CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 16 luglio 2008
36.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
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INTERROGAZIONI

Mercoledì 16 luglio 2008 - Presidenza del presidente Valentina APREA. - Intervengono il sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali Francesco Maria Giro e il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, con delega per l'editoria, Paolo Bonaiuti.

La seduta comincia alle 14.15.

Sull'ordine dei lavori.

Valentina APREA, presidente, propone di procedere prima allo svolgimento delle interrogazioni presentate dal collega Barbieri e dal collega Bocci e quindi di proseguire con gli altri punti all'ordine del giorno, poiché il sottosegretario Giro ha rappresentato l'impossibilità a partecipare ai lavori della Commissione oltre le ore 15.

La Commissione concorda.

Luciano CIOCCHETTI (UdC) segnala che alle 15 dovrà essere in Aula per partecipare allo svolgimento del question time. Riterrrebbe pertanto opportuno rinviare ad altra seduta l'esame dele proposte di legge in materia di spettacolo dal vivo.

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Fiorella CECCACCI RUBINO (PdL) riterrebbe opportuno rinviare ad altra seduta l'avvio dell'esame delle indicate proposte di legge in materia di spettacolo dal vivo, in attesa che il Governo presenti il disegno di legge in materia, come preanunciato dal Ministro Bondi nel corso della sua audizione in Commissione.

Valentina APREA, presidente, ricorda alla collega Ceccacci Rubino che l'ordine del giorno della seduta odierna è stato stabilito dall'Ufficio di Presidenza, intergrato dai rappresentanti dei gruppi. Il Governo potrà comunque presentare i propri progetti di legge quando lo riterrà opportuno, sapendo che essi verranno tempestivamente abbinati a quelli in corso di esame da parte della Commissione. Ritiene infine che in considerazione dell'andamento dei lavori della Commissione il collega Ciocchetti potrà intervenire in sede referente già nella seduta odierna; qualora ciò non gli fosse possibile potrà comunque partecipare ai lavori della Commissione sull'esame delle proposte di legge in materia di spettacolo dal vivo eventualmente anche nella seduta di domani.

5-00115 Barbieri: Problematiche inerenti gli interventi di riqualificazione nel centro storico di Reggio Emilia in corrispondenza della Porta Santo Stefano.

Il sottosegretario Francesco Maria GIRO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

Emerenzio BARBIERI (PdL), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatto della risposta ricevuta, in quanto dalla stessa emerge che il comune di Reggio Emilia non ha chiesto alla soprintendenza il parere previsto.

5-00166 Bocci: Stanziamento di ulteriori fondi per il completamento del restauro delle mura poligonali di Amelia (TR).

Il sottosegretario Francesco Maria GIRO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Gianpiero BOCCI (PD), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatto della risposta ricevuta.

Valentina APREA, presidente, propone di sospendere la seduta in attesa che arrivi il sottosegretario Bonaiuti, competente a rispondere all'interrogazione n. 5-00216, presentata dal collega Giulietti, passando all'esame delle proposte di nomina all'ordine del giorno della seduta odierna.

La Commissione concorda.

La seduta, sospesa alle 14.30, è ripresa alle 15.35.

5-00216 Giulietti: Promozione di una campagna informativa radiotelevisiva, «pubblicità progresso», sulle morti bianche.

Il sottosegretario Paolo BONAIUTI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3), ricordando inoltre che la risposta all'atto del sindacato ispettivo in questione segue ad un preciso impegno preso dal Governo nel corso dell'audizione programmatica in materia di editoria.

Giuseppe GIULIETTI (IdV), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta ricevuta dal rappresentante del Governo che ringrazia per la sua tempestività. Ritiene che sia lodevole l'impegno del Governo a diffondere in modo capillare attraverso i mezzi d'informazione, compresi le emittenti e attraverso anche testimonial d'eccellenza, il messaggio dell'importanza di attuare tutte le norme di prevenzione esistenti per quel che riguarda la prevenzione delle morti bianche.

Valentina APREA, presidente, dopo aver manifestato la propria soddisfazione per la tempestività con la quale il Governo ha risposta alle questioni poste con l'atto di sindacato ispettivo presentato dal collega

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Giulietti, dichiara quindi concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

Sui lavori della Commissione.

Giuseppe GIULIETTI (IdV), intervenendo sui lavori della Commissione, riterrebbe opportuno che il Governo fornisse informazioni in merito alle ultime vicende relative alla «questione editoria», segnalando in particolare la necessità di tutelare i soggetti che ricevono contributi. Esprime, in particolare, preoccupazione per un provvedimento preannunciato dal Governo che dovrebbe colpire in particolare soggetti che operano nel settore della radiodiffusione. Ritornando al tema della informazione sulle questioni delle morti bianche ritiene inoltre opportuno che la Commissione si facesse parte attiva nel promuovere anche in televisione e nel cinema, magari attraverso lo strumento delle fiction, la diffusione di messaggi di prevenzione.

Luca Giorgio BARBARESCHI (PdL) ritiene opportuno che la Commissione cultura si adoperi per diffondere un messaggio di prevenzione su temi così importanti anche nel cinema e nella televisione con apposite fiction, ribadendo però la necessità che attraverso questi strumenti si sensibilizzino gli stessi lavoratori a rispettare le norme in materia.

Antonio PALMIERI (PdL) riterrebbe opportuno che la Commissione approfondisse il tema indicato anche con riferimento alla possibilità di fare ricorso all'uso di informazioni divulgate attraverso la rete internet.

Eugenio MAZZARELLA (PD) rileva che un ulteriore strumento per la diffusione di informazioni potrebbe essere quello dell'invio di appositi sms riguardanti la normativa di prevenzione in materia.

Il sottosegretario Paolo BONAIUTI segnala che il provvedimento al quale si riferisce il deputato Giulietti in materia di editoria non entrerà comunque in vigore prima del 1o gennaio 2011 e che il Governo sta appunto lavorando ad un emendamento che dovrebbe spostare l'entrata in vigore dalle norme in questione a partire da quella data.

Valentina APREA, presidente, ricorda che la Commissione potrà affrontare temi specifici di approfondimento sulla materia indicata, nei limiti delle proprie competenze. Rinvia in ogni caso all'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, la determinazione dei lavori della Commissione al riguardo.

La seduta termina alle 15.50.

ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 16 luglio 2008. - Presidenza del presidente Valentina APREA. - Interviene il sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali Francesco Maria Giro.

La seduta comincia alle 14.30.

Proposte di nomina del professor Francesco Alberoni, in qualità di presidente, del signor Giuseppe Avati, del professor Dario Edoardo Viganò e del signor Giancarlo Giannini, a componenti del consiglio di amministrazione della Fondazione Centro sperimentale di cinematografia.
Nomine nn. 4-5-6-7.

(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e conclusione - Pareri favorevoli).

La Commissione inizia l'esame delle proposte di nomina all'ordine del giorno.

Valentina APREA, presidente, ricorda che, come concordato dall'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti di gruppi, nella riunione del 9 luglio 2008, l'esame delle proposte di nomina all'ordine del giorno avverrà congiuntamente.

Paola FRASSINETTI (PdL), relatore, ricorda che la Commissione è chiamata ad

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esprimere il proprio parere sulle proposte di nomina del presidente e degli altri componenti del consiglio di amministrazione della Fondazione Centro sperimentale di cinematografia. Segnala che il Centro sperimentale di cinematografia svolge delle funzioni fondamentali sia in materia di ricerca di sperimentazione sia in materia di produzione. Sottolinea inoltre che tutti i candidati proposti posseggono i requisiti per essere nominati nel consiglio di amministrazione del Centro sperimentale di cinematografia. In considerazione dell'elevato profilo culturale e professionale di tali personalità e delle loro comprovate capacità organizzative, propone quindi di esprimere parere favorevole sulle proposte di nomina in esame.

Giuseppe GIULIETTI (IdV), pur segnalando il proprio apprezzamento per i candidati, che hanno tutti una storia e una biografia importante, ritiene che sarebbe importante procedere comunque nell'ambito della Commissione ad una discussione approfondita sulle tematiche più generali relative al settore del cinema. Segnala in particolare che occorrerebbe meglio definire il ruolo dello Stato, sottolineando altresì che alcuni passi in avanti fondamentali sono stati già compiuti, ad esempio attraverso l'istituzione del tax credit. Esprime in particolare apprezzamento per le proposte di nomina relative ai consiglieri Avati, Giannini e Viganò.

Emerenzio BARBIERI (PdL) preannuncia il voto favorevole sulle proposte di nomina presentate, in quanto i candidati proposti vantano requisiti importanti. Osserva, peraltro, che nei curricula presentati dal Governo non c'è traccia dell'età del candidato a presidente, esprimendo inoltre l'auspicio che d'ora in avanti si cerchi in tutti i modi di proporre all'assunzione di tali incarichi persone giovani.

Emilia Grazia DE BIASI (PD) evidenzia che, pur non essendovi particolari obiezioni sui candidati proposti, esiste una situazione di grande disagio da parte della minoranza, in quanto la maggioranza non sembra avere i numeri per votare da sola le proposte di nomina e quindi la presenza dell'opposizione è fondamentale a tal fine. Si tratta della terza volta in poco tempo, il che rappresenta un limite significativo nell'azione di sostegno al Governo da parte della maggioranza. Ritiene che vi debba essere senz'altro l'intendimento di andare avanti su temi così delicati, ma richiama la maggioranza ad una maggiore responsabilità. Avrebbe inoltre preferito fosse seguita una metodologia differente nella presentazione delle proposte di nomine in esame da parte dell'Esecutivo, per esempio attraverso un'attività istruttoria più approfondita. Considera quindi importante che il Centro sperimentale di cinematografia, in particolare il consiglio di amministrazione, chiarisca le linee di intervento da seguire, rilevando inoltre che senz'altro sulla materia del cinema è necessario svolgere alcune riflessioni approfondite volte a migliorare le discipline esistenti. In questo senso, sarebbe auspicabile che la Commissione svolgesse al riguardo un'audizione specifica dei componenti del Consiglio di amministrazione della Fondazione in esame.
Preannuncia quindi, anche a nome dei deputati del suo gruppo, il voto di astensione sulle proposte di nomina in esame.

Valentina APREA, presidente, assicura la collega De Biasi che la Commissione è nelle condizioni di potersi esprimere compiutamente. Sarà poi compito dei rappresentanti dei rispettivi gruppi, di maggioranza e di minoranza, assicurare che il voto rispecchi il rispettivo orientamento politico.

Fabio GARAGNANI (PdL) segnala che è necessario definire meglio le linee d'azione del cinema italiano, in quanto la situazione è tale per cui la cultura di sinistra sta monopolizzando la produzione dei film, causando di fatto anche l'esclusione dall'ottenimento dei contributi di registi molto validi. Preannuncia quindi il proprio voto favorevole sulle proposte di nomina in esame.

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Luciano CIOCCHETTI (UdC) preannuncia il voto contrario sulla proposta di nomina del professore Alberoni a presidente della Fondazione e il voto favorevole sulle altre proposte di nomina. Esprime inoltre la convinzione che andrebbe fatta una riflessione più generale sull'effettiva bontà del lavoro svolto dal Centro sperimentale di cinematografia.

Paola GOISIS (LNP) preannuncia, anche a nome dei deputati del suo gruppo, voto favorevole sulle proposte di nomina in esame, anche perché su quattro proposte di nomina, tre candidati provengono dal nord. Auspica peraltro che per il futuro ci sia una rappresentanza anche di candidate donne.

Benedetto Fabio GRANATA (PdL) esprime soddisfazione per le scelte del Governo nella designazione dei candidati che considera molto equilibrate, in quanto sono stati proposti soggetti che provengono da diversi contesti e che hanno professionalità di tipo diverso. Preannuncia quindi, anche a nome dei deputati del suo gruppo, voto favorevole sulla proposta di parere del relatore.

Manuela GHIZZONI (PD) ribadisce l'esigenza che la maggioranza assicuri con i propri numeri il numero legale per l'esame di provvedimenti come quelli in discussione.

Eugenio MAZZARELLA (PD) preannuncia che si asterrà sulla votazione delle proposte di nomina n. 5, 6 e 7, mentre parteciperà alla votazione della proposta di nomina n. 4.

Valentina APREA, presidente, rileva che la Commissione potrà procedere compiutamente alle votazioni delle proposte di nomina in discussione. Nessun altro chiedendo di intervenire, avverte che, come convenuto in Ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi, se non vi sono obiezioni, la Commissione procederà contestualmente alle votazioni relative a ciascuna proposta di nomina.

La Commissione concorda.

Si procede quindi alle votazioni per scrutinio segreto sulle proposte di parere favorevole del relatore.

Valentina APREA, presidente, comunica il risultato della votazione sulla proposta di nomina del professor Francesco Alberoni, in qualità di presidente, della Fondazione Centro sperimentale di cinematografia:

Presenti 37
Votanti 28
Astenuti 9
Maggioranza 15
Hanno votato 22
Hanno votato no 6

(La Commissione approva).

Hanno preso parte alla votazione i deputati: Aprea, Barbareschi in sostituzione di Centemero, Barbaro, Barbieri, Carlucci, Ceccacci Rubino, Ciocchetti, Di Centa, Farina, Frassinetti, Garagnani, Giammanco, Giulietti, Goisis, Granata, Grimoldi, Lainati, Maccanti, Mazzarella, Mazzuca, Murgia, Nicolais, Palmieri, Parisi, Perina, Rampelli, Rivolta, Zazzera.

Si sono astenuti i deputati: Coscia, De Biasi, De Pasquale, Ghizzoni, Ginefra, Lolli, Pes, Picierno, Antonino Russo.

Valentina APREA, presidente, comunica il risultato della votazione sulla proposta di nomina del signor Giuseppe Avati a componente del consiglio di amministrazione della Fondazione Centro sperimentale di cinematografia:

Presenti 37
Votanti 27
Astenuti 10
Maggioranza 14
Hanno votato 27

(La Commissione approva).

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Hanno preso parte alla votazione i deputati: Aprea, Barbareschi in sostituzione di Centemero, Barbaro, Barbieri, Carlucci, Ceccacci Rubino, Ciocchetti, Di Centa, Farina, Frassinetti, Garagnani, Giammanco, Giulietti, Goisis, Granata, Grimoldi, Lainati, Maccanti, Mazzuca, Murgia, Nicolais, Palmieri, Parisi, Perina, Rampelli, Rivolta, Zazzera.

Si sono astenuti i deputati: Coscia, De Biasi, De Pasquale, Ghizzoni, Ginefra, Lolli, Mazzarella, Pes, Picierno, Antonino Russo.

Valentina APREA, presidente, comunica il risultato della votazione sulla proposta di nomina del professor Dario Edoardo Viganò a componente del consiglio di amministrazione della Fondazione Centro sperimentale di cinematografia:

Presenti 37
Votanti 27
Astenuti 10
Maggioranza 14
Hanno votato 27

(La Commissione approva).

Hanno preso parte alla votazione i deputati: Aprea, Barbareschi in sostituzione di Centemero, Barbaro, Barbieri, Carlucci, Ceccacci Rubino, Ciocchetti, Di Centa, Farina, Frassinetti, Garagnani, Giammanco, Giulietti, Goisis, Granata, Grimoldi, Lainati, Maccanti, Mazzuca, Murgia, Nicolais, Palmieri, Parisi, Perina, Rampelli, Rivolta, Zazzera.

Si sono astenuti i deputati: Coscia, De Biasi, De Pasquale, Ghizzoni, Ginefra, Lolli, Mazzarella, Pes, Picierno, Antonino Russo.

Valentina APREA, presidente, comunica il risultato della votazione sulla proposta di nomina del signor Giancarlo Giannini, a componente del consiglio di amministrazione della Fondazione Centro sperimentale di cinematografia:

Presenti 37
Votanti 27
Astenuti 10
Maggioranza 14
Hanno votato 27

(La Commissione approva).

Hanno preso parte alla votazione i deputati: Aprea, Barbareschi in sostituzione di Centemero, Barbaro, Barbieri, Carlucci, Ceccacci Rubino, Ciocchetti, Di Centa, Farina, Frassinetti, Garagnani, Giammanco, Giulietti, Goisis, Granata, Grimoldi, Lainati, Maccanti, Mazzuca, Murgia, Nicolais, Palmieri, Parisi, Perina, Rampelli, Rivolta, Zazzera.

Si sono astenuti i deputati: Coscia, De Biasi, De Pasquale, Ghizzoni, Ginefra, Lolli, Mazzarella, Pes, Picierno, Antonino Russo.

Valentina APREA, presidente, avverte che comunicherà i pareri favorevoli testé espressi alla Presidenza della Camera, ai fini della trasmissione al Governo.

La seduta termina alle 15.35.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 16 luglio 2008. - Presidenza del presidente Valentina APREA.

La seduta comincia alle 15.50.

Legge quadro per lo spettacolo dal vivo.
C. 136 Carlucci e C. 459 Ciocchetti.

(Esame e rinvio - Abbinamento della proposta di legge C. 1156).

La Commissione inizia l'esame dei provvedimenti all'ordine del giorno.

Valentina APREA, presidente, avverte che in data 15 luglio 2008 è stata assegnata la proposta di legge C. 1156 Ceccacci Rubino, recante «Nuova disciplina dello

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spettacolo dal vivo». Vertendo su analoga materia, ne propone l'abbinamento alle proposte di legge all'ordine del giorno.

La Commissione concorda.

Gabriella CARLUCCI (PdL), relatore, rileva che colmare i vuoti normativi e definire un quadro organico delle attività che rientrano nello spettacolo dal vivo, finora oggetto di norme settoriali e parziali frutto di una stratificazione più che decennale, deve costituire per tutti i parlamentari di maggioranza e di opposizione, un preciso obbligo civico ed una chiara responsabilità politica nei confronti dello spettacolo dal vivo. Ricorda che questo è stato il suo impegno costante di parlamentare dal 2001, sia dai banchi della maggioranza che dell'opposizione, con svariate proposte di legge nate dopo un analitico dialogo costruttivo con gli operatori per comprenderne le problematiche e che è sempre pronta a confrontarsi con le altrui posizioni politiche per condividere e migliorare un percorso di lavoro che conducesse ad un risultato proficuo. Così è stato sul decreto Urbani per il cinema nel 2004, sul tema della pirateria, sulla proposta cinema Colasio-Franco e ancora di più lo sono state le alterne vicende dello spettacolo dal vivo, delle fondazioni lirico sinfoniche, delle decurtazioni e recuperi delle risorse del Fus, con il costruttivo confronto di proposte e di posizioni con i colleghi, Rositani, Colasio, Chiaromonte e tanti altri ai quali rivolge un sentito ringraziamento per l'impegno, la serietà e l'onesta intellettuale con cui hanno svolto la loro attività. Auspica che la legislatura in corso sia finalmente in grado di rispondere ad una legittima aspettativa, al di fuori di qualsiasi condizionamento dettato da posizioni preconcette o precostituite. Osserva infatti che il sano dialogo può e deve rappresentare il giusto viatico per elaborare e licenziare un testo da troppo tempo atteso fra aspettative e disillusioni. In proposito, desidera ringraziare il collega Ciocchetti, la cui proposta costituisce un valido stimolo in tal senso per trarre utili spunti di riflessione e di lavoro. Prende altresì atto della presentazione da parte della collega Ceccacci della sua proposta di legge che considera sicuramente meritevole di approfondimento.
Accenna quindi alle aspettative e, in primo luogo, alla necessità di definire un assetto istituzionale che dia seguito alla riforma del Titolo V della Costituzione del 2001 ed alle reiterate sollecitazioni della Corte Costituzionale. Lo spettacolo va riconosciuto sia a livello centrale che locale come un'opportunità ed una risorsa per l'economia, la coesione sociale e l'immagine del Paese, valore aggiunto di una identità, di una storia e di una tradizione da valorizzare in un contesto globalizzato sempre più omogeneizzante. Ne discende la necessità di pervenire alla definizione di principi fondamentali che sovrintendano l'azione pubblica in materia di spettacolo dal vivo, alla luce della potestà legislativa concorrente di Stato e regioni sancita dalla Costituzione, salvaguardando il patrimonio culturale immateriale e la tutela delle diversità culturali, ma anche valorizzando il pluralismo, la libera espressione della creatività e la garanzia di pari opportunità di fruizione a tutti i cittadini. Rileva altresì che i principi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza dovranno sempre più ispirare l'azione concertativa di Stato, regioni ed enti locali, ricordando come la stessa Corte abbia segnalato che per «i profili per i quali occorra necessariamente una considerazione complessiva a livello nazionale dei fenomeni e delle iniziative dovranno essere elaborate procedure che continuino a svilupparsi a livello nazionale, con l'attribuzione sostanziale di poteri deliberativi alle Regioni od eventualmente riservandole allo stesso Stato, seppur attraverso modalità caratterizzate dalla leale collaborazione con le Regioni». In altri termini, la Corte ha avuto modo di precisare che l'intervento statale in materia può avvenire sia attraverso i principi fondamentali, sia attraverso la avocazione in sussidiarietà delle funzioni amministrative, qualora ricorrano esigenze unitarie tali da far ritenere inadeguato il livello regionale.

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Ricorda al riguardo che un concreto prodromo di questo percorso è il Patto per le attività culturali di Spettacolo, recentemente siglato tra il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, le regioni, le province autonome, le province e i comuni, attraverso il quale si stabilisce che tutti i soggetti istituzionali assumano il metodo della programmazione concertata degli interventi nel settore, allo scopo di individuare congiuntamente gli obiettivi e le azioni prioritarie da realizzare. Con il Patto è stata dunque definita la «cornice» di lavoro entro la quale individuare finalità e obiettivi comuni mediante accordi programmatici tra Ministero, regioni, province e comuni. Da ciò deriva fondamentalmente la scelta di prevedere un'articolazione dei rapporti e delle competenze fra Stato, regioni, province, aree metropolitane e comuni, affidando alla Conferenza unificata Stato-Regioni-Città un ruolo centrale nella definizione degli strumenti di cooperazione e solidarietà istituzionale, nella individuazione dei criteri per il coordinamento delle procedure di definizione degli interventi, nella promozione della presenza diffusa delle attività dello spettacolo dal vivo sul tutto il territorio nazionale e con pari opportunità di accesso alla sua fruizione anche da parte dei meno abbienti e disagiati, nel sostegno ai nuovi autori, artisti esecutori ed operatori, nella definizione di programmi specificamente rivolti al mondo della scuola e dell'università, nella programmazione degli interventi di costruzione, recupero, adeguamento di strutture ed immobili destinati allo spettacolo ed alla multimedialità, e nella individuazione dei i criteri e delle modalità per verificare l'efficacia dell'intervento pubblico, sia statale che territoriale. Ritiene che non sarà necessario elaborare una legge-regolamento per singoli settori di attività; piuttosto, ritiene preferibile che l'impegno di tutti converga su un testo quadro, di principi fondamentali trasversali, così come deve essere per una materia di competenza concorrente come ricordato dalla Corte. Tale testo dovrebbe sancire in modo snello ed essenziale: l'elaborazione di una politica nazionale dello spettacolo dal vivo, con forme di intesa e di coordinamento istituzionale tra Stato, Regioni, Province, Aree metropolitane e Comuni; la promozione dei nuovi talenti e dell'innovazione artistica ed imprenditoriale; il sostegno all'interdisciplinarietà, quale nuova opportunità per raggiungere pubblici differenti (cartelloni interdisciplinari, teatro danza, contaminazioni musicali, arti figurative, video arte, teatro e letteratura, danza e pittura); l'azione in favore delle strutture dello spettacolo, essenziale momento di aggregazione sociale e di fruizione multidisciplinare della proposta; la promozione dell'insegnamento delle discipline artistiche e della conoscenza dei diversi settori dello spettacolo dal vivo nell'ambito del sistema scolastico; la formazione del personale artistico, tecnico ed amministrativo; la sensibilizzazione e la promozione del pubblico e del prodotto artistico attraverso l'editoria e gli strumenti più diffusi e moderni di comunicazione di massa; il riconoscimento formale e la qualificazione di alcune figure professionali operanti nel settore; il collocamento al lavoro e la tutela sociale degli operatori del settore attraverso gli strumenti del welfare; il contrasto di oligopoli e di condizioni dominanti che influenzano la libertà del mercato e la libera concorrenza; la garanzia di adeguate risorse pubbliche e la promozione dell'apporto privato a sostegno delle attività del settore,salvaguardando l'efficacia e l'efficienza degli investimenti; la cadenza triennale dei finanziamenti a valere sul Fus, inteso come fondo di investimento; la semplificazione dell'articolazione strutturale ed organizzativa dello spettacolo dal vivo, con nuovi presupposti e requisiti per l'accesso all'intervento pubblico; la chiara regolamentazione dell'avvicendamento alle sovrintendenze e direzioni degli enti ed organismi, attraverso pubblici bandi di concorso per titoli ed esami, al fine di favorire il ricambio delle esperienze artistiche e professionali; l'utilizzo dell'Istituto per il credito sportivo per la costituzione di un apposito fondo di garanzia destinato a ridimensionare gli effetti del Trattato di

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Basilea 2 e favorire l'accesso al credito; la ridefinizione dell'intervento dell'Arcus nell'ambito dei progetti sulle strutture teatrali e multimediali e per la piena delle fruibilità manifestazioni culturali da parte dei diversamente abili; l'adozione di agevolazioni fiscali, tax shelter, crediti di imposta, detassazione di entrate e proventi finalizzati alla gestione delle attività dello spettacolo dal vivo, sia per gli operatori che per gli esterni al settore; l'introduzione di specifici interventi sul mondo del lavoro e sul welfare; l'introduzione di specifici interventi sulle fondazioni lirico sinfoniche, sull'Eti, sulla Fondazione Inda e sulle Accademie d'artre drammatica e di danza.
Precisa che si è riferita allo spettacolo dal vivo nella sua interezza e non a specifici settori poichè ritiene la musica colta ed extra colta, il teatro, la danza, gli artisti di strada, il circo e lo spettacolo viaggiante, un unicum la cui espressione artistica costituisce un insostituibile valore sociale, economico e formativo per la collettività. Sul piano più operativo, si prospetta la sostituzione degli attuali organi consultivi del Ministero per i beni e le attività culturali con una struttura più snella, introducendo il Consiglio dello Spettacolo dal vivo, articolato in quattro comitati tecnici, relativi a musica, teatro, danza, circo/spettacolo viaggiante, espressione del Coordinamento delle Regioni e delle province autonome di Trento e Bolzano, dell'Anci, dell'Upi, dello Stato, delle associazioni datoriali e organizzazioni sindacali dei lavoratori del settore maggiormente rappresentative a livello nazionale. Precisa che il Consiglio svolgerà la propria attività in seduta plenaria e di area esprimendo pareri obbligatori e vincolanti sulla ripartizione del Fus tra settori, sull'utilizzo di risorse aggiuntive, sul riequilibrio territoriale delle attività, sulla valutazione dei progetti con erogazione di contributi triennali in forma convenzionata. Il Consiglio è articolato in quattro comitati tecnici che forniscono indicazioni sul riparto del FUS all'interno del settore di competenza, valutano i progetti a preventivo e consuntivo con erogazione di contributi triennali in forma convenzionata, ed esaminano le questioni relative all'ambito dello spettacolo di loro competenza. Osserva infine che ogni intervento di riforma, soprattutto se ad ampio raggio come quella che dovrà interessare lo spettacolo dal vivo, comporta anche investimenti finanziari e la contingenza nazionale ed internazionale non lasciano presagire al momento nulla di buono; ma ritiene che se arrendersi all'evidenza dei fatti significherebbe venir meno allo spirito evocato nell'intervento appena svolto. Per queste ragioni auspica fortemente che il Parlamento ed il Governo sappiano comunque trovare quelle risorse in grado di favorire un'effettiva diffusione della cultura e della creazione intellettuale ed artistica, essendo peraltro consapevole, come autorevolmente manifestato di recente anche in sede di Parlamento europeo, del potenziale contributo che l'industria culturale può offrire e garantire alla crescita economica, all'occupazione ed alla integrazione culturale tra i popoli. Ricorda al riguardo che Lorca soleva ripetere «La cultura costa, ma l'incultura costa ancora di più».

Luciano CIOCCHETTI (UdC) ritiene che lo spettacolo dal vivo sia una materia che necessita di un riordino, in quanto già con il referendum che aveva abolito il ministero del turismo e poi con la riforma del titolo V della Costituzione si è verificato un «accavallamento» di competenze tra Stato e regioni, che vanno quindi meglio definite. Segnala inoltre che l'attività degli enti lirici e dei teatri sono state messe un po' da parte in Italia e quindi occorrerebbe un rilancio delle stesse. A testimonianza dell'importanza di un intervento pubblico in materia, cita gli esempi di Francia, Spagna e Gran Bretagna, Stati nei quali vengono spese risorse ingenti per lo spettacolo dal vivo. Sottolinea inoltre l'importanza di diffondere la cultura dello spettacolo dal vivo anche nelle aree deboli del Paese, rilevando in particolare che il fondo perequativo per lo spettacolo dal vivo può dare un grosso impulso a tali aree. Occorre inoltre rivedere i meccanismi di finanziamento del FUS nonché il ruolo di ARCUS, facendo sì che i finanziamenti

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siano resi efficaci e produttivi di risultati. Occorre inoltre prevedere investimenti, anche attraverso agevolazioni fiscali nelle infrastrutture pubbliche dello spettacolo dal vivo. Auspica inoltre che gli enti lirici facciano molte più repliche di quante ne svolgano attualmente, rilevando che tali enti assorbono gran parte delle risorse del FUS e sottolineando inoltre che non a tutti i teatri deve essere data la stessa importanza e gli stessi finanziamenti.

Luca Giorgio BARBARESCHI (PdL) ringrazia innanzitutto la collega Carlucci per la relazione svolta e stigmatizza la politica italiana attuale nel settore che è gestita in modo pessimo, rilevando in particolare che le Commissioni ministeriali che assegnano i contributi per il cinema non hanno operato bene, così come non ha funzionato fino a ora la gestione dell'ARCUS. Segnala inoltre che è meglio fare pochi film ma buoni, come succede ad esempio in Spagna e in Inghilterra. È necessario evitare poi in generale che case di produzione cinematografiche nascano un giorno e spariscano quello successivo, solo grazie ai contributi statali. Ritiene inoltre che bisogna tutelare maggiormente i teatri privati, evitando di attribuire troppa importanza ai teatri stabili, i quali dovrebbero svolgere poi prevalentemente la propria attività a livello locale e non in giro per il Paese. Sottolinea infatti che vi sono dei teatri, come il Piccolo di Milano, che sembrano aver perso la funzione originaria e altri, come il teatro Eliseo, la cui direzione artistica sembra invece affidata a soggetti che non gli risulta abbiano la chiara fama richiesta dalla legge. È necessario quindi ridurre drasticamente i fondi pubblici assegnati a tali enti, favorendo al contrario la diffusione di teatri privati, capaci di reggere una concorrenza a livello non solo nazionale ma anche europea, come richiesto dalla cosiddetta direttiva Basilea 2. Ritiene infatti che le scelte in questo settore non debbano più essere prese dalla politica ma da persone competenti, esprimendo infine alcune perplessità in ordine a nomine di consulenti del Ministro in materia.

Emerenzio BARBIERI (PdL) rileva che il Partito democratico non ha ancora presentato una propria proposta di legge, così come il Governo. Esprime quindi la convinzione che sarebbe importante, prima di iniziare un lavoro delicato e complesso sulla materia, acquisire anche la posizione dell'Esecutivo, al fine di evitare che, come successo nelle legislature scorse, non si approdi poi a nessun risultato concreto. Evidenzia in particolare che il nodo cruciale emerso nella scorsa legislatura è quello della necessità di far convogliare nella proposta all'esame della Commissione le opinioni delle Regioni, attraverso l'organo a ciò deputato, ovvero la Conferenza Stato-regioni. Ritiene pertanto opportuno acquisire anche il parere di tale organo. Segnala in conclusione che un accordo ampio tra le forze politiche sulla proposta di legge in esame può consentire di arrivare ad un testo condiviso da votare in Commissione, evitando quindi di far arrivare il provvedimento in Assemblea, dove correrebbe il rischio di non essere approvato.

Fiorella CECCACCI RUBINO (PdL) concorda con il collega Barbieri, ribadendo che sarebbe opportuno attendere il disegno di legge del Governo in materia, già preannunciato dal ministro Bondi. Riterrebbe opportuno infine che gli uffici fornissero gli opportuni approfondimenti di documentazione anche sulla proposta di legge di cui è prima firmataria, che è stata abbinata alle altre proposte di legge in esame nella seduta odierna.

Gabriella CARLUCCI (PdL), relatore, ritiene che sia fondamentale andare avanti con l'esame delle proposte di legge in discussione, senza attendere il disegno di legge del Governo, anche se condivide l'impostazione del collega Barbieri che auspica che sulle proposte di legge in esame vi sia la convergenza più ampia possibile da parte di tutte le forze politiche. Ritiene infatti che il Parlamento non

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vada espropriato delle proprie funzioni, ma debba favorire il confronto più approfondito e completo possibile soprattutto su materie così delicate, con tutti gli operatori del settore e i rappresentanti degli enti locali.

Luciano CIOCCHETTI (UdC) sottolinea l'importanza di approvare «una legge parlamentare», sulla quale convergano le opinioni delle varie forze politiche, pur ritenendo opportuno che l'esame del provvedimento sia completato anche dalle proposte di legge presentate all'esame della Commissione da parte di altri gruppi. Non ritiene peraltro necessario, a questo fine, attendere il disegno di legge del Governo, che potrà in ogni caso essere abbinato successivamente all'esame delle proposte di legge in discussione.

Valentina APREA, presidente, nel ribadire l'importanza di approvare una legge di iniziativa parlamentare, esprime il proprio apprezzamento per il fatto che le proposte di legge in discussione vedono una partecipazione molto interessata ed attiva di tre esponenti importanti del mondo dello spettacolo dal vivo quali i colleghi Barbareschi, Carlucci e Ceccacci Rubino. Potrà in ogni caso definirsi nel corso dell'esame quali materie disciplinare in questa sede e quali invece rimettere ad una compiuta definizione da parte di un disegno di legge di iniziativa del Governo.
Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 16.45.