CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 21 ottobre 2008
80.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare per le questioni regionali
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

Martedì 21 ottobre 2008. - Presidenza del presidente Davide CAPARINI.

La seduta comincia alle 13.30.

Davide CAPARINI, presidente, propone, se non vi sono obiezioni, un'inversione dell'ordine del giorno, per passare immediatamente all'esame del provvedimento C. 1083 Governo.

La Commissione concorda.

DL 154/08: Disposizioni urgenti per il contenimento della spesa sanitaria e in materia di regolazioni contabili con le autonomie locali.
(S. 1083 Governo).

(Parere alla 5a Commissione del Senato).
(Esame e conclusione - Parere favorevole con osservazioni).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

Il deputato Remigio CERONI (PdL), relatore, illustra il contenuto del testo in esame, soffermandosi in particolar modo sui profili di competenza della Commissione. Segnala, in ordine all'articolo 1, la previsione secondo cui in presenza di determinate situazioni di emergenza, suscettibili di determinare gravi ripercussioni di sistema, il Consiglio dei ministri può autorizzare l'erogazione, totale o parziale, delle risorse finanziarie spettanti alle regioni e condizionate alla verifica positiva degli adempimenti stabiliti dai piani di rientro dai deficit sanitari. Evidenzia che tali somme si intendono erogate a titolo di anticipazione e possono essere recuperate qualora la regione non attui il piano di rientro della dimensione finanziaria stabilita dallo stesso. Con riferimento alla copertura relativa all'abolizione del ticket

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di 10 euro sulle ricette per le prestazioni di assistenza specialistica disposta dall'articolo 61, comma 19, del decreto-legge, n. 112 del 2008, rileva che si incrementa il livello di finanziamento del Servizio sanitario nazionale per l'anno 2009 di 434 milioni di euro; riferisce che contestualmente le misure di contenimento della spesa a carico delle regioni, indicate ai commi 20 e 21 del medesimo articolo 61, avranno luogo dal 2010, invece che dal 2009. Si sofferma quindi sull'articolo 2, che reca, ai commi da 1 a 5, le disposizioni per la salvaguardia degli equilibri di bilancio degli enti locali per l'anno 2008 attraverso accertamenti convenzionali delle maggiori entrate ICI relative agli ex-fabbricati rurali, in analogia alle norme già previste per l'anno 2007 dai commi 2, 3 e 4 dell'articolo 3 del decreto-legge n. 81 del 2007. Rileva che, in deroga all'articolo 179 del Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali (TUEL), anche per l'anno 2008 si prevede l'accertamento convenzionale del maggior introito ICI pari alla detrazione effettuata per ciascun ente, disponendosi che tali accertamenti vengano compensati progressivamente con gli importi realmente incassati. Evidenzia che, in sede di Conferenza Stato-città ed autonomie locali, sono stabiliti criteri e modalità per il riparto tra i comuni dell'importo di 260 milioni di euro a titolo di regolazione contabile pregressa, ai sensi del comma 8 dell'articolo 2 del testo in esame. Osserva che la relazione illustrativa afferma che si tratta «sostanzialmente» del ristoro delle minori entrate per l'abolizione dell'ICI. Illustra quindi il contenuto dell'articolo 3, relativo ai piani di dimensionamento delle istituzioni scolastiche, rientranti nelle competenze delle regioni e degli enti locali, devono essere ultimati in tempo utile per assicurare il conseguimento degli obiettivi di razionalizzazione della rete scolastica a decorrere dall'anno scolastico 2009/2010 e non oltre il 30 novembre di ogni anno. Il Presidente del Consiglio dei Ministri diffida le regioni e gli enti locali inadempienti ad adottare, entro quindici giorni, tutti gli atti amministrativi, organizzativi e gestionali idonei a garantire il conseguimento degli obiettivi di ridimensionamento della rete scolastica. In caso di mancato adempimento alla predetta diffida, il Consiglio dei Ministri nomina un commissario ad acta. Fa notare quindi che l'articolo 5 dispone l'assegnazione al Comune di Roma di un contributo straordinario di 500 milioni di euro per l'anno 2008 per il rimborso alla Cassa depositi e prestiti della somma erogata a titolo di anticipazione finanziaria ai sensi dell'articolo 78, comma 8, del decreto-legge n. 112 del 2008 e prevede che le risorse assegnate a singoli comuni con delibera CIPE del 30 settembre 2008, a valere sulle risorse del FAS, possono essere utilizzate anche per le finalità di cui all'articolo 78, comma 8, del decreto-legge n. 112 del 2008, ovvero per ripianare disavanzi, anche di spesa corrente. Riferisce che il comma 3 dell'articolo 5 riserva un contributo annuale di 500 milioni di euro, in sede di attuazione dell'articolo 119 della Costituzione, a favore di Roma capitale a decorrere dal 2010. Precisa che la somma di 260 milioni di euro si riferisce a regolazioni contabili regresse a favore degli enti locali.

Maria Teresa BERTUZZI (PD) ricorda che il Governo e l'Associazione nazionale comuni italiani hanno sottoscritto un accordo per il quale la menzionata somma di 260 milioni di euro è destinata alla costituzione di un fondo finalizzato a compensare gli enti locali dai mancati introiti connessi all'abolizione dell'ICI.

Walter VITALI (PD), nel richiamare i contenuti di un documento predisposto dalla Commissione affari finanziari della Conferenza delle regioni e province autonome da cui emergono rilievi critici avanzati dalle regioni in ordine al provvedimento in esame, rileva che un primo elemento di contrarietà attiene alla previsione dell'articolo 1 che consente la nomina di sub-commissari, con conseguente dispendio di risorse. Sostiene che le misure adottate dal Governo in materia di regolazioni contabili con le autonomie locali sembrano tutelare maggiormente gli

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enti locali i cui bilanci versino in una condizione di disavanzo che non quegli enti locali virtuosi nelle proprie politiche di bilancio. Avanza perplessità in relazione alla circostanza che l'onere derivante dallo stanziamento dei 260 milioni di euro per i comuni, rimesso ad una deliberazione del CIPE, comporta l'esigenza di reperire tali somme altrove, con inevitabili ripercussioni negative sulla condizione economica-finanziaria degli enti locali. Esprime forti dubbi sul previsto anticipo di 500 milioni di euro per Roma Capitale, in quanto non è ancora definito l'assetto di competenze e funzioni cui dovranno essere finalizzate tali ingenti risorse. Valuta negativamente la previsione di 140 milioni di euro destinati con delibera del CIPE al bilancio del comune di Catania. Manifesta contrarietà in relazione all'articolo 3, nella parte in cui contempla i piani di dimensionamento delle istituzioni scolastiche: paventa in particolare che tale disposizione induca alla chiusura un elevato numero di plessi scolastici. Ravvisa quindi l'esigenza che sia richiesta l'intesa con la Conferenza unificata nel procedimento di adozione dei suddetti piani di dimensionamento delle istituzioni scolastiche.

Gianvittore VACCARI (LNP) dichiara di aver apprezzato le dichiarazioni rese dal Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca scientifica in ordine alla necessità di salvaguardare le scuole di montagna. Ritiene opportuno, in merito all'articolo 3 del testo, fornire maggiore certezza sull'entità dei flussi di cassa relativi al bilancio degli enti locali.

Il deputato Luciano PIZZETTI (PD) segnala che la somma di 260 milioni di euro indicata nel testo in esame per le regolazioni contabili pregresse dei comuni appare del tutto insufficiente.

La senatrice Maria Teresa BERTUZZI (PD) ritiene necessario che il Governo offra maggiore certezza e trasparenza in ordine alla questione delle compensazioni contabili pregresse connesse all'ICI. In relazione all'articolo 3, relativo ai piani di dimensionamento delle istituzioni scolastiche, ritiene deplorevole stravolgere il processo di razionalizzazione delle strutture scolastiche che da oltre dieci anni è in corso e che ha garantito il diritto allo studio a tutti i cittadini in tutto il territorio nazionale.

Il deputato Remigio CERONI (PdL), relatore, formula quindi una proposta di parere tesa a recepire talune delle osservazioni emerse nel corso del dibattito. (vedi allegato 1).

Il senatore Walter VITALI (PD), pur apprezzando l'impegno profuso dal relatore nel considerare alcuni rilievi avanzati nel corso del dibattito, dichiara di non potere esprimere voto favorevole sul parere predisposto dal relatore.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

Delega al Governo finalizzata all'ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico.
(S. 847 Governo).

(Parere alla 1a Commissione del Senato).
(Seguito esame e conclusione - Parere favorevole con osservazioni).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto rinviato nella seduta dello scorso 15 ottobre.

Il deputato Nicolò CRISTALDI (PdL), relatore, dopo aver richiamato il contenuto della proposta di parere da lui presentata nella precedente seduta (vedi allegato al Bollettino delle Giunte e Commissioni del 15 ottobre 2008) e su cui si era svolto un ampio dibattito, dichiara di aver riformulato la predetta proposta di parere apponendovi una ulteriore osservazione conforme alle considerazioni svolte nella precedente seduta dal deputato Pepe (vedi allegato 2).

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Il deputato Mario PEPE (PD) dichiara di astenersi sulla proposta di parere del relatore.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

Modifiche alla legge 24 gennaio 1979, n. 18, concernente l'elezione dei membri del Parlamento europeo spettanti all'Italia.
Testo base C. 22 Zeller, C. 646 Cicu, C. 1070 Palomba, C. 1449 Gozi, C. 1491 Bocchino, C. 1507 Soro e C. 1692 Lo Monte.

(Parere alla I Commissione della Camera).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

Davide CAPARINI, presidente e relatore, riferisce che il provvedimento in titolo apporta modifiche alle norme per l'elezione dei membri del Parlamento europeo spettanti all'Italia, recate dalla legge n. 18 del 1979, con specifico riferimento al numero delle circoscrizioni elettorali ed ai criteri per l'assegnazione dei seggi alle singole circoscrizioni, alla formazione e alla presentazione delle liste di candidati, al meccanismo di riparto dei seggi tra le liste in ambito nazionale, e di distribuzione nelle singole circoscrizioni dei seggi assegnati a ciascuna lista. Il testo introduce altresì una soglia di sbarramento per l'ammissione delle liste al riparto dei seggi; disposizioni volte a promuovere le pari opportunità di accesso alla carica elettiva per i due generi; limiti e pubblicità delle spese elettorali dei candidati per le elezioni. In ordine ai profili di competenza della Commissione, rileva che l'intera disciplina della elezione del Parlamento europeo è materia di esclusiva competenza legislativa statale, ai sensi dell'articolo 117, comma 2, lettera f), della Costituzione.
Formula quindi una proposta di parere favorevole (vedi allegato 3).

Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

DL 137/08: Disposizioni urgenti in materia di istruzione e università.
(S. 1108 Governo).

(Parere alla 7a Commissione del Senato).
(Esame e conclusione - Parere favorevole con osservazioni).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

Davide CAPARINI, presidente, in sostituzione del relatore, deputato Giovanni DIMA, riferisce sul contenuto del provvedimento in titolo, approvato dalla Camera e su cui la Commissione ha espresso parere alla VII Commissione della Camera in data 24 settembre 2008. In ordine agli specifici profili di competenza della Commissione, rileva che l'articolo 1 prevede, a decorrere dall'anno scolastico 2008-2009, azioni di sperimentazione didattica, di sensibilizzazione e di formazione del personale, finalizzate a favorire l'acquisizione da parte degli studenti del primo e del secondo ciclo di istruzione delle competenze relative a «Cittadinanza e Costituzione». Al fine di promuovere la conoscenza del pluralismo istituzionale, definito dalla Carta costituzionale, sottolinea che la norma dispone altresì l'attivazione di iniziative per lo studio degli Statuti Regionali delle Regioni ad autonomia ordinaria e speciale. In relazione all'articolo 2, che reca norme sul voto in condotta, si sofferma sul comma 1-bis, introdotto alla Camera, che prevede il versamento al bilancio dello Stato di somme iscritte nel conto dei residui del bilancio medesimo per l'anno 2008 e non utilizzate alla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto-legge in esame da destinare al finanziamento di interventi per l'edilizia scolastica e per la messa in sicurezza degli istituti scolastici ovvero di impianti e strutture sportive dei medesimi. Osserva che al riparto di tali somme e

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all'individuazione degli interventi e degli enti destinatari si provvederà con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto col Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, in coerenza con apposito atto di indirizzo delle Commissioni parlamentari competenti per materia. Si sofferma quindi sull'articolo 4, che prevede che, nell'ambito degli interventi di revisione dell'attuale assetto ordinamentale, organizzativo e didattico del sistema di istruzione previsti dall'articolo 64 del decreto-legge n. 112 del 2008, a partire dall'anno scolastico 2009-2010 le istituzioni scolastiche della scuola primaria costituiscono classi assegnate ad un unico insegnante e funzionanti con un orario di ventiquattro ore settimanali. Ai sensi del predetto articolo 64, la concreta indicazione e la scansione degli interventi sono demandate ad un piano programmatico predisposto dal Governo d'intesa con la Conferenza Unificata. La disposizione specifica che nei regolamenti si deve tener conto delle esigenze di una più ampia articolazione del tempo-scuola sulla base delle richieste delle famiglie. Riferisce che l'articolo 5-bis reca disposizioni in materia di graduatorie ad esaurimento, con particolare riferimento ai docenti che hanno frequentato il IX ciclo SSIS o i corsi biennali abilitanti di secondo livello ad indirizzo didattico che hanno conseguito il titolo abilitante, ovvero i docenti che hanno frequentato il primo corso biennale di secondo livello finalizzato alla formazione di docenti di educazione musicale e di strumento musicale nella scuola media. Illustra quindi l'articolo 6, che ripristina il valore abilitante all'insegnamento nella scuola primaria o nella scuola dell'infanzia della laurea in scienze della formazione primaria, in precedenza abrogato per effetto della legge finanziaria per il 2008, e l'articolo 7, che sostituendo il comma 433 dell'articolo 2 della legge finanziaria per il 2008, apporta modifiche alla disciplina in tema di modalità di accesso alle scuole universitarie di specializzazione in medicina e chirurgia. Si sofferma sull'articolo 7-bis, recante provvedimenti per la sicurezza delle scuole: in particolare la disposizione prevede che al piano straordinario per la messa in sicurezza degli edifici scolastici è destinato un importo non inferiore al 5 per cento delle risorse stanziate per il programma delle infrastrutture strategiche in cui il piano stesso è ricompresso. Rileva che al fine di consentire il completo utilizzo delle risorse già assegnate a sostegno delle iniziative in materia di edilizia scolastica, le economie, comunque maturate alla data di entrata in vigore del presente decreto e rivenienti dai finanziamenti attivati, sono revocate con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, sentite le regioni territorialmente competenti, e le relative somme sono riassegnate, con le stesse modalità, per l'attivazione di opere di messa in sicurezza delle strutture scolastiche da realizzare in attuazione del patto per la sicurezza delle scuole sottoscritto il 20 dicembre 2007 dal Ministro della pubblica istruzione e dai rappresentanti delle regioni e degli enti locali. Evidenzia che il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, nomina un soggetto attuatore che definisce gli interventi da effettuare per assicurare l'immediata messa in sicurezza di almeno cento edifici scolastici; il soggetto attuatore e la localizzazione degli edifici interessati sono individuati d'intesa con la Conferenza unificata. Conclude riferendo che l'articolo 8 reca la clausola di invarianza finanziaria e stabilisce che sono fatte salve le competenze delle Regioni a statuto speciale e delle Province autonome.

Il senatore Walter VITALI (PD) ricorda che sul provvedimento in esame, fortemente controverso, è in atto nel Paese una protesta che ha carattere di trasversalità. Fa notare che gli enti locali svolgono una funzione determinante sul versante della scuola primaria; segnala che l'istituto del tempo-pieno scolastico è stato recepito nel 1990 dalla legislazione statale dopo una lunga sperimentazione in ambito locale che aveva dato risultati particolarmente positivi. Evidenzia che la questione del tempo-pieno nella scuola si connette decisamente

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al livello di qualità dell'insegnamento scolastico, pertanto stravolgere il modello del modulo introdotto negli anni '90 priverà gli studenti di un sistema pedagogico all'avanguardia. Esprime riserve in relazione alla avvenuta soppressione della Commissione tecnica per la finanza pubblica, che avrebbe dovuto definire i criteri di razionalizzazione della spesa anche sul comparto dell'istruzione. Richiama quindi la giurisprudenza della Corte costituzionale che ha fissato il confine tra le competenze dello Stato e quelle delle regioni, cui spetta tra l'altro disciplinare l'organizzazione del sistema scolastico. Ritiene che l'articolo sul maestro unico evidenzi dei profili di incostituzionalità e si pone in un ambito del tutto contrastante rispetto ai principi che dovrebbero ispirare il federalismo fiscale, in quanto vengono fortemente compresse le competenze delle autonomie territoriali in materia di scuola e istruzione. Ritiene inoltre non pertinente la specifica previsione di cui all'articolo 1 che introduce l'insegnamento della materia «cittadinanza e costituzione».

Il deputato Isidoro GOTTARDO (PdL), nel prendere atto che su ogni provvedimento del Governo teso a razionalizzare le spese e a rendere più efficiente il sistema di erogazione delle risorse statali i gruppi di opposizione protestino ed esprimano un forte dissenso, rileva che il sistema dei moduli è nato negli anni '90 in ossequio alle pressioni sindacali e risponde ad esigenze meramente occupazionali. Ritiene non fondati gli allarmismi alimentati in merito alla riforma della scuola, che persegue il solo obiettivo di rendere più efficiente il sistema scolastico italiano.

Il deputato Luciano PIZZETTI (PD) dichiara che la riforma della scuola varata dal Governo riduce gli standards di qualità dell'offerta formativa scolastica. Rileva che la riduzione dell'orario scolastico comporta maggiori oneri per le famiglie e gli enti locali, che dovranno sostenere maggiori spese per rispondere alle richieste delle famiglie di servizi integrati al sistema scolastico.

La senatrice Maria Teresa BERTUZZI (PD) ritiene paradossale che due diversi decreti-legge rechino norme distinte, tese ad apportare modifiche frammentarie e non organiche al sistema scolastico. Denuncia che l'istituto del tempo-pieno viene sostanzialmente smantellato dal decreto-legge in esame. Osserva che il provvedimento incide in particolare su un grado dell'istruzione, la scuola primaria, che è riconosciuto come il più qualificato: si domanda quindi quali siano le ragioni di tale intervento.

La senatrice Fiorenza BASSOLI (PD), nel richiamare l'esperienza di un comune in cui, con il supporto delle famiglie, sono state promosse iniziative ad ampio raggio di supporto al sistema scolastico basato sull'attuale organizzazione dei moduli, evidenzia che il maestro unico non potrà che valorizzare il solo profilo dell'insegnamento, e non anche l'aspetto educativo e della socializzazione. Sottolinea che la scuola a tempo pieno è sempre stata all'avanguardia dal punto di vista della qualità della scienza pedagogica, che invece la riforma voluta dal Governo rischia ora di penalizzare.

Il deputato Nicolò CRISTALDI (PdL) dichiara che la maggioranza ed il Governo non sono contro l'istituto del tempo pieno; fa notare che il maestro unico rappresenterebbe il ritorno ad una didattica di eccellenza e che ha funzionato con risultati particolarmente proficui.

Davide CAPARINI, presidente e relatore, ritiene utile inserire nella proposta di parere il riferimento alla giurisprudenza della Corte costituzionale richiamata dal senatore Vitali.
Formula quindi una proposta di parere favorevole con osservazioni (vedi allegato 4).

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

La seduta termina alle 14.15.