CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 23 settembre 2008
59.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare per le questioni regionali
COMUNICATO
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INDAGINE CONOSCITIVA

Martedì 23 settembre 2008. - Presidenza del presidente Davide CAPARINI.

La seduta comincia alle 13.

Indagine conoscitiva sull'attuazione dell'articolo 119 della Costituzione in relazione al nuovo assetto di competenze riconosciute alle regioni ed alle autonomie locali in materia di federalismo fiscale.
(Deliberazione).

Davide CAPARINI, presidente, ricorda che l'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, ha convenuto di svolgere un'indagine conoscitiva sull'attuazione dell'articolo 119 della Costituzione in relazione al nuovo assetto di competenze riconosciute alle Regioni ed alle autonomie locali in materia di federalismo fiscale. Avverte che, al riguardo, è stata acquisita, ai sensi dell'articolo 144, comma 1, del regolamento, la prescritta intesa dei Presidenti delle Camere.
Propone, quindi, di deliberarne lo svolgimento sulla base del programma concordato in sede di ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi (vedi allegato 1).

La Commissione approva la proposta del presidente.

La seduta termina alle 13.05.

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SEDE CONSULTIVA

Martedì 23 settembre 2008. - Presidenza del presidente Davide CAPARINI.

La seduta comincia alle 13.05.

Disposizioni per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria.
C. 1441-bis Governo.

(Parere alle Commissioni I e V della Camera).
(Esame e conclusione - Parere favorevole con osservazioni).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

Il senatore Gianvittore VACCARI, relatore, ricorda preliminarmente che l'Assemblea della Camera ha deliberato lo stralcio, dall'originario disegno di legge C. 1441, degli articoli: 3, da 5 a 13, da 15 a 18, 22, 31 e 70, confluiti nel disegno di legge C. 1441-ter dal titolo «Disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia»; nonché degli articoli 23, 24, 32, da 37 a 39 e da 65 a 67, confluiti nel disegno di legge C. 1441-quater dal titolo «Delega al Governo in materia di lavori usuranti e di riorganizzazione di enti, misure contro il lavoro sommerso e norme in tema di lavoro pubblico e di controversie di lavoro». La restante parte del disegno di legge, rileva, con il numero 1441-bis, mantiene il titolo originario «Disposizioni per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria» e costituisce l'oggetto del parere in esame, da rendere alle Commissioni riunite I e V della Camera. Si sofferma quindi, nello svolgimento della relazione, sui profili di competenza della Commissione. Riferisce che l'articolo 1 del testo prevede la revoca delle assegnazioni effettuate dal CIPE, a valere sulle risorse del Fondo per le aree sottoutilizzate (FAS) a favore di amministrazioni centrali, che non risultano ancora impegnate alla data del 31 maggio 2008, disponendo che tali previsioni costituiscono norme di principio per le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano. La disposizione prevede che lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, tramite intese in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome, su proposta del Ministro dello sviluppo economico, sentite le amministrazioni centrali interessate, definiscono i criteri e le modalità per la riprogrammazione delle risorse disponibili. Segnala che tali norme appaiono di contenuto pressoché identico a quelle dell'articolo 6-quater della legge 6 agosto 2008, n. 133, di conversione del decreto legge n. 112 del 2008. Ravvisa pertanto l'opportunità di un coordinamento delle menzionate disposizioni. Riferisce che l'articolo 2 prevede l'istituzione di un Fondo per il finanziamento di interventi tesi al potenziamento della rete infrastrutturale di livello nazionale, la cui dotazione viene ripartita con delibera del CIPE, su proposta del Ministero dello sviluppo economico, sentita la Conferenza Stato-Regioni. Evidenzia che costituisce principio fondamentale, ai sensi dell'articolo 117, terzo comma, della Costituzione, la concentrazione, da parte delle regioni, delle risorse del Quadro strategico nazionale per il periodo 2007-2013 su infrastrutture di interesse strategico regionale, in sede di predisposizione dei programmi finanziati dal Fondo per le aree sottoutilizzate e di ridefinizione dei programmi finanziati dai Fondi strutturali comunitari. Fa notare che l'articolo in oggetto reca norme analoghe a quelle dell'articolo 6-quinquies della legge 6 agosto 2008, n. 133, di conversione del decreto legge n. 112 del 2008; ritiene al riguardo utile un opportuno coordinamento delle relative disposizioni. Evidenzia che l'articolo 4, al fine di assicurare la presenza nelle regioni meridionali di un istituto bancario in grado di sostenerne lo sviluppo economico, prevede la costituzione della società per azioni «Banca del Mezzogiorno», con il riconoscimento della funzione di soci fondatori allo Stato, alle regioni, alle province, ai comuni, aventi sede nelle regioni

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meridionali. Osserva che il testo in esame è pressoché identico a quello dell'articolo 6-ter della legge 6 agosto 2008, n. 133, di conversione del decreto legge n. 112 del 2008. Occorre al riguardo un coordinamento delle relative disposizioni. Illustra quindi le previsioni dell'articolo 19 del testo, che reca, attraverso l'inserimento di alcuni commi aggiuntivi all'articolo 33 del decreto legislativo n. 163 del 2006, il Codice dei contratti pubblici, un'articolata disciplina delle centrali di committenza regionali. In particolare si sofferma sul comma 3-undecies, che statuisce che le disposizioni dell'articolo in esame costituiscono principi di coordinamento della finanza pubblica. Rileva che tale previsione appare volta a legittimare la competenza legislativa dello Stato, con specifico riferimento alle disposizioni che interessano le regioni e gli enti locali: ai sensi dell'articolo 117, comma terzo, della Costituzione, il coordinamento della finanza pubblica è materia di legislazione concorrente. In ordine all'articolo 21 del provvedimento, che delega il Governo ad adottare uno o più decreti legislativi per il riordino della disciplina relativa all'affidamento e alla gestione dei servizi pubblici locali a rilevanza economica, rileva che il riordino dei servizi pubblici locali costituisce oggetto di intervento da parte dell'articolo 23-bis della legge 6 agosto 2008, n. 133, di conversione del decreto legge n. 112 del 2008, la cui disciplina presenta notevoli analogie con il testo in esame. Sulle modalità di affidamento della gestione dei servizi pubblici in entrambi i testi si prevede una modalità ordinaria consistente nell'attivazione di procedure competitive ad evidenza pubblica. In deroga alla modalità ordinaria è prevista una procedura speciale consistente nell'affidamento diretto senza gara in particolari situazioni che non consentono il ricorso al mercato. I soggetti ammessi all'affidamento diretto, ai sensi del testo in esame, sono le società a capitale interamente pubblico, partecipate dall'ente locale, che hanno i requisiti comunitari per la gestione in house e le società miste a partecipazione pubblica e privata. Osserva che l'articolo 23-bis citato, invece, non ammette all'affidamento diretto le società miste e non si riferisce esplicitamente alle società in house, ma prevede genericamente che l'affidamento diretto debba avvenire nel rispetto dei principi della disciplina comunitaria. Segnala che entrambi i provvedimenti precludono ai soggetti che gestiscono servizi pubblici locali in virtù dell'affidamento diretto la possibilità di acquisire la gestione di servizi diversi (le cosiddette attività multiutility) o in ambiti territoriali diversi, con deroga per le società quotate in borsa. Ravvisa al riguardo opportuno un coordinamento delle relative disposizioni. Riferisce che l'articolo 29 apporta modifiche agli articoli 22 e 29 della legge n. 241 del 1990 sull'azione amministrativa, la cui applicazione è estesa a tutte le amministrazioni pubbliche, comprese le Regioni e gli enti locali, al fine di garantire una disciplina unitaria del procedimento amministrativo su tutto il territorio nazionale. Il testo in esame individua le disposizioni della legge n. 241 del 1990 che, in quanto attinenti alla tutela del cittadino nei confronti dell'azione amministrativa, afferiscono ai livelli essenziali delle prestazioni, la cui disciplina è affidata dalla Costituzione alla competenza legislativa esclusiva dello Stato, ex articolo 117, comma 2, lettera m), e pertanto sono vincolanti anche per le regioni e gli enti locali: tali disposizioni riguardano la partecipazione dell'interessato al procedimento; l'individuazione del responsabile del procedimento; l'obbligo di conclusione del provvedimento entro il termine prefissato; il diritto di accesso alla documentazione amministrativa. Richiama quindi un ambito di disposizioni della legge n. 241 del 1990 riferibili ai livelli essenziali delle prestazioni, la cui applicazione può essere oggetto di intesa tra Stato e regioni, quali l'istituto del silenzio assenso e quello della dichiarazione di inizio attività, per i quali possono essere individuati, in sede di Conferenza unificata, ulteriori casi di non applicazione a livello locale. Sottolinea quindi il divieto per le regioni e gli enti locali di stabilire, negli ambiti indicati, garanzie inferiori a quelle stabilite nella legge n. 241 del 1990, consentendo loro di prevedere livelli più alti di tutela. Richiama altresì la clausola di applicazione

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delle norme alle regioni a statuto speciale e alle province autonome, le quali adeguano la propria legislazione secondo i rispettivi statuti. Riferisce sull'articolo 30 che, ai commi 1 e 2, dispone l'abolizione dell'indennità di residenza spettante ai farmacisti rurali, mentre ai commi da 3 a 5 contempla una serie di norme volte a semplificare la disciplina contabile per i comuni di piccole dimensioni. Segnala quindi il comma 6 dell'articolo 30, che reca una delega al Governo per la razionalizzazione del ruolo del segretario comunale nei comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti attraverso l'unificazione delle sedi di segreteria comunale e il riordino delle funzioni dei segretari comunali in servizio presso le sedi di segreteria unificate. In relazione all'articolo 42, segnala l'opportunità di un coordinamento della disposizione in esame con le previsioni dell'articolo 23-bis della legge 6 agosto 2008, n. 133, di conversione del decreto legge n. 112 del 2008, che reca una riforma di carattere generale dei servizi pubblici locali di rilevanza economica. Rileva in conclusione che l'articolo 73 reca lo stanziamento di 3 milioni di euro per ciascuno degli anni 2008 e 2009 e di 1,2 milioni di euro a decorrere dall'anno 2010 per lo studio delle problematiche connesse all'effettiva attuazione della riforma federalista.
Illustra quindi i contenuti della proposta di parere da lui formulata (vedi allegato 2), manifestando la disponibilità a recepire nella stessa le eventuali osservazioni o i rilievi che vengano formulati nel corso del dibattito.

Il deputato Mario PEPE (PD), esprime perplessità e rilievi critici sul testo in esame; evidenzia che le diverse ed eterogenee disposizioni oggetto del provvedimento attengono a materie già regolate dalla legge n. 133 del 2008, di conversione del decreto-legge n. 112 del 2008: ravvisa pertanto l'esigenza di procedere ad un adeguato coordinamento delle relative disposizioni. Avanza riserve sul contenuto dell'articolo 1 del testo, che determina una sensibile riduzione delle risorse del Fondo per le aree sottoutilizzate (FAS). Valuta negativamente le previsioni dell'articolo 73 del testo in esame, relative ai finanziamenti destinati allo studio della problematiche connesse alla riforma federale, nonché quelle riguardanti la disciplina dei servizi pubblici locali, in ordine alle quali registra evidenti difficoltà nella concreta attuazione normativa in ambito regionale. Apprezza le previsioni del testo volte alla modifica della legge n. 142 del 1990 sull'azione amministrativa; valuta invece negativamente la prevista istituzione della «Banca del Mezzogiorno», di cui non ritiene chiare le finalità. Esprime in conclusione il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di parere predisposta dal relatore.

Il senatore Giuseppe ASTORE (IDV) evidenzia, in relazione a provvedimenti particolarmente articolati e complessi, quale quello all'ordine del giorno, che sarebbe opportuno riservare un più ampio ed approfondito esame dei relativi contenuti. Stigmatizza la prassi ormai invalsa, da parte del Governo, di procedere sovente a revoche di finanziamenti già assegnati soprattutto in relazione alle politiche di sviluppo delle regioni del meridione. Esprime pertanto riserve sulle previsioni dell'articolo 1 del testo che revoca le assegnazioni effettuate dal CIPE a valere sulle risorse del Fondo per le aree sottoutilizzate (FAS). Evidenzia, nel testo in esame, profili di contraddizione tra l'annunciata riforma federalista e la presenza di disposizioni che appaiono di segno contrario, quale la soppressione dell'indennità alle farmacie rurali, disposta dall'articolo 30 ai commi 1 e 2. Esprime quindi il proprio voto contrario sulla proposta di parere del relatore

Il deputato Oriano GIOVANELLI (PD) esprime una valutazione negativa sul disegno di legge in esame, che regola materie già oggetto di intervento normativo da parte della legge n. 133 del 2008, di conversione del decreto-legge n. 112 del 2008, e che appare inoltre assumere i connotati di una legge «omnibus», dal contenuto frammentario ed eterogeneo.

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Fa notare che la disciplina relativa agli enti locali dovrebbe più opportunamente essere inserita nell'ambito dei provvedimenti relativi alla Carta delle autonomie. Precisa al riguardo che la riforma dell'istituto del segretario comunale viene attuata nel testo in esame in un'ottica meramente ragionieristica e di bilancio. Nel rilevare che la ristrettezza dei tempi di esame del disegno di legge non consente approfondite valutazioni nel merito dei numerosi profili di intervento, esprime il proprio voto contrario sulla proposta di parere del relatore.

Il senatore Gianvittore VACCARI, relatore, dichiara di condividere talune osservazioni emerse nel corso degli interventi in relazione alla disciplina del segretario comunale e delle farmacie rurali. Ritiene pertanto opportuno riformulare la proposta di parere da lui presentata al fine di accedere a talune delle indicazioni prospettate nel corso del dibattito.

Davide CAPARINI, presidente, ricorda che la Commissione è tenuta ad esprimere il parere sui profili di propria competenza e non sul complessivo contenuto del provvedimento. Sospende quindi la seduta per consentire lo svolgimento della prevista audizione del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, Maurizio Sacconi.

La seduta, sospesa alle 14, riprende alle 15.35.

Il senatore Gianvittore VACCARI, relatore, in esito alle considerazioni emerse nel corso del dibattito, riformula la proposta di parere (vedi allegato 3).

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere riformulata dal relatore.

La seduta termina alle 15.45

AUDIZIONI

Martedì 23 settembre 2008. - Presidenza del presidente Davide CAPARINI. - Interviene il Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, Maurizio Sacconi.

La seduta comincia alle 14.

Audizione del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali sulle linee programmatiche del Governo in materia sanitaria, con riferimento ai profili di competenza della Commissione.
(Svolgimento, ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del regolamento, e conclusione).

Davide CAPARINI, presidente, propone che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso.
Non essendovi obiezioni, così rimane stabilito.
Introduce quindi l'audizione.

Il ministro Maurizio SACCONI svolge una relazione sul tema oggetto dell'audizione.

Intervengono, per porre quesiti e formulare osservazioni, i deputati Mario PEPE (PD) e Remigio CERONI (PdL), nonché i senatori Fiorenza BASSOLI (PD), Cosimo LATRONICO (PdL) e Paolo TANCREDI (PdL).

Il ministro Maurizio SACCONI fornisce ulteriori precisazioni.

Davide CAPARINI, presidente, ringrazia il ministro per l'esauriente relazione svolta e dichiara conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 15.35.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.