CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 9 luglio 2008
30.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
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INTERROGAZIONI

Mercoledì 9 luglio 2008. - Presidenza del vicepresidente Paola FRASSINETTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca Giuseppe Pizza.

La seduta comincia alle 8.30.

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5-00141 Ghizzoni: Mancato inserimento nelle graduatorie permanenti dei docenti di strumento musicale (classe A077).

Il sottosegretario Giuseppe PIZZA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

Manuela GHIZZONI (PD), replicando, si dichiara insoddisfatta della risposta ricevuta. Osserva che si registra da parte del centrodestra un cambiamento netto nella gestione della vicenda, che prima era affrontata, invece, in piena sintonia con la minoranza. Si rende necessario sanare la situazione di iniquità in cui versano i docenti che non hanno potuto iscriversi alle graduatorie ad esaurimento, stante l'esistenza di un considerevole numero di posti vacanti. La risposta fornita risulta subordinata all'approvazione del decreto-legge n. 112 del 2008, che peraltro non appare coerente con l'esigenza di risolvere il problema.

5-00150 Siragusa: Corsi abilitanti riservati a varie categorie di docenti.

Il sottosegretario Giuseppe PIZZA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Alessandra SIRAGUSA (PD), replicando, si dichiara insoddisfatta della risposta ricevuta, osservando che in essa manca qualsiasi riferimento all'anomalia delle procedure abilitanti attualmente in atto in base al decreto n. 85 del 2005. Ritiene, pertanto, necessario risolvere queste problematiche settoriali, prima di completare la manovra complessiva sul reclutamento dei docenti tramite il decreto-legge n. 112 del 2008, come invece rappresentato dal sottosegretario.

5-00151 Ghizzoni: Previsione di equipollenza tra diploma universitario e laurea triennale.

Il sottosegretario Giuseppe PIZZA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

Manuela GHIZZONI (PD), replicando, si dichiara insoddisfatta della risposta ricevuta. Ritiene infatti che, a fronte della situazione di iniquità prospettata dall'atto di sindacato ispettivo presentato, è necessario assumere delle iniziative idonee, come accaduto, ad esempio, nel campo delle professioni sanitarie, in cui sono state definite dalla legge forme di equipollenza tra i titoli di studio. Osserva quindi che i settori esclusi risultano penalizzati, in quanto raramente gli enti pubblici indicano come requisito di ammissione ai propri bandi concorsuali il diploma universitario. Ritiene opportuno, pertanto, prevedere forme di equipollenza anche per questi diplomati, onde evitare una situazione di incertezza del diritto che si protrae da tempo.

Paola FRASSINETTI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 9.

AUDIZIONI

Mercoledì 9 luglio 2008. - Presidenza del presidente Valentina APREA. - Interviene il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, con delega per lo sport, Rocco Crimi.

La seduta comincia alle 9.10.

Audizione del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, con delega per lo sport, Rocco Crimi, su questioni inerenti il settore dello sport.
(Seguito dello svolgimento, ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del regolamento, e rinvio).

Valentina APREA, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori sarà assicurata,

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oltre che mediante impianto audiovisivo a circuito chiuso, anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati.

Intervengono, per formulare domande e osservazioni, i deputati Paola GOISIS (LNP), Paola FRASSINETTI (PdL), Sabina ROSSA (PD), Emerenzio BARBIERI (PdL), Andrea SARUBBI (PD), Manuela DI CENTA (PDL) e Claudio BARBARO (PdL).

Valentina APREA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'audizione ad altra seduta.

La seduta termina alle 10.10.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 9 luglio 2008. - Presidenza del presidente Valentina APREA. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca Giuseppe Pizza.

La seduta comincia alle 14.10.

Proposta di nomina del dottor Giuseppe Ferrazza a presidente dell'Ente teatrale italiano (ETI).
Nomina n. 3.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione prosegue l'esame della proposta di nomina all'ordine del giorno, rinviato nella seduta dell'8 luglio 2008.

Gabriella CARLUCCI (PdL), relatore, ribadisce la proposta di parere favorevole sulla nomina in esame.

Emilia Grazia DE BIASI (PD), preannunciando anche a nome dei deputati del proprio gruppo, il voto favorevole sulla proposta di nomina del dottor Giuseppe Ferrazza a presidente dell'Ente teatrale italiano, sottolinea che l'attività e il curriculum del dottor Ferrazza sono di eccezionale valore e confermano quindi la bontà della scelta effettuata dal Governo. Per quel che riguarda invece le prospettive di riforma dell'ETI, ritiene che essa vada affrontata nell'ambito di una riflessione più complessiva della materia, da svolgere all'interno della Commissione, rilevando altresì che la scelta di privatizzare l'Ente in questione deve essere attentamente ponderata. Sottolinea, inoltre, che il dottor Ferrazza rappresenta una personalità in grado di garantire un'adeguata riflessione riguardo ai discorsi attinenti la riforma dell'ETI; l'ente costituisce d'altra parte una realtà fondamentale, in quanto i teatri che fanno riferimento ad esso, garantiscono lo svolgimento di gran parte dell'attività teatrale, in particolare modo a Roma. Specifica, infine, che la privatizzazione dei teatri facenti capo all'ETI potrebbe comportare seri problemi dal punto di vista del personale occupato presso i teatri in questione, auspicando inoltre l'intenzione di affrontare in tempi brevi i problemi connessi con i teatri comunali che non sono ammessi al riparto di fondi previsti dal Fondo unico per lo spettacolo.

Luciano CIOCCHETTI (UdC) preannuncia, anche a nome dei deputati del proprio gruppo, il voto favorevole sulla proposta di parere presentata, ricordando che il dottor Ferrazza vanta un curriculum importante ed è un profondo conoscitore del mondo del teatro. Egli rappresenta quindi una personalità in grado di accompagnare nel migliore modo possibile la riforma dello spettacolo dal vivo e del teatro. Si tratta di una riforma molto importante che finora non si è mai riuscita a portare a compimento. Auspica, inoltre, che la Commissione affronti a breve il tema della riforma dello spettacolo dal vivo. Per quel che riguarda, infine, l'ipotesi di privatizzare l'ETI, ritiene che tale questione sia molto delicata, anche alla luce del fatto che dovrebbero essere trovate delle soluzioni

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adeguate per il personale che lavora presso l'ente.

Emerenzio BARBIERI (PdL) esprime apprezzamento per la relazione della collega Carlucci, ricordando altresì che la scelta del dottor Ferrazza è una scelta saggia e che era stata avallata anche dal precedente Governo. Esprime infine compiacimento per il fatto che anche i rappresentanti del partito democratico concordano con la designazione del dottor Ferrazza a presidente dell'ETI.

Gabriella CARLUCCI (PdL), relatore, ricordando l'importanza di approvare al più presto una legge sullo spettacolo dal vivo, il cui avvio dell'esame è previsto in Commissione per la settimana prossima, puntualizza che le sue considerazioni in merito alla necessità di privatizzare l'ETI derivavano dalla constatazione che gran parte delle risorse a disposizione dell'ETI sono utilizzate soltanto per spese di gestione. Ritiene pertanto opportuno intervenire, anche attraverso la leva fiscale, in modo da garantire all'ETI risorse che possano essere impiegate per il rilancio dell'attività teatrale in Italia.

Il sottosegretario Giuseppe PIZZA prende atto con soddisfazione del fatto che vi sia un accordo bipartisan sulla designazione del dottor Ferrazza a presidente dell'ETI.

Giovanni Battista BACHELET (PD) rileva che sarebbe opportuno immettere in rete i dati relativi ai curricula dei candidati nelle proposte di nomina presentate dal Governo, in modo che i cittadini possano averne contezza.

Valentina APREA, presidente, segnala che la decisione al riguardo non dipende solo dalla Commissione cultura, ma coinvolge l'organizzazione dei lavori della Camera nel suo complesso.

La Commissione procede quindi alla votazione per scrutinio segreto sulla proposta di parere favorevole del relatore.

Valentina APREA, presidente, comunica il risultato della votazione:
Presenti: 33
Votanti: 33
Maggioranza: 17
Hanno votato : 33
(La Commissione approva).

Valentina APREA, presidente, avverte che comunicherà il parere favorevole testé espresso alla Presidenza della Camera, ai fini della trasmissione al Governo.

Hanno preso parte alla votazione i deputati: Aprea, Bachelet, Barbieri, Caldoro, Capitanio Santolini, Carlucci, Ceccacci Rubino, Ciocchetti, Coscia, De Biasi, De Pasquale, De Torre, Di Centa, Farina, Frassinetti, Garagnani, Ghizzoni, Ginefra, Goisis, Levi, Lolli, Maccanti, Mazzarella, Mazzuca, Murgia, Nicolais, Palmieri, Pes, Picierno, Rivolta, Rondini in sostituzione di Grimoldi, Rossa, Siragusa.

La seduta termina alle 14.40.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 9 luglio 2008. - Presidenza del presidente Valentina APREA. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca Giuseppe Pizza.

La seduta comincia alle 15.

DL 112/08: Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria.
C. 1386 Governo.

(Parere alle Commissioni riunite V e VI).
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole con condizioni e osservazioni).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato, da ultimo, l'8 luglio 2008.

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Stefano CALDORO (PdL), relatore, illustra una proposta di parere favorevole con condizioni (vedi allegato 4), ricordando che nella proposta di parere sono state recepite una serie di indicazioni provenienti dai componenti della Commissione.

Manuela GHIZZONI (PD) ricordando che nella seduta di ieri aveva posto una serie di questioni, stigmatizza il fatto che il rappresentante del Governo non abbia fornito risposte a tali quesiti, sottolineando altresì che il ministro Gelmini nella seduta di ieri ha risposto solamente ad una parte di essi. Auspica pertanto che il rappresentante del Governo fornisca nella seduta odierna i chiarimenti richiesti.

Valentina APREA, presidente, ricorda che il rappresentante del Governo ha già fornito i chiarimenti che riteneva necessari nella passata seduta. Il rappresentante del Governo potrà in ogni caso intervenire se lo ritiene.

Il sottosegretario Giuseppe PIZZA esprime una posizione favorevole rispetto alla proposta di parere presentata dal relatore.

Fabio GARAGNANI (PdL), anche a nome dei deputati del proprio gruppo, preannuncia il voto favorevole sulla proposta di parere presentata, rilevando che la stessa contiene condizioni molto significative, che accolgono anche indicazioni provenienti dall'opposizione. Esprime in particolare apprezzamento per la condizione contenuta nel punto 4 lettera h). Per quanto riguarda invece il rapporto docenti/alunni e la necessità di diminuire il numero dei docenti, segnala che il rapporto docenti/alunni in Italia è tra i più elevati d'Europa e che appare quindi necessario ridurre il numero dei docenti, anche perché negli ultimi anni la scuola è stata concepita come una vera e propria «fabbrica» per occupare docenti. Sottolinea inoltre l'importanza della condizione contenuta nel punto 4 lettera k), rilevando che la parità scolastica è uno strumento essenziale per garantire il pluralismo educativo. Esprime in conclusione la propria convinta adesione rispetto alla condizione contenuta nel punto 8 della proposta di parere.

Paola GOISIS (LNP), preannunciando anche a nome dei deputati del proprio gruppo il voto favorevole sulla proposta di parere del relatore, si associa alle considerazioni svolte dal collega Garagnani in materia di parità scolastica, esprimendo in particolare la convinzione che incentivare la parità scolastica comporta anche la possibilità di diffondere in modo più incisivo la religione cattolica e di tutelare allo stesso tempo le prerogative di chi si riconosce in uno Stato laico. Esprime inoltre condivisione per le condizioni della proposta di parere relative alla diffusione dei libri via internet per gli studenti, rilevando come sia opportuno in particolare sottolineare il ruolo che devono svolgere le scuole nel rapporto tra editori e utenti. Per quel che riguarda in particolare il personale ATA, ritiene che la riduzione di tale personale non debba riguardare le figure amministrative che sono fondamentali per lo svolgimento dell'attività scolastica. Sottolinea inoltre l'importanza di prevedere percorsi ad hoc per la scuola primaria e di garantire che l'istruzione e formazione professionale preveda sia una parte teorica che una parte pratica. Concorda con la necessità di escludere che il turnover si applichi ai ricercatori e manifesta infine la convinzione che occorra assolutamente ridurre i tagli alle dotazioni finanziarie delle missioni di competenza della VII Commissione.

Luciano CIOCCHETTI (UdC) rileva che attraverso il decreto-legge in esame, su cui pesano legittimi dubbi di necessità ed urgenza, si attua un processo di riorganizzazione del sistema pubblico statale d'istruzione e degli organici del personale docente ed ATA, allo scopo di conseguire economie di spesa pari a oltre 456 milioni di euro nel 2009, 1239 milioni nel 2010, 1.874 milioni di euro nel 2011 e 2.232 milioni di euro nel 2012. Ricorda che tali economie di spesa si aggiungono a quelle

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già derivanti dalle disposizioni delle Finanziarie 2007 e 2008 e che l'unica nota positiva di questi tagli è che il 30 per cento delle economie, a partire dal 2010, alimenteranno le risorse contrattuali. Sottolinea altresì che a seguito del taglio del personale ATA, pari al 17 per cento dell'attuale dotazione organica, vi è il rischio di una conseguente diminuzione drastica delle sedi scolastiche, con disagi facilmente prevedibili specie nei piccoli comuni. Segnala altresì che per il personale docente si prevede nell'arco di un triennio, un «taglio» all'organico di oltre 67.300 unità che comprenderà anche gli insegnanti di sostegno e che il piano di riorganizzazione suddetto verrà realizzato attraverso principi che attengono alla razionalizzazione e accorpamento delle classi di concorso, alla ridefinizione dei curricoli nei diversi ordini di scuola, dei piani di studio e dei «quadri-orari», alla revisione dei criteri vigenti in materia di formazione delle classi, alla rimodulazione dell'attuale organizzazione didattica della scuola primaria, alla revisione dei criteri per la determinazione della consistenza degli organici del personale docente ed ATA e alla ridefinizione dell'assetto dei centri di istruzione degli adulti, compresi i corsi serali. Esprime inoltre la convinzione che tali criteri producano surrettiziamente una vera e propria riforma della scuola che avrebbe necessitato un maggior approfondimento da parte del Parlamento. Ricorda inoltre che oltre ai tagli succitati il decreto-legge opera una riduzione lineare delle dotazioni del Ministero, intaccando le autorizzazioni di spesa del Ministero dell'università e della ricerca. Ricorda inoltre che il provvedimento, facendo salva l'autonomia didattica nell'adozione dei libri di testo delle scuole di ogni ordine e grado, prevede nuove modalità di fruizione dei libri scolastici, attraverso l'impiego di libri di testo disponibili, in tutto o in parte, nella rete internet. Ricorda che ciò ha sollevato alcune perplessità sia dal punto di vista applicativo (vedi possibili violazioni sul diritto d'autore) che dal punto di vista del reale impatto sulle famiglie italiane che attendono ben altre misure sul fronte del caro-libri. Ritiene inoltre riduttivo immaginare che basti trasferire le risorse della Fondazione IRI alla Fondazione ITT per rendere competitiva la ricerca italiana che lamenta, invece, la mancanza di un quadro strategico complessivo e che ciò aumenta il rischio che le risorse pubbliche italiane ed europee non possano esser utilizzate in maniera coordinata. Preannuncia quindi, anche a nome dei deputati del proprio gruppo, il voto contrario sulla proposta di parere presentata.

Valentina APREA (PdL) avverte che è stata presentata una proposta di parere alternativo da parte della deputata Ghizzoni e altri (vedi allegato 5).

Manuela GHIZZONI (PD) illustrando la proposta di parere alternativo di cui è prima firmataria, ricorda che la proposta di parere della maggioranza costituisce una grave anomalia, in quanto essa contiene un numero cospicuo di condizioni, pur essendo una proposta di parere favorevole. Segnala in particolare che le condizioni poste comportano oneri finanziari di un certo rilievo, e che quindi contrastano con il carattere non espansivo che complessivamente connota l'intera manovra. Sarebbe stato pertanto più coerente da parte della maggioranza presentare una proposta di parere contrario. Sottolinea altresì che il testo del provvedimento all'esame della Commissione sarà stravolto dall'approvazione del maxiemendamento sul quale il Governo porrà la questione di fiducia in Aula e che quindi il parere espresso nella seduta odierna dalla Commissione sembra inutile. Illustrando le proprie perplessità in ordine al provvedimento, ricorda che il decreto n. 112 si pone anche in antitesi rispetto alle previsioni del DPEF, non prendendo in considerazione la cornice economica descritta dal documento stesso. Sottolinea inoltre per quanto riguarda il piano casa, incluso nella manovra, che lo stesso beneficia delle risorse messe a disposizione dal Governo Prodi. Sottolinea altresì che la Robin tax si scaricherà sui costi dei prodotti energetici e quindi sulle famiglie, come testimoniato

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dall'evoluzione dei prezzi del mercato relativo negli ultimi giorni. Nel merito delle materie di competenza della Commissione, come ampiamente commentato nella proposta di parere alternativo, giudica inoltre assolutamente irrazionali gli interventi relativi all'università - in merito a riduzione di risorse e blocco turnover - e ribadisce in particolare le critiche alla trasformazione delle università in fondazioni. Contesta inoltre i tagli effettuati alla scuola e rileva in particolare che la soppressione delle cattedre influirà negativamente sull'apprendimento degli studenti. Sottolinea, infatti, che la buona capacità di lettura dei nostri «alunni di nove anni» è favorita anche dalle modalità didattiche della compresenza e del tempo pieno, che garantiscono tempi più distesi di apprendimento. Per quel che riguarda infine il piano programmatico previsto dall'articolo 64, rileva che i tempi per la sua adozione sono ridottissimi e che la possibilità dei regolamenti di modificare la legislazione vigente stravolge il sistema delle fonti del diritto. Preannuncia quindi, anche a nome dei deputati del proprio gruppo, parere contrario sulla proposta di parere del relatore auspicando che venga approvata la proposta di parere alternativo.

Stefano CALDORO (PdL), relatore, precisa che delle condizioni inserite nella proposta di parere da lui presentata ben tredici non necessitano di copertura; solo due determinano spese da finanziarie ma una addirittura risulta idonea a prevedere interventi in economia.

Pierfelice ZAZZERA (IdV) esprime innanzitutto preoccupazione per quanto sta accadendo nelle ultime ore, rilevando come la modifica del calendario dei lavori dell'Assemblea decisa dal Presidente della Camera oltre ad essere un'inaccettabile forzatura perché umilia il dibattito parlamentare, serve a creare una corsia preferenziale al lodo Alfano una legge che mina nelle fondamenta la democrazia nel Paese e l'assetto costituzionale. Ritiene che si soffochi il dibattito sui problemi del Paese per occuparsi di quelli del Premier.

Emerenzio BARBIERI (PdL) evidenzia vibratamente il proprio disappunto per le osservazioni volutamente tediose e noiose del collega Zazzera.

Caterina PES (PD) stigmatizza fermamente l'atteggiamento borioso e le dichiarazioni offensive del collega Barbieri che considera inqualificabili.

Pierfelice ZAZZERA (IdV) nel merito del provvedimento, evidenzia che il decreto-legge n. 112 del 2008 reca una serie di interventi corposi relativi allo sviluppo economico a completamento del DPEF 2009-2013. Preannuncia peraltro, anche a nome dei deputati del gruppo cui appartiene il voto contrario sulla proposta di parere del relatore. Si tratta di un giudizio critico che deriva sia dal metodo che dal merito seguito nella predisposizione del provvedimento da parte del Governo. Nel metodo ancora una volta si soffoca la voce del confronto, dell'approfondimento, della dialettica, delle istituzioni parlamentari presentando un decreto-legge, che auspica non sia approvato con un voto di fiducia. Con il decreto-legge si forzano poi le regole parlamentari.

Valentina APREA, presidente, evidenzia che i tempi di esame del provvedimento sono stati definiti dalla Conferenza dei presidenti di gruppo. Per quanto di competenza della Commissione, poi, l'ufficio di presidenza, intergrato dai rappresentanti dei gruppi, ha definito unanimemente l'organizzazione dei lavori del provvedimento in esame nella riunione del 3 luglio scorso.

Pierfelice ZAZZERA (IdV) aggiunge in ogni caso che nel merito il decreto-legge determina un profondo cambiamento del Paese e del suo assetto, impedendo di fatto alle forze politiche di svolgere un compiuto dibattito su di esso. Attraverso il decreto-legge in esame si mettono infatti le basi per lo stravolgimento del mercato del lavoro, dello stato sociale, della scuola, della sanità, dell'università, della politica energetica. Eppure in questo modo si è rinunciato ad un confronto sui contenuti

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di un decreto-legge che in alcune parti vede persino favorevoli. Pensa alla banda larga, al controllo dei prezzi, alla sterilizzazione dell'IVA, al piano casa, alla riduzione del costo dei libri scolastici, alle semplificazione delle procedure per le imprese, ai controlli sull'invalidità e sull'evasione; infine all'accelerazione dei processi civili e amministrativi. Ritiene che sia un'occasione persa trasformare la parola dialogo da enunciazione di principio a sperimentazione empirica. Sarebbe stata l'occasione per discutere insieme e per provare a trovare soluzioni su temi che si sa destano la preoccupazione non solo della minoranza ma anche di colleghi del centrodestra. Pensa in particolare ai tagli agli enti territoriali, al mercato del lavoro che moltiplica le figura del precariato, alla soppressione di finanziamenti per la stabilizzazione dei precari nella pubblica amministrazione e nelle scuole, ancora ai tagli alle scuole e alla sanità, nonché alla scelta del nucleare di terza generazione. Sui temi di specifica competenza della Commissione rileva che l'articolo 15 appare nei principi assolutamente condivisibile e negli obiettivi da raggiungere in un processo che richiede tempo e qualche aggiustamento di rotta. Limitare la speculazione di chi sui libri specula e spesso determina aumenti di prezzo incontrollati, ritiene sia cosa buona e giusta. Come lo è investire sempre più sulle rette favorendone la diffusione e l'incremento di utilizzo. In ordine all'articolo 16 evidenzia che a possibilità di trasformare in fondazioni le università desti perplessità non tanto per il merito, quanto per il metodo. L'assenza di un approfondito dibattito rischia di trasformare infatti il provvedimento in strumento per abbattere le strutture pubbliche e proporre come unico modello la Bocconi appunto, che peraltro non risulta neppure essere il migliore. Sottolinea che l'articolo in esame inoltre presenta momenti poco chiari di commistione pubblico/privato senza l'opportuna distinzione dei ruoli, come appunto dimostra il controllo contabile della Corte dei conti. Esprime preoccupazione per il fatto che si mettono peraltro i pilastri per un'Italia a due velocità: quale impresa nel Mezzogiorno investirà su fondazioni universitarie, a meno magari della mafia dei colletti bianchi che potrà formare adepti sempre più preparati.
In ordine all'articolo 44 ritiene si tratti di un passo avanti, ma lontano dall'abolizione di finanziamenti erogati all'editoria di partito, giornali che trovano spazio solo nelle caselle postali. Sull'articolo 64 inoltre esprime poi forte preoccupazione, perché con il termine di riorganizzazione si sta attuando un licenziamento di massa di persone, alle quali in cambio non si offre alcuna altra prospettiva. Si tratta per la gran parte di precari ai quali viene detto «arrangiatevi», mettendo una pietra tombale sulla scuola pubblica. Ritiene che sia noto a tutti come la scuola pubblica abbia attinto a piene mani, se non sfruttato, i precari della scuola per tappare le fette organizzative di un sistema scuola inappropriato ai tempi. Si tratta però di passaggi che vanno governati nell'obiettivo di assicurare alla scuola un ricambio generazionale di insegnanti e un miglioramento delle professionalità, mettendo così le basi per un'autonomia di sostanza delle scuole e non solo formale. Si rammarica inoltre per il fatto che la ministra Gelmini, nonostante le sue acrobazie dialettiche, non abbia previsto alcuna reale forma di programmazione e pianificazione, se non la cesoia di 8 miliardi di euro tagliati in tre anni, incurante delle persone. Ribadisce che si tratta di persone e non di numeri di contabilità ragionieristica, visto che si dimostra una politica incurante persino dei soggetti diversamente abili, ai quali sono stati tolti gli insegnanti di sostegno. Si potrà ragionare poi del modello scuola, di come riformarlo, delle sanzioni e dei controlli non applicati dei modelli di autogoverno, di una scuola «pubblica» efficiente, efficace e competitiva per davvero.

Ricardo Franco LEVI (PD) richiama l'attenzione della presidente Aprea sull'episodio verbale disdicevole che ha coinvolto alcuni componenti della Commissione. Ritiene indispensabile assicurare un confronto non solo decoroso ma sereno,

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consentendo a tutti i deputati di esprimere liberamente il proprio pensiero.

Valentina APREA, presidente, condivide la preoccupazione espressa dal collega Levi richiamando tutti i componenti della Commissione a non interloquire fra loro in maniera non appropriata e rispettosa delle reciproche posizioni. Esprime quindi la propria solidarietà ai colleghi, come la deputata Pes, che si siano considerati offesi da espressioni certamente inopportune.

Giuseppe GIULIETTI (IdV) ritiene opportuno sottolineare l'esigenza che il Governo rappresenti la propria posizione in merito al reinserimento del tax credit. Risulta infatti che l'esecutivo abbia intenzione di reinserire la disposizione all'interno del maxiemendamento sul quale porrà la fiducia.

Valentina APREA, presidente, ricorda che la Commissione è chiamata ad esprimere il parere di competenza alle Commissioni di merito. È in quella sede che il Governo valuterà la possibilità di inserire ulteriori modifiche al provvedimento in esame, compreso l'intervento indicato dal collega Giulietti. Ricorda peraltro che la situazione è di assoluta emergenza, visto che si è reso necessario anticipare la manovra finanziaria. Come ricordato dalla collega Ghizzoni, è comunque necessario acquisire tutte le informazioni in merito agli ulteriori sviluppi relativi al provvedimento in esame. Assicura quindi che personalmente prenderà i necessari contatti allo scopo di conoscere l'orientamento del Governo.

Emerenzio BARBIERI (PdL) premette innanzitutto di non aver inteso minimamente mancare di rispetto ad alcuno dei colleghi, ma se questa è la sensazione che si è avuta non esita a rappresentare ad essi formalmente le proprie scuse. Nel merito rileva che la Commissione non è competente in via primaria sul provvedimento, dovendo esprimere un parere di competenza alle Commissioni di merito. La proposta di parere presentata dal collega Caldoro appare senz'altro condivisibile, evidenziando le criticità del provvedimento in esame. Ritiene anzi che la difficoltà di dover presentare una proposta di parere alternativo sia tutta della minoranza che pur di opporsi acriticamente sul provvedimento in esame preferisce manifestare il proprio dissenso su modifiche che invece ha dimostrato di condividere nel merito nel corso della discussione. Preannuncia quindi, anche a nome dei deputati del gruppo cui appartiene, il voto favorevole sulla proposta di parere del relatore.

Valentina APREA, presidente, concorda con la proposta di parere presentata dal relatore che ringrazia per l'ottimo lavoro svolto. Si farà personalmente carico di verificare che le Commissioni di merito diano seguito ed attuazione ai rilievi espressi sul provvedimento in esame dalla Commissione Cultura.
Avverte quindi che porrà in votazione la proposta di parere del relatore; se questa risulterà approvata, sarà preclusa la proposta alternativa, mentre, se risulterà respinta, sarà messa in votazione la proposta alternativa.

La Commissione approva quindi la proposta di parere favorevole con condizioni e osservazioni presentata dal relatore.

La seduta termina alle 16.20.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 9 luglio 2008. - Presidenza del presidente Valentina APREA. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca Giuseppe Pizza.

La seduta comincia alle 16.20.

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Norme per l'autogoverno delle istituzioni scolastiche e la libertà di scelta educativa delle famiglie, nonché per la riforma dello stato giuridico dei docenti.
C. 808 Angela Napoli, C. 953 Aprea, 1199 Frassinetti e C. 1262 De Torre.

(Seguito dell'esame e rinvio - Adozione del testo base - Nomina di un Comitato ristretto).

La Commissione prosegue l'esame dei provvedimenti in oggetto, rinviato il 3 luglio 2008.

Maria Letizia DE TORRE (PD) illustrando la proposta di legge C. 1262, di cui è prima firmataria, ricorda che la stessa scaturisce dal confronto costruttivo tra tutte le forze politiche avviato nella passata legislatura, allorquando ricopriva l'incarico di sottosegretario, e dall'esito di un confronto anche all'interno degli operatori della scuola, in particolare della Conferenza nazionale della famiglia. Rileva che la proposta di legge mira a conferire dignità alle istituzioni scolastiche, attribuendo a ciascuna di esse la possibilità di adottare un proprio statuto. Ricorda altresì che la proposta di riforma degli organi collegiali fallì nel 1974 per problemi oggettivi; individua quindi nella facilitazione della partecipazione diretta all'attività scolastica il fine primario della proposta di legge. In attuazione di tali princìpi, la proposta di legge si prefigge di ridisegnare la disciplina del governo partecipato e a rete della scuola italiana, investendo innanzitutto nell'autonomia delle istituzioni, vale a dire nella possibilità di autodeterminarsi all'interno di un comune quadro di riferimento, perseguendo la propria peculiare identità. Alle istituzioni scolastiche è riconosciuta autonomia statutaria, nel rispetto delle norme generali dettate dalla legge, al fine di autodisciplinare l'istituzione e il funzionamento degli organi di partecipazione, di indirizzo, di programmazione, di gestione e di valutazione, per un governo partecipato dell'istituzione stessa. Sottolinea quindi che la nuova disciplina del governo della scuola dell'autonomia è organizzata sulla base del principio della distinzione tra funzioni di indirizzo e di programmazione, da un lato, e compiti di gestione e di coordinamento, dall'altro; questi ultimi fanno capo al dirigente scolastico, del quale è fatta salva la disciplina vigente in materia di funzioni.
Precisa inoltre che si affronta specificamente la questione del patto educativo, della sua promozione e del suo perseguimento, individuando i soggetti del medesimo patto nell'intero tessuto della comunità territoriale: scuola, studenti, famiglia e comunità locale, nella convinzione della profonda verità che spesso è citata sotto specie del proverbio africano «per educare un ragazzo occorre un intero villaggio». Aggiunge inoltre l'importanza della partecipazione agli organi collegiali da parte delle comunità e in particolare da parte delle comunità locali. In questo senso, si dettano le norme generali in materia di organi di programmazione dell'attività didattica, della quale il collegio dei docenti (composto dal dirigente scolastico e da tutti i docenti) è il titolare. Ugualmente, ai docenti di ogni classe compete l'attività didattica della classe stessa, così come la valutazione collegiale degli alunni. Agli alunni e ai genitori deve essere sempre data la possibilità di relazionarsi e di entrare in dialogo con il collegio dei docenti e con i docenti di classe. È disciplinato poi un organo collegiale, il consiglio dell'istituzione scolastica, previsto all'articolo 4, che è titolare dei compiti di indirizzo e di programmazione dell'organizzazione della gestione; la composizione del consiglio è aperta alla partecipazione, in modo paritario, di rappresentanti dei docenti, dei genitori e degli alunni.
Si sofferma inoltre sul sistema di valutazione scolastico, che costituisce un punto fondamentale della proposta di legge, sottolineando l'importanza dell'esistenza di un organo di valutazione dell'andamento didattico e organizzativo dell'istituzione scolastica. In particolare, spetta allo statuto individuare e disciplinare il funzionamento di organi di valutazione e di autovalutazione partecipata, stabilendo che i livelli di partecipazione

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costituiscono indicatori per la valutazione ai fini della certificazione di qualità. Passa quindi ad illustrare i consigli scolastici territoriali, organismi di rappresentanza provinciale o sub-provinciale, nei quali dovranno trovare voce le singole istituzioni scolastiche, costituite in rete, rappresentate ognuna dal presidente del consiglio dell'istituzione e dal dirigente scolastico. Illustra inoltre il patto di corresponsabilità educativo che è contemplato dalla proposta di legge di cui è prima firmataria, rilevando altresì come elemento fondamentale il ruolo assegnato alla collegialità nella progettazione dell'attività didattica. Tale progettazione prevede il coinvolgimento a livello territoriale di più enti, favorendo in particolar modo l'attuazione del Titolo V e la partecipazione delle regioni alle scelte educative delle scuole.

Rosa DE PASQUALE (PD) preannuncia la presentazione di una proposta di legge vertente sulla stessa materia di quelle in esame, che mira principalmente a disciplinare il governo partecipato della scuola dell'autonomia, nonché la formazione degli insegnati ed il loro reclutamento. Ritiene innanzitutto che il precariato nella scuola debba essere affrontato prevedendo il reclutamento dei docenti a livello nazionale. Ricorda infatti che il precariato ostacola di fatto la qualità dell'insegnamento, penalizzando la crescita degli alunni e lo sviluppo di una completa didattica. Rileva inoltre l'importanza di una formazione educativa che trasmetta la capacità di insegnare, ricordando a tal fine il ruolo fondamentale svolto dalle singola università in tal senso. Si tratta di una selezione dei docenti che passa dalla loro formazione completa e continua che contemperi la responsabilità del Ministero della istruzione della università e della ricerca nel reclutamento del personale docente; la responsabilità delle università nel formare gli insegnati in termini di contenuti e metodi disciplinari, con una collaborazione continua tra scuola e università.

Il sottosegretario Giuseppe PIZZA, intervenendo in sede di replica, esprime apprezzamento per il lavoro avviato dalla Commissione evidenziando la disponibilità del Governo a lavorare alla definizione di un testo condiviso da tutte le forze politiche anche in Comitato ristretto.

Valentina APREA, presidente e relatore, intervenendo in sede di replica, ricorda che l'esame delle proposte di legge in esame è particolarmente atteso dall'opinione pubblica, che si attende grandi risultati dal lavoro che la Commissione sta svolgendo. Ringrazia i rappresentanti di tutte le forze politiche intervenute per la disponibilità manifestata a lavorare in modo condiviso per far sì che si possa pervenire alla approvazione di una buona legge. Dichiara quindi concluso l'esame preliminare.
Propone quindi di adottare come testo base per il prosieguo dell'esame la proposta di legge C. 953, di cui è prima firmataria.

La Commissione concorda.

Valentina APREA, presidente e relatore, propone altresì la costituzione di un Comitato ristretto per la prosecuzione dell'esame della proposta di legge C. 953, adottata come testo base, e delle abbinate proposte di legge.

La Commissione delibera quindi di costituire un Comitato ristretto, riservandosi il presidente di nominarne i componenti sulla base della designazione dei gruppi.

La seduta termina alle 16.40.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 16.40 alle 17.