CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 1° ottobre 2008
66.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO

TESTO AGGIORNATO AL 7 OTTOBRE 2008

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SEDE REFERENTE

Mercoledì 1o ottobre 2008. - Presidenza del presidente Stefano SAGLIA. - Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro, la salute e le politiche sociali, Pasquale Viespoli.

La seduta comincia alle 8.40.

Delega al Governo in materia di lavori usuranti e di riorganizzazione di enti, misure contro il lavoro sommerso e norme in tema di lavoro pubblico e di controversie di lavoro.
C. 1441-quater.

(Seguito dell'esame e rinvio).

Stefano SAGLIA, presidente, ricorda che la Commissione, nella seduta di ieri, ha accantonato gli emendamenti Formichella 24.4, 32.9 del relatore, Di Biagio 32.1 e Paladini 32.3. Con riferimento agli emendamenti Di Biagio 32.1 e Paladini 32.3, già dichiarati inammissibili per estraneità di materia, la presidenza - a seguito della richiesta di riesame avanzata dal gruppo del Partito democratico - ritiene di riammettere tali emendamenti, in quanto comunque recanti misure contro il lavoro sommerso. Avverte infine che il termine per la presentazione di subemendamenti agli articoli aggiuntivi 38.012 (nuova formulazione) del relatore e 37.01 (nuova formulazione) del Governo è spostato dalle ore 9 alle ore 10 di oggi, su richiesta di alcuni deputati. Propone quindi di accantonare l'esame degli emendamenti relativi all'articolo 37.

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La Commissione concorda.
La Commissione passa quindi all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 38.

Giuliano CAZZOLA (PdL), relatore, con riferimento ai subemendamenti riferiti all'articolo aggiuntivo 38.010 del Governo, chiede chiarimenti al presidente circa il diverso giudizio di ammissibilità, sotto il profilo della copertura finanziaria, dei subemendamenti Delfino 0.38.010.3 e 0.38.010.24, che, pur apparendo sostanzialmente analoghi, sono stati sottoposti a giudizi di ammissibilità differenti.

Stefano SAGLIA, presidente, si riserva di rivalutare i profili di ammissibilità, relativamente alla copertura finanziaria, dei subemendamenti indicati dal relatore. Propone quindi di accantonare anche gli emendamenti riferiti all'articolo 38.

La Commissione concorda.
La Commissione passa quindi all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 39.

Giuliano CAZZOLA (PdL), relatore, esprime parere contrario sugli identici emendamenti Paladini 39.2 e Damiano 39.3. Invita quindi i presentatori a ritirare l'emendamento Munerato 39.11. Auspica altresì l'approvazione del suo articolo aggiuntivo 39.01. Passando ai subemendamenti riferiti all'articolo aggiuntivo 39.02 del Governo, esprime parere contrario sui subemendamenti Damiano 0.39.02.1 e Paladini 0.39.02.2. Esprime quindi parere favorevole sugli articoli aggiuntivi 39.02 e 39.03 (nuova formulazione) del Governo. Passando ai subemendamenti riferiti all'articolo aggiuntivo 39.04 del Governo, esprime parere contrario sui subemendamenti Iannaccone 0.39.04.1, Paladini 0.39.04.2 e 0.39.04.3, Damiano 0.39.04.6, Iannaccone 0.39.04.4 e Damiano 0.39.04.7. Esprime invece parere favorevole sul subemendamento Binetti 0.39.04.8, a condizione che sia riformulato nel senso di inserire un'ulteriore lettera e) dal seguente tenore: «razionalizzazione e semplificazione dei documenti da presentare, con particolare riferimento alle persone gravemente handicappate o affette da patologie neurodegenerative o oncologiche». Esprime infine parere contrario sul subemendamento Damiano 0.39.04.9. Tornando agli emendamenti riferiti all'articolo 39 esprime parere favorevole sugli articoli aggiuntivi 39.04 e 39.05 del Governo. Passando infine ai subemendamenti riferiti all'articolo aggiuntivo 39.07, esprime parere favorevole sul subemendamento Paladini 0.39.07.2 e parere contrario sul subemendamento Damiano 0.39.07.3. Esprime quindi parere favorevole sull'articolo aggiuntivo 39.07 del Governo.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI esprime parere conforme a quello del relatore.

La Commissione respinge gli identici emendamenti Paladini 39.2 e Damiano 39.3.

Massimiliano FEDRIGA (LNP), accogliendo l'invito del relatore, ritira l'emendamento Munerato 39.11, di cui è cofirmatario.

Giovanni PALADINI (IdV) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sugli articoli aggiuntivi 39.01 e 39.07.

La Commissione approva l'articolo aggiuntivo 39.01 del relatore. Respinge quindi, con distinte votazioni, i subemendamenti Damiano 0.39.02.1 e Paladini 0.39.02.2. Approva altresì, con distinte votazioni, gli articoli aggiuntivi 39.02 e 39.03 (nuova formulazione) del Governo.

Stefano SAGLIA, presidente, constata l'assenza dei presentatori del subemendamento Iannaccone 0.39.04.1: si intende vi abbiano rinunciato.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge i subemendamenti Paladini 0.39.04.2 e 0.39.04.3.

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Giuseppe BERRETTA (PD) chiede al relatore e al Governo di riconsiderare la propria contrarietà al subemendamento Damiano 0.39.04.6. La lettera c) che si propone di sopprimere, infatti, verte su una materia estremamente delicata. Il criterio direttivo per l'esercizio della delega ivi contenuto denuncia l'intenzione del Governo di ridurre in modo indiscriminato i permessi di cui i lavoratori possono disporre in base alle norme vigenti. Non si tratta quindi, a suo avviso, di una razionalizzazione, quanto piuttosto di un attacco ai diritti dei lavoratori.

Giuliano CAZZOLA (PdL), relatore, assicura di aver attentamente ponderato la questione. Rileva peraltro che la materia dei permessi necessita certamente di una modifica delle norme vigenti, al fine di impedire gli abusi che esse rendono possibile.

Teresio DELFINO (UdC) dichiara di concordare con le osservazioni del collega Berretta ed esprime netta contrarietà rispetto alla proposta di conferire al Governo una delega tanto ampia e indeterminata, che rischia di tradursi in un'indiscriminata compressione dei diritti dei lavoratori.

Giulio SANTAGATA (PD) rileva che il termine «riduzione», recato alla lettera c) del comma 1 dell'articolo aggiuntivo 39.04 del Governo, conferisce alla delega un'ampiezza eccessiva.

Amalia SCHIRRU (PD) osserva che una delega tanto ampia al Governo rischia di mettere in discussione tutti i permessi ed i congedi previsti dalle norme vigenti, i quali rispondono ad esigenze e bisogni reali dei lavoratori. Rileva inoltre che, se il Governo intendesse semplicemente razionalizzare la materia, sarebbe sufficiente il criterio direttivo recato alla lettera d) del comma 1 dell'articolo aggiuntivo 39.04 del Governo.

Ivano MIGLIOLI (PD) dichiara di condividere le considerazioni dei colleghi dell'opposizione che lo hanno preceduto e auspica che il Governo voglia rivalutare l'opportunità di sopprimere la lettera c) in discorso.

Cesare DAMIANO (PD) giudica molto grave la contrarietà del Governo alla soppressione della lettera c) del comma 1 dell'articolo aggiuntivo 39.04 del Governo. Il Governo infatti, a suo avviso, nasconde dietro esigenze comprensibili e, al limite, condivisibili la volontà di comprimere alcuni diritti dei lavoratori, che sono frutto di una lunga evoluzione normativa, volta a conciliare esigenze di vita e obblighi lavorativi. Invita pertanto con forza il Governo a riconsiderare la propria posizione a riguardo.

Giuliano CAZZOLA (PdL), relatore, invita a valutare l'opportunità di sostituire il termine «riduzione» con «riconsiderazione».

Marialuisa GNECCHI (PD) ritiene che il termine «riduzione» esprima più correttamente le reali intenzioni del Governo. Il Governo, infatti, intende mettere in discussione fondamentali conquiste dei lavoratori, facendo leva su un diffuso atteggiamento di ostilità verso i soggetti che non sono in condizione di effettuare una prestazione lavorativa normale.

Teresa BELLANOVA (PD) chiede chiarimenti sul riferimento alle «posizioni giuridiche costituzionalmente tutelate», contenuto nella lettera c) in discussione.

Lucia CODURELLI (PD) concorda con la collega Bellanova e chiede che sia chiarito a quali permessi si riferisca la lettera c) del comma 1 dell'articolo aggiuntivo 39.04 del Governo.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI comprende la delicatezza della materia in discussione, ma assicura che il Governo non intende in alcun modo attentare ai diritti dei lavoratori. Nella lettera c) in discorso, infatti, si fa riferimento alle sole tipologie di permessi, mentre i criteri e le

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modalità per la fruizione di congedi, aspettative e permessi saranno oggetto di «razionalizzazione e semplificazione» ai sensi della successiva lettera d).

Maria Grazia GATTI (PD) stigmatizza il fatto che il Governo, invece di individuare eventuali abusi e tentare di impedirli, chieda una delega per ridurre in modo indiscriminato i diritti dei lavoratori. In particolare, auspica che la disposizione in esame non si riferisca anche ai permessi sindacali e chiede chiarimenti al riguardo.

Giuseppe BERRETTA (PD) osserva che la norma in esame apparirebbe meno inaccettabile se venisse in qualche modo limitata l'ampiezza e l'indeterminatezza della delega al Governo.

Giuliano CAZZOLA (PdL), relatore, osserva, rivolto alla collega Gatti, che tremilacinquecento distacchi sindacali nelle pubbliche amministrazioni rappresentano di per sé un abuso sostanziale, sebbene consentito dalle norme vigenti. Chiarisce inoltre che il riferimento alle posizioni giuridiche costituzionalmente tutelate mira a far salvi principi quali la libertà sindacale e i diritti di solidarietà. Rinnova quindi la propria disponibilità a valutare la sostituzione del termine «riduzione» con il termine «riconsiderazione» o, come suggerito dal collega Bonino, con il termine «riordino», mediante la riformulazione del successivo subemendamento Iannaccone 0.39.04.4, su cui, modificando il parere precedentemente espresso, si dichiara favorevole.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI invita la Commissione ad orientarsi su una formulazione che consenta al Governo di procedere al riordino delle tipologie di permessi senza pregiudicare, ove necessario, un'operazione di riduzione delle stesse tipologie.

La Commissione respinge il subemendamento Damiano 0.39.04.6.

Giuliano CAZZOLA (PdL), relatore, invita i presentatori del subemendamento Iannaccone 0.39.04.4 a riformularlo nel senso di prevedere che al comma 1, lettera c), dell'articolo aggiuntivo 39.04 del Governo la parola «riduzione» sia sostituita dalla seguente: «riordino».

Stefano SAGLIA, presidente, constata l'assenza dei presentatori del subemendamento Iannaccone 0.39.04.4.

Ivano MIGLIOLI (PD) dichiara di far proprio il subemendamento Iannaccone 0.39.04.4 e accoglie la proposta di riformulazione avanzata dal relatore.

Barbara SALTAMARTINI (PdL) dichiara di far proprio il subemendamento Iannaccone 0.39.04.4 e accoglie la proposta di riformulazione avanzata dal relatore.

La Commissione approva il subemendamento Iannaccone 0.39.04.4, come riformulato (allegato 1), fatto proprio dai deputati Miglioli e Saltamartini.

Giuseppe BERRETTA (PD) sottolinea che il subemendamento Damiano 0.39.04.7 mira a far valere l'esigenza che, nell'attuazione della delega, siano tenuti nella dovuta considerazione i diritti sindacali a partire dallo Statuto dei lavoratori.

La Commissione respinge il subemendamento Damiano 0.39.04.7.

Teresio DELFINO (UdC) chiede al relatore le motivazioni per le quali nella riformulazione del subemendamento Binetti 0.39.04.8, proposta dal relatore, venga meno il riferimento alla legge n. 104 del 1992. Dichiara altresì di aggiungere la propria firma al citato subemendamento.

Giuliano CAZZOLA (PdL), relatore, ritiene che si possa accogliere il suggerimento del collega Delfino, mantenendo il riferimento alla legge n. 104 del 1992.

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Amalia SCHIRRU (PD), considerato l'imminente inizio delle votazioni in Assemblea, chiede al presidente di sospendere la seduta per consentire un attento esame del subemendamento in discussione.

Stefano SAGLIA, presidente, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 9.45.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 1o ottobre 2008. - Presidenza del presidente Stefano SAGLIA. - Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro, la salute e le politiche sociali, Pasquale Viespoli.

La seduta comincia alle 13.50.

Delega al Governo in materia di lavori usuranti e di riorganizzazione di enti, misure contro il lavoro sommerso e norme in tema di lavoro pubblico e di controversie di lavoro.
C. 1441-quater.

(Seguito dell'esame e rinvio).

Stefano SAGLIA, presidente, avverte che, alla luce dei rilievi formulati nella seduta antimeridiana dal relatore Cazzola in ordine al vaglio di ammissibilità sotto il profilo della copertura finanziaria dei subemendamenti Delfino 0.38.010.3 e 0.38.010.24, la presidenza, a seguito di ulteriore approfondimento, ritiene ammissibile il subemendamento Delfino 0.38.010.24, analogamente a quanto già ritenuto per il subemendamento Delfino 0.38.010.3. Avverte inoltre che sono stati presentati subemendamenti all'articolo aggiuntivo 37.01 (nuova formulazione) del Governo (allegato 2). In relazione a tali subemendamenti, la presidenza reputa inammissibili per carenza di compensazione i subemendamenti Paladini 0.37.01.11 (nuova formulazione) e 0.37.01.45 (nuova formulazione). Avverte infine che la Commissione, nella seduta antimeridiana, dopo aver accantonato le proposte emendative riferite agli articoli 37 e 38, ha cominciato l'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 39, giungendo ad esaminare il subemendamento Binetti 0.39.04.8.

Maria Grazia GATTI (PD), aggiunge la propria firma al subemendamento Binetti 0.39.04.8.

Ivano MIGLIOLI (PD) aggiunge la propria firma al subemendamento Binetti 0.39.04.8.

Amalia SCHIRRU (PD) aggiunge la propria firma al subemendamento Binetti 0.39.04.8.

Maria Grazia GATTI (PD), intervenendo sull'ordine dei lavori, esprime le proprie rimostranze per il rifiuto - dichiarato informalmente dalla presidenza - di ricevere alcuni subemendamenti all'articolo aggiuntivo 38.010 del Governo riformulati a seguito della pronuncia di inammissibilità resa nella seduta di ieri.

Stefano SAGLIA, presidente, fa presente che la ricevibilità dei subemendamenti cui si riferisce l'onorevole Gatti richiederebbe la riapertura dei termini per la presentazione di subemendamenti.

Maria Grazia GATTI (PD) comprende le motivazioni illustrate dal presidente, ma lo invita a considerare la situazione di disagio in cui la Commissione si è trovata costretta ad operare, specie con riferimento ai subemendamenti all'articolo aggiuntivo 38.010 del Governo, presentato nella giornata di venerdì scorso.

Stefano SAGLIA, presidente, ribadisce che, per accedere alla richiesta dell'onorevole Gatti, avrebbe dovuto riaprire il termine per la presentazione dei subemendamenti.

Ivano MIGLIOLI (PD) sottolinea che l'opposizione ha tenuto sin qui un atteggiamento responsabile e costruttivo, senza

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mai contestare i giudizi di ammissibilità resi dalla presidenza. Invita pertanto il presidente a riconsiderare le proprie decisioni, ricordando come già altri emendamenti siano stati riammessi a seguito di una più attenta valutazione dei profili di ammissibilità.

Stefano SAGLIA, presidente, fa presente che gli emendamenti cui si riferisce il collega Miglioli sono stati riammessi nel testo originario e non a seguito di modifiche successive alla pronuncia di inammissibilità. Invita pertanto i colleghi a riprendere l'esame del subemendamento Binetti 0.39.04.8.

Amalia SCHIRRU (PD) ritiene preferibile la formulazione originaria del subemendamento in discussione, al quale andrebbero al limite apportate soltanto modifiche di carattere formale. È infatti importante, a suo avviso, mantenere la previsione in base alla quale, in presenza di talune patologie, i relativi certificati possono essere presentati una sola volta.

Teresio DELFINO (UdC) accoglie la riformulazione del subemendamento Binetti 0.39.04.8, proposta dal relatore, con l'aggiunta del riferimento alla legge n. 104 del 1992.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI si rimette alla Commissione.

Ivano MIGLIOLI (PD) annuncia l'astensione sul subemendamento Binetti 0.39.04.8, come riformulato.

La Commissione approva il subemendamento 0.39.04.8, come da ultimo riformulato dal relatore (allegato 1).

Giuseppe BERRETTA (PD) fa presente che, in sede di formulazione del subemendamento 0.39.04.9, esso è stato erroneamente riferito all'articolo aggiuntivo 39.04 del Governo anziché all'articolo aggiuntivo 39.05 del Governo.

Stefano SAGLIA, presidente, ringrazia il collega Berretta per la precisazione e avverte che il subemendamento in questione sarà posto in votazione come riferito all'articolo aggiuntivo 39.05 del Governo e, conseguentemente, rinumerato come 0.39.05.1.

La Commissione approva l'articolo aggiuntivo 39.04 del Governo.

Giuliano CAZZOLA (PdL), relatore, conferma il parere contrario sul subemendamento Damiano 0.39.05.1, inizialmente numerato 0.39.04.9.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI esprime parere conforme a quello del relatore.

Giuseppe BERRETTA (PD) illustra il subemendamento 0.39.05.1, volto a dispensare i lavoratori da adempimenti superflui.

La Commissione respinge il subemendamento Damiano 0.39.05.1. Approva quindi l'articolo aggiuntivo 39.05. Approva altresì all'unanimità il subemendamento Paladini 0.39.07.2. Respinge quindi il subemendamento Damiano 0.39.07.3.

Maria Grazia GATTI (PD) stigmatizza l'etereogeneità degli interventi recati dal provvedimento in esame, evidenziando come ad esso si siano aggiunte varie disposizioni di grande rilevanza, senza che su queste si sia potuto procedere all'audizione dei soggetti interessati. Rinnova quindi le proprie proteste per la mancata riammissione di alcuni subemendamenti riferiti all'articolo aggiuntivo 38.010 del Governo.

La Commissione approva l'articolo aggiuntivo 39.07 del Governo.
La Commissione passa quindi all'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 65.

Giuliano CAZZOLA (PdL) esprime parere contrario sull'emendamento Damiano 65.8. Invita quindi il presentatore a ritirare

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l'emendamento Lo Presti 65.9. Esprime quindi parere contrario sugli identici emendamenti Damiano 65.4 e Paladini 65.2, nonché sugli emendamenti Damiano 65.5, 65.6 e Delfino 65.11. Auspica altresì l'approvazione dei propri emendamenti 65.10 e 65.1. Esprime quindi parere contrario sugli emendamenti Damiano 65.7 e Paladini 65.3, mentre auspica l'approvazione del proprio emendamento 65.30.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI esprime parere conforme a quello del relatore.

Giuseppe BERRETTA (PD) illustra l'emendamento Damiano 65.8, interamente soppressivo dell'articolo 65, sottolineando come tale articolo sia volto a limitare i controlli sui contratti di lavoro, con particolare riferimento al controllo giudiziale, e rischi di ostacolare l'attività dei giudici del lavoro.

La Commissione respinge l'emendamento Damiano 65.8.

Antonino LO PRESTI (PdL) illustra il suo emendamento 65.9, chiedendo chiarimenti sull'invito al ritiro formulato dal relatore e dal Governo. Al riguardo, osserva che la norma in esame costituisce un cardine dell'intero provvedimento, in quanto mira a rendere più spedito il processo del lavoro e a ridurre i relativi oneri a carico del datore. In particolare, si domanda che senso abbia il riferimento, contenuto al comma 1 dell'articolo 65, ai principi generali dell'ordinamento e all'accertamento del presupposto di legittimità. Ritiene inoltre che il rinvio, contenuto al comma 3, alle tipizzazioni di giusta causa e di giustificato motivo presenti nei contratti collettivi di lavoro rischi di aprire la strada alla definizione in sede contrattuale, per la prima volta, delle tipizzazioni di giusta causa e di giustificato motivo. Rileva inoltre che gli effetti deflativi del contenzioso che la norma in questione persegue rischiano di essere vanificati dall'obbligo per il lavoratore di impugnare il provvedimento di licenziamento entro centoventi giorni. Invita pertanto il relatore del Governo a riconsiderare la loro posizione sull'emendamento Lo Presti 65.9 e, in ogni caso, a valutare attentamente l'opportunità di eliminare il rinvio alle tipizzazioni di giusta causa e di giusto motivo.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI ritiene che, alla luce delle questioni di carattere sia tecnico sia politico sollevate dall'onorevole Lo Presti, sarebbe opportuno accantonare il suo emendamento 65.9.

Stefano SAGLIA, presidente, accogliendo l'invito del Governo, propone l'accantonamento dell'emendamento Lo Presti 65.9 e, conseguentemente, di tutti gli ulteriori emendamenti riferiti all'articolo 65.

La Commissione concorda.
La Commissione passa all'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 66.

Giuliano CAZZOLA (PdL), relatore, esprime parere contrario sugli identici emendamenti Lo Presti 66.21 e Damiano 66.15 e sugli emendamenti Paladini 66.6 e Damiano 66.16. Auspica quindi l'approvazione del proprio emendamento 66.40 ed esprime parere favorevole sull'emendamento Munerato 66.1, a condizione che sia riformulato nel senso di limitarsi a prevedere che, al comma 1, capoverso «Art. 410, terzo comma, secondo periodo, dopo le parole «dal direttore dell'ufficio o da un suo delegato», siano aggiunte le seguenti: «o da un magistrato collocato a risposo». Esprime quindi parere contrario sull'emendamento Munerato 66.2, mentre esprime parere favorevole sull'emendamento Lo Presti 66.27. Invita altresì il presentatore a ritirare l'emendamento Lo Presti 66.26, sul quale esprime, altrimenti, parere contrario. Auspica quindi l'approvazione del proprio emendamento 66.50. Invita il presentatore a ritirare l'emendamento Lo Presti 66.25, mentre esprime parere favorevole sull'emendamento Lo Presti 66.24 e parere contrario sugli emendamenti Paladini 66.5 e Damiano 66.17.

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Invita quindi il presentatore a ritirare l'emendamento Lo Presti 66.23, mentre auspica l'approvazione del proprio emendamento 66.41 ed esprime parere contrario sull'emendamento Damiano 66.18. Esprime quindi parere favorevole sull'emendamento Fedriga 66.3, a condizione che sia riformulato nel senso di limitarsi a prevedere che, al comma 3, capoverso Art. 412, primo comma, dopo le parole «le parti possono», siano aggiunte le seguenti: «indicare la soluzione anche parziale sulla quale concordano, riconoscendo, quando è possibile, il credito che spetta al lavoratore, e». Esprime quindi parere favorevole sull'emendamento Fedriga 66.4 e contrario sugli emendamenti Delfino 66.34 e 66.33, nonché sul subemendamento Delfino 0.66.42.1. Auspica altresì l'approvazione del proprio emendamento 66.42, mentre esprime parere contrario sull'emendamento Damiano 66.19. Auspica quindi l'approvazione del proprio emendamento 66.43, mentre esprime parere contrario sull'emendamento Damiano 66.20 e sul subemendamento Delfino 0.66.44.1. Auspica l'approvazione del proprio emendamento 66.44 ed esprime parere contrario sull'emendamento Delfino 66.32 e sul subemendamento Delfino 0.66.45.1. Auspica quindi l'approvazione dei propri emendamenti 66.45 e 66.46, quest'ultimo identico agli emendamenti Lo Presti 66.22 e Damiano 66.8. Esprime parere contrario sugli emendamenti Delfino 66.31, Damiano 66.9, Delfino 66.30, Damiano 66.10, Delfino 66.29, Damiano 66.11, Delfino 66.28 e Damiano 66.12. Auspica altresì l'approvazione del proprio emendamento 66.47, mentre esprime parere contrario sugli emendamenti Damiano 66.13, 66.14 e 66.7. Auspica infine l'approvazione dei propri emendamenti 66.48 e 66.49.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI esprime parere conforme a quello del relatore.

Antonino LO PRESTI (PdL), accogliendo l'invito del relatore, ritira il proprio emendamento 66.21, alla luce delle modifiche proposte dal relatore e auspicando che trovi soluzione la questione testé sollevata con riferimento all'articolo 65.

Giuliano CAZZOLA (PdL), relatore, chiarisce che la scelta del Governo, di rendere facoltativo il tentativo di conciliazione, risponde all'esigenza di evitare l'espletamento di tentativi puramente formali e del tutto inutili.

Giuseppe BERRETTA (PD) rileva la contraddittorietà dell'articolo 66, in quanto da un lato il tentativo di conciliazione è reso puramente facoltativo, mentre dall'altro esso è disciplinato in modo eccessivamente dettagliato e stringente. L'emendamento Damiano 66.15, pertanto, è volto a evidenziare le possibili conseguenze negative della decisione di rendere facoltativo detto tentativo.

Teresio DELFINO (UdC) esprime forti perplessità sulla norma in esame, ritenendo che essa rischi di accentuare il contenzioso giurisdizionale. Annuncia, peraltro, l'astensione del suo gruppo sugli emendamenti ad esso riferiti, in considerazione della necessità di approfondire alcuni profili della norma.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Damiano 66.15, Paladini 66.6 e Damiano 66.16. Approva quindi l'emendamento 66.40 del relatore.

Massimiliano FEDRIGA (LNP) accoglie la riformulazione dell'emendamento Munerato 66.1, di cui cofirmatario, proposta da relatore.

La Commissione approva l'emendamento Munerato 66.1, come riformulato (allegato 1).

Massimiliano FEDRIGA (LNP), accogliendo l'invito del relatore, ritira l'emendamento Munerato 66.2, di cui è cofirmatario.

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La Commissione approva l'emendamento 66.27.

Antonino LO PRESTI (PdL), accogliendo l'invito del relatore, ritira il suo emendamento 66.26.

La Commissione approva l'emendamento 66.50 del relatore.

Antonino LO PRESTI (PdL), accogliendo l'invito del relatore, ritira, dopo averlo illustrato, il suo emendamento 66.25. Illustra quindi il suo emendamento 66.24.

La Commissione approva l'emendamento Lo Presti 66.24. Respinge quindi gli emendamenti Paladini 66.5 e Damiano 66.17.

Antonino LO PRESTI (PdL) illustra il suo emendamento 66.23, spiegando che esso proponela soppressione di parole che risultano del tutto pleonastiche. Peraltro, trattandosi di questione formale, accoglie l'invito del relatore e ritira l'emendamento.

La Commissione approva l'emendamento 66.41 del relatore. Respinge quindi l'emendamento Damiano 66.18.

Massimiliano FEDRIGA (LNP) accoglie la riformulazione del suo emendamento 66.3, proposta dal relatore.

La Commissione, con distinte votazioni, approva gli emendamenti Fedriga 66.3, come riformulato (allegato 1) e 66.4. Respinge quindi, con distinte votazioni, gli emendamenti Delfino 66.34 e 66.33, nonché il subemendamento Delfino 0.66.42.1. Approva l'emendamento 66.42 del relatore, mentre respinge l'emendamento Damiano 66.19. Approva altresì l'emendamento 66.43 del relatore, mentre respinge, con distinte votazioni, l'emendamento Damiano 66.20 e il subemendamento Delfino 0.66.44.1. Approva quindi l'emendamento 66.44 del relatore, mentre respinge, con distinte votazioni, l'emendamento Delfino 66.32 e il subemendamento Delfino 0.66.45.1. Approva infine, con distinte votazioni, l'emendamento 66.45 del relatore e gli identici emendamenti Lo Presti 66.22, 66.46 del relatore e Damiano 66.8.

Stefano SAGLIA (PdL) avverte che, a seguito della soppressione degli identici emendamenti Lo Presti 66.22, 66.46 del relatore e Damiano 66.8, l'emendamento Delfino 66.31 è precluso.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Damiano 66.9, Delfino 66.30, Damiano 66.10, Delfino 66.29, Damiano 66.11, Delfino 66.28 e Damiano 66.12. Approva quindi l'emendamento 66.47 del relatore, mentre respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Damiano 66.13, 66.14 e 66.7. Approva infine, con distinte votazioni, gli emendamenti 66.48 e 66.49 del relatore.

La Commissione passa all'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 67.

Giuliano CAZZOLA (PdL), relatore, esprime parere contrario sugli identici emendamenti Damiano 67.3 e Di Biagio 67.2, sugli emendamenti Lo Presti 67.7, Damiano 67.4, Paladini 67.1, 67.5 Damiano 67.5 e 67.6, mentre ritira i propri emendamenti 67.8 e 67.9, identici, rispettivamente, agli emendamenti 67.20 e 67.21 del Governo, su cui esprime parere favorevole. Raccomanda quindi l'approvazione del suo articolo aggiuntivo 67.06.
Passa quindi ad esprimere il parere sui subemendamenti riferiti all'articolo aggiuntivo 67.07 del Governo: esprime quindi parere contrario sui subemendamenti Iannaccone 0.67.07.1, sugli identici subemendamenti Paladini 0.67.07.2 e Damiano 0.67.07.3, sul subemendamento Paladini 0.67.07.4, sul subemendamento Damiano 0.67.07.5, sui subemendamenti Paladini 0.67.07.6 e 0.67.07.7. Esprime quindi parere favorevole sull'articolo aggiuntivo 67.07 del Governo.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI esprime parere conforme a quello del

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relatore, precisando che i nuovi interventi proposti all'interno dell'articolo aggiuntivo 67.07 del Governo sono coperti dagli stanziamenti per il Fondo per l'occupazione di cui all'articolo 1, comma 7, del decreto-legge 20 maggio 1993, n. 148, convertito, con modificazioni, dalla legge 19 luglio 1993, n. 236, e sono altresì coperte tutte le norme attualmente in vigore che determinano interventi a favore del Fondo stesso.

Giuseppe BERRETTA (PD), intervenendo in relazione agli identici emendamenti Damiano 67.3 e Di Biagio 67.2, soppressivi dell'articolo 67, ritiene che la modifica dell'assetto normativo in tema di impugnativa dei licenziamenti recata dall'articolo incentiverà i lavoratori a ricorrere, accrescendo il contenzioso in materia, anziché ridurlo, in danno anche dei datori di lavoro. La fissazione di un unico termine, inoltre, renderà aleatorio il diritto dei lavoratori a ricorrere in giudizio, come nel caso di licenziamenti non debitamente formalizzati.

La Commissione respinge gli identici emendamenti Damiano 67.3 e Di Biagio 67.2.

Antonino LO PRESTI (AN), intervenendo sul suo emendamento 67.7, e condividendo in parte le considerazioni svolte dall'onorevole Berretta, ritiene che l'articolo 67, con la previsione di un termine unico di decadenza per l'impugnativa giudiziale del licenziamento, non potrà raggiungere lo scopo di effettuare una deflazione del contenzioso in tema di licenziamenti, né contribuirà ad abbreviare i tempi dei processi, e quindi i tempi precedenti le sentenze che hanno conseguenze onerose sui datori di lavoro. Invita quindi ad accantonare l'articolo per operare una valutazione globale delle sue conseguenze. Molto più saggio tenere ferma l'attuale disciplina della decadenza e della prescrizione e prevedere che il giudice, nel computo del risarcimento del danno, escluda il tempo intercorrente tra l'impugnazione stragiudiziale e l'avvio del giudizio di merito.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI, nel confermare la disponibilità del Governo, si riserva ulteriori approfondimenti al fine di verificare i presupposti per una modifica dell'articolo 67, valutando attentamente il contributo parlamentare. Invita quindi il presentatore dell'emendamento 67.7 a ritirarlo.

Antonino LO PRESTI (AN) non accoglie l'invito al ritiro, ritenendo preferibile la reiezione dell'emendamento al fine di poterlo ripresentare per l'Assemblea.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Lo Presti 67.7, Damiano 67.4 e Paladini 67.1.

Giuseppe BERRETTA (PD) fa presente che l'emendamento Damiano 67.5 tende ad ovviare all'indeterminatezza del termine a quo nel caso di licenziamento orale, recata dalla norma in esame.

La Commissione respinge l'emendamento Damiano 67.5.

Giuseppe BERRETTA (PD), con riferimento all'emendamento Damiano 67.6, rileva come il termine recato dal comma 3 dell'articolo 67 equipari le interruzioni di qualunque rapporto di lavoro, sia a tempo determinato che indeterminato, ai fini del diritto di tutela giudiziaria a favore del lavoratore.

La Commissione respinge l'emendamento Damiano 67.6. Approva quindi l'emendamento 67.20 del Governo.

Teresa BELLANOVA (PD) stigamatizza l'atteggiamento non collaborativo mostrato dal Governo e dalla maggioranza nel respingere pedissequamente le proposte emendative dell'opposizione, che intendono comunque contribuire al miglioramento del testo proposto dal Governo.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI non concorda con le considerazioni svolte dall'onorevole Bellanova, atteso che gli emendamenti dell'opposizione appena respinti

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dalla Commissione non recavano una normativa alternativa, essendo meramente soppressivi. Fa poi presente che la Commissione ha ugualmente respinto diversi emendamenti presentati da colleghi della maggioranza.

La Commissione approva l'emendamento 67.21 del Governo.

Giuseppe BERRETTA (PD), preannuncia voto favorevole sull'articolo aggiuntivo 67.06 del relatore, che ripristina la gratuità del giudizio.

La Commissione approva l'articolo aggiuntivo 67.06 del relatore.

Stefano SAGLIA, presidente, constata l'assenza del presentatore del subemendamento 0.67.07.1 s'intende che vi abbia rinunciato.

Giuseppe BERRETTA (PD) rileva che gli identici subemendamenti Paladini 0.67.07.2 e Damiano 0.67.07.3 tendono a ripristinare la copertura finanziaria per gli ammortizzatori sociali nella misura pari almeno a quella già prevista per l'anno precedente.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici subemendamenti Paladini 0.67.07.2 e Damiano 0.67.07.3, nonché i subemendamenti Paladini 0.67.07.4, Damiano 0.67.07.5, Paladini 0.67.07.6 e 0.67.07.7.

Maria Grazia GATTI (PD) chiede delucidazioni sul riferimento al «patto di servizio», recato al comma 3 dell'articolo aggiuntivo 67.07 del Governo, e, in particolar modo, sul rinvio ad un decreto del Ministro del lavoro per la definizione delle modalità attuative di tale patto di servizio.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI fa presente che l'istituto del patto di servizio sarà meglio precisato in sede di decreto ministeriale e ricorda che esso è stato oggetto di riflessione in sede di esame del Protocollo sul Welfare.

La Commissione, con distinte votazioni, approva l'articolo aggiuntivo 67.07 del Governo. Respinge quindi il subemendamento Damiano 0.67.08.1.

Giuseppe BERRETTA (PD) ritiene che l'articolo aggiuntivo 67.08 del Governo sia altamente simbolico dell'orientamento del Governo. Infatti, mentre da un lato si chiede al cittadino di agire con maggiore tempestività, dall'altro il Governo stabilisce per sé una proroga dei termini per esercitare le deleghe di cui alla legge n. 247 del 2007 in materia di lavoro. Il subemendamento Damiano 0.67.08.2, al pari del precedente, considera invece necessario un tempestivo intervento del Governo, tenendo conto dell'emergere di nuove difficoltà nel mercato del lavoro nel breve periodo.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge i subemendamenti Damiano 0.67.08.2 e 0.67.08.3. Approva quindi l'articolo aggiuntivo 67.08 del Governo.
La Commissione passa all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 37, precedentemente accantonate.

Giuliano CAZZOLA (PdL), relatore, esprime parere contrario sugli emendamenti Damiano 37.12 e 37.8, Paladini 37.7, Delfino 37.13, Damiano 37.9, 37.10 e 37.11. Esprime quindi parere favorevole sull'emendamento Paladini 37.6, a condizione di riformularlo sostituendo la parola «cinque» con «quattro». Esprime altresì parere favorevole sull'emendamento Caparini 37.2, a condizione che sia riformulato nel senso di aggiungere le parole «nelle regioni per i posti ivi banditi». Esprime altresì parere favorevole sull'emendamento Fedriga 37.5 a condizione che sia riformulato, prevedendo quale parte aggiuntiva l'espressione «i bandi stabiliscono che nella formazione delle graduatorie non si tenga conto del punteggio del titolo di studio». Invita poi i presentatori a ritirare gli emendamenti Caparini 37.3 e 37.4. Esprime quindi parere contrario su tutti i subemendamenti presentati all'articolo aggiuntivo 37.01 (nuova formulazione)

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del Governo, ad eccezione del subemendamento Damiano 0.37.01 (nuova formulazione).10, a condizione che sia aggiunta, in fine, l'espressione: «fermo restando che le predette stabilizzazioni devono essere perfezionate entro il termine del 30 giugno 2009». Esprime altresì parere favorevole sul subemendamento Baldelli 0.37.01 (nuova formulazione).44 e, infine, sull'articolo aggiuntivo 37.01 (nuova formulazione) del Governo.

Stefano SAGLIA, presidente, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 16.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 1o ottobre 2008. - Presidenza del presidente Stefano SAGLIA. - Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro, la salute e le politiche sociali, Pasquale Viespoli.

La seduta comincia alle 21.45.

Delega al Governo in materia di lavori usuranti e di riorganizzazione di enti, misure contro il lavoro sommerso e norme in tema di lavoro pubblico e di controversie di lavoro.
C. 1441-quater.

(Seguito dell'esame e rinvio).

Stefano SAGLIA, presidente, ricorda che la Commissione ha concluso l'esame di tutte le proposte emendative riferite agli articoli 23, 39, 66 e 67. Sono stati invece accantonati gli emendamenti 24.4, 32.9, 32.1 e 32.3, nonché tutte le proposte emendative riferite all'articolo 38 e all'articolo 65, fatta eccezione per l'emendamento 65.8.
Ricorda che la Commissione ha iniziato l'esame degli emendamenti ed articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 37, su cui il relatore ha già espresso il parere.
Invita quindi il rappresentante del Governo ad esprimere il proprio orientamento sugli emendamenti riferiti all'articolo 37.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI esprime parere conforme a quello del relatore su tutti gli emendamenti riferiti all'articolo 37, quindi raccomanda l'approvazione dell'articolo aggiuntivo 37.01 del Governo. Esprime poi parere conforme a quello del relatore su tutti i subemendamenti all'articolo aggiuntivo 37.01, fatta eccezione per il subemendamento Damiano 0.37.01 (nuova formulazione).10 che ritiene non abbia alcuna portata normativa aggiuntiva.

Ivano MIGLIOLI (PD) chiede di conoscere i motivi della diversità di parere espresso dal relatore e dal Governo in merito al subemendamento Damiano 0.37.01 (nuova formulazione).10.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI precisa che non si tratta di una diversità di parere ma del fatto che il Governo considera quel subemendamento ultroneo e foriero di confusione interpretativa, dal momento che la norma che sopprime la stabilizzazione dei precari ha efficacia a partire dal primo luglio 2009, lasciando pertanto impregiudicate le stabilizzazioni in corso.

Giuliano CAZZOLA (PdL), relatore, fa presente che il subemendamento in questione si limita ad una mera esplicitazione di quanto già previsto dall'articolo aggiuntivo.

Donella MATTESINI (PD) con riferimento all'emendamento Damiano 37.12, rileva come sia opportuno procedere alla soppressione dell'articolo 37 per il fatto che esso provoca una ingessatura della pubblica amministrazione ed introduce il criterio della territorializzazione, privilegiando il requisito della residenza, di dubbia legittimità costituzionale.

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La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Damiano 37.12 e 37.8, Paladini 37.7, Delfino 37.13, Damiano 37.9, 37.10 e 37.11.

Giovanni PALADINI (IdV), accetta la riformulazione del suo emendamento 37.6, proposta dal relatore.

La Commissione approva l'emendamento Paladini 37.6, come riformulato (vedi allegato 1).

Davide CAPARINI (LNP) accetta la riformulazione del suo emendamento 37.2, proposta dal relatore.

Giuseppe BERRETTA (PD) esprime contrarietà rispetto al testo dell'emendamento Caparini 37.2, come riformulato.

Teresio DELFINO (UdC) ritiene che l'emendamento Caparini 37.2 freni le esigenze di mobilità dei vincitori di concorsi pubblici.

Maria Grazia GATTI (PD) ritiene che l'emendamento si risolva in una norma manifesto.

Teresa BELLANOVA (PD) ritiene che la norma in questione risponda ad esigenze di propaganda manifestate in una sola parte del Paese e non si concilia con la libertà di circolazione delle persone nell'Unione europea. Invita quindi il Governo a riflettere sulle conseguenze dell'approvazione di una norma che non appare prioritaria rispetto ai reali problemi del Paese.

Stefano SAGLIA, presidente, osserva che la norma vale allo stesso modo in ogni regione del Paese, e quindi anche per i concorsi banditi nelle regioni meridionali.

La Commissione approva l'emendamento Caparini 37.2, come riformulato (allegato 1).

Teresio DELFINO (UdC) manifesta stupore in relazione all'emendamento 37.5 che, anche nella formulazione proposta dal relatore, esclude che si tenga conto del curriculum di studi, in contrasto con le dichiarazioni del Governo in favore della meritocrazia. Preannuncia l'espressione di un voto contrario.

Luigi BOBBA (PD) ritiene che l'emendamento si muova in una direzione contraria rispetto agli indirizzi del Governo sulla necessità di perseguire la meritocrazia.

Donella MATTESINI (PD) ritiene che l'emendamento sia in palese contraddizione rispetto all'indirizzo generale del Governo, oltre a colpire le donne, che notoriamente conseguono migliori risultati scolastici rispetto agli uomini.

Amalia SCHIRRU (PD) osserva che la norma, pur recando nel titolo la territorializzazione delle procedure concorsuali, non riconosce però alcuno spazio all'autonomia regionale.

Giuseppe BERRETTA (PD), nel rilevare l'inopportunità dell'articolo 37, invita i parlamentari di provenienza meridionale a non associarsi nell'approvazione di una norma siffatta.

Gaetano PORCINO (IdV) nel ricordare che la pubblica amministrazione ha un carattere nazionale e non regionale, rileva come la norma recata dall'articolo 37 introduca elementi di dubbia costituzionalità Si riserva di manifestare pienamente il suo dissenso nel prosieguo dell'esame del disegno di legge.

Giuliano CAZZOLA (PdL), relatore, ricorda che i giudizi di costituzionalità sono di competenza, in Italia, della Corte Costituzionale.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI osserva che l'articolo 37 non ha effetto quanto ai titoli di accesso al concorso, ma interviene in una fase successiva.

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Davide CAPARINI (LNP) accetta la riformulazione dell'emendamento Fedriga 37.5, di cui è cofirmatario.

La Commissione approva l'emendamento Fedriga 37.5 come riformulato (allegato 1).

Davide CAPARINI (LNP), accogliendo l'invito del relatore, ritira l'emendamento Caparini 37.4.

Teresio DELFINO (UdC) riconosce che la nuova formulazione dell'articolo aggiuntivo 37.01 del Governo rappresenta, per certi versi, un passo avanti rispetto al testo originario, ma giudica tali miglioramenti non del tutto soddisfacenti. Ammette, infatti, che fosse opportuno introdurre limiti e condizioni alle procedure di stabilizzazione decise nella scorsa legislatura, ma reputa eccessivamente restrittive le norme proposte dal Governo e giudica troppo radicali le correzioni da esse recate, destinate, a suo avviso, a produrre un impatto sociale fortemente negativo. Auspica quindi una modifica dell'articolo aggiuntivo 37.01.

Ivano MIGLIOLI (PD) segnala che una delle ragioni che hanno indotto il Governo a riformulare il suo articolo aggiuntivo 37.01 risiede nella necessità di disporre del tempo sufficiente per la quantificazione della platea dei destinatari della norma. Ricorda quindi come l'indagine conoscitiva sul lavoro precario condotta dalla Commissione nella scorsa legislatura abbia dimostrato la straordinaria ampiezza del fenomeno nella pubblica amministrazione. Evidenzia altresì, rivolto in particolare ai colleghi della Lega Nord, che uno dei motivi della stabilizzazione consiste nell'esigenza di garantire il funzionamento di molti servizi e uffici di regioni ed enti locali, che hanno dovuto far fronte alle conseguenze del blocco delle assunzioni.

Donella MATTESINI (PD) ricorda che le norme che l'articolo aggiuntivo intende abrogare, e in particolare i commi da 417 a 560 della legge finanziaria per il 2007 e da 90 a 97 della legge finanziaria per il 2008, sono in vigore dal 1o gennaio 2008, e sulla base di queste, gli enti pubblici e gli enti locali hanno già effettuato scelte precise, che incidono sulla vita delle persone. Sulla base delle norme che si vogliono oggi abrogare, gli enti hanno approvato, entro il 30 aprile 2008, piani triennali di assunzione del personale, prevedendo, oltre a concorsi e selezioni, la stabilizzazione dei cosiddetti precari. I precari sono cittadini che, vincitori o idonei di concorsi o selezioni svolte negli anni passati, non sono stati assunti in ruolo per il blocco delle assunzioni ed hanno prestato servizio per tre anni consecutivi alla data del 26 settembre 2006 o 27 settembre 2007, o per tre anni negli ultimi cinque anni. Queste norme, correttamente, sanavano un'anomalia dello Stato: aver utilizzato per anni il lavoro di persone, che avevano vinto concorsi, ma non erano e non sono mai state assunte in ruolo, a causa del continuo blocco delle assunzioni. La programmazione approvata con la legge n. 296 del 1996 e con la legge n. 244 del 1997 ha fatto sì che esistano atti degli enti pubblici e degli enti locali, giuridicamente rilevanti, che prevedono un calendario di assunzioni per gli anni dal 2008 al 2010: si sono così costituiti diritti in favore di cittadini, che non possono essere cancellati in questo modo. Se questa norma venisse approvata, circa centomila persone vedrebbero svanire la data di assunzione che la legge ha stabilito: ne deriverebbe un contenzioso certo di fronte a tutti i tribunali d'Italia, con gravi spese per la pubblica amministrazione. Inoltre, ove fossero stati già assunti soggetti con tali caratteristiche, come di fatto è avvenuto, si chiede quale sarà la sorte dei loro contratti di lavoro. Contesta con forza la veridicità della tesi in virtù della quale l'articolo aggiuntivo ristabilirebbe il principio del pubblico concorso per l'assunzione all'impiego pubblico e manterrebbe una corsia aperta riservando posti nei concorsi ai precari. Infatti i precari hanno già sostenuto concorsi e sono vincitori ed idonei di concorsi. Infine, fa notare che la

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preoccupazione del ministro Brunetta per la legalità opera a senso unico: nel corso dell'esame del decreto-legge n. 112 del 2008, un emendamento del Governo disponeva la stabilizzazione dei dirigenti e funzionari della protezione civile, con tre anni di contratto a tempo determinato, anche senza aver sostenuto i concorsi. Desidera infine sottolineare che la riformulazione dell'articolo aggiuntivo 37.01 denota comunque un apprezzabile passo in avanti.

Maria Anna MADIA (PD), premesso di condividere le considerazioni dei colleghi Miglioli e Mattesini, ammette che negli anni passati si è verificato un reclutamento nelle pubbliche amministrazioni in violazione del precetto costituzionale del pubblico concorso. Tuttavia, rileva che il lavoro precario di cui ora si tratta è, di fatto, un lavoro utile al Paese e dannoso soprattutto per i lavoratori stessi. Le norme approvate nella scorsa legislatura riuscivano a bilanciare la salvaguardia del principio del pubblico concorso con l'esigenza di risolvere la situazione dei lavoratori precari. Auspica pertanto che la riformulazione dell'articolo aggiuntivo in questione da parte del Governo non si limiti al mero rinvio dell'entrata in vigore delle nuove norme.

Gaspare GIUDICE (PdL) sottolinea la necessità di distinguere attentamente le diverse forme di precariato esistenti e sottolinea come le norme per la cosiddetta stabilizzazione, contenute nelle due ultime leggi finanziarie, si risolvessero in semplici annunci, considerata l'assoluta insufficienza delle risorse disponibili.

Simone BALDELLI (PdL) ricorda come nel corso dell'indagine conoscitiva svolta dalla Commissione nella scorsa legislatura, il ministro Nicolais non fosse stato in grado di fornire numeri precisi sul numero dei precari nella pubblica amministrazione, ma avesse quantificato in circa quattrocentomila le eccedenze nel pubblico impiego. Rileva quindi che il precariato ha una storia lunga e molto differenziata. Evidenzia comunque come, nel pubblico impiego, le assunzioni debbano avvenire mediante concorso pubblico, mentre le procedure di stabilizzazione decise nella scorsa legislatura si limitavano a prevedere semplici prove selettive. Ricorda altresì che, sempre nella scorsa legislatura, fu sventato un tentativo dell'allora maggioranza di estendere la stabilizzazione al personale di diretta collaborazione degli organi di vertice degli enti locali. Inoltre, fa presente che le risorse a disposizione delle stabilizzazioni erano assolutamente insufficienti. Sottolinea infine come attualmente ci siano in Italia migliaia di persone, risultate idonee a seguito di concorsi pubblici, che non riescono ad essere assunte.

Lucia CODURELLI (PD) chiede alla presidenza di comunicare le sostituzioni dei deputati assenti.

Cesare DAMIANO (PD) ricorda innanzitutto che, quando si parla di stabilizzazione, occorre ricordare come si stia parlando di persone. Il Presidente del Consiglio, in una recente visita nelle regioni meridionali, ha dichiarato di essere uno «stabilizzatore». Nel caso di specie, si riferiva ai lavoratori socialmente utili di Palermo, che, tra l'altro, sono stati stabilizzati con le risorse stanziate dal precedente Governo. Il Governo procede ora in direzione opposta. Mettendo insieme tutti gli elementi negativi sin qui emersi nell'esame del provvedimento, si ricava un quadro di complessivo abbassamento delle tutele sociali. Certo, la riformulazione dell'articolo aggiuntivo 37.01 del Governo rappresenta comunque un apprezzabile passo avanti. Ma resta il fatto che, se questa norma verrà approvata, migliaia di persone resteranno senza lavoro. Al riguardo, denuncia anche la mancata proroga degli incentivi alla stabilizzazione dei lavoratori dei call center. Si tratta, nel complesso, di una forte politica di deregolamentazione, che rischia di avere gravi conseguenze sociali. Ricorda infine come il ricorso ai precari abbia consentito, in una situazione caratterizzata dal blocco delle

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assunzioni, di assicurare l'erogazione dei servizi e il funzionamento degli enti. Dichiara infine che, se il Governo persevererà nel proprio orientamento, il Partito democratico farà su questo una forte battaglia politica nel Parlamento e nel Paese.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI rileva che le norme per la stabilizzazione dei precari, contenute nelle due ultime leggi finanziarie, rischiavano di rimanere delle semplici «norme manifesto», al punto che, come ebbe ad affermare nel corso dell'esame della legge finanziaria per il 2008, si stabilizzavano piuttosto le aspettative dei precari che non i precari stessi. Ciò è confermato dalle divisioni presenti anche nell'allora maggioranza di centrosinistra. Osserva comunque che l'articolo aggiuntivo 37.01, nella sua nuova formulazione, crea le premesse per un approfondimento che consente di individuare esattamente la platea dei beneficiari e le risorse necessarie. Anche se può comprendere la sensibilità dell'opposizione su questi argomenti, rileva che la nuova formulazione dell'articolo aggiuntivo in discorso non impedisce agli enti locali di procedere all'assunzione di precari entro il mese di giugno 2009. In aggiunta, viene istituita la riserva del quaranta per cento dei posti a favore dei precari per le procedure concorsuali nel triennio dal 2009 al 2011. Rileva infine che il Governo ha tenuto nella dovuta considerazione anche le preoccupazioni espresse dagli enti locali.

Teresa BELLANOVA (PD) ritiene sbagliato definire «norme manifesto» le norme vigenti sulla stabilizzazione dei precari e ricorda al Governo che si tratta di persone che, per responsabilità non loro, versano in una situazione di totale incertezza. Al contrario, tali norme hanno consentito di avviare reali azioni di stabilizzazione di molti lavoratori, dopo anni di lavoro precario. Ricorda quindi di essersi battuta, nella scorsa legislatura, affinché fossero chiariti i limiti e i requisiti della stabilizzazione, per evitare ingressi indiscriminati nella pubblica amministrazione. Ma ritiene che la contrapposizione strumentale e artificiosa tra vincitori di concorsi e precari, suggerita dal collega Baldelli, faccia perdere di vista la realtà di tanti lavoratori che assicurano il funzionamento dei pubblici uffici e che, se questa norma sarà approvata, perderanno il loro posto di lavoro. L'articolo aggiuntivo 37.01, infatti, anche nell'attuale formulazione, comporta che migliaia di lavoratori, nelle more della procedura di stabilizzazione, restino senza lavoro.

Stefano SAGLIA, presidente, considerata l'ora tarda, invita, senza voler comprimere i tempi della discussione, tutti i deputati ad attenersi all'illustrazione degli specifici emendamenti e subemendamenti in esame.

Giovanni PALADINI (IdV) ritiene necessari alcuni chiarimenti in ordine ai commi 1, 4 e 5 dell'articolo aggiuntivo in discorso.

Stefano SAGLIA, presidente, dà conto delle sostituzioni di deputati, come richiesto dall'onorevole Codurelli.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici subemendamenti Paladini 0.37.01 (nuova formulazione).1 e Damiano 0.37.01 (nuova formulazione).2, gli identici subemendamenti Paladini 0.37.01 (nuova formulazione).3 e Damiano 0.37.01 (nuova formulazione).4, nonché il subemendamento Paladini 0.37.01 (nuova formulazione).5.

Teresio DELFINO (UdC) illustra il suo subemendamento 0.37.01 (nuova formulazione).7, che prende in considerazione una delle specifiche realtà lavorative interessate dal fenomeno del precariato: gli enti pubblici di ricerca. Dichiara comunque di non considerare del tutto negative le dichiarazioni rese, da ultimo, dal sottosegretario Viespoli. Tuttavia, ritiene che il termine del 1o luglio 2009, contenuto al comma 1 dell'articolo aggiuntivo del Governo, non sia adeguato e che sarebbe opportuno un ulteriore slittamento dello stesso.

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Barbara SALTAMARTINI (PdL) ritiene che la riformulazione dell'articolo aggiuntivo 37.01 del Governo consenta di superare le perplessità che lei stessa inizialmente nutriva sulle disposizioni in discorso. Annuncia pertanto voto contrario sugli identici subemendamenti Damiano 0.37.01 (nuova formulazione).6 e Delfino 0.37.01 (nuova formulazione).7.

La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli identici subemendamenti Damiano 0.37.01 (nuova formulazione).6 e Delfino 0.37.01 (nuova formulazione).7, nonché i subemendamenti Paladini 0.37.01 (nuova formulazione).8 e 0.37.01 (nuova formulazione).9.

Giuseppe BERRETTA (PD) illustra il subemendamento Damiano 0.37.01 (nuova formulazione).10, suggerito dall'Associazione nazionale dei comuni d'Italia e dall'Unione province d'Italia, sottolineando come dall'articolo aggiuntivo in discorso emerga una sorta di accanimento contro i lavoratori già penalizzati dalle norme contenute nel decreto-legge n. 112 del 2008.

Teresio DELFINO (UdC) aggiunge la propria firma al subemendamento Damiano 0.37.01 (nuova formulazione).10.

Giuseppe BERRETTA (PD) accoglie la riformulazione del subemendamento Damiano 0.37.01 (nuova formulazione).10, proposta dal relatore.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI dichiara di ritenere superfluo il subemendamento in discorso, anche nella versione riformulata. Si rimette quindi alla Commissione su tale subemendamento come riformulato.

La Commissione approva all'unanimità il subemendamento Damiano 0.37.01 (nuova formulazione).10, come riformulato (vedi allegato 1). Respinge quindi, con distinte votazioni, i subemendamenti Damiano 0.37.01 (nuova formulazione).12 e 0.37.01 (nuova formulazione).13, Paladini 0.37.01 (nuova formulazione).14, 0.37.01 (nuova formulazione).15 e 0.37.01 (nuova formulazione).16, Damiano 0.37.01 (nuova formulazione).17, Delfino 0.37.01 (nuova formulazione).18 e Paladini 0.37.01 (nuova formulazione).19, nonché gli identici subemendamenti Delfino 0.37.01 (nuova formulazione).20 e Paladini 0.37.01 (nuova formulazione).21 e gli identici subemendamenti Paladini 0.37.01 (nuova formulazione).22 e Damiano 0.37.01 (nuova formulazione).24. Respinge altresì, con distinte votazioni, i subemendamenti Delfino 0.37.01 (nuova formulazione).23, 0.37.01 (nuova formulazione).25, Damiano 0.37.01 (nuova formulazione).26, gli identici subemendamenti Damiano 0.37.01 (nuova formulazione).27 e Paladini 0.37.01 (nuova formulazione).28, nonché i subemendamenti Damiano 0.37.01 (nuova formulazione).29, Paladini 0.37.01 (nuova formulazione).30, Delfino 0.37.01 (nuova formulazione).31 e 0.37.01 (nuova formulazione).32, Damiano 0.37.01 (nuova formulazione).33, 0.37.01 (nuova formulazione).34, 0.37.01 (nuova formulazione).35, 0.37.01 (nuova formulazione).38, 0.37.01 (nuova formulazione).36 e 0.37.01 (nuova formulazione).37.

Teresio DELFINO (UdC) dichiara di non comprendere le ragioni del parere contrario del relatore e del Governo al suo subemendamento 0.37.01 (nuova formulazione).39.

Giuliano CAZZOLA (PdL), relatore, rileva che, a seguito del subemendamento già approvato, il problema posto dall'onorevole Delfino può considerarsi superato.

Teresio DELFINO (UdC) rileva che, in realtà, mentre il subemendamento Damiano 0.37.01 (nuova formulazione).10, come riformulato, concerne le procedure di stabilizzazione in corso, il suo subemendamento 0.37.01 (nuova formulazione).39 riguarda le graduatorie di idonei relative a concorsi.

Stefano SAGLIA, presidente, osserva che, comunque, la questione potrà essere

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oggetto di ulteriore approfondimento in Assemblea.

La Commissione respinge i subemendamenti Delfino 0.37.01 (nuova formulazione).39, Damiano 0.37.01 (nuova formulazione).40 e 0.37.01 (nuova formulazione).41. Approva quindi il subemendamento Baldelli 0.37.01 (nuova formulazione).44, mentre respinge i subemendamenti Damiano 0.37.01 (nuova formulazione).42 e 0.37.01 (nuova formulazione).43.

Amalia SCHIRRU (PD) contesta il giudizio di inammissibilità sul suo subemendamento 0.37.01 (nuova formulazione).45, in quanto ritiene che gli enti in questione dispongano delle risorse sufficienti. Auspica che la questione possa essere presto affrontata dalla Commissione.

Stefano SAGLIA, presidente, precisa che il subemendamento è stato dichiarato inammissibile per carenza di compensazione, in quanto autorizza assunzioni in deroga al blocco, vanificando i risparmi attesi dal medesimo blocco.

La Commissione approva l'articolo aggiuntivo 37.01 (nuova formulazione) del Governo.
La Commissione passa all'esame degli emendamenti e degli articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 38, in precedenza accantonati.

Giuliano CAZZOLA (PdL), relatore, raccomanda l'approvazione del suo emendamento 38.2. Invita al ritiro dell'emendamento Paladini 38.3, invitando altresì il presentatore a valutare la presentazione di un ordine del giorno in Assemblea. Esprime parere favorevole sull'articolo aggiuntivo 38.02 del Governo, sul relativo subemendamento Mosca 0.38.02.1, e sull'articolo aggiuntivo Scandroglio 38.04, nel quale deve intendersi assorbito l'articolo aggiuntivo Scandroglio 38.09. Esprime parere contrario su tutti gli altri emendamenti all'articolo 38.
Esprime parere favorevole sull'articolo aggiuntivo del Governo 38.010, nonché sui relativi subemendamenti Delfino 0.38.010.3 (nel quale sarebbero assorbiti gli identici subemendamenti Paladini 0.38.010.4, Livia Turco 0.38.010.5 e Damiano 0.38.010.40), Argentin 0.38.010.8, Damiano 0.38.010.22 e Delfino 0.38.010.24. Si rimette alla Commissione sul subemendamento Baretta 0.38.010.33. Esprime parere contrario su tutti gli altri subemendamenti al medesimo articolo aggiuntivo.

Maria Grazia GATTI (PD) ritira il subemendamento 0.38.010.33, di cui è cofirmataria.

Giuliano CAZZOLA (PdL), relatore, si rimette alla Commissione sull'articolo aggiuntivo del Governo 38.011 e sul relativo subemendamento Paladini 0.38.011.1. Raccomanda l'approvazione del suo articolo aggiuntivo del Governo 38.012 (nuova formulazione).

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI esprime parere conforme a quello del relatore, eccezion fatta per l'articolo aggiuntivo 38.011 del Governo, del quale raccomanda l'approvazione.

Giuseppe BERRETTA (PD) sottolinea che l'articolo 38 è inaccettabile, in quanto collega il ricorso alla mobilità del personale delle pubbliche amministrazioni all'ipotesi di esternalizzazione di attività e di servizi, mentre sarebbe necessario garantire l'occupazione di tale personale nell'ente di provenienza o nel soggetto che assume l'attività o il servizio esternalizzato.

La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Damiano 38.10 e 38.9, gli identici emendamenti Paladini 38.4 e Damiano 38.8 nonchè l'emendamento Damiano 38.7.

Stefano SAGLIA, presidente, constata l'assenza del presentatore dell'emendamento Di Biagio 38.1: si intende vi abbia rinunciato.

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Giuseppe BERRETTA (PD), illustrando l'emendamento Damiano 38.6, di cui è cofirmatario, rileva che sarebbe necessario prevedere almeno la possibilità per il pubblico dipendente di opporre rifiuto al trasferimento in presenza di un giustificato motivo di carattere obiettivo.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Damiano 38.6, approva l'emendamento del relatore 38.2 e respinge l'emendamento Damiano 38.5.

Giovanni PALADINI (IdV) raccomanda l'approvazione del suo emendamento 38.3, che viene incontro alle legittime aspettative degli appartenenti alle forze di polizia al trasferimento ad altre pubbliche amministrazioni, come già previsto per il personale direttivo. Sottolinea che l'esclusione di tale possibilità sarebbe immotivata. Non ritiene infine che la questione possa essere affrontata con un ordine del giorno.

Stefano SAGLIA, presidente, premesso che la questione posta è stata approfonditamente valutata, sottolinea che l'emendamento Paladini 38.3 sembra contraddittorio con l'emendamento che la Commissione ha già approvato, in materia di riconoscimento della specificità delle forze di polizia nell'ambito del settore pubblico.

Giuliano CAZZOLA (PdL), relatore, richiama l'attenzione sui possibili effetti finanziari dell'emendamento 38.3.

Teresio DELFINO (UdC) preannuncia la sua astensione sull'emendamento Paladini 38.3.

La Commissione respinge l'emendamento Paladini 38.3.
Approva quindi, con distinte votazioni, il subemendamento Mosca 0.38.02.1 e l'articolo aggiuntivo del Governo 38.02, nonchè l'articolo aggiuntivo Scandroglio 38.04, risultando assorbito l'articolo aggiuntivo Scandroglio 38.09.

Maria Grazia GATTI (PD), intervenendo sull'articolo aggiuntivo 38.010 del Governo, chiede se, alla luce delle modifiche introdotte non ci si debba aspettare la modifica del titolo del disegno di legge.
Muove rilievi all'articolo aggiuntivo proposto dal Governo, che restringe per molti aspetti i diritti riconosciuti dalla legge n. 104 del 1992 invece di colpire gli abusi.

Teresio DELFINO (UdC) ritiene che la norma recata dall'articolo aggiuntivo 38.010 del Governo rappresenti un passo indietro rispetto alla conquista sociale rappresentata dalla legge n. 104. Essa infatti non costituisce uno strumento di maggiore rigore, ma una riduzione dei diritti di persone in difficoltà, che operano con senso di solidarietà, producendo anche risparmi per la spesa pubblica.

Amalia SCHIRRU (PD), nell'associarsi alle considerazioni ampiamente positive sulla legge n. 104, anche se spesso è stata privata dei finanziamenti necessari alle sue parti maggiormente qualificanti, osserva che la norma proposta dal Governo appare rivolta a ridurre l'entità delle misure a favore di cittadini in particolari difficoltà, non tenendo conto di esigenze vitali oltreché di tutela della riservatezza. Manifesta decisa contrarietà all'approvazione della norma.

Gaspare GIUDICE (PdL) ritiene che la modifica della legge n. 104 meriti un maggiore approfondimento. Chiede quindi che tutti i restanti emendamenti siano respinti ai fini della loro ripresentazione in Assemblea.

Barbara SALTAMARTINI (PdL) si associa alle considerazioni del collega Giudice.

Ivano MIGLIOLI (PD) rileva l'esistenza di un problema di metodo, trattandosi di un argomento che investirebbe anche la competenza della XII Commissione, e di merito non potendosi affrontare la questione della legge n. 104 solo in termini di

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riduzione dei diritti, più che di limitazione degli abusi. Propone di non esaminare ulteriormente l'articolo aggiuntivo 38.010, per farne oggetto di un esame approfondito prima del passaggio in Assemblea.

Marialuisa GNECCHI (PD) concorda sulla necessità di rinunciare all'articolo aggiuntivo, anche al fine di acquisire, almeno per il settore privato, i dati INPS necessari per compiere le opportune valutazioni in merito agli oneri, in verità non eccessivi, connessi alla legge n. 104.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI, preso atto dell'esigenza di un'ulteriore riflessione della normativa recata dall'articolo aggiuntivo, al fine di individuare il giusto confine tra uso e abuso dei permessi, ritira l'articolo aggiuntivo 38.010.
Raccomanda quindi l'approvazione dell'articolo aggiuntivo del Governo 38.011, esprimendo parere contrario al subemendamento Paladini 0.38.011.1.

Giuliano CAZZOLA (PdL), relatore, modificando l'orientamento precedentemente manifestato, esprime parere favorevole all'articolo aggiuntivo del Governo 38.011 e parere contrario al subemendamento Paladini 0.38.011.1, osservando che si tratta di dare seguito a quanto stabilito dal decreto-legge n. 112 del 2008.

La Commissione respinge il subemendamento Paladini 0.38.011.1.

Teresio DELFINO (UdC) preannuncia la sua astensione sull'articolo aggiuntivo del Governo 38.011.

La Commissione, con distinte votazioni, approva l'articolo aggiuntivo del Governo 38.011 e l'articolo aggiuntivo del relatore 38.012 (nuova formulazione).
Passa quindi all'esame degli emendamenti all'articolo 65, in precedenza accantonati.

Stefano SAGLIA, presidente, ricorda che l'emendamento Damiano 65.8 è stato in precedenza respinto. Constata inoltre l'assenza del presentatore dell'emendamento Lo Presti 65.9: si intende vi abbia rinunciato.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Damiano 65.4 e Paladini 65.2, nonché gli emendamenti Damiano 65.5 e 65.6 e Delfino 65.11. Approva quindi gli emendamenti 65.10 e 65.1 del relatore. Respinge poi gli emendamenti Damiano 65.7 e Paladini 65.3. Approva quindi l'emendamento 65.30 del relatore.
La Commissione passa all'esame degli ulteriori emendamenti precedentemente accantonati.

Nicola FORMICHELLA (PdL), nell'illustrare il suo emendamento 24.4, sottolinea il carattere di compiutezza e di autosufficienza dello stesso, evidenziando come consenta al Ministero del lavoro di intervenire sull'ente.

Cesare DAMIANO (PD) osserva che l'Enasarco, a differenza dagli altri enti citati all'articolo 24, è un ente previdenziale: il suo inserimento nell'ambito dell'articolo 24 ne comporterebbe lo svuotamento. Si tratta di una misura priva di giustificazione, cui il suo gruppo è fermamente contrario.

Teresio DELFINO (UdC) ricorda di avere già chiesto al Governo quali criteri abbiano portato alla individuazione degli enti contemplati all'articolo 24. In mancanza dei chiarimenti richiesti, esprimerà la sua contrarietà in fase di voto.

Giovanni PALADINI (IdV) osserva che l'inserimento dell'Enasarco fra gli enti di cui all'articolo 24 appare incongruo in quanto sarebbe l'unico ente previdenziale citato dalla disposizione. L'emendamento sembra quindi essere ispirato ad un interesse particolare più che all'interesse generale.

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Ivano MIGLIOLI (PD) ritiene che i problemi di gestione dell'Enasarco ovvero relativi alle posizioni contributive di alcune categorie, se sussistono, debbano essere affrontati in una sede specifica e non nell'ambito della delega prevista dall'articolo 24. Invita quindi a ritirare l'emendamento Formichella 24.4, preannunciando una decisa opposizione del suo gruppo.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI ritiene che l'articolo 24 persegue obiettivi di razionalizzazione e di miglioramento delle sinergie tra i diversi enti ivi indicati.

Teresio DELFINO (UdC) ribadisce la propria contrarietà all'emendamento in votazione.

La Commissione approva l'emendamento Formichella 24.4.
La Commissione approva l'emendamento 32.9 del relatore.

Stefano SAGLIA, presidente, constata l'assenza del presentatore dell'emendamento Di Biagio 32.1: s'intende che vi abbia rinunciato.

La Commissione respinge infine l'emendamento Paladini 32.3.

Stefano SAGLIA, presidente, avverte che il testo, come risultante dagli emendamenti approvati, sarà trasmesso alle Commissioni competenti per il parere.
Rinvia quindi il seguito dell'esame alla seduta di domani.

La seduta termina alle 1.10 del 2 ottobre.

AVVERTENZA

I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

RISOLUZIONI

7-00041 Damiano: Attuazione della normativa vigente sulla stabilizzazione dei rapporti di collaborazione coordinata e continuativa in relazione ad attività in bound e out bound nei call center.

7-00043 Delfino: Stabilizzazione dei precari nei call center.

7-00044 Cazzola: Puntuale applicazione della legge n. 30 del 2003 in relazione ai rapporti di collaborazione coordinata e continuativa.

COMITATO RISTRETTO

Norme in favore di lavoratori con familiari gravemente disabili.
C. 82 Stucchi, C. 322 Barbieri, C. 331 Schirru, C. 380 Volontè, C. 527 Osvaldo Napoli, C. 870 Ciocchetti, C. 916 Marinello, C. 1279 Grimoldi.