalla sua proposta emendativa sia quella di azzerare il prelevamento di risorse dal Ministero della pubblica istruzione e di dimezzare il prelievo dal dicastero dell'università e della ricerca. Ritiene che la copertura degli oneri derivanti dalle missioni rifinanziate dal provvedimento in esame a valere sulle citate risorse rappresenti un errore politico e comporti un danno all'immagine del Ministero della difesa. Sottolinea come il prelevamento di risorse a valere sul fondo per le esigenze prioritarie della difesa proposto dal suo emendamento non celi alcun intento ostruzionistico nei confronti delle celebrazioni per il 4 novembre, ma sia volto unicamente ad evitare una copertura finanziaria che, come detto, rischia di danneggiare l'immagine della Difesa. Chiede pertanto al Governo di fornire assicurazioni quanto meno sul fatto che a tale copertura non si ricorrerà in futuro.

Il sottosegretario Guido CROSETTO, nel ricordare come negli ultimi anni gli stanziamenti del Ministero della difesa siano stati oggetto di numerose misure di contenimento della spesa, anche per far fronte alle esigenze di altri dicasteri, ritiene che non siano ulteriormente sopportabili altre operazioni di definanziamento come quella proposta dall'emendamento in esame. Per quanto riguarda le celebrazioni del 4 novembre fa presente che il fondo verrà utilizzato per circa 1 milione e 200 mila euro per le spese effettive derivanti dalle citate celebrazioni e per una parte, per gli oneri connessi all'impiego supplementare del personale, come ad esempio le spese derivanti dalla corresponsione degli straordinari. Ritiene, comunque, che l'iniziativa assunta dal Ministero della difesa per le celebrazioni del 4 novembre, si stia rivelando di estrema utilità per la divulgazione della preziosa funzione svolta dalle Forze armate per il Paese, anche se egli stesso, nella fase preparatoria di questa iniziativa aveva manifestato delle perplessità. In ogni caso, ribadisce che la contrarietà del Governo sull'emendamento 3.1 La Forgia non ha lo scopo di ostacolare una proposta dell'opposizione, ma risponde alla preoccupazione di assicurare la conversione del decreto-legge in tempo utile.

Francesco BOSI (UdC) ritiene che le Commissioni riunite Esteri e Difesa non siano in grado di valutare se il prelevamento di fondi da un Ministero piuttosto che da un altro risulti più o meno congruo. Resta il fatto comunque che, a suo avviso, il bilancio della difesa non può più sopportare il taglio di un solo euro; quindi tagliare ulteriori risorse per la copertura del provvedimento in oggetto sarebbe un controsenso. Per quanto concerne le celebrazioni del 4 novembre, sottolinea come le iniziative che si svolgono in questo ambito siano molto gradite alle comunità locali, tanto che spesse volte vi contribuiscono con proprie risorse. Sulla base di queste considerazioni, quindi, preannuncia la propria astensione sull'emendamento 3.1 La Forgia.

Rosa Maria VILLECCO CALIPARI (PD) sottolinea come l'emendamento 3.1 La Forgia sia stato presentato a sostegno dell'immagine del Ministero della difesa, con l'intento di evitare di contrapporre, come invece risulta dalla copertura finanziaria

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del provvedimento in esame, la funzione Difesa ai tagli operati nei confronti dei Ministeri della pubblica istruzione e dell'università e della ricerca, per contestare i quali, ricorda, proprio in questi giorni, si stanno svolgendo manifestazioni di piazza.

Roberto SPECIALE (PdL) ritiene prive di fondamento le argomentazioni portate dall'opposizione a sostegno dell'approvazione dell'emendamento 3.1 La Forgia, dal momento che negli ultimi anni gli stanziamenti del Ministero della difesa sono stati frequentemente utilizzati per la copertura delle spese di altri dicasteri e mai, invece, come avviene con il presente provvedimento, per effettuare l'operazione opposta.

Stefano STEFANI, presidente e relatore della III Commissione, dopo avere dato conto delle sostituzioni comunicate dai gruppi, pone in votazione l'emendamento 3.1 La Forgia.

Le Commissioni riunite respingono l'emendamento 3.1 La Forgia.

Stefano STEFANI, presidente e relatore della III Commissione, comunica che sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni I, V, VI, XI e XIV, nonché del Comitato per la legislazione.

Alessandro MARAN (PD), alla luce del dibattito che si è svolto, preannuncia il voto favorevole del gruppo del Partito Democratico sulla deliberazione delle Commissioni riunite per il conferimento del mandato ai relatori a riferire in senso favorevole presso l'Assemblea. Sottolinea che l'Afghanistan rappresenta un terreno cruciale per la sfida democratica e per l'intera comunità internazionale. Il fallimento della missione in tale Paese produrrebbe, a suo avviso, gravissime conseguenze sia sulla popolazione locale che sugli equilibri globali. Segnala che a livello internazionale emergo a questo punto della crisi una forte domanda a favore di una soluzione politica alla quale affidare, al di là dello strumento militare, la stabilizzazione dell'area. Sottolinea che l'Italia in diverse sedi ha sostenuto questo approccio e che numerose dichiarazioni di autorevoli esponenti istituzionali e militari degli stessi Stati Uniti e del Regno Unito hanno affermato la natura ineludibile di una soluzione di tipo politico. Da tali spunti pone all'attenzione dei colleghi commissari e del rappresentante del Governo il quesito circa la opportunità di riconsiderare la missione dei militari italiani a favore del rafforzamento del dialogo politico nel quadro di un processo di riconciliazione nazionale. Sottolinea che il provvedimento offre al Parlamento l'occasione per sollecitare dal Governo una nuova presa di posizione anche nella prospettiva di una Conferenza di pace. Su tali temi ritiene che sarebbe auspicabile avviare una riflessione profonda ed accurata insieme al Ministero degli affari esteri, alla quale i gruppi di opposizione assicurerebbero la massima collaborazione.

Franco GIDONI (LNP), nel preannunciare il voto favorevole al presente provvedimento del gruppo Lega Nord Padania, fa proprie le preoccupazioni espresse dal sottosegretario Crosetto a conclusione dell'esame preliminare, che, a suo avviso, potrebbero essere riassunte con la frase: «non si fanno le nozze con i fichi secchi». Condivide dunque la necessità di riconsiderare a gennaio la partecipazione italiana alle missioni all'estero in funzione dei budget assegnati ovvero di integrare gli appositi stanziamenti destinati alle attuali missioni, fermo restando comunque l'impegno dello ministero stesso a razionalizzare la spesa eliminando sprechi ed inefficienze.
Tornando al provvedimento in esame, ricorda che la Lega Nord ha condiviso la linea prudente e sostanzialmente non in chiave antirussa adottata dal Governo, così come le iniziative diplomatiche adottate da quest'ultimo per facilitare la composizione della crisi compresa, ovviamente, la partecipazione italiana alla European Union Monitoring Mission in Georgia.

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Per quanto riguarda le altre missioni di cui è stata autorizzata la proroga, l'unica missione problematica è, a suo avviso, quella in corso in Libano, rispetto alla quale, già a suo tempo, la Lega Nord si espresse in senso contrario, a causa del mandato incerto della missione Unifil e del rifiuto di utilizzare apertamente tale missione per disarmare gli Hezbollah, come già evidenziato da altri commissari nel corso dell'esame preliminare.
Ricorda altresì come in passato, in una stagione politica ormai lontana, la Lega Nord sollevò obiezioni riguardo ad alcune missioni nei Balcani, in particolare per quella in atto in Kosovo, dove però il senso della presenza militare italiana è profondamente mutato negli anni, al punto da potersi considerare tale missione necessaria alla tutela della comunità serba locale. Nel ritenere comunque il dispiegamento di forze in Kosovo sovradimensionato rispetto ai compiti assegnati, fa presente come si ponga il problema di valutare al più presto l'opportunità di riconsiderare gli impegni presi.
La Lega Nord, invece, è sempre stata favorevole negli ultimi anni a tutte le scelte fatte per rafforzare il contingente italiano in Afghanistan, nell'intento di irrobustirne la protezione.
Nel sottolineare, inoltre, l'importanza per la Lega Nord dell'intervento della Guardia di Finanza in Libia, in quanto parte fondamentale degli sforzi nazionali per il contrasto al fenomeno dell'immigrazione clandestina, ne auspica l'ulteriore potenziamento.
Ricorda, infine, come abbia suscitato un certo clamore l'incremento della presenza militare italiana in Iraq. In particolare, il comma 10 dell'articolo 2-bis, stanzia 1,3 milioni di euro per permettere il rafforzamento del dispositivo di sicurezza intorno alla missione dell'Unità di Sostegno alla Ricostruzione italiana. Si tratta di un elemento importante, anche perché, nella relazione di accompagnamento al presente provvedimento presentata al Senato, il Governo ammette per la prima volta che la protezione dell'Unità è affidata ad una società privata, con la quale si intende rinnovare il contratto in scadenza al 31 dicembre sino al prossimo 30 aprile. Nel ricordare come già al Senato il Gruppo Lega Nord Padania abbia stigmatizzato la scelta compiuta dal Governo Prodi di assicurare la protezione dell'Unità di sostegno alla ricostruzione ricorrendo ai servizi di una società di sicurezza privata e nel prendere atto del fatto che l'attuale esecutivo ne dispone la proroga sino al prossimo aprile, ritiene che tale scelta sia legittima, anche se andrebbe riconsiderata qualora l'impegno dovesse andare oltre tale termine.
In conclusione, nel ringraziare il Governo e le Commissioni riunite Esteri e Difesa, ribadisce il voto favorevole del gruppo della Lega Nord Padania sul provvedimento in oggetto.

Marco ZACCHERA (PdL) preannuncia il voto favorevole del gruppo del Popolo della Libertà in vista della deliberazione per il conferimento del mandato ai relatori. Per quanto concerne la crisi georgiana, sottolinea che la presenza dell'Unione europea è doverosa in relazione all'intera regione caucasica. Rispetto alla missione in Libano ritiene necessario procedere ad una revisione della missione dei militari italiani, alla luce del nuovo scenario internazionale. Concorda con il collega Maran quanto al quadro sulla situazione afghana e sull'opportunità di indire una conferenza di pace. A tal proposito esprime rammarico per la debole reazione da parte delle autorità afghane rispetto all'assassinio della cooperante di nazionalità britannica, uccisa in quanto di fede cristiana, e preannuncia la presentazione di un ordine del giorno per sollecitare il Governo italiano ad una presa di posizione nei confronti del presidente Karzai affinché in Afghanistan vi sia un impegno per la tutela dei diritti e delle libertà di tutti, senza distinzioni religiose.
Rispetto alla situazione in Kosovo, rileva l'opportunità di ridurre l'impegno militare italiano, analogamente al Libano, anche al fine di consentire la normalizzazione e la piena ripresa dell'attività istituzionale a livello locale.

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Infine, richiama l'attenzione delle Commissioni riunite le missioni considerate minori in quanto lontane da un interesse mediatico, ma che vedono i nostri militari impegnati in aree di crisi in tutto il mondo.

Roberto SPECIALE (PdL), intervenendo a titolo personale, esprime parole di apprezzamento per il voto favorevole dato dall'opposizione al provvedimento in esame. Da vecchio militare ricorda che non c'è medicina migliore per i militari che operano nei teatri operativi all'estero che quella di vedersi sostenuti nella propria attività dal consenso unanime del Parlamento.

Francesco BOSI (UdC), nell'esprimere il voto favorevole del gruppo Unione di Centro sul provvedimento in esame, sottolinea come tutte le missioni rifinanziate siano utili e fondamentali. Ciò premesso, formula l'auspicio che si possa avviare una riflessione per un ridimensionamento della missione in Kosovo, pur riconoscendone l'utilità. In merito alla missione in Afghanistan, ritiene che vi sia l'esigenza di un maggiore intervento nel settore civile, nel quale si potrebbe operare più incisivamente per la diffusione della cultura del rispetto della persona umana, anche al fine di favorire il rispetto di tutte le religioni.

Stefano STEFANI, presidente e relatore della III Commissione, dopo avere dato conto delle sostituzioni comunicate dai gruppi, pone in votazione la deliberazione per il conferimento del mandato ai relatori.

Le Commissioni riunite deliberano all'unanimità di conferire il mandato ai relatori, onorevoli Stefani e Cicu, di riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento in esame. Deliberano altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

Stefano STEFANI presidente e relatore della III Commissione, si riserva, anche a nome del presidente della IV Commissione, di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

La seduta termina alle 15.40.