CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 9 luglio 2008
30.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Mercoledì 9 luglio 2008.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 9.40 alle 9.45.

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

Mercoledì 9 luglio 2008. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI.

La seduta comincia alle 9.45.

Sulla missione a Tokyo in occasione del quinto Forum del Dialogo parlamentare sui cambiamenti climatici del G8+5 (27-29 giugno 2008).

Angelo ALESSANDRI, presidente, ricorda che il deputato Margiotta ha recentemente partecipato, in rappresentanza della VIII Commissione, al quinto Forum del Dialogo parlamentare sui cambiamenti climatici del G8+5; lo invita, pertanto, ad illustrare alla Commissione gli esiti della missione svolta.

Salvatore MARGIOTTA (PD) avverte preliminarmente di avere predisposto una

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relazione sulla missione svolta, che mette a disposizione della Commissione (vedi allegato 1). Illustra, quindi, i punti principali della stessa relazione, soffermandosi sul contenuto dei lavori del Forum e sul ruolo avuto dalla delegazione parlamentare italiana. In particolare, segnala gli interventi in video-conferenza dei due candidati alla presidenza statunitense, a testimonianza di una nuova attenzione americana alle tematiche dei cambiamenti climatici, e, sull'opposto versante, gli interventi dei rappresentanti delle nuove potenze industriali, Cina e India, decisamente riluttanti a fare proprio l'obiettivo strategico della riduzione del 50 per cento entro il 2050 delle emissioni di CO2. Richiama, inoltre, il proficuo lavoro svolto dalla delegazione italiana, anche nella stesura della dichiarazione finale del Forum, sottolineando in particolare l'attenzione e la positiva accoglienza dedicate all'esperienza della Relazione all'Assemblea sui cambiamenti climatici, predisposta dalla VIII Commissione nella passata legislatura. Prende spunto da questo, per sottoporre al Presidente e alla Commissione l'opportunità di avviare una riflessione sulle eventuali iniziative che si ritenesse opportuno assumere, per dare continuità a tale esperienza, anche in vista del Forum del prossimo anno, che - come il Vertice G8 - si terrà in Italia.

Angelo ALESSANDRI, presidente, dichiara di condividere la proposta di coinvolgere nuovamente la Commissione, anche con la predisposizione di appositi atti di indirizzo, in un lavoro di aggiornamento della posizione parlamentare in materia di cambiamenti climatici.
Nessun altro chiedendo di intervenire, dichiara, quindi, conclusa la discussione sulle comunicazioni in titolo.

Sulla missione in Piemonte per il monitoraggio dei territori colpiti dagli eventi alluvionali del maggio 2008 (30 giugno 2008).

Angelo ALESSANDRI, presidente, comunica che una delegazione della VIII Commissione, guidata dal presidente e composta da sette componenti in rappresentanza dei diversi gruppi parlamentari, ha svolto, lo scorso 30 giugno, una missione in Piemonte per verificare lo stato dei territori colpiti dagli eventi alluvionali del maggio 2008. La missione è stata divisa in due parti: la prima ha previsto un sorvolo in elicottero sulle zone interessate dall'alluvione; la seconda ha visto la realizzazione di un incontro con i rappresentanti della provincia di Torino e alcune autorità locali.
Fa presente che, nel corso del sopralluogo aereo, la delegazione ha potuto verificare l'entità dei danni causati dagli eventi calamitosi e dalle frane in Val di Susa, Val Chisone, Val Germansca e Val Pellice, soffermandosi, in particolare, sulla grave situazione che ha interessato Villar Pellice, con una devastante frana che ha travolto talune abitazioni, causando vittime. Il sorvolo, peraltro, ha consentito anche di verificare come gli amministratori locali, intervenendo con poteri di «somma urgenza», abbiano già efficientemente provveduto a risolvere - con una piena capacità operativa - i problemi più rilevanti e a garantire, nella sostanza, un «ritorno alla normalità» dopo solo un mese, almeno per quanto concerne i collegamenti viari più importanti, sebbene permangano disagi evidenti nelle zone più violentemente colpite dagli effetti dell'alluvione.
Rileva che, nell'ambito del successivo incontro con i rappresentanti della provincia di Torino e le altre autorità locali, la delegazione ha poi acquisito dal presidente della giunta provinciale - che ha curato il coordinamento degli interventi - un resoconto sommario dei danni prodottisi sul territorio, verificando come la stessa provincia abbia una piena cognizione degli investimenti da realizzare, non soltanto per il ripristino dei luoghi, ma anche in un'ottica di prevenzione e messa in sicurezza rispetto al rischio idrogeologico. Nell'incontro, peraltro, è stato sollevato il delicato tema delle risorse necessarie ad avviare interventi strutturali, nonché a fronteggiare le spese che gli stessi

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amministratori locali, intervenendo in regime di «somma urgenza», hanno dovuto sostenere per le prime, indispensabili, azioni di tutela e salvaguardia del territorio.
Ritiene che, al termine della missione, sia emerso un importante segnale di attenzione del Parlamento nei confronti dei territori colpiti dall'evento occorso nel maggio scorso e che la stessa delegazione della VIII Commissione abbia acquisito la piena consapevolezza della situazione in atto: ora, si tratta di lavorare con il giusto impegno - in uno spirito di cooperazione con il Governo - per verificare le modalità più opportune di sostegno, anche sotto il profilo economico, verso le comunità locali interessate.
In linea più generale, peraltro, giudica evidente che occorre rafforzare, non soltanto nel territorio piemontese (dove già molto è stato fatto, dopo l'alluvione del 2000), ma a livello nazionale, una corretta e opportuna programmazione degli interventi di prevenzione, cercando, al contempo, di risolvere gli evidenti problemi di sovrapposizione di competenze tra i diversi organismi che intervengono nella manutenzione degli alvei e favorendo l'individuazione di un unico soggetto istituzionale, che abbia la responsabilità di coordinare, con gli altri enti coinvolti, i percorsi di intervento.

Agostino GHIGLIA (PdL) ricorda di aver sollecitato, a più riprese, lo svolgimento di una audizione informale del presidente della Giunta regionale del Piemonte; chiede, pertanto, di sapere se sia stata richiesta la disponibilità del presidente Bresso ad intervenire in Commissione sulle tematiche oggetto delle odierne comunicazioni.

Angelo ALESSANDRI, presidente, fa presente di non aver ancora proceduto a formalizzare la richiesta di audizione informale richiamata dal deputato Ghiglia. Avverte, peraltro, che tale richiesta sarà prontamente avanzata, anche in base alla avvenuta conferma da parte del gruppo del Popolo della Libertà circa l'opportunità di svolgere la predetta audizione.

Raffaella MARIANI (PD) ricorda che il suo gruppo aveva sollecitato anche l'audizione informale del Capo del Dipartimento della Protezione civile sulle medesime tematiche.

Agostino GHIGLIA (PdL), nel condividere la proposta del deputato Mariani, ricorda tuttavia che il presidente della Giunta regionale del Piemonte è stato nominato Commissario per l'emergenza. Pertanto, giudica indispensabile lo svolgimento di una sua audizione informale, anche per comprendere l'entità dei finanziamenti necessari all'opera di ricostruzione e ripristino dei territori danneggiati.

Angelo ALESSANDRI, presidente, ribadisce che provvederà tempestivamente a verificare la disponibilità del presidente Bresso e del sottosegretario Bertolaso, eventualmente anche al fine di fissare le loro audizioni già nella prossima settimana.

Raffaella MARIANI (PD) rileva che il vero problema dell'emergenza derivante dai recenti eventi alluvionali in Piemonte è costituito dalla mancanza di certezza sulle disponibilità finanziarie necessarie a fronteggiare i danni prodotti. Giudica, pertanto, essenziale la presenza di un rappresentante degli organismi statali competenti e dello stesso Governo, per comprendere come sia possibile fronteggiare tali problemi finanziari. Ricorda, peraltro, che tale prassi è sempre stata seguita in occasione di simili eventi calamitosi occorsi nelle precedenti legislature.

Sergio Michele PIFFARI (IdV) concorda con quanto affermato dal deputato Ghiglia, ritenendo che il presidente Bresso e il sottosegretario Bertolaso non debbano necessariamente essere auditi insieme e che, in questa fase, risulta prioritario avere, dallo stesso presidente della regione Piemonte, un quadro esatto ed esauriente dei

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danni provocati dall'alluvione e delle risorse finanziarie indispensabili per fronteggiare l'emergenza in atto.

Renato Walter TOGNI (LNP) ritiene che si possa convenire con quanto affermato dai deputati Ghiglia e Piffari, anche per fare chiarezza sull'argomento e porre un freno alle polemiche quotidiane sul territorio, che continuano a susseguirsi in ordine alle situazioni da affrontare con priorità e alle risorse effettivamente disponibili.

Franco STRADELLA (PdL) rileva che effettivamente in Piemonte si registra una polemica strumentale, alimentata anche da alcune prese di posizione del presidente Bresso, che non aiutano a comprendere né quale sia l'esatta portata delle conseguenze dell'alluvione né quali debbano essere le risorse da mettere a disposizione per la realizzazione dei necessari interventi di manutenzione e ripristino. Confondere i problemi causati dall'alluvione, ai quali bisogna dare una risposta immediata, con i pur necessari interventi complessivi di riassetto e di risanamento idrogeologico non aiuta certo - a suo giudizio - ad alleviare le condizioni dei cittadini e dei territori, che invece devono restare, almeno in questa fase, la principale priorità nell'azione di tutti i soggetti istituzionalmente competenti. Per queste ragioni, diversamente da quanto proposto da altri deputati, ritiene che la Commissione debba audire prima il sottosegretario Bertolaso, per avere da questi una esatta quantificazione dei danni e dei «costi» dell'alluvione del maggio scorso; una volta in possesso di tale quadro esatto della situazione, la Commissione potrebbe anche audire il presidente Bresso, avendo tuttavia la premura di chiarire che non si intende alimentare alcuna polemica pretestuosa e che il confronto deve rimanere centrato sulle conseguenze nefaste dell'alluvione, piuttosto che sulla questione generale del risanamento idrogeologico delle singole regioni, che giudica una questione immane, se è vero - come ha dichiarato recentemente il Ministro dell'ambiente - che occorrerebbero trenta miliardi di euro per procedere ad un completo riassetto idrogeologico del territorio nazionale.

Angelo ALESSANDRI, presidente, rileva che, al termine del dibattito odierno, è emersa l'opportunità di richiedere la disponibilità ad intervenire in Commissione sia da parte del presidente della Giunta provinciale del Piemonte sia del Capo del Dipartimento della protezione civile. Preannuncia, pertanto, che si attiverà in tal senso con la massima sollecitudine.
Nessun altro chiedendo di intervenire, dichiara, quindi, conclusa la discussione sulle comunicazioni in titolo.

La seduta termina alle 10.10.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 9 luglio 2008. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI indi del vicepresidente Roberto TORTOLI indi del presidente Angelo ALESSANDRI. - Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti, Mario Mantovani.

La seduta comincia alle 10.10.

DL 112/08: Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria.
C. 1386 Governo.

(Parere alle Commissioni riunite V e VI).
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole con osservazioni).

La Commissione prosegue l'esame, rinviato l'8 luglio 2008.

Angelo ALESSANDRI, presidente, ricorda preliminarmente che nella seduta di ieri - nella quale il relatore ha presentato una proposta di parere favorevole con osservazioni - sono anche emerse talune

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questioni, rispetto alle quali il rappresentante del Governo si è riservato di fornire gli opportuni chiarimenti nella seduta odierna.

Il sottosegretario Mario MANTOVANI osserva anzitutto che le prerogative delle regioni in materia di politiche abitative, per quanto attiene al piano nazionale di edilizia abitativa previsto dall'articolo 11 del decreto-legge in esame, sono assicurate soprattutto dal fatto che il piano è approvato dal CIPE su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, previa intesa in sede di Conferenza unificata: pertanto, alle Regioni è riconosciuta la possibilità di partecipare al procedimento fin dal momento iniziale, cioè nel momento della individuazione delle linee generali del «piano casa». Rileva, inoltre, che la partecipazione, nel prosieguo delle procedure, delle regioni e degli enti locali è prevista per tutte e due le modalità attuative, cioè quelle individuate dal successivo comma 4: si tratta delle procedure di cui alla parte II, titolo III, capo IV, del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 (relative ai lavori riguardanti le infrastrutture strategiche, ove è prevista, tra l'altro, l'approvazione del progetto preliminare da parte del CIPE allargato ai Presidenti delle regioni e delle province autonome interessati), nonché delle procedure tramite accordi di programma, cui partecipano le regioni e gli enti locali.
Osserva, poi, che le competenze delle regioni in materia di politiche abitative non sono violate neanche dall'articolo 13, in quanto tale articolo non prevede un intervento diretto dello Stato volto all'alienazione degli immobili di proprietà degli Istituti autonomi case popolari, comunque denominati; la norma prevede, infatti, un intervento limitato dello Stato, per mezzo del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti e del Ministro per i rapporti con le regioni, finalizzato alla realizzazione di accordi con regioni ed enti locali interessati, in sede di Conferenza unificata, che si pongono l'obiettivo di semplificare le procedure di alienazione degli immobili di proprietà degli stessi IACP, comunque denominati. In sostanza, assicura che la norma non individua altri compiti in capo ad amministrazioni statali, lasciando 1a competenza effettiva delle vendite degli immobili ai rispettivi titolari.
Fa presente, quindi, che nell'attuale situazione economica, che rende arduo reperire ingenti risorse per finanziare un «piano casa» capace di soddisfare l'impellente bisogno abitativo di cui soffre il Paese, il Governo ha ritenuto non risolutivi gli interventi previsti dalle leggi indicate nel comma 9, che disperdevano ingenti risorse economiche, prevedendo una concessione «a pioggia» su tutto il territorio nazionale di contributi: pertanto, si è voluto convogliare dette risorse economiche in un fondo specifico, al quale attingere per finanziare puntuali interventi là dove esiste l'effettivo bisogno, con procedure che attraggano anche capitali privati.
Per quanto attiene alla tempistica delle procedure previste per il «piano casa», chiarisce che il Ministero deve trasmettere la proposta di piano alla Conferenza unificata entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del decreto-legge e che i successivi adempimenti sono stabiliti, per la modalità che richiamano le procedure di cui alla parte II, titolo III, capo IV, del già citato decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, dalla stessa legge richiamata. Al contempo, avverte che, per le modalità stabilite tramite accordi di programma, saranno gli stessi accordi a prevedere i relativi tempi di attuazione.
Con riferimento al ripristino delle convenzioni dell'alta velocità ferroviaria di cui all'articolo 12, rileva che - come evidenziato nella relazione illustrativa del provvedimento - lo scopo della norma è quello di far ripartire i progetti relativi alle infrastrutture ferroviarie e di fungere da volano per l'intero comparto, rimettendo alla Corte di giustizia europea la successiva valutazione in ordine alla compatibilità della norma con l'ordinamento comunitario. In merito alla prospettata esigenza di garantire l'evidenza pubblica per i subappalti, infine, evidenzia che essa è assicurata dall'ultimo periodo del punto a) dell'articolo 12, il quale testualmente

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prevede che «i relativi atti integrativi prevedono la quota di lavori che deve essere affidata dai contraenti generali ai terzi mediante procedura concorsuale conforme alle previsioni delle direttive comunitarie».

Tommaso FOTI (PdL), relatore, alla luce degli ulteriori elementi forniti dal rappresentante del Governo e preso atto di talune richieste di integrazione della sua proposta di parere presentata nella seduta di ieri, avverte di avere predisposto una nuova versione della proposta di parere favorevole con osservazioni (vedi allegato 2).

Carlo MONAI (IdV) esprime la propria preoccupazione per talune dichiarazioni testé rese dal rappresentante del Governo, con particolare riferimento alle questioni problematiche relative al «piano casa». Ritiene, infatti, che la presunta ispirazione federalista della nuova maggioranza di governo dovrebbe imporre un rifiuto nei confronti di misure che riportano al centralismo statale le decisioni su materie di competenza regionale o locale; a suo giudizio, lo Stato dovrebbe limitarsi all'individuazione di criteri generali in materia, lasciando alle regioni i profili più direttamente gestionali. Osserva che, invece, la scelta adottata dal Governo con gli articoli 11 e 13 del provvedimento in esame finisce per rivolgersi contro le regioni più deboli, come avverrà, ad esempio, per la regione Friuli Venezia Giulia, che sarà alla fine penalizzata da una messa in discussione generalizzata dei finanziamenti già impegnati con i precedenti programmi di edilizia residenziale.

Guido DUSSIN (LNP) fa presente che il suo gruppo nutre forti perplessità sull'articolo 11, che potrebbe risultare anche parzialmente incostituzionale. Chiede, pertanto, al relatore di inserire nella nuova versione della sua proposta di parere le necessarie garanzie circa il ripristino delle competenze regionali e locali in materia. Considerato, infatti, che occorre evitare soluzioni che provengano direttamente dallo Stato e dalla amministrazioni centrali, ritiene che vadano ampiamente tutelate le competenze delle regioni. Segnala, inoltre, che le misure per il cosiddetto «piano casa» debbono intervenire, piuttosto che su altri punti generici, sul problema dei tassi di interesse, che riguarda numerose famiglie e, in particolare, le giovani coppie.
Infine, con riferimento alla riapertura delle convenzioni per l'alta velocità ferroviaria, ritiene che l'articolo 12 possa produrre buoni risultati, anche se andrà attentamente valutato il problema del risarcimento dei danni; a tal fine, chiede al rappresentante del Governo di chiarire se il ritorno alle vecchie concessioni genererà nuovi costi a carico del bilancio dello Stato.

Margherita Angela MASTROMAURO (PD) giudica del tutto insoddisfacenti i chiarimenti forniti dal rappresentante del Governo in ordine all'articolo 11, soprattutto per quanto concerne la questione della tempistica degli interventi. Rileva, inoltre, che lo stesso Governo non ha inteso farsi carico dell'introduzione di meccanismi per la composizione dei contrasti che, senza alcun dubbio, sorgeranno a seguito dell'applicazione delle nuove disposizione in materia di politiche abitative. Lamenta, infine, l'assenza di qualsiasi rassicurazione sui profili di carattere finanziario, atteso che il nuovo «piano casa» assorbirà, di fatto, tutte le risorse già impegnate per i precedenti programmi avviati nella scorsa legislatura.

Ugo LISI (PdL) esprime la propria soddisfazione per l'adozione, con l'articolo 11 del provvedimento in esame, di un piano nazionale di edilizia residenziale. Ricorda, in proposito, che il precedente Governo di centro-destra, nel corso della XIV legislatura, aveva istituito una importante commissione di studio per la predisposizione di un analogo piano, successivamente bloccato a causa di resistenze da parte di talune istituzioni locali. A tal fine, nel condividere il punto 3) della nuova versione della proposta di parere, invita il

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relatore ad integrarlo con un esplicito richiamo al lavoro della citata commissione di studio.

Mauro LIBÈ (UdC) intende dare atto al rappresentante del Governo di essere stato chiaro sulle questioni relative al «piano casa», sebbene rimangano, nel giudizio critico del suo gruppo, le perplessità relative ai possibili effetti negativi derivanti dalla sovrapposizione delle nuove norme rispetto a quelle approvate nella passata legislatura. Si rammarica, invece, perché il Governo non ha fornito alcun chiarimento rispetto ai dubbi e alle osservazioni critiche formulate nella precedente seduta in tema di politiche energetiche. Conferma, pertanto, un orientamento negativo sul provvedimento, che risulta troppo generico e privo di reale efficacia su questioni fondamentali per il futuro del Paese.

Tommaso GINOBLE (PD), con riferimento alla commissione di studio richiamata nell'intervento del deputato Lisi, ricorda che tale organismo non ha, in realtà, espresso alcuna valutazione conclusiva. Ritiene, pertanto, che non sia di interesse della Commissione riproporre una questione che, per la scarsa attenzione del Governo di centro-destra, non ha prodotto nessun risultato concreto nel corso di una intera legislatura. Del resto, ritiene che proprio l'ampiezza del problema della casa - oltre che una attenta lettura dei dati relativi alla popolazione nelle singole regioni - dovrebbe consigliare il Governo a non avventurarsi in giudizi affrettati su presunti interventi «a pioggia» realizzati nella passata legislatura ed a compiere ogni possibile sforzo per condividere con le istituzioni regionali e locali, che in molti casi hanno già avviato iniziative sulla base delle norme emanate dal precedente Governo, le indispensabili misure per affrontare l'emergenza in atto.

Salvatore MARGIOTTA (PD) paventa il rischio che la Commissione stia lavorando su un testo che sarà profondamente mutato a seguito dell'esame presso le Commissioni riunite V e VI, che stanno svolgendo in queste ore l'istruttoria sul provvedimento in titolo. In particolare, segnala che il Governo ha presentato, nella giornata di ieri, un significativo numero di emendamenti al testo, che finirà per stravolgerne il contenuto, anche in materie di stretta competenza della VIII Commissione: ritiene, dunque, che questa sia la più evidente dimostrazione del modo confuso e improduttivo con cui la Camera sta procedendo nei suoi lavori sin dall'inizio della corrente legislatura.

Rodolfo Giuliano VIOLA (PD) intende anzitutto dare atto al relatore di essersi fatto carico dell'accoglimento, nella nuova versione della sua proposta di parere, di quasi tutte le questioni sollevate ieri dal suo gruppo. In particolare, dichiara di condividere la richiesta di rafforzamento del ruolo del Ministero dell'ambiente, nonché delle Commissioni parlamentari e della Conferenza unificata, nelle politiche energetiche individuate dall'articolo 7.
Rileva, peraltro, che il suo gruppo si sarebbe aspettato una formulazione più stringente sui controlli preventivi nelle attività di prospezione disciplinate dall'articolo 8, anche mediante il richiamo ai monitoraggi da parte di soggetti terzi. Al contrario, osserva che il relatore ha utilizzato una formula più complicata e che lo stesso Governo, pur a fronte di tale richiesta da parte della Commissione, non ha assunto alcun impegno per modificare il testo nel senso indicato. In conclusione, conferma il suo disappunto per le scelte effettuate con la formulazione dei citati articoli 7 e 8 del provvedimento in esame, chiaramente ispirate ad una logica di tipo centralistico, che risulta totalmente inidonea ad affrontare gli argomenti sollevati.

Tommaso FOTI (PdL), relatore, intende anzitutto precisare che, come di consueto, la VIII Commissione esprime un parere sul testo al suo esame, restando inteso che le Commissioni di merito sono libere di valutare eventuali modifiche al provvedimento nel corso dell'esame in sede referente. In tal senso, ritiene che l'unica soluzione possibile per rispondere ai rilievi

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metodologici sollevati dal deputato Margiotta consista in una modifica del Regolamento, che preveda che le Commissioni di settore si esprimano sul testo del provvedimento quando questo giunge all'esame dell'Assemblea, cosa che giudica evidentemente impossibile sotto il profilo procedurale.
Quanto alla questione sollecitata dal deputato Lisi, osserva che il relatore non può inserire nella sua proposta di parere il riferimento ad una commissione di studio di cui non si conoscono le caratteristiche operative e che risulta, peraltro, ormai sciolta. Allo stesso tempo, fa presente al deputato Viola che l'osservazione relativa all'articolo 8 non risulta affatto ambigua, poiché il riferimento ai soggetti competenti appare certamente meno vago di quello ad un generico «ente terzo», di cui sarebbe difficile individuare natura e compiti.
Segnala, quindi, che la nuova versione della sua proposta di parere ha cercato di riassumere tutte le necessarie valutazioni in ordine all'articolo 11, richiamando la necessità di preservare il ruolo gestionale delle regioni, ma senza rinunciare alle funzioni di coordinamento statale, che possono produrre effetti molto positivi nel settore delle politiche abitative. Sottolinea, peraltro, che le stesse regioni dovranno mantenere un ruolo centrale nell'intero procedimento disciplinato dall'articolo 11 e, se possibile, dovranno esercitare tale ruolo anche al di là della sede della Conferenza unificata. Per quanto concerne la questione della tempistica, ritiene che debba essere fissata una procedura il più possibile certa; giudica, inoltre, importante inserire nel testo dell'articolo 11 talune precisazioni, con particolare riferimento al richiamo della normativa vigente in materia di immigrazione e di politiche per la casa.

Guido DUSSIN (LNP), pur apprezzando il lavoro svolto dal relatore, avverte che il suo gruppo avrebbe difficoltà ad esprimere un orientamento favorevole sulla nuova versione della proposta di parere, qualora al punto 3) della stessa non fosse inserito un esplicito richiamo alla salvaguardia delle competenze regionali e, al punto 2), non fosse richiesta l'acquisizione di un parere vincolante delle regioni interessate prima di procedere alle attività di prospezione nell'alto Adriatico.

Tommaso FOTI (PdL), relatore, dichiara di non avere problemi ad integrare il punto 3) della nuova versione della sua proposta di parere nel senso indicato dal deputato Guido Dussin. Esprime, invece, qualche perplessità sulla richiesta di riformulazione del punto 2), considerato che un eventuale parere vincolante delle regioni interessate potrebbe creare problemi di compatibilità giuridica; in tal senso, dichiara l'intenzione di integrare tale punto con la previsione di un parere regionale non vincolante.

Guido DUSSIN (LNP) dichiara di accogliere positivamente la disponibilità manifestata dal relatore, restando inteso che presso le Commissioni di merito il suo gruppo si batterà per l'approvazione di un emendamento, già presentato, che intende prevedere il parere vincolante delle regioni interessate sulla ripresa delle attività di sfruttamento delle risorse naturali nel golfo di Venezia.

Tommaso FOTI (PdL), relatore, presenta, quindi, una ulteriore nuova versione della sua proposta di parere favorevole con osservazioni (vedi allegato 3), di cui raccomanda l'approvazione da parte della Commissione.

Raffaella MARIANI (PD) ritiene anzitutto opportuno esprimere apprezzamento per la disponibilità dimostrata dal relatore e per lo sforzo compiuto in sede di accoglimento, nella proposta di parere testé riformulata, dei suggerimenti integrativi e modificativi proposti. Detto questo, peraltro, ritiene di dover confermare, in questa sede, il netto giudizio negativo del suo gruppo sul provvedimento in esame, giudizio che trova conferma, per quanto riguarda l'approccio centralistico e velleitario delle misure in esso contenute, anche

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nella discussione odierna sul cosiddetto «piano casa», il quale, sottraendo alle regioni e ai comuni competenze costituzionalmente garantite e risorse già stanziate dal precedente Governo, rischia di produrre soltanto conflitti e ritardi inaccettabili.
Preannuncia, quindi, il voto contrario del suo gruppo sull'ulteriore nuova versione della proposta di parere presentata dal relatore.

Sergio Michele PIFFARI (IdV) ringrazia anzitutto il relatore e il Governo per l'attenzione prestata alle osservazioni formulate dal suo gruppo. Con riferimento alla giusta esigenza, segnalata dal deputato Guido Dussin, di misure di sostegno alle giovani coppie per l'accesso ai mutui per l'acquisto della prima casa, ritiene corretto che tali misure siano rivolte anche e soprattutto ai giovani, che si trovano in situazione di precarietà lavorativa. Quanto alle questioni sollevate in riferimento all'articolo 12, pur prendendo atto delle dichiarazioni del rappresentante del Governo in ordine alle procedure per i subappalti, conferma il giudizio negativo di fondo del suo gruppo su una misura che ripristina convenzioni vecchie di quindici anni e tali da produrre - per la mancanza di adeguati vincoli al ruolo e alle prerogative dei contraenti generali - una nuova ondata di ingiustificati aumenti dei prezzi. Infine, sul «piano casa», conferma il proprio giudizio negativo in ordine alle misure proposte dal Governo, che si risolvono unicamente nella «manomissione» di quanto di buono aveva fatto il Governo precedente.
Preannuncia, quindi, il voto contrario del suo gruppo sull'ulteriore nuova versione della proposta di parere presentata dal relatore.

Mauro LIBÈ (UdC) conferma un giudizio negativo sulle linee generali del provvedimento in esame, che non consentirà al suo gruppo di esprimersi favorevolmente sulla ulteriore nuova versione della proposta di parere del relatore. In particolare osserva che, sulla politica energetica, l'articolo 7 del provvedimento contiene solo generiche dichiarazioni di intenti, che giudica banali, poiché non in grado di garantire serie prospettive di sviluppo al Paese. Quanto al contenuto dell'articolo 8, inoltre, ritiene che esso non faccia altro che alimentare la confusione esistente in materia di coltivazione degli idrocarburi nel golfo di Venezia, confusione che sarà ulteriormente aggravata dall'approvazione dell'emendamento sul parere vincolante delle regioni interessate, preannunciato dal gruppo della Lega Nord Padania, che ne pretenderà l'accoglimento, presso le Commissioni riunite V e VI, da parte della maggioranza e del Governo.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva l'ulteriore nuova versione della proposta di parere favorevole con osservazioni, formulata dal relatore.

La seduta termina alle 10.55.

AUDIZIONI

Mercoledì 9 luglio 2008. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI. - Interviene il ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Stefania Prestigiacomo.

La seduta comincia alle 14.15.

Audizione del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Stefania Prestigiacomo, sulle linee programmatiche del suo dicastero.
(Seguito dello svolgimento, ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento, e conclusione).

Angelo ALESSANDRI, presidente, propone che la pubblicità dei lavori sia assicurata mediante l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
Ricorda, quindi, che nella precedente seduta si sono conclusi gli interventi dei

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deputati, finalizzati a formulare quesiti e svolgere osservazioni; in quella occasione, si è pertanto convenuto di prevedere, per la seduta odierna, una replica conclusiva del Ministro rispetto alle questioni poste.

Il ministro Stefania PRESTIGIACOMO svolge considerazioni integrative e fornisce talune precisazioni in ordine alle questioni poste nella precedente seduta.

Angelo ALESSANDRI, presidente, ringrazia il Ministro e dichiara conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 14.35.

N.B.: Il resoconto stenografico dell'audizione è pubblicato in un fascicolo a parte.

RISOLUZIONI

Mercoledì 9 luglio 2008. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI. - Interviene il ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Stefania Prestigiacomo.

La seduta comincia alle 14.35.

7-00010 Ghiglia: Norme per il funzionamento dei cosiddetti «ecocentri».
(Discussione e rinvio).

La Commissione inizia la discussione.

Agostino GHIGLIA (PdL) illustra sinteticamente il contenuto della sua risoluzione, segnalando che l'obiettivo principale della stessa consiste nell'individuazione di una soluzione al problema del servizio di raccolta rifiuti, in particolare di origine agricola. Ne auspica, pertanto, l'approvazione da parte della Commissione.

Alessandro BRATTI (PD) giudica positivo e condivisibile l'intento sotteso alla risoluzione in discussione, che consentirebbe di risolvere un problema serio e sentito dagli operatori del settore. Segnala, tuttavia, che le disposizioni contenute nell'articolo 206 del decreto legislativo n. 152 del 2006, come modificato a seguito dell'ultimo decreto correttivo emanato, potrebbero rendere di difficile attuazione l'impegno contenuto nella risoluzione in titolo. A tal fine, invita i presentatori della risoluzione e lo stesso Governo a verificare con la necessaria attenzione gli aspetti tecnico-giuridici della materia, per conseguire l'obiettivo, che valuta in termini positivi, di assicurare la continuità dell'efficacia degli accordi di programma già sottoscritti.

Agostino GHIGLIA (PdL) ringrazia il deputato Bratti per avere manifestato una sostanziale condivisione dello spirito della sua risoluzione, ricordando che la finalità della stessa, proprio al fine di superare eventuali problemi di natura tecnico-giuridica, è quella di demandare ad un decreto attuativo da parte del Ministero la definizione della soluzione più idonea.

Angelo ALESSANDRI, presidente, si domanda se non sia opportuno, per rispondere ai dubbi sollevati, che nel testo della risoluzione si faccia riferimento anche all'articolo 206 del decreto legislativo n. 152, nella parte in cui si richiamano gli accordi di programma.

Ermete REALACCI (PD) fa presente che il suo gruppo - in ragione della sostanziale condivisione delle sue finalità - potrebbe sottoscrivere la risoluzione in titolo, dopo avere tuttavia espletato, anche in collaborazione con gli uffici ministeriali, le necessarie verifiche tecnico-giuridiche, che consentano di formulare il testo dell'atto di indirizzo nel modo più adeguato possibile.

Agostino GHIGLIA (PdL), nel dichiarare la propria disponibilità ad una eventuale riformulazione del testo della sua risoluzione, che favorisca la più coerente attuazione degli impegni in essa previsti, fa presente che non è sua intenzione operare

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alcuna pressione nei confronti del Ministero, sia di tempi che di contenuti: in tal senso, riterrebbe accettabile un eventuale rinvio del seguito della discussione della risoluzione ad altra seduta, in modo da consentire i necessari approfondimenti istruttori da parte degli uffici competenti.

Il ministro Stefania PRESTIGIACOMO condivide le ragioni che sono alla base dell'impegno contenuto nella risoluzione in discussione, riservandosi di valutare una eventuale riformulazione del testo, secondo le linee prospettate dal presentatore. A tal fine, dichiara la propria disponibilità ad un eventuale rinvio del seguito della discussione, anche in modo da consentire agli uffici competenti di effettuare le opportune istruttorie integrative.

Angelo ALESSANDRI, presidente, preso atto degli orientamenti emersi, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.50.