CAMERA DEI DEPUTATI
Venerdì 11 luglio 2008
32.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (V e VI)
COMUNICATO

TESTO AGGIORNATO AL 13 LUGLIO 2008

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SEDE REFERENTE

Venerdì 11 luglio 2008. - Presidenza del presidente della VI Commissione Gianfranco CONTE, indi del presidente della V Commissione Giancarlo GIORGETTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Giuseppe Vegas.

La seduta comincia alle 10.40.

DL 112/08: Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria.
C. 1386 Governo.

(Seguito dell'esame e rinvio).

Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 10 luglio 2008.

Gianfranco CONTE, presidente, comunica le sostituzioni. Avverte quindi che sono stati presentati subemendamenti agli emendamenti presentati dal Governo in data 8 luglio. Ritiene opportuno, come già evidenziato nell'Ufficio di presidenza di ieri sera, avviare l'esame dalle disposizioni relative al patto di stabilità interno e, in particolare, dagli articoli aggiuntivi 77.07, 77.08 e 77.09 del Governo e dei subemendamenti ad essi riferiti (vedi allegato 1).
Per quanto riguarda i subemendamenti riferiti all'articolo aggiuntivo 77.08 del Governo, sono stati presentati numerosi subemendamenti.

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Nell'ambito di tali subemendamenti risultano inammissibili per estraneità di materia:
il subemendamento Cambursano 0.77.08.3, il quale aggiunge un comma relativo alla composizione numerica delle giunte comunali e provinciali, peraltro anche con riferimento ai comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti, comuni che non costituiscono oggetto dell'articolo aggiuntivo;
il subemendamento Borghesi 0.77.08.4, che aggiunge un comma in materia di composizione e compensi attribuiti ai consigli d'amministrazione dei consorzi costituiti da comuni;
il subemendamento Cambursano 0.77.08.5, che aggiunge un comma in materia di obbligo per i comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti di stipulare apposite convenzioni per lo svolgimento dei servizi di propria competenza;
il subemendamento Cambursano 0.77.08.6, che aggiunge un comma in materia di soppressione delle comunità montane e riallocazione delle funzioni svolte da tali enti;
il subemendamento Barbato 0.77.08.8, che aggiunge un comma con il quale si prevede che il direttore generale possa essere nominato nei comuni con popolazione superiore a 250.000 abitanti, anziché a 15.000;
il subemendamento Rubinato 0.77.08.16, che aggiunge due commi con i quali si interviene in materia di rimborso ai comuni del minor gettito derivante dall'esenzione dall'ICI della prima casa;
il subemendamento Marchi 0.77.08.23, che aggiunge un comma con il quale si dispone in materia di rimborso ai comuni della differenza tra il gettito effettivo della tassazione dei fabbricati rurali e dei fabbricati di categoria E, e la riduzione dei trasferimenti ordinari disposta ai sensi dell'articolo 3 del decreto-legge n. 81 del 2007.

Per quanto riguarda i subemendamenti riferiti all'articolo aggiuntivo 77.09 del Governo, risulta inammissibile per estraneità di materia il subemendamento Brugger 0.77.09.2, che aggiunge un comma relativo alla possibilità per le regioni a statuto speciale e per le province autonome di Trento e di Bolzano di ridurre l'aliquota di compartecipazione IRAP di propria competenza.
Sotto il profilo della carenza e inidoneità della copertura, con riferimento agli articoli aggiuntivi 77.07, 77.08 e 77.09 del Governo appaiono inammissibili, per carenza di compensazione i seguenti subemendamenti: Fugatti 0.77.08.10, Misiani 0.77.08.11, Giovanelli 0.77.08.12, Galletti 0.77.08.25, Armosino 0.77.08.27 e 0.77.08.32, Simonetti 0.77.08.36, Osvaldo Napoli 0.77.08.40, 0.77.08.42 e 0.77.08.43, Fugatti 0.77.08.50, Messina 0.77.08.52, Borghesi 0.77.08.55, Barbato 0.77.08.56, Misiani 0.77.08.61, 0.77.08.64, 0.77.08.69, 0.77.08.71 e 0.77.08.72, Galletti 0.77.08.74, Strizzolo 0.77.08.76, Boccia 0.77.08.78, Cambursano 0.77.08.80.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, facendo seguito a quanto stabilito nella riunione di ieri dell'ufficio di presidenza delle Commissioni, avverte che nella seduta odierna l'esame sarà avviato dalle norme in materia di Patto di stabilità interno, ed in particolare dall'articolo aggiuntivo 77.08 del Governo e dai relativi subemendamenti. Invita pertanto il Governo a valutare l'opportunità di sopprimere l'articolo 77, che, nella sua formulazione originaria, appare ormai superato.

Bruno TABACCI (UdC) richiama la discussione svoltasi ieri sera nel corso della riunione dell'ufficio di presidenza delle Commissioni e osserva come avviare l'esame del decreto-legge partendo dall'esame delle disposizioni relative al Patto di stabilità interno senza riflettere sulle condizioni di lavoro nelle quali le Commissioni si trovano ad operare, appare quantomeno velleitario. Il fatto che il Governo riversi sul testo del decreto-legge una enorme mole di modifiche svuota di

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senso il lavoro parlamentare, tanto più se si considera che probabilmente sarà posta la questione di fiducia su di un maxiemendamento che il Governo si appresta a presentare. Per tale motivo riterrebbe opportuno, prima di riflette sugli articoli aggiuntivi introdotti dal Governo, valutare il decreto-legge nella sua formulazione originaria, con particolare riferimento all'articolo 60 che introduce di fatto una nuova procedura di bilancio. Sotto tale profilo non appare peraltro accettabile la disposizione, prevista dal comma 6 dell'articolo 60, che stabilisce che con decreti ministeriali possano essere rimodulate le dotazioni finanziarie di ciascuna missione di spesa. Si interviene in tal modo con atti amministrativi su norme di rango primario, ciò che determina evidenti problemi di costituzionalità. Chiede sul punto chiarimenti al Governo anche richiamando in proposito la lettera inviata dagli onorevoli Veltroni e Casini al Presidente della Camera.

Massimo VANNUCCI (PD) nel condividere le osservazioni svolte dall'onorevole Tabacci, ritiene anch'egli opportuno affrontare preliminarmente l'esame dell'articolo 60 e del decreto-legge nel suo complesso, anche tenuto conto del fatto che gli emendamenti presentati dal Governo ne hanno completamente stravolto la natura originaria.
Richiama quindi l'attenzione dei colleghi e del Governo sull'articolo 24 «Taglia-leggi» che dispone l'abrogazione, tra l'altro, della legge n. 317 del 1993, recante norme generali per il completamento dei piani di ricostruzione post-bellica. Diversamente da quanto la materia affrontata dalla legge potrebbe far pensare, questa non ha affatto esaurito i suoi effetti, poiché reca disposizioni riguardanti i piani di ricostruzione di Macerata e di Ancona. L'abrogazione di tale norma potrebbe creare un pericoloso vuoto normativo, che pregiudicherebbe la soluzione delle questioni ancora aperte.
Osserva inoltre che, come in più occasioni denunciato dal suo gruppo, il Governo non sta affrontando le vere priorità del Paese, si riferisce, in particolare al problema dei salari, delle pensioni e della riduzione delle tasse. In realtà, è proprio su questi temi che la maggioranza ha vinto le elezioni e, a suo avviso, le risorse per fare fronte a queste necessità - quantificabili in circa 10 miliari di euro - sono disponibili. Si tratta di un «tesoretto» che tuttavia si esaurirà presto, perché la manovra del Governo è sbagliata, intervenendo unicamente sul contenimento della spesa. L'unica possibilità di contemperare risanamento e crescita sarebbe di intervenire sulla fedeltà fiscale, ma non sembra esserci alcuno specifico intervento in questa direzione.
Ribadisce, in conclusione, l'opportunità di procedere innanzitutto all'esame dell'articolo 60, per passare quindi all'esame delle norme in materia di Patto di stabilità interno.

Antonio BORGHESI (IdV) osserva come, benché nella scorsa legislatura si sia espresso severamente nei confronti della maggioranza, della quale pure faceva parte, per la gestione delle procedure di esame dei documenti finanziari e di bilancio, il metodo seguito dall'attuale Governo non ha precedenti, poiché reca in sé elementi di illegittimità costituzionale e svuota il Parlamento della sua funzione di soggetto che determina il bilancio dello Stato, trasferendo tali competenze ad un ministro plenipotenziario che decide in piena autonomia sulla destinazione delle risorse del Paese. Il fatto che si intervenga con un decreto-legge e non con un disegno di legge determina una situazione che si pone al limite della legittimità costituzionale, tenuto conto del fatto che il Capo dello Stato ha apposto la sua firma su un atto ormai totalmente stravolto nei contenuti. Peraltro, l'enorme mole di modifiche presentate dal Governo rende ancora più difficile avere una visione di insieme del lavoro che le Commissioni sono chiamate a svolgere. Si tratta, nel merito, di una manovra che avrà effetti depressivi sull'economia italiana; i cittadini che hanno votato per il Popolo della libertà confidando in una

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riduzione delle tasse si accorgeranno presto di essere stati truffati.

Ivano STRIZZOLO (PD) sottolinea la gravità della situazione, non solo per il metodo di lavoro imposto dal Governo, ma anche per i contenuti del decreto-legge in esame. Non è infatti previsto alcun intervento che restituisca potere di acquisto alle famiglie italiane. Non solo non si procede ad una riduzione delle imposte, ma non vi è nemmeno l'avvio concreto di una riforma in senso federale dello Stato, anzi si procede nella direzione opposta. Richiama in proposito l'articolo aggiuntivo 77-bis presentato dal Governo, attraverso il quale si interviene sul comparto degli enti locali ed in particolare sulle regioni a statuto speciale con una sorta di commissariamento del loro bilancio. Inoltre, si procede con tagli lineari e indiscriminati invece di individuare, con serietà, gli sprechi di risorse che meriterebbero di essere affrontati: si tratta di un lavoro per il quale non serve un Governo ma è sufficiente l'attività di un ragioniere. Sulla base di tali considerazioni ritiene opportuno che il Governo si pronunci in ordine alla propria disponibilità a venire incontro almeno ad alcune delle proposte avanzate dai gruppi di opposizione.

Marco CAUSI (PD) nel richiamare l'intervento svolto dall'onorevole Tabacci, rileva come il lavoro delle Commissioni non possa essere limitato ad un esame delle proposte emendative del Governo, ma debba prendere in considerazione l'intero decreto-legge, anche nella sua iniziale formulazione. Osserva che il provvedimento reca misure tra loro eterogenee e non sempre dettate da effettiva necessità ed urgenza. Oltre ai problemi sollevati dall'articolo 60 segnala che, con proprio emendamento, il Governo ha anche tentato di modificare la legge sulla contabilità di Stato. Ricorda in proposito che nella scorsa legislatura il tema della riforma del bilancio dello Stato fu affrontato mediante una indagine conoscitiva, svolta dalla V Commissione nel corso di 6 mesi, con lo svolgimento di audizioni e dibattiti, mentre l'attuale Governo vorrebbe introdurre nuove disposizioni in materia senza nemmeno che su di esse vi possa essere una discussione, dimostrando in tal modo un autoritarismo e una volontà di prevaricare il Parlamento che appare inaccettabile su una materia così delicata ed importante quale è quella della contabilità e del bilancio dello Stato.
Invita quindi il Governo a riconsiderare gli emendamenti presentati, al fine di ricondurre il decreto-legge alla sua natura propria e chiede chiarimenti in ordine alla disponibilità del Governo a modificare l'entità complessiva della manovra.

Antonio BORGHESI (IdV) rileva come sia opportuno attendere l'espressione dei pareri formulati dal Comitato per la legislazione, che non risulta essersi ancora espresso, nemmeno sul testo originario del decreto-legge. Riterrebbe inoltre utile acquisire anche il parere della I Commissione Affari Costituzionali.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, segnale che sul testo originario del decreto-legge il Comitato per la legislazione si è espresso il 9 luglio scorso e si potrà inoltre valutare il coinvolgimento della I Commissione. Circa i lavori della Commissione osserva che l'articolo 60 sarà certamente oggetto di esame approfondito anche tenuto conto del fatto che il Governo ha presentato al riguardo delle proposte emendative. Nell'attesa del relativo materiale, si procederà comunque all'esame delle norme riguardanti il Patto di stabilità interno.

Maurizio FUGATTI (LNP) chiede se si procederà anche all'esame dell'articolo 78, recante disposizioni urgenti per Roma capitale.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, chiarisce che si esamineranno innanzitutto gli articoli aggiuntivi 77.07, 77.08 e 77.09 ed i relativi subemendamenti, mentre gli articoli 76 e 78 sugli enti locali saranno affrontati successivamente.

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Invita quindi il relatore Zorzato ad esprimere i pareri con riferimento all'articolo aggiuntivo 77.07 del Governo e ai subemendamenti ad esso riferiti.

Marino ZORZATO (PdL), relatore per la V Commissione, esprime parere favorevole sugli identici subemendamenti Occhiuto 0.77.07.10, Osvaldo Napoli 0.77.07.5, Misiani 0.77.07.2 e Borghesi 0.77.07.3. Esprime altresì parere favorevole sul subemendamento Simonetti 0.77.07.9, a condizione che sia riformulato nel senso di sostituire, al primo periodo, le parole «delle competenti Commissioni parlamentari», con le seguenti: «delle Commissioni parlamentari competenti per i profili di carattere finanziario». Esprime invece parere contrario sui restanti subemendamenti riferiti all'articolo aggiuntivo 77.07 del Governo. Esprime infine parere favorevole sul suddetto articolo aggiuntivo.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS esprime parere conforme a quello del relatore.

Antonio BORGHESI (IdV) insiste per una rivalutazione del subemendamento Messina 0.77.07.1.

Marino ZORZATO (PdL), relatore per la V Commissione, conferma il parere contrario per il subemendamento Messina 0.77.07.1.

Le Commissioni respingono il subemendamento Messina 0.77.07.1. Approvano quindi gli identici subemendamenti Occhiuto 0.77.07.10, Osvaldo Napoli 0.77.07.5, Misiani 0.77.07.2 e Borghesi 0.77.07.3.

Marino ZORZATO (PdL), relatore per la V Commissione, propone di riformulare il subemendamento Simonetti 0.77.07.9, nel senso di sostituire, al primo periodo, le parole «delle competenti Commissioni parlamentari», con le seguenti: «delle Commissioni parlamentari competenti per i profili di carattere finanziario».

Maurizio FUGATTI (LNP) accoglie la riformulazione proposta dal relatore.

Le Commissioni approvano il subemendamento Simonetti 0.77.07.9, nel testo riformulato (vedi allegato 1).

Giancarlo GIORGETTI, presidente, propone quindi di considerare respinti i restanti subemendamenti riferiti all'articolo aggiuntivo 77.07 del Governo.

Le Commissioni concordano.
Le Commissioni approvano quindi l'articolo aggiuntivo 77.07 del Governo.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, evidenzia l'opportunità di limitare l'esame della Commissione alla parte dell'articolo aggiuntivo 77.08 del Governo che si riferisce alle regole del patto di stabilità interno per gli enti locali, rinviando l'esame della parte che reca le regole relative al patto di stabilità interno per le regioni e le province autonome. Ritiene pertanto opportuno, nell'ambito dell'articolo aggiuntivo 77.08 del Governo, procedere, in un primo tempo esclusivamente all'esame dell'articolo 77-ter, rinviando invece l'esame dell'articolo 77-bis. Invita quindi il relatore Zorzato ad esprimere i pareri con riferimento all'articolo aggiuntivo 77.08 del Governo, limitatamente all'articolo 77-ter, concernente il patto di stabilità interno per gli enti locali, e ai subemendamenti riferiti a tale parte.

Marino ZORZATO (PdL), relatore per la V Commissione, esprime parere favorevole sul subemendamento Armosino 0.77.08.27, a condizione che sia riformulato nel senso di sopprimere le lettere a) e d) e di sostituire, alla lettera b), le parole «16,9 per cento» con le seguenti: «17 per cento». Chiede l'accantonamento degli identici subemendamenti Osvaldo Napoli 0.77.08.40, Misiani 0.77.08.64 e Messina 0.77.08.52. Esprime parere favorevole sul subemendamento Fugatti 0.77.08.51. Esprime altresì parere favorevole sull'emendamento Armosino 0.77.08.28. Esprime parere favorevole sul subemendamento

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Messina 0.77.08.7, a condizione che sia riformulato nel senso di sopprimere il secondo periodo. Chiede l'accantonamento dei subemendamenti Marchi 0.77.08.21 e Rubinato 0.77.08.16. Chiede il ritiro del subemendamento Cota 0.77.08.79, sul quale, altrimenti esprime parere contrario. Esprime indi parere contrario sui restanti subemendamenti riferiti all'articolo aggiuntivo 77.08 del Governo, limitatamente alla parte costituita dall'articolo 77-ter. Esprime quindi parere favorevole sull'articolo aggiuntivo 77.08 del Governo, con riferimento alla parte costituita dall'articolo 77-ter.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS esprime parere conforme a quello del relatore, ad eccezione del subemendamento Messina 0.77.08.7, per il quale si rimette alla Commissione.

Maurizio FUGATTI (LNP) chiede di accantonare il subemendamento Cota 0.77.08.79.

Paola DE MICHELI (PD) chiede al rappresentante del Governo di riconsiderare il parere espresso sul subemendamento Marchi 0.77.08.17, di cui è cofirmataria, poiché le amministrazioni virtuose che hanno rispettato il patto di stabilità, si troverebbero ad essere private delle entrate derivanti dalla dismissione di quote azionarie e di quote di aziende. Ricorda, infine, che le entrate straordinarie del 2007 hanno abbattuto il debito complessivo degli enti locali.

Gian Luca GALLETTI (UdC) lamenta che gli emendamenti sui quali è stato espresso parere favorevole hanno un contenuto del tutto insignificante rispetto alla portata del provvedimento d'urgenza, invitando la Commissione a valutare l'utilità di procedere nell'esame preliminare del provvedimento. Chiede al relatore di riconsiderare il parere espresso sui suoi subemendamenti 0.77.08.24 e 0.77.08.75, in quanto non considerare le entrate che derivano dall'alienazione di partecipazioni azionarie di società di comuni, perché si tratta di operazioni straordinarie che non possono essere recuperate, appare in contraddizione con la parte del provvedimento in esame volta a privatizzare i servizi pubblici locali.

Maino MARCHI (PD) sottolinea come i relatori ed il rappresentante del Governo abbiano espresso parere favorevole su un numero limitatissimo di proposte emendative, osservando inoltre che si sta realizzando una manovra molto pesante a carico degli enti locali, iniziata con l'eliminazione dell'ICI sulla prima casa. Considerato che gli obiettivi da perseguire sono rimasti gli stessi, il bilancio 2007 degli enti locali deve essere approvato al netto di situazioni straordinarie, considerando quindi le quote derivanti dall'alienazione di partecipazioni azionarie a carico di società di comuni. Rileva altresì che non si possono applicare preventivamente sanzioni ai comuni per il mancato rispetto del patto di stabilità del 2008, senza considerare che sarà impossibile raggiungere gli obiettivi fissati, se non saranno rimborsati i mancati introiti del gettito ICI.

Antonio MISIANI (PD) sottolinea che il Governo sta operando una vera e propria stangata sugli enti locali, ricordando che nel 2007 i comuni hanno registrato un avanzo di 325 milioni di euro. Ricorda che è stato calcolato un miliardo di euro in meno per il minore gettito ICI e 2,6 miliardi di euro di trasferimenti compensativi nel bilancio dello Stato. Osserva che la manovra per il 2009 veleggia verso la cifra insostenibile di 2,5 miliardi di euro e che i dati peggiorano ulteriormente nel 2010-2011. Chiede di capire quando potranno essere recuperati nei bilanci delle amministrazioni locali i trasferimenti compensativi, lamentando che la manovra in esame, oltre ad essere assolutamente penalizzante per gli enti locali, presenta sperequazioni tra i diversi comuni, non consentendo alle realtà più virtuose di raggiungere gli obiettivi del patto di stabilità interno. Sottolinea che il suo subemendamento 0.77.08.71 è volto a depurare

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dal meccanismo di calcolo del saldo gli effetti derivanti dal minore gettito ICI, rilevando che gli enti locali sono ulteriormente penalizzati dal blocco delle addizionali previsto dal decreto-legge n. 93 del 2008.
Stigmatizza il contenuto del subemendamento Cota 0.77.08.79 volto ad istituire una tassa sul permesso di soggiorno agli immigrati regolari.

Simonetta RUBINATO (PD) osserva preliminarmente che le Camere si trovano in una situazione temporale ottimale per affrontare le tematiche inerenti al patto di stabilità. Rileva che i comuni virtuosi, che hanno rispettato le regole, si trovano nell'assurda situazione di non poter rispettare il patto di stabilità. Lamenta che nella manovra in esame si anticipano le sanzioni per le violazioni del patto del 2008 e dichiara di non comprendere il parere contrario espresso sui propri emendamenti volti ad applicare le nuove sanzioni dal 2009. Chiede di riconsiderare il parere espresso sui propri subemendamenti 0.77.08.15, 0.77.08.20, 0.77.08.19, 0.77.08.18 e 0.77.08.16, volti a premiare i comuni virtuosi che, nel prossimo futuro, ove fossero applicate le disposizioni in esame, si vedrebbero costretti a tagliare le spese per investimento quali, ad esempio, quelle per l'edilizia scolastica o quelle con finalità sociali. Fa presente che una tale eventualità potrebbe avere conseguenze negative non solo per le amministrazioni virtuose, ma anche per l'economia generale del Paese. Auspica, infine, che quanto prima sia portata all'attenzione delle Aule parlamentari la proposta di federalismo fiscale.

Maria Teresa ARMOSINO (PdL) pur comprendendo la necessità di un significativo concorso degli enti locali alla risoluzione del problema del disavanzo, ritiene che questo obiettivo avrebbe potuto essere raggiunto più agevolmente se, contestualmente, si fossero tracciate le linee fondamentali federalismo fiscale. Ritiene poi necessario operare una netta distinzione tra le amministrazioni che si sono dimostrate virtuose nella gestione amministrativa e quelle che non hanno raggiunto similari livelli di efficienza, al fine di mettere in campo interventi mirati, come chiesto dai cittadini.
Osserva, a tal fine, che sarebbe necessario effettuare un attento monitoraggio sull'applicazione delle norme di stabilizzazione della finanza locale, come peraltro richiesto in un suo emendamento riguardante le amministrazioni provinciali, anche rispetto alle previsioni di bilancio, considerate compatibili con gli equilibri di bilancio della finanza locale per il 2009, ma indubbiamente «pesanti» per gli anni 2010 e 2011. Manifesta quindi apprezzamento nei confronti del relatore per aver dato parere favorevole sul suo subemendamento 0.77.08.28 e si dice disponibile ad accogliere la riformulazione del suo subemendamento 0.77.08.27, pur ritenendo giustificata anche la formulazione da lei predisposta.

Antonio BORGHESI (IdV) invita il Governo a fare chiarezza sul proprio indirizzo in merito al settore dei servizi pubblici locali, evitando di intervenire con normative contraddittorie rispetto all'attività di dismissione delle società di gestione di servizi pubblici, portata avanti dagli enti locali, e a riconsiderare la portata del subemendamento Galletti 0.77.08.24.

Bruno TABACCI (UDC) rileva come, anche nell'affrontare il nodo centrale del patto di stabilità, per la parte che riguarda la finanza locale, il Governo continui a contraddire le sue dichiarazioni pubbliche presentando provvedimenti di segno diametralmente opposto, come nel caso del federalismo fiscale, conclamato pubblicamente, ma smentito nei provvedimenti con l'abolizione dell'ICI e con l'irrigidimento della struttura della spesa degli enti locali, che si risolve in un ulteriore accentramento nelle mani del Ministero dell'economia e delle finanze. Anche per quanto riguarda il tema delle privatizzazioni, le dichiarazioni del Ministro Tremonti, seguite da articoli del Corriere della Sera, sulla sua ferma volontà di procedere su

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questa strada, si sono risolte con un accordo al ribasso. Si va dunque verso una sostanziale continuazione della politica precedentemente seguita, di una finanza statale e locale non orientata alla responsabilità, ma ad una totale irresponsabilità. La Robin Hood tax, infine, quando a breve scaricherà i suoi effetti sui consumatori finali, mostrerà il suo vero volto di norma manifesto, incapace di apportare vantaggi ai contribuenti.

Michele VENTURA (PD), nel condividere le motivazioni addotte dai colleghi che lo hanno preceduto, invita il Governo ad esprimere un parere favorevole sul subemendamento Galletti 0.77.08.24.
Osserva in primo luogo che la manovra del Governo, relativamente al patto di stabilità per gli enti locali, non presenta sostanziali elementi di discontinuità con il passato, salvo il provvedimento sull'ICI, di segno diametralmente opposto agli indirizzi dell'Esecutivo in materia di federalismo fiscale, che aggraverà nel breve periodo la situazione finanziaria dei comuni.
In secondo luogo, fa presente che sarebbe opportuno sospendere la discussione in corso in attesa che il Governo, dopo aver incontrato l'ANCI nella riunione prevista per la prossima settimana, espliciti meglio la sua posizione in tema di finanza locale.
Osserva infine che i richiami dell'Unione europea dovrebbero trovare migliore ascolto a livello nazionale, vista anche la storia tormentata del novecento.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, rileva l'opportunità di rinviare ad altra seduta l'esame delle proposte emendative concernenti il patto di stabilità relativo alle regioni, anche alla luce di un incontro con il Ministro Fitto, il quale gli ha preannunciato che nei prossimi giorni avrà luogo un incontro del Governo con i rappresentanti delle regioni su questi temi.

Ivano STRIZZOLO (PD), nell'invitare il Governo a rendere il parere sui subemendamenti presentati, sottolinea l'assenza di qualsiasi misura con riferimento al federalismo fiscale.

Marino ZORZATO (FI), relatore per la V Commissione, rammenta che il blocco delle addizionali si configura come una continuazione della precedente politica, mentre precisa che per l'ICI si sta procedendo sulla falsariga di ciò che era accaduto per l'ICI in agricoltura, quando i comuni ricevettero indietro una differenza da parte dello Stato, utilizzando lo stesso principio utilizzato dal Governo Prodi.
Il parere del relatore è favorevole sul contenuto del subemendamento Galletti 0.77.08.24, ma vi è un problema di copertura che va risolto.

Giorgio JANNONE (FI), relatore per la VI Commissione, prende atto che occorre procedere ad un approfondimento dei principi del patto di stabilità per gli enti locali, con riferimento al tema del federalismo fiscale, che ha finora incontrato notevoli difficoltà oggettive.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS rammenta che nel definire la manovra il Governo ha tenuto conto anche di quanto riportato nella RUEF del marzo 2008, predisposta dal passato Esecutivo, e che, con riferimento alla esigenza di procedere al pareggio di bilancio nel 2011, si è proceduto ad una generale contenimento delle spese distribuendo i sacrifici al netto delle spese per interessi e delle prestazioni pensionistiche, prevedendo, tra l'altro, una decurtazione meno che proporzionale per gli enti locali, che hanno beneficiato di una riduzione inferiore a quella, ad esempio, della pubblica amministrazione centrale.
Con riferimento alla richiesta di elevare taluni capitoli di spesa, ritiene opportuno invitare i presentatori di tali richieste ad indicare con esattezza i capitoli di bilancio da cui attingere i fondi eventualmente necessari.
In relazione alla presunta contraddizione tra il contenimento delle spese, l'abolizione dell'ICI e l'obiettivo di individuare forme di federalismo fiscale, fa

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presente non solo che il provvedimento si muove su una linea di ordine finanziario, che non contrasta con la forma dell'imposizione fiscale, ma anche che il federalismo fiscale non è un insieme di ambiti territoriali liberi dalle preoccupazioni della spesa pubblica, intendendo invece individuare i principi per una spesa più responsabile e quindi, semmai, più circoscritta. Rammenta infatti come uno degli obiettivi del Governo sia quello della riduzione della pressione fiscale. In tal senso, agisce anche il blocco delle addizionali.
Per quanto riguarda i subemendamenti presentati, il parere del Governo è conforme a quello del relatore, con l'eccezione del subemendamento Messina 0.77.08.7, riguardante il rimborso spese per le trasferte sul quale il Governo si rimette alle Commissioni.
Con riferimento ai due subemendamenti Marchi 0.77.08.17 e Galletti 0.77.08.24 rileva che la dismissione di partecipazioni azionarie incentiva gli enti locali ad una finanza virtuosa. In particolare ciò avviene con l'emendamento Galletti 0.77.08.24 che lega le dismissioni agli investimenti. In quest'ultimo caso, se fosse legato ai soli finanziamenti comunitari, potrebbe essere valutato positivamente.
Per quanto riguarda il gettito ICI ribadisce l'intenzione del Governo di procedere a conferire ai comuni la somma totale di spettanza degli stessi.
Rileva infine, per quanto attiene al superamento della legge cosiddetta «Stammati», che potrebbe essere risolta la questione della penalizzazione dei comuni meno virtuosi qualora si trovasse adeguata compensazione, anche valutando l'ipotesi di prevedere un tetto, ma osserva che la questione riguarda una platea di circa duemila enti.

Le Commissioni approvano il subemendamento Armosino 0.77.08.27, nel testo riformulato (vedi allegato 1).

Giancarlo GIORGETTI, presidente, accantona gli identici subemendamenti Osvaldo Napoli 0.77.08.40, Misiani 0.77.08.64 e Messina 0.77.08.52, in modo da poter verificarne la praticabilità, anche sotto i profili finanziari.

Le Commissioni approvano il subemendamento Fugatti 0.77.08.51.

Marino ZORZATO (PdL), relatore per la V Commissione, propone di riformulare il subemendamento Galletti 0.77.08.24, nel senso di sopprimere le parole «in termini di competenza e di cassa».

Gian Luca GALLETTI (UdC) nell'accogliere la riformulazione proposta dal relatore, evidenzia l'opportunità di aggiungere in fine al proprio subemendamento le seguenti parole: «o alla riduzione del debito».

Marino ZORZATO (PdL), relatore per la V Commissione, esprime parere favorevole sul subemendamento Galletti 0.77.08.24, nella nuova formulazione, comprensiva anche dell'ultima aggiunta indicata dal proponente. Avverte altresì che a seguito dell'approvazione di tale subemendamento devono ritenersi assorbiti i subemendamenti Galletti 0.77.08.25, Galletti 0.77.08.74 e Galletti 0.77.08.75.

Le Commissioni approvano il subemendamento Galletti 0.77.08.24 nel testo riformulato (vedi allegato 1). Approvano quindi il subemendamento Armosino 0.77.08.28.

Antonio BORGHESI (IdV) accoglie la riformulazione del relatore relativamente al subemendamento Messina 0.77.08.7.

Le Commissioni approvano il subemendamento Messina 0.77.08.7 nel testo riformulato (vedi allegato 1).

Giancarlo GIORGETTI, presidente, accantona i subemendamenti Marchi 0.77.08.21 e Rubinato 0.77.08.16.

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Maurizio FUGATTI (LNP) ribadisce la richiesta di accantonare il subemendamento Cota 0.77.08.79.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, accantona il subemendamento Cota 0.77.08.79. Osserva altresì che non si può procedere alla votazione dell'articolo aggiuntivo 77.08 del Governo, in quanto alcuni subemendamenti riferiti a tale articolo aggiuntivo sono stati accantonati. Invita quindi il relatore ad esprimere i propri pareri sull'articolo aggiuntivo 77.09 del Governo.

Marino ZORZATO (PdL), relatore per la V Commissione, esprime parere favorevole sugli identici subemendamenti Froner 0.77.09.3 e Zeller 0.77.09.1, a condizione che siano riformulati nel senso di sopprimere il punto 2), recante modifiche al comma 7. Esprime quindi parere favorevole sull'articolo aggiuntivo 77.09 del Governo.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS esprime parere conforme a quello del relatore.

Giulio CALVISI (PD) rileva che i subemendamenti su cui il relatore ha espresso parere favorevole recano un rinvio all'articolo 77-bis, che non è stato ancora votato. Invita pertanto il Presidente ad accantonare tali subemendamenti e l'articolo aggiuntivo al quale sono riferiti.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, accogliendo la richiesta del deputato Calvisi, accantona l'articolo aggiuntivo 77.09 del Governo e gli emendamenti ad esso riferiti. Avverte quindi che il Governo ha presentato l'emendamento 60.90 e una nuova formulazione dell'articolo aggiuntivo 83.016. Su tali proposte emendative fissa il termine per la presentazione dei subemendamenti alle ore 15 della giornata odierna.
Rinvia il seguito dell'esame ad una seduta da convocare alle ore 15 della giornata odierna.

La seduta termina alle 13.15.

SEDE REFERENTE

Venerdì 11 luglio 2008. - Presidenza del presidente della V Commissione Giancarlo GIORGETTI, indi del presidente della VI Commissione Gianfranco CONTE. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Giuseppe Vegas.

La seduta comincia alle 15.20.

DL 112/08: Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria.
C. 1386 Governo.

(Seguito dell'esame e rinvio).

Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella odierna seduta antimeridiana.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, comunica che l'articolo aggiuntivo 23.011 del Governo è ammissibile. Il termine per la presentazione dei relativi subemendamenti è stabilito alle ore 17.30 di oggi.

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Il sottosegretario Giuseppe VEGAS, con riferimento ai subemendamenti accantonati relativamente all'articolo aggiuntivo 77.08 del Governo, rileva in primo luogo che occorre precisare, all'inizio del comma 6-bis degli identici subemendamenti Osvaldo Napoli 0.77.08.40, Misiani 0.77.08.64 e Messina 0.77.08.52 che la disposizione si riferisce esclusivamente all'anno 2009. Ritiene altresì che debbano essere soppresse le parole: «calcolate in termini cassa». Se riformulate in questi termini ritiene che i citati subemendamenti possano essere accolti. Per quanto concerne i subemendamenti Marchi 0.77.08.21 e Rubinato 0.77.08.16, segnala che non ritiene necessario inserire disposizioni normative in quanto già a legislazione vigente è assicurato per i comuni il recupero intergale del minor gettito ICI derivante dall'esenzione dall'imposta della prima casa.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, ribadisce che da quanto dichiarato dal sottosegretario è assicurato il rimborso per i comuni del minor gettito

Simonetta RUBINATO (PD), anche alla luce delle precisazioni del sottosegretario Vegas, ritiene comunque necessario inserire una disposizione che disciplini la comunicazione da parte dei singoli comuni del minor gettito. Riformula pertanto il proprio emendamento 0.77.08.16 nei seguenti termini: «All'articolo 77-ter, dopo il comma 27, aggiungere il seguente: "Ai fini dell'attuazione dell'articolo 1, comma 4, del decreto-legge 27 maggio 2008, n. 93, entro il 30 aprile 2009 i comuni trasmettono al Ministero dell'interno la certificazione del mancato gettito accertato, con modalità stabilite con decreto del Ministero dell'interno"».

Marino ZORZATO (PdL), relatore per la V Commissione, esprime parere favorevole sugli identici subemendamenti Osvaldo Napoli 0.77.08.40, Misiani 0.77.08.64 e Messina 0.77.08.52, se riformulati nei termini indicati dal sottosegretario Vegas, e sul subemendamento Rubinato 0.77.08.16, nella nuova formulazione.

Antonio MISIANI (PD) accetta la riformulazione del proprio subemendamento 0.77.08.64.

Le Commissioni approvano gli identici subemendamenti Osvaldo Napoli 0.77.08.40, Misiani 0.77.08.64 e Messina 0.77.08.52, nel testo riformulato (vedi allegato 1). Approvano quindi il subemendamento Rubinato 0.77.08.16, nel testo riformulato (vedi allegato 1).

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che si intende quindi assorbito il subemendamento Marchi 0.77.08.21.

Maurizio FUGATTI (LNP) insiste nella propria richiesta di accantonamento del subemendamento Cota 0.77.08.79.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, propone quindi di passare all'esame dell'emendamento 11.79 del Governo e dei subemendamenti ad esso riferiti (vedi allegato 2). Avverte in proposito che risultano inammissibili per estraneità di materia:
l'articolo aggiuntivo 0.11.79.6, il quale reca un complesso assai articolato di disposizioni in materia di residenze di interesse generale destinate alla locazione. Il subemendamento riproduce integralmente il contenuto dell'emendamento 11.01 del medesimo firmatario.
il subemendamento 0.11.79.68, che interviene in materia di strumenti per il pagamento da parte dei conduttori dei corrispettivi del contratto di locazione.

Avverte altresì che sotto il profilo della carenza e inidoneità della copertura, appaiono invece inammissibili i seguenti subemendamenti: Gibiino 0.11.79.6, Mariani 0.11.79.65, Cambursano 0.11.79.74.
Con riferimento all'emendamento 81.57, nel rendere noto che è da considerarsi ammissibile nel presupposto che il minor gettito, pari a 200 milioni per l'anno

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2008, derivante dalla soppressione dei commi da 8 a 15, dell'articolo 81, si intenda compensato dal recupero delle somme a seguito della decisione della Commissione europea, di cui all'emendamento 81.58, avverte che sono stati presentati alcuni subemendamenti. Nell'ambito di tali subemendamenti, risulta inammissibile per carenza di compensazione il subemendamento Polledri 0.81.57.9.

Pier Paolo BARETTA (PD) rileva che i lavori finora svolti dalla Commissione non sono affatto indice di un approfondito esame del decreto da parte della Commissione. In particolare stigmatizza il fatto che nonostante sia accertato che oltre alle risorse del «primo tesoretto» si sta costituendo un altro «tesoretto», il Governo continua a non fornire alcuna disponibilità ad affrontare temi centrali per l'opposizione. Insiste inoltre nel ribadire l'importanza per quel che riguarda l'agenda dei lavori, che la Commissione rispetti quanto stabilito ieri sera.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, ritiene che dopo il piano casa possano essere affrontate le materie del fisco, del potere d'acquisto delle famiglie e della sicurezza, mentre il tema delle regioni e del Mezzogiorno saranno affrontati domenica e lunedì. Ricorda al riguardo che già ieri sera la Commissione si era prefissa di adottare un'agenda che perseguiva l'obiettivo della «limitazione del danno».

Bruno TABACCI (UdC) rileva che il tema del «piano casa» dovrebbe essere affrontato dopo altri temi importanti quali la questione fiscale e i servizi pubblici locali. Ritiene, in particolare, che ci sono le condizioni per discutere l'articolo 60 e che in ogni caso per quel che riguarda il «piano casa» il vero nodo problematico riguarda il mancato coinvolgimento delle regioni.

Massimo VANNUCCI (PD) riterrebbe opportuno procedere all'esame degli articoli 76 e 78.

Lorenzo RIA (PD) riterrebbe fondamentale affrontare i temi del Mezzogiorno in particolare quelli relativi all'utilizzo delle risorse del FAS a beneficio delle politiche di sviluppo del sud. Ricorda in particolare, che il decreto in questione non affronta assolutamente il tema del Mezzogiorno e per questo motivo sarebbe quindi opportuno discutere degli emendamenti relativi e in particolare degli emendamenti che dispongano l'assegnazione del 40 per cento delle risorse del FAS a favore del sud. Sottolinea, in conclusione che l'appoggio che è stato dato a molte iniziative per lo sviluppo del nord quale ad esempio l'Expo Milano 2015, richiederebbe che fosse applicata la condizione di reciprocità nei confronti del sud.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, ricorda che sul tema del Mezzogiorno le regioni vogliono poter fornire il loro contributo ed è per tale motivo che la discussione sul Mezzogiorno è stata procrastinata a domenica e lunedì.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS rileva che effettivamente le regioni vogliono essere in grado di interloquire con il Governo per quel che riguarda tutte le questioni concernenti il Mezzogiorno quale in particolare il «Patto di stabilità», la questione sanitaria e gli incentivi per il sud.

Lorenzo RIA (PD) ritiene che è possibile affrontare almeno il tema del Fondo per le aree sottoutilizzate, in quanto tale tema non comporta un coinvolgimento diretto da parte delle regioni.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS ribadisce che le regioni vogliono essere coinvolte su tutti i temi che riguardano il Mezzogiorno.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, sottolinea che gli emendamenti al «piano casa» possono essere esaminati, dato che il materiale relativo è disponibile.

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Alberto FLUVI (PD) concorda con il calendario dei lavori poc'anzi delineato dal presidente, sottolineando peraltro la necessità che almeno con una mezz'ora di anticipo i commissari siano messi in condizione di conoscere gli argomenti che verranno trattati.

Maino MARCHI (PD) segnala che, come già comunicato alla Presidenza, il proprio emendamento 11.45 deve ritenersi presentato come subemendamento all'emendamento 11.79 del Governo.

Marino ZORZATO (PdL), relatore per la V Commissione, con riferimento ai subemendamenti riferiti all'emendamento 11.79 del Governo, comunica di aver presentato il subemendamento 0.11.79.88, finalizzato a esplicitare la facoltà di proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti e a rendere applicabili le disposizioni contenute nel codice dei contratti pubblici. Esprime parere favorevole sul subemendamento Simonetti 0.11.79.40, a condizione che sia riformulato nel senso di sostituire le parole: «dieci anni nel territorio nazionale» con le seguenti: «cinque anni nella medesima regione». Esprime altresì parere favorevole sul subemendamento Armosino 0.11.79.8. Esprime altresì parere favorevole sugli identici subemendamenti Causi 0.11.79.84, Osvaldo Napoli 0.11.79.13 e Messina 0.11.79.82 a condizione che siano riformulati nei termini seguenti: «All'emendamento 11.79 del Governo, comma 4, dopo le parole: «di appositi accordi di programma» aggiungere le seguenti: «approvati con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, previa delibera CIPE, di intesa con la Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281». Esprime inoltre parere favorevole sul subemendamento Armosino 0.11.79.9, a condizione che la lettera b) sia riformulata nei termini seguenti: «b) alla lettera e) dopo le parole: «alla realizzazione» inserire la seguente: «anche».» Esprime parere favorevole sul subemendamento Messina 0.11.79.78. Esprime parere favorevole sul subemendamento Marsilio 0.11.79.7, a condizione che sia riformulato nel senso di sopprimere il comma 5-ter. Esprime altresì parere favorevole sul subemendamento Montagnoli 0.11.79.37, a condizione che sia riformulato nel senso di sostituire le parole: «da almeno dieci anni nel territorio nazionale» con le seguenti: «da almeno cinque anni nel territorio regionale». Esprime parere contrario sui restanti subemendamenti riferiti all'emendamento 11.79del Governo e parere favorevole sull'emendamento medesimo.

Antonio BORGHESI (IdV) interviene sul subemendamento Messina 0.11.79.81, di cui è cofirmatario, finalizzato a salvaguardare le risorse relative al piano straordinario già previsto dal precedente Governo. Fa inoltre presente che non è ancora chiara la situazione che si verrà a creare dopo la scadenza della proroga degli sfratti, prevista per l'autunno. Segnala infine che l'emendamento intende portare rimedio in una situazione di incertezza, con un'attenzione particolare verso i comuni che sono già nelle condizioni di avviare i cantieri.

Maria Teresa ARMOSINO (PdL) chiede chiarimenti sulla richiesta di riformulazione, avanzata dal rappresentante del Governo, del proprio subemendamento 0.11.79.9, con particolare riferimento alla lettera b). Al riguardo osserva che la proposta è volta a scongiurare una perdita di interesse da parte degli operatori economici che dovrebbero invece essere incoraggiati ad impegnarsi nel settore.

Pier Paolo BARETTA (PD) chiede al rappresentante del Governo di illustrare i motivi alla base del parere negativo sui subemendamenti Morassut 0.11.79.43, Mariani 0.11.79.55 e Morassut 0.11.79.44, nonché della proposta di riformulazione del subemendamento Montagnoli 0.11.79.37.

Karl ZELLER (Misto-Min.ling.) sottolinea che la propria proposta di subemendamento è volta a ripristinare nel testo il

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riconoscimento delle competenze spettanti sulla materia alle regioni.

Marino ZORZATO (PdL), relatore per la V Commissione, tenuto conto delle considerazioni del collega Zeller riformula il proprio subemendamento 0.11.79.88 nel senso di aggiungere, dopo le parole: «previa delibera CIPE» le seguenti: «e di intesa con la Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281». Osserva che in tal modo il riferimento all'intesa viene inserito fin dal comma 1 dell'articolo 11.

Bruno TABACCI (UdC) in ordine al tema del cosiddetto «piano casa» ritiene che il riferimento fatto dal Ministro dell'economia e delle finanze al piano Fanfani conferma che si tratta di una pura norma manifesto, priva di effettivi risultati. Ritiene che sarebbe stato sufficiente da parte del Governo prevedere la cedolare sugli affitti e porre in essere misure volte a far emergere il sommerso. A suo avviso, il problema più grave rappresentato dall'aumento dei prezzi: se è vero che vi è una crisi del settore immobiliare e anche vero che nel nostro Paese, a differenza di quanto avviene ad esempio in Spagna, il sommerso garantisce il mantenimento di un alto livello dei prezzi, i quali crescono più in fretta delle retribuzioni medie sia nelle grandi città che nelle periferie. Osserva quindi che il «piano casa» non interviene sulle rendite ma sul costo di costruzione, che incide per un limitato 25-30 percento rispetto al prezzo delle abitazioni, laddove il «piano Fanfani» era basato su un rapporto invertito fra incidenza dei costi di costruzione e delle rendite dei terreni. Sottolinea che il Governo avrebbe dovuto opportunamente porre il tema della valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico, nella cui gestione si registrano purtroppo diffuse illegalità.

Giulio CALVISI (PD) non comprende le ragioni del parere espresso sul subemendamento Simonetti 0.11.79.40.: la proposta di riformulazione rappresenta, a suo giudizio, una misura che intacca le politiche di integrazione, che sono uno strumento straordinario per accrescere il senso di sicurezza dei cittadini. Ritiene altresì che la riformulazione proposta dal Governo non sia adeguata a tempio di grande mobilità sociale, come il nostro. Ricorda ai colleghi del gruppo della Lega Nord che alcuni sindaci di centrodestra si sono impegnati in politiche abitative divenute, in alcuni casi, veri modelli e che sono state rivolte ai lavoratori stranieri chiamati dalle aziende italiane. Osserva pertanto che il limite proposto dal Governo non incoraggia gli accordi che possono essere raggiunti tra gli imprenditori e gli enti locali, né mostra di tenere nella giusta considerazione le esigenze dei lavoratori e degli imprenditori.

Massimo VANNUCCI (PD) sottolinea che la proposta emendativa del Governo non solo rappresenta un manifesto ma richiama, al comma 10, norme e risorse già destinate dal precedente Governo al «piano casa». Sottolinea che non solo il riferimento al piano Fanfani non appare dignitosa ma che in questa materia la via maestra è rappresentata non dagli aiuti dello Stato ma dal rafforzamento delle agevolazioni finanziarie, dalle misure di detrazione per il canone di locazione e soprattutto dalla cedolare al 20 percento. Ricorda che in occasione dell'esame della legge finanziaria per il 2008 la collega Armosino aveva fatto sua una proposta che andava proprio in questa direzione. Per quanto concerne il subemendamento Simonetti 0.11.79.40, ritiene che la proposta di riformulazione dovrebbe consistere nella previsione delle due ipotesi riferite al territorio nazionale e a quello delle regioni.

Stefano GRAZIANO (PD) osserva che il metodo con cui si sta procedendo all'esame del provvedimento crea difficoltà notevoli in relazione al rilevante ambito di argomenti oggetto di trattazione ed in riferimento alla ristrettezza dei tempi di esame. Ritiene che rappresentino una priorità per il Paese le questioni relative al

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potere d'acquisto delle famiglie, agli enti locali, alle riduzioni di spesa nel comparto sicurezza ed alle problematiche che affliggono il mezzogiorno del Paese. Non rappresenta invece una priorità il piano casa su cui si sta concentrando il dibattito.

Maino MARCHI (PD) evidenzia che in ordine all'articolo 11 si aspettava l'accoglimento di talune proposte emendative presentate dai gruppi di opposizione, invece costata che l'intento del Governo consiste nel recepire esclusivamente alcuni specifici emendamenti della maggioranza che tendono a peggiorare la portata dell'articolo medesimo. Esprime disappunto per l'impossibilità di affrontare la questione delle detrazioni fiscali dell'affitto, che non è stata affrontata neanche in relazione alla disciplina dell'ICI. Evidenzia il rischio che gli interventi già programmati e iniziati sul patrimonio abitativo possano essere vanificati in seguito al nuovo piano case contemplato dal provvedimento in esame.

Amedeo CICCANTI (UdC) rileva che il testo in esame possa favorire l'edilizia pubblica sovvenzionata mediante la destinazione di nuove risorse al settore attraverso le entrate derivanti dalla vendita degli alloggi. Osserva tuttavia che non si prevede alcuna risorsa per l'edilizia agevolata e l'edilizia convenzionata. In particolare, per l'edilizia convenzionata, sarebbe stato opportuno modulare una serie di interventi a favore dei ceti medi. Esprime altresì riserve sulla portata restrittiva delle disposizioni relative agli immigrati.

Giulio CALVISI (PD) in relazione alle previsioni relative ai requisiti necessari per l'applicazione del piano casa, nel ricordare che la sua proposta di modificare i termini temporali della norma non è stata accolta, illustra l'ulteriore proposta di prevedere un richiamo specifico al permesso di soggiorno CEE per i residenti di lungo periodo.

Marino ZORZATO (PdL), relatore per la V Commissione, nell'accogliere e considerazioni del collega Borghesi, modifica il proprio parere sugli identici subemendamenti Fontanelli 0.11.79.85 e Messina 0.11.79.81. Esprime infatti parere favorevole su tali subemednamenti a condizione che siano riformulati nel senso di inserire, per quanto concerne la modifica relativa al primo periodo del comma 10, dopo le parole: «21-bis» le seguenti: «ad eccezione di quelle già iscritte nel bilancio degli enti destinatari e impegnate». Tenuto conto dei rilievi dei colleghi Calvisi e Vannucci, propone di riformulare i subemendamenti Simonetti 0.11.79.40 e Montagnoli 0.11.79.37 nel senso che le parole, rispettivamente, «cinque anni nella medesima regione» e «da almeno cinque anni nel territorio regionale» debbano considerarsi aggiuntive anziché sostitutive.

Maurizio FUGATTI (LNP) accetta le riformulazioni dei subemendamenti Simonetti 0.11.79.40 e Montagnoli 0.11.79.37 proposte dal relatore.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS chiede l'accantonamento dei subemendamenti Simonetti 0.11.79.40 e Montagnoli 0.11.79.37. Per quanto concerne gli identici subemendamenti Causi 0.11.79.84, Osvaldo Napoli 0.11.79.13 e Messina 0.11.79.82 rileva che sarebbe più opportuno prevedere il parere della Conferenza unificata, anziché l'intesa, in quanto il mancato raggiungimento dell'intesa determinerebbe l'interruzione delle procedure di attuazione del piano casa. In alternativa propone comunque di stabilire un termine scaduto il quale gli accordi di programma possono essere approvati anche in assenza dell'intesa. Esprime perplessità sul subemendamento Armosino 0.11.79.9, anche nel testo riformulato. Per quanto concerne il subemendamento Marsilio 0.11.79.7 ritiene che, oltre alla soppressione del comma 5-ter, sia opportuno aggiungere, dopo le parole «di sostituzione edilizia,» le seguenti: «in particolare». Ribadisce in fine l'esigenza di precisare che le somme relative alle autorizzazioni di spesa previste da precedenti interventi legislativi nel settore edilizio non vengono destinate a

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finanziare le misure contenute nel decreto-legge in esame soltanto a condizione che siano già state impegnate. Sui restanti subemendamenti esprime parere conforme a quello del relatore.

Marino ZORZATO (PdL), relatore per la V Commissione, in accoglimento dei rilievi del rappresentante del Governo, propone di riformulare gli identici subemendamenti Causi 0.11.79.84, Osvaldo Napoli 0.11.79.13 e Messina 0.11.79.82 nel senso di aggiungere in fine il seguente periodo «Decorsi novanta giorni senza che sia stata acquisita l'intesa, gli accordi possono essere comunque approvati». Propone altresì di riformulare il subemendamento Marsilio 0.11.79.7 nei termini indicati dal sottosegretario Vegas.

Le Commissioni approvano il subemendamento 0.11.79.88 del relatore nel testo riformulato (vedi allegato 2).

Giancarlo GIORGETTI, presidente, accogliendo la richiesta del rappresentante del Governo, accantona i subemendamenti Simonetti 0.11.79.40 e Montagnoli 0.11.79.37.

Le Commissioni approvano il subemendamento Armosino 0.11.79.8.

Antonio BORGHESI (IdV) accoglie la riformulazione del subemendamento Messina 0.11.79.82, nei termini da ultimi indicati dal relatore.

Le Commissioni approvano quindi gli identici subemendamenti Causi 0.11.79.84, Osvaldo Napoli 0.11.79.13 e Messina 0.11.79.82, nel testo riformulato (vedi allegato 2).

Maria Teresa ARMOSINO (PdL) accoglie la riformulazione del proprio subemendamento 0.11.79.9 proposta dal relatore.

Le Commissioni approvano il subemendamento Armosino 0.11.79.9, nel testo riformulato (vedi allegato 2). Approvano quindi il subemendamento Messina 0.11.79.78.

Marco MARSILIO (PdL) accoglie la riformulazione del proprio subemendamento 0.11.79.7 nei termini da ultimo proposti dal relatore.

Le Commissioni approvano il subemendamento Marsilio 0.11.79.7, nel testo riformulato (vedi allegato 2).

Antonio BORGHESI (IdV) accoglie la riformulazione del subemendamento Messina 0.11.79.81 proposta dal relatore.

Le Commissioni approvano gli identici subemendamenti Fontanelli 0.11.79.85 e Messina 0.11.79.81, nel testo riformulato (vedi allegato 2).

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che non si può procedere alla votazione dell'emendamento 11.79 del Governo, in quanto alcuni subemendamenti ad esso riferiti sono stati accantonati.

Rolando NANNICINI (PdL) prima che le Commissioni procedano all'esame degli articoli recanti gli interventi di diritto tributario, segnala di aver presentato l'emendamento 1.1 che verte su analoga materia, in quanto disciplina la destinazione delle maggiori entrate tributarie.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che l'emendamento Nannicini 1.1 sarà riferito agli articoli recanti misure in materia tributaria. Propone quindi di concludere l'esame dell'articolo aggiuntivo 77.08 del Governo e dei subemendamenti ad esso riferiti.

Maurizio FUGATTI (LNP) propone di dichiarare respinto ai fini della ripresentazione in Assemblea il subemendamento Cota 0.77.08.79.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, dichiara quindi che il subemendamento Cota 0.77.08.79 deve considerarsi respinto al fine di permetterne la ripresentazione in

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Assemblea. Pone quindi in votazione l'articolo aggiuntivo 77.08 del Governo limitatamente alla parte relativa all'articolo 77-ter recante le regole del patto di stabilità interno per gli enti locali.

Le Commissioni approvano l'articolo aggiuntivo 77.08 del Governo limitatamente alla parte relativa all'articolo 77-ter.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, sospende brevemente la seduta.

La seduta, sospesa alle 17, riprende alle 17.40.

Gianfranco CONTE, presidente, propone di passare all'esame degli emendamenti e articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 81 (vedi allegato 3), avvertendo in proposito che il Governo ha presentato gli emendamenti 81.60, 81.61 e 81.62, in relazione ai quali fissa il termine per la presentazione dei subemendamenti alle ore 19.

Bruno TABACCI (UdC) rileva innanzitutto che esiste una contraddizione tra il titolo dell'articolo 81 (perequazione tributaria) e il fatto che il decreto in esame prevede che le tasse aumenteranno fino a raggiungere nei prossimi anni un livello pari al 43 per cento. Ricorda che ha predisposto due emendamenti (80.03 e 81.18) per costruire in maniera diversa la cosiddetta Robin tax, rilevando che la Robin tax è stata criticata anche dal Governatore della Banca d'Italia, che ha specificato che l'imposta in questione si trasferisce sui consumatori finali. Ricorda inoltre che la relazione annuale in materia di energia elettrica e gas ha confermato nella giornata di ieri quanto sostenuto dal Governatore della Banca d'Italia. Illustra, successivamente, le proprie proposte in materia che consistono in un intervento organico sul CIP 6, che garantirà di avere a disposizione risorse per offrire delle tariffe agevolate ai clienti più svantaggiati, invece di istituire un fondo sociale che non ha alcuna utilità. Tale ultimo fondo è infatti ispirato a una logica compassionevole, anche perché non è possibile fare un censimento dei «poveri», al fine di individuare i beneficiari della carta speciale. Evidenzia, invece, che con il taglio al CIP 6 è possibile intervenire con tariffe agevolate a sostegno di soggetti che è possibile individuare in maniera molto semplice. Rileva inoltre che le previsioni del ministro Tremonti sono troppo ottimistiche per quel che riguarda gli introiti derivanti dalla Robin tax e manifesta le proprie perplessità in ordine al fatto che una società quotata in borsa, cioè l'ENI, decida per puro spirito di liberalità di donare 200 milioni di euro. Rileva, anzi, che tale donazione costituisce una conferma del fatto che la Robin tax non può sortire gli effetti sperati, sottolineando altresì che tali risorse provengono probabilmente dagli importi CIP 6 dell'ENI o dagli impianti di idrocarburi dell'ENI stessa. Formula peraltro l'auspicio che per quel che riguarda la verifica della subsidenza si possano utilizzare specifici studi settoriali e rileva inoltre che la donazione di 200 milioni di euro dovrà comune essere spiegata agli azionisti dell'ENI. Più in particolare, evidenzia che la legge non può tutelare interessi di singoli privati né essere un provvedimento che affronta questioni troppo specifiche, come fosse un provvedimento amministrativo. Segnala, inoltre, che esiste sicuramente in Italia un cattivo funzionamento del mercato del gas e che vi sono degli introiti troppo elevati a favore del «monopolista di fatto» che opera in tale settore, il quale quindi non ha difficoltà a restituire una parte dell'ingente quantità di risorse lucrate ai cittadini attraverso bollette molto care. Sottolinea inoltre che i tagli alle risorse CIP 6 previsti dalle proprie proposte emendative non creerebbero problemi alle imprese che ne beneficiano, in quanto le stesse operano già da un periodo di tempo tale da escludere la necessità che debbano essersi verificati gli ammortamenti necessari per gli investimenti effettuati. Sottolinea inoltre che attraverso tali tagli potrebbe essere finalmente eliminata l'anomalia della parificazione delle fonti assimilate con quelle rinnovabili, rilevando

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altresì che i tagli del CIP 6 potrebbero creare notevoli benefici anche alle imprese. Paventa il rischio che anche l'ENEL possa avere benefici da un provvedimento simile a quello in discussione, proponendo in definitiva di eliminare il fondo sociale previsto e l'aumento dell'IRES a carico delle imprese che fanno «trading elettrico», anche perché tali ultime imprese scaricheranno in ogni caso tale aumento di tassazione sui consumatori. Sottolinea pertanto che l'emendamento 81.8 mira a sopprimere il fondo sociale e a rivedere la tassazione sul «trading elettrico», con conseguente soppressione anche della «carta dei poveri». Segnala, inoltre, con riferimento a tale carta che la stessa può prestarsi a fenomeni distorsivi, in quanto potrebbe darsi il caso che soggetti dichiarino di essere nullatenenti a dispetto dell'esistenza di patrimoni ingenti di fatto a loro disposizione.
Stigmatizza inoltre l'atteggiamento del ministro Tremonti, che anche stamattina ha invitato i parlamentari a reperire le somme necessarie a modificare i tagli di spesa, ricordando inoltre che gli ultimi emendamenti presentati sull'articolo 81 da parte del Governo confermano ancora una volta che il Governo ha intrapreso una strada contrassegnata dalla volontà di bypassare continuamente le procedure previste dalla legge, in particolare per quel che riguarda i provvedimenti finanziari e di bilancio, arrivando persino a voler introdurre delle deleghe all'interno del decreto-legge.

Rolando NANNICINI (PD) rileva innanzitutto che l'intervento del collega Tabacci si è svolto in assenza dei relatori. Per quel che riguarda l'articolo 81, rileva che in particolare i commi 16 e 18 del medesimo articolo mirano a colpire attraverso un innalzamento dell'IRES dal 27 al 33 per cento alcuni settori collegati alle tematiche energetiche, trascurando, peraltro, di considerare che da una parte tale aumento di tassazione si ripercuoterà in ogni caso sui consumatori finali, e, da un altro punto di vista, che esistono comunque altri settori, come ad esempio quello delle telecomunicazioni che ricavano dei veri e propri extraprofitti dalle loro attività e che meriterebbero pertanto di essere sottoposti anch'essi ad un aumento di tassazione.
Ritiene inoltre necessario che l'articolo in esame preveda, coerentemente con le dichiarazioni del Governo, efficaci misure per aumentare i consumi attraverso l'aumento delle detrazioni fiscali ai lavoratori e ai pensionati.
Osserva, altresì, come nella cosiddetta Robin Hood tax andrebbe verificata la sussistenza o meno di previsioni legislative nazionali che potrebbero essere dichiarate in contrasto con la normativa europea e, in tal caso, ritiene che sarebbe corretto espungere l'intero articolo 81 dal provvedimento.

Maurizio LEO (PdL) nel sottolineare come la normativa recata dall'articolo 81 non intenda colpire i ricavi virtuosi ma i guadagni di congiuntura, anche al fine di svolgere una azione anticongiunturale, ricorda che le norme contenute impediscono di fatto il trasferimento dell'imposta relativa ai prodotti petroliferi sui consumatori, prevedendo non soltanto una serie di controlli, ma anche il divieto di traslare l'onere della maggiore imposta sui prezzi al consumo.
Difende altresì la ratio complessiva sottesa alla formulazione dell'articolo 81, tesa ad operare una importante azione di perequazione tributaria attraverso l'adozione di misure fiscali logiche e debitamente ponderate.

Antonio BORGHESI (IdV), richiamando il dibattito finora svolto, rileva che gli effetti della Robin tax ricadranno sui consumatori di energia, con particolare riferimento ai lavoratori pendolari. Per quanto riguarda il tema della tassazione delle rimanenze, esse avrebbero dovuto determinare sopravvenienze in ragione dell'aumento del prezzo dei carburanti, da trattare con aliquote normali. L'applicazione a tali plusvalenze di una tassazione al 16 percento va a tutto vantaggio dei produttori di petrolio. Le conseguenze negative ricadranno in particolare sulle banche

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on line, che sopportano costi di raccolta superiori alle altre banche e che trasferiranno i maggiori oneri sulle piccole e medie imprese e sui privati che, com'è noto, ricorrono sempre di più al credito al consumo per affrontare sostenere il costo della vita. Sottolinea che analoghe considerazioni valgono per le imprese di proprietà degli enti locali, cosi come per le polizze assicurative, con particolare riferimento a quelle RCA auto. Per quanto riguarda le misure di natura tributaria, rileva una debole volontà da parte del Governo di colpire l'evasione fiscale, a differenza di quanto operato dallo precedente Governo che, secondo quanto ha stimato l'ISTAT, è riuscito a recuperare tra il 2006 e il 2007 ben 15 miliardi di euro. Sottolinea inoltre che il Governo norma ha eliminato l'unico strumento davvero valido nella lotta contro l'evasione, vale a dire l'elenco dei clienti e dei fornitori. In conclusione, esprime forte rammarico per le valutazioni del Governo sulle proposte emendative e, in generale, disaccordo sul merito complessivo del provvedimento

Alberto FLUVI (PD) osserva che la manovra finanziaria elude gli obiettivi della crescita e della tutela del potere di acquisto delle famiglie italiane. Non condivide le risposte date da Governo al collega Ventura sui tagli agli enti locali e alle regioni, né la politica di tagli lineari sui ministeri. Ritiene errata la previsione del DPF in quanto sia le entrate fiscali che le imposte dirette sono cresciute. Ritiene errata anche la stima sul fabbisogno, valutata in 20 miliardi per un arco di tempo di soli sei mesi. Per tali ragioni non condivide l'intervento del collega Leo e richiama l'esigenza di tornare a tutelare le famiglie e i pensionati, nello spirito delle proposte emendative presentate dall'opposizione e riferite all'articolo 3. Esprime il proprio convincimento sulla possibilità di individuare dei fondi da destinare alle detrazioni a favori dei lavoratori dipendenti nel quadro di una corretta quantificazione del fabbisogno. A riguardo osserva che le detrazioni consentirebbero al contempo di operare una perequazione e di rilanciare l'economia, arrestando il crollo dei consumi. Passando alla questione delle entrate che potrebbero derivare dal ricorso allo strumento dell'accertamento con adesione, osserva che si tratta di un gettito inferiore ad un miliardo di euro e che su questo il Governo dovrebbe fornire risposte univoche. Quanto all'ulteriore strumento dell'adesione mediante i verbali di contestazione, osserva che è necessario intervenire considerato che le due forme di accertamento, che implicano percentuali diverse per il pagamento da parte del contribuente, pari al 25 o al 12 percento, sono scelte a discrezione dell'amministrazione finanziaria. In generale, segnala che fino al 2013 non si parlerà di taglio delle tasse e per quanto riguarda la Robin tax sembrano veritiere le recenti dichiarazioni rese e poi smentite del presidente Conte. Passando al tema della tassazione di impresa, occorre fissare un termine minimo di durata della norma nel breve e nel medio periodo al fine di evitare un danno al sistema economico, considerata la diffidenza degli investitori stranieri ad operare nel nostro Paese. Segnala altresì la inopportunità della norma che, aggirando la sentenza della Corte Costituzionale sullo spoil system, mira a colpire un funzionario assai meritevole dell'Agenzia delle Entrate

Karl ZELLER (Misto-Min.ling.) rileva l'opportunità di prevedere un regime di esclusioni a favore dei consorzi agrari.

Massimo VANNUCCI (PD) svolge osservazioni riferite alle norme fiscali contenute nel decreto-legge, che non corrispondono alle esigenze e alle difficoltà del Paese. Conferma le critiche nei confronti della Robin tax per gli effetti negativi sui consumatori di energia e ritiene che una manovra da 35 miliardi dovrebbe pur consentire di reperire risorse volte a incrementare salari e pensioni. In generale ritiene che la manovra, essendo basata sul contenimento della spesa, non potrà effetti sulla crescita. Al riguardo, sottolinea che l'Italia è in linea con i partner europei

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quanto ad indici di spesa. Precisa che il vero risanamento può essere ottenuto soltanto con strumenti di rilancio della crescita, oltre che con il risparmio, ed andando ad aggredire il sommerso. Ribadisce la necessità che il Governo colga l'opportunità per assumere decisioni utili alla ripresa del Paese e non insista in provvedimenti inefficaci.

Maino MARCHI (PD), nel sottolineare che la materia fiscale rappresenta un punto cruciale del decreto-legge, evidenzia che sarebbe stato indispensabile che il Governo intraprendesse una seria iniziativa sul fronte dell'evasione fiscale, anche al fine di incrementare il potere d'acquisto delle famiglie, aumentare i consumi e contrastare la bassa crescita economica. Il provvedimento in esame, osserva, registra interventi deboli ed interlocutori sul versante della crescita economica, delle politiche industriali, sul nucleare e sulla semplificazione, per la quale sarebbe stato più utile attivare procedure di elaborazione di testi unici. In relazione al potere d'acquisto delle famiglie sottolinea la mancanza di misure concrete e significative. La Robin tax di fatto comporta una destinazione di risorse al risanamento della finanza pubblica e non invece a favore del sostegno al reddito. Valuta negativamente l'impostazione del Governo volta ad anticipare la legge finanziaria rispetto alla discussione parlamentare sull'assestamento. Fa notare che il decreto-legge non determina alcuna riduzione della pressione fiscale e non si registrano guadagni di congiuntura. Osserva quindi che non sono pertinenti a tale ambito gli interventi previsti in materia di prestiti ai soci e di cooperazione ai consumi. Stigmatizza l'orientamento del Governo teso a depotenziare e limitare gli strumenti già previsti della legislazione vigente di contrasto all'evasione fiscale, con i quali sarebbe stato più agevole contrastare la criminalità organizzata che sempre più diffusamente si insinua sul piano dell'economia legale.

Marco CAUSI (PD), nel richiamare i dati economici riportati da un quotidiano, evidenzia che il fabbisogno peggiora inevitabilmente rispetto al 2007. Registra due dati di particolare rilievo: la evidente riduzione della crescita del PIL e la disponibilità di mezzo punto di PIL. Sottolinea che il suo gruppo ha presentato una serie di proposte emendative finalizzate a consentire incisivi interventi a largo raggio di detrazione fiscale per circa 6 miliardi di euro. Esorta quindi il Governo e la maggioranza ad esplicitare con maggiore precisione e linearità il quadro della politica economica.

Pier Paolo BARETTA (PD) apprezza l'orientamento dei gruppi volto a perseguire una reciproca comprensione in ordine alle problematiche oggetto del provvedimento in esame. Sottolinea che il faticoso e complesso dibattito sulla manovra finanziaria è stato offuscato dal rilievo assunto dall'esame del pacchetto giustizia. Registra peraltro con disappunto che gli organi di informazione e la stessa opinione pubblica non abbiano dedicato particolare attenzione all'esame del documento di programmazione economico finanziaria. Constata che il Governo ha rinunciato ad approntare con l'attuale manovra un intervento autentico di riduzione delle tasse; risulta infatti evidente l'assenza di misure concrete di riduzione della pressione fiscale. Richiama quindi le iniziative promosse dal Governo in carica nella precedente legislatura che ha ridotto il cuneo fiscale a favore delle imprese al fine di renderle più competitive. Fa notare che l'ulteriore intervento previsto sarebbe stato quello di una incisiva riduzione fiscale sui lavoratori. Avanza quindi riserve sulla impostazione della manovra finanziaria con cui si rinuncia per tre anni a promuovere interventi di ampia portata sulla pressione fiscale. In relazione all'unico intervento di natura fiscale previsto dal provvedimento in esame, la cosiddetta Robin tax, evidenzia taluni rilievi critici relativi in primo luogo al trasferimento degli effetti dell'intervento fiscale sui consumi; quindi reputa improprio che il Ministero del tesoro debba decidere le categorie destinatarie dei benefici della cosiddetta

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carta dei poveri. Sottolinea inoltre la mancata corrispondenza tra le entrate assicurate dalla Robin tax e la destinazione delle relative risorse al sostegno al reddito. Richiama quindi l'intervento del deputato Nannicini, sulle cui considerazioni esprime condivisione e apprezzamento. Nel richiamare i dati economici che evidenziano la mancanza di ripresa, si chiede quando il Governo intende realizzare interventi a sostegno dei salari e con quali risorse.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS per quel che riguarda il tema dell'abbassamento della pressione fiscale, ricorda che evidentemente l'intenzione del Governo è quella di procedere ad una riduzione della pressione fiscale, che negli ultimi due anni è cresciuta di oltre due punti, causando gravi difficoltà al mondo delle imprese. Ricorda, in particolare, che alla diminuzione delle aliquote è corrisposta un aumento della base imponibile e che ciò ha comportato di conseguenza un aumento delle pressione fiscale. Per quel che riguarda invece la questione del «tesoretto», segnala che dai dati dell'assestamento di bilancio emerge con chiarezza che non esiste alcun «tesoretto», in quanto erano state sottostimate delle spese, che sono state quindi inserite in bilancio con l'assestamento. Rileva inoltre che dall'assestamento medesimo emerge con chiarezza che vi è stato un aumento delle imposte dirette, mentre per quel che riguarda le imposte indirette si è registrato un deciso calo dovuto al fatto che, mentre l'IVA sui prodotti energetici ha registrato un incremento, l'IVA sugli acquisti ordinari è «calata» di due miliardi e mezzo, ciò che dimostra che vi è una diminuzione degli affari e che le imprese sono in una situazione di grave crisi. Rileva, inoltre, che la diminuzione dell'IVA influirà inevitabilmente anche sulle imposte dirette. Evidenzia inoltre che le vicende che si svolgono al di fuori dell'Europa non lasciano sicuramente tranquilli, anche perché la FED e la BCE hanno delle vedute divergenti per quel che riguarda le modalità per risolvere la crisi dei mercati finanziari; non riuscendo a concordare su quale debba essere la linea giusta da seguire, ovvero se si debba seguire una strada che punti allo sviluppo o una che punti a ridurre l'inflazione. In questa situazione, non è quindi facile impostare una politica fiscale più aggressiva, considerando inoltre che esistono dei vincoli a livello europeo, dettati in particolar modo dal patto di stabilità. Esprime inoltre la convinzione che la Robin tax consente un miglioramento dal punto di vista delle entrate, evitando di colpire la generalità dei contribuenti, e concentrandosi invece sui profitti cosiddetti di «carattere eccezionale». Rileva altresì che la traslazione dell' imposta è un fenomeno che può verificarsi in ogni situazione nella quale si discute dell'introduzione di un tributo nell'ordinamento, ricordando peraltro che il Governatore della Banca d'Italia non ha dato per scontato che la Robin tax si traslerà sicuramente sui consumatori finali, dando invece solamente un monito al riguardo. Si riserva infine di fornire i chiarimenti richiesti sul «consolidato» al collega Leo e sulle risultanze dell'«accertamento con adesione» al collega Fluvi.

Maino MARCHI (PD) ricorda che nel corso della sua audizione relativa al DPEF il Ministro Tremonti aveva ricordato che l'assenza del «tesoretto» era dovuta alla mancanza di compensazione con l'IRES. Chiede quindi chiarimenti in merito.

Rolando NANNICINI (PD) evidenzia le proprie perplessità in ordine alla quantificazione effettuata del cosiddetto «effetto IRES», rilevando come tale quantificazione sconti evidentemente i pregiudizi ideologici nei confronti del precedente Governo, come dimostra anche il fatto che le imprese hanno comunque avuto dei benefici dalla manovra in questione.

Gianfranco CONTE, presidente, avverte che, entro il termine fissato alle ore 19, non sono stati presentati subemendamenti agli emendamenti 81.60, 81.61 e 81.62 del Governo.

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Giorgio JANNONE (PdL), relatore per la VI Commissione, procedendo ad esprimere il parere sugli emendamenti e sugli articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 81, esprime parere favorevole sull'emendamento 81.57 del Governo, mentre esprime parere contrario su tutti i subemendamenti ed esso riferiti. Esprime quindi parere favorevole sugli emendamenti 81.60 e 81.61 del Governo, sull'emendamento Fluvi 81.31 e sull'emendamento 81.62 del Governo. Esprime altresì parere favorevole sui subemendamenti Fugatti 0.81.59.4 e Comaroli 0.81.59.7 nonché sull'emendamento 81.59 del Governo. Esprime parimenti parere favorevole sull'emendamento 81.58 del Governo e sull'emendmento Bossa 81.49. Esprime invece parere contrario sui restanti emendamenti, subemendamenti e articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 81.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS (PdL) esprime parere conforme al relatore.

Pier Paolo BARETTA (PD) riterrebbe opportuno che il rappresentante del Governo esplicitasse le ragioni per le quali il parere sull'emendamento Alfano 81.54 è contrario.

Gioacchino ALFANO (PdL) illustra il suo emendamento 81.54, ricordando che attraverso tale emendamento si tende a prendere in considerazione l'esigenza di allargare a tutti gli impianti che partecipano alla gara nell'ambito della realizzazione dei termovalorizzatori a Napoli, di poter usufruire dei finanziamenti CIP6.

Gianfranco CONTE, presidente, ricorda che l'emendamento in questione affronta una questione rilevante, per la cui soluzione si è deciso di soprassedere fino a quando inizierà l'esame del provvedimento al Senato, specificando che anche il Governo ha presentato un emendamento simile.

Massimo VANNUCCI (PD) chiede al Governo di riconsiderare il parere contrario sul suo emendamento 81.30, che è teso a non applicare l'addizionale del 5,5 per cento ai commercianti configurando una copertura molto semplice, consistente nell'innalzamento al 5,6 per cento dell'addizionale per tutti gli altri soggetti.

Gianfranco CONTE, presidente, rileva che altri emendamenti affrontano tale questione e che il Governo ha deciso di non considerarli, in quanto l'impatto di tali emendamenti sui conti dello Stato sarebbe enorme.

Massimo VANNUCCI (PD) conferma l'importanza dell'emendamento in questione, rilevando che esso permetterebbe di attenuare i problemi di traslazione dell'imposta che sicuramente si verificheranno a carico dei consumatori finali.

Maino MARCHI (PD) nell'associarsi alle dichiarazioni dell'onorevole Vannucci, chiede chiarimenti sull'emendamento 81.57 del Governo.

Antonio BORGHESI (IdV) nell'illustrare il contenuto del suo subemendamento 0.81.57.5, rileva la inopportunità del riferimento agli enti pubblici contenuto nell'emendamento 81.57 del Governo.

Gianfranco CONTE, presidente, rammenta che la questione è già stata oggetto di un approfondimento con il Governo e che è già stato rilevato come gli enti pubblici possano gestire forme di previdenza integrativa.

Alberto FLUVI (PD) chiede di conoscere se, in caso di approvazione dell'emendamento del Governo risulteranno preclusi gli emendamenti di analogo contenuto presentati all'articolo 3.

Le Commissioni approvano, con distinte votazioni, gli emendamenti 81.57, 81.60 e 81.61 del Governo, l'emendamento Fluvi 81.31, l'emendamento 81.62 del Governo, i subemendamenti Fugatti 0.81.59.4 e Comaroli 0.81.59.7, l'emendamento 81.59 del Governo. Approvano quindi l'emendamento 81.58 del Governo e, con distinta votazione, l'emendamento Bossa 81.49.

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Gianfranco CONTE, presidente, propone di considerare respinti i restanti emendamenti, subemendamenti e articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 81.

Le Commissioni concordano.

Pier Paolo BARETTA (PD) sollecita le presidenze ad affrontare il tema della sicurezza alla ripresa dei lavori delle Commissioni.

Gianfranco CONTE, presidente, fa presente che i relatori, insieme con il Governo, sono impegnati nella predisposizione di un emendamento che rechi interventi per il settore della sicurezza. Non appena tale emendamento sarà definito, le Commissioni potranno affrontare l'argomento. Propone quindi di sospendere la seduta.

La seduta, sospesa alle 20, è ripresa alle 22.10.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, propone di esaminare gli emendamenti, i subemendamenti e gli articoli aggiuntivi riferiti agli articoli 82 e 83.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS annuncia la presentazione di una proposta emendativa da parte del Governo su sicurezza e ticket. In particolare la proposta prevede l'abolizione del ticket sull'assistenza specialistica introducendo misure di riduzione della spesa degli apparati pubblici. Al tempo stesso si prevede la destinazione di 200 milioni di euro per finalità di tutela della sicurezza pubblica. Ulteriori 100 milioni di euro sono destinati a iniziative di potenziamento della sicurezza urbana. Si prevede infine la possibilità di destinare le somme di denaro sequestrate, che ammontano a importi assai rilevanti, per le spese di funzionamento delle forze dell'ordine.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che l'emendamento dovrà essere valutato ai fini del giudizio di ammissibilità successivamente sarà stabilito il termine per la presentazione dei subemendamenti.

Giulio CALVISI (PD) chiede chiarimenti in ordine all'inclusione delle forze armate e delle forze dell'ordine nella proposta emendativa del Governo, considerato che si tratta di comparti che attraversano una fase di disagio e che meriterebbero l'attenzione del Governo. Precisa che l'opposizione sarebbe fortemente critica nei confronti di un emendamento riferito alle sole forze armate.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS esprime la sensibilità del Governo sulle esigenze di forze armate e forze dell'ordine, alle quali intende far fronte con le risorse disponibili.

Alberto FLUVI (PD) nel convenire con l'organizzazione dei lavori prospettata dal presidente Giorgetti, fa presente che le Commissioni potrebbero dedicare la seduta prevista per domenica 13 luglio all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 60, per procedere nella giornata di lunedì con l'esame delle proposte sui temi di interesse delle regioni, alla luce degli esiti della Conferenza Stato-regioni che si dovrebbe tenere in quella giornata.

Giancarlo GIORGETTI, presidente per la V Commissione, conviene sull'opportunità che le Commissioni procedano all'esame delle proposte emendative sulle regioni dopo lo svolgimento della Conferenza Stato-regioni che è fissata per le ore 17.

Gianfranco CONTE, presidente, invita il relatore ad esprimere il proprio parere sugli emendamenti riferiti all'articolo 82 (vedi allegato 3).

Giorgio JANNONE (PdL), relatore per la VI Commissione, con riferimenti agli emendamenti riferiti all'articolo 82, esprime parere favorevole sull'emendamento 82.50 del Governo e sull'emendamento Del Tenno 82.39. Esprime parere

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contrario sui restanti emendamenti riferiti all'articolo 82.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS esprime parere conforme al relatore.

Maurizio FUGATTI (LNP) dichiara di sottoscrivere l'emendamento Del Tenno 82.39.

Le Commissioni approvano con distinte votazioni l'emendamento 82.50 del Governo e l'emendamento Del Tenno 82.39. Respingono i restanti emendamenti riferiti all'articolo 82.

Gianfranco CONTE, presidente, invita il relatore ad esprimere il proprio parere sugli emendamenti ed articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 83 (vedi allegato 3).

Giorgio JANNONE (PdL), relatore per la VI Commissione, esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Giudice 83.31 e Poli 83.25, sugli emendamenti 83.49, 83.50, 83.52, 83.40, 83.41, 83.51 del Governo. Esprime parere favorevole sull'emendamento Vico 83.12 a condizione che sia riformulato nel senso di eliminare la parte consequenziale. Esprime altresì parere favorevole sugli emendamenti 83.46, 83.44 e 83.48 del Governo. Esprime altresì parere favorevole sull'articolo aggiuntivo 83.016 del Governo, mentre esprime parere contrario su tutti i subemendamenti riferiti al suddetto articolo aggiuntivo. Esprime in fine parere favorevole sugli identici articoli aggiuntivi Giudice 83.02 e Causi 83.04 e sull'articolo aggiuntivo 83.017 del Governo.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS si rimette alle Commissioni per quanto concerne gli identici articoli aggiuntivi Giudice 83.02 e Causi 83.04. Esprime parere conforme a quello del relatore sui restanti emendamenti ed articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 83.

Pier Paolo BARETTA (PD) chiede chiarimenti sui pareri espressi sugli emendamenti Lanzillotta 83.10 sul subemendamento Maria Paola Merloni 0.83.016.1 e sull'emendamento Letta 83.011.

Antonio BORGHESI (IdV), intervenendo sul merito complessivo dell'articolo 83, sottolinea che si tratta di una norma che pregiudica gravemente il libero mercato e la libera concorrenza e che risponde più ad una logica da socialismo reale che a quella di un Governo liberale. Peraltro, la norma interviene in un settore che, più di altri, richiederebbe l'incentivazione da parte di un mercato davvero libero. Osserva che in Italia sia il centrodestra che il centrosinistra hanno mancato di affrontare in modo serio i problemi all'autotrasporto, settore che si caratterizza per l'enorme numero di aziende a paragone di altri Paesi europei e per l'assenza di economia di scala. Sottolinea come ancora una volta si sprechi denaro pubblico per eludere un problema invece di cogliere l'opportunità per aprire il mercato, stimolare la competitività ottenendo un conseguente ridimensionamento del numero di operatori del settore.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS concorda con il deputato Borghesi sulla natura non del tutto liberale dell'articolo aggiuntivo 83.016, che riflette la specificità della situazione italiana rispetto a quella di Paesi in cui non prevale in modo così marcato il trasporto su gomma. Si deve pertanto riconoscere che per il nostro Paese non è sostenibile la situazione di tanti autotrasportatori che rischiano di non poter far fronte all'incremento dei prezzi dei carburanti.

Le Commissioni approvano gli identici emendamenti Giudice 83.31 e Poli 83.25.

Gianfranco CONTE, presidente, avverte che l'emendamento Giudice 83.32 può ritenersi assorbito.

Le Commissioni respingono l'emendamento Zeller 83.14, mentre approvano gli emendamenti 83.49 e 83.50 del Governo.

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Karl ZELLER (Misto-Min.ling) illustra il contenuto del suo emendamento 83.13, teso anche a rendere meno sbilanciati territorialmente i controlli della guardia di finanza sul territorio nazionale.

Giuseppe VEGAS, sottosegretario all'economia e alle finanze, ritiene meritevole di approfondimento il tema affrontato nell'emendamento Zeller 83.13.

Giorgio JANNONE, relatore per la VI Commissione, in alcune regioni risultano inferiori, perché è diversa la struttura dei controlli, come avviene per esempio nei porti e alle dogane.

Claudio D'AMICO (LNP) ritiene che fare riferimento al numero di partite IVA sia in contrasto con la realtà del Paese che registra, in alcune zone, un basso numero di partite IVA ma una forte evasione fiscale.

Le Commissioni respingono l'emendamento Zeller 83.13.

Alberto FLUVI (PD-U), osserva che il comma 12 che si intende sopprimere è una vera e propria misura ad personam per aggirare il divieto dello spoils system stabilito dalla corte costituzionale.

Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti Fluvi 83.34 e 83.33, l'emendamento Lanzillotta 83.10 e Messina 83.28.

Maurizio LEO (PdL) ritira i propri emendamenti 83.3 e 83.26.

Le Commissioni approvano l'emendamento 83.52 del Governo, mentre respingono l'emendamento Fluvi 83.19. Approvano quindi con distinte votazioni gli emendamenti 83.40, 83.41 e 83.51 del Governo.

Maurizio LEO (PdL), nell'illustrare il suo emendamento, osserva che esso è teso a ridurre un inutile appesantimento burocratico per le spese sostenute da un committente per conto di un professionista.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS richiede l'accantonamento dell'emendamento Leo 83.4.

Gianfranco CONTE, presidente, accantona l'emendamento 83.4.

Maurizio FUGATTI (LNP) segnala l'articolo aggiuntivo Comaroli 32.03, che verte su analoga materia.

Karl ZELLER (Misto-Min.ling), nell'illustrare l'emendamento Brugger 83.15, di cui è cofirmatario, osserva con stupore che il relatore e il Governo hanno espresso parere contrario sull'emendamento mentre nella passata legislatura la norma oggetto della richiesta soppressione portata dall'emendamento aveva trovato concorde l'attuale maggioranza.

Gianfranco CONTE, presidente, accantona l'emendamento Brugger 83.15

Massimo BITONCI (LNP), nell'illustrare il proprio emendamento, ritiene che sia prematuro applicare gli studi di settore su base regionale prima dell'attuazione del federalismo fiscale.

Gianfranco CONTE, presidente, accantona l'emendamento Bitonci 83.37.

Le Commissioni approvano quindi l'emendamento Vico 83.12 nel testo riformulato (vedi allegato 3).

Alberto FLUVI (PD) intervenendo sul proprio emendamento 83.35 chiede chiarimenti sulla praticabilità di studi di settore a livello comunale.

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Gianfranco CONTE, presidente, rileva che le province possono rappresentare realtà economiche molto differenziate.

Marco CAUSI (PD) ribadisce che a livello comunale è assente una base statistica significativa necessaria per la redazione degli studi.

Maurizio LEO (PdL) precisa che la disposizione si riferisce non alla definizione dei parametri ma alla loro correzione sulla base delle peculiarità territoriali.

Giancarlo GIORGETTI (LNP) ritiene che la logica di valorizzazione delle peculiarità territoriali dovrebbe essere applicata anche ad altri ambiti.

Le Commissioni respingono l'emendamento Fluvi 83.35 ed approvano quindi, con distinte votazioni, gli emendamenti 83.46 e 83.44 del Governo.

Antonio BORGHESI (IdV) ritira l'emendamento Messina 83.27.

Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli identici emendamenti Abrignani 83.7 e Lulli 83.18. Approvano quindi l'emendamento 83.48 del Governo.

Antonio BORGHESI (IdV) intervenendo sui diversi emendamenti di cui è cofirmatario riferiti all'articolo 83.016 del Governo, ribadisce che si tratta di un intervento contrario ai principi liberali.

Le Commissioni respingono gli identici subemendamenti Osvaldo Napoli 0.83.016.3 e Messina 0.83.016.4. Respingono quindi con distinte votazioni, i subemendamenti Messina 0.83.016.5 e 0.83.016.6 nonché i subemendamenti Barbato 0.83.016.6, Borghesi 0.83.016.7, Merloni 0.83.016.1, Anna Teresa Formisano 0.83.016.2. Approvano infine l'articolo aggiuntivo 83.016 del Governo (nuova formulazione).

Alessandro PAGANO (PdL) ritira il proprio articolo aggiuntivo 83.08.

Le Commissioni approvano quindi gli identici articoli aggiuntivi Giudice 83.02 e Causi 83.04. Respingono l'articolo aggiuntivo Letta 83.011, mentre approvano l'articolo aggiuntivo 83.017 del Governo.

Gianfranco CONTE, presidente, propone di esaminare gli emendamenti riferiti all'articolo 75, nonché l'emendamento Fugatti 7.9 che verte sulla medesima materia (vedi allegato 4).

Marino ZORZATO (PdL), relatore per la V Commissione, esprime parere contrario sugli emendamenti Ciccanti 75.1, Maurizio Turco 75.6 e 75.7, mentre esprime parere favorevole sull'emendamento Fugatti 7.9.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS esprime parere conforme al relatore.

Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Ciccanti 75.1, Maurizio Turco 75.6 e 75.7 ed approvano l'emendamento Fugatti 7.9.

Gianfranco CONTE, presidente, propone di votare gli identici emendamenti che intendono sopprimere l'articolo 34.

Marino ZORZATO (PdL), relatore per la V Commissione, esprime parere favorevole sugli identici emendamenti 34.31 Governo, 34.26 Barbato, 34.27 Commercio, 34.28 Boccia, 34.22 Galletti, 34.20 Rubinato, 34.17 Lulli, 34.16 Lenzi, 34.14 Comaroli, 34.10 Faenzi, 34.4 Vignali, 34.3 Antonio Pepe, 34.2 Osvaldo Napoli, 34.1 Bianconi, 34.5 Abrignani e 34.8 Giudice, esprimendo parere contrario su tutti gli altri emendamenti riferiti all'articolo 34 (vedi allegato 4).

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Il sottosegretario Giuseppe VEGAS esprime parere conforme al relatore.

Le Commissioni approvano gli identici emendamenti 34.31 Governo, 34.26 Barbato, 34.27 Commercio, 34.28 Boccia, 34.22 Galletti, 34.20 Rubinato, 34.17 Lulli, 34.16 Lenzi, 34.14 Comaroli, 34.10 Faenzi, 34.4 Vignali, 34.3 Antonio Pepe, 34.2 Osvaldo Napoli, 34.1 Bianconi, 34.5 Abrignani e 34.8 Giudice.

Gianfranco CONTE, presidente, propone di esaminare gli emendamenti riferiti all'articolo 8 (vedi allegato 4).

Marino ZORZATO (PdL), relatore per la V Commissione, esprime parere favorevole sul proprio emendamento 8.11, mentre esprime parere contrario sui restanti emendamenti riferiti all'articolo 8.

Antonio BORGHESI (IdV) sottolinea che sull'articolo 8 l'attuale maggioranza non aveva assunto la stessa posizione nel corso della precedente legislatura e si meraviglia pertanto di tale cambiamento di opinione. Rileva inoltre che sarebbe opportuno prevedere esattamente a quanto ammonta il ristoro in favore delle popolazioni locali, ad esempio fissando tale ristoro nella misura del 10 per cento di quanto guadagnato con le estrazioni di gas.

Marino ZORZATO (PdL), relatore, ritiene che l'intesa della regione rappresenti già una garanzia per la popolazione e che in ogni caso l'importante è che venga scongiurato il rischio di subsidenza. Fissare invece in modo esatto l'entità del ristoro non dà alcun beneficio alle popolazioni locali.

Pier Paolo BARETTA (PD) ritiene opportuno che il relatore specifichi il proprio parere sugli emendamenti 8.8 e 8.9.

Gianluca FORCOLIN (LNP) evidenzia i gravi rischi per la popolazione del Veneto che potrebbero derivare dalle attività di estrazione del gas e ritiene pertanto che la regione Veneto dovrebbe introitare tutto il ricavato delle concessioni per l'estrazione del gas attribuite. Riterrebbe pertanto opportuno riformulare l'articolo 8 in tal senso.

Marino ZORZATO (PdL), relatore per la V Commissione, esprime parere contrario su tutti gli emendamenti all'articolo 8, eccezione fatta per il proprio emendamento 8.11.

Pier Paolo BARETTA (PD) ritiene opportuno rinviare la discussione sull'articolo 8 a lunedì, in considerazione del fatto che non tutti gli aspetti problematici della materia sono stati risolti.

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS rimarca la necessità di risarcire in modo adeguato le popolazioni del luogo.

Gianfranco CONTE, presidente, rinvia l'esame dell'articolo 8 a lunedì. Chiede inoltre ai gruppi e ai componenti delle commissioni di segnalare se vi sono articoli da trattare.

Alberto FLUVI (PD) evidenzia l'opportunità di riprendere i lavori nella giornata di lunedì.

Marino ZORZATO (PdL), relatore per la V Commissione, chiede al presidente una breve sospensione della seduta.

La seduta sospesa alle 23.35, riprende alle 23.40.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, propone di votare i subemendamenti riferiti all'emendamento 11.79 del Governo, precedentemente accantonati.

Marino ZORZATO (PdL), relatore per la V Commissione, esprime parere favorevole sul subemendamento Simonetti 0.11.79.40 a condizione che sia riformulato nel senso di aggiungere in fine le seguenti parole: «ovvero da almeno cinque anni nella medesima regione». Esprime parere favorevole sul subemendamento Montagnoli 0.11.79.37 a condizione che sia riformulato

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nel senso di aggiungere in fine le seguenti parole: «ovvero da almeno cinque anni nella medesima regione».

Il sottosegretario Giuseppe VEGAS si rimette alle Commissioni sui predetti subemendamenti.

Le Commissioni approvano, con distinte votazioni, i subemendamenti Simonetti 0.11.79.40 e Montagnoli 0.11.79.37, nel testo riformulato. Approvano quindi l'emendamento 11.79 del Governo.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento alla seduta già prevista per le ore 18 di domenica 13 luglio 2008.

La seduta termina alle 23.55.