CAMERA DEI DEPUTATI
Lunedì 14 luglio 2008
34.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (V e VI)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

Lunedì 14 luglio 2008. - Presidenza del presidente della V Commissione Giancarlo GIORGETTI, indi del presidente della VI Commissione Gianfranco CONTE. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Giuseppe Vegas.

La seduta comincia alle 10.50.

DL 112/08: Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria.
C. 1386 Governo.

(Seguito dell'esame e rinvio).

Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 12 luglio 2008.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte, ad integrazione delle dichiarazioni di inammissibilità già rese, che l'emendamento Vignali 38.3, limitatamente ai commi da 6-quater a 6-novies, nonché l'articolo aggiuntivo Abrignani 45.020 e l'emendamento Capitanio Santolini 64.12 devono ritenersi inammissibili per estraneità di materia in quanto conferiscono deleghe legislative al Governo.
Avverte poi che, come previsto, le Commissioni procederanno all'esame degli articoli aggiuntivi 6.045, 6.046, 6.047, 6.048, 6.049 e 6.050 ed ai subemendamenti riferiti a tali proposte emendative. Con riferimento

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all'ammissibilità dei subemendamenti, per quanto riguarda i subemendamenti riferiti all'emendamento 6.045 (nuova formulazione) del Governo, risultano inammissibili per estraneità di materia:
il subemendamento Messina 0.6.045.1, limitatamente al comma 1-bis, che dispone un incremento delle risorse destinate alla viabilità secondaria di Calabria e Sicilia;
il subemendamento Pezzotta 0.6.045.9, che aggiunge disposizioni in materia di diretta assegnazione delle risorse pubbliche a società e consorzi che abbiano vinto bandi di gara di infrastrutturazione a banda larga.

Per quanto riguarda i subemendamenti riferiti all'articolo aggiuntivo 6.046 (nuova formulazione) del Governo, risultano inammissibili per estraneità di materia:
il subemendamento Gioacchino Alfano 0.6.046.11, che aggiunge un comma concernente la realizzazione in Campania dei termovalorizzatori;
il subemendamento Pezzotta 0.6.046. 15, che aggiunge un comma con il quale si dispone in materia di diretta assegnazione delle risorse pubbliche a società e consorzi che abbiano vinto bandi di gara di infrastrutturazione a banda larga.

Per quanto riguarda i subemendamenti riferiti all'articolo aggiuntivo 6.047 del Governo, risulta inammissibile per estraneità di materia il subemendamento D'Antoni 0.6.047.2, che aggiunge due commi volti ad incrementare l'autorizzazione di spesa relativa ai lavori socialmente utili.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS annuncia la presentazione di tre proposte emendative che intervengono sulla spesa sanitaria, nonché di una proposta emendativa in materia di disciplina delle funzioni di controllo della Corte dei conti e di un'ulteriore proposta emendativa che, riprendendo il dispositivo della risoluzione di approvazione del DPEF, definisce in forma sperimentale limiti di contenuto assai più stringenti per la legge finanziaria.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, ritiene che il termine per i subemendamenti ai nuovi emendamenti preannunciati dal sottosegretario Vegas non potrà essere fissato prima della fine della mattina e comunque soltanto successivamente alla valutazione di ammissibilità degli emendamenti medesimi.dispone, senza obiezioni, il termine per i subemendamenti alle ore 13.

Antonio BORGHESI (IdV), chiede indicazioni sui tempi di predisposizione della relazione tecnica all'articlo aggiuntivo 60.02 del Governo (nuova formulazione).

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS dichiara che la relazione tecnica sta per essere ultimata.

Gaspare GIUDICE (FI), ricorda che il FAS è stato utilizzato per finalità disparate nella precedente legislatura. Ritiene che si debba sentire il Ministro Scajola per addivenire ad un serio monitoraggio sull'utilizzo del FAS. Non comprende la concentrazione delle risorse per opere di interesse nazionale, come è previsto dall'articolo aggiuntivo 6.046 del Governo. Segnala altresì che è in corso un tavolo tecnico e successivamente un incontro tra Governo e regioni che si concluderà nel pomeriggio. A tal fine chiede se non sia il caso di attendere gli esiti di tale incontro. Richiama poi il proprio emendamento 63.6, relativo ai lavoratori socialmente utili del comune di Palermo. Ricorda che nella XIV legislatura era stato realizzato un processo di progressiva stabilizzazione di tali lavoratori. In particolare, sempre nella scorsa legislatura, considerato il numero ridotto dei lavoratori socialmente utili, era stato previsto un finanziamento a regime di 55 milioni di euro per pervenire alla loro completa stabilizzazione. A tal fine furono anche avviate le necessarie procedure amministrative. Successivamente, il Governo in carica ha cancellato il finanziamento

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utilizzandolo a copertura dell'esenzione dall'ICI sulla prima casa. Al tempo stesso, è stato adottato un decreto dal Presidente del Consiglio dei Ministri, che è in corso di registrazione e il Senato ha approvato emendamenti di spesa che utilizzano somme superiori alle disponibilità. Inoltre, il DPCM fa riferimento solo a una parte dei lavoratori interessati. In definitiva, il processo di stabilizzazione è stato bloccato. Il proprio emendamento 63.6, riporta la somma al comma 550 dell'articolo 2 della legge finanziaria per il 2008, per portare a compimento il processo già avviato. È una battaglia di uomini della maggioranza: ritiene di dover valutare la propria posizione sulle scelte del Governo.

Antonio BORGHESI (IdV) evidenzia la rilevanza dei nuovi emendamenti presentati dal Governo. Nel ritenere che non si possano esaminare gli emendamenti nei tempi ristretti che rimangono a disposizione delle Commissioni, invita il Governo a ritirarli.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, assicura che gli emendamenti saranno esaminati solo al termine delle altre questioni.

Antonio BORGHESI (IdV) sottolinea come il Governo intenda presentare tali emendamenti in Commissione per poi inserirli nel maxi-emendamento sul quale porrà la questione di fiducia.

Francesco BOCCIA (PD) sollecita una riflessione sul quadro strategico nazionale. Rileva infatti come non sia stato ancora definito l'importo delle risorse destinate al Mezzogiorno. Si prevede infatti solo la rimodulazione con modalità oscure per progetti di rilevanza nazionale non ancora indicati e che non interessano il Mezzogiorno se corrispondono al programma delle opere del Ministro Matteoli. Il Ministro promette per il Sud 100 miliardi, cioè sempre le solite risorse. Si è in presenza di una centralizzazione della finanza pubblica a cui si associa una centralizzazione della programmazione degli interventi. Segnala che i bilanci regionali sono fortemente condizionati dalla programmazione degli interventi comunitari a causa della regola del cofinanziamento. Il Governo ha presentato una lunga serie di articoli aggiuntivi senza una logica di insieme e con un'impronta nettamente contraria all'autonomia degli enti territoriali. La programmazione, invece, deve avere un carattere aggiuntivo rispetto agli interventi pubblici esterni. In questo contesto, non si possono programmare interventi capaci di incidere sulla situazione economica del territorio. Dunque, quelle regioni che non sono in grado di fare programmazione vedranno i loro compiti assunti di nuovo dallo Stato, mentre si promette loro il federalismo.
Specifica inoltre che il federalismo è ancora atteso da molte Regioni d'Italia, ma che ancora non è stato attuato e che i «rigurgiti centralisti» del Ministero dell'economia potrebbero riguardare anche il resto del paese, oltre che le Regioni del Sud.
Sottolinea inoltre che se il problema era quello di monitorare attentamente la qualità della spesa del FAS, era opportuno continuare a seguire la scelta fatta due anni fa, ovvero quella di nominare un valutatore indipendente della qualità della spesa, cioè la London school of economics.
Rileva infatti che il lavoro svolto da tale valutatore negli ultimi due anni - che ha impegnato anche i tecnici del Ministero - ha permesso di analizzare le cause dell'inefficienza dell'impiego delle risorse nel sud del Paese, sottolineando quindi che le norme contenute negli emendamenti presentati dal Governo vanificano di fatto tutto il lavoro svolto negli ultimi due anni.
Stigmatizza inoltre il fatto che alcuni emendamenti presentati dal Governo erano già stati presentati nel corso dell'esame del decreto-legge «ICI». Richiama inoltre il proprio subemendamento 0.6.046.18, il quale prevede la concentrazione dell'85 per cento delle risorse nel Mezzogiorno. Segnala inoltre il proprio subemendamento 0.6.049.4, che prevede che sia il Ministero degli affari regionali al

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posto del Ministero dello sviluppo economico ad occuparsi della programmazione delle risorse, rilevando in particolare a tale ultimo proposito che non ha alcun senso distinguere la fase della programmazione da quella della attuazione. Sottolinea, quindi, che dagli emendamenti presentati dal Governo non emerge alcuna certezza in merito all'assegnazione di quote percentuali cospicue delle risorse del PON e FAS alle regioni del sud, rilevando in particolare che occorre destinare almeno l'85 per cento delle risorse del FAS e l'80 per cento delle risorse del PON alle regioni del sud. Critica inoltre in generale il fatto che gli emendamenti prevedono che le norme ivi contenute siano successivamente applicate attraverso altri decreti.

Sergio Antonio D'ANTONI (PD) ritiene che gli emendamenti presentati dal Governo non dovrebbero essere discussi nella seduta odierna, ma nell'ambito del disegno di legge che accompagna la manovra finanziaria, ricordando che la discussione odierna appare priva di significato, dato che alle ore 15.00 di oggi si svolgerà una riunione della Conferenza Stato-regioni, che potrebbe stravolgere l'assetto configurato negli emendamenti stessi. Rileva invece che nell'ambito del disegno di legge il Governo potrebbe chiarire meglio il proprio orientamento, evitando quindi che le Commissioni svolgano un lavoro sterile. Ricorda inoltre che in questi anni si è verificata una discriminazione tra aree forti e aree deboli del Paese per quel che riguarda la spesa ordinaria: infatti alle aree deboli del Paese è stata destinata solo una percentuale pari al 26 per cento delle risorse, percentuale molto bassa se si considera che il 38 per cento della popolazione italiana vive nelle aree deboli. Segnala inoltre che la maggior parte delle risorse per infrastrutture viene utilizzata nelle aree forti del Paese e che la spesa straordinaria negli ultimi anni è diventata spesa sostitutiva della spesa ordinaria. Tale situazione ha quindi comportato un aggravamento della distanza tra le aree forti e le aree deboli. Evidenzia in particolare che in Spagna e in Germania vi è stato un miglioramento notevole dell'economia, dovuto alla particolare cura che si è avuta in questi paesi per lo sviluppo delle aree deboli. Ricorda inoltre che il Governo ha adottato e ha intenzione di adottare una serie di provvedimenti gravemente penalizzanti per il sud: in particolare sono state sottratte delle risorse per le infrastrutture del sud utilizzate a copertura dell'esenzione dall'ICI della prima casa; si vuole ridimensionare nel disegno di legge in corso di esame al Senato, il credito di imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno, mentre non viene ridotto il credito di imposta per la ricerca; si vogliono eliminare i contratti di programma e si vuole trasformare la società Sviluppo Italia in uno strumento buono per tutti gli usi. Richiama inoltre la vicenda dei lavoratori socialmente utili di Palermo, per i quali non sono state trovate le risorse relative. Ribadisce quindi l'invito al Governo a ritirare gli emendamenti presentati, ricordando nuovamente che l'approvazione di tali emendamenti comporterà un ulteriore allargamento delle differenze tra nord e sud.

Roberto OCCHIUTO (UdC) evidenzia la logica contraddittoria seguita dal Governo con questo provvedimento, rilevando che nonostante il Governo abbia manifestato l'intenzione di attuare il federalismo fiscale, con il provvedimento in questione si propende invece per una scelta che privilegia la centralizzazione della programmazione. Ritiene pertanto che il Governo non vuole realizzare un vero federalismo, ma un «federalismo dell'egoismo», nell'ambito del quale le regioni vorrebbero trattenere tutte le risorse che producono. Si associa quindi alle richieste dei colleghi Boccia e D'Antoni volte a sollecitare il Governo a trattare gli emendamenti in questione nell'ambito di un altro provvedimento. Segnalando la centralità della questione del Mezzogiorno, rileva inoltre che il provvedimento in esame può costituire un precedente pericoloso, che mira a sottrarre alle regioni il compito di programmare l'attuazione degli interventi da

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svolgere sul loro territorio, rilevando che ciò comporta anche una deresponsabilizzazione delle regioni. Esprime in particolare preoccupazione per l'emendamento 6.049 del Governo, attraverso il quale si prevede che risorse per 14,5 miliardi di euro vengano sottratte al principio della «programmazione dal basso», principio che è fortemente sostenuto dall'Unione europea. Rileva inoltre che tale emendamento prevede addirittura una ricognizione di risorse relative al periodo 2000-2006. Sottolinea inoltre che il Governo non è interessato allo sviluppo del Mezzogiorno, nonostante l'ipotesi ventilata dal Governo di costituire una Banca del Mezzogiorno dotata di 100 miliardi di euro. Evidenzia al riguardo che sono già disponibili 100 miliardi di euro per il sud e che in realtà il Governo intende recuperare risorse per attuare altri interventi dai finanziamenti destinati alle regioni del sud. Ritiene in conclusione opportuno che il Governo cambi strategia in materia, sottolineando che il Mezzogiorno è afflitto da gravi problemi, ma non può essere abbandonato.

Alessandro PAGANO (PdL) si dichiara preoccupato rispetto alle scelte adottate dal Governo che determinano imbarazzo anche in seno alla stessa maggioranza e che mettono in causa la credibilità dell'Esecutivo. Si riferisce, in particolare, all'utilizzo dei finanziamenti per le infrastrutture nelle regioni meridionali, utilizzati a copertura dell'esenzione dall'ICI della prima casa. Sottolinea come il Governo avesse assunto l'impegno di garantire il recupero di tali risorse, mentre non risulta alcun provvedimento in tal senso. Invita pertanto il Governo alle proprie responsabilità, tenuto conto del fatto che le proposte emendative presentate sottraggono risorse alle aree più deboli del Paese; auspica, in conclusione, che su questi temi possa essere svolta una riflessione più approfondita in altra sede e non nell'ambito di un decreto-legge.

Pietro FRANZOSO (PdL) esprime a sua volta perplessità sull'operato del Governo. Osserva infatti che l'esenzione dall'ICI della prima casa ha rappresentato un atto dovuto a sostegno delle famiglie e dei cittadini per il quale, peraltro, sono stati utilizzati anche finanziamenti destinati ai comuni dissestati e a infrastrutture nelle regioni meridionali, ciò che tuttavia ha provocato difficoltà e ritardi nella realizzazione di opere già programmate. Per tali motivi ritiene che prima di rideterminare le modalità di utilizzo del Fondo per le aree sottoutilizzate (FAS) si debbano attendere gli esiti dell'incontro previsto nella giornata odierna tra rappresentanti delle Regioni e Governo, al fine di individuare un percorso che coinvolga le autonomie regionali. Auspica infatti che possano essere garantite due certezze: la certezza della spesa nella realizzazione dei progetti già programmati e la certezza che vengano rispettate le intese raggiunte con le Regioni. Richiama quindi il subemendamento presentato dal collega Boccia in relazione al quale sarebbe opportuno prevedere l'intesa con il Ministero dei rapporti con le Regioni.

Bruno CESARIO (PD) esprime profonda delusione per i provvedimenti del Governo che rappresentano delle vere e proprie sentenze di condanna nei confronti del Mezzogiorno. L'Esecutivo ha infatti assicurato, nel corso della campagna elettorale, che alle aree meridionali sarebbe stato destinato oltre l'80 per cento delle nuove risorse complessivamente considerate, mentre invece con le misure in esame non si fa che accrescere il divario tra nord e sud del Paese. Si assiste altresì ad una marcata centralizzazione, che rende poco credibili gli annunci di federalismo fiscale. Ricorda che, nella scorsa legislatura, i fondi per il ponte di Messina furono comunque destinati ad opere pubbliche assai più urgenti nei territori meridionali; il Governo in carica trasferisce invece al centro-nord le risorse destinate al sud. Segnala in proposito come nel piano delle opere pubbliche l'80 per cento delle realizzazioni sia previsto nel settentrione. Si abbandona di fatto il Mezzogiorno, pregiudicando le prospettive di

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crescita per l'intero Paese. L'opposizione ritiene pertanto di dover lanciare un forte grido di allarme ed esprime un radicale dissenso rispetto alle proposte del Governo.

Lino DUILIO (PD), intervenendo sull'ordine dei lavori, osserva come il Governo abbia presentato un nuovo gruppo di emendamenti, dei quali non è stata ancora valutata l'ammissibilità.

Gianfranco CONTE, presidente, precisa che la Presidenza si riserva di procedere alla valutazione di ammissibilità di tali emendamenti, per fissare quindi un termine per la presentazione di subemendamenti.

Lino DUILIO (PD) evidenzia che uno dei nuovi emendamenti del Governo reca disposizioni che modificano, seppure in via sperimentale, i contenuti della legge finanziaria, nel senso di espungere da tale provvedimento le misure relative allo sviluppo, come anche gli interventi microsettoriali e localistici. Richiama in proposito il diritto di emendamento spettante ai deputati e osserva come appaia quanto meno singolare che sulla riforma di una materia così delicata quale è quella della legge finanziaria si possa intervenire con lo strumento della decretazione d'urgenza, e con emendamenti presentati all'ultimo momento, senza che su di essi possa svolgersi un adeguato dibattito. Rileva inoltre come non sia ancora stata presentata l'ipotetica proposta del Governo di riformulazione dell'articolo 60, né risulta pervenuta la relazione tecnica sull'articolo aggiuntivo 60.02, che concerne il ticket sull'assistenza specialistica e le risorse sulla sicurezza. Si sofferma quindi sugli interventi riguardanti il finanziamento della spesa sanitaria.
Ricorda infine che il sottosegretario Vegas si era impegnato a presentare tutte le proposte emendative entro le ore 15 di venerdì scorso, mentre invece nuovi emendamenti sono stati presentati oggi stesso, dei quali deve ancora essere valutata l'ammissibilità. Ritiene che la condotta del Governo sia del tutto inaccettabile e non vorrebbe che, mediante tale modo di procedere, sia limitata di fatto la possibilità di presentare subemendamenti e, contemporaneamente, sia consentito al Governo di inserire tali nuove disposizioni nel maxi-emendamento che si appresta a presentare, invocando la loro avvenuta presentazione presso le Commissioni di merito.

Ignazio MESSINA (IdV) ricorda come già nel corso dell'esame del decreto-legge n. 93 del 2008 fosse stato prospettato il rischio che non fossero effettivamente reintegrati i fondi utilizzati per la copertura dell'abolizione dell'ICI sulla prima casa e che, in aggiunta, il Governo sottraesse ulteriori risorse al Fondo per le aree sottoutilizzate. Risulta chiaro, a questo punto, che il Governo persegue una strategia volta a distogliere risorse dalle regioni meridionali per destinarle al Nord, come confermato anche da una disposizione approvata nella seduta di ieri, volta a consentire il risarcimento dei danni ambientali nell'area del golfo di Venezia. Al riguardo, sottolinea come anche i colleghi della maggioranza abbiano espresso forti perplessità. Segnala quindi un proprio subemendamento volto a ripristinare immediatamente le risorse sottratte alle regioni Sicilia e Calabria. Ove tale iniziativa fosse accolta, l'opposizione non si sottrarrebbe al confronto sulle modalità di programmazione del Fondo per le aree sottoutilizzate.

Pier Paolo BARETTA (PD), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede alla presidenza chiarimenti sull'andamento dei lavori, anche alla luce delle considerazioni svolte dal collega Duilio.

Gianfranco CONTE, presidente, rispondendo all'onorevole Baretta, chiarisce che il Governo ha assicurato di poter far pervenire entro breve la relazione tecnica sugli ultimi emendamenti presentati. Successivamente, le Commissioni potranno valutare come procedere.

Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL) ricorda come le regioni

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meridionali siano state penalizzate dal Governo al fine di reperire la necessaria copertura finanziaria per le misure contenute nel decreto-legge n. 93 del 2008 e come lo stesso Governo si fosse impegnato, anche in sede di esame degli ordini del giorno presentati in Assemblea sul citato decreto-legge, a ripristinare le risorse sottratte al subemendamento. Dichiara inoltre di non ritenere convincenti le proposte del Governo sulle modalità di programmazione del Fondo per le aree sottoutilizzate, evidenziando come esse rischino di incrinare il senso di unità del Paese e, pertanto, di rendere pressoché impraticabile l'attuazione del federalismo fiscale. Passando alle questioni di metodo, evidenzia l'esigenza di attendere gli esiti dell'incontro tra Governo e rappresentanti delle regioni, già convocato per la giornata odierna. Nel frattempo, le Commissioni dovrebbero soprassedere rispetto all'esame degli articoli aggiuntivi presentati da ultimo dal Governo. Si rammarica quindi del fatto che siano stati dichiarati inammissibili diversi emendamenti di iniziativa parlamentare che, se approvati, avrebbero corretto l'attuale impostazione del provvedimento, rendendolo meno penalizzante per le regioni meridionali. Dichiara altresì di non ritenere condivisibile che, all'atto di predisporre l'eventuale «maxiemendamento», il Governo introduca disposizioni volte a recuperare il contenuto di altri emendamenti. Ricorda quindi, rivolto al collega Messina, di aver effettivamente sostenuto, nella seduta di ieri, il principio del risarcimento dei danni ambientali nei confronti delle popolazioni più colpite, residenti nelle regioni settentrionali, ma di avere, nel contempo, sollevato un problema di equilibrio tra le diverse parti del Paese, in presenza di situazioni analoghe. Dichiara infine di non ritenere che su punti cruciali dello sviluppo del Paese il Parlamento possa essere chiamato ad assumere decisioni in tempi tanto stretti.

Francesco BARBATO (IdV) osserva come il Governo stia pregiudicando le prospettive di rilancio del Mezzogiorno, ad esempio utilizzando le risorse destinate alla costruzione di infrastrutture al fine di finanziare l'esenzione dall'ICI sulla prima casa, che, come è noto, ha beneficato soprattutto le regioni settentrionali. Ricorda altresì che l'emergenza rifiuti in Campania chiama in causa la responsabilità di chiunque abbia ricoperto ruoli di Governo negli ultimi dieci anni e dunque, in particolare, dell'attuale Presidente del Consiglio. In proposito, sottolinea come l'emergenza rifiuti abbia dissanguato le finanze dei comuni meridionali e osserva come le misure contenute nel provvedimento in esame vadano in direzione esattamente opposta a quella che sarebbe auspicabile per affrontare la questione meridionale. La ragione di ciò risiede, a suo avviso, nella necessità, per il Presidente del Consiglio, di ricompensare la Lega Nord per il sostegno ricevuto nell'approvazione di provvedimenti adottati per salvaguardare interessi personali del Presidente del Consiglio medesimo.

Amedeo LABOCCETTA (PdL) esprime perplessità per l'irrompere, in una discussione sinora costruttiva, di interventi fortemente demagogici, che rischiano di pregiudicare il serio lavoro svolto. Rivolto, in particolare, al collega Barbato, ricorda le gravi responsabilità del centrosinistra rispetto all'emergenza rifiuti in Campania e auspica che il confronto possa riprendere serenamente, lasciando da parte le gravi questioni di natura politica, amministrativa e penale che dovrebbero stare al centro di una riflessione sulla responsabilità delle condizioni in cui versano le regioni meridionali.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, invita i relatori e il Governo ad esprimere la propria posizione sulla richiesta di rinvio della votazione sugli articoli aggiuntivi del Governo. Avverte quindi che sta per pervenire la relazione tecnica sulla nuova formulazione dell'articolo aggiuntivo 60.02 del Governo, evidenziando peraltro che sarà necessario valutare l'ammissibilità del medesimo e, qualora esso fosse ammissibile, fissare un termine per la presentazione di subemendamenti. Pertanto, il citato

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articolo aggiuntivo non potrà essere esaminato prima del pomeriggio.

Marino ZORZATO (PdL), relatore per la V Commissione, ritiene fondate le questioni sollevate da diversi colleghi e giudica opportuno attendere l'esito dell'incontro tra Governo e rappresentanti delle regioni, rinviando, pertanto, la votazione sugli articoli aggiuntivi del Governo.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS dichiara di condividere le considerazioni del relatore.

Lino DUILIO (PD) ribadisce l'esigenza di una discussione seria sulle nuove proposte emendative del Governo e, in particolare, sull'emendamento 60.91. Poiché tale emendamento ha, evidentemente, una grande rilevanza istituzionale, osserva che, ove il Governo insistesse per un esame parlamentare in tempi troppi ristretti, ciò farebbe venir meno le condizioni per un lavoro comune tra maggioranza e opposizione.

Roberto OCCHIUTO (UdC) chiede di sapere quando saranno definite le questioni relative alla programmazione e all'utilizzo del Fondo per le aree sottoutilizzate. Ritiene infatti che, ove le Commissioni dichiarassero di voler rinviare l'esame delle proposte contenute negli articoli aggiuntivi del Governo, ciò costituirebbe un segnale importante, anche rispetto al confronto in corso tra il Governo e i rappresentanti delle regioni. In tal caso, peraltro, bisognerebbe anche garantire che il contenuto dei citati articoli aggiuntivi non fosse inserito nell'eventuale «maxiemendamento» del Governo.

Michele VENTURA (PD) concorda con il collega Duilio nel ritenere inopportuno che il Governo e la maggioranza insistano sull'emendamento 60.91 del Governo, che incide sulla definizione dei contenuti della legge finanziaria, e invita il Governo a ritirarlo, al fine di evitare una grave forzatura istituzionale, che finirebbe inevitabilmente per inasprire il confronto.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, propone di esaminare l'articolo aggiuntivo 63.06 del Governo e i subemendamenti ad esso riferiti, nonché l'emendamento Gioacchino Alfano 63.84, relativo al finanziamento del Comitato paraolimpico (vedi allegato 1).

Marino ZORZATO (PdL), relatore per la V Commissione, esprime parere favorevole sull'articolo aggiuntivo 63.06 del Governo e invita al ritiro del subemendamento Cota 0.63.06.1.

Maurizio FUGATTI (LNP) ritira il subemendamento Cota 0.63.06.1, di cui è firmatario.

Alberto FLUVI (PD) ricorda come la legge finanziaria per il 2008 avesse esteso alle società sportive dilettantistiche il 5 per mille e chiede di sapere quali siano, sotto questo profilo, gli effetti dell'articolo aggiuntivo 63.06 del Governo.

Marino ZORZATO (PdL), relatore per la V Commissione, ritiene che sia opportuno modificare l'articolo aggiuntivo 63.06 del Governo, al fine di inserirvi il riferimento alle attività delle società sportive dilettantistiche.

Massimo Enrico CORSARO (PdL) precisa che l'articolo aggiuntivo in discorso si riferisce alle preferenze espresse nelle dichiarazioni dei redditi presentate nel 2008.

Lino DUILIO (PD) suggerisce che sarebbe opportuno, sulla base dell'esperienza degli anni precedenti, fissare una soglia minima per la destinazione del 5 per mille ai comuni più piccoli, poiché, in certi casi, si tratta di somme veramente irrisorie.

Gian Luca GALLETTI (UdC) sottolinea, in linea di principio, la rilevanza del 5 per mille come importante esempio di sussidiarietà. Osserva, tuttavia, che l'attuale Governo persiste nell'errore del Governo precedente, fissando un tetto massimo, mentre alle finalità del 5 per mille dovrebbero

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essere destinate tutte le risorse effettivamente corrispondenti alle scelte dei contribuenti.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS, segnala che l'eliminazione del tetto di spesa risulterebbe problematica sotto il profilo finanziario.

Marino ZORZATO (PdL) presenta il proprio subemendamento 0.63.06.2, volto a introdurre tra le destinazioni del 5 per mille anche il sostegno alle associazioni sportive dilettantistiche riconosciute dal CONI a norma di legge.

Le Commissioni approvano il subemendamento del relatore 0.63.06.2 (vedi allegato 1).
Approvano quindi l'articolo aggiuntivo 63.06 del Governo, nel testo riformulato (vedi allegato 1).

Giancarlo GIORGETTI, presidente, propone di procedere alla votazione dell'emendamento Gioacchino Alfano 63.84, già richiamato nella seduta di ieri.

Le Commissioni approvano l'emendamento Gioacchino Alfano 63.84.

Lino DUILIO (PD) ricorda che nella seduta di ieri la Presidenza si era impegnata ad assicurare l'esame anche degli altri emendamenti segnalati dai gruppi.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, ribadisce l'impegno assunto in tal senso. Invita quindi il relatore Zorzato ad esprimere il proprio parere sugli emendamenti riferiti all'articolo 4 (vedi allegato 2).

Marino ZORZATO, relatore per la V Commissione, esprime parere favorevole sull'emendamento 4.8 del Governo e parere contrario sui restanti emendamenti riferiti all'articolo 4.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS esprime parere conforme a quello del relatore.

Lino DUILIO (PD) segnala l'emendamento Abrignani 4.2 che ritiene molto più appropriato dell'emendamento 4.8 del Governo, la cui portata risulta del tutto oscura. Dichiara altresì di sottoscrivere l'emendamento Abrignani 4.2.

Antonio BORGHESI (IdV) ribadisce il proprio stupore per il fatto che il relatore Zorzato continua a non motivare i pareri contrari da lui espressi. Si sofferma in particolare sul proprio emendamento 4.5 volto sì ad agevolare l'accesso al credito per iniziative valide e innovative, mediante ricorso a operazioni di venture capital.

Marino ZORZATO, relatore per la V Commissione, ritiene che l'emendamento Borghesi 4.5 meriti di essere approfondito. Modificando quindi, sulla base dello svolgimento della discussione, il parere già espresso sull'emendamento 4.8 del Governo, invita a ritirare tale emendamento.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS rileva che l'emendamento Borghesi 4.5 introduce finalità diverse rispetto a quelle di cui all'articolo 4, che non fa riferimento alla dimensione delle imprese. Dichiara quindi di non insistere per la votazione dell'emendamento 4.8 del Governo che ritira.

Antonio BORGHESI (IdV) si dichiara insoddisfatto per le motivazioni addotte dal sottosegretario Vegas in relazione al parere contrario sul proprio emendamento 4.5.

Lino DUILIO (PD) ribadisce la validità dell'intervento prospettato nell'emendamento Abrignani 4.2. In relazione alle difficoltà del relatore Zorzato nel valutare i vari emendamenti che la Commissione

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procede ad esaminare, stigmatizza l'assenza del relatore per la VI Commissione.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS evidenzia che l'emendamento Abrignani 4.2 utilizza in misura consistente il risparmio postale e pertanto necessita di un approfondimento.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, propone pertanto di rinviare la votazione sugli emendamenti riferiti all'articolo 4 e passare all'esame e alla votazione dell'emendamento 63.88 del Governo, che ripristina il credito d'imposta a sostegno del settore cinematografico.

Alberto FLUVI (PD) ritiene del tutto singolare un modo di legiferare con il quale il Governo adotta in successione norme sulle medesime materie, spesso di tenore del tutto contrastante l'una dall'altra.

Le Commissioni approvano quindi l'emendamento 63.88 del Governo (vedi allegato 1).

Giancarlo GIORGETTI, presidente, ritiene che dovrà essere convocata una seduta delle Commissioni riunite per le ore 14.30, in modo da permettere alla Commissione bilancio di svolgere anche l'esame degli emendamenti presentati in Assemblea sul decreto-legge recante misure urgenti in materia di sicurezza pubblica.

Lino DUILIO (PD) sollecita un impegno del Governo a introdurre nel maxiemendamento sul quale porrà la questione di fiducia modifiche concernenti esclusivamente materie che sono state oggetto di esame da parte delle Commissioni.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento alla seduta che sarà prevista per le ore 14.30 della giornata odierna.

La seduta termina alle 13.30.

SEDE REFERENTE

Lunedì 14 luglio 2008. - Presidenza del presidente della V Commissione Giancarlo GIORGETTI, indi del presidente della VI Commissione Gianfranco CONTE. - Interviene il ministro per i rapporti con il Parlamento Elio Vito ed il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Giuseppe Vegas.

La seduta comincia alle 14.55.

DL 112/08: Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria.
C. 1386 Governo.

(Seguito dell'esame e rinvio).

Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta antimeridiana.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS evidenzia che l'emendamento Abrignani 4.2 prospetta l'utilizzo di somme su cui sussiste la garanzia dello Stato. Ribadisce pertanto il parere contrario su tale emendamento.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, propone di considerare respinti ai fini di permetterne la ripresentazione in Assemblea tutti gli emendamenti riferiti all'articolo 4.

Le Commissioni concordano.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, propone di procedere all'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 64 (vedi allegato 3) e invita il relatore Zorzato ad esprimere il proprio parere su tali emendamenti.

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Marino ZORZATO (PdL), relatore per la V Commissione, esprime parere favorevole sugli emendamenti De Torre 64.35, sul proprio subemendamento 0.64.48.5, sull'emendamento 64.48 del Governo, nonché sull'emendamento Comaroli 64.2. Esprime parere contrario sui restanti emendamenti riferiti all'articolo 64.

Maria COSCIA (PD) valuta negativamente le previsioni dell'articolo 64 del provvedimento; evidenzia che le rilevanti riduzioni di spesa da esso recate si aggiungono ai tagli di spesa già attuati sul comparto dell'istruzione con la legge finanziaria per il 2008. Evidenzia che il Governo in carica nella precedente legislatura aveva tuttavia proceduto ad una riduzione di spesa nel settore in oggetto solo dopo aver svolto un accurato esame delle sostenibilità degli interventi programmati. Con la notevole decurtazione delle spese per il personale della scuola il decreto-legge in oggetto attua un insostenibile intervento demolitore dell'intero comparto dell'istruzione pubblica, colpendo anche specifiche realtà territoriali su cui già si è attuata un'opera di razionalizzazione del sistema scolastico particolarmente efficace. Evidenzia la ratio che ispira il pacchetto di emendamenti presentati dal suo gruppo all'articolo 64 del decreto legge; in particolare sottolinea l'esigenza di riformulare le previsioni afferenti al Piano sulla scuola, che ritiene incongruo che possa essere approvato, previa intesa della Conferenza unificata e con il parere delle Commissioni permanenti delle Camere, entro il termine di 45 giorni dall'entrata in vigore del provvedimento. Richiama quindi il parere espresso dalla VII Commissione della Camera ed in particolare la prospettata esigenza di sostituire i regolamenti di attuazione dell'articolo 64 con decreti legislativi o quantomeno con la previsione di un parere delle Commissioni permanenti.

Marino ZORZATO, relatore per la V Commissione, segnala di essersi espresso in senso favorevole sull'emendamento De Torre 64.35, che prevede il parere delle competenti Commissioni parlamentari. Propone una riformulazione dell'emendamento De Torre 64.25, nel senso di prevedere, anziché novanta giorni, sessanta giorni.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS osserva che il termine di 45 giorni è funzionale all'inizio dell'anno scolastico.

Maria COSCIA (PD) ritiene irrealistico il termine di 45 giorni, che non consentirebbe di procedere alla intesa con la Conferenza unificata ed all'espressione dei pareri delle competenti Commissioni parlamentari. Ritiene più ragionevole fissare un termine di 90 giorni. Ricorda peraltro che la disposizione in esame produce effetto in ordine all'anno scolastico 2009- 2010.

Massimo VANNUCCI (PD) segnala che l'emendamento 64.20 a sua firma è teso a garantire la funzionalità dell'organizzazione scolastica nelle zone del territorio nazionale in cui il previsto rapporto tra alunni e docenti appare difficile da perseguire, come nel caso di alcuni territori montani. Raccomanda quindi l'approvazione della proposta emendativa da lui presentata.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, fa notare che l'emendamento Comaroli 64.2, su cui il relatore ha espresso parere favorevole, risponde in parte ai rilievi critici formulati dal deputato Vannucci.

Lino DUILIO (PD) sostiene che l'articolo 64 produrrà conseguenze rilevanti sull'organizzazione del sistema scolastico, che rischia di essere scardinato dalle norme in esame. Ritiene inoltre inappropriato, sotto il profilo del metodo, intervenire con decreto-legge sul comparto dell'istruzione. Si chiede se i profondi tagli al personale della scuola non siano funzionali ad una impostazione del Governo volta al ritorno della figura del maestro unico nelle scuole elementari.

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Il sottosegretario Giuseppe VEGAS osserva che il sistema del maestro unico per le elementari è oggetto di uno studio condotto dal ministero dell'istruzione.

Massimo VANNUCCI (PD) non ritiene che l'emendamento 64.2 richiamato dal presidente possa risolvere le criticità dal lui segnalate in merito alle finalità perseguite dal suo emendamento 64.20. Dichiara quindi di voler aggiungere la propria firma all'emendamento 64.10. Pur comprendendo l'esigenza di procedere ad una riduzione della spesa pubblica anche nel comparto dell'istruzione, ritiene inaccettabile il metodo seguito di intervenire con un provvedimento d'urgenza che rischia di destabilizzare l'intero sistema dell'istruzione. Ravvisa la necessità di rendere più efficace la spesa e più efficiente la scuola, ma reputa inappropriato a tal fine il contenuto dell'articolo 64.

Alberto FLUVI (PD) contesta la portata dell'articolo 64 in esame e la logica che presiede alle decurtazioni di spesa per il personale della scuola ivi contemplate. Evidenzia l'importanza strategica che assumono la scuola, la ricerca e l'università; reputa incomprensibile l'eccessiva fretta con cui si sta esaminando l'articolo 64, il quale dovrebbe invece più opportunamente essere stralciato dal decreto-legge affinché sia possibile svolgere un più accurato ed approfondito dibattito sulle problematiche ad esso connesse. Richiama al riguardo il parere espresso dalla VII Commissione della Camera.

Gianfranco CONTE, presidente, avverte che è stata depositata la relazione tecnica concernente l'articolo aggiuntivo 60.02 (nuova formulazione) del Governo e che il Governo ha presentato alcune correzioni formali al medesimo articolo aggiuntivo. Tale ultimo articolo aggiuntivo è da considerarsi ammissibile a condizione che, come si evince dalle correzioni da ultimo proposte dal Governo, si intenda che le risorse che affluiscono al Fondo per gli interventi strutturali di politica economica provengono dalle maggiori entrate di cui agli articoli 81 e 82, e che le stesse sono utilizzate per la copertura degli oneri recati per gli esercizi 2008 e 2009 dall'articolo 83, commi 28-bis, 28-ter e 28-quater. Si intende, inoltre, che per gli anni 2010 e a decorrere dal 2011, gli importi, rispettivamente, di 71,7 milioni e di 77,5 milioni di euro devono considerarsi allocati sul Fondo ISPE, anziché computati al miglioramento dei saldi.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS precisa che l'articolo aggiuntivo si intende formulato nei termini indicati dal Presidente.

Sergio Antonio D'ANTONI (PD) sollecita la presidenza a non prevedere sull'articolo aggiuntivo 60.02 (nuova formulazione) del Governo un termine per i subemendamenti nella giornata odierna. Evidenzia che le Commissioni non si trovano in condizioni di esaminare tale articolo aggiuntivo, a meno che non abbiano tempi più ampi per lo svolgimento dei lavori sul provvedimento in esame.

Antonio BORGHESI (IdV) dichiara di sottoscrivere l'emendamento Capitanio Santolini 64.10. Ricorda altresì che la V Commissione è convocata a breve per esprimere il parere sul decreto-legge sicurezza e dubita quindi che ci sia tempo sufficiente per discutere i subemendamenti, anche perché alle 17 comincia l'Aula.

Lino DUILIO (PD) si associa alle considerazioni del collega D'Antoni, ricordando che secondo la calendarizzazione data si dovevano chiudere i lavori alle 16.30 e che adesso le Commissioni si trovano a dover discutere di un emendamento che pone questioni molto delicate e del quale è stata appena dichiarata l'ammissibilità. Ritiene pertanto, alla luce anche della mole di lavoro che le Commissioni sono ancora chiamate a svolgere, che sarebbe opportuno posticipare la discussione del provvedimento in Aula alla settimana successiva. Chiede pertanto ai presidenti delle Commissioni di rappresentare

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al Presidente della Camera l'esigenza di posticipare alla settimana prossima l'esame del provvedimento odierno.

Gian Luca GALLETTI (UdC) rileva che l'emendamento 64.10 Capitanio Santolini non necessita di copertura finanziaria.

Antonio MISIANI (PD), riprendendo le argomentazioni in precedenza svolte dai colleghi, sottolinea in particolare che l'organizzazione della discussione del provvedimento in esame svilisce in modo evidente il ruolo delle Commissioni. Per quel che riguarda l'articolo 64, ricorda che tale articolo prevede pesanti tagli alle spese per il settore scolastico - per giunta con un decreto-legge - rilevando che la spesa per l'istruzione in Italia è una spesa piuttosto elevata, che ricalca quanto avviene nei più avanzati paesi in Europa. Pone pertanto l'accento sulla necessità di riqualificare la spesa, rilevando che i tagli previsti ammontano a 8 milioni di euro in tre anni e prevedono altresì l'eliminazione di 150 mila posti di lavoro suddivisi tra docenti e personale amministrativo. Evidenzia inoltre che i tagli previsti andranno a penalizzare in modo particolare le aree con bassa densità abitativa, che sono peraltro le aree in maggioranza nel nostro Paese. Auspica pertanto in conclusione che il Governo riveda la propria posizione in merito all'articolo 64, ricordando che attraverso i tagli previsti di tale articolo si corre il rischio di incidere su servizi fondamentali per il singolo cittadino.

Paola DE MICHELI (PD) esprime un giudizio fortemente negativo sull'articolo 64, che può comportare un aumento delle situazioni di illegalità diffusa, incide negativamente sulla mobilità sociale e contrasta con una seria politica di aiuto alle famiglie. Ritiene pertanto opportuno quanto meno approvare l'emendamento 64.10, che tende ad escludere dai tagli gli insegnanti di sostegno e mira quindi a garantire eguaglianza e pari opportunità.

Marco CAUSI (PD) rileva che i tempi a disposizione delle Commissioni sono troppo esigui, considerato che devono essere ancora affrontate materie fondamentali quali la scuola, la sanità la sicurezza, le regioni.

Alberto FLUVI (PD) ricorda che il termine per i subemendamenti all'emendamento del Governo sulla sicurezza è troppo esiguo, anche in considerazione del fatto che la relazione tecnica su tale emendamento è a disposizione dei Commissari solo da pochissimo tempo. Chiede pertanto che venga prorogato il termine per la presentazione dei subemendamenti in questione.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, sottolinea che vi è disponibilità assoluta a prorogare tale termine di presentazione dei subemendamenti, ma che tale disponibilità è legata ad accordi tra i gruppi politici relativamente alla posizione della questione di fiducia sul decreto-legge sicurezza. Evidenzia peraltro che a brevissimo si dovrebbero avere notizie in merito a tali accordi e in tal caso il termine per i subemendamenti può essere posticipato a questa sera.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS ribadisce il parere contrario sugli emendamenti Capitanio Santolini 64.10 e Vannucci 64.20. Esprime parere favorevole sull'emendamento De Torre 64.25 a condizione che, come già indicato, sia riformulato nel senso di sostituire le parole: «novanta giorni» con le seguenti: «sessanta giorni». Conferma infine parere favorevole sull'emendamento Comaroli 64.2. Rileva in particolare che l'emendamento 64.10 prevede un'operazione che comporta la necessità di reperire coperture finanziarie diverse e pertanto non può essere accolto. Sottolinea inoltre che l'articolo 64 non prevede un taglio lineare delle risorse e quindi dovrebbe essere ben accetto da tutte le forze politiche.

Paola DE MICHELI (PD) ribadisce l'assoluta necessità di approvare l'emendamento 64.10, per lo meno con riferimento alla tutela degli insegnanti di sostegno, che

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svolgono un ruolo fondamentale per la nostra società.

Sergio Antonio D'ANTONI (PD) non condivide le argomentazioni svolte dal sottosegretario Vegas riguardo alla impossibilità di approvare l'emendamento 64.10. Sottolinea inoltre l'inutilità di proseguire i lavori della Commissione fino alle 17, se non si riescono a ottenere risultati concreti.

Lino DUILIO (PD) insiste sull'opportunità di richiedere al Presidente della Camera una ricalendarizzazione del provvedimento. Non condivide inoltre le argomentazioni fornite dal rappresentate del Governo in merito all'emendamento 64.10, segnalando che su questioni fondamentali come quella degli insegnanti di sostegno lo Stato non può atteggiarsi a «Stato straccione». O si predispone un'analisi seria o si rinuncia ad una finzione di esame che, su temi che hanno una rilevanza etica, come nel caso degli alunni diversamente abili, risulta perfino odiosa.

Maria COSCIA (PD), nell'osservare preliminarmente che l'emendamento Capitanio Santolini 64.10 avrebbe potuto essere esaminato più utilmente assieme al suo emendamento 64.22, ritiene che la formulazione dell'articolo 64 del decreto-legge non dia conto del notevole livello raggiunto dalla scuola primaria in Italia, come è ampiamente riconosciuto a livello internazionale. Le misure di riduzione della spesa, in esso previste, operano tagli indiscriminati, mettono a rischio la effettuazione del tempo pieno, rischiano di far tornare al tempo dell'insegnante unico e delle classi differenziate.
Ritiene infine che la previsione di quarantacinque giorni, contenuta al comma 3 dell'articolo 64, sia insufficiente per varare un piano programmatico di interventi per una razionalizzazione dell'utilizzazione delle risorse umane, come richiesto nel suo successivo emendamento 64.23.

Massimo VANNUCCI (PD) ritiene che, nonostante le dichiarazioni del sottosegretario Vegas secondo il quale l'articolo 64 del provvedimento del Governo non rappresenti una spending review, l'articolo 64 provochi un vero e proprio taglio lineare al settore della scuola che rischia di produrre una serie di danni, come evocato nel suo intervento dall'onorevole Misiani. Propone quindi che il Governo introduca una serie di contrappesi e di misure, evitando tagli di eguale misura dalle realtà più grandi alle realtà più piccole e introducendo norme di garanzia per gli insegnanti di sostegno per le aree più deboli del Paese. Le conseguenze dell'approvazione delle misure del Governo, infatti, avrebbero conseguenze devastanti per il Paese, riducendosi ad un programma ambizioso ma non praticabile. Ne soffrirebbe anche la ricerca e lo sviluppo, anche se il Governo ha già proclamato solennemente il suo interesse per il settore.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS contesta l'affermazione, contenuta in alcuni interventi appena svolti, secondo la quale l'articolo 64 del provvedimento del Governo non rappresenti una spending review, ma un taglio lineare alla scuola. L'intervento infatti è finalizzato non a tagliare le prestazioni degli istituti scolastici, ma a razionalizzare l'impiego del personale, assimilando gli standard relativi al rapporto tra alunni ed insegnanti della scuola italiana a quelli europei. Ritiene peraltro che le modalità di impiego degli insegnanti di sostegno, oltre a quelli ordinari, al di là di questioni di ordine ragionieristico, potrebbero essere ulteriormente razionalizzate. A tal fine propone di emendare l'articolo 64 per tenere conto anche delle necessità relative alle esigenze degli studenti diversamente abili.

Marino ZORZATO, relatore per la V Commissione, concorda con la riformulazione prospettata dal sottosegretario Vegas.

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Massimo VANNUCCI (PD) ritiene insufficiente una riformulazione del tipo di quella prospettata dal sottosegretario Vegas.

Gian Luca GALLETTI (UdC) ritiene più opportuno riformulare l'emendamento Capitanio Santolini 64.10 nel senso di prevedere una deroga esclusivamente per gli insegnanti di sostegno.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS ribadisce il parere contrario.

Le Commissioni respingono l'emendamento Capitanio Santolini 64.10.

Marino ZORZATO (PdL), relatore per la V Commissione, avverte di aver presentato il proprio emendamento 64.49 (vedi allegato 3), che, tenendo conto dell'esigenza di riservare una particolare considerazione alla situazione degli alunni diversamente abili, prevede che al comma 1 dell'articolo 64 siano aggiunte in fine le seguenti parole: «tenendo anche conto delle necessità relative agli alunni diversamente abili».

Giancarlo GIORGETTI, presidente, in considerazione dell'esigenza di definire l'organizzazione dei lavori delle Commissioni, ritiene opportuno sospendere brevemente la seduta.

La seduta, sospesa alle 16.10, è ripresa alle 16.30.

Pier Paolo BARETTA (PD) ribadisce la richiesta di prevedere una seduta delle Commissioni riunite nella serata di domani. Richiede altresì assicurazioni in ordine al fatto che il maxiemendamento non introdurrà modifiche su materia non esaminate dalle Commissioni.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, nel prendere atto che non risulterà possibile svolgere seduta delle Commissioni in pendenza del voto di fiducia, ritiene che, per definire il prosieguo dei lavori delle Commissioni sul provvedimento in esame, sarebbe opportuno conoscere dal Ministro Vito se ritenga che l'esame degli ordini del giorno relativi al decreto-legge n. 92 recante disposizioni in materia di sicurezza possa svolgersi, anziché nella sera di martedì, nella mattina di mercoledì prossimo.

Il ministro Elio VITO nel rinviare alle decisioni che la Conferenza dei presidenti di gruppo assumerà, ritiene comunque che sia possibile prevedere lo svolgimento degli ordini del giorno, relativi al decreto-legge n. 92, nella mattina di mercoledì prossimo, a condizione che sia garantito lo svolgimento della votazione finale sul disegno di legge di conversione del suddetto decreto entro la mattina medesima, in modo che l'inizio della discussione generale in Assemblea sul provvedimento in esame sia confermato per la seduta pomeridiana di mercoledì.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, anche tenendo conto delle indicazioni Ministro Vito, propone di proseguire i lavori delle Commissioni sul decreto-legge in esame nella sera e nella notte di domani. Ritiene che in questo modo le Commissioni saranno in grado di affrontare tutte le questioni più rilevanti del provvedimento; auspica pertanto che il testo del maxiemendamento su cui il Governo eventualmente porrà la fiducia in Assemblea corrisponda al testo approvato dalle Commissioni. Fa infine presente che il Ministro per le questioni regionali Fitto è disponibile ad un incontro informale con le Commissioni alle ore 18, nel quale potrà riferire sui risultati del confronto con le Regioni svoltosi nella giornata odierna.

Antonio BORGHESI (IdV) richiede un chiaro impegno del Governo nel senso di escludere che il maxiemendamento su cui sarà posta la questione di fiducia in Assemblea non contenga modifiche su materie non esaminate dalle Commissioni.

Il ministro Elio VITO dichiara di potersi impegnare in tal senso, purché le Commissioni esaminino tutte le misure del decreto-legge in relazione alle quali sono

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state presentati emendamenti da parte del Governo e dei relatori.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che il termine per la presentazione dei subemendmenti riferiti all'articolo aggiuntivo 60.02 (nuova formulazione) del Governo è fissato alle ore 10 di domani. Avverte quindi che il relatore ha presentato gli emendamenti 70.16 e 71.29, concernenti anch'essi il tema della sicurezza, nonché l'emendamento 74.24 relativo alla riduzione dei posti dirigenziali (vedi allegato 4); anche con riferimento a tali emendamenti il termine per la presentazione dei subemendamenti è fissato a domani alle ore 10. Con riferimento agli emendamenti ed articoli aggiuntivi 60.91, 61.13, 79.01, 79.02 e 79.03 del Governo (vedi allegato 4), presentati nella giornata odierna, avverte che le suddette proposte emendative devono ritenersi ammissibili ad eccezione dei commi 5 e 6 dell'emendamento 61.13, che invece risultano inammissibili per estraneità di materia. Il termine di domani alle ore 10 si riferisce anche alla presentazione di subementamenti alle citate proposte emendative. Avverte infine che il relatore ha presentato l'emendamento 2.65 (vedi allegato 4) che reca modifiche a diversi articoli del provvedimento; anche in tal caso il termine per la presentazione dei subemendamenti è fissato alle ore 10 di domani.

Lino DUILIO (PD) esprime forti perplessità sull'ammissibilità dell'emendamento 60.91 del Governo, che prevede, sia pure in via sperimentale, una ridefinizione dei limiti di contenuto della legge finanziaria, che viene effettuata per decreto-legge.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, conferma l'ammissibilità dell'emendamento 60.91 del Governo. Segnala quindi che il relatore ha predisposto una nuova formulazione dell'emendamento 59.2, già approvato nella seduta di ieri, in modo da superare alcuni profili problematici evidenziati dal Governo. Pone quindi in votazione l'emendamento 59.2 (nuova formulazione) dei relatori (vedi allegato 4).

Le Commissioni approvano l'emendamento 59.2 (nuova formulazione).

Giancarlo GIORGETTI, presidente, rinvia quindi il seguito dell'esame del provvedimento ad una successiva seduta.

La seduta termina alle 16.55.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle ore 18.05 alle ore 19.15.

ERRATA CORRIGE

Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 33 di domenica 13 luglio 2008, sono apportate le seguenti modificazioni:
1) a pagina 31, prima colonna, quarantatreesima riga le parole: «n. 224» sono sostituite dalle seguenti: «n. 244»;
2) a pagina 32, prima colonna, ventiseiesima riga, le parole: «n. 224» sono sostituite dalle seguenti: «n. 244»;
3) a pagina 35, prima colonna, trentaduesima riga, la parola «ne» è sostituita dalla seguente: «né»;
4) a pagina 43, seconda colonna, sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «23.011 Il Governo (Approvato)».