CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 14 ottobre 2008
75.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare per le questioni regionali
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

Martedì 14 ottobre 2008. - Presidenza del presidente Davide CAPARINI.

La seduta comincia alle 13.

Disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia.
C. 1441-ter Governo.

(Parere alla X Commissione della Camera).
(Seguito esame e conclusione - Parere favorevole con osservazioni).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto.

Il senatore Salvatore PISCITELLI (PdL), relatore, richiama il contenuto della relazione sul provvedimento in esame, da lui svolta nella seduta dello scorso 8 ottobre, e illustra le successive modifiche apportate al testo base dalla X Commissione della Camera. Evidenzia che le materie «commercio con l'estero» e «produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell'energia» appartengono alla competenza concorrente Stato-regioni, ai sensi dell'articolo 117, comma 3, della Costituzione. Segnala le previsioni dell'articolo 3-bis del provvedimento, che apporta modifiche alla disciplina introdotta dall'articolo 1, commi 366 e seguenti, della legge 23 dicembre 2005, n. 266, prevedendone in particolare l'applicazione alle reti di imprese collocate all'interno dei distretti produttivi, al fine di promuovere lo sviluppo dei medesimi distretti, come individuati dalle leggi regionali, attraverso azioni di rete che ne rafforzino le misure organizzative, l'integrazione per filiera, lo scambio e la diffusione delle migliori tecnologie; apprezza le previsioni che richiedono la previa intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome ai fini dell'adozione del decreto del Ministro dell'economia e delle finanze per la definizione

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delle caratteristiche e delle modalità di individuazione dei distretti produttivi. Si sofferma quindi sull'articolo 5 del testo, che dispone che, al fine di assicurare l'efficacia delle iniziative di reindustrializzazione nelle aree o distretti di crisi industriale, nei casi di situazioni complesse nei quali si richieda l'attività integrata e coordinata di regioni ed enti locali, l'iniziativa è disciplinata da appositi accordi di programma. Sottolinea il contenuto dell'articolo 5-bis, che prevede che il Governo, nel rispetto delle attribuzioni costituzionali delle regioni, determina le priorità, le opere e gli investimenti strategici di interesse nazionale, compresi quelli relativi al fabbisogno energetico, da realizzare urgentemente, la cui individuazione è definita attraverso un piano predisposto dal Ministro dello sviluppo economico, d'intesa con i Ministri competenti e le regioni o province autonome interessate e previa intesa della Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281. Rileva il contenuto dell'articolo 7, che conferisce al Governo una prima delega per l'adozione di decreti legislativi tesi al riassetto della normativa in materia di internazionalizzazione delle imprese, dettando specifici principi e criteri direttivi tra cui il coordinamento delle misure di competenza dello Stato con quelle delle regioni, nonché una delega volta al riordino e alla razionalizzazione degli enti operanti nel settore dell'internazionalizzazione delle imprese, sulla base di principi e i criteri direttivi quali in particolare l'adeguamento delle disposizioni legislative regolanti i singoli enti all'assetto costituzionale derivante dalla legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3. Sottolinea che l'articolo 15 delega il Governo ad adottare uno o più decreti legislativi, sentita la Conferenza Unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, di riassetto normativo della disciplina della localizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione elettrica nucleare. Evidenzia quindi l'articolo 31 in materia di progetti di innovazione industriale (PII), che attribuisce al Ministro dello sviluppo economico il potere di individuare nuove aree tecnologiche ovvero di aggiornare quelle già individuate, provvedendo di concerto con il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, sentiti i ministri per la semplificazione amministrativa e per la pubblica amministrazione e l'innovazione tecnologica e d'intesa con la Conferenza Stato-regioni e province autonome. Rileva, in conclusione, che sarebbe opportuno riformulare l'articolo 5 del testo affinché si preveda che il decreto del Ministro dello sviluppo economico volto alla individuazione delle aree o distretti di crisi nelle quali realizzare gli interventi sia adottato d'intesa con la Conferenza Stato-regioni e province autonome; ravvisa inoltre l'esigenza, anche sulla base delle considerazioni emerse nel corso della precedente seduta, di rimodulare l'articolo 15 del testo affinché sia garantito un maggiore coinvolgimento delle autonomie territoriali nella localizzazione di impianti di produzione elettrica nucleare. Ritiene altresì utile che siano attivate iniziative legislative volte a ricondurre le norme generali in materia di commercio con l'estero e di produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell'energia in apposite leggi-quadro di settore che determinino i principi fondamentali, atteso che su tali materie spetta alle regioni la potestà legislativa concorrente ai sensi dell'articolo 117, terzo comma, della Costituzione.
Formula quindi una proposta di parere favorevole con osservazioni (vedi allegato 1).

Il deputato Luciano PIZZETTI (PD) esprime apprezzamento per l'accoglimento, da parte del relatore, dei rilievi da lui avanzati nella precedente seduta in ordine alla necessità di potenziare il ruolo delle regioni nel quadro della disciplina recata dall'articolo 15 del provvedimento in materia di localizzazione dei siti destinati agli impianti di produzione elettrica nucleare. Dichiara quindi il suo voto favorevole sulla proposta di parere del relatore.

Il senatore Giuseppe ASTORE (IdV), esprimendo una valutazione complessivamente

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negativa sul contenuto del testo in esame, dichiara il proprio voto contrario sulla proposta di parere del relatore.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge finanziaria 2009).
C. 1713 Governo.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2009 e bilancio pluriennale per il triennio 2009-2011.
C. 1714 Governo.

(Esame congiunto e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione avvia l'esame congiunto dei provvedimenti in oggetto.

Il senatore Cosimo LATRONICO (PdL), relatore, segnala che la portata innovativa del quadro legislativo vigente del disegno di legge finanziaria risulta sostanzialmente ridotta rispetto al passato, in coerenza con quanto disposto dall'articolo 1, comma 1-bis, del decreto-legge n. 112 del 2008, convertito dalla legge n. 133 del 2008, ai sensi del quale la legge finanziaria per l'anno 2009 può contenere esclusivamente disposizioni strettamente attinenti al suo contenuto tipico, con «l'esclusione di disposizioni finalizzate direttamente al sostegno o al rilancio dell'economia, nonché di carattere ordinamentale, microsettoriale e localistico». Il disegno di legge finanziaria consta di soli tre articoli, che si limitano a fissare gli obiettivi dei saldi di bilancio; a disporre la proroga di norme di carattere tributario recanti regimi agevolati in particolari settori dell'economia quali l'agricoltura e l'autotrasporto; a definire l'importo delle risorse destinate ai rinnovi contrattuali e alle modifiche del trattamento economico del pubblico impiego. Osserva che il testo dispone, in particolare, che, per il personale dipendente da amministrazioni diverse da quella statale, gli oneri derivanti dai rinnovi contrattuali per il biennio 2008-2009 sono posti a carico dei rispettivi bilanci. Per quanto attiene agli effetti sui saldi di finanza pubblica, rileva che le linee portanti della manovra di finanza pubblica 2009-2011 sono state attuate con il suddetto decreto-legge n. 112 del 2008. In ordine al disegno di legge recante il bilancio annuale di previsione dello Stato e il bilancio pluriennale per il triennio 2009-2011, fa notare che anche sul processo di formazione del disegno di legge di bilancio a legislazione vigente ha inciso in modo sostanziale la disciplina introdotta dal decreto-legge n. 112 del 2008, con cui è stata realizzata una manovra di stabilizzazione della finanza pubblica riferita al triennio 2009-2011. Il processo di programmazione economico-finanziaria è stato dunque anticipato nella tempistica ed impostato su base triennale. Evidenzia che gli effetti del decreto-legge, approvato prima della presentazione del disegno di legge di bilancio e del disegno di legge finanziaria, risultano pertanto già contabilizzati nel disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per l'esercizio 2009 e nel bilancio pluriennale 2009-2011. Osserva che, ai fini del conseguimento dell'obiettivo del sostanziale pareggio di bilancio nell'anno 2011, si delinea una riduzione delle dotazioni finanziarie a legislazione vigente per il triennio 2009-2011 delle missioni di spesa di competenza dei vari Ministeri: dalla riduzione operata sono escluse le spese di carattere obbligatorio: in particolare, le spese relative a stipendi; le spese per interessi; le poste correttive e compensative delle entrate, comprese le regolazioni contabili con le regioni; i trasferimenti a favore degli enti territoriali aventi natura obbligatoria. Evidenzia che non emergono elementi di particolare rilievo in ordini ai profili di competenza della commissione.
Formula quindi una proposta di parere favorevole (vedi allegato 2).

Il senatore Walter VITALI (PD) esprime rilievi critici sul contenuto dei documenti di bilancio in titolo. Osserva che l'impostazione

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triennale della manovra finanziaria ha di fatto consolidato il ritorno ad un sistema di finanza derivata, il che rappresenta un limite nella prospettiva di riforma dell'articolo 119 della Costituzione. Fa notare che non è ancora risolta la tanto dibattuta questione della riduzione dei costi della politica e che non risultano adeguatamente compensati gli enti locali che hanno ricevuto un minor gettito fiscale a seguito dell'abolizione dell'ICI. Pur ritenendo indispensabile perseguire l'obiettivo del pareggio del bilancio entro il 2011, a cui ha peraltro contribuito anche la politica economica attuata dal precedente Governo, esprime perplessità sulla filosofia che ispira la serie di provvedimenti emanati dal Governo, collegati alla manovra finanziaria, che appaiono fortemente restrittivi in materia di sostegno alla domanda di consumi, ai redditi e alle pensioni e di welfare delle autonomie locali. Preannuncia che nel proseguo dell'esame del disegno di legge finanziaria alla Camera e al Senato il suo gruppo proporrà specifiche misure di sostegno dell'economia reale, del tutto assenti nel presente provvedimento. Ritiene inoltre indispensabile che sia riproposta un'iniziativa legislativa che era stata promossa nella scorsa legislatura: un progetto di legge teso al coordinamento dinamico della finanza pubblica e dal raccordo tra le politiche economiche e fiscali dello Stato e dell'Unione europea e le opzioni e scelte locali sul livello della spesa programmata. Precisa che tale proposta potrebbe tradursi in un provvedimento triennale programmatico di coordinamento che assegni al patto di stabilità interno una propria autonomia rispetto al disegno di legge finanziaria.

Il deputato Mario PEPE (PD) evidenzia che la manovra finanziaria in esame si limita sostanzialmente a stabilizzare i saldi di bilancio; si chiede se i decreti-legge recentemente emanati dal Governo a tutela degli istituti bancari e dei risparmi dei consumatori producano effetti non previsti sull'entità dei saldi definita in finanziaria. Rileva che la manovra di finanza non contempla specifiche previsioni di salvaguardia delle aree deboli del Paese, né reca misure di tutela a favore delle famiglie e delle categorie più disagiate. Sottolinea inoltre l'assenza di certezze e trasparenza in ordine alla situazione contabile dei bilanci degli entri locali. Esprime infine disappunto per l'assegnazione di risorse per lo studio del federalismo fiscale, prevista in uno dei collegati alla manovra finanziaria.

Davide CAPARINI, presidente, segnala che sulle regolazioni contabili dei comuni la Commissione esaminerà quanto prima il decreto-legge 7 ottobre 2008, n. 154, recante disposizioni urgenti per il contenimento della spesa sanitaria e in materia di regolazioni contabili con le autonomie locali.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

La seduta termina alle 13.50.