CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 15 luglio 2008
35.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (V e VI)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

Martedì 15 luglio 2008. - Presidenza del presidente della V Commissione Giancarlo GIORGETTI, indi del presidente della VI Commissione Gianfranco CONTE. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Giuseppe Vegas.

La seduta comincia alle 20.40.

DL 112/08: Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria.
C. 1386 Governo.

(Seguito dell'esame e conclusione).

Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 14 luglio 2008.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, annuncia che il Governo ha presentato l'emendamento 60.92, che sostituisce i commi da 3 a 7 dell'articolo 60, nonché l'emendamento 61.14 che sopprime gli articoli 61 e 75 del provvedimento. I relatori hanno altresì presentato gli emendamenti 2.66, 4.9, 26.05, 38.33, 58.25 62.12 e 63.90. Avverte che, prima della seduta odierna, il deputato Ventucci ha ritirato i propri emendamenti 2.10, 2.9, 2.2, 2.11 e 81.1, il deputato Fugatti ha ritirato il proprio emendamento 26.12 e il deputato Ravetto ha ritirato il proprio subemendamento 0.2.65.6. Avverte che l'articolo aggiuntivo Forcolin 26.02, in precedenza dichiarato inammissibile limitatamente al comma 1, lettera b), la quale reca disposizioni per la razionalizzazione degli enti nel settore dell'agricoltura, deve invece ritenersi ammissibile anche con riferimento a tale parte, a condizione che la stessa si intende come diretta a ridurre il numero dei componenti degli enti di ricerca nel settore dell'agricoltura. Avverte inoltre che l'emendamento 64.47 del Governo, che la Presidenza si era riservata di valutare, deve ritenersi ammissibile.
Fa presente che le proposte emendative presentate dai relatori e dal Governo sono

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state riunite in un unico fascicolo, unitamente ai subemendamenti ad esse riferiti e agli emendamenti segnalati dai gruppi (vedi allegato 1).
Con riferimento a tali proposte emendative, segnala che l'emendamento 2.65 (nuova formulazione) dei relatori risulta ammissibile ad eccezione della parte che aggiunge il comma 6-bis all'articolo 76, in quanto diretta a escludere dal divieto di assunzioni alcuni enti locali, nonché della parte che aggiunge il comma 34-bis all'articolo 81, che estende l'ambito delle attività che possono essere svolte dalle fondazioni riconosciute avvalendosi del regime fiscale agevolato di cui al decreto legislativo n. 460 del 1997. Tali parti devono ritenersi inammissibili in quanto recanti oneri non quantificabili né coperti. Con riferimento ai subemendamenti presentati, segnala che devono ritenersi inammissibili in quanto non attinenti alla materia degli emendamenti cui si riferiscono:
il subemendamento Zeller 0.2.65.1, il quale reca una clausola di salvaguardia delle regioni a statuto speciale e delle province autonome di Trento e di Bolzano con riferimento all'adempimento dell'obbligo scolastico;
il subemendamento Messina 0.60.02.22 il quale modifica la disciplina dei rimborsi elettorali;
il subemendamento Borghesi 0.60.02.23 il quale modifica la disciplina in ordine al trattamento economico dei Ministri, Viceministro e sottosegretari di Stato;
il subemendamento Borghesi 0.60.02.21 il quale interviene in materia di spesa di funzionamento degli uffici di diretta collaborazione del Governo;
il subemendamento Borghesi 0.60.02.30 il quale reca norme di carattere organizzativo ed ordinamentale che incidono sulla disciplina degli uffici di diretta collaborazione del Governo, sulla disciplina dei rimborsi elettorali, sul trattamento economico dei ministri, viceministri e dei sottosegretari di Stato, sulle comunità montane, disponendone la soppressione e il trasferimento delle relative funzioni, sulla composizione degli organi dei comuni e delle province, e sui consigli di amministrazione delle società partecipate degli enti locali;
i subemendamenti Borghesi 0.60.02.7, 0.60.02.32 e 0.60.02.31 i quali recano norme in materia di attribuzione del trattamento accessorio ai dirigenti delle amministrazioni pubbliche;
il subemendamento De Micheli 0.60.02.48 e 0.60.02.50, recanti disposizioni in materia di riduzione della spesa di indennità dei membri del Parlamento e di trattamento economico dei ministri e dei sottosegretari di Stato;
il subemendamento De Micheli 0.60.02.47 per la parte relativa alla spesa degli incarichi di funzione dirigenziale la quale tuttavia sembra rispondere ad esigenze di copertura per cui la sua espunzione rende il subemendamento carente di copertura;
il subemendamento Marsilio 0.60.02.19 il quale riduce di un terzo il numero dei componenti dei consigli provinciali, comunali e circoscrizionali;
il subemendamento Borghesi 0.60.02.24 il quale sopprime le comunità montane;
il subemendamento Borghesi 0.60.02.29 che reca disposizioni in materia di convenzioni tra enti locali per lo svolgimento in comune di funzioni e servizi;
il subemendamento Borghesi 0.60.02.26 il quale modifica la disciplina in materia di consigli di amministrazione dei consorzi tra enti locali;
il subemendamento Borghesi 0.60.02.27 che reca una diversa disciplina della composizione dei consigli delle unioni di comuni;
il subemendamento Cambursano 0.60.02.25 che reca una diversa disciplina della composizione delle giunte comunali;

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il subemendamento Borghesi 0.60.02.28 il quale modifica la disciplina degli uffici di supporto degli organi di direzione politica degli enti locali;
il subemendamento D'Amico 0.60.02.37 il quale modifica l'elenco n. 1 di riduzione degli stanziamenti di bilancio di cui all'articolo 60.

Risultano altresì inammissibili per carenza di compensazione l'emendamento 66.35 del relatore, e i seguenti subemendamenti: Zeller 0.2.65.1, Cambursano 0.2.65.4, Di Micheli 0.2.65.7, Baretta 0.60.02.54, Ghizzoni 0.69.19.1, Strizzolo 0.77.08.76. Il subemendamento 0.14.07.7 del relatore risulta ammissibile a condizione che il Governo confermi che non pregiudica il conseguimento dei risparmi derivanti dalla normativa vigente.
Il subemendamento Marinello 0.69.19.2, che nel fascicolo, per mero errore materiale, è indicato come inammissibile per carenza di compensazione, risulta invece ammissibile.
In merito all'articolo aggiuntivo 60.02 (nuova formulazione) del Governo, come integrato dalle correzioni pervenute il 14 luglio 2008, ricorda che, come segnalato nella seduta di ieri, l'articolo aggiuntivo è da considerarsi ammissibile a condizione che le risorse provenienti dalle maggiori entrate di cui agli articoli 81 e 82, iscritte al Fondo per gli interventi strutturali di politica economica, siano utilizzate per la copertura degli oneri recati per gli esercizi 2008 e 2009 dall'articolo 83, commi 28-bis, 28-ter e 28-quater, pari, rispettivamente, a 168 e a 147 milioni.
Va aggiunto che anche ulteriori quote delle predette risorse, pari a 0,8 milioni per il 2008 ed a 120 milioni per il 2009, devono intendersi a copertura degli ulteriori oneri recati dalla proposta emendativa.
Infine, come già segnalato nella seduta di ieri, per gli anni 2010 e a decorrere dal 2011, gli importi, rispettivamente, di 71,7 milioni e di 77,5 milioni devono considerarsi allocati sul Fondo ISPE e non computati a miglioramento dei saldi.

Antonio BORGHESI (IdV) in merito alle dichiarazioni di inammissibilità pronunciate, rileva che gli emendamenti da lui presentati, dichiarati inammissibili, tendevano ad evitare che si addebitassero sui cittadini alcuni oneri previsti dal decreto, reperendo le risorse per coprirli attraverso la riduzione dei cosiddetti «costi della politica». Non comprende peraltro le ragioni per le quali la copertura proposta non è stata dichiarata ammissibile, sottolineando in particolare che analoghi tipi di coperture finanziarie sono stati utilizzati anche dal relatore e dal Governo e che più in generale il tema della riduzione «dei costi della politica» fa parte del programma di Governo, che prevede esplicitamente la soppressione delle province e delle comunità montane. Sottolinea in particolare che dalla soppressione delle comunità montane possono essere ricavate risorse per 50-60 milioni di euro.

Gianfranco CONTE, presidente, segnala che la questione posta dal collega Borghesi è trattata dal subemendamento 0.60.0.2.59 del relatore.

Paola DE MICHELI (PD) intervenendo sul proprio subemendamento 0.60.02.47, rileva che la copertura ivi prevista costituiva già l'oggetto di un'apposita norma contenuta nella finanziaria 2007, volta a prevedere un tetto alle retribuzioni per i dirigenti per gli enti locali. Specifica altresì che tale norma doveva essere attuata da un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri e che ad oggi tale attuazione non è avvenuta e proprio per tale motivo si rende necessario ribadire la norma, dando inoltre maggiore elasticità ai comuni nella gestione dell'apposito fondo per la retribuzione dei dirigenti dei comuni.

Pier Paolo BARETTA (PD) ritiene che sarebbe opportuno che il relatore e il Governo illustrassero le proprie intenzioni per quel che riguarda il seguito dell'esame del provvedimento, considerato che le Commissioni hanno discusso molto approfonditamente di vari temi come quello

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delle Authorities e della questione sicurezza. Sarebbe quindi necessario fare il punto della situazione, al fine di non vanificare il lavoro fino adesso svolto.

Gianfranco CONTE, presidente, ricorda che il maxiemendamento sul quale il Governo porrà la fiducia ricalcherà nella sostanza il testo approvato dalle Commissioni.

Bruno TABACCI (UdC) chiede conferma riguardo alla circostanza che il maxiemendamento sarà uguale al testo approvato dalle Commissioni.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, sottolinea che il Ministro per i rapporti con il Parlamento Elio Vito ha anticipato che il maxiemendamento ricalcherà il testo approvato in Commissione.

Bruno TABACCI (UdC) manifesta le proprie perplessità in ordine alla nuova formulazione dell'articolo 60 proposta con un emendamento del Governo, ricordando che tale riformulazione conferma la previsione originaria dell'articolo 60 per quel che riguarda la possibilità di rimodulare le spese attraverso decreti del Ministero dell'economia e delle finanze. Esprime inoltre un giudizio negativo riguardo alla scelta del Governo di sottrarre funzioni fondamentali alle autorità indipendenti e a quella di prevedere delle norme in materia di servizi pubblici locali che contrastano palesemente con la normativa comunitaria. Sottolinea, inoltre, che non ci sono possibilità di ridurre i danni, in quanto la manovra è configurata in modo tale che essa inciderà molto negativamente sulle scelte del Parlamento. Esprime in conclusione forti perplessità in ordine alle opportunità di continuare l'esame del provvedimento.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, invita il relatore ed il Governo ad illustrare i propri orientamenti in merito alla prosecuzione dei lavori.

Marino ZORZATO (PdL), relatore per la V Commissione, rileva che è stato fatto un lavoro molto approfondito, che ha portato ad una drastica riduzione degli emendamenti del Governo e alla formulazione di una serie di emendamenti del relatore, che recepiscono anche molti suggerimenti provenienti dall'opposizione. Segnala inoltre che sulla questione delle autorità indipendenti e della Corte dei conti vi è uno specifico emendamento del relatore volto a sopprimere le norme che riguardano tali argomenti. Non ritiene inoltre che vi siano differenze rilevanti tra le misure proposte dalla maggioranza riguardanti i servizi pubblici locali e la proposta del collega Lanzillotta. Segnala inoltre che è stato definito un intervento per la sicurezza, che garantisce tra l'altro il turnover del personale ed è stata resa operativa la procedura di dismissione degli immobili della difesa. Rileva altresì che è stata definita la disciplina del patto di stabilità interno, anche sulla base di principi di equità e che è stato presentato anche un emendamento che riduce le risorse per le comunità montane. Infine, segnala che sono state recepite anche le correzioni indicate ieri dal Ministro per gli affari regionali Fitto.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS sottolinea che il Governo ha cercato di ridurre la portata dell'intervento normativo all'esame delle Commissioni e di limitare le proposte emendative agli interventi più urgenti e significativi, come hanno fatto anche i relatori. In quest'ottica si inserisce l'emendamento volto a sopprimere gli articoli 61 e 75. L'obiettivo perseguito è quello di fondare l'esame in Assemblea sul testo risultante dall'esame delle Commissioni, nel corso del quale si potranno individuare in modo ancora più preciso le questioni essenziali.

Pier Paolo BARETTA (PD) riepiloga le considerazioni svolte dal relatore Zorzato e dal sottosegretario Vegas e chiede chiarimenti in ordine a quali proposte emendative diano attuazione a tali considerazioni.

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Sergio Antonio D'ANTONI (PD) ricorda che il ministro Fitto aveva prospettato un aumento pari a 400 milioni di euro del concorso dello Stato alla spesa sanitaria, al fine di evitare la reintroduzione del ticket attualmente sospeso. Ribadisce quindi di ritenere un grave errore la scelta di affrontare nel decreto-legge in esame le modalità di utilizzo del Fondo per le aree sottoutilizzate.

Lino DUILIO (PD) segnala che l'emendamento 2.65 dei relatori, sebbene ne sia stato ridimensionato il contenuto, reca tuttavia un finanziamento di 2 milioni di euro per il comparto dell'apicoltura. In proposito, ricorda come il ministro Tremonti avesse additato proprio tale finanziamento come caso emblematico del comportamento clientelare del centrosinistra. Sottolinea quindi come autorevoli organi di stampa abbiano denunciato il surrettizio trasferimento di poteri dal legislativo all'esecutivo, derivante da disposizioni contenute nel provvedimento in esame. Al riguardo, riconosce che l'emendamento 60.92 del Governo, su cui ribadisce un giudizio complessivamente negativo, costituisce un miglioramento rispetto al testo inizialmente adottato dal Governo, configurando l'atto amministrativo che modifica le autorizzazioni di spesa disposte con legge come extrema ratio e sottoponendolo al parere delle Commissioni parlamentari competenti. Critica in particolare il comma 8 del citato emendamento 60.92, che risulta pleonastico rispetto alla legislazione vigente e, in parte, inutile, in quanto il Governo può già, attualmente, utilizzare lo strumento dei disegni di legge collegati alla manovra di bilancio, tanto più adesso che l'anticipazione di fatto della manovra ha creato le condizioni per una legge finanziaria estremamente snella. Auspica pertanto la soppressione del comma 8 che, sebbene in via sperimentale, modifica la legislazione contabile. Auspica altresì che il Presidente della Repubblica presti particolare attenzione alle disposizioni inserite in sede di conversione del decreto-legge che sono del tutto prive dei requisiti di necessità e urgenza dallo stesso Presidente apprezzati all'atto di emanare il decreto-legge medesimo.

Simonetta RUBINATO (PD) critica l'articolo aggiuntivo 60.02 del Governo, che, a detta del relatore Zorzato, dovrebbe favorire gli enti locali. Al riguardo, sottolinea come invece il citato articolo aggiuntivo non tenga conto del fatto che gli enti locali virtuosi hanno già provveduto a ridurre l'importo delle indennità e dei gettoni di presenza e rischiano, pertanto, di essere oggi doppiamente penalizzati. Osserva altresì che molti enti locali non saranno comunque in grado di rispettare il patto di stabilità interno e che la norma in discorso potrebbe persino incentivare comportamenti meno virtuosi. Segnala quindi che gli amministratori locali sono direttamente responsabili sotto il profilo contabile e spesso percepiscono indennità esigue. Evidenzia inoltre che i risparmi derivanti dalla misura in questione non rimangono alla comunità locale, ma vengono incamerati dallo Stato, nonostante l'asserito federalismo del Governo e delle forze che lo sostengono.

Gaspare GIUDICE (PdL), intervenendo sull'ordine dei lavori, osserva che le Commissioni, e in particolare i deputati dell'opposizione, devono decidere se lavorare costruttivamente al fine di elaborare un testo su cui il Governo, in Aula, porrà la questione di fiducia ovvero lasciare che sia il Governo a stabilire quali misure inserire nel «maxiemendamento» da presentare in Assemblea.

Bruno TABACCI (UdC), nel condividere le considerazioni del collega Giudice e nel prendere atto che sono stati espunti gli articoli 61 e 75, osserva che il decreto-legge abbia già un contenuto eccessivamente ampio e interviene su questioni di notevole rilievo. Ritiene pertanto che gli ulteriori emendamenti proposti possano collocarsi più opportunamente nel disegno di legge adottato contestualmente al decreto-legge ovvero in altri successivi disegni di legge. Auspica una riflessione dei gruppi di opposizione affinché si eviti che

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essi partecipino all'approvazione di misure di cui non possono neppure controllare il contenuto. Richiede pertanto una breve interruzione dei lavori, ritenendo che le Commissioni non possono procedere ad esaminare altri profili del provvedimento.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, auspica che le Commissioni possano completare un percorso comune nella migliore elaborazione del testo del provvedimento in esame.

Michele VENTURA (PD), richiamando tesi sostenute su articoli di stampa dal sottosegretario Vegas, ritiene che non vi siano le ragioni per introdurre nel testo ulteriori ambiti di intervento condivide la richiesta di una breve sospensione.

Renato CAMBURSANO (IdV) evidenzia che l'atteggiamento del Governo e della maggioranza nella sostanza appare del tutto rigido. Sostiene che l'emendamento 60.92 rechi previsioni che di fatto mortificano il ruolo del Parlamento, soprattutto in relazione alle modifiche apportate alla procedura di approvazione dei documenti di bilancio. Ritiene che le Commissioni non possano proseguire i lavori al fine di fornire al Governo l'inutile pretesto che si segua un percorso condiviso nella stesura del testo. Ritiene necessario individuare alcuni profili di rilievo da approfondire e rinunciare all'esame delle numerose previsioni recate dal provvedimento.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, sospende quindi la seduta.

La seduta, sospesa alle 22, riprende alle 23.

Pier Paolo BARETTA (PD) chiede che il Governo e i relatori forniscano adeguate risposte su taluni punti essenziali. In primo luogo ritiene necessario che siano soppresse le previsioni di cui all'articolo 60 in materia di contabilità. Ravvisa quindi la necessità di migliorare il contenuto delle disposizioni relative al comparto sicurezza e di procedere ad una revisione del patto di stabilità. Sostiene quindi l'esigenza che si proceda ad una soppressione delle specifiche disposizioni relative al Fondo per le aree sottosviluppate ed alla Banca per il Mezzogiorno. Fa notare che al termine dei lavori sarebbe necessario disporre di un testo che permetta di riscontrare con chiarezza l'esito dei lavori svolti dalle Commissioni.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS ribadisce che il Governo prenderà atto del testo che le Commissioni saranno in grado di definire al termine dei lavori. Evidenzia che anche da componenti dell'opposizione è stato riconosciuto che l'emendamento presentato all'articolo 60 è migliorativo rispetto alla precedente versione dell'articolato. Ritiene eccessivi quindi i rilievi critici in ordine ai limiti di contenuto della legge finanziaria. Fa notare che gli interventi proposti dai relatori e dal Governo in materia di sicurezza recuperano risorse adeguate a garantire il buon funzionamento delle competenti strutture preposte alla sicurezza e all'ordine pubblico. Sostiene che la normativa sul patto di stabilità interno, almeno per il 2009, risulta accettabile anche per gli enti locali. Osserva che gli interventi in materia di Fondo per le aree sottosviluppate sono necessari per evitare che si perdano i finanziamenti comunitari. Analoghe considerazioni valgono per la Banca per il Mezzogiorno.

Giorgio JANNONE (PdL), relatore per la VI Commissione, si scusa per l'assenza nelle precedenti sedute dovuta al decesso di una persona a lui cara e molto nota. Rileva che le Commissioni operano in un contesto particolarmente complesso, caratterizzato da vincoli finanziari e da esigenze di diversa natura particolarmente urgenti e differibili, per cui non può che condividere la posizione espressa dal rappresentante del Governo.

Marino ZORZATO (PdL), relatore per la V Commissione, ribadisce l'auspicio che le Commissioni possano definire un proprio

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testo in esito ad un proficuo lavoro delle Commissioni.

Antonio MISIANI (PD) segnala che il confronto tra Governo e regioni si è concluso con uno scontro, in particolare tra il ministro Tremonti e il presidente della Regione Lombardia.

Sergio Antonio D'ANTONI (PD) osserva che se il Governo mantiene l'impegno a porre la fiducia sul testo delle Commissioni, le Commissioni devono cercare di limitare i danni. Se invece non c'è alcuna apertura se non su profili irrilevanti, non c'è ragione per l'opposizione di continuare a partecipare ai lavori: la maggioranza può definire e mettere in ordine gli interventi che vuole adottare e i lavori delle Commissioni potranno ritenersi conclusi.

Gianfranco CONTE, presidente, rileva che vi sono state significative aperture rispetto alle richieste dell'opposizione. Si può iniziare il lavoro sul fascicolo che è stato predisposto.
Sottolinea che proprio l'opposizione ha richiesto di avere più tempo per approfondire le questioni.

Antonio BORGHESI (IdV) invita i relatori a dare i propri pareri sugli emendamenti contenuti nel fascicolo.

Michele VENTURA (PD) ribadisce che l'opposizione vuole che anche in Assemblea vi sia un confronto sul merito.

Francesco BOCCIA (PD) rileva che il fascicolo in distribuzione è incompleto, non contenendo importanti proposte dell'opposizione. Inoltre, nonostante la disponibilità manifestata finora dall'opposizione il Governo, ha eluso con inaccettabile arroganza le domande che gli sono state poste. Ribadisce che sul FAS l'opposizione richiede che siano esplicitate le percentuali delle risorse da riservare al Mezzogiorno. A tale riguardo ritiene incomprensibili le risposte fornite dal sottosegretario Vegas.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS, ritiene che la distribuzione del FAS tra regioni debba avvenire sulla base della capacità di spesa.

Francesco BOCCIA (PD) ritiene che in questo modo si modificano i contenuti di un accordo tra stato e regioni sui meccanismi di premialità.

Bruno TABACCI (UdC) precisa che non ha mai ritenuto che le Commissioni possano licenziare un testo, perché esse possono soltanto esaminare alcune questioni. Ritiene infine che se la maggioranza è pronta dovrebbe esprimere i pareri su tutti gli emendamenti presentati e non su poche proposte emendative scelte a proprio piacimento.

Rolando NANNICINI (PD) ribadisce che la fiducia è posta dal Governo e subita dall'opposizione.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, nel ricordare la collaborazione che ha permesso alle Commissioni di svolgere il proprio lavoro, evidenzia che il Governo ha assunto l'impegno di porre la fiducia sul testo che le Commissioni definiranno. Il modo di procedere seguito è quello che ordinariamente si adotta nel caso dei disegni di legge finanziaria e dei provvedimenti efficaci. Potranno comunque essere richiamati altri emendamenti di iniziativa parlamentare. Il Governo si è impegnato a rinunciare ad una parte delle proprie proposte emendative, per le quali non chiederà che siano trattate. Inoltre, sono stati espunti due articoli controversi. Ritiene che l'opposizione non possa attendersi che il Governo ritiri le proprie proposte su argomenti molto rilevanti sui quali tuttavia può esservi lo spazio per alcune modifiche. Per questo ribadisce l'invito all'opposizione a continuare in un atteggiamento cooperativo. Anche sull'articolo 60 esprime l'opinione personale che qualche modifica possa essere introdotta.

Sergio Antonio D'ANTONI (PD) chiede una precisazione in merito all'affermazione

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del sottosegretario Vegas per cui il rapporto tra 85 per cento e 15 per cento della destinazione del fondo per le aree sottoutilizzate tra regioni meridionali e regioni settentrionali non cambia. Chiede pertanto che si esprima un parere favorevole su una delle proposte emendative dell'opposizione che esplicita tale rapporto.

Giulio CALVISI (PD) ricorda che è in atto uno scontro molto duro tra il Governo e le regioni a proposito dei tagli previsti per quel che riguarda le risorse da destinare alle regioni e che anche il ministro Bossi ha richiamato l'attenzione sulla delicatezza della situazione, preannunciando anche una richiesta di chiarimenti in tal senso al ministro Tremonti. Segnala altresì che grosse lamentele sono in atto anche nell'ambito delle forze di polizia per i tagli che si prospetta di attuare per quel che riguarda le risorse da destinare all'ordine pubblico. Esprime inoltre le proprie perplessità in ordine alla possibilità che il maxiemendamento sul quale sarà posta la fiducia ricalcherà il testo approvato dalle Commissioni. Sottolinea inoltre che nella giornata di ieri l'opposizione aveva richiesto la soppressione di alcune parti riguardanti sanità, patto di stabilità e FAS, che erano state trasferite dal disegno di legge al decreto-legge. In alternativa a ciò, era stato chiesto che su queste tre materie fosse quanto meno predisposto un testo che prendesse atto dell'accordo raggiunto con le regioni. Rileva peraltro che anche tale alternativa non si è realizzata. Per quel che concerne in particolare il FAS, sottolinea che sarebbe importante votare un emendamento che prevedesse di destinare una quota percentuale delle risorse del FAS alle regioni, e che il sottosegretario ha invece confermato che tale ipotesi non è affatto contemplata nell'emendamento predisposto dal Governo. Si associa quindi infine alle considerazioni svolte in precedenza dal collega Baretta.

Alberto FLUVI (PD), formulando il proprio apprezzamento per le considerazioni in precedenza svolte dal presidente Giorgetti relativamente all'articolo 60 e al Fondo per le aree sottoutilizzate, esprime l'auspicio che si possa cominciare a votare cominciando proprio dagli emendamenti che riguardano il Fondo per le aree sottoutilizzate e proseguendo quindi con quelli all'articolo 60.

Massimo VANNUCCI (PD) sottolinea che nel fascicolo di seduta non è contenuto l'emendamento 24.8 Mariani, Meta, Vannucci, che è un emendamento che mira a modificare l'allegato cosiddetto «taglia leggi» nel senso di consentire il mantenimento in vigore della legge n. 317 del 1993 in materia di completamento dei piani di ricostruzione postbellica.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, assicura che l'emendamento in questione verrà recuperato e che esiste un elenco delle leggi da tagliare che verrà al momento opportuno messo a disposizione dei commissari.

Lino DUILIO (PD) formula l'auspicio che le Commissioni tengano conto nel corso dell'esame degli emendamenti anche dei rilievi sulla qualità della legislazione formulati dal Comitato per la legislazione.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, propone di votare l'emendamento 61.14 del Governo che sopprime gli articoli 61 e 75 del decreto-legge.

Le Commissioni approvano quindi l'emendamento 61.14 del Governo.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che l'approvazione dell'emendamento 61.14 del Governo comporta la soppressione del comma aggiuntivo introdotto all'articolo 75 all'emendamento Fugatti 7.9, approvato nella seduta di venerdì 11 luglio 2008. Ciò indica anche il venire meno della restante parte del suddetto emendamento.

Sergio Antonio D'ANTONI (PD) segnala che nel fascicolo non è compreso un suo

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emendamento relativamente al Fondo per le aree sottoutilizzate.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, propone quindi di passare all'esame dell'emendamento 60.02 del Governo e dei relativi subemendamenti. Invita quindi il relatore e il rappresentante del Governo a illustrare il proprio parere.

Marino ZORZATO (PdL), relatore per la V Commissione, ritira il proprio subemendamento 0.60.02.58 e esprime parere contrario su tutti i subemendamenti presentati, eccezion fatta per i subemendamenti del relatore 0.60.02.59, 0.60.02.20 e 0.60.02.57. Esprime inoltre parere favorevole sull'emendamento 60.02 del Governo.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS esprime parere conforme a quello del relatore.

Le Commissioni respingono quindi gli identici subemendamenti Borghesi 0.60.02.4, Misiani 0.60.02.8, Napoli 0.60.02.1, Marchi 0.60.02.3, Toccafondi 0.60.02.17 e Marsilio 0.60.02.18.

Antonio MISIANI (PD), intervenendo sul subemendamento del relatore 0.60.02.59, esprime un giudizio fortemente negativo sia sulla lettera a) che sulla lettera b) dell'emendamento in questione. In particolare, ricorda che il taglio dei gettoni delle indennità per gli enti che non hanno rispettato il patto di stabilità è eccessivamente penalizzante per delle realtà che in ogni caso non incidono in modo così rilevante sui costi della politica in generale. Tale eccessiva penalizzazione sembra ancor più ingiustificata, alla luce del fatto che si sta provvedendo a modificare la disciplina del patto di stabilità. Segnala inoltre che la lettera a) dell'emendamento è formulata in modo troppo generico e si presterà quindi sicuramente a una serie di ricorsi in via amministrativa. Per quel che riguarda inoltre la lettera b), ritiene che la stessa preveda un taglio eccessivamente penalizzante per le comunità montane, taglio che appare oltremodo ingiustificato alla luce del fatto che in attuazione della finanziaria del 2007 molte regioni hanno già provveduto a ridurre in modo consistente il numero delle comunità montane. Segnala infine l'anomalia del vincolo altimetrico contenuto nella lettera b) che si pone assolutamente in contrasto, anch'esso, con l'impostazione del precedente Governo in materia.

Massimo VANNUCCI (PD) critica vivacemente la lettera b) del subemendamento 0.60.02.59 dei relatori, come riformulato, ricordando come la materia delle comunità montane sia già stata oggetto di riforma nella precedente legislatura. Sottolinea altresì che la riduzione di 30 milioni di euro delle risorse ad esse destinate rischia di determinare il dissesto delle comunità montane, rendendo quindi necessario l'intervento successivo dello Stato.

Francesco BOCCIA (PD) invita i relatori a ritirare il loro subemendamento 0.60.02.59, come riformulato, sottolineando la forte riduzione delle comunità montane già in atto ed evidenziando come alcune comunità sostituiscano i comuni nell'erogazione di servizi essenziali. Ritiene altresì che tale intervento comporterà in modo pressoché automatico il dissesto di molte comunità montane, con gravi conseguenze per le finanze pubbliche.

Marco MARSILIO (PdL) sottolinea l'esiguità delle indennità e dei gettoni di presenza percepiti dagli amministratori locali, le quali non sono state rivalutate in base all'inflazione e hanno altresì subito riduzioni in termini nominali. Ritiene pertanto che fosse in ogni caso necessario riconsiderare la precedente previsione di un taglio generalizzato delle suddette indennità. Ricorda quindi che un emendamento, dichiarato inammissibile per ragioni che giudica poco comprensibili, proponeva più opportunamente la riduzione del numero degli amministratori locali anziché dell'importo dell'indennità da loro percepita. Chiede infine che sia accolto il contenuto

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di un altro emendamento, volto ad escludere dall'applicazione della norma le città metropolitane e le province con oltre un milione di abitanti, in considerazione delle peculiari caratteristiche dell'attività di amministratore locale in queste realtà.

Antonio BORGHESI (IdV) ricorda che gli emendamenti presentati dal suo gruppo proponevano una riduzione del numero dei consiglieri degli enti locali, anziché della loro indennità, e la totale abolizione delle comunità montane. Annuncia comunque, anche a nome del suo gruppo, voto favorevole sul subemendamento 0.60.02.59 dei relatori, come riformulato.

Gian Luca GALLETTI (UdC) dichiara di non comprendere per quale ragione si dovrebbe far ricadere anche sui consiglieri di opposizione degli enti locali le conseguenze derivanti dal mancato rispetto del patto di stabilità interno. Invita pertanto i relatori a ritirare il loro subemendamento 0.60.02.59, come riformulato.

Lino DUILIO (PD) ritiene che il Governo debba fornire chiarimenti in ordine alle conseguenze che possono derivare dall'approvazione del subemendamento in esame e chiede che esso sia posto in votazione per parti separate.

Marco Giovanni REGUZZONI (LNP) sottolinea come il problema in discussione sarebbe di più agevole soluzione in un sistema di federalismo fiscale, nel quale sarebbero gli enti locali a stabilire l'entità dell'indennità e a risponderne ai cittadini.

Maino MARCHI (PD) giudica particolarmente grave che lo Stato, al fine di cancellare i tagli di risorse per settori che rientrano nella sua esclusiva competenza, come la sicurezza e le forze dell'ordine, sottragga risorse agli enti locali. Dichiara altresì di non ritenere condivisibili le modalità di intervento sugli enti locali individuate dal Governo e giudica poco chiara la formulazione del subemendamento in esame. Ricorda quindi come l'articolo aggiuntivo 60.02 del Governo contenga una sensibile riduzione di risorse per gli enti locali. Sottolinea infine la competenza delle regioni in materia di comunità montane e lo stampo fortemente centralistico dell'intervento proposto.

Maria Teresa ARMOSINO (PdL) chiede che il subemendamento 0.60.02.59 dei relatori, come riformulato, sia posto in votazione per parti separate ed esprime forti perplessità sulla lettera b) del medesimo.

Simonetta RUBINATO (PD) ritiene che il sistema degli enti locali debba essere oggetto di una riforma organica e non di interventi dettati da esigenze contingenti, come appunto le norme di esame. Ritiene inoltre che bisognerebbe distinguere la responsabilità dell'ente da quella dei suoi amministratori pro tempore.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, precisa il tenore del subemendamento in oggetto rilevando che la rideterminazione si applica alle indennità tabellari e non a quelle decise nei singoli enti.

Ivano STRIZZOLO (PD) invita il relatore a ritirare il subemendamento.

Giorgio JANNONE (PdL), relatore per la VI Commissione, propone una riformulazione del subemendamento nel senso di inserire, alla lettera a), dopo le parole: «non hanno rispettato» le seguenti: «nell'anno precedente».

Gianfranco CONTE, presidente, pone in votazione il subemendamento 0.60.02.59 dei relatori per parti separate.

Le Commissioni approvano il subemendamento 0.60.02.59 lettera a), nel testo riformulato. Le Commissioni approvano quindi il subemendamento 0.60.02.59 lettera b).

Lorenzo RIA (PD) sollecita il chiarimento della posizione del Governo in ordine all'utilizzo dei fondi per le aree sottosviluppate. Segnala quindi un proprio

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subemendamento che interviene nello stesso senso.

Le Commissioni approvano il subemendamento 0.60.02.20 dei relatori. Approvano quindi il subemendamento 0.60.02.57 dei relatori.

Alberto FLUVI (PD) ritiene incongruo che il Governo abbia adottato un decreto-legge sulla sicurezza e contemporaneamente con il provvedimento in esame riduca le risorse destinate al comparto sicurezza. Per tale motivo dichiara il voto contrario sul testo in esame in quanto ritiene del tutto insufficiente l'impegno finanziario previsto in materia.

Massimo VANNUCCI (PD) fa notare che l'incremento di risorse per la sanità su cui si è impegnato il ministro per i rapporti con le regioni non è contenuto nell'emendamento in esame. Osserva che l'emendamento su cui il Governo porrà la fiducia non corrisponde per tale motivo al testo delle Commissioni.

Antonio MISIANI (PD) fa notare che il Governo ha proposto alle regioni un aumento del concorso statale alla spesa sanitaria di 400 milioni di euro. Tale incremento, che le stesse regioni ritengono non adeguato, non è contemplato dall'emendamento in esame, il che evidenzia che il Governo non potrà mantenere gli impegni assunti con le regioni nel settore sanitario.

Giulio CALVISI (PD) ribadisce che l'emendamento non contempla l'aumento del concorso dello Stato alla spesa sanitaria. Lamenta la mancanza di un serio confronto con il Governo sul tema della sicurezza. Esprime quindi forte contrarietà in quanto il testo in esame registra una notevole riduzione delle risorse destinate alla sicurezza, il che si riflette anche sugli organici e sul personale delle forze dell'ordine che viene inevitabilmente ridotto. Valuta negativamente l'utilizzo delle somme sequestrate agli autori di reati, che sono attualmente destinate alle vittime della criminalità organizzata e che verranno utilizzate per altre finalità.

Rolando NANNICINI (PD) rileva che il Governo non manterrà gli impegni assunti di aumentare le risorse per la sanità e per la sicurezza.

Antonio BORGHESI (IdV) fa notare che l'emendamento in esame reca risorse pari a 50 milioni di euro mentre il ministro per i rapporti con le regioni si era impegnato a destinare risorse pari a 400 milioni di euro per la sanità. Per tal motivo, ravvisa l'opportunità che le Commissioni non procedano alla votazione dell'emendamento. Esprime rilievi critici anche in relazione agli interventi sul comparto sicurezza per il quale si prospetta un taglio complessivo di risorse pari a 700 milioni di euro.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS evidenzia la contrarietà dei gruppi di opposizione sulle misure intraprese dal Governo per razionalizzare e ridurre la spesa pubblica. Precisa che i 400 milioni a cui si è riferito il ministro per i rapporti con le regioni sono condizionati ad una specifica intesa con le regioni nell'ambito del patto per la salute.

Lino DUILIO (PD) ricorda che l'introduzione del ticket ha avuto luogo in relazione ad uno sforzo significativo di risanamento avvenuto nella scorsa legislatura per permettere la chiusura della procedura di infrazione per violazione della disciplina comunitaria. Chiede se il Governo intenda procedere all'abolizione del ticket e ritiene che le Commissioni possano soprassedere alla votazione dell'emendamento. In alternativa ravvisa l'opportunità che si definisca un accordo per cui il Governo limitatamente a tale profilo possa modificare il testo approvato dalle Commissioni.

Gaspare GIUDICE (PdL) sottolinea che la soluzione proposta dal centrosinistra per l'abolizione del ticket non ha funzionato e che non si giustifica il collegamento

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tra il finanziamento statale di 400 milioni e il maxiemendamento.

Marco CAUSI (PD) fa presente che il sottosegretario Letta ha precisato che il testo del decreto-legge è ancora all'esame delle Commissioni e pertanto potrà contenere l'aumento del finanziamento promesso alle regioni. Altrimenti, significa che tale aumento è rinviato ad un futuro indeterminato.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, ritiene irrealistico che il Governo possa aumentare da 50 a 400 milioni il finanziamento statale alla spesa sanitaria in tempi molto ristretti.

Renato CAMBURSANO (IdV) ritiene che la condotta del Governo sia inaccettabile. L'impegno del Ministro Fitto, assunto anche di fronte alle Commissioni non ha alcun seguito. Anche sulla sicurezza, il Governo proclama di intervenire in modo serio, ma, al contrario, riduce gli stanziamenti. Il Governo ha provocato lo scontento di regioni, enti locali, Parlamento e forze di sicurezza.

Massimo VANNUCCI (PD) evidenzia che l'emendamento, al comma 25, sopprime il fondo per la legalità. Si tratta di ulteriori risorse sottratte alla sicurezza. Le finalità per le quali sono destinate queste risorse sono ambigue. Richiede almeno di sopprimere i commi da 23 a 25.

Chiara MORONI (PdL) ritiene in generale sbagliato e demagogico abolire i ticket: i cittadini devono compartecipare alle spese sanitarie. In ogni caso, la compensazione dei costi deve avvenire nell'ambito del patto per la salute.

Antonio MISIANI (PD) segnala che adesso la spesa sanitaria è stata posta sotto controllo grazie ai diversi patti per la salute che si sono succeduti. Con questo intervento invece si rischia di creare difficoltà insuperabili. Inoltre, la ripartizione della spesa tra Stato e regioni dovrebbe essere definita nell'ambito del federalismo fiscale.
Segnala che anche sul tema della sicurezza sono in corso negoziazioni tra governo e sindacati di polizia.
Rileva infine l'esigenza al comma 7 di sostituire le parole «può essere destinata» con le seguenti: «è destinata» relativamente alla quota ulteriore.

Alessandro PAGANO (PdL) ritiene che non bisogna affrontare il tema della spesa sanitaria in un ottica assistenzialistica.

Marco CAUSI (PD) ritiene che i ticket non servano a recuperare risorse ma ad evitare una domanda non giustificata e gli sprechi ad essa connessi. Sollecita quindi una riflessione più approfondita sull'argomento.

Michele VENTURA (PD) non ritiene opportuno votare un emendamento che vincolerebbe il Governo ad un testo assolutamente insoddisfacente.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, osserva che è stata esercitata una forte pressione per recuperare con molta difficoltà risorse per la sicurezza. Per questo ritiene opportuno votare l'emendamento, per sancire i risultati raggiunti.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS rileva che il comma 17 dell'emendamento 60.02 del Governo destina 200 milioni di euro per il turn over e per la contrattazione collettiva, sottolineando inoltre che l'organico della polizia di Stato è comunque in ogni caso abbastanza ampio. Specifica inoltre che nel caso in cui vi dovesse essere un risparmio per lo Stato a seguito dell'attuazione del turn over, le risorse relative sarebbero assegnate al bilancio dello Stato.

Giulio CALVISI (PD) non condivide la ricostruzione effettuata dal sottosegretario Vegas in merito agli effetti finanziari del comma 17 dell'emendamento 60.02 del Governo, in quanto ritiene che la formulazione della norma potrebbe causare l'effetto

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in base al quale non c'è garanzia che siano destinati 200 milioni per le esigenze previste dal comma 17 stesso. Segnala quindi che sarebbe opportuno al fine di avere la garanzia della destinazione dell'intera somma in questione alle finalità previste, che fosse specificato nel comma 17 che solo qualora il risparmio di spesa ecceda i 200 milioni, esso sia destinato a far parte del bilancio dello Stato sotto la voce delle economie di spese.

Maino MARCHI (PD) giudica negativamente il comma 17 dell'emendamento 60.02. in quanto con tale intervento si sottraggono risorse fondamentali ai comuni nella materia dell'ordine pubblico.

Claudio D'AMICO (LNP) rileva l'inadeguatezza nello svolgimento dei lavori delle Commissioni, dovuta al fatto che non si consente da parte dell'opposizione di votare un numero sufficiente di emendamenti.

Pier Paolo BARETTA (PD) esprime la convinzione che i ritmi di lavoro delle Commissioni sono dovuti all'incapacità del Governo e della maggioranza di proporre tempestivamente alle Commissioni sugli argomenti segnalati dall'opposizione delle ipotesi emendative in grado di soddisfare le esigenze dell'opposizione stessa.

Marino ZORZATO (PdL), relatore per la V Commissione, propone di riformulare l'emendamento 60.02 del Governo nel senso di specificare che può essere destinata al finanziamento della contrattazione integrativa nel settore della sicurezza la quota eccedente l'importo di 200 milioni di euro.

Le Commissioni approvano quindi l'emendamento 60.02 del Governo così come riformulato (vedi allegato 1)

Giancarlo GIORGETTI, presidente, invita i relatori e il Governo a illustrare i propri pareri sui subemendamenti riferiti all'articolo aggiuntivo 6.045.

Marino ZORZATO (PdL), relatore per la V Commissione, raccomanda l'approvazione del subemendamento 0.6.045.11, dell'articolo aggiuntivo 6.045 del Governo. Boccia 0.6.045.10 e sull'emendamento 6.045 del relatore e parere contrario sui restanti emendamenti.

Francesco BOCCIA (PD) insiste perché il Governo si esprima in merito all'esplicita indicazione della percentuale di risorse destinate alle regioni meridionali.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS esprime parere favorevole sul subemendamento Boccia 0.6.045.10 a condizione che si a riformulato nel senso di aggiungere in fine il seguente periodo: «In ogni caso è fatta salva l'attribuzione dell'85 per cento delle risorse alle regioni del Mezzogiorno e del restante 15 per cento alle regioni del Centro Nord».

Francesco BOCCIA (PD) accoglie la riformulazione nei termini proposti dal rappresentante del Governo.

Pietro FRANZOSO (PdL), Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL), Lorenzo RIA (PD), Ignazio MESSINA (IdV), Marco CAUSI (PD), Gaspare GIUDICE (PdL), Alessandro Saro Alfonso PAGANO (PdL) sottoscrivono il subemendamento Boccia 0.6.045.10 nel testo riformulato.

Le Commissioni approvano quindi, con distinte votazioni, i subemendamenti 0.6.045.11 del relatore, e Boccia 0.6.045.10 nel testo riformulato.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, propone di considerare respinti i restanti subemendamenti riferiti all'articolo aggiuntivo 6.045 del Governo.

Le Commissioni concordano. Approvano quindi l'articolo aggiuntivo 6.045 del Governo.

Marino ZORZATO (PdL), relatore per la V Commissione, raccomanda l'approvazione del proprio subemendamento

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0.6.046.019, ed esprime parere favorevole sugli identici subemendamenti Napoli 0.6.046.9, Occhiuto 0.6.046.14, Misiani 0.6.046.2 e Messina 0.6.046.3. Esprime altresì parere favorevole sul subemendamento Boccia 0.6.046.18. Raccomanda infine l'approvazione del proprio subemendamento 0.6.046.20 ed esprime parere favorevole sull'articolo aggiuntivo 6.046 del Governo.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS esprime parere conforme al relatore.

Pietro FRANZOSO (PdL), Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL), Lorenzo RIA (PD), Ignazio MESSINA (IdV), Marco CAUSI (PD), Gaspare GIUDICE (PdL), Alessandro Saro Alfonso PAGANO (PdL) sottoscrivono il subemendamento Boccia 0.6.046.18.

Marco CAUSI (PD) raccomanda l'approvazione degli identici subemendamenti Napoli 0.6.046.9, Occhiuto 0.6.046.14, Misiani 0.6.046.2 e Messina 0.6.046.3, in quanto la Conferenza unificata è in grado meglio della Conferenza Stato-regioni di rappresentare tutte le comunità locali.

Le Commissioni approvano il subemendamento 0.6.046.19 del relatore. Approvano quindi gli identici subemendamenti Napoli 0.6.046.9, Occhiuto 0.6.046.14, Misiani 0.6.046.2 e Messina 0.6.046.3. Approvano altresì, con distinte votazioni, i subemendamenti Boccia 0.6.046.18 e 0.6.046.20 dei relatori.
Le Commissioni approvano infine l'articolo aggiuntivo 6.046 del Governo.

Si passa quindi all'esame dell'articolo aggiuntivo 6.047 del Governo.

Massimo VANNUCCI (PD) rileva che occorrerebbe prevedere che la Banca del Mezzogiorno avesse come sede Napoli, in quanto sono state sottratte delle risorse molto importanti con l'approvazione di un precedente emendamento al centro polifunzionale di Napoli.

Antonio BORGHESI (IdV) esprime un giudizio fortemente negativo in merito alla prevista istituzione della Banca del Mezzogiorno, rilevando che altre esperienze hanno dimostrato che nel Sud non si riesce a porre in atto una seria politica di intermediazione redditizia. Sottolinea inoltre che le risorse messe a disposizione della Banca del Mezzogiorno sono troppo esigue e che in ogni caso andrebbe garantito che le partecipazioni dello Stato alla Banca in questione fossero dismesse nel più breve tempo possibile.

Michele VENTURA (PD) dichiara di condividere molte delle considerazioni espresse dal collega Borghesi e ritiene che il Governo debba chiarire meglio le finalità della Banca del Mezzogiorno. Reputa inoltre del tutto insufficiente la dotazione di 5 milioni di euro in considerazione dei compiti che tale banca dovrebbe svolgere.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS sottolinea che diversi soggetti parteciperanno al capitale della Banca del Mezzogiorno e che essa potrà contribuire ad adeguare il volume degli impieghi a quello, sensibilmente maggiore, della raccolta nelle regioni meridionali. Rileva infine che le risorse pubbliche previste serviranno solo come start up per l'attività della Banca.

Marco CAUSI (PD) esprime la propria assoluta contrarietà alla creazione della Banca del Mezzogiorno e ritiene non condivisibili le giustificazioni addotte dal sottosegretario Vegas.

Ignazio MESSINA (IdV) si dichiara fortemente contrario all'istituzione della Banca del Mezzogiorno, anche sulla base dell'esperienza di altri istituti di credito meridionali. Si tratta a suo avviso di uno strumento del tutto inadeguato, mentre ritiene che sarebbe più efficace prevedere convenzioni con gli istituti di credito, al fine di assicurare al Sud le medesime condizioni di credito praticate nelle altre parti del Paese.

Ivano STRIZZOLO (PD) esprime netta contrarietà all'istituzione della Banca del

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Mezzogiorno, giudicando poco convinta e poco convincente la spiegazione offerta dal sottosegretario Vegas.

Renato CAMBURSANO (IdV) ritiene che la Banca del Mezzogiorno non abbia alcuna prospettiva e che alla fine lo Stato e i contribuenti saranno chiamati a farsi carico dei costi della Banca e dei crediti inesigibili che essa assumerà. Auspica pertanto che i colleghi della Lega Nord si oppongano a questo intervento, coerentemente con le posizioni assunte in passato su temi analoghi.

Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL) ritiene poco convincente la proposta di istituire la Banca del Mezzogiorno e rileva che, in ogni caso, le risorse ad essa destinate sarebbero insufficienti. Preannuncia pertanto la propria astensione.

Lino DUILIO (PD) sottolinea l'esiguità della somma stanziata per la Banca del Mezzogiorno e auspica che i colleghi della Lega Nord si ricordino della battaglia ostruzionistica condotta contro lo stanziamento di risorse pubbliche in favore del Banco di Napoli all'inizio degli anni Novanta. Ritiene altresì che sarebbe opportuno acquisire sul punto il parere del Governatore della Banca d'Italia.

Francesco BOCCIA (PD) reputa poco plausibile l'individuazione degli altri soggetti che dovrebbero partecipare al capitale della Banca del Mezzogiorno ed esprime il timore che l'operazione si risolva in una completa statalizzazione dell'istituto di credito.

Pier Paolo BARETTA (PD) chiede al Governo di fornire chiarimenti sui criteri adottati per l'individuazione dei soci che dovrebbero partecipare al capitale della Banca del Mezzogiorno e sul rapporto tra questa partecipazione e il riferimento, contenuto nell'articolo aggiuntivo 6.047 del Governo, alle risorse prestate da organismi internazionali. In particolare, desidera comprendere come avverrà l'accesso ai fondi europei per gli enti locali che decideranno di non partecipare al capitale della Banca. Chiede infine se, con il citato articolo aggiuntivo, il Governo intenda prospettare la ripubblicizzazione di rami di azienda già appartenuti a banche meridionali e successivamente acquisiti da altri istituti di credito.

Massimo VANNUCCI (PD) chiede al Governo di chiarire dove risiedano i motivi di necessità e urgenza della norma in discussione.

Alberto FLUVI (PD) chiede chiarimenti al relatore sul contenuto del subemendamento 0.6.047.3. Richiama quindi l'indagine conoscitiva svolta nella XV legislatura dalla VI Commissione sulle prospettive del sistema creditizio nelle aree meridionali, con specifico riferimento ad una serie di audizioni da cui sono emerse particolari problematiche in ordine all'istituzione di una Banca del Sud.

Giorgio JANNONE (PdL), relatore per la VI Commissione, nel rilevare le ragioni a favore della istituzione della Banca del Sud, ricorda alcune esperienze e modelli di successo di istituti di credito fortemente legati al territorio di riferimento.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS, nel raccomandare l'approvazione dell'emendamento, ne evidenzia i profili di rilievo legati al riconoscimento territoriale della Banca del Sud. Si sofferma quindi sulla questione dei marchi cui si riferisce l'emendamento in oggetto. Fa notare che la situazione creditizia nel sud del Paese versa in condizione di forte difficoltà, il che giustifica un intervento con la decretazione d'urgenza su tale settore.

Marino ZORZATO (PdL), relatore per la V Commissione, esprime parere sugli emendamenti.

Gian Luca GALLETTI (UdC) sostiene che l'istituzione della Banca del Sud rappresenti un'operazione poco chiara. Sostiene che la Cassa depositi e prestiti

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potrebbe assolvere più adeguatamente al ruolo di propulsore degli investimenti nel Mezzogiorno da parte degli istituti di credito ubicati nelle regioni centro-settentrionali del Paese.

Rolando NANNICINI (PD) si chiede se con il decreto-legge si intenda escludere l'efficacia del sistema di Basilea 2 per la Banca del Sud.

Renato CAMBURSANO (IdV) ritiene problematico che l'istituzione della Banca del Sud possa comportare una piena adesione alla disciplina comunitaria in ordine al profilo della valutazione dei rischi di credito. Condivide quindi le osservazioni del deputato Galletti in relazione al ruolo che potrebbe assumere la Cassa depositi e prestiti.

Ignazio MESSINA (IdV) si chiede se la Banca del Sud potrebbe applicare, nell'erogazione del credito, i criteri fissati dal sistema di Basilea 2. In relazione alla compagine sociale, ritiene difficile che gli enti locali abbiano risorse necessarie per sottoscrivere le azioni della Banca del Sud.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS, sostiene che la Banca del Sud potrebbe diventare un volano per lo sviluppo del Mezzogiorno e a tale istituto di credito si applicherebbero comunque i parametri del sistema di Basilea 2.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, propone di considerare respinti tutti i subemendamenti riferiti all'articolo aggiuntivo 6.047 del Governo.

Le Commissioni concordano.
Le Commissioni approvano quindi l'emendamento 6.047 del Governo.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, propone quindi di esaminare l'emendamento 4.9 dei relatori, che riguarda i compiti della Cassa depositi e prestiti

Le Commissioni approvano l'emendamento 4.9 dei relatori.

Marino ZORZATO (PdL), relatore per la V Commissione, raccomanda l'approvazione del proprio subemendamento 0.6.049.6. Esprime parere favorevole sul subemendamento Boccia 0.6.049.4, a condizione che sia riformulato nel senso di mantenere unicamente la lettera c), aggiungendo in fine al comma 4 le seguenti parole: «e dal Ministro degli Affari regionali». Raccomanda l'approvazione del proprio subemendamento 0.6.049.7 ed esprime parere favorevole sull'articolo aggiuntivo 6.049 del Governo.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS esprime parere conforme a quello del relatore.

Francesco BOCCIA (PD), dopo aver illustrato le finalità del suo subemendamento 0.6.049.4, accede alla richiesta di riformulazione avanzata dal sottosegretario Vegas.

Antonio BORGHESI (IdV) chiede che il Governo e il relatore riconsiderino il parere negativo sugli identici subemendamenti Messina 0.6.049.3, Causi 0.6.049.5 e Osvaldo Napoli 0.6.049.2, invitando a sostituire anche in questo caso all'intesa in sede di Conferenza Stato-Regioni, l'intesa in sede di Conferenza unificata.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS ribadisce il parere contrario.

Le Commissioni approvano il subemendamento 0.6.049.6 dei relatori. Approvano quindi il subemendamento Boccia 0.6.049.4 così come riformulato. Approvano il subemendamento dei relatori 0.6.049.7.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, propone di considerare respinti i restanti subemendamenti riferiti all'articolo aggiuntivo 6.049 del Governo.

Le Commissioni concordano.
Le Commissioni approvano quindi l'articolo aggiuntivo 6.049 del Governo.

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Pier Paolo BARETTA (PD) chiede chiarimenti sui tempi di esame dell'emendamento 60.92 del Governo.

La seduta, sospesa alle 3.25, è ripresa alle 3.40.

Marino ZORZATO (PdL) raccomanda l'approvazione dell'emendamento 2.66 dei relatori.

Le Commissioni approvano l'emendamento 2.66 dei relatori e accantonano l'emendamento 2.65 (nuova formulazione) dei relatori.

Antonio BORGHESI (IdV), intervenendo sull'articolo aggiuntivo 6.050 del Governo, sottolinea il rilievo che ha assunto nel sistema di produzione la catena di fornitura.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS osserva che l'emendamento riguarda l'assetto produttivo piuttosto che la logistica.

Marco CAUSI (PD) segnala che l'articolo aggiuntivo estende il sistema.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS propone una riformulazione del subemendamento 0.6.050.3, nel senso di escludere la modifica della rubrica.

Le Commissioni approvano il subemendamento Borghesi 0.6.050.3, nel testo riformulato e l'articolo aggiuntivo 6.050 del Governo.

Massimo Enrico CORSARO (PdL) insiste per la votazione dell'emendamento Marsilio 7.6.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS propone di riformulare l'emendamento Marsilio 7.6 nel senso di concluderlo dopo la parola «fusione», inserire la parola «anche» dopo la parola «promozione» e di espungere dal testo l'espressione «pulito».

Massimo Enrico CORSARO (PdL) accetta la riformulazione nei termini proposti dal Governo.

Antonio BORGHESI (IdV) ritiene necessaria la consultazione delle popolazioni interessate dall'individuazione dei siti. Raccomanda l'approvazione del subemendamento 0.7.23.2.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS richiama il comma 2 che prevede la Conferenza nazionale.

Massimo VANNUCCI (PD) dichiara di sottoscrivere l'emendamento Marsilio 7.6 nella nuova formulazione.

Le Commissioni approvano l'emendamento Marsilio 7.6 (nuova formulazione).

Antonio MISIANI (PD) ritiene che la nuova normativa in tema di individuazione dei siti consiste in una procedura giustificabile solo in relazione ad uno stato di emergenza.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS sottolinea la delicatezza dei siti in questione.

Antonio BORGHESI (IdV) osserva che la Conferenza nazionale non ha niente a che vedere con la consultazione degli enti territoriali interessati.

Lino DUILIO (PD) evidenzia che la rilevanza della materia richiede un approfondimento e che il parere contrario del relatore non ha alcuna giustificazione, anche su proposte emendative del tutto fondate.

Massimo VANNUCCI (PD) si associa alle considerazioni del collega Duilio rilevando che quanto previsto dall'emendamento 7.23 dei relatori è superfluo, in quanto già vi è una previsione nell'articolo 7 in tal senso. Segnala inoltre che il tema dei siti radioattivi non può essere affrontato con decisioni d'imperio.

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Giancarlo GIORGETTI, presidente, propone di accantonare l'emendamento 7.23 dei relatori e di procedere all'esame delle successive proposte emendative

Marino ZORZATO (PdL), relatore per la V Commissione, esprime parere favorevole sull'emendamento 12.8 del Governo e parere contrario sull'emendamento Simonetti 13.7.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS esprime parere conforme al relatore.

Le Commissioni approvano quindi l'emendamento 12.8 del Governo e respingono l'emendamento Simonetti 13.7.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, prima di procedere all'esame dell'articolo aggiuntivo 14.07 del Governo e dei subemendamenti ad esso riferiti, avverte che tale articolo aggiuntivo può riternesi ammissibile soltanto a condizione che il Governo confermi che non determinerà conseguenze pregiudizevoli sotto il profilo finanziario.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS conferma che l'emendamento non pregiudica i risparmi derivanti dalla legislazione vigente e che comunque l'attribuzione delle risorse avrà luogo nei limiti delle compatibilità finanziarie.

Marino ZORZATO (PdL), relatore per la V Commissione, raccomanda l'approvazione del proprio subemendamento 0.14.07.7 ed esprime parere contrario sui restanti subemendamenti riferiti all'articolo aggiuntivo 14.07 del Governo. Esprime inoltre parere favorevole sull'articolo aggiuntivo 14.07 del Governo.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS esprime parere conforme al relatore, ricordando in particolare per quel che riguarda il subemendamento 0.14.07.7 del relatore che il senso dell'emendamento è quello di destinare delle risorse alla difesa qualora ve ne siano.

Antonio BORGHESI (IdV) illustra i propri subemendamenti ricordando che si tratta di subemendamenti che tendono ad inserire elementi di ragionevolezza. In particolare richiama l'attenzione sul subemendamento 0.14.07.3 il quale prevede che il parere di congruità sia vincolante, non potendosi ammettere l'ipotesi che un parere venga previsto senza che venga allo stesso assegnato una certa efficacia.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS rileva che il parere contrario sui subemendamenti firmati dall'onorevole Borghesi deriva dalla constatazione che i beni oggetto dei subemendamenti stessi sono beni di non facile collocazione sul mercato e che necessitano quindi di un meccanismo che faciliti tale collocazione.

Antonio BORGHESI (IdV) ribadisce l'importanza del subemendamento 0.14.07.3.

Le Commissioni approvano quindi il subemendamento 0.14.07.7 dei relatori.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, propone di considerare respinti i restanti subemendamenti riferiti all'articolo aggiuntivo 14.07 del Governo.

Le Commissioni concordano.
Le Commissioni approvano quindi l'articolo aggiuntivo 14.07 del Governo.

Simonetta RUBINATO (PD) ritira il subemendamento 0.20.24.1.

Marino ZORZATO (PdL), relatore per la V Commissione, esprime parere favorevole sull'emendamento 20.24 del Governo.

Le Commissioni approvano l'emendamento 20.24 del Governo.

Marino ZORZATO (PdL) relatore per la V Commissione, esprime parere favorevole sull'emendamento Zeller 20.6 e sugli identici emendamenti Bragantini 20.19 e De Poli 20.15.

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Il sottosegretario Giuseppe VEGAS esprime parere conforme a quello del relatore.

Maurizio FUGATTI (LNP) sottoscrive l'emendamento Zeller 20.6.

Le Commissioni approvano l'emendamento Zeller 20.6.

Giulio CALVISI (PD) esprime la propria contrarietà rispetto agli identici emendamenti 20.19 e 20.15, che sembrano ispirati alla finalità di operare una discriminazione nei confronti di chi lavora nel nostro Paese da molti anni, contribuendo in modo decisivo all'economia del Paese. Segnala inoltre che gli emendamenti sottraggono ai soggetti che hanno versato dei contributi la possibilità di riottenerli sotto forma di previdenze sociali. Chiede pertanto ai presentatori di ritirare gli emendamenti in questione.

Gian Luca GALLETTI (UdC) sottolinea che gli emendamenti 20.19 e 20.15 non operano alcuna discriminazione, in quanto l'assegno sociale non tiene conto dei contributi versati e quindi dieci anni è un periodo di tempo ragionevole.

Antonio BORGHESI (IdV) sottoscrive l'emendamento De Poli 20.15.

Le Commissioni approvano gli identici emendamenti Bragantini 20.19 e De Poli 20.15.

Marino ZORZATO (PdL), relatore per la V Commissione, esprime parere contrario sul subemendamento Commercio 0.24.14.1 e parere favorevole sull'emendamento 24.14 del Governo.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS esprime parere conforme a quello del relatore.

Massimo VANNUCCI (PD) esprime soddisfazione perché nell'allegato recante le leggi da abrogare è stata espunta la legge n. 317 del 1993, in materia di completamento dei piani di ricostruzione postbellica.

Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono quindi il subemendamento Commercio 0.24.14.1 e approvano l'emendamento 24.14 del Governo.

Maurizio FUGATTI (LNP) ritira l'emendamento 26.12.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS esprime parere contrario sull'emendamento Forcolin 26.02.

Gianluca FORCOLIN (LNP) illustra il suo emendamento 26.02, ricordando che attraverso tale emendamento si prevede di effettuare un'operazione di razionalizzazione dell'organizzazione degli enti nel settore dell'agricoltura.

Massimo VANNUCCI (PD) dichiara il proprio voto contrario rispetto all'emendamento 26.02 il quale prevede una vera e propria operazione di spoil system, che appare del tutto irragionevole.

Lino DUILIO (PD) esprime un giudizio fortemente negativo sull'emendamento 26.02, in quanto lo stesso interviene su una materia molto delicata, la quale dovrebbe inoltre essere considerata inammissibile rispetto al provvedimento nel complesso. Chiede pertanto l'accantonamento dell'emendamento 26.02.

Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL) si associa alla richiesta del collega Duilio per quanto concerne l'accantonamento dell'emendamento 26.02.

Le Commissioni respingono quindi l'emendamento Forcolin 26.02.

Marino ZORZATO (PdL), relatore per la V Commissione, esprime parere favorevole sugli emendamenti 26.05 dei relatori, 28.26, 30.5 e 30.6 del Governo e Marsilio 31.1.

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Il sottosegretario Giuseppe VEGAS esprime parere conforme a quello del relatore.

Le Commissioni approvano l'emendamento 26.05 del relatore. Approvano quindi gli emendamenti 28.26, 30.5 e 30.6 del Governo.

Marco CAUSI (PD) chiede chiarimenti in ordine all'emendamento 31.1.

Marino ZORZATO (PdL), relatore per la V Commissione, propone una riformulazione dell'emendamento Marsilio 31.1, nel senso di aggiungere in fine le seguenti parole: «le carte d'identità rilasciate a partire dal 1o gennaio 2010 devono essere munite della fotografia e delle impronte digitali della persona cui si riferiscono».

Lino DUILIO (PD) chiede chiarimenti sull'applicazione delle disposizioni contenute nella proposta emendativa.

Massimo Enrico CORSARO (PdL) chiarisce che le disposizioni si applicano solo alle carte d'identità di nuova emissione.

I deputati Gian Luca GALLETTI (UdC), Antonio MISIANI (PD) e Antonio BORGHESI (IdV) aggiungono la propria firma all'emendamento Marsilio 31.1, come riformulato.

Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano gli emendamenti Marsilio 31.1 (nuova formulazione) e 33.42 del Governo.

Lino DUILIO (PD) chiede quale sia il termine previsto per la conclusione dei lavori delle Commissioni. Chiede inoltre di sapere se il Governo, contravvenendo agli impegni assunti, intenda inserire nel maxiemendamento da presentare in Assemblea anche gli emendamenti accantonati, ove questi non fossero esaminati dalle Commissioni. Ribadisce infine che il Governo si è preso gioco del Presidente della Repubblica inserendo nel decreto-legge, in sede di conversione, norme estranee e prive dei requisiti di necessità e urgenza. Auspica pertanto che il Presidente della Repubblica valuti con particolare attenzione tali norme all'atto di promulgare la legge di conversione.

Gianfranco CONTE, presidente, osserva che, se le Commissioni non esaminassero alcune proposte emendative ritenute dal Governo particolarmente rilevanti, il Governo si riserverebbe naturalmente ogni valutazione in ordine all'opportunità di inserirle nel maxiemendamento da presentare in Assemblea.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS ricorda che il Governo ha rinunciato ad insistere perché fossero posti in votazione numerosi suoi emendamenti.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, richiama le dichiarazioni rese dal Ministro Vito nella seduta dello scorso 13 luglio.

Renato CAMBURSANO (IdV) evidenzia l'anomalia dell'attuale situazione istituzionale e ritiene che le Commissioni debbano disporre di tempi più ampi per l'esame del provvedimento in titolo.

Pier Paolo BARETTA (PD) chiede nuovamente di sapere quale sarà l'esito delle disposizioni accantonate.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, ribadisce che il Governo si riserva di decidere sulle parti non esaminate dalle Commissioni.

Pier Paolo BARETTA (PD) ritiene che l'opposizione debba avere la garanzia che le parti non esaminate dalle Commissioni non saranno oggetto del maxiemendamento del Governo.

La seduta, sospesa alle 5, è ripresa alle 5.15.

Pier Paolo BARETTA (PD) richiede che le Commissioni passino ad esaminare l'emendamento 60.92 del Governo.

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Giancarlo GIORGETTI, presidente, invita il sottosegretario Vegas a illustrare l'emendamento 60.92 del Governo.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS evidenzia che l'emendamento consente una maggiore flessibilità di bilancio, pur tenendo conto della richiesta di salvaguardare le prerogative del Parlamento e dunque, in questo senso, migliorando il testo iniziale. Viene previsto il principio della copertura su tre saldi, anche se esso viene formulato in termini che ne garantiscano la praticabilità. Osserva infine che il comma 8, il quale reca le disposizioni più controverse, si limita all'anno 2009 e assicura che la legge finanziaria abbia un contenuto limitato alla manovra correttiva: si tratta di un limite che vale non solo per il Parlamento, ma anche per il Governo. La formulazione adottata, peraltro, riproduce quella contenuta nella recente risoluzione di approvazione del DPEF. Per queste ragioni, il Governo attribuisce grande rilevanza all'emendamento e ne auspica l'approvazione.

Lino DUILIO (PD) non ritiene che l'emendamento abbia il rilievo che adesso attribuisce il rappresentante del Governo. Ribadisce la contrarietà all'adozione con decreto-legge di una modifica particolarmente rilevante della legislazione contabile. Nel merito si determina il trasferimento di una significativa quota di potestà legislativa dal Parlamento al Governo. Chiede pertanto che almeno il comma 8 dell'emendamento 60.92 del Governo, nella nuova formulazione sia espunto in quanto si tratta di una disposizione per certi versi pleonastica. Ricorda quindi che le norme di spesa sono proposte in primo luogo dai Ministri. Per quanto riguarda in particolare gli emendamenti di iniziativa parlamentare, si pone una rigorosa valutazione dell'ammissibilità. Ritiene in conclusione che si tratti di una norma che non possa essere adottata per decreto anche perché inutile e ripetitiva rispetto alle attuali previsioni legislative che escludono dal contenuto proprio della finanziaria le norme di carattere localistico e microsettoriale.

Antonio BORGHESI (IdV), associandosi all'intervento del deputato Duilio, osserva che l'intervento previsto dal comma 8 dell'emendamento 60.92 di fatto espropria il Parlamento di una delle sue funzioni fondamentali.

Marino ZORZATO (PdL), relatore per la V Commissione, chiede di accantonare l'emendamento 60.92 (nuova formulazione) del Governo, con l'impegno a non adottarlo da parte delle Commissioni.

Gian Luca GALLETTI (UdC) condivide la proposta del relatore.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, preso atto delle dichiarazioni emerse nel corso del dibattito propone di accantonare l'emendamento 60.92 (nuova formulazione) del Governo.

Lino DUILIO (PD) chiede quale sarà l'atteggiamento del Governo in Assemblea, prospettando la possibilità di un voto per parti separate.

Renato CAMBURSANO (IdV) avanza la richiesta di chiarimenti in merito all'orientamento del Governo.

Antonio BORGHESI (IdV) ritiene opportuno che le Commissioni non introducano nel proprio testo l'emendamento e si chiede quale possa essere il testo su cui il Governo porrà il voto di fiducia.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, nel ribadire che l'emendamento non sarà inserito nel testo delle Commissioni, fa notare che il Governo si riserva comunque di inserire o meno il relativo contenuto nella proposta emendativa presentata in Assemblea.

Antonio BORGHESI (IdV) precisa che le Commissioni hanno esaminato l'emendamento anche se non si sia pervenuti ad un compiuto esame.

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Lino DUILIO (PD) ritiene a titolo personale che sia preferibile votare l'emendamento per parti separate.

Gian Luca GALLETTI (UdC) ribadisce i motivi per cui ritiene che una simile disposizione non possa essere adottata per decreto-legge.

Pier Paolo BARETTA (PD) sostiene che qualora il Governo confermi che non intende rinunciare alla previsione del comma 8 dell'emendamento, dovrebbe risultare espressamente che il Parlamento non ha ritenuto di approvare l'emendamento e lo ha accantonato.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, prende atto che le Commissioni non hanno concluso l'esame dell'emendamento 60.92 (nuova formulazione) del Governo. Propone quindi di passare all'esame dei restanti emendamenti contenuti nel fascicolo.

Karl ZELLER (Misto-Min.ling.) richiama il proprio subemendamento 0.74.23.1.

Gioacchino ALFANO (PdL) richiama l'emendamento Catone 44.19, al quale appone la propria firma.

Maurizio FUGATTI (LNP) richiama il proprio emendamento 58.2.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che l'emendamento 2.65 (nuova formulazione) dei relatori assume la nuova numerazione 5.10.
Lo pone quindi in votazione.

Le Commissioni approvano l'emendamento 5.10 dei relatori.

Marino ZORZATO (PdL), relatore per la V Commissione, con riferimento all'emendamento 26.44 del Governo, esprime parere favorevole sul subemendamento Causi 0.26.44.7 e sull'emendamento medesimo.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS si rimette alle Commissioni per quanto concerne il subemendamento Causi 0.26.44.7.

Le Commissioni approvano, con distinte votazioni, il subemendamento Causi 0.26.44.7 e l'emendamento 26.44 del Governo. Approvano quindi, con distinte votazioni, gli emendamenti 35.14 e 35.15 del Governo.

Marino ZORZATO (PdL), relatore per la V Commissione, avverte di aver predisposto una riformulazione dell'emendamento 36.5 dei relatori, nel senso di aggiungere in fine il seguente periodo: «fatta salva la disciplina tributaria applicabile agli atti di cui al periodo precedente».

Le Commissioni approvano l'emendamento 36.5 (nuova formulazione) dei relatori. Approvano quindi, con distinte votazioni, gli emendamenti 37.8, 38.30, 38.33 e 38.32 del Governo. Approvano quindi, con distinte votazioni l'emendamento Zeller 39.25 e l'emendamento 41.19 del Governo.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS, con riferimento agli identici emendamenti Catone 44.19, Marchioni 44.26, Caldoro 44.56, Renato Farina 44.69, Murgia 44.38, propone una riformulazione, nel senso di aggiungere in fine le seguenti parole: «senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica».

Gioacchino ALFANO (PdL) accoglie la riformulazione dell'emendamento Catone 44.19, di cui è firmatario, nei termini proposti dal rappresentante del Governo.

Maino MARCHI (PD) accoglie la riformulazione dell'identico emendamento Marchioni 44.26 proposta dal rappresentante del Governo.

Le Commissioni approvano gli identici emendamenti Catone 44.19, Marchioni 44.26, Caldoro 44.56, Renato Farina 44.69, Murgia 44.38, nel testo riformulato. Approvano quindi l'articolo aggiuntivo 46.05

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del Governo. Approvano altresì l'emendamento 58.25 dei relatori.

Marino ZORZATO (PdL), relatore per la V Commissione, esprime parere favorevole sull'emendamento Fugatti 58.2.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS si rimette alle Commissioni in relazione all'emendamento Fugatti 58.2.

Le Commissioni approvano l'emendamento Fugatti 58.2. Approvano quindi l'emendamento 60.90 del Governo.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS ritira l'emendamento 60.91 del Governo.

Le Commissioni approvano, con distinte votazioni, gli emendamenti 62.11 del Governo e 62.12 dei relatori, nonché gli identici emendamenti 63.89 del Governo e 63.90 dei relatori.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS ritira l'articolo aggiuntivo del Governo 63.010.

Alberto FLUVI (PD) chiede chiarimenti in merito all'articolo aggiuntivo 63.011 dei relatori.

Marino ZORZATO (PdL), relatore per la V Commissione, rileva che l'articolo aggiuntivo risponde all'esigenza di definire l'ambito di applicazione della disposizione che estende alle società sportive dilettantistiche la possibilità di beneficiare del 5 per mille.

Le Commissioni approvano, con distinte votazioni, gli articoli aggiuntivi 63.011 dei relatori e 63.08 del Governo. Approvano quindi l'emendamento 64.49 dei relatori. Approvano altresì il subemendamento 0.64.48.5 dei relatori.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, propone di considerare respinti i restanti subemendamenti riferiti all'emendamento 64.48 del Governo.

Le Commissioni concordano.
Le Commissioni approvano quindi, con distinte votazioni, gli emendamenti 64.48 e 64.47 del Governo.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS ritira l'emendamento 66.35 del Governo.

Le Commissioni approvano, con distinte votazioni, gli emendamenti 69.19 del Governo, 70.16 e 71.29 dei relatori, 72.29 e 72.30 del Governo.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che il subemendamento Zeller 0.74.23.1 assume la nuova numerazione 0.74.24.1.

Marino ZORZATO (PdL), relatore per la V Commissione, esprime parere favorevole sul subemendamento Zeller 0.74.24.1.

Le Commissioni approvano, con distinte votazioni, il subemendamento Zeller 0.74.24.1 e l'emendamento 74.24 dei relatori. Approvano quindi l'emendamento 74.22 del Governo.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che le Commissioni procederanno all'esame dell'articolo aggiuntivo 77.08 del Governo, limitatamente all'articolo 77-bis concernente le regole del patto di stabilità interno delle regioni e delle province autonome, ricordando che la parte costituita dall'articolo 77-ter è stata approvata dalle Commissioni nella seduta di venerdì 11 luglio.

Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano i subemendamenti 0.77.08.83 e 0.77.08.82 dei relatori. Approvano quindi l'articolo aggiuntivo 77.08 del Governo limitatamente alla parte costituita dall'articolo 77-bis.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS esprime parere favorevole sugli identici subemendamenti Froner 0.77.09.3 e Zeller 0.77.09.1, a condizione che siano riformulati nel senso di mantenere soltanto la lettera a), limitatamente alle parole:

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«compatibilmente con le disposizioni statutarie».

Karl ZELLER (Misto-Min.ling.) accoglie la riformulazione proposta dal rappresentante del Governo.

Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano gli identici subemendamenti Froner 0.77.09.3 e Zeller 0.77.09.1, nel testo riformulato, e l'articolo aggiuntivo 77.09 del Governo. Approvano quindi, con distinte votazioni, l'articolo aggiuntivo 77.010 del Governo, l'emendamento 79.10 del Governo, gli articoli aggiuntivi 79.01, 79.02 e 79.03 del Governo, nonché l'emendamento 80.8 del Governo.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, propone di dichiarare respinte tutte le altre proposte emendative presentate e ritenute ammissibili al fine di permetterne la ripresentazione in Assemblea.

Le Commissioni concordano.

Massimo Enrico CORSARO (PdL) chiede alla presidenza di rivedere la valutazione di inammissibilità con riferimento all'emendamento 5.10 dei relatori, per la parte che modifica l'articolo 76 aggiungendo il comma 6-bis. Rileva che tale disposizione non comporta oneri a carico dello Stato.

Marco CAUSI (PD) osserva, in accordo con il collega Corsaro, che la disposizione fa riferimento a posizioni stipendiali già coperte.

Massimo VANNUCCI (PD) ritiene che la valutazione di inammissibilità debba essere mantenuta in quanto al divieto di assunzione sono correlati effetti finanziari di miglioramento dei saldi.

Antonio BORGHESI (IdV), in relazione ai subemendamenti riferiti all'emendamento 5.10 dei relatori, richiama il subemendamento di cui è primo firmatario, con il quale si elimina il termine della data di entrata in vigore del presente decreto per quanto concerne la possibilità di pubblicare gli elenchi concernenti le dichiarazioni dei redditi mediante l'utilizzo delle reti di comunicazione elettronica.

Gianfranco CONTE, presidente, ritiene che la pubblicità degli elenchi in questione debba essere assicurata solo per chi ha un effettivo interesse e pertanto è disposto a prendere visione di tali elenchi nel comune di residenza dei contribuenti.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS, tornando a considerare la parte dell'emendamento 5.10 dei relatori che modifica l'articolo 76 aggiungendo il comma 6-bis, ritiene che tale previsione potrebbe non comportare maggiori oneri nel caso in cui si precisi un termine entro il quale si debba essersi determinata la vacanza in organico.

Lino DUILIO (PD) sottolinea la differenza fra posti effettivamente coperti e la dotazione organica.

Massimo Enrico CORSARO (PdL) evidenzia che la disposizione in esame ha in ambito di applicazione molto limitato.

Antonio MISIANI (PD) sollecita il mantenimento della valutazione di inammissibilità.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS (PdL) in considerazione del fatto che si tratta di una materia controversa, invita il deputato Corsaro a non insistere in ogni caso rileva che la disposizione potrebbe determinare effetti negativi da parte di altri enti locali e pertanto è suscettibile di determinare nuovi o maggiori oneri per i quali non è individuata la necessaria copertura finanziaria.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, alla luce delle dichiarazioni del rappresentante del Governo conferma la valutazione di inammissibilità per la parte dell'emendamento 5.10 dei relatori in questione.

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Il sottosegretario Giuseppe VEGAS dopo aver ringraziato le Commissioni per il grande impegno dedicato all'esame del provvedimento, per un verso segnala che le disposizioni relative all'individuazione dei siti in cui localizzare impianti nucleari e di stoccaggio di rifiuti radioattivi e le disposizioni in materia di contabilità dello Stato contenute nell'emendamento 60.92 del Governo costituiscono i due argomenti dei quali le Commissioni non hanno compiuto l'esame. Per altro verso riconosce che il testo risultante dalle modifiche approvate dalle Commissioni risulta essere l'esito di un compiuto esame di tutte le altre questioni in rilievo. Conferma quindi di ritirare tutti gli altri emendamenti del Governo che non sono stati esaminati.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, chiede alle Commissioni l'autorizzazione ad apportare al testo le proposte di coordinamento formale poste in distribuzione (vedi allegato 2).

Le Commissioni autorizzano la Presidenza ad apportare le modifiche di coordinamento formale poste in distribuzione.

Lino DUILIO (PD) invita la Presidenza a sollecitare la Presidenza della Camera a posticipare l'inizio delle votazioni previste nell'odierna seduta dell'Assemblea.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, si assume l'impegno ad attivarsi in tal senso.

Pier Paolo BARETTA (PD), intervenendo in sede di dichiarazioni di voto relative al mandato al relatore, esprime la netta contrarietà del proprio gruppo sul provvedimento in esame. Ritiene infatti del tutto scorretto l'utilizzo della decretazione d'urgenza da parte del Governo. La contrarietà al provvedimento è inoltre motivata da rilevanti profili di merito in quanto nel decreto-legge sono stati inseriti interventi assai discutibili. Precisa infine che il comportamento tenuto dai gruppi di opposizione non significa in alcun modo una condivisione del provvedimento né una compartecipazione, nell'ambito dei lavori delle Commissioni, alle decisioni assunte dalla maggioranza, ma è stato dettato unicamente da senso di responsabilità e dalla volontà di attenuare i profili più problematici del provvedimento stesso.

Antonio BORGHESI (IdV) ribadisce il giudizio estremamente negativo sul provvedimento del proprio gruppo.

Maurizio BERNARDO (PdL) ringrazia le Commissioni ed il rappresentante del Governo per il lavoro svolto e dichiara il voto favorevole del proprio gruppo.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, nel ringraziare tutti i membri delle Commissioni per l'impegno dedicato all'esame del provvedimento, anche mediante la partecipazione a lunghe sedute notturne, rese necessarie dai tempi di calendarizzazione del decreto-legge in Assemblea, esprime un particolare apprezzamento nei confronti dei gruppi di opposizione, per il senso di responsabilità da essi dimostrato.

Le Commissioni deliberano quindi di conferire ai relatori, Zorzato per la V Commissione e Jannone per la VI Commissione, mandato a riferire all'Assemblea in senso favorevole sul provvedimento in esame. Deliberano altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che le Presidenze delle Commissioni riunite si riservano di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

La seduta termina alle 6.45.

ERRATA CORRIGE

Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 32 di venerdì 11 luglio 2008 siano apportate le seguenti modificazioni:
a) a pagina 109, seconda colonna, trentesima riga, le parole «n. 296» siano sostituite dalle seguenti: «n. 286»;

Pag. 30

b) a pagina 110, prima colonna, quattordicesima riga, le parole «dalla sua» siano sostituite dalle seguenti: «dall'»;
c) a pagina 110, prima colonna, diciannovesima riga, le parole «n. 281» siano sostituite dalle seguenti: «n. 286»;
d) a pagina 110, prima colonna, trentacinquesima riga, le parole «In caso» siano sostituite dalle seguenti: «Nel caso»;
e) a pagina 110, prima colonna, quarantaquattresima riga, le parole «nel premo» siano sostituite dalle seguenti «nel primo»;
f) a pagina 111, prima colonna, trentottesima riga, le parole «dei 21» siano sostituite dalle seguenti «del 2»
g) a pagina 111, seconda colonna, trentanovesima riga, le parole «l'andamento» siano sostituite dalle seguenti: «l'affidamento»
h) a pagina 112, seconda colonna, decima riga, le parole: «presente legge» sia sostituita dalla seguente: «legge di conversione del presente decreto»;
i) a pagina 113, prima colonna, la parola «forandone» sia sostituita dalla seguente: «formazione»;
j) a pagina 113, seconda colonna, la parola «eco» sia sostituita dalla seguente: «con»;
k) a pagina 113, seconda colonna, quindicesima riga, la parola «scanno» sia sostituita dalla seguente «somme»;
l) a pagina 113, seconda colonna, quarantacinquesima riga, la cifra «51» sia sostituita dalla seguente: «9»;
m) a pagina 113, seconda colonna, quarantacinquesima riga, le parole «decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112» sia sostituita dalla seguente: «presente decreto».

Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 34 di lunedì 14 luglio 2008 siano apportate le seguenti modificazioni:
a) a pagina 20, seconda colonna, alla settima riga, le parole: «del decreto-legge 25 giugno 2008 n. 112, allo scopo intendendosi corrispondentemente ridotta la relativa autorizzazione di spesa» siano sostituite con le seguenti: «del presente decreto»;
b) a pagina 21, seconda colonna, trentaquattresima riga dopo le parole «corrispondente riduzione» siano inserite le seguenti: «delle proiezioni per il medesimo anno»;
c) a pagina 21, seconda colonna, quarantacinquesima riga le parole «I Relatori» siano sostituite dalle seguenti: «Il Governo»;
d) a pagina 30, seconda colonna, undicesima riga la cifra «n. 24» siano sostituite dalle seguenti: «n. 244»;
e) a pagina 31, seconda colonna, diciannovesima riga, le parole «dell'articolo 19» siano sostituite dalle seguenti: «dell'articolo 10»
f) a pagina 38, prima colonna, terza e quarta riga; le parole: «d) sostituire la parola "5569,1" con la seguente: "5969"» siano soppresse; dopo la quarta riga siano inserite le parole: «60.02 (Nuova formulazione) Il Governo».