CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 22 luglio 2008
40.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

Martedì 22 luglio 2008. - Presidenza del presidente Edmondo CIRIELLI. - Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Guido Crosetto.

La seduta comincia alle 14.

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2007.
C. 1416 Governo.

Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2008.
C. 1417 Governo.

Tabella n. 12: Stato di previsione del Ministero della difesa.
(Relazione alla V Commissione).
(Esame congiunto, ai sensi dell'articolo 119, comma 8, del regolamento, e rinvio).

La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti in titolo.

Edmondo CIRIELLI, presidente, ricorda che la Commissione esaminerà congiuntamente i disegni di legge C. 1416 recante il «Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2007» e C. 1417 recante «Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2008», limitatamente alla tabella 12 del Rendiconto e alla tabella 12 del bilancio di assestamento.
L'esame si concluderà con la votazione di una relazione su ciascuna delle predette tabelle cui saranno allegati gli emendamenti eventualmente approvati dalla Commissione.
A tal proposito, rammenta che il disegno di legge di approvazione del Rendiconto è sostanzialmente inemendabile, essendo ammissibili soltanto gli emendamenti volti ad apportare modifiche di carattere meramente formale.
Per quanto concerne gli emendamenti al disegno di legge di assestamento, ricorda altresì che si applicano le consuete regole di ammissibilità concernenti gli emendamenti al disegno di legge di bilancio. In particolare, gli emendamenti tendenti

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ad introdurre variazioni compensative all'interno del medesimo stato di previsione devono essere presentati presso la Commissione di merito.
Gli emendamenti tendenti ad introdurre variazioni compensative fra diversi stati di previsione ovvero, nei limiti di ammissibilità, variazioni non compensative, possono essere presentati presso la Commissione di merito o presso la Commissione Bilancio.
Gli eventuali emendamenti approvati dalla Commissione saranno allegati alla relazione che sarà trasmessa alla Commissione Bilancio e si intenderanno presentati a nome dell'intera Commissione.
Gli emendamenti respinti dovranno invece essere ripresentati presso la Commissione Bilancio, anche al solo fine di consentirne a quest'ultima la reiezione ai fini della ripresentazione in Assemblea. Fanno eccezione a questa regola gli emendamenti compensativi all'interno dello stato di previsione di competenza della Commissione di merito che, ove respinti dalla Commissione, potranno essere ripresentati direttamente in Assemblea.
Ricorda infine che, come stabilito nella riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, del 17 luglio 2008, il termine per la presentazione degli emendamenti è fissato per le ore 18 di oggi.

Riccardo MAZZONI (PdL), relatore, ricorda che il Rendiconto generale dello Stato è lo strumento attraverso il quale il Governo adempie all'obbligo costituzionale di rendere conto al Parlamento dei risultati della gestione finanziaria annuale relativa alle amministrazioni dello Stato e ad alcune amministrazioni autonome.
Il Rendiconto generale dello Stato è costituito da due parti: il conto del bilancio, che espone l'entità effettiva delle entrate e delle uscite del bilancio dello Stato rispetto alle previsioni approvate dal Parlamento, e il conto del patrimonio, che espone le variazioni intervenute nella consistenza delle attività e passività che costituiscono il patrimonio dello Stato.
L'esposizione dettagliata delle risultanze della gestione è fornita, su appositi stampati, dal conto del bilancio, che risulta costituito dal conto consuntivo dell'entrata e, per la parte di spesa, dal conto consuntivo relativo a ciascun Ministero.
Il conto consuntivo della spesa del Ministero della difesa per il 2007 reca stanziamenti definitivi di competenza per complessivi 22.443 milioni di euro. Gli impegni totali assunti sui citati stanziamenti definitivi, pari a 21.743 milioni di euro, rappresentano quindi circa il 96,8 per cento degli stanziamenti stessi. L'incidenza percentuale delle risorse per la difesa sul bilancio dello Stato è stata pari al 4,4 per cento.
Gli stanziamenti definitivi sono aumentati del 9,3 per cento, quasi due punti e mezzo al di sopra del dato medio registrato nell'evoluzione della spesa finale del bilancio dello Stato.
L'importo delle previsioni definitive relative alle autorizzazioni di cassa è di 23.302 milioni di euro mentre nel bilancio di previsione risultava pari a circa 20.200 milioni di euro. I pagamenti effettuati a valere sulle citate previsioni definitive assommano a 22.096 milioni di euro e rappresentano il 94,8 per cento delle previsioni stesse.
Infine, i residui, che nelle previsioni al 1o gennaio 2007 erano pari a 4.802 milioni di euro, al 31 dicembre 2007 ammontano a 3.478,9 milioni di euro, di cui 1.842,5 relativi alle spese correnti e 1.636,4 in conto capitale.
Si ricorda che il Rendiconto generale dello Stato predisposto dal Ministro dell'economia e delle finanze è trasmesso alla Corte dei Conti per il giudizio di parificazione per una verifica della conformità dei dati del rendiconto della gestione finanziaria con le scritture contabili in possesso della Corte stessa. La Corte predispone altresì un'apposita relazione che, unitamente al giudizio di parificazione, viene trasmessa al Parlamento. Un apposito paragrafo della citata relazione è dedicato quest'anno al tema dei beni immobili dismessi dal Ministero della difesa. In proposito, la Corte ricorda che, nell'ambito

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dei processi di razionalizzazione dell'uso degli immobili pubblici ed al fine di adeguare l'assetto infrastrutturale delle Forze armate alle esigenze derivanti dall'adozione dello strumento professionale, è stata demandata al Ministero della difesa la possibilità di individuare beni immobili di proprietà dello Stato mantenuti in uso al medesimo dicastero per finalità istituzionali suscettibili di permuta con gli enti territoriali.
In particolare, in attuazione dell'articolo 1, comma 263, della legge finanziaria 2007 (legge n. 296 del 2006) e dell'articolo 1, comma 320, della legge finanziaria 2008 (legge n. 244 del 2007), il predetto Ministero è chiamato a dismettere, tramite l'emanazione di decreti, i beni non più utili ai fini istituzionali. Tali beni rientrano quindi nel portafoglio immobiliare dello Stato gestito dall'Agenzia del Demanio che provvede, a sua volta, alla loro presa in consegna e, successivamente, alla loro valorizzazione ovvero vendita, previa analisi volta all'individuazione delle specifiche potenzialità.
All'Agenzia stessa sono quindi affidate le relative attività e procedure di permuta, d'intesa con il Ministero della difesa, nel rispetto dei principi generali dell' ordinamento giuridico-contabile. Nel biennio 2007-2008 è previsto quindi, dalla legge finanziaria per il 2007, l'affidamento in gestione all'Agenzia del Demanio di beni immobili (caserme, centri di addestramento, edifici) non più utili ai fini militari; tale operazione non dovrebbe comportare la loro vendita in quanto è previsto che rimangano in mano pubblica, anche concessi in gestione a privati per valorizzarli e recuperarli, consentendo di realizzare la tutela dei beni pubblici e la valorizzazione economica delle risorse artistiche. In tal modo si creano le condizioni per trasformare il patrimonio da voce passiva a risorsa ad elevato potenziale da sviluppare in senso economico.
Ad oggi sono stati emanati 2 decreti concernenti la dismissione di beni immobili della difesa: il primo emanato in data 28 febbraio 2007 (costituito da 201 beni) ed il secondo emanato in data 25 luglio 2007 (per un totale pari a 198 beni). La legge finanziaria per il 2008 ha previsto l'emanazione entro il mese di ottobre di un ulteriore decreto che risulta attualmente in fase di predisposizione. Sono stati presi in consegna dall'Agenzia del Demanio 188 beni inseriti nel primo decreto e 133 beni presenti nel secondo decreto.
Sono stati individuati 69 beni per un valore pari a circa 90 milioni di euro che, sulla base delle analisi condotte, risultano immediatamente vendibili. Sulla base delle analisi condotte risultano valorizzabili circa 160 beni già presenti nei decreti emanati. Con riferimento ai beni vendibili sono stati venduti 4 beni nel 2007 per un importo di euro 8.720.535 e 4 beni nel 2008 per un importo di euro 3.215.500.
Allo stato attuale sono 88 i beni interessati da processi di valorizzazione caratterizzati da un diverso stato di avanzamento, inseriti in 4 Protocolli d'Intesa ed in 4 Programmi Unitari di Valorizzazione stipulati finora con gli Enti territoriali ed includono 6 iniziative puntuali giunte a completamento.
A questo proposito ricorda che fra le novità introdotte la scorsa settimana nel decreto di manovra vi è la proroga al 31 dicembre 2008 del termine entro cui individuare gli immobili da dismettere, che dovranno essere consegnati all'Agenzia del Demanio al completamento delle procedure di riallocazione del patrimonio infrastrutturale in uso. La riallocazione potrà passare anche attraverso il ricorso ad accordi o a procedure negoziate con società a partecipazione pubblica e con soggetti privati. Parte delle risorse derivanti dalle dismissioni alimenteranno un Fondo presso il Ministero della difesa.
Ricorda inoltre che il Governo Prodi in due anni ha tentato di trasferire 800 ex-caserme, ex-polveriere e quant'altro all'Agenzia del Demanio per un valore di 4 miliardi: una politica ambiziosa di valorizzazione potrebbe quadruplicare o persino decuplicare questo importo, secondo le stime più ottimistiche degli addetti ai lavori.

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Ma i tempi burocratici restano lentissimi e le migliori ex-caserme nei centri delle grandi città sono ancora parte del demanio militare, pur se in disuso.
Per quanto concerne il disegno di legge recante disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'esercizio 2008, ricorda che esso contiene sia per lo stato di previsione dell'entrata sia per ciascuno degli stati di previsione dei ministeri di spesa, le proposte di variazione degli stanziamenti di bilancio in termini di competenza e di cassa. Tali variazioni possono riguardare sia modifiche già apportate in forza di atti amministrativi fino al 31 maggio, sia variazioni proposte direttamente con il disegno di legge di assestamento medesimo.
Lo stato di previsione del Ministero della difesa per il 2008, per effetto sia delle variazioni amministrative già intervenute, sia di quelle proposte con il disegno di legge in esame, reca previsioni assestate di competenza pari a 23.013,9 milioni di euro, di cui 19.419,8 milioni di parte corrente e 3.594,1 milioni di conto capitale.
Le autorizzazioni di cassa, a seguito dell'assestamento, ammontano a 23.152,2 milioni, ripartite fra parte corrente e conto capitale in ragione, rispettivamente, di 19.555,8 e 3.596,4 milioni.
Le variazioni già introdotte in bilancio, e pertanto non soggette ad approvazione parlamentare, hanno determinato complessivamente un aumento di 1.631 milioni di euro delle previsioni di competenza, riguardante pressoché integralmente le spese correnti, e un incremento di 1.647,3 milioni di euro delle autorizzazioni di cassa. Tali variazioni sono derivate principalmente: dall'utilizzo del fondo per le missioni internazionali, allocato ad inizio anno nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze e trasferito per una quota pari a 877 milioni di euro, nello stato di previsione del Ministero della difesa, per effetto del decreto-legge n. 8 del 2008 che ha disposto la proroga annuale delle missioni stesse; dallo storno di fondi da altri ministeri per un ammontare pari a 506 milioni di euro e dal prelevamento dal fondo spese riservate 123,1 milioni di euro.
La manovra proposta con il disegno di legge di assestamento prevede, per lo stato di previsione del Ministero della difesa, un incremento netto di circa 250,3 milioni di euro delle previsioni in termini di competenza e di circa 366,5 milioni di euro in termini di autorizzazioni di cassa, riferito in massima parte alle spese correnti. Secondo quanto risulta dalla nota preliminare alla tabella 12, le variazioni di competenza proposte con l'assestamento sono connesse alle effettive esigenze emerse dall'effettivo svolgimento della gestione, tenuto altresì conto della situazione della finanza pubblica, mentre le modifiche proposte alle autorizzazioni di cassa sono dovute alla necessità di assestare le autorizzazioni stesse in relazione sia alla nuova consistenza dei residui sia alle variazioni proposte per la competenza, tenuto conto, peraltro, delle concrete capacità operative dell'Amministrazione.
Per quanto riguarda i residui passivi, che rappresentano sostanzialmente i debiti provenienti dai precedenti esercizi finanziari (differenza tra spese impegnate e spese effettivamente pagate), va rilevato che il provvedimento in esame, analogamente a quanto avvenuto in passato ne propone un sensibile incremento. In particolare, tali residui iscritti in bilancio per 230,8 milioni di euro dovrebbero essere incrementati per circa 1.615 milioni di euro, raggiungendo un ammontare complessivo di circa 1.846 milioni di euro.
Secondo la nota preliminare alla tabella 12, «le variazioni ai residui trovano motivo nella necessità di adeguare i residui presunti a quelli risultanti dal Rendiconto 2007 e tengono conto altresì delle variazioni compensative intervenute nel conto dei residui passivi medesimi in relazione all'applicazione di particolari disposizioni legislative».
In proposito, appare opportuno che il Governo chiarisca quali siano i fattori che hanno determinato un così ampio divario tra la stima dei residui passivi contenuta nel bilancio di previsione relativo all'esercizio

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finanziario 2008 (1.013,8 milioni di euro) rispetto ai residui risultanti dall'assestamento (3.482,7 milioni di euro).
Va per altro ricordato che il provvedimento in esame non tiene conto degli effetti del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria, ancora in corso di conversione - in quanto quest'ultimo è stato emanato successivamente all'adozione del presente disegno di legge - né sembra incorporare gli effetti del decreto-legge 27 maggio 2008, n. 93, recante disposizioni urgenti per salvaguardare il potere di acquisto delle famiglie, già convertito in legge con modificazioni.
In particolare, si ricorda che il decreto-legge n. 93 reca alcune riduzioni di spesa relative all'esercizio 2008 di competenza del Ministero della difesa per un ammontare di poco superiore a 10 milioni di euro (taglio lineare per l'anno 2008 degli stanziamenti di parte corrente della Tabella C della legge finanziaria 2008, riduzione del fondo per la bonifica delle aree militari, riduzione dei contributi ad alcuni enti).
Si rammenta altresì che il decreto-legge n. 112 del 2008 prevede invece il rifinanziamento del fondo missioni internazionali per circa 90 milioni di euro per l'anno 2008. Tali risorse, allocate nello stato di previsione della spesa del Ministero dell'economia e delle finanze, nel corso dell'esercizio 2008 dovranno essere per la gran parte trasferite al Ministero della difesa, ai fini della proroga delle missioni internazionali i cui oneri sono stati autorizzati dal decreto-legge n. 8 del 2008 fino al 30 settembre 2008.
Ritiene comunque opportuno che in merito al rapporto tra gli effetti dei citati provvedimenti e il presente disegno di legge sia acquisito l'avviso del Governo.
In conclusione, nell'esprimere un giudizio positivo sui provvedimenti in titolo, si riserva di presentare le prescritte relazioni sulla base dei chiarimenti del Governo e degli ulteriori elementi di valutazione che dovessero emergere durante il dibattito.

Il sottosegretario Guido CROSETTO, nel riservarsi di approfondire la questione relativa al divario esistente tra residui passivi previsti nel bilancio a legislazione vigente e residui passivi assestati, fa presente che gli effetti dei decreti-legge citati dal relatore non sono stati incorporati nelle previsi oni assestate per ragioni di carattere temporale.

Edmondo CIRIELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.15.