CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 17 settembre 2008
55.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

Mercoledì 17 settembre 2008. - Presidenza del presidente Valentina APREA, indi del vice presidente Paola FRASSINETTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Giuseppe Pizza.

La seduta comincia alle 10.30.

DL 137/08: Disposizioni urgenti in materia di istruzione e università.
C. 1634 Governo.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo rinviato, da ultimo, nella seduta dell'11 settembre 2008.

Valentina APREA, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso.

Manuela GHIZZONI (PD) ricorda che nell'ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi della scorsa settimana si era concordato di concentrare l'esame del provvedimento nella seduta di ieri e in quella di oggi in considerazione del fatto che il Ministro aveva dato disponibilità ad essere presente in Commissione nella seduta di ieri e in quella odierna. Sottolinea che proprio per rispettare questo calendario dei lavori, le audizioni informali riguardanti il provvedimento in esame, sono state concentrate tutte nella giornata di ieri. Rileva pertanto che l'assenza del Governo nella giornata odierna rappresenta la violazione di un patto che era intervenuto tra maggioranza ed opposizione.

Valentina APREA, presidente e relatore, pur riconoscendo che erano stati presi accordi effettivamente nei termini indicati dalla collega Ghizzoni, sottolinea che dopo tali accordi è stata indetta una conferenza stampa per la giornata odierna riguardante alcune novità tecnologiche da introdurre nella scuola, alla quale secondo le informazioni in suo possesso, è stata chiamata a partecipare il Ministro Gelmini.

Pina PICIERNO (PD) evidenzia che alla conferenza stampa potuto partecipare il sottosegretario Pizza, ciò che avrebbe consentito al Ministro di essere presente in seduta.

Il sottosegretario Giuseppe PIZZA sottolinea che non è escluso che il Ministro

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possa effettivamente essere presente in seduta nella giornata odierna e ricorda che in ogni caso vi è una situazione di emergenza al Ministero in questo momento e che quindi non è facile garantire la presenza a tutti gli impegni, considerando che solo due persone devono dividersi una mole notevole di impegni.

Dario GINEFRA (PD) ricorda che il provvedimento non si pone nella scia dell'audizione sulle linee programmatiche svolta dal Ministro Gelmini, audizione durante la quale il Ministro aveva segnalato che i provvedimenti adottati sarebbero stati la conseguenza di un confronto con le altre parti politiche ed i soggetti interessati.
Contesta la visione del Governo riguardo la configurazione attuale del sistema scolastico italiano, in quanto tale visione ritiene che la scuola abbia avuto finora esclusivamente la funzione di operare alla stregua di un ammortizzatore sociale. Ricorda, inoltre, che nel corso delle audizioni informali svoltesi nella seduta di ieri, sono state sollevati molteplici rilievi critici nei confronti del provvedimento.
Sottolinea, inoltre che con l'adozione del decreto in esame il Governo evidenzia la volontà di occuparsi della scuola solo pensando agli aspetti economici e di cassa e senza considerare l'importanza di preservare i livelli qualitativi esistenti.
Segnala quindi che il decreto sembra essere il frutto del lavoro di un Ministro diverso da quello competente in materia.
Ricorda che nel corso delle audizioni di ieri sono stati fatti riferimenti a dati oggettivi, che attestano che il segmento della scuola primaria è un punto di eccellenza per l'Italia.
Giudica negativa la reintroduzione del maestro unico, perché ciò riporta il sistema scolastico indietro di vent'anni.
Ricorda, a tal proposito, che anche nel corso delle audizioni di ieri, è stato sottolineato che con la reintroduzione del maestro unico si crea una spaccatura con l'università e con gli altri livelli d'insegnamento e considera quindi il provvedimento fuori da ogni logica di sistema.
Ritiene, inoltre, che il provvedimento verrà probabilmente imposto con il voto di fiducia, sottolineando quindi che all'interno della maggioranza vi è una spaccatura per quel che riguarda le politiche da seguire in materia scolastica.
Giudica opportuno il «salvataggio» dell'Alitalia, ricordando che si tratta di un servizio pubblico essenziale, ma giudica altrettanto importante difendere il mondo della scuola e i lavoratori che vi operano.
Stigmatizza l'atteggiamento della maggioranza, che tende a svalutare i rilievi e le osservazioni dell'opposizione, che sono fondati su un disagio reale, che si sta evidenziando nell'ambito della società.
Auspica quindi la soppressione dell'articolo 4, ricordando infine che occorrerebbe tagliare altre spese come quelle relative al mantenimento in essere delle province.

Luisa CAPITANIO SANTOLINI (UdC) ricorda che il Ministro nel corso della sua audizione programmatica aveva sottolineato che non era necessario attuare riforme radicali per la scuola e che questa affermazione è invece smentita dal fatto che è stato approvato il provvedimento in esame.
Evidenzia che il provvedimento in esame non ha carattere di urgenza, ricordando inoltre che le riforme richiedono tempi di riflessione meditata.
Esprime inoltre la convinzione che il decreto intervenga in vari settori, senza contribuire realmente ad accrescere la qualità dell'offerta formativa.
Contesta l'idea che si debba operare con tagli per riformare la scuola, ricordando che non è razionale intervenire sulla scuola primaria, che è l'unico settore della scuola in Italia che funziona realmente.
Esprime una posizione favorevole sul voto di condotta, ritenendo, inoltre, importante evidenziare in cosa consiste la novità per quel che riguarda l'educazione civica, visto che già è previsto l'insegnamento della materia in questione.
Per quel che riguarda le durata dell'orario scolastico ricorda che sarebbe importante

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dare alle famiglie la possibilità di continuare a scegliere il modello che è più aderente rispetto alle singole esigenze.
Per quel che riguarda il maestro unico, ricorda che si tratta di una questione non fondamentale, in quanto l'importante è che venga impartita un'istruzione adeguata, a prescindere dal numero di insegnanti che sono chiamati a svolgere tale compito per ciascuna classe.

Paola GOISIS (LNP) sottolinea l'atteggiamento non corretto della televisione pubblica, che nella giornata di ieri non ha riportato esattamente i fatti, dando l'impressione che vi sia stata una protesta generalizzata nelle scuole nei confronti del provvedimento in esame.
Rileva che le affermazioni del Ministro Bossi sul maestro unico sono state male interpretate, in quanto con le stesse non c'era l'intenzione di considerare sempre e in ogni caso negativo il fatto che i bambini vengano seguiti dal maestro unico.
Ricorda che l'articolo 1 del provvedimento aiuta a formare cittadini responsabili, che conoscono i loro diritti e i loro doveri.
Sottolinea che il voto in condotta è fondamentale al fine di porre dei limiti ai bambini, ricordando che proprio la mancanza di disciplina causa i problemi legati al «bullismo».
Ricorda peraltro l'importanza che nella scuola venga introdotto anche lo studio degli statuti regionali oltre che della Costituzione.
Auspica inoltre che le norme previste dal decreto non sottraggono spazio alla storia.
Sottolinea peraltro che occorre dare dignità ai docenti, in modo che gli studenti li rispettino.
Esprime un giudizio positivo sul voto numerico, perché dà maggiore chiarezza alle famiglie sul rendimento degli studenti.
Sottolinea peraltro che occorrerebbe introdurre maggiore uniformità nelle valutazioni degli insegnanti delle varie parti d'Italia.
Riconosce alla norma sul maestro unico la possibilità di essere lo strumento per dare allo studente un unico importante punto di riferimento, ricordando che vari studi hanno evidenziato la mancanza di un modello di riferimento crea problemi per i ragazzi.
Ritiene che l'eliminazione del tempo pieno nella scuola elementare sarebbe qualcosa di negativo, ricordando inoltre che non si prevedono tagli agli stipendi del personale della scuola, che i tagli alla scuola effettuati dal Governo non sono così diversi da quelli fatti dal Governo precedente, e sottolineando che in ogni caso l'organico attuale può garantire il mantenimento dei livelli di insegnamento in vigore.
Ritiene peraltro opportuno che il Ministro prenda in considerazione e intervenga su alcuni «sprechi di risorse» non sempre adeguatamente tenuti in considerazione dall'opinione pubblica, ricordando ad esempio che sono state pagate al Sud ore per il tempo pieno non svolte effettivamente e che sono stati pagati in questi ultimi anni interessi ingenti sui ritardi nei pagamenti delle supplenze.
Considera inoltre fondamentale per risanare il bilancio scolastico l'introduzione del federalismo fiscale. Ricorda inoltre che la mancanza di persone al nord che vogliono insegnare dipende dal fatto che vi è una presenza troppo massiccia di insegnanti del sud nelle sedi del nord.
Considera importante la norma sui libri di testo, poiché le famiglie spendono troppo anche se il sistema previsto dall'articolo 5 dovrebbe essere congegnato in un modo più flessibile.

Giancarlo MAZZUCA (PdL) sottolinea che la scuola va rifondata, perché è importante promuovere il merito e che al di là delle ristrettezze di bilancio, è importante che la scuola possa tornare a essere portatrice di quei valori che sono alla base del vivere civile e democratico.
Sottolinea infatti che la società e l'opinione pubblica richiedono che i meritevoli devono essere messi in condizione di studiare e che è importante inoltre che ciascuno abbia i propri diritti e i propri doveri. Al riguardo, sottolinea che è giusto

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che gli insegnanti abbiano stipendi più alti, ma che è anche giusto che gli insegnanti fungano da esempio.
Ricorda che sulle norme proposte con il provvedimento si registra un consenso diffuso anche presso gli organi di stampa e che occorre dare atto al ministro Gelmini di avere svolto un lavoro molto efficace nei pochi mesi finora avuti a disposizione per lavorare.

Emilia Grazia DE BIASI (PD) sottolinea preliminarmente l'atteggiamento di scorrettezza del Ministro Gelmini nei confronti della Commissione, dato che non è stato rispettato l'impegno da parte del ministro ad essere presente alla seduta odierna.
Non giudica inoltre sussistenti i presupposti di necessità e urgenza per l'adozione del decreto in questione.
Segnala, inoltre, che l'esame del decreto-legge, fatto disgiuntamente dall'esame del piano programmatico per la scuola, previsto dal decreto-legge n. 112 del 2008, costituisce solo una interessante discussione di principi, che non serve a nulla.
Ritiene che il provvedimento non chiarisce se si potrà scegliere tre le 24 ore e le altre modalità previste dall'ordinamento vigente.
Concorda con l'importanza di studiare gli statuti regionali nelle scuole, statuti che peraltro devono rispettare la Costituzione e quindi devono essere sempre studiati congiuntamente alla Costituzione, che è l'unico vero punto di riferimento.
Sottolinea l'importanza di valorizzare il merito, ricordando però che non deve essere il mercato a determinare chi è più meritevole, ricordando che le modalità di introduzione delle fondazioni nel mondo della scuola sembra ispirato a tale ultima finalità.
Ricorda che con i tagli nella scuola fatti dal Governo in carica si è operata un'operazione di restaurazione simbolica, un ritorno al passato che non risolve i tanti problemi della scuola italiana.
Per quel che riguarda il voto in condotta ritiene, che le famiglie devono giocare un ruolo importante per contrastare il «bullismo».
Ricorda inoltre che la norma sul maestro unico contrasta con l'impostazione di una scuola che voglia diffondere il sapere a trecentosessanta gradi.
Esprime la preoccupazione che le riforme portate avanti dal Governo nelle scuole completeranno un sistema scolastico basato sul censo, sottolineando molto che dando maggiore risalto all'autonomia delle scuole e al federalismo si potrebbe creare maggiore flessibilità di modello.
Sottolinea che la norma sui libri di testo non è chiara, in quanto non si comprende se si applica solo alle nuove edizioni e se si applica anche ai libri in formato elettronico e prevede un graduale sviluppo del libro elettronico, coronato, nel 2010 o 2011, dall'obbligo - non la sola preferenza - di adottare libri scaricabili o misti: e che questo cammino sarebbe in grande parte vanificato dalla norma in esame perché nel 2011 non ci sarebbero adozioni; si dovrebbe aspettare il 2014.
Giudica inoltre carenti le norme del decreto-legge 112/2008 e l'intero articolo 5 del provvedimento in esame che introducono le norme sui libri di testo scaricabili da Internet senza precisare il loro ambito di applicazione e senza chiarire se la scuola abbia l'obbligo di stampare direttamente i libri da Internet.
Specifica che l'Autorità garante per la concorrenza e il mercato aveva recentemente inviato una segnalazione al Governo per quel riguarda i libri scaricabili da Internet e che le norme approvate dal Governo in materia contenute nel decreto-legge in esame e nel decreto-legge n. 112 del 2008 non rispondono esaurientemente alle questioni poste in quel documento.

Renato FARINA (PdL) ricorda che la discussione sul provvedimento in esame è fortemente influenzata dai sindacati, che non accettano cambiamenti per quel che riguarda la scuola. Contesta l'atteggiamento dell'opposizione, che tende a svalutare continuamente l'operato dei ministri del Governo e attribuisce eccessivi meriti all'operato dei propri ex ministri. Rileva che la maggioranza non ha mai affermato che gli alunni italiani non sono

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competitivi, anche se ci sono obiettivamente dei problemi al sud. Ritiene inoltre che non appare opportuno attaccare continuamente il Ministro Gelmini. Ricorda che spendere di più non significa migliore qualità e che inoltre l'introduzione di più maestri non era funzionale ad un miglioramento dell'insegnamento, ma a un ampliamento dell'organico al fine di dare altre opportunità di impiego.
Evidenzia inoltre che ci sono dati che rivelano che studenti che hanno avuto il maestro unico hanno fatto poi un'ottima carriera. Giudica importante il maestro unico perché dà la possibilità ai bambini un punto di riferimento unico. Auspica inoltre che l'opposizione mostri un maggiore spirito di collaborazione, evidenziando inoltre che le proteste dell'opposizione sono pretestuose, anche perché le norme del provvedimento sono urgenti, in quanto era necessario riportare un po' di disciplina nelle scuole. Ritiene quindi che il decreto sia importante, dato che se non si interveniva non si sarebbero affrontati problemi importanti, sottolineando che il nostro sistema scolastico è troppo arretrato e conservatore. Sostiene che l'Italia occupa sicuramente una buona posizione a livello mondiale per quel che riguarda il livello della scuola elementare, ritenendo peraltro che ciò non significa che tale situazione non possa essere ulteriormente migliorata.

Pina PICIERNO (PD) ritiene che le critiche formulate al ministro Gelmini siano giustificate, in quanto le politiche di incentivazione del merito non coincidono con l'atteggiamento personale del Ministro. Giudica inoltre scorretto l'atteggiamento del ministro Gelmini, che non ha rispettato gli accordi fatti con la maggioranza, non presentandosi in seduta oggi. Ritiene che con il decreto-legge si travestano da riforma una serie di tagli che costituiscono un ritorno al passato, influendo pesantemente sul futuro dei bambini italiani. Ricorda che non investire sufficienti risorse sulla scuola comporterà problemi per la società italiana in particolare. Per quel che riguarda il voto in condotta, ricorda che si tratta di norme superflue, perché vi sono già misure sufficienti per garantire la disciplina nelle classi, considerando inoltre improbabile che la minaccia di una cattiva nota in condotta possa dissuadere dal commettere atti di «bullismo». Sostiene, invece, che per reprimere fenomeni di bullismo occorrerebbe introdurre forme di volontariato, ricordando che è necessaria una forma più «partecipata» di educazione dei bambini nelle scuole.
Sostiene che per aumentare la qualità della scuola occorre orientare meglio l'uso delle risorse e non semplicemente tagliarle. Auspica quindi che vi sia un ripensamento complessivo delle politiche del Governo in materia scolastica.

Paolo GRIMOLDI (PdL) esprime il convincimento che i provvedimenti del Governo sono opportuni ed efficaci; ricordando che il precedente Governo aveva assicurato all'Unione europea che nel 2011 l'Italia avrebbe conseguito il pareggio di bilancio e che i tagli alle spese fatte dal Governo in carica sono funzionali al raggiungimento di questo obiettivo.
Considera non giusto che studenti del Nord devono andare al Sud per passare l'esame di avvocato, ricordando che occorrerebbe maggiore uniformità nella valutazione degli studenti tra Nord e Sud al fine di evitare ciò e ritenendo assolutamente non opportuni i giudizi espressi al riguardo dalla collega Picierno sul Ministro Gelmini.
Giudica inoltre sterile l'opposizione della minoranza, non riuscendo a comprendere come si possano mettere in discussione delle norme che oggettivamente portano dei benefici come quelle che riguardano i libri di testo scaricabili da Internet, sottolineando inoltre che scaricare un libro di testo non significa stamparlo.
Riconosce che il modello attuale funziona, ma che quando vi era il maestro unico la scuola elementare andava ancora meglio.

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Esprime il convincimento che il provvedimento non comporterà licenziamenti nel mondo della scuola.
Non crede che il voto in condotta possa risolvere tutti i problemi, che possa comunque contribuire a migliorare la situazione.
Ricorda per quel che riguarda le assunzioni attraverso i concorsi pubblici che le persone del Nord sono svantaggiate perché hanno maggiori difficoltà nell'acquisire titoli validi per accedere al concorso stesso.
Ricorda infine l'importanza dell'articolo 1 del provvedimento e dello studio degli Statuti regionali.

Renato FARINA (PdL) ritiene che alcune espressioni utilizzate da alcuni componenti dell'opposizione siano eccessivamente pesanti e irriguardose nei confronti dell'operato del Governo.

Pierfelice ZAZZERA (IdV) riterrebbe opportuno che si evitasse in Commissione di esprimere giudizi personali nei confronti degli altri colleghi, come ha fatto il collega Grimoldi nei confronti della collega Picierno.

Valentina APREA, presidente, invita tutti i colleghi a evitare di formulare giudizi personali, rimanendo nell'ambito di un sereno svolgimento dei lavori.

Luigi NICOLAIS (PD) richiama sull'importanza di evitare di fare troppe discriminazione e distinzioni tra Nord e Sud.
Non crede che sia stato opportuno fare ricorso al decreto-legge, ricordando inoltre che intervenire sulla scuola costituisce qualcosa di estremamente delicato, perché la competitività del Paese si basa sull'efficienza della scuola e che sarebbe stato quindi opportuno coinvolgere i soggetti interessati, prima di adottare qualunque tipo di provvedimento.
Sottolinea, inoltre, che occorre fornire alla scuola docenti e studenti motivati, riconoscendo stipendi adeguati agli insegnanti e che occorre anche impiegare fondi per le infrastrutture delle scuole.
Ricorda che la scuola primaria è un punto di forza del sistema italiano e che lo stesso non va quindi smantellato.
Giudica insufficiente intervenire sul comportamento degli studenti con il voto in condotta, perché ciò deriva da una visione parziale del problema del «bullismo».
Sottolinea, inoltre, che la votazione numerica non dà la possibilità di valutare le reali esperienze degli studenti.
Per quanto riguarda il maestro unico, ricorda che la pluralità di docenti, caratteristica che è presente negli altri livelli scolastici, consente di formare gli studenti in modo adeguato.
Ricorda inoltre che la scuola elementare ha consentito di migliorare notevolmente la società italiana e che occorre tagliare le spese dove è veramente necessario. Sostiene, infine che occorre intervenire con una vera riforma per migliorare la qualità del sistema nel complesso.

Manuela GHIZZONI (PD) segnala che da notizie in suo possesso risulta che il ministro Gelmini questa mattina non si trovava alla conferenza stampa per la presentazione delle novità tecnologiche introdotte nella suola, ma alla assemblea costituente del PdL. Stigmatizza quindi nuovamente il comportamento del ministro, rilevando che lo stesso configuri una violazione degli accordi assunti dal Ministro con la Commissione.

Walter TOCCI (PD) chiede al il Presidente se era a conoscenza dell'impegno del Ministro Gelmini al quale ha fatto riferimento la collega Ghizzoni.

Valentina APREA, presidente, fa presente di aver chiesto al Ministro di essere sempre presente e che apprende solo in questo momento che il Ministro sarebbe impegnato all'assemblea costituente del PdL.

Elena MACCANTI (LNP) stigmatizza l'atteggiamento della sinistra nei confronti del decreto, ritenendo inopportuno che si facciano strumentalizzazioni. Sostiene che

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la scuola è stata utilizzata come ammortizzatore sociale, ricordando inoltre che gli insegnanti sono mal pagati e che la scuola italiana non valorizza la tradizione del nostro paese. Sottolinea inoltre l'importanza di valorizzare anche gli statuti regionali, ricordando che i problemi dell'eccessiva spesa in ambito scolastico possono essere risolti con un federalismo vero. Condivide l'introduzione del voto espresso in numeri e del voto in condotta, ricordando peraltro che il regolamento attuativo dovrebbe meglio precisare la norma sul voto in condotta. Segnala l'importanza del «tempo pieno» nella scuola elementare, ricordando che non c'è nessuna intenzione del Governo di smantellarlo. Esprime infine apprezzamento per le norme in materia di libri di testo.

Alessandra SIRAGUSA (PD) non concorda con l'atteggiamento dei colleghi che hanno svalutato il valore del lavoro svolto dai docenti del sud.
Giudica il provvedimento negativamente in quanto punta al taglio della spesa senza considerare l'importanza del livello di qualità dell'istruzione. Ritiene inoltre che non si capisce come sarà attuata la norma sull'educazione civica. Ricorda, inoltre, che esistono già varie leggi che prevedono l'educazione sulla legalità civile, anche in Sicilia e che basta quindi applicare le norme per ottenere dei risultati concreti.
Paventa il rischio che introdurre l'educazione civica possa sottrarre ore ad altri insegnamenti e non considera che il voto in condotta possa essere determinante per debellare il fenomeno del bullismo. Inoltre, dopo aver ritenuto non determinante l'introduzione del voto numerico, considera fondamentale capire meglio come si applicano le norme sul libro di testo, considerando anche che il termine di cinque anni non si può applicare ai cicli scolastici che hanno durata diversa dei cinque anni.
Giudica negativamente la reintroduzione del maestro unico, ricordando che la sovrabbondanza degli insegnanti non riguarda la scuola elementare ma altri settori della scuola e fa notare che quando vi era il maestro unico la dispersione scolastica in Sicilia era più alta di oggi.
Chiede quindi il riconoscimento dei meriti degli insegnanti italiani, anche se sottolinea che occorre comunque lavorare sulla qualità degli insegnanti.

Giovanni Battista BACHELET (PD) si dissocia dagli attacchi personali al Ministro Gelmini da parte della collega Picierno. Ricorda che, dopo un'attenta analisi delle norme e considerando le critiche che sono state avanzate al provvedimento nel corso delle audizioni di ieri, ha maturato un'opinione molto negativa sul provvedimento.
Sottolinea che tutte le associazioni e gli enti auditi si sono lamentati di non essere stati ascoltati dal Governo.
Ricorda che il provvedimento costituisce un ritorno al passato e che il punto fondamentale è l'articolo 4, che ha l'obiettivo di effettuare tagli alle spese. L'unico obiettivo del provvedimento è quello di tagliare le spese. Sostiene inoltre che fare i tagli nella scuola è una politica facile per la maggioranza.
Contesta l'opinione della maggioranza in base alla quale tutti gli insegnanti sono comunisti, anche perché le riforme principali delle scuole sono state fatte dal partito della democrazia cristiana.
Ricorda che nelle audizioni sono state fatte critiche da parte di tutti gli enti, in particolare con riferimento all'articolo 4, sottolineando che anche associazioni vicine al centro-destra hanno criticato il provvedimento.
Segnala che l'obiettivo della norma sul maestro unico è quello di ridurre l'orario alle elementari, riducendo quantità e qualità dell'insegnamento. Ricorda peraltro che la norma sul maestro unico è inutile, perché già esiste la possibilità di utilizzare la figura del maestro prevalente.
Sottolinea inoltre che gli studenti italiani sono bravi a prescindere dal censo e auspica quindi che questo sistema sia mantenuto e che il Governo sostenga gli insegnanti assunti in estate e ritiri la parte più contestate del provvedimento.

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Erica RIVOLTA (LNP) sottolinea l'importanza dell'educazione civica e che occorre accrescere molto di più la coscienza civica da parte dei bambini italiani.
Giudica importante che vi sia un'interazione tra famiglie e scuola per educare i bambini, ricordando che il fenomeno del bullismo deriva non solo dalle lacune della scuola, ma anche dal carenze delle famiglie per quel che riguarda l'educazione impartita.
Ricorda che il ricorso al maestro unico è fondamentale perché può costituire una figura molto importante per l'educazione dei bambini.
Dopo aver segnalato l'importanza del voto in condotta, perché consente di riportare maggiore ordine nelle scuole, ricorda che il «tempo pieno» risponde alle esigenze delle famiglie e che si tratta quindi di un istituto importante, da conservare.
Per quel che riguarda i libri di testo, sottolinea che si tratta di una norma importante, ma che bisogna graduare la portata della norma a seconda della durata dei cicli.
Considera inopportuna la «campagna» della sinistra, che sta creando un clima di sfiducia non giustificato.
Sottolinea infine l'importanza di introdurre il federalismo anche per quel che riguarda le politiche scolastiche.

Walter TOCCI (PD) sottolinea che il Ministro ha mancato di rispetto nei confronti del Parlamento, non partecipando alla seduta odierna.
Richiede inoltre che il presidente dovrebbe protestare con il Ministro per questo atteggiamento e che sarebbe stato opportuno che anche i componenti della maggioranza lo facessero.
Ricorda che il comunicato stampa sul decreto-legge non prevedeva l'introduzione del maestro unico, che invece è comparso dopo. Invita pertanto il rappresentante del Governo a fornire chiarimenti al riguardo.
Sottolinea che il provvedimento produce una riduzione importante dell'offerta pubblica, che sarebbe giustificabile se fosse stata accompagnata da una riduzione delle tasse.
Ritiene invece inaccettabile tagliare le spese nella scuola per ripianare la crisi dell'Alitalia.
Dubita inoltre che si possa mantenere lo stesso livello qualitativo a seguito della riduzione dell'orario scolastico a 24 ore.
Ricorda inoltre che il modello scolastico attuale è adeguato alla situazione sociale attuale e modificarlo non ha grande senso.
Sottolinea infine che il Ministro Moratti aveva posto mano a una riforma che, seppure criticabile, era stata fatta con un atteggiamento di approfondimento dei temi di merito, mentre invece la riforma proposta dall'attuale Ministro è priva di contenuti.

Caterina PES (PD) non crede che si possano risolvere i problemi con la decretazione d'urgenza, ricordando che i problemi della scuola richiedono inoltre un approfondimento con i soggetti interessati.
Non contesta l'idea che occorre fare riforme, ma occorre discuterle con i soggetti interessati.
Non considera positiva la reintroduzione del maestro unico, in quanto la previsione di più insegnanti è stata funzionale alle esigenze della società, che si faceva sempre più complessa, e ricorda che il modello attuale dà inoltre la possibilità di adeguarsi alle necessità dei vari studenti.
Invita infine il Governo a eliminare la valutazione numerica, anche perché l'Unione europea richiede di valutare le capacità dello studente nella sua globalità, ricordando che i voti numerici non possono non essere accompagnati dai giudizi.

Maria COSCIA (PD) sottolinea che il Partito democratico ha cercato di portare avanti una discussione di merito, evidenziando che all'interno della maggioranza vi sono divisioni.
Stigmatizza l'atteggiamento del Ministro che non ha rispettato gli accordi con la Commissione.

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Evidenzia che con il decreto n. 112 si opera un taglio del 20 per cento delle risorse della scuola, che si tratta di un taglio molto consistente, che potrebbe creare dei danni irreparabili al sistema italiano.
Ricorda che l'orario scolastico in base al provvedimento si ridurrà a 24 ore e che quindi nonostante le dichiarazioni contraddittorie del Ministro sul punto, occorre capire bene la situazione.
Preannuncia la presentazione di emendamenti, ricordando che andrebbe previsto un patto tra famiglie e scuole per arginare il fenomeno del bullismo.
Sottolinea inoltre l'importanza di sostenere gli enti locali e di valorizzare le loro competenze per quel che riguarda le politiche scolastiche.
Sottolinea inoltre che la questione cruciale del provvedimento è contenuta nell'articolo 4 del provvedimento, norma che peraltro non sembrava essere inserita nel decreto-legge, in base al comunicato stampa successivo all'adozione del decreto-legge.
Invita infine il Governo a riflettere sull'articolo 4, accantonando la questione, al fine di discuterla nell'ambito dell'esame del piano programmatico per la scuola.

Valentina APREA, presidente, intervenendo in sede di replica, ringrazia tutti i gruppi per la serietà e completezza del dibattito.
Ricorda che le scelte del Governo sono comunque funzionali all'approvazione del piano programmatico e che nel decreto-legge sono contenute esclusivamente le scelte che non potevano essere rinviate.

Il sottosegretario Giuseppe PIZZA, intervenendo in sede di replica, sottolinea che i tagli della scuola sono pesanti, ma che sono necessari in quanto ci sono troppi sprechi. Ricorda che il Ministro ha moltissimi impegni e che non è facile poterli seguire tutti. Ricorda che il provvedimento è urgente, poiché sta iniziando l'anno scolastico ed era necessario prendere alcuni provvedimenti urgenti.
Ricorda che l'articolo 1 è fondamentale per aiutare ad accrescere la coscienza civica degli studenti e viene incontro anche a richieste del Presidente della Repubblica.
Sottolinea che l'articolo 2 può contribuire a risolvere i problemi del bullismo.
Ricorda che l'articolo 3 affianca al giudizio il voto di carattere numerico al fine di eliminare i problemi di valutazione degli studenti.
Ricorda che l'articolo 4 è fondamentale perché non ci sono più risorse, sottolineando altresì che anche in Francia si sta operando nel senso di snellire la spesa per le politiche scolastiche.
Sottolinea che l'articolo 5 viene incontro all'esigenza di ridurre le spese per le famiglie.
Ricorda infine che occorre considerare congiuntamente le esigenze del contenimento della spesa pubblica e della qualità dell'insegnamento.

Ricardo Franco LEVI (PD), a nome del gruppo del Partito democratico, rileva l'insufficienza della replica del rappresentante del Governo, ritenendo opportuno che il Presidente non dichiari chiuso l'esame del provvedimento nella giornata odierna e inviti il Governo a fornire una replica esauriente in un'altra seduta.

Valentina APREA, presidente, dichiara concluso l'esame preliminare del provvedimento e ricorda che il termine per la presentazione degli emendamenti sarà fissato nella riunione odierna dell'ufficio di presidenza.

La seduta termina alle 14.30.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.30 alle 14.40.