CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 28 ottobre 2008
83.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
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INTERROGAZIONI

Martedì 28 ottobre 2008. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI. - Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti, Mario Mantovani.

La seduta comincia alle 14.15.

5-00426 De Micheli: Fondi per il ripristino di alloggi pubblici.

Il sottosegretario Mario MANTOVANI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

Maino MARCHI (PD), cofirmatario dell'interrogazione in titolo, ringrazia il rappresentante del Governo per la risposta ricevuta, da cui ritiene che emerga un'interpretazione che conferma in termini positivi la salvaguardia delle risorse già destinate ai programmi di riqualificazione edilizia di cui all'articolo 21 del decreto-legge n. 159 del 2007. Ricorda, infatti, che le diverse formulazioni che si sono susseguite - nel corso dell'esame parlamentare - in ordine all'articolo 11 del decreto-legge n. 112 del 2008, che ha costituito un apposito Fondo per il finanziamento del cosiddetto «Piano casa», hanno rischiato di mettere in discussione le risorse che gli enti locali avevano già iscritto in bilancio e impegnato per gli interventi di ripristino di alloggi pubblici, in una complessa «catena» di inclusioni ed esclusioni delle disposizioni di cui agli articoli 21 e 21-bis del citato decreto-legge n. 159.
Osserva, dunque, che da quanto appreso oggi dal Governo, che peraltro si era già impegnato in tal senso con l'accoglimento

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di un ordine del giorno in materia, la salvaguardia delle risorse in favore degli enti locali per i programmi di recupero edilizio riguarda anche le fattispecie di cui all'articolo 21 del più volte citato decreto-legge n. 159 del 2007. Pertanto, qualora tale interpretazione fosse quella contenuta nella risposta del Governo, ritiene di potersi dichiarare soddisfatto.

La seduta termina alle 14.25.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

Martedì 28 ottobre 2008. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI. - Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti, Mario Mantovani.

La seduta comincia alle 14.25.

Angelo ALESSANDRI, presidente, comunica che, come concordato nell'ambito dell'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, le interrogazioni a risposta immediata hanno ad oggetto questioni relative alle politiche per la casa e agli interventi in materia edilizia e abitativa.
Ricorda altresì che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del Regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Ne dispone, pertanto, l'attivazione.

5-00513 Tommaso Foti: Caratteristiche dei progetti da includere nel cosiddetto «Piano casa».

Tommaso FOTI (PdL) illustra l'interrogazione in titolo, chiedendo se il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri attuativo del cosiddetto «Piano casa», attualmente in fase di definizione, intenda riservare una particolare attenzione ai progetti di housing sociale caratterizzati da elevata sostenibilità ambientale ed energetica, nonché da elevata sostenibilità economica, con prezzi di costruzione accessibili e certificazione del sistema e del percorso.

Il sottosegretario Mario MANTOVANI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Tommaso FOTI (PdL) si dichiara soddisfatto della risposta, che indica come il Governo intenda muoversi nella direzione indicata dalla sua interrogazione, evitando di procedere alla costruzione di nuovi edifici privi di criteri di sostenibilità energetica e ambientale, oltre che sprovvisti di qualsiasi parametro di effettiva utilizzabilità nel tempo. Auspica, peraltro, che il Governo sappia portare a compimento il percorso per la realizzazione di un «Piano casa» degno di questo nome, giudicando altresì opportuno che i rappresentanti del Ministero competente - non appena sarà sancita la prescritta intesa in sede di Conferenza unificata - riferiscano alla Commissione sugli elementi generali del citato DPCM attuativo.

5-00514 Mariani: Stato dell'iter di definizione del provvedimento attuativo del cosiddetto «Piano casa».

Roberto MORASSUT (PD), cofirmatario dell'interrogazione in titolo, ne illustra il contenuto, segnalando anzitutto l'esigenza che il previsto DPCM attuativo del «Piano casa» sia preceduto da un serio studio del fabbisogno abitativo, articolato per singole regioni e province. Auspica, inoltre, che il Governo chiarisca le modalità con cui saranno calcolati i diritti edificatori, in modo da introdurre un efficace criterio equitativo che non penalizzi, in primo luogo, le pubbliche amministrazioni.
Segnalata, altresì, l'opportunità che il Governo, con l'adozione del DPCM, punti al recupero e alla riqualificazione edilizia in luogo di una incontrollata espansione delle periferie delle città, raccomanda il perseguimento di un obiettivo generale di cooperazione e collaborazione con gli enti

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locali, che devono essere coinvolti non soltanto in una fase iniziale, ma anche nella concreta attuazione degli interventi sul territorio. Infine, auspica che il provvedimento attuativo del Piano sappia assicurare l'effettiva partecipazione del libero mercato al processo in atto, attraverso l'adozione di procedure trasparenti, guidate dall'emanazione di bandi ad evidenza pubblica.

Il sottosegretario Mario MANTOVANI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

Elisabetta ZAMPARUTTI (PD), cofirmataria dell'interrogazione in titolo, si dichiara insoddisfatta della risposta del Governo nella parte in cui fornisce laconiche rassicurazioni circa l'attività di recupero e ricostruzione. Al riguardo, segnala invece l'esigenza di prevedere specifiche percentuali di recupero del patrimonio esistente, che sarebbero possibili se solo si realizzasse un serio e rigoroso censimento immobiliare distinto tra le singole province.
Esprime, più in generale, la preoccupazione che il «Piano casa» rappresenti un incentivo ad un'ulteriore urbanizzazione del territorio, mascherata da presunte esigenze di rilancio della crescita economica: tale circostanza, a suo avviso, sarebbe quanto mai inspiegabile in Italia, laddove si registra la più alta percentuale a livello europeo di disponibilità di abitazioni sfitte, che raggiunge quasi il 20 per cento del patrimonio abitativo complessivo.

Angelo ALESSANDRI, presidente, dichiara conclusa la seduta dedicata allo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.

La seduta termina alle 14.40.

SEDE REFERENTE

Martedì 28 ottobre 2008. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI. - Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti, Mario Mantovani.

La seduta comincia alle 14.40.

DL 158/08: Misure urgenti per contenere il disagio abitativo di particolari categorie sociali.
C. 1813 Governo.

(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame.

Vincenzo GIBIINO (PdL), relatore, osserva che il decreto-legge n. 158 del 2008, all'esame della Commissione per la conversione in legge, reca misure urgenti per contenere il disagio abitativo di alcune particolari categorie sociali e prevede una applicazione limitata ad alcune porzioni del territorio nazionale. Giudica il provvedimento di particolare rilievo, in quanto diretto a consentire il «passaggio da casa a casa» da parte di una categoria di conduttori di immobili adibiti ad uso abitativo, in un momento congiunturale economico particolarmente delicato, che impone scelte di governo commisurate e legate all'andamento non solo del mercato italiano ma internazionale. Fa presente, quindi, che il disagio abitativo, dalle ultime rilevazioni del Ministero dell'Interno, si appalesa maggiormente nelle aree metropolitane laddove la carenza di alloggi pubblici e a canone calmierato determina, per le famiglie a basso reddito che conducono un immobile in locazione, una condizione di difficoltà economica che può degenerare anche in difficoltà di corretto inserimento sociale.
Ricorda che la materia è già stata oggetto di attenzione da parte dei Governi precedenti, segnatamente nelle legislature XIV e XV; da ultimo, è intervenuta la legge n. 9 del 2007 che, nel prevedere la proroga del blocco delle procedure esecutive di sfratto (sino al 15 ottobre 2007), ha legato una simile disposizione anche a provvedimenti di natura strutturale diretti ad affrontare l'emergenza abitativa attraverso

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l'avvio di un programma nazionale di edilizia residenziale pubblica pluriennale agevolata e sovvenzionata. Ancora, con la legge n. 31 del 2008 - articolo 22-ter - si è previsto che l'esecuzione dei provvedimenti di rilascio per finita locazione degli immobili venisse sospesa fino al 15 ottobre 2008. Segnala, peraltro, che il decreto-legge n. 158 interviene nella medesima materia e con simili modalità, ancorché leghi la parte degli interventi strutturali sul disagio abitativo al recente «Piano Casa», ai sensi del decreto-legge n. 112 del 2008, convertito nella legge 133 del 2008 (articolo 11).
Fa presente che il decreto-legge in esame, all'articolo 1, comma 1, sospende per un periodo di oltre otto mesi, e cioè sino al giugno 2009, la procedura esecutiva di sfratto limitatamente ai comuni capoluogo delle quattordici aree metropolitane (Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Bari, Napoli, Palermo, Messina, Catania, Cagliari, Trieste) ed ai comuni ad alta tensione abitativa confinanti con gli stessi e con popolazione superiore ai 10.000 abitanti. La sospensione riguarda i conduttori che si trovino nelle condizioni previste dalla citata legge n. 9 del 2007 e che abbiano i seguenti requisiti: reddito annuo lordo complessivo familiare non superiore a 27.000 euro; essere o avere nel proprio nucleo familiare persone ultrasessantacinquenni, malati terminali o portatori di handicap con invalidità superiore al 66 per cento, purché non in possesso di altra abitazione adeguata al nucleo familiare nella regione di residenza; avere, nel proprio nucleo familiare, figli fiscalmente a carico. Rileva che, al comma 1, si collega la finalità del provvedimento congiunturale alla necessità di ridurre il disagio abitativo in attesa della piena attuazione del «Piano casa» 2008 attraverso l'adozione (ex articolo 11 della legge 133 n. 2008) del previsto DPCM. Inoltre, segnala che il comma 2 del suddetto articolo 1 del decreto in esame dispone che sono prorogati alla scadenza del termine del 30 giugno 2009 le disposizioni generali della legge n. 9 del 2007 (articolo 1, commi 2, 4, 5 e 6) ed i benefici fiscali (articolo 2): si tratta dell'autocertificazione da parte dei conduttori della sussistenza dei requisiti da depositare presso il Tribunale competente ove è in corso la procedura di rilascio dell'immobile; della corresponsione al locatore della maggiorazione del 20 per cento del canone di locazione mensile; della decadenza dal beneficio della sospensione in caso di morosità del conduttore. Ricorda, inoltre, che le agevolazioni fiscali a favore dei proprietari di immobili consistono nella non cumulabilità dei redditi da fabbricati (ex articoli 37 e 90 del T.U. delle imposte sui redditi) nella formazione del reddito imponibile e nella possibilità dei comuni di ridurre o escludere il pagamento ICI.
Si sofferma, quindi, sul comma 3 dell'articolo 1 del decreto-legge in esame, che reca le misure per la copertura finanziaria del provvedimento, che avverranno con riduzione delle autorizzazioni di spesa del Fondo per interventi strutturali di politica economica. Segnala, poi, che il comma 4 dell'articolo 1 consente al Ministero dell'economia di monitorare le spese, anche al fine di potere intervenire con provvedimento correttivi.
Rimarca come il decreto-legge n. 158, anche se di portata limitata alla sospensione sino al 30 giugno 2009, faccia rinvio al nuovo «Piano casa», al fine di attuare una politica di intervento strutturale ed evidenziare maggiormente la condizione emergenziale in cui versa il settore: tale «Piano casa», attivato con il decreto-legge n. 112 del 2008, convertito con legge n. 133 del 2008, intende intervenire ed anticipare la risoluzione di problemi connessi all'attuale, ma anche futuro, disagio abitativo in cui si trovano e si troveranno alcune categorie sociali che prima erano toccate solo marginalmente da simili problemi. In proposito, rileva che gli eventi congiunturali economici di ottobre, in qualche misura, confermano la bontà del Piano e contestualmente ne accentuano il bisogno di concreta e veloce attuazione: con il nuovo «Piano casa», infatti, si allarga lo spettro di azione (quindi non solo alle famiglie in condizioni economiche meno abbienti), anche ai nuclei familiari a

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basso reddito monoparentali o monoreddito, giovani coppie, anziani, studenti fuori sede, soggetti sottoposti a procedure di rilascio esecutive e «immigrati regolari»; si ampliano, inoltre, i soggetti attuatori, consentendo, oltre alla presenza del settore pubblico, anche l'ingresso di cooperative e dei privati investitori con l'utilizzo della finanza di progetto, interventi premiali di diritti edificatori, defiscalizzazione del settore e simili; infine, si interviene anche attraverso la valorizzazione delle aree comunali e demaniali che potranno essere utilmente destinate al comparto, al fine di abbattere i costi iniziali di acquisto del terreno.
In materia, ritiene che vada comunque considerata ancora la necessità di monitorare il settore delle fasce più deboli, per le quali nell'ultimo biennio si sono costruiti appena 5.000 alloggi a fronte di una richiesta di circa 650.000. Per le esigenze di tale categoria, alla quale lo Stato risponde con edilizia residenziale pubblica a canone sociale, giudica necessario che, nel prosieguo, sia prestata particolare attenzione, magari attraverso una razionalizzazione, un riordino ed un rilancio degli enti preposti all'attuazione, oltre che mediante un coinvolgimento del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali.
In conclusione, si riserva di verificare gli elementi che emergeranno nel corso del dibattito in Commissione e di valutare gli eventuali emendamenti che saranno presentati, per poi procedere, anche acquisito l'orientamento del Governo, alla definitiva conclusione dell'esame del provvedimento, ai fini della discussione in Assemblea.

Il sottosegretario Mario MANTOVANI si riserva di fornire eventuali precisazioni nel seguito dell'esame del provvedimento.

Chiara BRAGA (PD) ringrazia il relatore per l'impostazione che ha voluto seguire nell'illustrazione del decreto-legge in esame, che tocca - a suo giudizio - un particolare aspetto strutturale delle politiche di settore a sostegno delle fasce più deboli del Paese, la cui situazione è aggravata dall'attuale fase congiunturale dell'economia. Ritiene che un positivo elemento di innovazione del provvedimento sia il collegamento con il cosiddetto «Piano casa», in relazione al quale, tuttavia, occorre notare che non è stato ancora emanato il DPCM di attuazione. In tal senso, preannuncia che, soltanto dopo avere conosciuto compiutamente l'impostazione del citato decreto attuativo del «Piano casa», il suo gruppo potrà realmente verificare l'efficacia delle eventuali risposte che il Governo intende fornire sotto il profilo delle politiche abitative, soprattutto per quelle fasce di popolazione che hanno una maggiore difficoltà di accesso anche all'affitto calmierato.
In conclusione, invita il Governo a prestare la massima attenzione all'azione di monitoraggio, non solo in relazione alle spese, ma anche alle possibili soluzioni migliorative che riguardano determinate categorie sociali, nonché alle modalità di accesso ai benefici di legge.

Tommaso FOTI (PdL), preso atto che il Governo ha emanato l'ennesimo decreto-legge nella materia degli sfratti perché «incalzato» da una forte - e forse un po' retorica - pressione sociale, fa presente che si appresta a votare, ancora una volta, in favore di un provvedimento di urgenza su tale materia, con la consapevolezza che da circa un decennio le varie proroghe del blocco delle procedure esecutive di rilascio degli immobili sono accompagnate dalle solite motivazioni, ormai difficilmente comprensibili per gli stessi cittadini. Rileva, infatti, che le continue proroghe alimentano l'incertezza dei proprietari sul rilascio dei loro immobili, con l'inevitabile rischio di bloccare in maniera definitiva lo stesso mercato immobiliare.
Nel giudicare, peraltro, in termini positivi l'impatto limitato delle nuove disposizioni di proroga, che sono circoscritte ad un numero più contenuto e ridotto di casi, intende esprimere le proprie perplessità sul ruolo che numerose regioni svolgono nel settore dell'edilizia residenziale pubblica. Osserva, infatti, che molti bandi regionali penalizzano in modo evidente talune delle fasce più deboli di cittadini

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italiani, soprattutto nei confronti di cittadini stranieri, in quanto si limitano ad indicare, quali criteri prioritari per l'aggiudicazione degli alloggi, elementi di natura familiare come il numero di figli a carico, senza porre alcuna attenzione a criteri di tipo anagrafico, quale, ad esempio, il calcolo degli anni di residenza nel medesimo comune, con il risultato di determinare, in ultima analisi, una costante esclusione dei cittadini di nazionalità italiana più bisognosi.
Solleva, infine, una questione da lui già riproposta in diverse occasioni, relativa all'introduzione di una «cedolare secca» sulle locazioni, misura che consentirebbe di mobilitare maggiormente il mercato immobiliare e di fornire una giusta soluzione ai proprietari, con indubbi vantaggi in termini di semplificazione degli oneri e delle procedure.

Carlo MONAI (IdV) rileva preliminarmente l'opportunità di verificare l'esistenza di un problema di presunta illegittimità costituzionale del decreto-legge in esame, che rischia di comprimere in modo anomalo i diritti del locatore. Sottolinea, inoltre, come la finalità di legare la proroga del blocco degli sfratti al «Piano casa» risulti debole, anche perché - se fosse reale l'impegno del Governo in favore dell'edilizia residenziale pubblica - sarebbero stati già emanati i provvedimenti attuativi delle disposizioni del citato Piano, con particolare riferimento all'istituzione del Fondo di cui all'articolo 11, comma 12, del decreto-legge n. 112 del 2008. Poiché, invece, il termine per l'emanazione del previsto DPCM attuativo è scaduto da circa un mese, ritiene che il Governo sia totalmente inadempiente sull'argomento.
Si sofferma, quindi, sul problema del rispetto delle competenze regionali in materia di politiche della casa, giudicando inaccettabile che lo stesso Governo che dichiara di investire sul federalismo si proponga, in realtà, di intervenire con proprie norme legislative su materie che rientrano in pieno nelle prerogative delle regioni.
In conclusione, preannuncia che il suo gruppo presenterà apposite proposte emendative, non soltanto per apportare elementi di miglioramento al testo del provvedimento, ma anche allo scopo di individuare modalità più idonee a favorire la reale selettività delle graduatorie per l'assegnazione degli alloggi di edilizia pubblica, eventualmente puntando sul criterio della residenzialità, come testé indicato anche dal deputato Tommaso Foti. Al contempo, invita la Commissione a riflettere sulla possibile introduzione di meccanismi che possano promuovere interventi deflattivi rispetto all'abnorme contenzioso esistente nel settore delle locazioni di immobili ad uso abitativo.

Sergio Michele PIFFARI (IdV) riconosce che il provvedimento in esame, pur presentando elementi di perplessità, interviene in un momento congiunturale nel quale la proroga del blocco degli sfratti è opportuna, nella consapevolezza che la crisi economica globale impone di sostenere le fasce di popolazione più deboli. Ritiene, peraltro, indispensabile che il Governo si faccia carico anche di attivare misure di intervento sul territorio, evitando di entrare stabilmente in una logica di continua proroga dell'emergenza.
In tal senso, giudica evidente che il Governo Berlusconi ha alimentato, sin dall'inizio della legislatura, un perenne stato di incertezza nella materia delle politiche abitative, modificando l'impostazione del «Piano casa» che era stato disegnato dal precedente Governo e, in questo modo, rallentando la soluzione dei problemi e distogliendo le risorse già attribuite agli enti locali per l'avvio dei programmi di edilizia residenziale pubblica e di riqualificazione urbana. Rileva, peraltro, che le continue proroghe della sospensione delle procedure esecutive di rilascio degli immobili - al momento limitate alle sole aree metropolitane - rischiano in realtà di alimentare una «corsa al ribasso» anche da parte delle amministrazioni territoriali più efficienti, che ad oggi riescono, sia pure con enormi sforzi, a dare risposte

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efficaci alla cittadinanza, attraverso una buona programmazione regionale e locale.
In conclusione, invita il Governo ad accelerare l'adozione dei provvedimenti attuativi del «Piano casa», anche in modo da non demotivare i cittadini più svantaggiati e non scoraggiare gli investitori che vogliono intervenire nel settore dell'edilizia sociale.

Angelo ALESSANDRI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, avverte che sarà demandata alla riunione di domani dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, la definizione delle modalità di prosecuzione dell'esame del provvedimento, ivi incluso il termine per la presentazione di eventuali emendamenti, preannunciando sin d'ora che tale termine potrebbe essere fissato - ove non vi fossero particolari obiezioni - per il pomeriggio di martedì 4 novembre.
Rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.10.